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Categoria: simona

Mi dicono che son diventato papà!

Mi dicono che son diventato papà!

Come primissima personale dichiarazione d’intenti nel ruolo oltremodo impegnativo e responsabile di papà, prometto che non darò mai modo a mia figlia di condividire alcune battute di Woody Allen sui propri genitori:
 
«Venivo spesso picchiato dai miei genitori. La mia famiglia abitava sopra a un bowling, ma erano spesso gli avventori del bowling a protestare per il troppo rumore».
 
«Quando ero piccolo i miei genitori mi volevano talmente bene che mi misero nella culla un orsacchiotto… vivo!».
 
«Quand’ero piccolo i miei genitori hanno cambiato casa una decina di volte. Ma io sono sempre riuscito a trovarli».
Acqua azzurra, acqua chiara

Acqua azzurra, acqua chiara

Se lunedi mattina qualcuno avrà l’occasione di puntare il proprio bel [?!] nasino all’insù, potrà vedermi sfrecciare nei cieli d’Europa insieme ad Adam’s Rib, alla volta della capitale olandese. Dal blu dei cieli ci dirigeremo verso l’azzurro dell’acqua. Si, perchè Amsterdam è prima di tutto un insieme di isole e canali, di case impiantate su una selva di pali dalla punta di ferro. E’ un sistema complesso di chiuse che impediscono all’acqua di rovinare i pali su cui si reggono gli edifici e di far inabissare ancor di piu la città. Da Amsterdam ci trasferiremo poi ad un’altra capitale che lega il suo destino all’acqua, visto che  è costruita su 14 isole collegate da 57 ponti. Stoccolma sorge su un arcipelago situato intorno al punto in cui il grande lago Mälaren sfocia nel Mar Baltico. Un terzo dell’area cittadina è occupata dall’ acqua, un’acqua talmente pulita che si può bere.

11 dicembre 2008. 11 aprile 2010. Dopo essersi sposato con rito civile un anno e 5 mesi fa, Rear Window lo scorso aprile ha bissato anche con una emozionante cerimonia religiosa ed ora si appresta a partire per un meritatissimo viaggio di nozze verso due città talmente all’avanguardia in tanti aspetti dello stato sociale, che tornare nella nostra misera Italistan sarà uno shock anafilattico!

Finalmente a casa

Finalmente a casa

Mi piace personalizzare casa. In particolare mi piacciono i quadri alle pareti. Quadri che rappresentino le passioni mie ed anche quelle di Simona, ovviamente. Così la sala e la camera da letto ospitano stampe di dipinti di Van Gogh e Chagall. La cucina fotografie dei vicoli della nostra Genova, ed il corridoio disegni di Emanuele Luzzati. Ma è lo studio la stanza che più mi dà soddisfazione, perchè i muri dello studio – camera ricreativa per eccellenza – parlano di cinema! Ed ecco che Totò e Peppino de Filippo campeggiano sopra la scrivania dalla quale sto scrivendo queste righe, a fare da sponda alla mia voglia di ironia, umorismo e leggerezza. Il mio lato inquieto e tormentato è ben rappresentato da una dolcissima foto di Montgomery Clift insieme a Marilyn Monroe. James Stewart in Harvey invece incarna il mio bisogno di poesia, magia e fuga dalla realtà. Con Simona al mio fianco e con loro che occhieggiano intorno a noi mi sento protetto, finalmente a casa.

L’amore, le prigioni e i tetti di Genova

L’amore, le prigioni e i tetti di Genova

Secondo voi, uno cosa può fare di più indicato il giorno di San Valentino, se non andare a visitare delle prigioni? Che – diciamocela tutta – l’associazione di idee talvolta arriva proprio da quelle parti! E così eccoci dentro la Torre Grimaldina, utilizzata come carcere dal Cinquecento sino ai primi decenni del secolo scorso, per detenuti politici o persone colpevoli di crimini particolarmente efferati. 

Le celle sono stanzette anguste, assai scarne, buie e gelide, dai soffitti molto bassi con travi di legno ad altezza testa. Per questo motivo i visitatori vengono dotati di simpatici elmetti arancioni. Simona ha subito avuto da ridere sul modo in cui ho infilato il suddetto copricapo, rimproverandomi che – cito testualmente – gli elmetti io non li so portare! Ora, non faccio fatica a credere che in tal guisa io possa ricordare un minatore belga, avvezzo più alle bottiglie di cognac che ai trattati filosofici, ma mi pare  curioso sostenere che il mio modo di indossare i caschi protettivi non tenga in considerazione le indicazioni delle ultime sfilate di Armani. Comunque, proseguendo la nostra visita, una volta dentro le celle, Simona non ha saputo resistere alla tentazione di rinchiudermici per sempre e filarsela via. Dopo un attimo di smarrimento, forte della ripetuta visione de La Grande Fuga, Fuga da Alcatraz e Papilllon, sono brillantemente riuscito ad evadere, scavando un cunicolo con un mestolo da cucina. Quindi, salite un paio di ripide rampe di scale in ardesia, ho potuto raggiungere la consorte, alla quale, per consolarsi del fallimento della sua impresa, non è restato nulla di meglio da fare che godersi lo straordinario panorama dei tetti di Genova, visti dalla cima della Torre.

Ricomincio da due

Ricomincio da due

Sono trascorsi esattamente 3 anni da quando decisi di aprire il mio primo blog. Una decisione dettata dalla necessità di distrarmi da una grossa delusione, che nel giro di pochi mesi si rivelò la decisione più sorprendente ed importante della mia vita. La Blogosfera è molto cambiata da allora. Si è passati da una eccitante fase di pionerismo, ad una di boom e crescita, ad un improvviso declino a beneficio di strumenti di condivisione più accessibili e quindi più superficiali: Facebook su tutti. Impossibile per chiunque ottenere adesso la stessa visibilità ed attenzione che si aveva solo un anno fa.

Anche la mia vita oggi è ben diversa ed è proprio per celebrare questa meravigliosa diversità che chiudo Rear Window, per aprire Rear Window 2.0. Intorno al 2 infatti si gioca questa nuova condizione. Mi sono sposato lo scorso 11 (1+1=2) dicembre e da allora le mie giornate vengono spese in 2. Una rivoluzione esultante, scoppiata grazie al WEB 2.0 e alla Finestra sul Cortile in particolare. E quando, pochi giorni prima di sposarci, abbiamo casualmente scoperto l’esistenza di un vicino ristorante con lo stesso nome del film di cui il mio blog è un reverente omaggio, abbiamo realizzato che il destino talvolta è un simpatico burlone. Così un pranzo di nozze a “La finestra sul Cortile” ci è parso il migliore inizio possibile per quella cosa che chiamano matrimonio e che altro non è che un’ineffabile modo per affrontare in due lacrime, risate ed agnolotti al brasato!