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Categoria: frattini

Forza gnocca

Forza gnocca

Le prime due agenzie di rating al mondo declassano l’Italia, non potendo far altro che registrare il grave periodo di incertezza economica e politica che sta vivendo il Paese. Una crisi che, a lungo negata da questo Governo, ora è esplosa in tutta la sua evidenza. E mentre sono sempre più le famiglie che stentano ad arrivare a fine mese, berlusconi in Parlamento trova  il tempo per l’ennesima battuta volgare e sessista. A chi gli chiede notizie sul suo nuovo partito, risponde che farebbe bene a chiamarsi «Forza gnocca». I lavori in Aula si fermano perchè si forma un capannello  attorno al premier in vena di “spiritosaggini”. Una deputata del PD si lamenta ed in risposta alle sue proteste dai banchi della Lega le rivolgono un «Fatti scopare che è meglio».

Inutile dire che la notizia fa il giro del mondo in pochi minuti. Sintomatica dello sfascio di questo Governo, che oltre che politico è anche culturale. Nell’episodio c’è infatti tutta l’arroganza e l’ignoranza del bulletto di quartiere, che poi è il vero DNA di PDL e Lega. Riferendosi a berlusconi, Frattini si lascia scappare: «Credo che molti di noi dovrebbero cercare anche di aiutarlo a comprendere qual è il momento per poter fare una battuta e quale non sia invece il momento per farle». Ammettendo implicitamente di avere a che fare con un demente [senile?]. Ieri comunque si registra anche [e i due accadimenti non sono così slegati] la prima  fronda all’interno del Partito del Premier. Pisanu e Scajola escono allo scoperto ed affermano che «Questo governo non è in grado di reggere il peso enorme della crisi». Il primo passo verso la fine dell’impero.

Storie di camicie e di mutande

Storie di camicie e di mutande

Ieri negli Stati Uniti, la più grande democrazia del mondo, un deputato repubblicano – sposato e con figli – si è dimesso perchè scoperto ad inviare via mail foto a torso nudo ad una trentaquattrenne contattata su un sito di incontri, alla quale aveva mentito su età, stato civile e professione. «Le sfide che dobbiamo affrontare a New York e in tutto il paese sono troppo serie perché questo incidente prosegua, e quindi annuncio di essermi dimesso dalla mia carica al Congresso con effetto immediato. Sono dispiaciuto per il danno che le mie azioni hanno causato alla mia famiglia, ai miei collaboratori e agli elettori. Mi scuso sinceramente e profondamente con tutti loro».

Sempre ieri, ad anni luce di distanza, la Procura di Milano ha presentato la richiesta di rito immediato a carico del Presidente del Consiglio per i reati di prostituzione minorile e concussione. Diversamente dal suo collega americano sorpreso senza camicia, berlusconi – accusato di essersi tolto anche le mutande insieme a delle minorenni – non solo non si è dimesso, ma ha minacciato che farà causa allo Stato [SIC!] e ha sostenuto che i giudici di Milano agiscono «come una sorta di avanguardia politica rivoluzionaria»«Sono accuse risibili», ha continuato nel suo grottesco delirio, «La concussione non esiste, perchè sono intervenuto come premier per evitare un incidente diplomatico internazionale, e perchè sono solito aiutare le persone in difficoltà» [SIC!!]. L’IdV ha commentato questa difesa, affermando: «E’ come se pensasse che gli italiani siano tutti degli imbecilli». In realtà berlusconi sa bene che gli italiani non sono tutti degli imbecilli, ma che lo sono coloro che ancora lo sostengono, vittime del processo di diseducazione di massa che il suo impero mediatico porta avanti da trent’anni, deturpando la mentalità delle fasce più fragili della popolazione. Ma il premio per il vaneggiamento più buffonesco spetta sicuramente a Frattini, che vorrebbe far ricorso alla Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo per la violazione della privacy del premier [SIC!!!]. Siamo ormai lo zimbello di tutto il mondo occidentale, seppelliti dal ridicolo e lontanissimi dai modelli più evoluti ed avanzati di democrazia. Ma ciò che è più grave è che occorreranno molti anni per riparare allo scempio culturale, sociale, politico ed istituzionale prodotto dal berlusconismo.