Il Centrosinistra fa il pieno

Il Centrosinistra fa il pieno

Sono due i dati politici che emergono da queste amministrative. Il primo è che il centrosinistra vince ovunque, strappando alla destra, oltre che Roma, anche storiche roccaforti come Imperia, Brescia e Treviso. Si impone un’alleanza incentrata su un partito, il PD, che è rimasto l’unico a vantare una struttura democratica, distribuita e radicata sul territorio. Perdono i partiti e i movimenti padronali, come il PdL ed il M5S, che poggiano unicamente sul carisma del proprio leader e sono incapaci di produrre dei candidati forti e credibili a livello locale. E’ un dato che fotografa, come ha affermato Vendola, l’affermazione di una coalizione che puo’ e deve liberare l’Italia dal berlusconismo e dalla cattiva politica.

L’altro elemento di riflessione è la diffusa protesta, che però – differentemente da quanto successo solo tre mesi fa – prende le distanze dai Cinque Stelle e si rifugia nell’astensionismo. Il Movimento di Grillo infatti non riesce più a mobilitare e smuovere la grande massa dei delusi, continuando la disfatta evidenziatasi due settimane fa e andando a perdere quasi dappertutto in Sicilia [che è andata al voto in ritardo di 15 giorni], con percentuali lontanissime sia dalle elezioni politiche di febbraio che da quelle regionali di ottobre. Da Messina a Siracusa, fino a Catania i grillini non vanno al di là di un misero 4% e restano in corsa per il ballottaggio soltanto a Ragusa.

65 pensieri riguardo “Il Centrosinistra fa il pieno

  1. sostanzialmente, la stessa analisi che ho fatto io.

    forse possiamo portarla un passo avanti:
    – sul centrosinistra, deve essere chiaro che questo voto non è “per Letta” o “per il governo di larghe intese”, bensì per una politica di sinistra e riformista.
    non è un voto “in bianco” per questo governo, ma un voto che da questo governo esige. molto.
    esige riforme ed esige una direzione politica verso maggiore equità, merito ed una gestione più etica degli affari pubblici.
    se il PD ora non riesce a dare questo, si condanna da solo -di nuovo-.

    su M5S, ci dobbiamo porre una domanda: perché Grillo non è riuscito a mobilitare ancora il voto di protesta, che stavolta si è rifugiato nell’astensione?
    la risposta più comune è per l’intransigenza dimostrata in Parlamento. che può aver contanto.
    ma io non credo sia la ragione principale, d’altronde è chiarissima la natura del movimento.
    credo piuttosto che di fronte ai problemi quotidiani la logica della protesta si depotenzi moltissimo, perché tutti i cittadini, anche i più affascinati dal populismo, vogliono autobus in orario e cassonetti svuotati regolarmente.
    inoltre, il carisma di Grillo e Berlusconi non può essere utilizzato con efficacia in mille elezioni tutte dai risvolti differenti… la protesta dev’essere unitaria, ma qui le elezioni non hanno nulla di unitario.

  2. hai dimenticato il crollo della Lega al nord..:)
    nessuno si illuda però adesso, che il PD sia in forte ascesa, le amministrative sono una cosa, le politiche tutt’altra musica..
    ieri si votava il candidato, la persona..ti faccio un piccolo esempio: a Orbassano, dove Grillo a febbraio ha preso il 30%, ha rivinto il candidato uscente del centrodestra..perchè? perchè ha governato bene..

    1. insomma, io a questa del “governato bene” ci credo sempre meno….
      i sindaci uscenti sono quasi sempre confermati, perché hanno una macchina di consenso ben oliata, a prescindere dai risultati reali.
      questo ovviamente, salvo disastri incredibili. ma anche in questi casi, pubbliccizzare e dimostrare tali disastri per l’opposizione è difficile

  3. @pyperita
    Ne sono convinto…

    @redpoz
    Sicuramente Letta sbaglia quando afferma che questo voto rafforza il governo di larghe intese. E’ vero invece il contrario, come più giustamente evidenza Vendola. E’ un voto questo che sospinge il centrosinistra come unica e reale alternativa alla destra berlusconiana. Quanto al M5S sono vere tutte le ragioni che elenchi. Io credo che le amministrative abbiano essenzialmente bisogno di candidati seri, capaci, responsabili e stimati. Due partiti padronali come PdL e M5S che basano il proprio consenso sul carisma del proprio leader hanno scarsa attrativa sul piano locale. Per contro il M5S paga anche le scelte e i toni di Grillo sul piano nazionale. Gli incessanti attacchi contro partiti, stampa, istituzioni e chi più ne ha, non aiutano certo, come denuncia oggi anche una senatrice grillina: «Stiamo pagando i toni e la comunicazione di Beppe Grillo, i suoi post minacciosi soprattutto quelli contro il Parlamento. Mi chiedo come possa parlare male del Parlamento se qui non lo abbiamo mai visto. Lo invito a scrivere meno e osservare di più».

    @luigi
    La Lega è un partito ormai al tramonto, la cui credibilità agli occhi del proprio elettorato è definitivamente crollata e che comunque male ha fatto a legare ancora una volta il proprio destino a quello di berlusconi.
    Certamente, come scrivo anche subito sopra a redpoz, le amministrative hanno caratteristiche diverse rispetto alle politiche. Tuttavia da questo turno elettorale emergono comunque dei dati politici che sono incoraggianti per il centrosinistra. Bisognerà essere in grado di farne tesoro e non dilapidarli su un piano nazionale.

    1. il ruolo dei candidati non va mai sottovalutato, certo.
      ma non possiamo -come ha scritto crimson da me- ridurre questa selezione dei candidati alle strutture “ereditate” dai vecchi partiti.
      altrimenti, vorrebbe dire che a) le primarie sono inutili (incluse quelle on line); b) i partiti “pesanti” sono necessari….

      io credo piuttosto che la struttura di partito non possa esser ridotta a questo, ma debba conservare un ruolo di “macchina” di trasmissione delle idee dal basso verso l’alto e viceversa. il caso delle elezioni amministrative ne è una chiara dimostrazione, in quanto un candidato vince solo se riesce ad “intercettare” le esigenze che arrivano dal basso e trasporle poi in azioni programmatiche dall’alto.

      1. @redpoz
        Se la selezione dei candidati è quella del M5S, è evidente che non servi allo scopo. Ci sono dei grillini che sono in Parlamento perchè sono stati votati da poche centinaia di persone… che non hanno cioè alcuna rappresentatività e spesso neppure competenza…

        1. ma come potevamo pensare che una simile selezione servisse allo scopo di rinnovare e moralizzare la politica??
          ribadisco quello che già tu dici: sono stati votati da 20.000 persone in tutto. meno del mio comune!!!
          ricordo che in campagna elettorale sfidai i grillini a portarmi un loro candidato e -ancor peggio- sfidai gli elettori su chi avesse votato a quelle ‘parlamentarie’. nessuna risposta.

          diciamo allora, piuttosto, che quella selezione doveva servire a portare in Parlamento delle persone prone alla volontà di Grillo

  4. Tempo dieci anni – forse meno – e si troverà di sicuro qualcuno che nel voto ravviserà un messaggio alla mamma e un mazzo di fiori alla fidanzata.
    Il nostro elettorato mal digerisce le larghe intese ma ne ha compreso le motivazioni. Il che vuol dire che in questo paese si vota ancora con la testa e non attivando altri organi che non voglio nominare. E questo alla faccia del voto di protesta,di quello punitivo e di tutte le diavolerie di voti disgiunti che fanno tanto strateggggico manco fossimo al Campo di Marte e non alla frutta.
    Per il resto,sostenuti da un sistema elettorale che consegna con nettezza la vittoria e affida agli elettori l’assegnazione del premio di maggioranza, consentendo la governabilità, la scelta è avvenuta in base a criteri di merito.Come si conviene in una democrazia compiuta e non al Varietà.
    Traggo una sola lezione : spero che qualcuno al prossimo congresso proponga finalmente l’organizzazione federale del partito.Se qualcuno scrivesse questa mozione mi ci butterei a pesce anche consumando le classiche sette paia di scarpe per convincere gli altri.
    E ora lasciatemi dire che la sconfitta della Destra sociale a Roma è come se fosse due volte Natale.Anche tre.

    1. una parte dell’elettorato, solo una parte ragiona.

      quanto al voto di protesta, non penserei affatto che quest’onda sia già cessata. semplicemente, non era un momento in cui poteva manifestarsi: in voti così localizzati, focalizzati e dispersi, la protesta è difficile da esprimersi.
      vedremo…

      1. Ma la protesta è viva e verde dai tempi della costituente.Fa parte del presepe e Grillo ci ha messo pochi secondi a diventare parte del Sistema con un suo ruolo ben preciso : guastatore,fustigatore….eretico. De ja vu
        Qui a Roma di fronte ad una scheda con un numero di candidati e di formazioni che ancora un po’ e superava quello dei votanti che altra protesta volevi esprimere? E soprattutto chi l’avrebbe potuta interpretare correttamente?
        Ohi Red,le contraddizioni in seno e fuori dal popolo sono belle che esplose tutte. Pertanto la domanda epocale del protestatario di professione è ora che si fa?
        E siccome interrogato,il cadavere con o senza stelle, non risponde,si sta a casa in attesa della partenza di un nuovo treno eretico,protestatario,guastatore.
        Tant’è.

            1. neanche io sarei esattamente d’accordo… come la mettiamo?
              (però, “junghiani democratici” suona una figata. anche se forse sarebbe più corretto “democratici junghiani”…)

              la strategia migliore resta sempre questa: https://www.youtube.com/watch?v=iubLuLhzoac

              (ps: lettrice dell’I Ching? il mio rispetto nei tuoi confronti fa balzi in avanti oltre già quanto raggiunto)

              1. Si ho il vecchio libro con monete e tutto,però non ho mai applicato l’arte divinatoria alla politica (veramente nemmeno alla vita).Il nome della corrente potremmo stabilirlo dopo un lancio di monete parallelo.Vado a lanciare le mie.

                  1. eh no…il libro non si legge. S’interroga.( e non fare domande tipo :
                    “m’ama non m’ama” che il Cinese s’offende.
                    (Per perdite e libri ammucchiati chissà dove…possibile consultazione on line,il Cinese pare non s’offenda)

  5. @sed
    E’ importante che il PD, ma anche SeL, stiano sempre più vicino alla gente e ai problemi dei territori. Bisogna partire dalla concretezza e dall’ascolto per spuntare le armi ai facili populismi anche sul piano nazionale.

    1. Appunto ci vogliono strutture federali dotate di una certa autonomia.Il resto va, a patto che per ascolto s’intenda confronto e che sull’onda dei localismi non si dia luogo ad un’ennesima cultura del campanile,del fienile e del borgo chè di Lega e di provincialismi non se ne può più.

  6. Concordo con Redpoz e con la tua risposta a lui. Spero che ‘tutti’ traggano insegnamento da questo ultimo voto. La partecipazione è una cosa importante, ma bisogna pur meritarsela.
    Per contro, chi non partecipa a mio parere ha comunque torto, nel senso che poi si tiene chi va su, gli piaccia o meno. Ciao

  7. Eviterei di dare al voto una valenza nazionale; il PD come al solito è riuscito a portare alle urne i propri elettori e simpatizzanti, sfruttando quello che è il suo ‘vantaggio competitivo’: il radicamento sul territorio e, probabilmente, la capacità di selezionare autorità locali convincenti; certo a Roma a questo punto contro Alemanno avrebbe vinto praticamente chiunque… Al PDL e al M5S sostanzialmente manca ancora il radicamento territoriale; per il M5S questa può essere un’attenuante: dalle mie parti ad esempio è stato un profluvio di banchetti del PD, il MoVimento li ha fatti, ma in misura minore, non avendo certo le stesse risorse a disposizione; poi è chiaro che è stato pagato anche qualche errore; più grave la debacle del PDL, che dopo vent’anni ancora sul piano locale non è riuscito a dotarsi di rappresentanti credibili… qui a Roma nella ‘disfatta’ ha contato moltissimo il fatto che con la creazione del PDL è stata praticamente buttata alle ortiche tutta la ‘rete territoriale’ di AN (a sua volta ereditata dal vecchio MSI). Per il resto, va ancora una volta sottolineato come Marino sia l’ennesima personalità che vince in virtù del proprio ‘non allineamento’ (per dirne una, aveva votato Rodotà).

    1. Come no.Anche Bianco e Cascella, nonchè l’eletto a Brescia.Tutti eretici che se non si fossero candidati li avremmo bruciati davanti al Nazareno.

  8. Dopo la bottiglia stappata per la debacle del movimento-azienda, un’altra per Roma liberata. Città amata e in cui ho vissuto e dove, quando ci sono andato ultimamente, non ho trovato una bella aria…Speriamo che Marino apra ben bene le finestre in modo da spazzare via l’eccesso di muffa e esasperazione.
    E via con la festa!

    GU

    1. Primula ! Che fai festeggi? Non puoi.Il PD non vince mai.E quando vince deve cospargersi il capo di cenere e non dare nell’occhio chè altrimenti il commentatore s’avvilisce e ti rinfaccia le larghe intese, il candidato eretico e pure il radicamento ( presto,presto, un vocabolario dei sinonimi e dei contrari) che mò c’è e mò non c’è.
      E ora passami la bottiglia.Sottobanco, please.

      1. ma li hai visti i festeggiamenti a Treviso??
        a parte il bellissimo cartello “città deleghizzata”, c’era gente vestita da cosacchi e con le bandiere rosse…
        -commozione-

  9. @giovanotta
    Chi non partecipa al voto ha sempre torto… sono d’accordo

    @marcello
    Concordo col senso generale del tuo intervento, anche se io penso invece che queste elezioni amministrative abbiano fornito anche dei precisi segnali politici a livello nazionale

    @emmegì
    Le aspettative rispetto a Marino sono alte, anche se sarà davvero difficile fare peggio di Alemanno! :)

    @sed
    Sù sù… dai, non fare l’acida!!! :))

    1. L’acidità è una mia condizione oggettiva e costante.( volevano punire il PD mo’ sono preoccupati che si monti la testa…rispetto a certe “lucide analisi” devo pure fare la simpatica?)

      La realtà è diventata talmente imprevedibile e complicata che le formulette non reggono più.I metri di giudizio tradizionali e le strateggggie elaborate da quattro gazzettieri in croce e dal loro codazzo di fedeli lettori non tengono conto di un fatto inequivocabile : sarà pure da emendare ‘sto benedetto partito….ma senza non si va da nessuna parte.
      Umiliarlo significa umiliare una comunità vigile e attiva che non merita i trattamenti di cui spesso è fatta segno.
      Sono due giorni che sento parlare di Partito la cui struttura ancora funziona, quando più tardi di quattro mesi fa si recitava il de profundis ad un partito finito.
      Ecco.Così capisci come ci si sente.Acidi è il minimo.E del resto il confine tra un cattivo carattere e l’avere carattere è talmente tenue che quasi non si vede.E ora puoi passami lo champagne francese.Quello col doppio turno.

  10. @sed
    E’ una realtà in grandissimo movimento, non certo facile da decifrare. Per questo diventa ancora più importante – come si diceva prima – l’ascolto ed il lavoro sul territorio, che ovviamente – rispondo ora – non significa produrre localismi dal sapore leghista…

  11. Felicissimo per la vittoria di Marino, che ritengo uno dei migliori a disposizione del PD per via della sua mente aperta e del grande impegno per il sociale che ha dimostrato, andando spesso a sollecitare il bisogno di tutelare gli ultimi, gli emarginati, i soggetti banditi dalla società.
    Tuttavia il dato emerso dalle urne non è certo meno allarmante di quelli visti fin’ora. Pare che adesso che Grillo non è più in grado di veicolare la rabbia della gente, il popolo italiano, mite per natura, si stia velocemente disinteressando della ‘cosa pubblica’, regalando così all’egoarca di Arcore altre decadi di regno. Non vorrei infatti che le prossime tornate fossero tutte decise da un 20% degli aventi diritto che hanno ancora l’interesse (economico) di votare per tre macro-minoranze prive del minimo appeal…
    Urge una soluzione…

    1. L’elezione di De Magistris è avvenuta con analoga percentuale di disaffezione. Idem – anche meno – quella di Hollande o di Cameron, mentre in USA hanno salutato la nascita di una nuova era quando per le ultime presidenziali è andato a votare appena il 70 %.
      L’astensionismo non è un dato scolpito nella pietra, va viene e torna,data la situazione e la pochezza dei programmi e dei candidati – a Roma abbiamo avuto Argan, Petroselli… – non mi preoccuperei più di tanto.
      Da noi la Destra ha avuto qualche imbarazzo a proporre Alemanno ad un elettorato al di là dello zoccolo duro, mentre Marino godeva di simpatie sia a sinistra che nella parte borghese illuminata della città – un po’ come Pisapia –
      Diciamo che loro hanno puntato sul cavallo sbagliato e noi con le primarie ma anche con la notorietà che Marino s’era guadagnato ai tempi dell’ultimo congresso, quello giusto.

  12. se io fossi cittadino romano, mi domanderei come mai il 52%non è andato a votare…solo un 48% vedeva Alemanno e Marino come buoni sindaci..un pò poco no?
    altro che DAJE!!!

  13. @Carlo
    Sicuramente il forte astensionismo è un dato molto preoccupante. Non dimentichiamoci però che è comune a tutte le democrazie occidentali, persino a quelle più evolute come gli Stati Uniti. Non per questo naturalmente non si devono trovare delle soluzioni per riavvicinare la politica alla gente…

    @luigi
    Certamente è poco. La politica in questo ultimo ventennio ha perso progressivamente appeal presso la gente… occorre voltar pagina… occorrono persone capaci a cui interessa davvero il bene comune e che non usino il proprio potere per tornaconti personali o di bottega…

    1. le soluzioni ci sarebbero…
      ma quando leggi che Bersani vuole primarie chiuse ai soli iscritti del PD, capisci che non cambierà nulla

                1. solo tesserati per il con-gres-so come da statuto che pure consente agli elettori la partecipazione e la possibilità d’intervenire
                  Ovviamente gli organi dirigenti ce li eleggiamo tra noi intimi.
                  Le primarie sono aperte.

  14. Che bello rileggervi festanti, i calici in alto, immagino un po’ brilli. Cin cin!

    Speriamo ci siano presto nuove elezioni da qualche parte, sennò tocca guardare la realtà e il governissimo al suo 50 giorno – metà dei tradizionali 100 giorni – di niente. In Parlamento non ci va più nessuno. Sarà che il dress code è impegnativo ora con l’anticiclone.
    Ancora qui con dichiarazioni di intenti, propositi, gruppi di saggi (ancora?), tanta copertura mediatica, ma faute d’action, anche lo scudo stellare pacificatorio comincia ad incrinarsi, i commentatori di corte si fanno più incerti, si vede che aspettano le ferie estive per lanciarsi finalmente nei “mare-o-montagna?” “gelato-o-prosciuttoemelone ?”. Sfiga pare quest’anno 50% degli italiani non andranno in ferie, toccherà inventare sondaggi più nuovi e fantasiosi.
    Super-o-discount?
    Bici-o-mezzipubblici?
    Piscinacomunale-o-lungargine?
    Alternativa al barbiere: trimmer o back-to-60s?
    Alternativa al cinema: parrocchiale o download P2P?

    Cin cin!

  15. @Matteo
    Sai che questo governo di larghe intese che ha deciso di riformare la Costituzione non piace neppure a me. Avrebbe dovuto fare la legge elettorale ed assolvere a qualche altra emergenza e poi portarci a nuove elezioni in autunno. Invece ora ci spiegano che se si vuole modificare la legge elettorale prima si deve cambiare la forma dello Stato e per ottemperare a tutto ci vorranno almeno 18 mesi, ma forse si andrà avanti per tutta la legislatura. Io penso invece che il vero Dominus dell’esecutivo, ovvero berlusconi, staccherà la spina quando i suoi guai giudiziari lo metteranno con le spalle al muro, con buona pace delle larghe intese… mi auguro però che per quel momento non sia già riuscito a promuovere il presidenzialismo!

    1. no, vabbè, però non possiamo essere così negativi.
      tutto quello che dici sullo stato di fatti è corretto, però non significa che le cose non possano migliorare… se anche il governo dovesse durare 18 mesi o non si arrivasse comunque ad elezioni anticipate (chi vuole intendere, intenda), potrebbe essere l’occasione per alcune buone scelte…
      d’altronde, è abbastanza evidente che in tre mesi non si fa molto!

    2. @redpoz
      In realtà si era partiti col fare “poco” e non molto. Giusto la legge elettorale e poche altre emergenze. Poi invece ci hanno spiegato che per fare una legge elettorale bisogna modificare la forma dello Stato. Insomma, prima va cambiata la Costituzione. E qual’è la figura più autorevole e rappresantiva con cui confrontarsi per cambiare la Costituzione italiana se non berlusconi? Quello stesso berlusconi che è stato condannato per aver autorizzato lo scoop su Fassino per danneggiare il Partito Democratico. Quello stesso berlusconi imputato di compravendita di parlamentari per minare la maggioranza del centrosinistra. E tu ritieni ancora che si possano fare delle “buone scelte”???

      1. Si ma il fare poco e a tempo l’avevano detto i commentatori mica il Governo.
        Allora facciamo una simulazione. Andiamo in Europa – ma anche dalle parti sociali o da qualsiasi interlocutore possa avere un esecutivo nel corso del proprio mandato – e diciamo :
        Buongiorno! Siamo il governo italiano abbiamo un presidente della repubblica a scadenza un governo che deve fare poco e bene in mesi diciotto, vedete un po’ voi se potete allentare lacci lacciuoli e vincoli per farci respirare.Ovvero gl’impegni che prendiamo possono scadere con noi vediamo che possiamo concordare.Ma che credibilità avrebbe un governo così? Essù.
        Ora, che la legge elettorale vada incardinata su un programma di revisione costituzionale è sacrosantamente vero tant’è che indichiamo un premier senza che vi sia ombra di elezione diretta del medesimo,magari potevamo metterci in sicurezza abolendo il porcellum per ogni evenienza.Ma quella è la polizza vita del PDL. e se lo dice Verdini…
        Siamo realistici : cambiare la costituzione non significa necessariamente semipresidenzialismo ma potrebbe significare abolizione del bicameralismo perfetto,abolizione delle province..tutta roba egualmente indispensabile che non ci porterebbe nella fogna di una discussione culturale sul presidente della repubblica – che poi,guardiamoci negli occhi, non lo vogliamo alla francese perchè c’è Lui che incombe – ma che potrebbe essere utile per un futuro meno imbalsamato.Ce la faremo? Boh

        1. @sed
          Dal 1946 si sono avvicendate diverse leggi elettorali e non mi pare che ogni volta si sia cambiata la Costituzione. Approntare qualcosa che sia meglio del porcellum non è poi così difficile. Per la legge perfetta c’è tempo. Si è fatta una campagna elettorale in cui si è marcata l’alternatività alla destra, in cui una delle parole chiave era una nuova legge per il conflitto di interessi. Ora, di quest’ultimo “stranamente” non si parla più e l’alternativa è venuta meno non per una questione emergenziale che ci potrebbe anche stare, ma perchè si deve metter mano insieme alla Costituzione!! Ora, capisco (ma non del tutto) che il PD non voglia votare l’ineggibilità di berlusconi, ma legittimarlo fino al punto di attribuirgli l’autorevolezza per la riforma suprema della Repubblica Italiana… beh, questo non riesco proprio a capirlo!

          1. Che strapalle. Non ho detto che nelle more dei vari cambiamenti e stravolgimenti si dovesse tornare al porcellum?
            A me le posizioni ideologiche in materia di riforma costituzionale non piacciono.Anzi le trovo deleterie ed autodistruttive.
            La costituzione non è un feticcio e nemmeno un giocattolo che mò lo tocchi e mò no a seconda della presenza o meno di un avversario politico temibile o affascinante o pericoloso.
            Ci sono esigenza che prescindono dal contingente.
            Di questo passo se Silvio campasse mille anni non si dovrebbe toccare una paglia per non aumentarne il prestigio.
            Ma perchè ‘sta riforma se la fa da solo al chiuso della sua stanzetta e poi se la intesta?
            Ma questa non è politica è fobia.E’ subalternità culturale.Che diamine.
            E mettiamoci tranquilli e facciamo quel che si deve che serve e che è giusto fare.
            Soprattutto le Riforme non si fanno mai contro qualcuno. Ma con tutti.
            Ergo : in questo paese non si combina mai nulla a causa dei conservatorismi a geometria variabile.

            1. @sed
              Le riforme non si fanno mai contro qualcuno ma neppure si lasciano fare a qualcun altro, specie se quel qualcun altro è un malvivente. E non si tratta neppure di posizione ideologica ma di semplicissimo rispetto per le istitutuzioni. Certo, se poi parte del PD dopo aver passato anni ad opporsi al presidenzialismo, improvvisamente lo abbraccia, il sospetto di essere subalterni a berlusconi (loro sì e non certo il sottoscritto) persino in materia di riforma costituzionale c’è, eccome… e non lo dico io, ma gente come Zagrebelski

              1. A parte che il presidenzialismo non è il semipresidenzialismo ( c’è una bella differenza) e che il PD in materia non ha affatto una posizione univoca – ergo non spargere notizie false e tendenziose – credo che il rispetto delle istituzioni c’entri poco con la paranoia di lasciar fare le cose agli altri.
                A me di quello che dicono Zagrebelski e Rodotà, soprattutto quando si tratta di sospetti & sensazioni,non interessa.
                Sono abituata a pensare con la testa mia e a far valere sospetti & sensazioni per quel che valgono.Cioè zero.
                Ovvero se la discussione è dottrinale ci sto e dico la mia altrimenti chiamiamo il mago Othelma : io passo la mano.
                Guarda un po’ te se in questo dibattito culturale riesce ad emergere una posizione politica invece che la sagra della dietrologia. Se la trovi dimmela perchè si vede che mi sono distratta.

                1. @sed
                  Veramente ho parlato di parte del PD, quindi è vero che al riguardo non c’è (per fortuna) una posizione univoca. Citavo Zagrebelski solo perchè la sua opinione è un pò più autorevole della mia… tutto qui. Per il resto non posso che ribadire la mia estrema perplessità per un governo nato per risolvere una situazione emergenziale, che ora invece intende spingersi sino a riformare la Costituzione, con buona pace di quanto promesso durante la campagna elettorale e subito dopo il voto.

      2. mah, non sono convinto che la storia fosse questa.
        si era partiti. punto. con qualcuno che diceva “poco”, qualcuno “molto” e qualcuno chissà…
        che la riforma costituzionale non fosse in cantiere è vero, ma tutto il resto poteva starci.
        in questo, secondo me, anche l’ultimo decreto è abbastanza un buon lavoro

  16. Certo che i commentatori che ti riconducono alla triiiiiiiiiste realtà sono un po’ come i nevrotici distruttivi. Quelli, tanto per dire, che tutti si divertono mentre loro in un angolo ripetono ricordati che devi morire.
    Interessante caso in criminologia,c’insegnano a scuola.

    1. Saranno mica anche quelli chetantononcambiamainientesonotuttiuguali? Quelli per cui vale il ragionamento che qualisonoiFATTIriconducibiliall’antidemocraticitàealpopulismodigrillo? che sarebbe a dire qualisonoiFATTiriconducibilialfascismodiFN?
      Anche FN deve avere qualche consigliere dalle parti di Sora o Latina, come pure gli innovativi e rivoluzionari consiglieri poco stellati siciliani o parmensi; e costoro non è che possano, nella loro per fortuna CONFINATA POSIZIONE, incarcerare i giornalisti, buttare fango sui sindacati, o rimuovere i clandestini dal diritto sanitario di base (ops quello l’hanno già fatto). Per questo si avverte una grave mancanza di fatti. Ancora non ce l’hanno fatta. Poi non conta quello che dicono i rispettivi leader, che non si votino regole condivise nè capi, le espulsioni, le contraddizioni politiche sempre più grandi ecc. Intanto “vediamo questi cosa fanno, proviamo il nuovo prodotto“. Promette miracoli. Sono diversi, nuovi. Finora hanno vissuto su Marte, non hanno interessi nè rappresentanze. Forse i microchip, ma non la Ka$ta.
      Questo è il teatro pubblicitario del consumismo della politica. Tocca essere felici sì per Marino, visto che le alternative Alemanne o Stellate sarebbero state (sono state) molto peggio. Ancora un brindisi dalla Primula!

      1. Prosit! Sono qui con Misha e Vania – hai presente lo Zen e l’arte della manutenzione del parquet? – quindi dopo il brindisi getteremo i bicchieri nel caminetto – che non ho – intanto m’impiccio di cosa ha messo sul pavimento la principessa tale e la tal’altra.Due vecchie carampane rinsecchite.
        Semo romani quindi pettegoli.Ridacce un sindaco come se deve e ricominciamo a vive.

  17. @Sed
    Altro che sensazioni. Quando in campagna elettorale si afferma che è pronta la nuova legge per il conflitto di interessi, suscitando l’astiosa risposta di berlusconi che rimarca che non è un urgenza del Paese. E quando, qualche mese dopo, del conflitto di interessi non si parla più ed uno degli argomenti più dibattuti è diventato invece il (semi)presidenzialismo, ossia proprio uno dei cavalli di battaglia di berlusconi, ti accorgi che c’è qualcosa che non quadra…

  18. vedere Brunetta e Alfano gioire imputandosi una loro vittoria sulle proposte, fa venire la nausea…
    comunque si comincia a vedere qualcosa..

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