Avanti così!
E’ una pervicacia autolesionista quella che i rappresentanti della nostra gloriosa casta dimostrano quando si tratta di minare il già scarissimo credito della gente nei confronti della classe politica. In un clima da fine impero nessuno si muove per andare incontro alle istanze di moralità e responsabilità avanzate dai principali settori della società civile, o per ridare fiducia ad un elettorato sempre più attratto dall’astensionismo protestatario o dal “populismo 2.0” di Grillo.
Recenti prove si sono avute presso la Regione Lombardia, dove non è passata la mozione di sfiducia contro il presidente Roberto Formigoni. Un risultato certo non sorprendente, data la maggioranza di centrodestra in Consiglio. Ciò che invece ha sorpreso è che il primo firmatario della mozione, il capogruppo del PD al Pirellone, fosse assente perchè intento a prendere il sole su una spiaggia della Grecia. Tutto ciò, mentre ben 169 senatori del Parlamento Italiano [un numero quindi che va oltre quello della maggioranza berlusconiana] votavano contro l’arresto del collega del PdL Sergio De Gregorio, accusato di “cosucce” come associazione a delinquere, truffa e false fatturazioni. In questo leggiadro contesto, non è potuta mancare neppure la tradizionale e chirurgica logica delle spartizioni delle poltrone, secondo cui PdL, PD e UDC hanno nominato dei propri uomini a capo delle Autorità delle Comunicazioni e della Privacy.