Affermare, come questa settimana ha fatto berlusconi, che i risultati elettorali sono stati condizionati da «trasmissioni micidiali che hanno dato una visione distorta della realtà di Milano e delle città in cui si votava» è esemplificativo di quale sia la natura di questo Governo. La demagogia, il populismo, l’incapacità di ammettere i propri errori, l’arroganza con cui si vuole assoggettare la libera informazione e la sfacciataggine con la quale si ribalta la realtà dei fatti, costituiscono infatti la cifra del berlusconismo.
E la realtà è che non esiste altro Stato in Occidente in cui il premier accentra nelle sue mani un impero mediatico di tale portata. Prova ne è che ad una settimana dal referendum, RAI e Mediaset hanno letteralmente oscurato ogni notizia relativa ai quesiti referendari e quelle poche date, sono state confezionate in modo da risultare incomprensibili per i più. Il Governo, con una protervia senza precedenti, ha tentato qualsiasi strada per impedire il regolare svolgimento della prossima consultazione popolare. Persino dopo il via libera dato al referendum sul nucleare dalla Cassazione, l’altroieri – mentre berlusconi, pur giudicando i referendum inutili e fuorvianti, dichiarava che «il Governo si rimetterà alla volontà dei cittadini» – Gianni Letta ha fatto ricorso all’Avvocatura di Stato al fine di «evidenziare l’inammissibilità della consultazione». L’ennesima menzogna del premier.