Lo sguardo di Stanley Kubrick

Lo sguardo di Stanley Kubrick


Dieci anni fa se ne andava Stanley Kubrick. Regista di culto, autore di visionari adattamenti letterari, è stato fra i cineasti più controversi, coraggiosi, creativi e sorprendenti. Un Artista che ha reinventato i generi e rivoluzionato le tecnologie e che ha saputo guardare alle cose del mondo in modo unico ed inconfondibile. Un Autore a tutto tondo in grado di controllare ogni aspetto del suo lavoro. Ci ha lasciato 13 film, alcuni dei quali considerati fra i massimi capolavori della storia del Cinema, contraddistinti, come lui stesso ebbe a dire, da «una riflessione riguardante l’uomo del Ventesimo secolo, gettato su una barca senza timoniere, in un mare sconosciuto.» Il suo è uno sguardo privo di speranza: le organizzazioni sociali, politiche e militari non sono altro che macchine che producono infelicità e distorsioni. Pare non esserci alcuna possibilità di redenzione per gli uomini, ma solo un affannarsi verso il raggiugimento di falsi obiettivi. Uno sguardo  sbarrato sul mondo, proprio come quello di Malcom McDowell in Arancia Meccanica. Oppure come quello che Charles Manson aveva quando fu arrestato dopo l’omicidio di Sharon Tate e che il regista suggerì come modello a Jack Nicholson per Shining.
 
Mi piace ricordare cosa disse di lui Steven Spielberg, suo amico ed estimatore: «La prima cosa che rende Kubrick speciale è il fatto che era un camaleonte: non ha mai fatto lo stesso film due volte, ogni singolo film è un genere diverso, un periodo diverso, una storia diversa, un rischio diverso. L’unica cosa che univa tutti i suoi film era l’incredibile maestria che aveva nella sua arte e nel montaggio, la recitazione e la posizione della cinepresa, ma ogni storia era diversa e ogni storia, in qualche modo, era così misteriosa nel modo in cui veniva narrata che ti manteneva curioso: “Come andrà a finire? Non riesco ad immaginare cosa succederà” e tutti i suoi film sono pieni di alti e bassi, di sorprese nella trama e sorprese nei personaggi che li devi vedere più di una volta perché desideri quella stessa sorpresa.»

 

 

26 pensieri riguardo “Lo sguardo di Stanley Kubrick

  1. L’idolo di mio marito, e anche il mio. Il mio film preferito è “Barry Lyndon”, poi viene “Shining”, ma tutti sonno dei veri e propri capolavori.

  2. Abbiamo rivisto “Shining” non molto tempo fa… un film che non invecchia mai. Le parole di Spielberg sono perfette.

    Invece “Barry Lyndon”, citato da Patty ci manca!

  3. Mi risulta difficile di solito fare classifiche, ma per Kubrick è naturale una sua collocazione nel podio dei registi. Forse in assoluto, IL Regista.

    Questo probabilmente perchè l’ho sempre ritenuto a metà strada tra la visionareità e la concretezza della descrizione dei suoi tempi (più di Fellini, che preferiva sempre una dimensione più onirica)

    Epperò credo che il mio preferito sia “Barry Lyndon”, un ritratto di un’altra epoca. Supportato da una direzione della fotografia superba, esempio di scelte tecniche che solo un cineasta raffinato come Kubrick poteva..

    p.s. ho postato un video su cineblabbers prima di leggere questo tuo..

  4. @PattyBruce

    In effetti, come diceva Splielberg, i film di Kubrick si lasciano guardare più e più volte, sempre molto volentieri…

    @Adam’sRib

    Colmeremo presto questa lacuna…

    @NightTripper

    Ci sono diversi registi che amo ed apprezzo più di Kubrick. E’ però un dato di fatto che il regista newyorchese sia stato uno dei maggiori cineasti dello scorso secolo. E’ riuscito, come mai nessun altro, a far proprio ogni genere cinematografico. A “cannibalizzarlo” con un’impronta, o meglio con uno “sguardo” sempre personale. Un Autore a 360 gradi. Come dicevo a PattyBruce, “Barry Lindon” è il suo solo film che non ho mai visto, ma presto colmerò la lacuna. Il mio preferito resta “Arancia Meccanica”: un film aldilà del tempo che sarà sempre amaramente attualissimo.

    P.S.

    Volevo copiare il mio post su Cineblabbers, ma hai fatto benissimo a pubblicare il tuo… è giusto che i ricordi siano diversi. Ho come l’impressione che questo decennale sia passato un pò in sordina in Italia e questo mi dispiace molto.

  5. Vedrai che anche Barry Lyndon ti stregherà..

    Direi che, proprio perchè diverso, anche il tuo ricordo deve essere pubblicato su cineblabbers.

    Del resto la regola dei blabbers è non avere regole. O no? ;)

    (dai pubblicalo)

  6. In effetti Kubrick e’ stato proprio un artista anomalo e imprevedibile, ogni film era capolavoro a se’ stante, era unico, non aveva “un genere”, o dei riferimenti che tornavano, ogni volta era un’avventura nuova. Uno dei miei preferiti e’ LOLITA.

  7. Shining, Arancia Meccanica e 2001 Odissea nello spazio sono, in quest’ordine, i miei tre film preferiti…

    E MANCO UN OSCAR, GLI HANNO DATO!!!!

  8. @NightTripper

    Appena pubblicato! :)

    @aleike

    “Lolita” piace molto anche a me… peraltro è un film in cui Peter Sellers disegna un ruolo straordinario e ruba la scena al protagonista…

    @crimson74

    Ulteriore dimostrazione, se mai ve ne fosse bisogno, che gli Oscar spesso non premiano il film più meritevole!

  9. Per Stanley io ho una vera passione!!! Ho visto e rivisto i suoi film un centinaio di volte e all’università ho seguito anche un corso monografico su di lui che mi appassionò ulteriormente su questo grande genio!!!!!

  10. Ahahah!!!! Silvio come Michael, è vero, non c’avevo pensato… in effetti, tra tutte le ‘uscite’ che ha fatto, ci manca solo che si afferri il ‘pacco’…

  11. Ricordo la paura e l’inquietudine che mi ha sempre lasciato “Shining”; l’incredibile finale di “Orizzonti di gloria”..poi 2001 e Arancia Meccanica..due capolavori che vanno al di là del concetto di cinema.

    Quest’uomo non ha mai sbagliato un film, ad esempio si tende a dimenticare una pellicola come “Stranamore” dove il suo genio è andato a braccetto con quello di Peter Sellers..

    E sono già è passati dieci anni..per me Kubrick è stato per il cinema quello che Dostoesvkij è stato per la letteratura..Ciao

  12. Ottime le considerazioni di Spielberg, in effetti neanch’io ricordo di aver visto fra i suoi film almeno due che si assomigliassero!

    E le sue sono opere talmente complesse che è necessario rivederle più di una volta, per assaporare in pieno ora le interpretazioni, ora la musica, ora le scenografie…e sentirsi finalmente appagati :)

  13. @missmeletta

    Accidenti!!! Avrei voluto seguirlo anche io quelo corso!!! :)

    @kneff

    Sicuramente un punto di riferimento per chiunque ami il Cinema

    @crimson74

    Il dramma è che il “pacco” lo ha afferrato a noi e lo stringe molto forte!!! ;)

    @corradovecchi

    “Il dottor stranamore” è un autentico capolavoro… un film che, come giustamente dici tu, vede due menti geniali all’opera. Un punto fermo nella storia del Cinema.

    @Tzugumi

    Una vera miniera per tutti gli appassionati. Un Artista senza il quale sicuramente il Cinema sarebbe più povero…

  14. Ho letto la recensione che mi hai suggerito e, devo dire, che mi trova perfettamente d’accordo. Avrei fatto sentire quel gioiellino di Cedars of Lebanon ai miei lettori se solo avessi trovato un modo per farlo. Ben arrivato nella mia casa. E visto che non sono solita ad arrivare e commentare con cose che non centrano molto con il post: onestamente non sapevo dell’anniversario. Di Kubrick ho visto qualche film e non tutti mi sono piaciuti. Però mi piace immaginare che si trovi da qualche parte insieme a Anthony Burgess a ridere degli esseri umani di ora…

  15. doveroso ricordarlo. Ed è un piacere vedere come la blogosfera tutta si è attivata per riproporne il genio alla memoria di tutti.

    un abbraccio

  16. Riciclo quanto ho detto altrove: Non ho mai avuto eccessiva simpatia per Kubrick che, troppo spesso, viene citato da certi cinefili che vogliono far colpo con un nome che faccia fino e non impegni.

    Soprattutto, i film che ho amato di più, di solito non sono quelli considerati le sue opere migliori: Orizzonti di Gloria, Barry Lyndon, Il Bacio dell’Assassino, Rapina a Mano Armata piuttosto che 2001, Arancia Meccanica o Eyes Wide Shut.

    Senz’altro è stato un autore innovativo. Ho qualche dubbio sul suo senso della narrazione, a volte troppo compiaciuto e a suo esclusivo uso e consumo.

  17. @bellatrix74

    Come ho scritto da te: blogger si nasce e noi modestamente lo nacquimo!!! :) Bentornata Barbara!!! :)

    @krishel

    In effetti, considerato come vanno le cose in questo nostro triste mondo, i due (Kubrick e Burges) motivi di risate ne avrebbero a bizzeffe…

    @Damiani

    Anche a te! :)

    @CurlyzTerron

    Assolutamente si! Un salutone…

    @Pralina

    Oh yeah!!!

    @seaweeds

    Ed io reciclo quanto detto poco sopra a Night Tripper:

    ci sono diversi registi che amo ed apprezzo più di Kubrick. E’ però un dato di fatto che il regista newyorchese sia riuscito, come mai nessun altro, a far proprio ogni genere cinematografico. A “cannibalizzarlo” con un’impronta, o meglio con uno “sguardo” sempre personale!!! Ed è questa sua autorialità, non priva però di un grande senso dello spettacolo, a renderlo unico…

  18. E io rispondo anche qui come ho fatto in territorio blabbaro :

    A seaweeds dico che anche il sottoscritto non gradisce il “Ma Kubrick è Kubrick”, senza darne ragione critica. Così come non gradisce stereotipi analoghi per i film in genere, che fanno tanto cinefilo impegnato e preparato, solo perchè usa dire che un film è capolavoro senza discutere (vedi “Il petroliere”…)

    Magari se avesse fatto più di 13 film, avremmo materiale per dire che anche lui aveva grosse pecche. Ma nel suo ristretto bagaglio, oggettivamente, si ritrovano delle innegabili qualità di regia (scelte accurate in tutto, capacità di guidare gli attori etc).

    Poi i gusti son gusti.

    E, a proposito di gusti, come ho detto a Rear io preferisco alcuni suoi film meno ricordati, primo fra tutti “barry Lyndon”. E non mi è mai piaciuto “eyes wide shut”, un triste canto del cigno, a mio parere.

  19. @NighTripper

    Ribadisco quanto detto su Cineblabbers Connection:

    io credo che la la forza del regista newyorchese sia stata quella di far proprio ogni genere cinematografico, con uno sguardo sempre personale. Ed è proprio questa sua autorialità, non priva però di un grande senso dello spettacolo, a renderlo unico…

    @redcats

    Assolutamente sì… recentemente ho rivisto “Shining” e devo dire che di angoscia se n’è percepita parecchio

    @crimson74

    Figurati… di nulla. Buona settimana! :)

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