La fine di una stagione?

La fine di una stagione?

Ieri Enrico Letta ha dichiarato che il ventennio berlusconiano è finito. Ma è davvero così? Certo il Caimano ha vissuto una gran brutta settimana. Prima il fallimento del suo tentativo di far cadere il Governo: berlusconi è stato costretto a votare la fiducia a Letta come estremo tentativo di evitare la scissione del PdL e la fine del suo regno, perdendo così in un colpo solo sia il potere di interdizione sull’esecutivo, sia l’insindacabilità della sua parola all’interno del partito. Un passaggio delicatissimo reso ancor più complicato dalla condizione di incandidabilità in cui a breve incorrerà e dalle altre scadenze giudiziarie che lo attenderanno nei prossimi mesi. Una carriera politica che a questo punto pare avviata sul viale del tramonto, ma che potrà ancora riservare temibili colpi di coda.
 
Ma la fine della Seconda Repubblica non passa solo attraverso il declino di berlusconi, perchè è un intero Paese ad essere in crisi, perennemente sull’orlo del baratro economico, oltre che allo sfascio politico, culturale e sociale. Bisognerà ripartire dalle macerie, ritrovando prima di tutto un unità nazionale messa in discussione da vent’anni di demonizzazione dell'”altro”. Si dovrà mettere fine a tutti i populismi che hanno contribuito ad involgarire i partiti e a produrre guasti nella coesione sociale. Occorrerà poi riprendere il cammino della formazione e della crescita culturale dei giovani, ed attivare un’idea di democrazia partecipata recuperando il rapporto fra cittadini, politica ed istituzioni.

66 pensieri riguardo “La fine di una stagione?

  1. non sono ancora convinto al 100% che il condannato sparisca definitivamente dalla scena politica italiana..troppe volte lo abbiamo dato per morto, e lui con giochi di prestigio è sempre riuscito a risollevarsi: guai a fare l’errore di considerarlo finito.
    E’ probabile che si stia avviando verso la fine, ma io aspetterei a cantare vittoria..
    basta populismi, sono d’accordo, dimentichi però che c’è ancora in circolazione un certo Grillo, col suo esercito di topolini..
    io non mi aspetto grandi cambiamenti, alla fine rimane un governo Letta-Alfano, che non è proprio la massima espressione politica, si fa di necessità virtù, ma è chiaro che bisogna cambiare, cominciando magari da quella maledetta legge elettorale che tutti a parole vogliono, ma che nei fatti non interessa nessuno.
    C’è che sostiene che anche Renzi sia un populista, ma credo più per paura che per convinzione…
    io sono convinto che con un Letta al governo e un Renzi segretario del PD (per adesso), qualcosa succederà…il PD deve ANCHE lui darsi una rinfrescata, eliminare una volta per tutte quei personaggi che per 20 anni hanno fatto da spalla a Berlusconi, quindi, come si chiede pulizia nel PDL, spero che altrettanto avvenga nel PD.
    come dici tu, c’è bisogna di aria nuova, di cambiamenti, di ricominciare a essere orgogliosi di essere italiani, e non sempre e solo vergognarci per le mascalzonate…

  2. @Luigi
    Non ho mai detto che berlusconi è finito. Penso però che la sua vita politica si stia avviando sul viale del tramonto. Se non altro per una semplice questione di età. Se le prossime elezioni avverranno nel 2015 il Cavaliere avrà 80 anni ed è difficile pensare che – ammesso anche che abbia scontato il periodo di incandidabilità – sia ancora in grado di guidare la destra italiana. Quando parlo di populismi mi riferisco sicuramente a Grillo, il cui movimento non è meno pericoloso della cosiddetta casta che vorrebbe abbattere.
    Renzi è senz’altro un furbacchione! :)

      1. @luigi
        Sono due ruoli diversi. Dubito che berlusconi vorrebbe fare una campagna elettorale confrontandosi con candidati del centrosinistra che hanno la metà dei suoi anni come Renzi. E poi non c’è solo un discorso d’età. Ci sono almeno altri due processi che potrebbero concludersi con condanne definitive: Ruby e la compravendita di senatori. Insomma: il tempo non gioca affatto a favore di berlusconi, comunque la si metta…

        1. @paolo
          è probabile, era solo per dirti che qui da noi tutto è possibile, anche che un 80enne sfidi un 40enne…
          sicuramente non si presenterà più come candidato premier, ma non starà di sicuro nell’ombra, di questo ne sono più che certo…

  3. 1. Lo smacco simbolico è stato grande, ma come sempre la parola spetta agli elettori…. Certo, B sarebbe incandidabile. “Sarebbe”….
    2. In ogni caso, non mi aspetterei la fine dei populismi: la destra italia e gli elettori in larga parte non sono ancora abbastanza maturi per questo. Secondo me, votassimo oggi avremmo ancora almeno un 50% di populisti in parlamento (fra berlusconiani e grillini).

    Diciamo che il processo è in divenire e si aprono spazi che prima mai avremmo immaginato: intanto, per una rifondazione della destra, ma è un processo che richiederà molto tempo e le lotte intestine sono ancora più aperte che mai.
    Poi, per il superamento del populismo in generale: se, come leggo, vi è una candidatura di Tosi per un ruolo nazionale, potrebbe essere un buon segno. Su Grillo, non credo ancora che la delusione sia stata sufficiente a sottrargli larga parte del suo consenso, specie fintantoché l’economia non ripartirà e non diminuirà la pressione fiscale.

  4. @redpoz
    Berlusconi poteva avere grosse chances se fosse riuscito a sfiduciare Letta ed andare ad elezioni in Primavera al più tardi. Ora come ora il Governo andrà avanti fino al 2015, quando berlusconi avrà 80 anni. Certo tutto è possibile, ma un ritorno in sella del Caimano pare ormai alquanto improbabile. Rigenerazione della destra e superamento dei populismi sono due tappe obbligate per un percorso di normalizzazione del Paese.

  5. Cosa cominci e cosa finisca vedremo.
    E se i lasciti di un altro ventennio hanno tenuto occupato lungamente questo paese, ci sono buone probabilità che il berlusconismo ci tenga impegnati per gli anni a venire.
    Certo qualcosa è cambiato nel momento in cui il Capo è stato costretto ad appropriarsi delle posizioni della fronde interna per non subire l’umiliazione della sconfitta.
    A loro l’opportunità per una rifondazione in chiave europea.
    A noi di contrastare populismo,personalismo, politica dello spettacolo e dei sondaggi,mancanza di rispetto per l’avversario, o per gli altri in genere, idiosincrasia per le regole etc etc. L’eredità si è estesa fino a toccare sponde insospettabili e settori ben oltre la politica.Dovunque c’è un esercizio minimo di democrazia – dalla riunione di condominio ad una pubblica discussione – si possono avvertire i guasti di questa nuova cultura dello stare assieme.Non devo spingermi oltre con gli esempi.Ci siamo capiti.

    1. Che la cultura del “berlusconismo” (sic) lascerà i suoi segni ancora per molti anni a venire, è fuori di dubbio. D’altronde, si è tanto ben radicata nella società italiana da diventarne quasi paradigma. Inoltre, ha trovato un terreno fertilissimo: di fatto, è il prodotto logico degli anni che l’hanno preceduta.
      Insomma, c’è un filo rosso da un ventennio all’altro. La paura vera, semmai, è che se ne stia già preparando il prossimo.

    1. La democrazia cristiana di allora non aveva niente a che vedere con alcuna delle correnti pidielline,era un partito con molte anime e qualche collusione ma che al momento giusto sapeva trovare la sintesi.Non c’è di che rimpiangere quell’altra epoca ma la qualità legislativa di allora oggi ce la sogniamo.
      Voglio dire che in mezzo a qualche delinquente c’erano uomini con un alto senso dello Stato.Come convivessero tutti insieme appassionatamente resta un mistero. Ma tant’è.
      La crisi di Sistema non tocca solo la sinistra ma anche l’area moderata classica che oggi non sa a chi rivolgersi tra populismi,residui di politiche autoritarie e di liberalismo peloso,quello, per intendersi, con una gran passione per i ricchi.

      1. (è scappato l’invio)
        I notisti dovrebbero darsi una certa regolata : Cuperlo, Barca e Civati sono – ciascuno con differenze peraltro notevoli – l’espressione di un sentimento che nel PD esiste e che se si riuscisse a creare un partito di tipo differente avrebbe più spazio.
        Che vuol dire? Che potrebbero parlare? Quello già lo fanno più di ogni altro.L’importante è che quel sentimento si relazioni con l’anima più.. chiamiamola per comodità moderata..E che alla fine di questa operazione dialettica ci scappi una posizione una sola che incarni il sentimento prevalente e tenga conto delle obiezioni di quello meno prevalente.
        Il partito democratico non è una passeggiata di salute,votiamo la mozione e via… vince il più forte.Importa un lavorio lungo e faticoso,si fa presto a dire sintesi.
        Un po’ quello che fecero Rosi Bindi (cattolica) e Barbara Pollastrini (laica) quando si chiusero in una stanza e scrissero una legge sulle unioni civili ben fatta (che giace nelle casse dello scomparso prematuramente Governo Prodi).La strada è quella.Ed è una strada,se mi permetti,squisitamente di sinistra.

    2. Sinceramente, credo poco anche alle sirene “neocentriste” e per una questione puramente matematica: premesso che non esiste, a mio giudizio, una politica “di centro”, ma al massimo una politica d’ispirazione cristiana progressista o conservatrice, un partito “di centro” come la DC poteva esistere solo perché coagulava un bacino di voti spropositato e tale da renderla imprescindibile in qualsiasi formazione di governo.
      Oggi, ammesso e non concesso che una o più delle seguenti condizioni si realizzino: i) trasformazione del PDL in un partito veramente di destra-cristiano liberale o, in alternativa, sua frantumazione in due forze, una populista ed una come sopra; ii) apertura ed integrazione con il partito di centro (UDC-Monti); iii) eventuale assorbimento di fuoriusciti dal PD…. ecco, se anche tutte queste condizioni si realizzassero, nella migliore delle ipotesi una simile forza non raggiungerebbe comunque il peso specifico che aveva la DC.
      Insomma, il bipolarismo (checché ne dica Casini) è ormai una logica intrinseca del sistema politico italiano (dirò di più: lo era già prima con DC e PCI) e, comunque si qualifichi questa eventuale forza conservatrice unitaria, sempre di destra sarà.
      Se poi Casini continua ad andare per la sua strada solitario, secondo me non fa altro che consegnarsi all’irrilevanza politica.

  6. Letta l’ha sparata grossa.
    Berlusconi è ancora fisicamente al suo posto, fiscalmente proprietario del partito e dei suoi componenti, ed economicamente ancora in grado di riacchiappare i transfughi e ricucire degli strappi che se non si consumano subito, non si consumano più. Dovrebbe insegnarcelo la storia (recente) di Fini: se Napolitano non avesse posticipato la fiducia di un mese, probabilmente Fli avrebbe contato almeno il doppio dei dissidenti del PDL, invece è stato concesso al teleimbonitore di avviare il mediashopping ed è finita com’è finita.
    Senza contare che non so se sia meglio un esecutivo PD-PDL sostenuto da Berlusconi-Gasparri-Capezzone-Verdini-Santanché o un ammasso democristiano sostenuto da Letta-Alfano-Giovanardi-Cicchitto…

    1. Fisicamente in effetti è ancora lì ma per quanto tempo?
      E in quali condizioni si troverà ad operare di qui a qualche giorno?
      Pensi davvero che da affidato ai servizi, con un processo in agenda per compravendita di senatori ai tempi di Prodi e il magistrato di sorveglianza alle calcagna, Berlusconi possa mettersi a fare la spesa tra i tentennanti?
      Poi c’è l’aspetto della fronda e dell’analogia con Fini le cui fortune elettorali erano incerte fin dall’inizio – di qui lo spazio aperto per l’eventuale opera di convincimento dei ribelli –
      In questo caso i ribelli sono esponenti di movimenti che hanno un sistema di reperimento e distribuzione di voti scientifico.
      Nonché la novità di essersi tirati il capo dalla loro parte- e non il contrario – semplicemente mostrando ad un teleobiettivo un elenco di nominativi.E chi c’era in quell’elenco? Molti tecnici. Vedi tu.
      L’ipotesi dell’Onnipotente è suggestiva ma quanto realistica? Allora non chiamiamola ” fine del ventennio”,chiamiamola Giuseppina ed è indubbio che di prudenza e circospezione non ce n’è mai abbastanza
      Ma è inevitabile registrare che qualcosa è cambiato.
      Al punto da lambire le intenzioni di voto che questa settimana sono in picchiata. Magari dopo tre giorni risorge anche lui ma al momento è in grave difficoltà.Inutile negarlo.

      1. Tutto sta appunto alla sorveglianza del giudice di sorveglianza (che, boh, per i criminali bagatellari che ho conosciuto io mi sono sembrati molto disattenti) ma soprattutto alla possibilità che il vecchio abbia conservato ancora dei servi disposti a fargli da galoppino: nel senso, nemmeno prima mercanteggiava in prima persona, ma ora? Ha un faro puntato addosso che potrebbe inibire tanto i suoi mediatori mandati a far shopping quanto le vacche grasse al pascolo in attesa di essere acquistate.
        E’ la tua tesi, no? Speriamo sia così. A rigor di logica ti do pure ragione.
        Io vivo i rinvii sempre male, un po’ per ‘costituzione’ ed attitudine personale, un po’ perché comunque gli concedono ingiuste dosi d’ossigeno. Fosse stato per me, ad esempio, avrei chiuso la questione a Luglio, con una condanna della Cassazione che statuisse anche sulla pena accessoria, equiparandola a quella principale.
        Oggi non staremmo ancora in bilico e le sue giravolte e minacce non ci sarebbero costate altri 40 pt. di spread, pari a 4mld sugli interessi…
        Ad ogni modo, speriamo di non sentir più parlare della Giuseppina! ;)

        1. Nessuna esperienza per quanto vasta ci può soccorrere in presenza di un condannato così speciale. Nelle misure alternative, del resto, c’è di bello che anche la più piccola trasgressione ti riporta in carcere.Nel caso di specie, Silvio è più piantonato che a Sing Sing .Va a comperare le sigarette senza permesso e tutti lo sanno.Anche il giudice più indulgente non potrebbe ignorare.
          Per il resto non che abbia una teoria precisa, certo è che le visioni “senza speranza” m’inducono a tirare fuori un po’ di logica o quantomeno ad allineare i fatti per come li conosco.
          Ergo : proviamo a collaborare mescolando lo scoramento con un po’ di logica e di fiducia.
          Magari pure questo è un modo per seppellire definitivamente Giuseppina.

            1. Ah ma le due cose stanno insieme benissimo : senza speranza,del resto, è il tipo di visione, mica tu. Tra le pieghe del “pensare al peggio” – che poi è una rispettabile forma di tutela dalle delusioni – c’è una richiesta dialogante.
              A me interessa quella. Soccorre la tua esigenza, migliora la mia visione,obbedisce al reciproco istinto di spaccare il capello in centomila parti per trovare la strada.
              Per essere un autentico “senza speranza” sei troppo disponibile ad ascoltare gli altri e,se del caso, a correggere il tiro.
              Non ti dispiacere : non passi per quello che non sei.

          1. Ahah! Si, direi di si.
            Peccato che, come dicevo sopra, il busto correttivo che Alfano e PD han provato a metterci (rappresentato da Cicchitto e quel folle di Giovanardi) fosse persino peggiore della malformazione!

  7. @sed
    Si… la sintesi, specie per un partito come il PD costituito da storie e sensibilità differenti, non è semplice da trovare…

    @redpoz
    Sul bipolarismo non so… metti oggi per esempio: il voto si raccoglie intorno a 3 forze e credo che sarà così anche nei prossimi anni, a parte rovesciamenti difficili da prevedere adesso…

    @carlo
    Beh… il governo è quello che è. Io sono sempre stato dell’idea che avrebbe dovuto costituirsi come governo di scopo. Fare la riforma elettorale più qualche urgenza e poi riportarci al voto appena possibile… ma tant’è le cose andranno diversamente…

    1. ok, tre forze: ma se una di esse non partecipa, il gioco si risolve comunque a due (anche oggi, mi pare, la dialettica è più interna a governo che con l’opposizione).

      1. Questo a riprova del fatto che come popolo noi siamo bipolari – variante psichiatrica a parte – senza contare che,allo stato, nessuno sa di preciso che tipo di forze in campo ci saranno, con quale legge elettorale e quali leader si andrà al voto e tutto questo mentre la fascia di astensionismo/indecisione è ancora troppo vasta per poter fare pronostici attendibili.
        Anzi questa mania del vaticinio mi pare un altro modo per non occuparsi della realtà contingente.

            1. cosa fa? nulla, per l’appunto!
              (a parte sbugiardare i suoi…. politicamente non sta facendo nulla di rilevante: urlare poteva andar bene in campagna elettorale, ma in Parlamento è inutile)

              1. @redpoz
                si sta dimostrando un despota, per una volta una, che i grillini propongono qualcosa di credibile, e viene votato, lui si sente prevaricato e si scaglia contro i suoi burattini a Roma…
                disgustoso

                1. sì, bhè… immodestamente ti dirò che per chi voleva vedere si dimostrava un despota già da diverso tempo (ben prima delle elezioni).
                  comunque, questo episodio dovrebbe ben chiarire il concetto di democrazia di quell’uomo.
                  facciamoci una domandina…

                    1. ahah, ne stavo incrociando uno sabato sera….. uno di quelli con cui abbiamo fatto discussioni da pazzi.
                      gli ho risparmiato questo dolore.
                      anche perché son certo che non ha proprio cambiato idea: cambierà solo col prossimo leaderuccio urlante

  8. @paolo
    sarà compito nostro allora, riportarli sulla retta via :)))
    complimenti ai grillini per le esternazioni di ieri su Napolitano..i soliti piccoli Lord..

  9. @luigi
    Una piazzata becera e puramente demagogica, visto che i reati fiscali non verranno amnistiati e quindi berlusconi non beneficierà dell’iniziativa… nel caso questa vi sia effettivamente. E comunque Napolitano ha pienamente ragione: a questi dei problemi del Paese non frega nulla…

    1. L’amnistia non ha mai compreso reati fiscali,né sfruttamento della prostituzione minorile,né concussione in tutta la storia della Repubblica.
      Adesso si ricomincia con le strumentalizzazioni sulla pelle dei poveri cristi.

  10. @paolo
    si infatti..i reati di Berlusconi non sono amnistiabili..non capisco quindi tutta questa caciara inutile, non riesco a capire cosa spinga quest’esercito di mononeuronici a sbraitare così tanto..e per nulla
    sicuramente è gente, a partire dal loro capo, che non gliene frega proprio un fico secco dei problemi del paese, solo capaci a dire sempre NO, NO, NO…
    mai una volta che sian propositivi, mai.
    ma chi l’ha votata sta gente qua??????

  11. @Sed
    Parole sante…

    @luigi
    Beh… l’unico autentico obiettivo dei 5 stelle è dimostrare che PD e PdL sono la stessa cosa… quindi non perdono occasione per blaterare di inciuci, di manovre del PD per salvare berlusconi e via così. Il fine ultimo è screditare il PD e non importa se per farlo si devono dire delle menzogne, come – ad esempio – sostenere che l’amnistia ha lo scopo di non far scontare la condanna al Cavaliere…

    1. L’altra volta era Cesare Previti, l’indulto – si disse – era una vergogna perchè l’avrebbe sottratto alla detenzione e affidato ai servizi .Vai a spiegare che Previti era ai domiciliari nel suo attico di piazza Farnese – altro che Grazioli – con un permesso di uscita di quattro ore al giorno e che non si poteva certo subordinare la sorte di migliaia di persone a quella di uno, per di più privilegiato.
      Ora è Berlusconi.
      Nelle carceri, a disposizione dei cittadini stellati, che in quanto deputati, possono ispezionarle quando lo desiderano, ci sono 64.758 detenuti in uno spazio che ne dovrebbe contenere 47.615. Più …90 creature innocenti al seguito delle rispettive madri. Detenuti anche loro.
      Verrebbe da dire cos’hanno costoro al posto della coscienza ma soprattutto cos’hanno al posto del cuore.

  12. @paolo
    d’accordo…ma possibile che il popolo pentastellato non se ne accorga delle balle che raccontano?
    con sta storia PDL e PD-L…ci hanno ammorbato fin dall’inizio, con che risultati??
    il nulla…
    quando capiranno che Berlusconi è escluso dall’amnistia, cosa faranno? chiederanno scusa???
    mah…

    1. sul problema delle carceri scriverò a breve (anzi, scriveremo) nel social blog che abbiamo lanciato da un pò “I discutibili”.
      Intanto però anticipo che se il problema è veramente il sovraffollamento (e non, come nel 2006, ragioni di economia di Stato), sono contrario all’amnistia: in Italia si fanno amnistie ogni tre per due e così si perde il senso delle leggi, della certezza della pena.
      Eppoi, è una soluzione tampone che in breve tempo ci riporterà alla situazione di prima: serve una soluzione strutturale e questa non può che essere depenalizzare (e riformare radicalmente il sistema penale).

      1. L’ultima amnistia risale al 1990 (ogni due per trenta semmai) prima se ne concedevano addirittura di più.
        Comunque i detenuti non hanno colpa se il sistema non riesce a porre rimedio alle proprie magagne.Ne’ è giusto infliggere loro supplementi di pena lasciandoli vivere da bestie.
        Lo so che sarebbe meglio questo e quello,lo diciamo sempre e non lo facciamo mai.
        Domandati perché nemmeno i paesi più arretrati ci concedono estradizioni. Normalmente perché la condizione delle nostre carceri è paragonata alla tortura.Poi c’è la durata dei processi, il 41 bis etcetc

        1. Come anticipato, una risposta così sintetica e striminzita non rende giustizia ad un problema così complesso.
          Spero di trattarlo presto con il post.

          Per il momento, ti anticipo solo che sono perfettamente d’accordo sull’esigenza di rendere umane le nostre carceri. Ma questo sarebbe -paradossalmente- più facile depenalizzando, anche perché la maggioranza richiesta per l’amnistia o indulto è dei 2/3 (peggio che per riforme costituzionali).
          Insomma, mi pare concordiamo tutti sulla necessità di affrontare il problema, solo dissentiamo sul mezzo migliore.

          1. Non mi sembra questo il governo che possa metter mano alla Bossi Fini o alla Giovanardi – di questo alla fine si tratta – né per una seria riforma del codice penale.
            Finché Berlusconi con il suo codazzo di processi sarà in circolazione,i Suoi,presente o assente che sia il Capo dal Senato,lavoreranno per far fronte ai suoi guai chiedendo impossibili contro- partite
            Non credo che vedremo luce, almeno per stavolta.
            Né noi, né i detenuti

            1. Sono oltre trent’anni che si parla di riforma del codice penale e praticamente tutti i governi degli anni ’90-2000 hanno nominato un’apposita commissione, quindi ci sono già diverse bozze da cui si potrebbe partire.
              Il problema -che in vedi tu stessa- è che sarebbe una questione radicale, da affrontare con ampissime maggioranze e convergenza di alcune idee di fondo.
              Ma finché il palco sarà occupato da gente come B & G non vi sono margini.

  13. @Rear
    Non convocarmi, pazzo, che poi mi tocca darti una delle mie risposte di equilibrato buon senso che non ti piacciono mai.
    Sono tornato dalla Germania, sono stato in ufficio e a casa ho trovato una busta verde con dentro una comunicazione che dice che devo andare a ritirare qualcosa alle poste, avrò mica anche preso una multa?
    Insomma, sono in uno stato di afflizione, faccio fatica perfino a fumare. Stasera faccio la Garbo senza rose e mi addormento sul divano guardando The Newsroom. Risorgerò. E mi volete pure mandare in rehab con Marcello! (rispondo uguale a Amy, RIP)

  14. @paolo
    visto? l’hai evocato, e lui è comparso :)
    ma non ha risposto alla domanda, magari dopo che si sarà sciroppato un film nordcoreano senza sottotitoli, vedrai che risponderà :))

  15. Ho guardato The Newsroom.
    Io ho capito così.
    Il problema del sovraffollamento nelle carceri e dello stato fatiscente delle strutture non è un’emergenza, ma un problema cronico da anni.
    L’UE non ci richiama e sanziona nel 2013, ma lo fa sistematicamente da lungo tempo (ultimamente ogni anno dal 2009).
    Amnistia e indulto da soli non risolvono il problema se non per un periodo brevissimo. Tra gli effetti dell’indulto 2006 c’è stata effettivamente una diminuzione della popolazione carceraria , ma la criticità è tornata nel 2009 (gli altri effetti su recidive etc. li troverete).
    Se ci sono troppi carcerati e pochi posti, il buonsenso farebbe pensare che l’intervento risolutivo dovrebbe andare in due direzioni: analisi dei motivi della carcerazione per individuare possibili depenalizzazioni e pene alternative e, al tempo stesso, aumento dei posti disponibili.
    I motivi principali del sovraffollamento sono stati individuati in una serie di leggi (Bossi-Fini, Fini-Giovanardi, Maroni etc.) e carcerazione preventiva. Queste leggi non sono nuove, ma sono in vigore da ormai diversi anni. Se non si è intervenuto finora, significa che non si è voluto intervenire e la responsabilità è di chi c’era e non l’ha fatto.
    Se l’edilizia penitenziaria è carente idem.

    Per qualche vostra bizzarria, non mi chiedete mai nulla, chessò, di destinazioni per il weekend, ma sempre di M5S. Ora, mi domandate del M5S non so bene cosa (in questo post non capisco quasi nulla di quello che scrivete), ma come avrete potuto leggere (o ascoltare o vedere) M5S si impegna in entrambe le direzioni: solo ieri sera in commissione giustizia al Senato è passato un emendamento M5S che rimuove dalla B-F carcerazione e pene pecuniarie (che prevedono cmq gestione da parte della magistratura etc.) per i migranti clandestini. A luglio M5S nella stessa commissione ha presentato un piano carceri che deriva proprio dalle visite dei parlamentari nelle strutture e dalla collaborazione con il DAP, che ne aveva già delineato il principio in proprio (una mutazione riconosciuta dallo stesso M5S), in alternativa a quello, sempre del DAP, scelto dal commissario Ionta, più costoso e meno efficiente in termini di posti.
    Il piano prevede interventi sulle strutture esistenti e una spesa sostanzialmente minore (trovate le tabelle comparative nel testo della conferenza di presentazione del piano alla commissione giustizia). Proprio la collaborazione con le associazioni e con il DAP ha permesso di censire lo stato delle strutture esistenti e il tipo di intervento. Pensate che esistono già in realtà decine di strutture potenzialmente utilizzabili sin d’ora, bloccate per questioni puramente amministrative. L’associazione Antigone (ed Emergency ne ha dato pubblicità) ne contava 38 già a fine 2011. Il sottosegretario Cerri (tecnico) ne parlava ieri all’ora di pranzo a Radio24 insieme alla M5S Businarolo (finalmente il soggiorno a Roma comincia a mitigare l’accento veronese) promuovendone l’impegno e l’iniziativa (e via a elencare due bracci di San Vittore attualmente chiusi etc etc). Si stimano 22K posti in più entro 2015. Il costo dell’intervento (mi pare ca EUR320MIO) avrebbe poi beneficio economico diffuso sul territorio e in un settore (edilizia e impiantistica) in crisi nera.

    Amnistia e indulto sì o no? Io dico dipende.
    Si tratta di strumenti che dovrebbero essere eccezionali, ma dal ’43 già se ne contano oltre venti. Due negli ultimi dieci anni. Il beneficio rispetto al problema che si vuole risolvere è evidentemente nullo.
    Bisogna poi riflettere sulla frequenza. La giustizia non serve a incarcerare le persone, ma a dare giustizia a chi è stato vittima di un reato. Già in Italia ogni anno si prescrivono centinaia di migliaia di processi: significa che esistono centinaia di migliaia di persone che non ottengono giustizia. L’amnistia e l’indulto inevitabilmente peggiorano la situazione. Le conseguenze sono numerose anche in altre direzioni, si pensi solo che l’incertezza della pena è un motivo per cui il crimine non viene disincentivato, gli investimenti economici (stranieri e italiani) vengano ponderati o evitati etc. etc. In un Paese dove la depenalizzazione attraverso condoni e simili già è di una frequenza anomala.
    Insomma, se amnistia e indulto si inseriscono in un progetto credibile di soluzione definitiva del problema, vanno considerati, sennò per i poveri diavoli non serve a niente.

    Ancora B!
    Nonostante tutte le rassicurazioni, non è pacifico che amnistia e indulto non impattino sulla vicenda B. (e molti altri politici e amministratori pubblici), come alla fine si è dovuto ammettere e riportano anche organi lontani come S24O e FQ. Il Parlamento decide il perimetro di ricaduta, ha spiegato anche Cancellieri.
    Quindi, dati i numeri in parlamento, bisogna fidarsi di questi parlamentari. E qui, ognuno si fida di chi gli pare.
    Mi pare che se si rinfaccia a chi c’era di non aver mai risolto il problema per poter creare la criticità e intervenire con depenalizzazioni (quando vogliono. La maggioranza era numerosa abbastanza per intervenire già l’anno scorso) la colpa non è di chi rinfaccia, ma di chi non ha mai risolto il problema e ha provocato la criticità.

  16. @Matteo
    Mi pare che il punto da noi sollevato sia un altro rispetto a quanto da te scritto (ma la Garbo senza rose in che modo la si interpreta???). Grillo ed adepti hanno blaterato che l’amnistia la si farebbe per salvare berlusconi. Tu liquidi velocemente la questione sostenendo che non è certo che non sia vero, nonostante il PD affermi il contrario. Ma sicuro… a te pare più naturale dare credito ai 5 stelle che ai democratici. Vedremo alla fine chi avrà avuto ragione. Ma se poi si scoprirà che berlusconi resterà effettivamente fuori dagli effetti dell’amnistia, pretendo da te il secondo commento di critica a Grillo, Garbo o non Garbo! ;)

  17. La frase della Garbo che voleva stare da sola te la citano in cento modi diversi, c’è quella di lasciatemi sola con le mie rose. Io non ho piante in casa.
    Confermo sei pazzo.

    Che amnistia e indulto possano applicarsi a B. od altri casi non lo dice M5S, alla fine lo dicono proprio tutti, perché ci spiegano dipende da come viene definito dal Parlamento il perimetro del provvedimento (che però mi pare di aver letto dovrebbe nascere come decreto governativo e portato in aula).

    Un giorno forse il tuo cuore di pietra si ammorbidirà e capirai che non me ne frega niente della polemica del giorno, della dichiarazione di tizio o di caio, ma solo di quello che presentano e votano, perché per me, per te e per la vita di tutti non ha alcuna influenza la polemica del giorno (tra una settimana ce ne sarà un’altra) ma solo le leggi che il Parlamento approva.
    La sovrapopolazione carceraria è il risultato di leggi approvate e di leggi mai approvate. Non di amnistie e indulti poco frequenti.

    Non c’è niente di sbagliato – in termini di polemica politica – nell’accusare Napolitano di intervenire maldestramente sull’attività del Parlamento ad ottobre 2013 (che, avrai notato, cade dopo agosto 2013) per richiamare ad emergenze che sono lì da sempre, lui PdR al secondo mandato, la B-F è del 2002, la Fini-Giovanardi è del 2006 etc.
    L’indulto 2006 (votato da PD e FI, PdR G. Napolitano) già agiva sulla presunta emergenza, non l’ha risolta, visto che oggi la popolazione carceraria è superiore a quella dell’epoca, ma ne hanno beneficiato certamente alcuni noti.
    Dal 2006 (governo Prodi) sono passati sette anni, l’attuale maggioranza è lì da due anni.
    Il Parlamento sta già lavorando sulla situazione della popolazione carceraria, come avrai potuto leggere, e il contributo di M5S è attivo.
    Richiamare il Parlamento sul tema ed evocare amnistia e indulto può generare il sospetto che si aspettasse ottobre 2013 per farlo.
    Richiamare all’emergenza che non si è mai voluto risolvere fa nascere il sospetto che non la si sia voluta risolvere per beneficiare dell’emergenza.

    Al sospetto si risponde presentando un ddl trasparente ed evitando emendamenti e sub-emendamenti dell’ultimo minuto. Vedremo.

    Ma alla fine fine, che ti frega della polemica, benedetto ragazzo? Tra una settimana te ne sarai dimenticato. Segnati chi presenta cosa, chi vota cosa e perché, il resto è fuffa. Almeno secondo me.

  18. @Matteo
    Mi sa che la Garbo ti ha dato alla testa. Tutti (tranne il M5S) dicono che l’amnistia non ha MAI riguardato i reati fiscali. Fine della polemica speciosa e strumentale. L’unico che ha visto nella questione uno spiraglio per alzare un polverone a fini propagandistici è Grillo.
    Quanto poi all’abolizione del reato di clandestinità, pare che Grillo abbia appena sconfessato i suoi!!!

  19. @paolo

    Grillo sconfessa i suoi: «Stop al reato di clandestinità non è nel programma» Ma i Parlamentari del Movimento 5 Stelle stanno in Parlamento solamente per essere manovrati da Grillo e Casaleggio e per dire NO a TUTTO ?

    che risposta si può dare???

  20. Nichi Vendola
    Oggi i capi del M5S sconfessano i senatori del Movimento che ieri hanno votato e fatto approvare l’emendamento contro il reato di clandestinità.

    Bossi-Calderoli, Grillo-Casaleggio: sul dramma degli immigrati cercate pure le differenze… Se le trovate.

  21. @luigi
    L’idea di abolire il reato di clandestinità è un’idea talmente buona che effettivamente mi pareva strano che vedesse d’accordo i pentastellati… anzi, che partisse persino da una loro iniziativa. Oggi Grillo e Casaleggio sconfessano i loro, affermando che «L’M5S non è nato per creare dei dottor Stranamore in Parlamento senza controllo». Ora si che riconosco la Setta dei Cinque Stelle!!!

  22. Direi un punto a favore dei pentastellati in Parlamento..la prima cosa che propongono e che viene discussa democraticamente in Aula..non fosse che adesso comincerà la dura rappresaglia contro di loro.
    comunque stamattina, per far bella figura coi loro Capi, hanno dato dei ladri a tutti, e via!!!

  23. Non sono d’accordo con il post di Grillo nel merito e neanche nello spirito.

    Io penso sempre male, mi pare una cosa studiata per fare polemica e confusione a fini propagandistici: l’emendamento passa e generiamo consenso in alcuni ambiti. Facciamo un post contro e attiriamo gli altri.
    Gli argomenti che spiegano perché eliminare le sanzioni penali e pecuniarie mi pare abbiano un e senso sono noti.
    Grillo a sostegno della sua contrarietà suggerisce un articolo di Sergio Romano (che brutte abitudini avete a Genova…).
    Mandatelo in ferie.

    Vorrei rassicuravi, i post di Grillo non fanno decadere l’emendamento (che Rear, non vede d’accordo i pentastellati, l’hanno proprio presentato loro)
    Vedremo come si svilupperà ora nei passaggi in aula.

  24. @Luigi
    Ecco, appunto!

    @Matteo
    E dopo aver criticato Crimi, ora ti spingi a criticare persino lui, il filosofo contemporaneo genovese! Dobbiamo iniziare a preoccuparci? Forse non ti senti bene? Hai trascorso troppo tempo come Greta Garbo ed ora sei in crisi di identità? Facci sapere… dicci una parola che tranquillizzi noi fans trepidanti!!! ;)

  25. Ma quale politico, Beppe Grillo è un comico. C’è chi ne è sempre stato convinto e chi, come militanti e eletti grillini, ha sempre criticato questa definizione. “Beppe è il nostro leader, ormai non fa più l’attore” e quindi la definizione di “comico” sta stretta al vulcanico fondatore dei 5 Stelle. E invece non deve pensarla più così la deputata pentastellata Giulia Di Vita che, ieri, incalzata su Twitter ha affibbiato al suo Beppe, appunto, l’appellativo di “comico”.

    credo che la cittadina Giulia Di Vita, avrà “vita” breve, d’altronde, se l’è cercata no?

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