La corsa del coniglio

La corsa del coniglio

Massimo Giannini su La Repubblica: «La responsabilità primaria pesa tutta sull’ex segretario. Toccava a lui, non da oggi, farsi carico di tenere unita quella “comunità di senso e di destino” che dovrebbe ma non è mai riuscito ad essere il Pd. Toccava a lui, anche solo per un giorno, mettere da parte le ragioni e i torti dei due schieramenti, e indicare una via d’uscita condivisa. E invece, ancora una volta, Renzi non è riuscito ad andare oltre se stesso. Non ha saputo o non ha voluto aprire spiragli, rimettendo in discussione la sua road map “da combattimento” e i suoi tre anni di governo. Ha riproposto il solito linguaggio conflittuale (dalla “sfida” ai “ricatti”) e il solito schema concorrenziale (“Se siete capaci, sconfiggetemi al congresso”). Soprattutto, non ha fugato l’atroce sospetto rivelato dal “fuorionda” di Delrio: “I renziani pensano che la scissione convenga, perché così diminuiscono le poltrone da distribuire…”. La vera posta in gioco può essere il potere, e non l’identità?». Così invece il direttore Mario Calabresi: «Un compromesso alto è possibile se i contendenti faranno un passo indietro. In questo senso la prima responsabilità dovrebbe averla Matteo Renzi. Spetta prima di tutto a lui il compito di tenere unito il suo partito, lui deve farsi carico delle esigenze di un grande movimento in cui devono coesistere sensibilità diverse. È lui che deve avere l’elasticità di rappresentare le diverse culture presenti nel Pd. È il segretario del partito che ha l’onere di trovare in prima istanza una soluzione che rimetta i democratici in condizione di essere vincenti e un punto di riferimento culturale e sociale per il Paese».

Entrambi gli articoli continuano addossando alla minoranza dem una parte di responsabilità su quanto sta succedendo. E’ evidente che quando si giunge ad una separazione la colpa non è mai tutta di una sola parte, ma è altrettanto evidente che Renzi sia stato il peggior segretario che il PD potesse mai avere. Dopo aver dilaniato il Paese sul tema della Costituzione, la sua leadership – da sempre contraddistinta da un sistematico disprezzo per il dissenso interno e da una particolare passione per le ambizioni personali piuttosto che per gli interessi della propria comunità – divide oggi il partito.  Oltre che divisivo però il segretario è andato gradualmente definendosi anche come un gigantesco equivoco ed uno straordinario bluff. Un equivoco perchè si è pensato che anche il PD, così come FI o il M5S,  avesse bisogno per vincere di un capo che seguisse la logica cesarista e del pensiero unico, che fosse prima di tutto seduttore televisivo, con la battuta pronta e lo slogan populista facile. Dimenticando però che il segretario di un partito che ha fatto del pluralismo il suo tratto distintivo deve prima di ogni altra cosa saper ascoltare, mediare e convincere, tutte qualità che Renzi non ha mai dimostrato di possedere. Un bluff perchè Renzi ha perso su tutti i fronti: non è riuscito ad accreditarsi presso l’elettorato di destra a cui ha sempre puntato, non è riuscito a svuotare il consenso dei Cinque Stelle, non è riuscito nel suo programma di riforme e, in ultimo, non è riuscito a tenere insieme il suo partito.  Aggredendo gli esponenti del PD critici verso la sua linea politica sempre lontana dalle istanze della Sinistra, molto più che i tradizionali avversari esterni, come Grillo, Salvini e Berlusconi, Renzi ha instaurato dentro il partito un clima di progressivo livore e  logoramento  che ha avuto come logica conseguenza quanto sta succedendo in questi giorni. Renzi sarà ricordato come l’uomo che ha stravolto la natura ed i valori fondanti del Partito Democratico, finendo per frantumarlo. Il dubbio, però, è che su quella macchina lanciata in corsa verso lo strapiombo non ci sia soltanto un partito politico, ma tutta l’Italia.

69 pensieri riguardo “La corsa del coniglio

  1. in 3 anni di Governo, la cosiddetta minoranza ha sempre, sempre remato contro, arrivando al culmine dell’odio rancorso durante il referendum, votando NO a una riforma che avevano votato in Parlamento…
    non si è mai vista una cosa simile..una minoranza che tiene in ostaggio la maggioranza minacciando ogni giorno la scissione…
    Renzi ha i suoi difetti, e non soni pochi, Renzi ha sbagliato, ma questa gente qui, cosa vuole?
    Volevano il Congresso, e l’hanno avuto, salo poi cambiare idea per l’ennesima volta…
    non lo vogliono a giugno ma 2 mesi dopo..cioè ci rendiamo conto??’
    vogliono andarsene? se ne vadano…Emiliano, che è un pò più prudente, ha capito che una vera battaglia si fa all’interno del PD e non al di fuori, dove si finisce per contare nulla (vedi Civati e Fassina chi)..
    quello che è certo, che di questa pagliacciata beneficerà Grillo, con buona pace dei peones del PD e magari ne saranno pure felici, perchè purchè perda Renzi, poi va bene tutto…

  2. @WildHorse
    E quindi: vedere una persona seria e per bene come Bersani andar via dal PD dispiace molto, perchè la fine di un progetto del genere è un fallimento non da poco per il Paese, però poi si pensa che l’operazione che lui e gli altri si apprestano a compiere è qualcosa a cui tutti dovremmo guardare con interesse e speranza. L’operazione cioè di costruire un soggetto federatore a sinistra del partito di Renzi potrebbe impedire la probabile (oggi) vittoria delle destre alle prossime elezioni. Non sappiamo ancora quale sarà la legge con cui si andrà a votare, ma una cosa però è certa: sarà una legge che premierà le alleanze, perchè altrimenti si consegnerebbe il Paese al M5S, cosa che nessuno vuole. Ma il PD con chi si potrà alleare? E’ probabile che le destre troveranno il modo di presentarsi unite e comunque non sarebbe certo il 2% di Alfano a fare la differenza. Ecco allora che un soggetto nuovo che riuscisse nell’impresa di tenere insieme i vari Pisapia, Fratoianni e i fuoriusciti del PD potrebbe scompaginare gli equilibri attuali e offrire al partito di Renzi una sponda di un certo “peso” con cui dialogare, se intendesse vincere le elezioni.

    @Luigi
    Su di chi sia la responsabilità di quanto sta succedendo io ho le mie convinzioni che sono lontane dalle tue. Sul futuro… beh, spero che succeda quanto ho descritto nel commento sopra al tuo, altrimenti ci troveremo Berlusconi, Salvini e Meloni al comando…

    1. @paolo
      quindi fammi capire: questi se ne vanno dal PD per crearsi un partitino tutto loro in contrapposizione a Renzi, e alle elezioni dovrebbero essere alleati??? mi pare allucinante..se ne vanno via sbattendo la porta e lanciando strali contro Renzi, e poi rientrerebbero in una lista di centrosinistra insieme al PD??? se succedesse, non vado a votare…sarebbe una presa in giro colossale…
      il PD deve andare da solo, e se perde, i vari Speranza e co. diventeranno i responsabili della sconfitta: con il loro atteggiamento presuntuoso, hanno spaccato un partito e lo indeboliscono..se ne assumano le responsabilità…corrano pure da soli..

    2. @Luigi
      Non credo che si voterà una legge che consentirà al partito più votato di vincere, altrimenti si consegnerà il Paese a Grillo. Si favoriranno le allenze, ben sapendo che i 5 Stelle rifiuteranno qualsiasi intesa con chiunque. In questo scenario il PD con chi si potrebbe alleare?

  3. Sono giorni difficili (sono minoranza anch’io). Ma una cosa mi è chiara al di là di analisi sulle colpe che lascia il tempo che trova e alla fine,tra rimbrotti e personalismi di tutte le risme,rischia di valere 0 Qualche elemento però lo posso condividere.
    Le ragioni politiche più rispettabili degli scissionisti hanno senso solo se inserite in un partito di massa ovvero in un contenitore ampio dalle molte anime. PERDONO di valore, qualunque sia legge elettorale, se a portarle avanti è una piccola realtà.
    Potevano essere inserite in una meravigliosa mozione congressuale da sottoporre agli iscritti.invece si è preferito dividersi in un balletto ridicolo : la maggioranza chiede le elezioni (sbagliato ammetto) e le dicono che ci vuole prima il confronto, propone le primarie e le dicono che serve il congresso, dicono di fare il congresso e le rispondono che non serve una conta. Allora le primarie? No alla gazebata. Allora il voto? Se non facciamo prima il congresso, andiamo alle carte bollate. E perché non lo facciamo subito? Perché non serve una conta. E così via all’infinito. Poi comincia l’altro balletto quello del non mi telefoni – e con buona pace di Del Rio a Testaccio si scopre che ognuno dei tre ha ricevuto almeno una telefonata da Renzi. Lo ammettono suscitando un momento morettiano ” Ma che t’ha detto lui?” si leva un grido solitario dalla platea. Saremmo alle comiche se non fossimo in piena tragedia. Che storia è questa? E dov’è finita la politica?
    Esempi fallimentari di simili mosse non mancano. Non parliamo poi del soggetto federativo tanto caro a Dalema, artefice dell’intera operazione, che per soggetti e tesi in campo de sinistra certo non è . Cosa vogliamo federare se abbiamo più volte dimostrato di non saper trovare il minimo comun denominatore sin nelle situazioni più elementari :
    SI di Fratoianni pone paletti in ordine alla fiducia a Gentiloni, altre forze si dichiarano di lotta e non di governo, i fuoriusciti di Scotto (venti !) vogliono dialogare col PD ,quelli di Bersani ( 30 su 400) guardano a Pisapia che invece guarda al PD. Ma che federazione sarebbe questa?
    E poi non c’è bastato? Ho visto Fassino sbiancare più del solito nel ricordo delle 17 telefonate quotidiane ai tempi dell’ultimo Prodi ad altrettante componenti l’Ulivo nel tentativo di trovare la quadra tra ministri in piazza contro il proprio governo e nobili ragioni.
    Credete a me ci saranno pure praterie a sinistra da conquistare ma sono fatte della stessa pasta di inutili distinguo. Il futuro si è manifestato ieri a Roma, corporazioni infiltrate dai mazzieri di Forza Nuova, rappresentanti delle istituzioni in piazza contro i cittadini che le hanno elette. Arriva la destra, quella brutta. Altro che mucche e giaguari. E il PD, con tutti i suoi limiti,le sue fragilità resta l’unica speranza contro la disgregazione. Pur di celebrare il funerale a Renzi si è distrutto un progetto serio. Che dio ci perdoni.

  4. @Sed
    Mettiamola così: il segretario del PD ha guidato il partito non solo non avendo a cuore le differenti provenienze, sensibilità, culture, e chi più ne ha… ma instaurando (o – a voler essere buoni – non facendo nulla perchè non si instaurasse) un pericolosissimo clima di sfiducia, disistima e livore PERSONALE fra lui e tizio, caio e sempronio, e poi fra i suoi e gli altri. Daje oggi, daje domani, è diventato ormai impossibile andare avanti così. Il Congresso? Certo. Ma Renzi non avrebbe mai fatto a meno delle Primarie e le Primarie, lo sappiamo, rappresentano un meccanismo in cui la maggior parte delle persone (non tutte ma una parte sufficiente a determinare chi vince e chi perde) vota come se fosse davanti ad una puntata di X-Factor: contano la telegenia e la “simpatia”. Il programma? Non pervenuto o se pervenuto non frega nulla. La realtà dei fatti? Ogni candidato vende la propria ed ecco che si ritorna alla “simpatia”: l’imbonitore più telegenico vince. In tale contesto Renzi trionferebbe per i prossimi 20 anni… non se ne esce! A questo punto si deve necessariamente tentare qualcosa di diverso: scompaginare lo scenario attuale e provare in tutti i modi a creare qualcosa di solido a Sinistra. L’impresa è difficile per le mille ragioni che sappiamo, però io credo che sarebbe utile a molti, Renzi compreso, che finalmente si riuscisse! Io sono più fiducioso di te… almeno provo ad esserlo…

    1. Prima cosa : Vero : Renzi non è riuscito a realizzare l’amalgama. Come ogni suo predecessore, del resto. Quel metodo infatti non può essere affidato a capacità personali, (sarebbe come scrivere sulla sabbia) ma per essere messo in sicurezza e funzionare deve discendere da procedure, regolamenti, codici comportamentali ben precisi.Il punto sta tutto nel saper governare le differenze. Vedi intervento di Tocci in assemblea nazionale. Di Barca sui suoi scritti e pure mio.

      Seconda cosa Le primarie sarebbero state nel nostro caso ( e saranno) il culmine del Congresso : tre giorni di confronto politico per ogni circolo con votazione finale delle mozioni. Poi congresso Nazionale Solo dopo primarie per la scelta del segretario. Non vedo X Factor a meno di considerare gli iscritti al più grande partito riformista d’Europa dei decerebrati.Questa sottrazione dei fuoriusciti al confronto ( fino al punto di chiedere la non candidatura di Renzi per rimanere nel partito) oltre che preoccupante nega di fatto l’essenza stessa, la ragione sociale del PD. Poi quale sarebbe lo scopo ? Rompere col PD per poi allearsi col PD?

      Terza cosa. Speranza analoga a quella di oggi animò l’ultimo rassemblement (l’altra Europa con Tspiras), al di là del modesto risultato in termini di seggi, tale cartello ha per caso prodotto un qualche fenomeno politico significativo? Si sa qualcosa dell’attività dei tre consiglieri eletti?

      Renzi potrebbe non trionfare a fronte di una proposta alternativa seria (che non c’è) di cui sia portatore una figura significativa (che pure manca, vista la non volontà di Bersani,Dalema e Rossi di funzionare da leader.)

      Federazione significa alleanza o cartello in cui ognuna delle componenti mantiene la propria identità. Ti sembrano le forze in campo capaci di essere identitarie e nel contempo di trovare la sintesi in caso di elaborazione di una linea comune? A me no.

      1. Piccola notazione in coda : dire “mi costringi a questa scelta” (vale per tutti) equivale a una non assunzione di responsabilità. Nella vita è deprimente segno di infantilismo, in politica è anche peggio. E qui manca solo un “Però restiamo amici” per completare l’aria da fotoromanzo che si è messa in piedi.

  5. @Sed
    Beh… accostare Renzi ai predecessori in termini di accoglienza del pensiero critico mi pare ingeneroso nei confronti dei predecessori. Non mi pare che in questi 10 anni ci sia stata una fuoriuscita della consistenza numerica e del calibro politico di quella che si appresta ad esserci (D’Alema e Bersani sono la storia del PD), senza contare quella che c’è già stata sempre con Renzi. Non sono così addentro alle questioni tecniche del Congresso e personalmente non so come questo possa in qualche modo impedire a Renzi di vincere le primarie… certo, se quest’ultime stavolta fossero aperte solo agli iscritti e non a tutto il mondo, come in passato, la vittoria potrebbe essere meno facile, ma da qui ad ipotizzare una sconfitta ce ne passa (purtroppo). Quanto al progetto a Sinistra, io sono convinto che lo spazio elettorale esista e che sia anche considerevole. Il problema semmai è riuscire ad essere coesi e credibili… però se si pensa che Civati, Fratoianni, Bersani e D’Alema tutto sommato sono tra loro molto più vicini che non Bersani, Civati, D’alema e Renzi, allora forse qualcosa si può riuscire a fare, specie se “fare qualcosa” diventa dirimente fra il contare e il non contare nulla… e poi dipenderà dalla legge elettorale, naturalmente. Una legge sempre meno a vocazione maggioritaria permetterebbe anche a forze di medio cabotaggio di essere estremamente importanti, quindi un’allenza elettorale fra il partito di Renzi e la “Cosa Rossa” potrebbe consentire a quest’ultima di poter dire la propria in modo sicuramente più autorevole ed incisivo di quanto la minoranza dem non sia mai riuscita a fare in questi 3 anni…

    1. I meccanismi del congresso sono semplici si votano gli organismi dirigenti per mozioni distinte e votano solo gli iscritti. Le iscrizioni sono chiuse ( non ci si iscrive durante il congresso).Poi il segretario, prelevando tra i candidati della lista vincente viene votato anche dagli elettori ( primarie). Renzi passò per un congresso prima e per le primarie poi e a pochi mesi dalla vittoria di Bersani scalò il partito. Quanto ai soli iscritti Renzi è accredidato all’80 % ( i militanti non amano le scissioni e pochi hanno simpatia per D’Alema.Soprattutto quelli che lo conoscono) questo è uno dei motivi per cui la minoranza ha gettato la spugna : si sono fatti i conti e hanno concluso che senza premio di maggioranza largo i posti in lista a loro dedicati sarebbero stati assai meno. Quanto alla legge elettorale ritengo il proporzionale nefasto, generando il meccanismo alleanze spurie.Funzionava quando c’erano i partitoni (DC e PCI) e comunque non ha mai garantito stabilità.
      Allo stato la legge elettorale come emersa dalla sentenza della Consulta alla Camera non prevede coalizioni e premia la lista che supera il 40%, ha una soglia di sbarramento al 3% mentre al senato vige un sistema proporzionale puro senza premi di maggioranza con sbarramento dell’ 8% per liste non coalizzate e del 3 % per liste coalizzate sempre che la coalizione superi il 20%.
      Ad ogni buon conto anche Veltroni, Tocci, Fassino, Prodi, Parisi e via dicendo sono la storia del PD mentre D’Alema nel PD non ha mai creduto. Quanto poi alla contiguità di D’Alema e Bersani ( tra di loro mai d’accordo) con eventuali cose rosse , escludo categoricamente anzi lo ha escluso categoricamente Bersani ieri. Centro trattino sinistra è la natura dell’operazione.
      I due non posseggono certo la miglior carta da visita per essere accreditati a sinistra. Figurati se Civati apprezza la coppia. E Fratoianni non ne parliamo. E poi nel PD hai voglia a gente più de sinistra di Bersani : Cuperlo, Tocci, Bellanova, Martina, Damiano..tutta gente che non ha alcuna voglia di andarsene.
      L’operazione rischia di essere esclusivamente parlamentare.Vedremo in seguito quante tessere usciranno.

  6. @Sed
    Anche io ho visto Bersani da Floris affermare che l’operazione resterà nell’ambito del centrosinistra. Ma io l’ho letta – magari sbagliando – proprio nell’ottica di costruire un contenitore dove ci saranno componenti più e componenti meno vicini alla Sinistra e che possa essere aperto, qualora necessario, ad alleanze col centro. Niente di radicale quindi, ma qualcosa di sufficientemente elastico che possa in qualche misura tenere conto delle distanze (quello cioè che non è riuscito a fare Renzi), ma che sia capace di includere. Inizialmente potrà essere una cosa soltanto parlamentare ma sono convinto che nel corso dei prossimi mesi si proverà a realizzare la quadra. Non penso sia un caso se, dopo un lungo periodo di immobilismo, adesso le cose inizino a muoversi in quell’area politica. Sel e SI sono appena confluite sotto la guida di Fratoianni che è un giovane che mi piace, e questo è il primo passo concreto. Poi c’è il progetto di Pisapia, e quindi Civati. Sono tutti fili che andranno annodati insieme. Del resto, è prima di tutto interesse loro riuscire, pena l’autocondanna all’ininfluenza. Non è cosa da poco. Vedremo…

    1. Personalmente non vedo alcun vantaggio nel fallimento di un’impresa a sinistra, registro però incompatibilità di fondo poco sanabili tra i gruppi di Scotto e Bersani (che rimarranno distinti ) da una parte e Sinistra Italiana la quale mentre aggrega perde i pezzi.
      Insomma davvero vogliamo credere che il problema come dice D’Alema – senti chi parla – è Renzi per questioni di carattere? Non vedo serietà nella cosa. Poi che fanno se Renzi perde o abbandona. Rientrano? Tutto è perdonato?
      Il contenitore che si cercherebbe di costruire realizzerebbe una specie di PD più spostato a sinistra e si troverebbe davanti lo stesso problema originario, eternamente irrisolto dai tempi di Livorno : stare insieme.
      Insomma una sorta di nevrotica coazione a ripetere con protagonisti tutti Transfughi e Fuoriusciti, cioè gente che già ha dimostrato di non riuscire a stare insieme.
      Mi pare una congrega di perdenti, altro che irrilevanza e questo a partire dal fatto che la loro critica è sempre stata a ricasco di Renzi. E santa pazienza!
      Ti dice Gufo? E tu prepara la tua proposta alternativa sui voucher.
      Ti dice rosicone? E tu scrivi un bel correttivo sulla Buona scuola, falla diventare pure bella ché così facciamo pace con le professoresse democratiche.
      Non mi hanno convinto come diceva quello.Sarà che un po’ li ho visti all’opera…

  7. @Sed
    Mah… mi pare che tu la faccia davvero troppo semplice.
    Il problema dello stare insieme c’è sempre stato, certo… ma è innegabile che con Renzi è diventato patologico. Io non trovo le parole di D’Alema così tanto fuori luogo, in questo senso. 3 anni fa il PD era un partito pluralista, seppur con tutte le difficoltà del caso. Oggi è un partito cesarista, che ha fatto della prepotenza il modo privilegiato per contrastare il dissenso… perdipiù nel frattempo ha stravolto linea politica e cambiato elettorato di riferimento.
    Io sono convinto che SE riusciranno a costruire un contenitore coeso, potranno dire la loro… e ci potrebbero essere delle sorprese!

  8. D’Alema non ha mai parole fuori luogo, con lui sono i passaggi che mancano spesso di trasparenza.
    Comunque per me le scissioni avvengono nei congressi cioè con un confronto (vedi Rifondazione ma anche più di recente di Scotto) di tesi e motivazioni, a viso aperto davanti ai veri referenti politici che sono i militanti. Dopo di che non esiste al mondo uno solo che abbia capito cosa propongono di nuovo a parte curiosi strategismi e alleanze sulla carta nonché l’ultima barzelletta : con Orlando segretario potrebbero esserci riposizionamenti….e che fanno, rientrano?
    Certo pensare di far fuori il PD o evitare di farci i conti appartiene al più puerile, e velleitario dei pensieri frazionisti .
    Tutto ‘sto casino per 30 fuoriusciti e un 3% stimato dai sondaggi a oggi.
    Magari anch’io ultimamente ho sposato una tesi semplicista, fermo restando che non mi pare di avere scritto niente di falso o di inesatto. A me l’intera operazione non mi pare abbia niente di diverso dalle altre già viste.
    Domani sentiremo cosa ha da proporre questa nuova sinistra.

    1. …ma un altro leader lo si può sempre eleggere, se tutti scappano invece di lavorare alla riedificazione quello che può succedere è solo una galassia di partitini, allo stato incompatibili, non tutti coalizzabili né federabili, visti i paletti che emergono di qua e di là.
      Questa frantumazione non ci porta mica al governo, ci condanna, all’Opposizione o ad alleanze spurie post voto che,come si è visto, non funzionano.

  9. @Sed
    Tu hai ragione, però ci sono di mezzo le primarie. Io ho sempre sostenuto che questo non è un paese per primarie e continuo a pensarlo… e non vale solo per quelle del PD naturalmente. Il 30 aprile Renzi avrà vittoria facile, e sarà sempre così fino a quando non si troverà un leader più popolare di lui… ed oggi essere popolare non significa obbligatoriamente una bella cosa… anzi…

  10. Oggi le primarie le vogliono fare tutti pure Salvini , se si potessero istituzionalizzare sarebbe meglio ma con questa lista d’attesa di leggi più urgenti temo che il calendario scoppi. Per quanto riguarda il PD, Orlando è un buon candidato e potrebbe funzionare da elemento regolatore.Vincere con l’80 % o con il 60% non è la stessa cosa. Ma qui il problema è che vedo la vittoria elettorale con relativa avanzata della destra,qualunque cosa significhi destra, lontana.

  11. @paolo
    ma scusa..prima che cominciasse a vincerle Renzi, le primarie erano l’esempio massimo della democrazia..cos’è cambiato?

  12. @Sed
    Vogliono farle tutti, ma perlomeno andrebbero regolarizzate in modo preciso e stringente. Le primarie aperte a tutti sono una baggianata. Ieri sera a Gazebo ho sentito Dalema affermare che molti elettori di FI e del M5S voteranno per Renzi perchè a loro conviene che il segretario del PD sia lui. Non che ci volesse Dalema a ricordare una cosa del genere. Infatti non sarebbe neppure la prima volta che “truppe cammellate” esterne condizionano pesantemente questo genere di elezioni (in Liguria ne sappiamo qualcosa). Non capisco proprio perchè non si possa far in modo che chi voglia eleggere il segretario di un partito sia perlomeno iscritto a quel partito: mi pare una regola di elementare buon senso.

    @Luigi
    Per la verità io non ho mai amato l’istituto delle primarie. Perlomeno, come dicevo sopra a Sed, si dovrebbe restringerlo agli iscritti del partito in questione. Insomma: bisogna farle in modo serio, garantendone validità e affidabilità. Invece ogni volta si lamentano brogli e scorrettezze.

    1. Mettiamo le cose in fila tanto per chiarezza : se non amiamo le pesanti ingerenze dei partiti nella formulazione delle liste – come credo e come la vittoria del No ha indicato,vedi contrarietà ai candidati bloccati – allora altro scampo non v’è che sostenere le primarie. Se ci fossero per legge come auspico,l’articolato sarebbe tale da mettere al riparo da storture. Tipo in America dove ci si iscrive ad apposite liste e poi si vota sia alle primarie che alle elezioni vere e proprie.
      Ora come già detto in altre occasioni, sui grandi numeri è un po’ difficile drogare un risultato. Tant’è che in liguria, se non ricordo male, un’ispezione ha messo in luce la verità e annullato alcuni voti senza che questo modificasse il risultato.
      Tuttavia,I circoli che soprintendono le operazioni sanno, (devono sapere) cosa accade nei rispettivi territori.
      E bene fa il presidente Orfini a inviare l’ispezione a Napoli dove,lo dico senza le dovute cautele,le primarie dovrebbero essere sorvegliate dai carabinieri a cavallo,oppure abolite.
      Se si vuole,le cose si possono fare per bene.
      La volta scorsa un tentativo di infiltrazione fu sventato in centro storico qui a Roma con tanto di intervento della volante e dell’ambulanza ( se so’ menati). Semplicemente ce ne siamo accorti e abbiamo denunciato. ( ma in quel caso le iscrizioni non erano chiuse ci si iscriveva mentre si votava e la tessera non costava minimo 30 €,ergo la stortura era visibile, plastica)

  13. Sicuramente andrebbero regolamentate, ma ripeto, fino a prima che le vincesse Renzi andavano benissimo ed erano il fiore all’occhiello del PD…
    Se le vince lui, vuol dire che la sua concorrenza è deboluccia… gliene fai una colpa?

  14. @Sed
    Il fatto che finora non si sia drogato un risultato è solo perchè non si è mai corso sul filo di lana e comunque non rappresenta il punto, che poi è quello – come giustamente dici – di mettere l’istituto al riparo da storture. Io continuo a pensare che le primarie non debbano e non possano essere aperte a tutto il mondo e dichiararsi elettore del Pd e versare 2 euro non può bastare… non si vota mica per Miss maglietta bagnata…

    @luigi
    Ripeto: io sono sempre stato contrario a questo Istituto, non solo perchè non regolamentato adeguatamente, ma perchè finisce col promuovere il personaggio mediaticamente più forte e questo non sempre significa il miglior candidato. Gli italiani hanno ampiamente dimostrato di non essere sufficientemente preparati quando si tratta di votare… quanti altri si sarebbero fatti abbindolare da uno come Berlusconi per 20 anni?

    1. Vuoi dire che Orlando ( o Emiliano) potrebbero realizzare un testa a testa con Renzi?
      Non ho elementi in tal senso ma potrebbe pure essere.In tal caso non resta che confidare nell’occhiuta capacità dei dirigenti territoriali.
      Ah non si vota per miss maglietta etc ?Hai fatto bene a dirmelo a me pare un gran circo dove non stonerebbero nemmeno miss muretto e miss Frascati.

  15. @paolo
    nel centrodestra e nei 5 stelle, le primarie non esistono…decide il capo e punto.
    le primarie sono uno strumento democratico che permettono ai cittadini di esprimere un loro voto, poi se le vince uno che ti è antipatico, e fattene una ragione:probabilmente è antipatico a te ma simpatico a molti altri :)
    leggo che D’Alema, grande burattinaio, sostiene che alle primarie 5 stelle e centrodestra voteranno per Renzi, considerandolo l’avversario più debole…e allora tutti a votare Bud Spencer Emiliano!!
    il quale sostiene che le primarie sono una sorta di referendum pro o contro Renzi..e tu uno così lo voteresti?

  16. p.s.

    guarda che Renzi non vince perchè è simpatico o bello: vince perchè è l’unico che può cambiare questo Paese, e lo ha dimostrato comunque facendo da solo più riforme in 3 anni che non gli altri in 20..
    le unioni civili, tanto per dire, erano secoli che se ne parlava e non si è mai fatto nulla…

    1. Essù,
      D’Alema è quello che alle amministrative romane ultime scorse sottobanco suggeriva di votare Marchini invece che Giachetti e che quando s’è insediata Virginia Raggi ha cercato di tirare la volata a qualche assessore di fiducia (sua) in giunta. Ovviamente inascoltato, dato l’affollamento di buoni consigli da parte delle numerose correnti stellate, della Casaleggio,di Grillo,dello studio legale Sammarco e via dicendo.
      Lui di manovre da basso impero se ne intende molto bene.
      Come diciamo da queste parti : se lo compra chi non lo conosce.

      1. Comincio a pensare che non abbia tutti i torti Renzi su D’Alema…
        Non dimentichiamoci che al referendum si è speso anima e corpo come non mai per far perdere il suo (ex) Partito.

  17. @Sed
    Credo che adesso Miss maglietta bagnata (o Sanremo, come l’ha chiamata qualcuno) sia l’ultimo dei problemi per il PD e per Renzi in particolare. Sarà bene che in queste prossime settimane il quadro che sta emergendo si chiarisca altrimenti la situazione potrebbe diventare altamente scivolosa. Cuperlo oggi si è limitato a dire che se fosse Lotti avrebbe fatto un passo di lato per difendersi meglio e togliere il Governo dall’imbarazzo, ed è stato assalito da uno dei tanti renziani che gli ha dato dello sciacallo! A me sembrano parole di estremo buon senso, ma tant’è…

    @Luigi
    Mi pare che dopo 3 anni di Renzi tu sia rimasto fra i pochi che seguitano a pensare che sia un politico in grado di cambiare le cose. Renzi è diventato Presidente del Consiglio, su spinta di Napolitano, avendo precisi obiettivi che non è stato in grado di raggiungere: non è riuscito ad accreditarsi presso l’elettorato di destra a cui ha sempre puntato, non è riuscito a svuotare il consenso dei Cinque Stelle, non è riuscito nel suo programma di riforme e, in ultimo, non è riuscito a tenere insieme il suo partito. Se questo significa saper cambiare le cose!!!! ;-)
    Nessuno prima di lui era riuscito nell’impresa di volere a tutti i costi una una legge elettorale, ponendo persino la fiducia pur di farla approvare, salvo poi dopo qualche mese volerla cambiare perchè così com’è avrebbe consegnato il Paese al più quotato rivale politico!!! Non c’è che dire: un vero genio!!!! ;-)

    1. Si vabbè ma di che stiamo parlando? Tentativi di corruzione di appalti mai vinti o ancora da vincere? Feroci aspiranti criminali? Le colpe dei padri non ricadano sui figli? Bonifiche cimici e mormorii?
      Qual’è il romanzetto che vogliamo raccontare stavolta? Le dimissioni come fatto di opportunità ?
      Buon lavoro alla magistratura.Nel frattempo i processi non si fanno sui giornali né in televisione,né altrove. Guidi, Lupi, Errani, Idem, Graziano, Penati, Di Girolamo e molti altri. Mi dispiace ma questa storia dell’opportunità contrapposta al garantismo è diventata una canzoncina ipocrita. Lotti sarà giudicato dai magistrati prima e dagli elettori poi. nelle more non sarà la magistratura a decidere chi sarà il segretario del PD.
      E che vogliamo fare? Togliere di mezzo pure lo Stato di Diritto?

  18. @paolo
    uno dei pochi? se ne sei così sicuro, allora perchè tutta questa preoccupazione per le Primarie?
    se come dici tu, non lo vota più nessuno eccetto me, e di che ti preoccupi? vincerà Emiliano Spencer o ancora meglio Orlando :)..ma non solo, la ex minoranza dovrebbe calamitare tutti i voti che a detta tua da Renzi passerebbero ai nuovi eroi della sinistra…(a Bologna pare che non la pensino così però..)
    Ha fatto degli errori, è innegabile, ma rimane, per me, l’unico in grado di risollevare (anche se i dati dicono che siamo già in ripresa) questo paese e dare credibilità in Europa..
    Oppure votate Grillo o Salvini….
    Quanto a Cuperlo, da garantista è diventato giustizialista, per convenienza, ovvio…
    La legge elettorale? non c’è problema, torniamo pure al proporzionale, tanto siamo abituati alle larghe intese..che nessuno si lamenti però.

          1. Che i 5 stelle si scagliassero contro Lotti non avevo dubbi, ma leggere questa frase di Cuperlo mi ha infastidito..dal momento che lui è un garantista…
            Sallusti si commenta da solo..

  19. @Sed
    Come ben sai, io appartengo a quella scuola di pensiero che ritiene che la vita di un uomo delle istituzioni debba essere specchiata. Capisco che ormai, dopo 20 anni di berlusconi, abbiamo disimparato questa regola di estremo buonsenso e civiltà e ci siamo abituati a tutto. Capisco anche che in Italia non si dimette più nessuno. Sarebbe però un bene tornare a comportarsi come un Paese civile, dove ci si dimette – ad esempio – se si viene accusati di aver copiato la tesi di dottorato. Mi auguro per Lotti che sappia far chiarezza in fretta, altrimenti metterà nei guai sia il PD che il Governo. Quanto invece al papà di Renzi, certamente le colpe dei padri non possono ricadere sui figli, ma un premier è un figlio un pò particolare. Quanto credibile sarebbe un Ministro del Consiglio con un padre pregiudicato? Comunque, per completezza di informazione, è stato Fiano a dare dello sciacallo a Cuperlo. Poi la discussione pare essersi ricomposta, però sarebbe un bene non fornire ulteriori elementi di frizione in un partito che già ne ha parecchi…

    @Luigi
    Come ho già cercato di spiegare, in Italia le primarie le vincono i personaggi più forti mediaticamente. Essere bravi in TV non significa essere dei bravi politici. Mi pare che Renzi in questi 3 anni lo abbia dimostrato ripetute volte…

    1. Sembra sempre che tu abbia vent’anni magari è anche vero, salvo che in questo paese la corruzione non l’ha certo importata Berlusconi. Dirò di più : fossimo stati un paese di gente onesta e perbene Berlusconi avrebbe a malapena fatto il palazzinaro su scala assai più ridotta di quella che si ritrovò a realizzare, forse nemmeno quello. Molto specchiati non siamo stati mai. Questo per dare a Cesare etc…
      Quanto alla vicenda che tanto ci avvince, io credo che accanto alle buone maniere noi dovremmo recuperare anche qualche nostro – quello sì – primato in materia di cultura giuridica.
      Fondare,da parte dei giornali, tutto l’impianto accusatorio – nessun magistrato,inquirente o giudicante che sia, ha ancora detto la sua – sui verbali dei carabinieri mi pari ci porti diretti alla cultura di Pinochet.
      Oltretutto dalla lettura di alcune carte si evince che ‘sta storia delle cimici poco ci mancava non la sapesse pure il mio verduriere.E che addirittura uno degli avvocati – quello di Gasparri – se ne era accorto perché gli avevano chiesto di passare sul tetto per raggiungere l’ufficio del suo cliente…(Gasparri appunto). Ovviamente non gli hanno detto che andavano a piazzare le cimici…ma insomma nessuno ha l’anello al naso. Tantomeno un avvocato avvezzo a di tutto.
      Insomma denaro non ce n’è ,appalti assegnati nemmeno,le cimici erano pressappoco di dominio pubblico…. comandano il parola contro parola e i foglietti rimediati in discarica… perché Lotti si dovrebbe dimettere? Perché lo hanno deciso il Fatto e i 5 Stelle? Ma per piacere.
      Gentiloni ieri ha parlato chiaro mi sembra.

  20. @Sed
    Ma io HO vent’anni… non lo sapevi??? Magari è proprio come dici tu, e questa vicenda è inconsistente… e visto che un avviso di garanzia di questi tempi non lo si nega a nessuno, a Lotti non rimane altro che sperare che le indagini si chiudano velocemente con un nulla di fatto, se viceversa si dovesse passare ad un rinvio a giudizio le sua posizione diverrebbe meno difendibile.

    1. Manco ad averne 18, avresti potuto usufruire del bonus cultura, 500 euro da spendere al cinema… e chi ti avrebbe fermato?Andavi a vedere pure i Papatrol.
      (Inconsistente o no sempre triste è )

  21. E’ molto interessante e divertente leggere il tuo blog (e di questo ti sono grato e non sto scherzando) oltre che istruttivo.
    La parte divertente naturalmente sta nel tentativo di Sed di spiegare la situazione come è realmente e nel tuo ribattere ostinatamente “Sì, ma è tutta colpa di Renzi” sempre e comunque…
    Siccome lo sanno anche i sassi che naturalmente non è “tutta” e “solo” colpa di Renzi, segnalo l’articolo di oggi di Gramellini (sicuramente non un Renziano ne tanto meno uno di destra) per il consueto “caffè” sul Corriere della Sera http://www.corriere.it/caffe-gramellini/17_marzo_08/cerotto-d-alema-3fcbab4a-0381-11e7-abb5-4486feee70af.shtml
    (scusatemi ma non sono capace di linkare direttamente…)
    Sempre per la serie lo sanno anche i sassi, sempre dal Grande baffetto si ritorna… Ahi D’Alema!

    1. @ Wild e che ci vuole?
      Modulo su cui scrivi : sfiora col mouse la terza icona da sinistra, mondo con la freccetta (hiperlink), clicca, copia e incolla nella stringa. Se lo faccio io che sono analfabeta,lo puoi fare anche tu.

      Infatti come duo di discutenti stiamo per essere ingaggiati dal canale FOX non senza dubbi, essendo la lotta nel fango non propriamente nelle mie corde, il lato ligure di Rear invece prevarrebbe (ha già fatto le valigie)
      Ad ogni buon conto e parlandone come se fosse assente,Rear sa perfettamente che l’antipatia per Renzi è un limite al suo ragionamento, solo che non può farne a meno.
      Poco male, visto che è in buona compagnia e del resto chi si prefigge di cambiare le cose è destinato a suscitare sentimenti controversi.
      Questo credo che Renzi non lo abbia messo abbastanza in conto, egualmente non ha messo in conto quanto sia difficile cambiare le cose soprattutto nel nostro Paese. Che poi è quello dove c’è la grande corruzione ma anche quella piccola dei furbetti dell’assenteismo,dell’evasione fiscale e del parcheggio in doppia fila ergo : nessuno vuole che le cose cambino per non perdere la possibilità di fare quello che gli pare.

  22. @WildHorse
    E vabbè… a te piace buttarla sull’antipatia, così è più semplice giustificare tutto. Ricordo che qualcosa del genere mi dicevi anche a proposito di Berlusconi, qualche anno fa. Che dire? Fortunatamente gli italiani a cui Berlusconi è risultato antipatico sono aumentati con gli anni, altrimenti ce lo avremmo ancora lì a Palazzo Chigi.
    Battute a perte, il bello di tenere un blog è che è tutto lì: nero su bianco. Basterebbe andarsi a leggere i miei primi post sul Nostro risalenti a 5 anni fa per rendersi conto che i toni su di lui erano decisamente diversi. Mi domando se tu i miei post li hai mai letti o se piuttosto smetti dopo due righe. Questo in particolare, per portare un semplicissimo esempio, cita due articoli tratti da un giornale notoriamente estremista come La Repubblica e continua con una mia disanima di una ventina di righe… ma tant’è. Mi viene da pensare che per te solo quelli che propugnano le tue stesse idee sono capaci di analisi oggettive e aderenti alla realtà delle cose, mentre tutti gli altri (ivi compreso in questo caso Giannini e Calabresi) sono portatori d’odio e animati dall’antipatia…

    1. Beh… portatori d’odio è una parola grossa, nel giornalismo tuttavia quelli che più mi preoccupano sono i portatori di pregiudizio e comunque mi fa sorridere Calabresi quando dice che il segretario del PD deve farsi portatore e rappresentare le diverse culture presenti nel partito disegnando, di fatto, la figura di uno schizofrenico.
      Tutti diciamo che il segretario ideale deve tenere unita la baracca ma nessuno s’ingegna a definire il come
      E il come non sono chiacchiere ( ché a fare quelle sono buoni tutti) ma modelli comportamentali sostenuti da regole precise.
      Non è facile. Mi domando con molta serietà cosa avrebbe potuto far recedere gli scissionisti dal proposito di andarsene. E non trovo risposta nemmeno ponendo la domanda diretta. Se andiamo al congresso senza aver sciolto questo nodo incoroneremo un segretario (chiunque esso sia) che di lì a poco si ritroverà per le mani il medesimo problema. Quello per cui nemmeno Calabresi e Giannini hanno saputo formulare una proposta.

    2. “Rear sa perfettamente che l’antipatia per Renzi è un limite al suo ragionamento, solo che non può farne a meno”
      Giuro che non l’ho scritto io!!!
      Per il resto ti assicuro che ti ho sempre letto tutto, compresi gli articoli che ci proponi e propini, purtroppo sempre e inesorabilmente da una sola parte (e difatti, nemmeno un commenti a quello di Gramellini… ma forse non hai avuto tempo di leggerlo) e mi dispiace leggere che mi ritieni così “imbecille” da scrivere e commentare senza prima aver letto per intero quello che scrivi e quello che tu e Sed dibattete

  23. @Sed
    La vita è bella perchè è varia. E così ognuno può pensarla come meglio crede, naturalmente. Anche i fatti, che dovrebbero essere oggettivi ed incontestabili, da noi possono essere letti bianchi da alcuni e da altri neri. Ma va bene così. Ci vogliamo sorprendere per cosucce come queste? In Italia le cose vanno in questo modo. Ci si abitua sin da piccoli e si va avanti così.
    Non si può guidare il partito non rispettando pubblicamente chi la pensa diversamente. Altrimenti è meglio stare in FI o nel M5S . Mai prima di Renzi le “incomprensioni” insite al partito sono esplose in uno stillicidio così virulento da godere delle prime pagine dei quotidiani per tutto il periodo della sua premiership. Il “come” armonizzare le differenti spinte interne al partito non deve essere indicato da Calabresi o da Giannini, ma deve essere “patrimonio genetico” di chi quella forza politica guida. Se quel “patrimonio genetico” non lo si ha (o non lo si vuole adottare perchè si hanno differenti obiettivi politici) lo si può stigmatizzare? Poi come hanno scritto Calabresi e Giannini e come penso anche io, quando ci si divide le responsabilità sono comuni. Ma non si può non affermare che la responsabilità primaria è proprio di chi sta alla guida. Onori ed oneri… altrimenti sono buoni tutti…

    1. Resta inevasa la domanda sul come, non che la risposta sia delle più semplici ma insomma qualcuno potrebbe anche azzardare qualche ipotesi onde evitare che il discorso diventi ripetitivo.
      Nel rispetto delle opinioni di tutti e ferme restando le mie sui limiti di Renzi, gli scissionisti non godono della mia stima.
      E se è vero che Renzi ha fatto il gradasso è altrettanto vero che questi signori non hanno saputo fare il proprio mestiere. Mi dispiace perché trattasi di politici consumati che ben conoscono le regole del gioco. Sono sempre d’accordo con Tocci : in un congresso avrebbero potuto avere la meglio ovvero perdere con dignità mantenendo il punto. Al cospetto di una mozione interessante e assieme ad altri, li avrei sostenuti.
      Invece no. Hanno contato rendite di posizione,orgogli feriti, testosteroni ammaccati e sentimenti che, prima pagina dei giornali o boxino in ottava, fanno il paio con la protervia e l’arroganza che si ascrivono a Renzi. Cos’è ? Deve prevalere la visione psicoanalitica? Mbè scansatevi che ce n’è per tutti.
      Alla fine del ballo : uno ha super utilizzato il consenso che il partito gli ha tributato e quegli altri no. Si tratta di sapere interpretare o meno il proprio ruolo.Non precisamente una quisquilia,da qualunque parte la si voglia considerare.
      E a me, che non sono renziana, chi mi ha rappresentato in questi anni? Risposta ? Nessuno. E i non renziani che chiedono il mio voto quali garanzie mi offrono che, in caso di sconfitta, non ricominceranno con la solfa del segretario cattivo?
      E va da sé che in futuro s’intravede ben altra sconfitta per potersi occupare delle beghe interne.Bel capolavoro si è compiuto.

  24. @Sed
    Per quanto mi riguarda Renzi è indifendibile. Uno che si abbassa a fare queste cose nel PD pur di far approvare una legge elettorale che solo qualche mese dopo si accorge consegnare il Paese ai più acerrimi rivali politici (e perdipiù si vede contestare dalla Consulta perchè incostituzionale) è un danno prima di tutto per il suo partito… liberatevi di lui prima di arrivare alle prossime elezioni…

    1. A tal proposito vediamo cosa dicono gl’iscritti e comunque indifendibile è un termine troppo assoluto per poterlo annettere nel mio vocabolario di relativista piuttosto convinta. E nel caso dovessimo liberarci di lui, chi ci mettiamo?

      1. Sed ancora non hai capito che l’unica cosa che conta è “liberarsi di lui”? Cosa vuoi che importi chi ci mettiamo al suo posto, cosa vuoi che importi se non c’è uno straccio di programma al suo posto; “via lui”, il PD e il Paese prospereranno!

        1. Ci si libera di qualcosa di molesto e ingombrante, non mi pare di intravedere – ma posso sbagliare – questo sentimento nella maggior parte degli iscritti.
          Nel caso ci dovremmo liberare anche di loro?
          Poi che facciamo, convochiamo gli opinionisti e ci facciamo raccontare la favola bella delle responsabilità condivise ,tipo matrimonialisti di buon senso o maestre di asilo d’infanzia ? (gli unici tempi che rimpiango sono quelli in cui i giornali venivano diretti dagli intellettuali).
          Al contrario di Rear, sono per il partito di massa con anime, scontri e tutto il resto del corredo.Saperci o non saperci stare è la sfida di sempre ma oramai la frittata è fatta e il destino segnato.Bel capolavoro hanno saputo fare le responsabilità condivise

  25. @Sed
    La domanda chiave è proprio quella che poni nel tuo intervento: “Chi mi rappresenta?”. Io sono dell’idea che le persone che se ne sono andate, a cominciare da Civati e via via gli altri fino agli ultimi, lo hanno fatto proprio perchè hanno ritenuto che le istanze della parte politica che loro rappresentano nel partito non avevano più alcuna voce, perchè il segretario e i suoi vi avevano posto il silenziatore. Loro credono (a torto o a ragione, lo vedremo) che queste stesse istanze avranno più peso specifico se si sarà in grado di convergere in un nuovo contenitore politico a sinistra del PD. I lavori in questo senso sono finalmente cominciati: Sel e SI sono confluiti insieme e poi POSSIBILE e SI hanno formato gruppi unici in Parlamento. La strada è lunga, ma perlomeno i primi passi importanti sono stati compiuti.
    Tu parli del Congresso, ma fino a quando il segretario verrà scelto attraverso queste primarie aperte a tutti, Renzi resterà in sella e metterà a tacere ogni opinione a lui contraria. Non vedo alternativa a questo.
    Quanto all’indifendibile, diciamo allora che Renzi sarà ancora difendibile se dimostrerà di aver capito le ragioni della clamorosa sconfitta di dicembre e cambierà il suo atteggiamento alla guida del partito. Non più un partito cesarista, alla stregua di FI, ma un partito in cui si rispetta le diversità e si prova a trovare una strada condivisa. Tu lo ritieni possibile?

    @WildHorse
    Liberarsi di una guida che ha stravolto i valori fondanti del partito e ha preferito alleanze e vicinanze con personaggi come Alfano o Verdini, piuttosto che trovare una sintonia con una minoranza che fino a ieri era maggioranza all’interno del PD, e che quindi avrebbe meritato ben altro rispetto, è davvero così irragionevole? Liberarsi di una guida che dopo le primarie e le europee risalenti ormai a 3 anni fa, ha sempre condotto il suo partito alla sconfitta, ripeto: ha sempre condotto il suo partito alla sconfitta, è davvero così peregrino? Siete sul serio così sicuri di trovarvi davanti un leader che oltre le sue doti mediatiche (“il nulla rilucente” come è stato definito recentemente in modo azzeccatissimo, direi) abbia effettivamente delle qualità da condottiero??? E se si, sulla base di cosa?
    Non ti ho mai dato dell’imbecille, però fai almeno uno sforzo nel considerare che le mie opinioni su Renzi non siano motivate dall’antipatia. Altrimenti perchè dovrei sforzarmi a scrivere righe e righe di post… basterebbe che liquidassi il tutto dicendo “e questo vale perchè Renzi mi sta antipatico”…

    1. Qualche aggiustamento :
      Intanto Possibile e SI sono una componente del Gruppo Misto non un gruppo a sé (non hanno i numeri) mentre la confluenza di SEL in SI è apparsa più dispersiva che altro (si sono persi Scotto and co e non si capisce chi abbiano acquistato)
      Sono queste operazioni parlamentari che non vedono riscontro altrove a parte scambiarsi le visite nei congressi.
      Quanto poi a quelli che avrebbero dovuto rappresentarmi e a loro volta non si sono sentiti rappresentati ravvisando in ciò un buon motivo per filarsela beh …visto che hanno ricevuto a suo tempo voti, deleghe e mandati sarebbe stato magari più …che so ? Democratico? Civile?Logico? Congruo? Educato? (Fai tu) convocare tutti e spiegare il motivo dell’uscita, beccarsi le contro-deduzioni e stabilire insieme il dafarsi..Certamente ciò si poteva solo in un congresso…che toh era proprio lì a portata di mano.Dire io vado e voi seguitemi non mi pare il miglior esempio di gestione del consenso a suo tempo conquistato.Non credo di aver chiesto la luna pretendendo un confronto aperto.
      Il rispetto,come vedi, ha molte coloriture. Invece la scarsezza di proposte che in questi giorni ha la sua massima espressione nella richiesta di ritiro delle deleghe a Lotti (bell’esordio di sinistra,complimenti) contiene tutta l’insensatezza del nuovo insieme, guai a chi tocca Gentiloni ( o non è più così?)
      Infine Renzi ha un suo consenso nel partito non ha bisogno di apporti esterni, tuttavia trovo giusto, anche se perfettibile, il meccanismo di voto delle primarie aperte agli elettori. Quindi non a chiunque..

    2. Rear, meglio dire che t’è antipatico piuttosto che questa manipolazione della realtà :
      Alfano era nientedimeno che vicepresidente del consiglio di Letta e Verdini coordinatore del Nazareno sempre con Letta.
      Non è che Renzi,impero del male rilucente o meno, si sia inventato “alleanze e vicinanze”, semplicemente se le è ritrovate. Quanto poi al preferire le une alle ex maggioranze che meritano rispetto per il loro glorioso passato…mbè ma che argomento è?
      Su cosa si fonda?
      Quanto alle qualità leaderistiche non è un discorso che mi affascini particolarmente, tuttavia nell’accezione più stretta del temine Renzi ha qualità di leader, dici che non è sempre vincente?
      E vabbè ma tu confondi il leaderismo con il superomismo.
      Berlinguer e Togliatti vincevano? D’Alema vinceva? Veltroni vinceva? Quasi mai…eppure erano leader. Dici di non confondere? Ecco appunto non ci lanciamo in paragoni arditi e similitudini sghembe e lascia stare l’aggettivazione fatale.Mamma mia il nulla rilucente…ma che accidenti di retorica ha finito per piacerci? Su stai ai fatti e lascia perdere Emiliano.

  26. @Sed
    Non credo affatto di manipolare la realtà sostendendo che Renzi da sempre si è preoccupato di ricercare “profonde sintonie” con la destra, piuttosto che fare lo stesso con la Sinistra esterna ed interna al PD. Quest’ultima invece è sempre stata bistrattata, canzonata e aggredita. Il progetto, miseramente fallito (come altri, per la verità), era – si sa – quello di accreditarsi presso l’elettorato di destra e sfondare da quella parte lì.
    Tu facevi riferimento al “come” ricercare l’armonia all’interno del partito che i cittadini ti hanno dato in consegna con l’intendimento che tu ne mantenessi l’unità (perchè anche questo fa parte del curriculum del buon segretario del Partito Democratico), ecco… magari se si fosse evitato questa arroganza nella guida, Cuperlo non si sarebbe dimesso dalla presidenza poche settimane dopo averla accettata, e tutti gli altri non se ne sarebbero andati… ma tant’è, è sempre colpa degli altri!!! Posso capire che la modalità di uscita di Bersani, Speranza e co. poteva essere più rispettosa delle procedure, ma perchè si dovrebbe restare in una comunità in cui la guida invece di tutelarti, ascoltarti e rispettarti ti maltratta più di ciò che ha mai fatto con Berlusconi, Grillo e Salvini?
    “Il nulla rilucente” non ti piace? A me non piace “Fassina chi?”.
    Renzi mi è “antipatico”? Certo, ma non per motivi “epidermici”, ma perchè ha snaturato i valori fondanti di un partito importante per la tenuta democratica del Paese (e che anche io ho votato) e, con la sua condotta, ha finito per distruggerlo. Ho speso decine e decine di post cercando di spiegare le ragioni perchè costui è inadeguato a ricoprire il ruolo a cui ambisce per la seconda volta, se poi si vuole ridurre tutto questo ad una mera questione di antipatia, mi pare una lettura alquanto semplicistica e sminuente… è un pò come quando qualcuno contestava nel merito Berlusconi e di rimando veniva accusato di faziosità, o – nella versione 2.0 renziana – di essere gufo, parruccone o rosicone. Ecco, questo modo di banalizzare, impoverire e volgarizzare questioni che sono ben più complesse è un retaggio della peggior destra di cui la comunicazione del PdR poteva fare benissimo a meno.
    Io ritengo che se l’anno prossimo ci sarà ancora Renzi alla guida del partito si andrà di fronte ad una (nuova) clamorosa sconfitta elettorale e purtroppo probabilmente bisognerà aspettare proprio questo momento, prima che qualcuno capisca che ha fatto affidamento sull’uomo sbagliato! Prepariamoci ad un nuovo Governo delle destre…

    1. Tu parli come un iscritto tradito, a ben vedere del PD non sei nemmeno elettore quindi non capisco la foga. Nel senso che non la trovo proporzionata al tuo status di cane sciolto simpatizzante a sinistra e votante le varie ricette e cartelli che via via ti si propongono. (adoro i cani,come ben sai)
      Non voglio mettermi in nessuna posizione di superiorità, però se permetti le cose interne le conosco un po’ più di te che le apprendi di seconda e forse anche terza mano. E in tutta onestà posso ribadire che il tuo ragionamento sul curare più
      le alleanze parlamentari che le istanze delle minoranze interne è incongruo.Intanto perchè trattasi di rapporti differenti e poi perchè un lavorio per cercare la quadra soprattutto in materia di legge elettorale c’è stato,ne sono la prova le cinque modifiche apportate.Tu spesso confondi il parlamento col partito,i militanti con gli eletti,il segretario con il premier.Sono ruoli diversi.Come te lo devo dì(re)?
      E il fatto che il grosso della sinistra interna,voglio dire gl’intellettuali storici, i pensatori,gli uomini e le donne simbolo, sia rimasta nel PD dovrebbe suggerirti che non tutti si sono sentiti umiliati e offesi come D’Alema che quanto a maleducazione e supponenza non è stato, non è, non sarà mai, secondo a nessuno. E non parliamo di Bersani che ha trattato Veltroni come non fosse il segretario e il fondatore del partito.
      Poi Veltroni s’è tirato fuori avendo compiuto un iter e soprattutto avendo una vita e un’età diversa da Renzi. Personalmente non dimentico. Avevamo una risorsa, altro che un leader.E l’abbiamo in parte persa.Per colpa di chi?
      Ma lasciamo stare anche questo argomento.
      Chi pensa alla sconfitta e indebolisce il partito signifca che della sconfitta se ne frega.
      Cupio dissolvi è la cifra degli antipatizzanti dei quali non si conosce ancora la proposta. Lasciati servire da chi li ha osservati da vicino.
      Il nulla rilucente è un tentativo retorico che fa a cazzotti con ogni possibile significato logico. Se riluce qualcosa è. Magari non molto ma sicuramente non il nulla.E del resto il povero Emiliano che deve fare per raccattare un po’ di visibilità? Giusto giocare col vocabolario.
      Fassina chi è una battuta infelice. Io quando penso a Fassina penso a uno che s’è ingoiato una scopa. Ma ovviamente non lo dico.

  27. @Sed
    Beh… non sono un iscritto tradito, ma forse un vecchio elettore tradito… e comunque il Partito Democratico resta un patrimonio di chiunque abbia a cuore la tenuta democratica del Paese, contro le spinte populiste dei vari Grillo e Salvini. Io ho votato convintamente il PD ai tempi di Veltroni, poi ho preferito rivolgere altrove le mie preferenze, ma mantenendo sempre un grande interesse per le posizioni del partito, nella speranza di ritrovare quelle motivazioni che mi avevano convinto anni fa. Ed è solo con la segreteria di Renzi che ho avvertito una profonda frattura ed una grandissima distanza con quelle che sono le mie idee e convinzioni. Sicuramente tu conosci il partito molto meglio di me, però ognuno ha la propria sensibilità ed ognuno legge fatti e situazioni secondo il proprio metro di valori, quindi onestamente dubito che, pur conoscendo più da vicino le cose, cambierei il mio punto di vista. In questa convinzione mi sorregge il fatto che tutte le persone che se ne sono andate sono persone che stimo e soprattutto stimavo BEN PRIMA che se ne andassero (a cominciare da Civati), le quali hanno preso altri lidi perchè evidentemente in varia misura e a vario titolo hanno avvertito la mia stessa profonda frattura.
    Forse la chiave sta dentro quella tua ultima frase: “ma ovviamente non lo dico”. Ecco… se quell’ovviamente vale per te che sei un’iscritta, dovrebbe avere un valore miiille volte più grande per il segretario. Ma il segretario di quell’ovviamente se ne è sempre stropicciato, non facendosi scrupolo invece di rilasciare dichiarazioni pubbliche lesive di quegli esponenti del suo partito contrari alle sue idee. Daje oggi daje domani i rapporti (personali prima che politici) si logorano e non è più possibile rinsaldarli. Ecco perchè qualcuno andandosene può non essere stato rispettoso delle procedure, ma a tutto c’è un limite.
    Quanto al “nulla rilucente”, ecco: per te è un artificio retorico ma per me, dopo 3 anni, è una straordinaria verità. Tu mi dici che fra le qualità del leader può non esserci l’abilità di vincere. Ma quando uno compie un errore pacchiano dopo l’altro e continua a perdere, davvero si può chiamare ancora leader? Davvero ci sarà bisogno che le destre o Grillo vincano le prossime elezioni per capire che si sta puntando sul cavallo sbagliato?

    1. Come direbbe Serracchiani uno che si dimette due volte non è che non ammetta di aver sbagliato e in ogni caso le dimissioni sono state una scelta sua, mica una necessità o un imperativo categorico istituzionali.
      Certo se alla volontà di buttare tutto all’aria ci aggiungi un linguaggio forte e il resto degli atteggiamenti del tutto inediti per un segretario di casa nostra, hai la misura dello sconcerto o dell’antipatia di cui all’oggetto. Tuttavia mi viene fatto di rispolverare una vecchia convinzione e cioè che di certe liturgie, di certi riti riti e di certe abitudini, si può anche morire.E che la rivendicazione ossessiva da parte di certi dirigenti di quei riti e di quelle abitudini altro non era se non un rassicurante quanto impolitico istinto di conservazione.E che ad ogni cambiamento è sempre, invariabilmente corrisposto un trauma.
      Poi c’è il modus in rebus,certo, ma questo deve valere per tutti.
      Capisco l’istinto di fuga assai bene ma non lo trovo un atteggiamento politicamente “adulto”, ieri per qualche minuto ho guardato Bersani in televisione, pare che gli sia passato sopra un camion.E per fare cosa poi? Per recuperare a sinistra ? E come? Mica si sa. (soprattutto perché ‘ste praterie a sinistra non le ha conquistate quando c’era lui alla guida della baracca).
      Ecco : io non parlo di scope e se ne avessi la possibilità consiglierei a Renzi fraternamente di darsi una regolata. Ma so altrettanto bene che il problema non è lì.Non tutto almeno.

  28. @Sed
    Probabilmente non è tutto lì, ma è innegabile che con Renzi alla guida qualcosa si sia “rotto”, prima di tutto sul piano personale. Altrimenti è difficile spiegare uscite come quella di Bersani che aveva trascorso gli ultimi anni a dichiarare che per farlo andar via dalla “ditta” ci sarebbe voluto l’esercito. Quello che riguarda i movimenti a Sinistra rappresenta una sfida dagli esiti incerti. Io spero che si riesca a costruire un unico contenitore, altrimenti non avrebbe davvero senso. Mi auguro anche che ci sia ancora spazio in Italia per un’opposizione che non sia necessariamente volgare e populista. La gente è delusa e arrabbiata e ha poca propensione per lo stare dietro alla politica che ragiona solo su se stessa, quindi le battaglia populiste dei grillini sui vitalizi o quelle xenofobe di Salvini su “prima gli italiani” hanno facile presa. Abbiamo nel complesso la peggior classe politica di sempre, incapace di dar risposte serie a problemi rilevanti e troppo spesso impegnata unicamente in questioni di potere e, a volte, di abuso di potere (o perlomeno di gestione poco opportuna del potere). A questo punto qualcosa va pur tentato…

    1. Credo che il piano personale non sia mai esistito – con lui non mi sono mai preso dice Bersani – e che comunque il profilarsi del proporzionale abbia aiutato non poco. Bersani tuttavia rimane un mistero, non fosse altro per la confusione che sapeva si sarebbe determinata.
      Vedi ieri intervento di Gotor che dice peste e corna di Lotti and co e poi non lo sfiducia. S’ode a destra uno squillo di tromba.
      E a sinistra risponde uno squillo :
      Vedi la storia di Minzolini : chi esce e chi rimane in aula.E chi è del PD che rimane per votare contro la decadenza? La sinistra – sinistra interna : Tronti, Manconi,Mucchetta etc.
      Allora ditelo che qui è tutto un impazzimento di maionese.
      Ora voglio vedere gli Articolo 1 come faranno a sostenere Gentiloni senza sostenerlo.Cosa s’inventeranno mai. E meno male che volevano fare chiarezza.
      Salvini non mi preoccupa.Mi preoccupano le alleanze post elettorali e ovviamente i Geni di Grillo.
      Per il resto in Olanda è andata …cosa manca adesso? Italia,Germania,Francia… e che ce vo’?

  29. @Sed
    Quella su Minzolini non mi pare una gran mossa. Mettendo da parte termini come eversione e colpo di stato che suonano fuori luogo, mi domando se l’opportunità politica in questo Paese ha ancora un valore (politico per l’appunto) oppure no. Era così difficile ipotizzare che una situazione del genere avrebbe dato gran fiato alle trombe delle opposizioni? Il PD è già in crisi di suo dopo il 4 dicembre, dopo la scissione e dopo le vicende riguardanti Lotti e Renzi senior, magari evitare di offrire su un piatto d’argento ulteriori motivi per essere (facilmente) contestato da chi mira a vincere le prossime elezioni avrebbe potuto tornar utile. Si ha invece l’impressione che ce se ne freghi di quello che è il “comune sentire”… proprio come dopo il post referendum, del resto. Si attende da tempo un’inversione di tendenza che invece non arriva mai… con buona pace di chi propugnava di “cambiare verso”.

    1. Ma … su Minzolini c’era un automatismo da rispettare : condanna uguale decadenza così almeno dice la Severino.Perché hanno votato io mica l’ho capito. O meglio, le motivazioni che si adducono ( fumus persecutionis) non mi convincono a fronte di una condanna definitiva. Anche perché ripeto chi ha votato non appartiene mica alla categoria improvvisati o mestatori..
      Boh.

        1. Pare di no. Si sostiene infatti che la legge Severino subordina la decadenza dei parlamentari alla valutazione della maggioranza dei componenti dell’assemblea di appartenenza.
          E se valutazione deve esserci, non può che essere libera, altrimenti si sarebbe dovuta prevedere l’automatica decadenza dei parlamentari condannati come se fosse una pena accessoria attribuita dal giudice penale, non da un’assemblea parlamentare. Dice Manconi. E non fa una piega.
          Ma allora perché non precisare meglio quanto disposto dalla Severino?
          Sai che c’è? Mi sono scocciata. Non sarebbe meglio l’Immunità per tutti e i processi a fine mandato con divieto di ricandidabilità finchè non si sono chiarite le posizioni ? Ma si può andare avanti così?

  30. @Sed
    Beh… ma così è come se si istituisse un quarto grado di giudizio, in grado di ribaltare quanto stabilito in maniera definitiva dalla Magistratura. E’ semplicemente inaccettabile!
    Quello che tu proponi potrebbe essere una soluzione, anche se per ovvi motivi, in un momento storico come questo, poco praticabile, temo…

    1. E’ un garbuglio che non finisce più. Seguimi : non possiamo ammettere votazioni “scontate”, non possiamo affidare ai giudici la sorte degli eletti (in quanto a decadenza) e il problema dell’opportunità politica non può certo essere affrontata dal legislatore. Dovremmo modificare la costituzione, il che non sarebbe nemmeno una cosa dell’altro mondo se quello che andremmo a scrivere non fosse profondamente lesivo dell’autonomia delle Camere.
      Francamente pensare che gli anni migliori della nostra vita li abbiamo passati a parlare di Giustizia senza che questo abbia comportato miglioramento alcuno nel funzionamento della medesima, è deprimente. Scontrini e Giustizia sono il nostro pane quotidiano. Ma si può? E allora tanto vale far sparire la palla prima che Grillo non eserciti ulteriori egemonie culturali sul paese. Tu dirai : e se rubassero un po’ meno? E bravo. E se smettessimo di votare chi ruba?
      Alla fine del ballo tutta questa classe dirigente onesta ed eccelsa chi l’ha convocata se non noi?

  31. @Sed
    Tutto quello che dici è giusto. Il punto più rilevante per me resta però quello inerente all’opportunità politica. In un momento storico come questo bisogna assolutamente evitare che la classe politica venga percepita come “casta”, altrimenti si fa il gioco dei populisti. Ho sentito che un parlamentare (non so chi) ha affermato che ha votato contro la decadenza perchè se un domani spettasse a lui essere al posto di Minzolini, verrebbe ricambiato allo stesso modo. Insomma: più difesa corporativa di questa!!! Poi però non lamentiamoci se il M5S guadagna consensi…

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