Midnight in Paris
Midnight in Paris è un piccolo gioiello, in equilibrio perfetto fra romanticismo, poesia ed ironia. La storia è quella di Gil, uno scrittore di sceneggiature dozzinali con velleità da romanziere, che – durante un soggiorno a Parigi con la fidanzata con cui non ha nulla in comune – si rende conto di poter viaggiare nel tempo, trovandosi magicamente trasportato nella Ville Lumière degli anni ’20, dove incontra i suoi artisti più amati. Come accadeva ne La Rosa Purpurea del Cairo, l’unica via di fuga da una realtà insoddisfacente è la dimensione del sogno, e mentre nel film del 1985 Mia Farrow si rifugiava in un cinemino di periferia per dimenticare il suo misero quotidiano, qui l’ottimo Owen Wilson si tuffa nella magia dell’età dell’oro parigina. Dialoga di letteratura con Scott Fitzgerald e Hemingway, fa leggere il proprio romanzo a Gertrude Stein, suggerisce a Bunuel l’idea per uno dei suoi film più famosi, cena a casa di Jean Cocteau, si imbatte in Dalì, e si invaghisce di una delle ex amanti di Picasso [un’incantevole Marion Cotillard]. Il piano onirico si mescola con quello reale e l’evasione diventa occasione per riflettere su se stesso e trovare il coraggio per seguire le proprie aspirazioni, anche se questo significa tagliare i ponti con la sicurezza di quanto conquistato fino ad allora.
Il nuovo film di Woody Allen è una riflessione elegante e piena di grazia sull’incapacità di vivere il presente. Una favola surreale e dolceamara dove l’amore – ancora una volta – è l’antidoto ad angoscie ed inquietudini. A cominciare dall’amore che il regista riversa nel raffigurare Parigi, senza mai relegarla nel clichè della cartolina. Per terminare con quello che il protagonista incontra, dopo aver finalmente compreso che il passato va metabolizzato senza alcuna mitizzazione. Il desiderio ossessivo di un altrove, una nostalgia che è una negazione, ci impediscono infatti di cogliere le opportunità di un presente che – come qualsiasi altra epoca – può regalarci aperture inattese e speranze di cambiamento. Sta a noi impegnarci nell’oggi per ottenere la nostra felicità.