Ingiustizia è fatta
La scorsa settimana il Presidente della Repubblica tedesco si è dimesso per un’accusa di interesse privato in atti d’ufficio. Il cancelliere Angela Merkel ha commentato la decisione del presidente Christian Wulff, affermando che «una delle forze dello stato di diritto è che tratta tutti nello stesso modo». Dato questo assunto iniziale, se ne deduce piuttosto facilmente che l’Italia non è uno stato di diritto. E non lo è perchè da 20 anni a questa parte consente ad un singolo uomo d’essere – citando Orwell – più uguale di tutti gli altri. Un uomo che, sfruttando il proprio impero economico e mediatico, e la propria posizione di enorme potere, si è fatto beffa della giustizia italiana. In tutto ciò è grande la responsabilità – o per essere ancora più chiari – la complicità di quella parte di Paese che ha votato per lui [direttamente o meno], consentendogli l’ultimo di una lunga serie di schiaffi alla legalità. Un pò come chi nasconde a casa sua un ricercato, sottraendolo al corso regolare della giustizia.
Fortunatamente in questo senso io ho la coscienza pulita, tuttavia l’amarezza di vedere un partito politico esultare per una sentenza che prescrive il reato, pur non assolvendo l’imputato, è tanta. Così come è tanta la vergogna di vivere in un Stato che non tratta tutti nello stesso modo.