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Categoria: lerner

Una condanna esemplare

Una condanna esemplare

«I sette anni di condanna inflitti a Berlusconi nel primo grado del processo Ruby -uno in più di quanto richiesto dalla pubblica accusa- sarebbero toccati a chiunque altro avesse tenuto simili comportamenti e avesse cercato di avvolgerli in una nuvola di menzogne prendendo in giro il Parlamento e i Tribunali della Repubblica. L’interdizione a vita dai pubblici uffici di un uomo che cerca il sesso a pagamento con delle minorenni, appare a sua volta un provvedimento minimale di precauzione della collettività. Di fronte a una mole schiacciante di riscontri e di prove documentali, Berlusconi ha come al solito opposto la sfacciataggine con cui si dichiara perseguitato. Ma il processo Ruby chiarisce, se mai ce ne fosse ancora bisogno, la sua assoluta incompatibilità con incarichi da uomo di Stato. Un evasore fiscale puttaniere è meglio che giri al largo dalle istituzioni». Così Gad Lerner sul suo blog.

Spiace non ritrovare lo stesso provvedimento di precauzione della collettività nè in Grillo che, al di là dei proclami di facciata, ha portato berlusconi nuovamente al centro della scena politica, nè tantomeno in Letta che, da una parte ha indotto il ministro Idem alle dimissioni dopo le polemiche sull’Imu non pagata, mentre dall’altra ha addirittura spianato la strada all’ex premier per la riforma costituzionale! Non resta che sperare che questa sentenza esemplare, che colpisce il Caimano per entrambi i reati di cui era imputato: concussione e prostituzione minorile, dia finalmente la misura politica di un personaggio che tutto deve continuare ad essere tranne che un uomo di governo intento a revisionare la massima legge dello Stato.

Meglio coglione che puttaniere

Meglio coglione che puttaniere

Quanto successo martedì alla Camera rappresenta una delle pagine più umilianti della Storia della nostra Repubblica. Il Parlamento ha sentenziato che berlusconi credeva realmente che Ruby fosse la nipote di Mubarak [solo in questo caso infatti i reati di cui è accusato il premier sarebbero di competenza del Tribunale dei Ministri]. Come se essere guidati da un 75enne sprovveduto e boccalone che crede alle balle raccontategli da una ragazzina di 17 anni costituisca qualcosa di cui menar vanto, qualcosa che sia – perlomeno politicamente – meno devastante dell’avere un Presidente del Consiglio concussore e puttaniere. Ma il Cavaliere non può affrontare il processo dimostrando la sua innocenza, quindi gli va bene persino passare da coglione. Preferisce trascinare il Paese in un conflitto istituzionale senza precedenti e mettere a rischio migliaia di processi, pur di evitare il giudizio. Tanto il suo elettorato non sa o non capisce, avvelenato com’è dalla quotidiana disinformazione di regime.

Così Gad Lerner due giorni fa sul suo blog: «I 314 deputati che quest’oggi si sono dichiarati convinti Berlusconi abbia agito “nell’esercizio delle funzioni” di Presidente del Consiglio telefonando la notte del 27 maggio 2010 alla Questura di Milano per sollecitare il rilascio di Ruby, si sono ricoperti di vergogna e disonore. Sono protagonisti attivi del degrado morale di una nazione. Così i posteri li ricorderanno». Io aggiungo solo che tra i colpevoli di tale infamante degrado vi saranno anche coloro che alle prossime elezioni voteranno ancora per PdL e Lega.

Il metodo Santanchè

Il metodo Santanchè

Giovedi sera ho assistito agghiacciato allo “show” di Daniela Santanchè ad Annozero. L’arroganza, la violenza, ma anche l’ignoranza, l’ottusità, il patetismo con cui ha polemizzato con tutti, nel tentativo di difendere il suo padrone delle gravi accuse che gli sono piovute addosso in questi giorni, ha qualcosa che mi ha ricordato da vicino il fascismo. In questo momento la Santanchè impersonifica meglio di altri la rabbia cieca di questa destra che si sente stretta all’angolo da quanti nel Paese sono ancora in grado di pensare con la propria testa. La cifra stilistica [se così si può dire] è quella già collaudata dal cosidetto Metodo Boffo, ossia quella del tutti colpevoli nessun colpevole: altrimenti chiamata la fenomenologia del “siccome siamo tutti dei maiali, è giusto che ci governi il più porco di tutti”. Ecco allora che – secondo il Santanchè pensiero – a berlusconi sta succedendo esattamente la stessa cosa che succederebbe ad ognuno di noi se fosse controllato continuamente [sic], ecco ancora Fini, anche lui reo di essersi accompagnato ad una prostituta, dopo – naturalmente – aver condiviso con Scajola alcuni problemi legati al mercato immobiliare! Un offensiva furiosa, condotta con la bava alla bocca, che considera semplicemente inammissibile qualsiasi riflessione critica sull’operato del premier e del Governo in genere, e che mira a zittire con tutti i mezzi ogni voce fuori dal coro.

Una volgare tracotanza che la Santanchè ha purtroppo in comune non solo con il resto del suo partito [basti leggere la lettera che Emilio Fede indirizza a Gad Lerner [dopo che un articolo di quest’ultimo lo ha messo in cattiva luce], ma anche con molti dei suoi sostenitori. Berlusconi ama frequentare giovani escort? Invece di ripondere nel merito, molto meglio tirare in ballo il caso di un magistrato sorpreso a far sesso con un ragazzino nel bagno di un cinema, o la più nota vicenda di Marrazzo a casa con un travestito. Come se tutto ciò rendesse il Cavaliere meno colpevole. Come se qualcuno, colto nell’atto di rubare, potesse essere scagionato semplicemente perchè “così fan tutti”.