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Categoria: cuperlo

Un passo avanti… ed uno indietro

Un passo avanti… ed uno indietro

Se ciò che conta è il risultato finale, va riconosciuto a Renzi il successo di una legge elettorale condivisa fra le forze politiche più importanti del Paese (se si eccettua naturalmente il M5S, che ancora una volta si rifiuta di partecipare al dibattito democratico e così disattende il mandato ricevuto dagli elettori). In un mese il sindaco di Firenze porta a casa un’operazione che la politica aveva inseguito da tanto tempo. Si è detto molto dell’incontro fra Renzi e berlusconi. Si doveva tenere. Non si doveva tenere. Non si doveva tenere al Nazareno. Probabilmente tutti hanno un pò di ragione. Resta il fatto che una legge elettorale non si può fare a colpi di maggioranza e non è colpa del PD se il leader di FI è ancora berlusconi. Nel merito, certo qualche perplessità c’è. Prima fra tutti la mancanza delle preferenze, che però potrebbe essere ovviata con le Parlamentarie. Inoltre un premio di maggioranza attribuito a chi prende il 35% dei voti significa prevedere una soglia troppo bassa. Bene invece il doppio turno, unico sistema che allo stato delle cose impedisce una nuova stagione di larghe intese. Meglio ancora la soglia di sbarramento al 5% per le forze coalizzate, che evita un’eccessiva frantumazione della squadra di governo. Insomma: una legge criticabile, ma che certamente rappresenta un passo in avanti rispetto al Porcellum. Si poteva fare meglio? Forse si, ma in dieci anni nessuno c’era riuscito.
 
Ciò che invece senza alcun dubbio dispiace è l’arroganza con cui Renzi ha messo a tacere la minoranza interna ed in particolare il Presidente Cuperlo, che aveva espresso un forte ma rispettoso dissenso verso il risultato ottenuto. Una caduta di stile –  non la prima – che dimostra la difficoltà che il Sindaco di Firenze ha di svolgere il ruolo di segretario senza rinunciare al gusto dell’attacco personale, dello sberleffo umiliante, del “qui comando io” che potrebbe in futuro rivelarsi un problema molto serio. Il PD ha diverse sensibilità che vanno armonizzate nel rispetto delle opinioni altrui. In questo ambito deve muoversi il segretario che non può ricercare la «profonda sintonia» con berlusconi, senza prima impegnarsi per costruirla al proprio interno.