Una nuova stagione
Berlusconi è sempre stato un perfetto interprete degli umori del popolo. Da magnifico piazzista ha saputo esaudire i desideri del pubblico televisivo prima, dei consumatori poi e degli elettori infine, dando sempre l’idea di relegare l’opposizione ad un semplice ruolo antiberlusconiano. Oggi invece questo meccanismo si è rotto e le posizioni sono più che ribaltate. E’ stato infatti il premier ad alimentare rozze e violente campagne denigratorie nei confronti dell’avversario politico di turno. Si veda Pisapia dipinto come leader degli zingari, degli estremisti islamici, degli omosessuali, oltre che ladro d’auto. Si veda i magistrati paragonati alle BR, portatori di una dittatura che intende sovvertire la volontà popolare [slogan recitato anche dinanzi ad Obama, in uno dei momenti più bassi di tutta la nostra storia repubblicana]. Il premier è ormai lontanissimo dai molti problemi concreti delle città e del Paese, arroccato in un palazzo dove si pensa esclusivamente a mantenere interessi, poteri e rendite. Ed è questo il motivo che ha portato non solo al tracollo del PdL, ma anche alla sconfitta della Lega, troppo compromessa dall’alleanza di Governo. Insomma, un terremoto che non potrà non avere serie ricadute politiche nell’immediato futuro e che oggi consegna il Paese alle possibilità di una nuova stagione.