Nell’Italia fino al collo
In questi ultimi due mesi il Governo è riuscito nell’impresa di raschiare il fondo di un barile privo da tempo di ogni intelligenza politica e/o istituzionale. Dopo aver a più riprese spergiurato sulla solidità economica del nostro Paese ed averci assicurato che si stava reagendo alla crisi internazionale meglio che nel resto d’Europa, ci si è trovati di botto nell’occhio di un ciclone finanziario a cui si è risposto cambiando le misure della manovra almeno 4 volte in un mese. Roba che i dilettanti allo sbaraglio de La Corrida al confronto sono quanto di più professionale si possa immaginare. Agli italiani non resterà che versare lacrime e sangue, mentre il Presidente del Consiglio versa fiumi di soldi nei conti bancari di gente come Tarantini, Mora e Dell’Utri. Un uomo stanco e debole, berlusconi, ormai prigioniero non solo dei più spregevoli ricattatori ed intrallazzatori, ma anche del proprio ruolo pubblico, tanto che confessa di considerare l’Italia un «paese di merda», dimenticandosi d’essere uno dei maggiori responsabili del degrado politico, sociale e culturale in cui versa lo Stivale.
Non che il principale partito d’opposizione navighi in acque decisamente migliori, scosso com’è dal caso Penati. Uno scandalo che rischia di travolgere anche la dirigenza, che per intanto decide di allontanare dal partito l’ex Presidente della Provincia di Milano. Decisione forse un pò tardiva e forzata, ma che sicuramente evidenzia un rigore che l’altra parte politica non ha mai dimostrato. Fatto sta che gli Italiani sono sempre più disgustati da questa politica. Riusciranno a liberarsene? Il primo passo potrebbe essere quello di raccogliere le firme per annullare via referendum l’attuale legge elettorale che sostanzialmente nega ai cittadini il diritto di scegliere i propri rappresentanti.