La terra dei leccaculi

La terra dei leccaculi

Il Renzi che durante la Leopolda imita il peggior Grillo e le sue liste di proscrizione, lanciando una consultazione online per scegliere la prima pagina peggiore dei quotidiani italiani, è cosa che non può lasciar indifferenti. Quando certi discutibili esercizi erano appannaggio di un partito di opposizione come il M5S venivano giustamente considerati – anche dallo stesso Renzi – come un’espressione della natura autocrate ed illiberale del proprio leader.  Ma se un assalto del genere viene portato avanti dal segretario del partito di maggioranza, che incidentalmente (e disgraziatamente) riveste anche il ruolo di Presidente del Consiglio, si ha a che fare con una degenarazione dello scontro politico ancor più grave, perchè la più alta carica del Paese dovrebbe mostrare una certa qual “superiorità” istituzionale e non muoversi come un capriccioso e vendicativo bimbominkia, indispettito dal fatto che ci sia ancora qualcuno che invece di leccargli il giovane e regal culetto, lo dipinga come brutto e cattivo. Un episodio assai preoccupante, specie se si considera che in un momento delicatissimo di tensione internazionale sarebbe più opportuno che il premier si occupasse di ben altre questioni.

La libertà di espressione va difesa sempre e comunque e non soltanto quando coloro che muovono le critiche si chiamano Biagi, Santoro o Luttazzi (e sono d’accordo con noi). Ed un partito che tuttora (sic!) si chiama “democratico” dovrebbe tutelare questo principio elementare con più forza e convinzione degli altri. Ma è evidente ormai che Renzi ha trasformato il PD da partito popolare e pluralista, radicato sul territorio, a suo personale apparato propagandistico, a cui dar mandato di mettere alla berlina le voci dissonanti con lo stesso inammissibile tono dileggiante e canzonatorio che altre “forze” politiche utilizzano da tempo. Sarebbe bello se oltre che a rottamare l’esperienza di alcuni politici di lungo corso, si pensasse a farla finita anche con le peggiori abitudini di questa nefasta Seconda Repubblica. Invece – ancora una volta – si dimostra una mal celata (e sempre più pericolosa) continuità con quell’arroganza berlusconiana contro la quale, un’era geologica fa, il primo a scagliarsi era proprio il PD.

34 pensieri riguardo “La terra dei leccaculi

  1. @Paolo

    premesso che anche io critico certi eccessi di certa stampa faziosa, questa volta sono d’accordo con te: è stata una caduta di stile penosa, degna di Berlusconi…
    Che bisogno c’era di proporre sto giochino stupido e demenziale, a una platea che suppongo fosse accorsa per sentire e proporre idee?
    Trovo anche fuori luogo e tempo l’ennesima Leopolda..non è servita a nulla, non ha prodotto nulla ed è stata fatta pure nel momento sbagliato.con tutti i problemi da risolvere, che fretta c’era di fare il solito happening annuale riservato ai renziani?
    E’ un periodo in cui, crisi ISIS a parte, Renzi si sta muovendo malissimo, era partito bene cominciando a fare e riforme (che possono piacere o meno), poi ha inanellato una serie di errori incredibili e a colpire sono sopratutto i suoi silenzi su certe vicende..lui, che ha il tweet facile.
    Tutto ciò premesso, rimane il fatto che oggi in Italia non esiste alcuno in grado di prendere le redini del Paese, e qualora vincessero o i 5 stelle o Salvini, entreremmo in un tunnel senza uscita..anzi l’unica uscita certa sarebbe quella dall’Europa.
    Spero che si rimetta in carreggiata, ne ha bisogno il Paese intero.
    Vicenda Boschi: sciacallaggio puro quello delle opposizioni e di certa stampa , rimane il fatto che la pur brava Ministra Boschi dovrebbe delle spiegazioni ai cittadini, e qualora la Magistratura accertasse un suo coinvolgimento nelle vicende della Banca Etruria, si dimettesse..
    Sarebbe anche questo un segnale positivo di cambiamento promesso…

  2. @Luigi
    Lieto di saperti d’accordo su questo tema. Personalmente lo ritengo un segnale preoccupante (non certo il primo per la verità, anche se forse il più evidente ed indifendibile) del concetto di democraticità di Renzi. Un premier che si rispetti dovrebbe essere superiore rispetto a quel che dice la stampa, accettando il fatto che esistono punti di vista differenti dai suoi… non pretendendo cioè che i giornali (o gli avversari politici o chicchessia) abbiano sulla sua persona o sull’azione di Governo esclusivamente delle posizioni favorevoli. Chi vuole il 100% dei consensi solitamente si chiama dittatore.
    Quanto alla vicenda Boschi, io credo che sarebbe opportuno se venissero dati dei chiarimenti nelle sedi opportune (non nel salotto di Vespa o su Facebook, per intendersi…), tanto più che esiste una mozione di sfiducia (oltre che un dibattito pubblico piuttosto acceso…).

  3. @Paolo

    mah..parlare di dittatura mi pare esagerato, lo lascerei a Brunetta questo paradosso..e poi chi sarebbero i gerarchi? la Boschi e la Madia?
    Ha sbagliato, ha esagerato non c’è alcun dubbio, deve ancora imparare molte cose, innanzitutto a saper accettare le critiche, anche se talvolta strumentali, ma da noi funziona così.
    Lui si fa forza del fatto che oggi non esiste un’opposizione seria e credibile, e sbaglia.qui non siamo in Francia, dove prima di dare il Paese in mano a degli sciagurati ci pensano su.
    Le elezioni politiche sono ancora lontane, ma le amministrative nelle grandi città sono alle porte: una sconfitta (peraltro prevedibile), minerebbe le sue certezze, e magari lo riporterebbe al dialogo con le altre forze della maggioranza, a partire dalla minoranza riottosa del suo partito.
    Vicenda Boschi: la mozione di sfiducia non ha senso, è solo una mossa propagandistica,non esistono al momento prove per dimostrare nulla…
    Aspettiamo che la Ministra Boschi riferisca al Parlamento, lasciamo che la Magistratura faccia le indagini dovute, e aspettiamo prima di sentenziare….al momento non esistono prove di un coinvolgimento diretto della Boschi.
    Se ha sbagliato è giusto che paghi, e guai non fosse così…se ha ragione, meglio che gli accusatori si occupino di altre cose più utili al Paese..

  4. @Luigi
    Renzi è in politica da almeno 15 anni, ad alto livello da almeno 10… spero che in tutto questo tempo abbia imparato tutto quello che c’è da imparare altrimenti saremmo nei guai. No, la verità è un’altra naturalmente: lui è così. E’ persona che oggi dice bianco e domani nero (se vuoi ti faccio qualche esempio… dimmi tu: ne ho diversi in questo senso) a seconda della convenienza, che irride chi non è in linea col suo pensiero, arrogante e parolaio. Un profilo politico che lo ha portato a snaturare il PD come si era abituati a conoscerlo (e non pochi ad apprezzarlo) ed anche a sottovalutare gli avversari politici. Fino ad ora ha pensato di allargare il bacino elettorale del PD a destra, facendo fuori tutte le istanze della Sinistra. Peccato che la spinta iniziale che sembrava dovesse mangiarsi completamente FI si sia già esaurita ed ora si trovi a fronteggiare un M5S in netta crescita ed una destra che riunificandosi in vista delle elezioni potrebbe essere nuovamente temibile.

  5. @Paolo
    alto livello..beh insomma…ha governato a livello locale, cosa ben diversa dal governare un Paese intero..come Sindaco non aveva fatto male, ma Firenze non è l’Italia.
    Sta commettendo degli errori, è innegabile, probabilmente non è sereno, le cose non stanno andando come lui sperava, ma gli concedo sempre il merito, rispetto ad altri, di provarci a cambiare questo Paese.
    Il primo test saranno le elezioni amministrative di primavera, lì vedremo già come si comporta il centrosinistra…non conviene a nessuno viaggiare per conto proprio, considerando che le 50 sinistre messe insieme ( e non è facile..) varranno si e no un 7/8 %, a essere larghi.
    Nemmeno il PD può permettersi di andare per conto suo…l’unione delle destre o i 5 stelle rischiano di sconfiggerlo, perlomeno ai ballottaggi.
    Vedremo.

  6. @Luigi
    Ma le dinamiche della comunicazione politica, dei rapporti con i media e con gli avversari non dovrebbero cambiare di molto. E semmai da Presidente del Consiglio dovrebbero essere improntate ad una maggiore prudenza rispetto a quanto si faceva da Presidente della Regione o da Sindaco… non certo il contrario. Comunque io spero che qualcuno gli suggerisca che è ora di guardare a sinistra. Quel 7/8% di elettorato a cui fai cenno potrebbe essere determinante per vincere le prossime elezioni, visto che a destra ormai non si sfonda più….

  7. Sentite : Blair se la prendeva con i giornalisti, la Tatcher non ne parliamo,Obama lo fa abitualmente e persino Spadolini che era stato direttore del Corriere faceva le sue tirate .
    Ho prelevato dal mazzo esempi di stile istituzionale ben lontani da quello di cui trattasi.
    In qualunque posto del mondo il gioco delle parti impone a governo e libera stampa di dar luogo a battibecchi.
    Ora che in epoca in cui chiunque – persino noi! – dice quel che gli pare quando gli pare semplicemente sedendo alla scrivania di casa propria, parlare di illiberalità mi pare eccessivo.
    Che un giochino di dubbio gusto – ma esiste più il buon gusto in questo paese? – in un’iniziativa né di governo e tanto meno di partito, debba sollevare questo tipo di rilievo ,mi fa pensare al fatto che Renzi non solo ce lo meritiamo, ma camperà cent’anni indisturbato nel paese in cui si è perso il senso di cosa significhi critica e non solo per leccaculismo che nello schema generale delle cose sarebbe il male minore ma soprattutto per irrilevanza delle argomentazioni dei sedicenti oppositori.

  8. @Paolo

    Ripeto, quella top ten demenziale,( anche se a differenza di Grillo, fatta in modo scherzoso e ironico) ha abbassato di molto la qualità della Leopolda, che sta diventando sempre più un raduno di renziani, e non un luogo deputato a fornire idee nuove per il Paese.
    Ha sbagliato, e sbaglia a non accettare le critiche, talvolta feroci ed esagerate, e chi governa sa che così funziona.
    Guardare a sinistra? certo..a patto che anche la sinistra frastagliata e divisa guardi al PD, altrimenti son batoste su tutti i fronti, a cominciare dalle amministrative..ha ragione Pisapia, che poi in fondo ripete lo slogan di Berlusconi: uniti si vince, divisi si perde.

  9. @Sed
    Beh… Sed, mi concederai che se noi si dica quello che ci pare è un problema che riguarda ben poche persone, ma che lo faccia il leader di un partito o – molto peggio – il Presidente del Consiglio è ben altra questione. Il distinguo dell’evento che faceva da cornice a questa simpatica iniziativa mi pare irrilevante. Renzi è Renzi, sia che si trovi alla Leopolda, sia che si trovi a Palazzo Chigi. Altrimenti con questo ragionamento avvalleresti i vari brunettasantanchècapezzonesallusti che, per difendere berlusconi dalle ben note accuse riguardanti le “cene eleganti”, ripetevano come in un mantra che ciò che il premier fa a casa sua sono affari privati. E’ chiaro che così non è. Del resto basta seguire il link del post… ti accorgerai che quando Grillo fece una cosa analoga (e noi qui lo criticammo) Renzi disse che si trattava di “imbarbarimento della politica”. Non capisco perchè questa definizione non possa valere ora anche per lui…

    @Luigi
    Io penso – o meglio spero – che nel 2018 le cose siano molto diverse da oggi. Mi pare evidente però che se il PD per allora correrà da solo (o insieme ad Alfano e Verdini) rischierà di perdere ancora una volta…

    1. Veramente io ho detto altro (argomentando) : parlare di illiberalità per me è eccessivo.Nessun paragone tra la nostra facoltà di parlare e quella del premier (rileggi).Semplicemente la constatazione che in questo paese non si può certo parlare di bavaglio alla pubblica opinione.O di irritazione del premier (tutti i premier si irritano)
      Ribadisco che il dibattito politico somiglia sempre più ad un pianerottolo.Basterebbe misurare col centimetro lo spazio che si dedica a queste vicende e a quello che si destina alla critica dell’attività di governo (possibilmente nel merito) per capire quanto l’eventuale alternativa a Renzi ha le armi spuntate in partenza.
      Questo se l’avesse detto Grillo o se l’avesse detto Berlusconi taaaanto in auge nel dibattito pubblico serve solo a riempire le colonne o a dare più spazio all’inserzionista pubblicitario. Io non condivido Brunetta, Berlusconi, Capezzone e non condivido Renzi, non per questo non sono più in grado di distinguere,non per questo posso essere annoverata tra i tifosi di calcio che si contraddicono tra una partita e l’altra.
      I giornali pensino a fare bene il proprio lavoro.E ad interrogarsi un po’ di più sul fatto che le copie si vendono sempre meno.
      Per il resto domenica in nome del chilometro zero ero da Bersani : niente di nuovo sotto il sole.Ahimè. Quanto agli altri a Napoli non sono riusciti a consorziarsi – era nelle cose del resto – e Pippo…e beh Pippo non lo sa (nemmeno lui).

  10. @Paolo

    Mi sento di escludere che possa correre con Alfano, ma ho dei seri dubbi, al momento, che sia possibile un’alleanza con le 50 sinistre che sono spuntate in Italia…troppo odio e rancore verso Renzi.
    Sono d’accordo con te, che senza alleanza, la sconfitta è sicura.
    A partire dalle prossime amministrative.

    Vorrei solo segnalare il diverso modo di trattare l’argomento giornalisti: ostile e cattivo da parte di Grillo, scanzonato e irriverente da parte di Matteo..
    Rimane il fatto che ha sbagliato.

  11. @Sed
    Beh… leggo da uno dei tanti dizionari online: Illiberalità: l’essere contrario ai principi della libertà civile e politica. Personalmente ritengo che dal febbraio 2014 Renzi è stato protagonista di più di un’episodio che potrebbe benissimo star dentro a tale definizione. Questioni di punti di vista: io la penso così. Certo, mi si dirà che chi lo ha preceduto era ben peggio… ma a me la cosa non consola. Quanto al discorso sul “pianerottolo” lo condivido in pieno, ma la responsabilità è da distribuire fra molti attori, e – fra questi- noi (opinione pubblica) non siamo certo dei comprimari…

    @Luigi
    Beh… Renzi ha fatto dell’irriverenza e della goliardia un suo tipico tratto. Ciò non toglie che con tono canzonatorio si possono dire (e fare) cose che posson fare molto male…

    1. E tu consideri indizio di illiberalità la votazione sui titoli dei giornali?E tu pensi davvero che Renzi abbia trasformato un partito plurale in un coro unanime di caudatari?
      O che il decadimento del dibattito politico sia dovuto alla sua presenza in politica?
      Personalmente non ho mai pensato che un uomo solo possa tutto ciò, puoi spulciare tutti i post di epoca berlusconiana e tutti gli interventi,da parte mia non troverai mai un rilievo simile.
      L’unico sillogismo possibile tra Berlusconi,Grillo, Renzi o chi vuoi tu, potrà essere che per quanto il giudizio possa essere disperatamente negativo, il potere è loro conferito dal consenso diretto o indiretto dei cittadini. E il fatto che ciascuno di loro di quel consenso faccia ciò che crede, lascia egualmente il tempo che trova, perché alla fine del ballo saranno giudicati dall’elettore sovrano.Tutto questo noi chiamiamo .. democrazia.
      Vedi bene che anche quelli che tu chiami comprimari, un certo ruolo strategico lo rivestono.
      Ergo : la battaglia è molto più dura delle spiritosaggini,dei sorrisetti,delle considerazioni sui risvolti,sulle cravatte e sul sovrappeso.Tutta questa fuffa con buona pace di certi opinionisti più dediti al narcisismo che all’informazione, serve solo a rafforzare il potere degl’interessati.
      Manco non venissimo dall’esperienza di un buon ventennio di tutto questo teatrino di inutile ironia terminale .

  12. @Paolo
    diciamo che è un toscano a tutto tondo…quindi ironia sarcasmo e goliardia sono tipiche di quelle zone.
    Diverso il discorso di Grillo, o a suo tempo di Berlusconi, non confondiamo, alla fine , al netto della brutta figura rimediata, non è successo proprio nulla e sui social non ho letto un insulto o una minaccia contro alcun giornalista.
    Se la poteva e doveva evitare, ma c’è di peggio (Salvini per esempio..)

  13. p.s.
    a proposito del discorso che si faceva poco sopra, sull’unità del centrosinistra: Civati ha dichiarato che voterà con le opposizioni giustizialiste contro la Boschi: partiamo male.

  14. @Sed
    E’ vero: ti dò atto che il tuo pensiero circa l’uomo solo sia sempre stato questo. Solo una precisazione sui comprimari: io nel mio commento precedente ho scritto esattamente il contrario di ciò che mi attribuisci, cioè che anche l’opinione pubblica ha il suo carico di responsabilità rispetto al discorso del “pianerottolo”. Penso però (forse a differenza tua) che la figura del leader risulti centrale in questa questione. Se in questi 20 anni avessimo avuto dei leader “illuminati”, rispettosi, coscienziosi e animati da senso dello Stato, in luogo dei vari berlusconi (doppiamente colpevole rispetto agli altri perchè anche proprietario di network televisivi che hanno partecipato non poco ad involgarire valori come senso critico, livello culturale, gusto, ecc…), Bossi e Grillo, le cose avrebbero certo preso un’altra piega.

    @Luigi
    Io però non sono sicuro che continuare a fare comparazioni al ribasso sia molto produttivo. Pensiamo a cosa dovrebbe fare un leader “illuminato” e non a cosa in passato ha fatto berlusconi, altrimenti continueremo ad accontentarci…

    1. Si è vero Berlusconi possedeva/possiede mezzi – impensabili per chiunque – atti determinare il clima politico e culturale ma chi gli si opponeva non ha saputo prospettare modelli alternativi convincenti.O meglio : più quelli ballavano più noialtri indossavamo le gramaglie.Semplifico per dire che contrastare opponendo un modello uguale e contrario non è contrastare : è comunque giocare di rimessa. E si è visto. Tacciare Berlusconi di voler instaurare un regime ci ha reso incomprensibili alla Sora Maria che lo votava sperando in una vita migliore e di militari col fucile spianato nelle strade non vedeva.
      Renzi che non è alcun altro che Renzi, arriva ad un punto della storia non a caso.Domenica guardavo Cuperlo che tra tutti i convenuti è quello che mi sento più vicino per ragioni varie : pulito,brillante per esposizione,spiritoso q.b,pacato non un trascinatore ma non è nemmeno quello il punto.La verità è che se a me che ne apprezzo lo stile assai più di quanto apprezzi quello di Renzi, mi dia la sensazione non solo di vecchio ( e sono vecchia quanto lui !) ma anche di fallimentare – passami il termine – nel senso di portatore (peraltro incolpevole) di una modalità che non ha avuto successo, figurati alla Sora Maria.
      Ecco qui,Renzi chiama in causa comunque la costruzione di un modello altro per la sinistra.E su questo varrebbe la pena di spendersi più che sul resto.

  15. @Sed
    Mi torna alla mente quella famosa battuta di berlusconi: “Il pubblico italiano non è fatto di intellettuali, la media è un ragazzo di seconda media che nemmeno siede al primo banco… È a loro che devo parlare.” Sicuramente provenendo dal mondo della comunicazione, berlusconi questa cosa l’ha capita prima di tutti e l’ha messa in pratica alla perfezione. Io però non credo che la Sinistra debba seguire berlusconi in questo. Perchè farlo significa avere al potere oggi Renzi e domani un altro che comunque si pone nel solco di questo genere di predecessori. Tu parli di modelli altri per la sinistra. Ma se questi sono i modelli che mi permettono di vincere le elezioni, meglio non vincerle. Semplifico: vinco solo se mi metto in comunicazione col popolo e siccome il popolo è ignorante allora vado di slogan facili, di battute in TV, di ospitate ad Amici, di facili promesse che mi guardo bene dal mantenere tanto tutti le dimenticano nel giro di un mese, di arroganza nei confronti di chi non la pensa come me, di populismo solo un pò più raffinato di quello di Salvini e compagnia cantante… cioè semplificando ancora di più: la sinistra vince solo se fa la destra. Non è questa la strada, ma soprattutto non è questa la Sinistra. Bisogna fare altro. Non so cosa, ma sicuramente altro.

    1. Meglio non vincere non si dovrebbe dire mai.Qui non siamo in Francia o in Inghilterra dove con qualunque vento la Macchina del Funzionamento gira. Non che non vi siano differenze tra un Sarkozy e un Hollande ma da quelle parti si sono fatte riforme mettendo in sicurezza da tentazioni politicistiche apparati come giustizia, scuola e stato ( e ancora se ne fanno per migliorare) che da noi sono ancora di là da venire.Qui abbiamo aspettato il governo giusto per avere una legge, per esempio, sul Cinema.Lì ce l’hanno e ce l’avranno, tornasse pure il Re Sole. Qui la vita cambia a seconda che ci sia l’assessore tale o il sottosegretario tal’altro. I motivi sono noti. Quindi bisogna convincere e vincere, moderando la tendenza al marketing senza perdere di vista il fatto che parlare alla gente non importa solo un fatto di contenuti ma anche di linguaggi.E di esempi.
      Renzi arriva buon ultimo, non ha mandato pieno ed è l’esito di una storia di elezioni non vinte, di leggi elettorali sballate e di cul de sac inestricabili, difficili da far capire a chiunque fuori dai nostri confini.Quando si giudica il suo operato non si dovrebbe mai perdere di vista quest’ovvia premessa.

  16. @Sed
    Io l’ovvia premessa ce l’ho ben in mente, anche perchè se Renzi è premier senza aver vinto nulla è perchè l’ha voluto lui. E’ una decisione che ha preso senza una colt alla tempia e in fondo l’ha presa perchè fa parte della sua natura fare esattamente il contrario di quanto ha detto fino al giorno prima, senza la minima vergogna. La premessa cioè è perfettamente in linea con lo svolgimento successivo. E se tu parli di esempi… ecco, questo è un esempio che ha me non è piaciuto. Certo, poi si può pure ragionare in termini di “se governassero gli altri farebbero peggio”, ma a me non è che consola poi così tanto…

    1. Ma figurati uno degli esempi più eclatanti della personalizzazione della politica è proprio questo fare continuamente le bucce agli atteggiamenti esteriori,ai caratteri,ai risvolti dei pantaloni… una misura in questo andrebbe pure ristabilita.
      Credo che uno come lui ambisse ad una consacrazione elettorale con i tamburi e con i pifferi.Certo nessuno l’ha costretto ma tirato per la giacchetta si,questo lo ricordo molto bene come pure ricordo bene le condizioni di salute del governo Letta prima del passaggio delle consegne e le pubbliche pressioni di Fassina e di altri, in autorevole sede di partito.Ora,i giudizi possono non coincidere ma la storia questa è.Purtroppo.

  17. @Sed
    Certamente Renzi è stato tirato per la giacchetta, ma ribadisco: ha deciso lui… e lo ha fatto preferendo cogliere l’occasione al volo piuttosto che dar seguito coi fatti a qualsiasi tipo di dichiarazione del giorno prima. Ora, da un personaggio politico che ha fatto (apparentemente) della discontinuità con la politica del passato uno dei suoi tratti distintivi, questo è stato un errore madornale. Quando poi, nelle settimane e nei mesi a seguire, questo tipo di dinamica (promessa roboante fatta a favore dei media e successiva puntuale disattesa) si è ripetuta più volte, ci si è resi conto che non di errore si trattava ma di ciarlataneria del premier, il quale – proprio come berlusconi prima di lui – fa evidentemente affidamento sulla poca maturità dell’elettore medio per “farsi bello” a parole. Del resto ne avevamo già parlato qui

    1. Su questo ha deciso lui quando te lo chiede il partito…beh tu allora conosci poco questo partito e il fatto che ogni diniego in tale direzione venga letto – in parte giustamente – come una mancanza di senso di responsabilità.
      Da tempo ho smesso di stare ad ascoltare i leader nel momento in cui fanno la ruota,ad un certo punto dei loro discorsi non mi è chiaro se sono loro ad abbandonare me o io loro.Non m’interessa la propaganda, sono arrivata a una fastidiosa saturazione di slogan e frasi fatte.
      E tuttavia mi rendo conto che nella personale valutazione delle cose realizzate – più di quelle dette – c’è la naturale resistenza della rottamata a lasciar passare il ricambio generazionale e allora credo che la prima cosa da evitare sia che questo sentimento prevalga sull’analisi poiché la memoria di quando sono stata a suo tempo rottamatrice è ancora fresca e devo dire che oggi le parti invertite non regalano buoni ricordi.La classe dirigente fallimentare,vuoi o non vuoi, l’ho sostenuta anch’io e il mio essere quasi sempre minoranza non mi salva certo l’anima.Lasciatemi invecchiare senza diventare un clichè. E mo’ vado a infiocchettà la casa che di qui a pochi giorni Natale in Casa Cupiello ci fa un baffo.

  18. @Sed
    Capisco il tuo pensiero, ma io credo che questo più che legittimo discorso non possa però tralasciare altri aspetti. Se il naturale avvicendamento ci proponesse un ricambio “all’altezza” dei valori e della natura del partito di cui sia la vecchia che la nuova generazione fanno parte, non sarebbe accompagnato da una valutazione così negativa… starebbe – volenti o nolenti – nella logica delle cose. Ma se invece, come sta succedendo (almneno per come la vedo io), non ci si trova di fronte ad un “semplice” passaggio di consegne, ma ad una vero e proprio stravolgimento, allora le cose sono un pò diverse. Anzi per dirla tutta, l’operazione “rottamazione” è stata utilizzata, almeno inizialmente, in modo strumentale per far passare l’idea che la vecchia generazione contrastasse il nuovo che avanza solo per mere questioni anagrafiche. Prima di arrivare al potere chi si opponeva veniva etichettato come una vecchia cariatide, ora che il potere è stato raggiunto come un gufo. Evidentemente le cose sono – sia in un caso che nell’altro – un pò più complesse di come si vogliono dipingere e dovrebbero esser gestite con ben altro rispetto verso chi ha posizioni differenti.

    1. Ma questo è già successo.Quanto a stravolgimenti Renzi è un dilettante.Vuoi mettere con Occhetto alla Bolognina,Berlinguer con la fine della spinta propulsiva dell’ottobre e Togliatti a Salerno? Ma qui siamo arrivati di stravolgimento in stravolgimento, poco interessante per l’opinione pubblica nel momento in cui degli affari di un partito non fregava niente a nessuno (tant’è che tutti questi strambuglioni non spostavano di un millimetro il consenso necessario per governare).Il ricambio generazionale non è mai mero è un cambio sostanziale di prospettiva tra chi ha capacità attive per progettare il futuro e chi le ha ridotte semplicemente perché di futuro ne ha meno.Ognuno vecchi, nuovi e (spero) nuovissimi hanno ogni buona ragione per comportarsi come si comportano salvo poi, come diceva Ingrao, rimanere nel gorgo pazientando.Senza sbattere la porta che non serve e senza vittimismi.Renzi ha ampio consenso nel partito ma non se l’è comperato.Anche lui sarà giudicato fra qualche tempo e lì si vedrà se c’è modo di correggere il tiro a quel pezzo di nuovo che tanto ci fa sobbalzare.

  19. @Sed
    Mah… sarà così come dici, ma secondo me questa politica italiana (PD compreso naturalmente) è arrivata ad un punto di difficile ritorno. Si ha la sensazione che chi sta al potere lo faccia solo per propria convenienza, con scarsa se non nulla attenzione nei riguardi della gente comune. C’è una crescente e generalizzata disaffezione, alla quale – presto o tardi – si finirà per pagare il conto. Non mi stupirei se al prossimo giro, anche qui, come è già parzialmente successo in Francia, a trarre vantaggio della situazione non saranno le forze “antisistema”.

    1. Le cose possono sempre cambiare (Blair, Brown, Miliband, Corbyn) Certo il carattere nazionale è quello che è mentre per svariati motivi il ruolo attivo dell’Opposizione va sfumando in inutile litigiosità. In contrapposizione per la contrapposizione.Un sentimento che dilaga persino all’interno dei partiti che elettivamente dovrebbero essere luoghi di aggregazione.Ovvio che non comprendendo bene la materia del contendere prevalga nausea e disaffezione.
      In tempi andati e nonostante la feroce conventio ad excludendium abbiamo fatto del bene a questo Paese.
      In Francia lo chiamano spirito repubblicano, qui da noi le menti migliori della destra lo hanno definito ammucchiata e inciucio.Tutta lì la differenza.

  20. @Sed
    Naturalmente c’è il tempo perchè succeda tutto ed il contrario di tutto, però se si votasse domani l’ipotesi che al ballottaggio il M5S superi il PD non sarebbe così peregrina. Certo che se succedesse dopo che Renzi ha perso più di un anno per confezionare una legge elettorale che non fosse troppo “scomoda”, costituirebbe il più grande autogol della storia dei Democratici, altro che il Bersani del 2013… speriamo che prima che non sia troppo tardi si pensi a cambiare strategia altrimenti continuando così si andrà a sbattere…

    1. Tra le cose che senz’altro succedono nell’imminenza del voto è una riflessione da parte degli elettori meno teorica di quanto non siano le risposte alle domande dei sondaggi – che ignoro come siano formulate –
      Per il resto può piacere o meno la legge elettorale è stata modellata per evitare gli scogli del passato,per esempio le coalizioni spurie del prima e le alleanze mortali del dopo.
      In questo non fa una piega
      Poi – e questo vale per qualsiasi sistema elettorale – è il cittadino sovrano che decide e lì…è tutto da vedere.

  21. @Sed
    Speriamo allora di vedere cose che voi umani non potreste neppure immaginare… ;-) resta il fatto che la strategia renziana di sfondare a destra ormai ha esaurito la sua spinta… da qui al 2018 ci si dovrà inventare qualcos’altro, altrimenti…

  22. @Paolo
    l’anno si chiude con il segno più..non è molto, ma è già qualcosa, speriamo che il trend prosegua anche nel 2016..
    Questo Governo potrà piacere o non piacere, ma comunque ha avuto il merito di fare delle riforme fino a oggi solo promesse.
    Al momento non vedo alternative serie e credibili, perciò andiamo avanti fino al 2018, magari nel frattempo qualcosa succederà…

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