Magic in the Moonlight

Magic in the Moonlight

Al centro della storia di questo nuovo lavoro di Woody Allen c’è un prestigiatore di fama internazionale chiamato da un amico e collega a smascherare una sedicente medium. Ancora una volta la trama serve solo da pretesto al regista newyorchese per mettere in scena se stesso. E’ facilissimo infatti trovare nei panni del personaggio interpretato da Colin Firth gli aspetti più tipicamente alleniani. Siamo di nuovo dalle parti di un artista affermato, ma depresso e disincantato nei confronti della vita. Razionale fino al cinismo, brillante ancorchè misantropo, che si imbatte nel’amore di una donna molto più giovane di lui. Lo sviluppo della storia è prevedibile. La sceneggiatura è priva di guizzi, le battute fulminanti latitano e i due protagonisti non raggiunguno mai un alto livello di empatia con il pubblico.

Il tema è quello trattato – in modo migliore – già molte altre volte: «l’uomo ha bisogno di illusioni come dell’aria che respira». Sono infatti coloro che accettano di vivere nell’illusione, gli unici capaci di godersi l’esistenza anche solo per un istante. La vita è miseria e solitudine, ma se si cede al sogno, alla magia, alla speranza, allora si può persino trovare la felicità. La conclusione è quella di sempre: l’amore – anche se è un sentimento effimero – resta in cima alla famosa lista di cose per cui vale la pena vivere. In fondo non importa se sia vero oppure no, quel che conta è “che funzioni”. Un Allen sicuramente minore, anche se – vale la pena ricordarlo – comunque al di sopra di tanti film di plastica, superficiali e fracassoni, di cui sono piene oggigiorno le sale cinematografiche.

9 pensieri riguardo “Magic in the Moonlight

  1. non ho ancora visto questo film, ho letto alcune recensioni, compresa la tua…
    come sai, adoro W.Allen, ma lo trovo “stanco” negli ultimi film…
    concordo sul fatto che con la penuria di buon cinema in giro, anche un film non alla sua altezza, passa come capolavoro….

  2. colgo l’occasione per augurare a te, consorte e dolce fanciulla un bellissimo e felicissimo Natale…
    per capodanno c’è tempo.
    :)

  3. Normalmente Allen non fa mancare la scrittura alle sue storie, anche quelle più leggere ed impalpabili.
    Dopo anni e anni però, la bella confezione,gli attori in parte e la location appropriata non bastano più a rendere visibile un film .Credo sia la prima volta che nonostante un notevole sforzo collettivo tra interpreti,direttore della fotografia, scenografi e trovarobato, il film non riesce a decollare. E’ vero che in confronto alla plastica tutto va bene – ma il cinema in questi giorni nelle sale brilla con Ken Loach, Matthew Warchus e tra breve con Eastwood e la nostra Archibugi – ma visto l’impiego di mezzi e di talenti si potrebbe fare di più. Ovvero prendersi una vacanza.
    E poi basta con gli anni ruggenti e do you somthing to me nonchè con la storia che l’illusione è il pane della vita.
    Per chi abita a Park Avenue può essere.Per tutti gli altri, i piedi per terra sono condizione necessaria alla sopravvivenza.Soprattutto in quel grande paese.

  4. @Luigi
    Credo che “stanco” sia l’aggettivo giusto. Non dimentichiamoci che Allen sforna un film all’anno e che nel 2015 compierà 80 anni!!! Auguroni anche a voi… :-)

    @Sed
    Mi pare che hai detto tutto bene. Dispiace, però credo che all’alba degli 80 anni il Nostro dovrebbe ridimensionare la propria attività, privilegiando soltanto i progetti più “robusti” (ed anche in questi ultimi anni ce ne sono stati) e accantonando le idee meno brillanti…

    1. Insisto per la vacanza, prima che l’ennesimo film non riuscito spazzi via la memoria di Interiors o di altre belle realizzazioni.Lui dice che lavora per sopravvivere e infatti lavora sul sopravvissuto .Ma la nostra sopravvivenza (di spettatori paganti) proprio non conta più nulla?

  5. Carissimo amico
    tanti cari e sinceri Auguri di buon fine anno e buon principio 2015…a te e dolce famigliola
    spero di ritrovarti ancora qui l’anno prossimo, che si presenta molto interessante :)))

  6. Felice 2015 a tutti!

    Il tuo giudizio ha contribuito a mandarmi a vedere altro durante queste feste, con Allen per il momento rimango a Blue Jasmine.
    Ieri sera ho visto il film che finora è quello che ho preferito fra quelli visti in questo periodo e allora lo consiglio: American Sniper di Clint Eastwood (pure lui non giovanissimo)

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