Perdono il pelo ma non il vizio

Perdono il pelo ma non il vizio

L’Italia è prima per corruzione tra i membri dell’Unione Europea, secondo uno studio di Transparency International che riporta le valutazioni degli osservatori internazionali sul livello di corruzione di 175 paesi del mondo. L’Italia peggiora la sua situazione complessiva, dato che Bulgaria e Grecia la raggiungono al 69esimo posto, migliorando la loro posizione in classifica. Adesso dietro all’Italia, in Europa, non c’è più nessuno.

Questo dato sconfortante esprime perfettamente l’enorme impegno che ancora deve essere profuso dalle Isitituzioni per far davvero “cambiare verso” al Paese. Il rinnovamento ed il miglioramento nazionale infatti non possono non partire dalla questione morale, che investe sicuramente la classe politica, dirigenziale e finanziaria, ma che – allo stesso modo – riguarda tutti noi. L’opinione pubblica infatti – obnubilata da vent’anni di berlusconismo – è progressivamente diventata sempre meno reattiva di fronte ai tanti casi di malaffare che dalle massime Istituzioni ai tanti furbetti del quartierino hanno riempito le cronache dei quotidiani. Si ha la percezione che oggi aggirare le regole per il proprio tornaconto sia diventata la prassi, e questo determina peraltro diffusi effetti emulativi. Fatto sta che da noi la corruzione non è più un fenomeno socialmente, culturalmente ed eticamente censurato, con tutto ciò che questo comporta. Ad esempio, i più si sono dimenticati che in un Paese normale quando si ricoprono importanti ruoli pubblici non è sufficiente essere onesti, occorre apparire tali. In casi come quello che riguarda il cosiddetto “Sistema Incalza“, pertanto, compito del Governo è chiamare a sé Maurizio Lupi e pretendere un gesto che altrove sarebbe scontato. Solo qui infatti un Ministro delle Infrastutture, reo di aver ricevuto favori e regali da parte di manager ed imprenditori, indagati per aver messo in piedi un sistema di corruzione atto ad alterare il normale funzionamento delle assegnazioni e della gestione degli appalti dei più importanti cantieri, sarebbe ancora in carica. I delicati equilibri interni alla maggioranza non possono costituire un freno alla risoluzione di una vicenda su cui non è possibile fare sconti a chicchessia, specie se l’azione di Governo è stata impostata intorno alla parola “cambiamento”. 

99 pensieri riguardo “Perdono il pelo ma non il vizio

  1. Come già detto per Cancellieri,il fatto di non essere indagati non impedisce il manifestarsi di un problema di opportunità politica affidato però alla capacità dell’interessato di comprendere e farsi da parte.
    Se l’interessato fa orecchie da mercante il presidente del consiglio non ha strumenti istituzionali per persuaderlo.
    Potrebbe prenderlo a sberle certo, ovvero puntargli la pistola al petto ma credo che nemmeno in questo caso Lupi si dimetterebbe. A tal proposito mi si dice che Renzi abbia già chiesto direttamente a Lupi le dimissioni senza esito.
    Allora non ci resta che fare le persone serie : prendere atto

    Che una classe politica selezionata col metodo dei bussolotti non è in grado di controllare un Apparato complesso come quello dello Stato, che Ministri e sottosegretari quantunque onesti e volentorosi sono puntualmente ostaggio di inamovibili Direttori Generali.

    che il raddoppio della prescrizione e delle pene non sono un deterrente bastevole a impedire il dilagare del fenomeno (quando mai le Regole fanno le cose?)
    che bisognerebbe piantarla di alimentare la già fitta schiera populista con i rolex
    e infine chiedere una seria Riforma dello Stato.
    Certamente poi sarebbe necessaria una maggiore dirittura morale che non è nemmen materia da École nationale d’administration ma che sarebbe meno facile ignorare se una qualche École i nostri politici si fossero presi la briga di frequentare.
    Senza voler difendere alcuno,tantomeno esponenti di CL per i quali nutro pervicaci idiosincrasie,dirò che non bastano due intecettazioni senza riscontro a celebrare un processo.
    Processo che mi pare si sia già tenuto con tanto di condanna.Con buona pace del rispetto di quei magistrati di cui ci si affanna a baciare l’orlo della toga solo quando fa comodo.

  2. @Sed
    Sappiamo che non esistono strumenti istituzionali per persuadere un ministro a rassegnare le proprie dimissioni. Basterebbe però una semplice dichiarazione pubblica di Renzi che censurasse quanto fatto da Lupi… una chiara presa di distanza che metterebbe il ministro in una posizione difficilissima da sostenere, anche di fronte ai media e all’opinione pubblica. Fino a quando il Presidente del Consiglio preferisce l’esercizio molto più facile di criticare pubblicamente le dichiarazioni del Presidente dell’Associazione Nazionale dei Magistrati e limitarsi alle strigliate notturne e nelle stanze chiuse al riparo da microfoni e telecamere, per un ministro del suo Governo che ha sbagliato molto di più di Sabelli, allora dovrebbe smettere di ammantarsi della parola “cambiamento” al fine di conquistare voti e consenso.

    1. Il presidente dell’ANM ( quindi rappresentante delle istituzioni) è andato in televisione di prima mattina a raccontare che lo Stato (non pizza e fichi) accarezza i corrotti e prende a pugni i bravi ragazzi che poi sarebbero i magistrati che – mi permetto anch’io l’esercizio dietrologico, una volta tanto – magari sono un po’ straniti (un po’ tanto,fidati) dalla responsabilità civile e dal dimezzamento delle ferie…..
      Fa specie che uno come te tanto legato alla forma che è sostanza e alle buone maniere istituzionalki non si renda conto della natura profondamente conflittuale di una simile dichiarazione. E’ quindi corretto che in presenza di un’affermazione generica non suffragata da fatti ed offensiva delle istituzioni,il presidente del Consiglio si faccia carico della risposta.E’ anzi doveroso.
      Altrettanto doveroso è che Lupi risponda alle Camere .
      Per il resto, che te serve?
      Che Renzi vada a dire che prende le distanze da Lupi? Mai successo a memoria mia,poiché seppur obtorto collo, un ministro del proprio governo,non si sconfessa pena l’apertura di un conflitto che non gioverebbe ad alcuno..
      Non ti puoi ergere a difensore della correttezza e del rispetto delle regole e poi pretendere che Renzi si metta le dita nel naso per far piacere ar popolo richiedente la testa del ministro.
      Lupi non è indagato,te lo ricordi o no?
      Domani,una qualunque verità giudiziaria potrebbe stabilire che il figliolo s’è comperato il rolex rompendo il porcellino…( quante volte è successo?) e tutto questo inutile agitarsi di orologi e abiti del sarto sarebbe stato inutile.
      Un’opinione pubblica seria si comporta in altro modo.

  3. @Sed
    Lupi chiarisca. Dica che il figlio ha comprato il rolex rompendo il porcellino. Ma se nei prx giorni questo non succede, Renzi ne prenda atto. Non ha il coraggio di fare una pubblica dichiarazione di distanza dal suo ministro? Bene. Mi risulta che SeL e M5S hanno presentato una mozione di sfiducia. Il partito del premier la voti. NCD farà cadere il Governo? Se ne assumerà la responsabilità presso l’elettorato e stai tranquilla che verrà penalizzato non poco, mentre il PD avrà fatto il figurone di chi non è disposto a guardare in faccia a nessuno quando si tratta di moralità: sarà una svolta epocale, un poderoso segnale di discontinuità dopo i vari governi berlusconi. E’ ora che l’Italia volti davvero pagina e se qualcuno si dimostra inadeguato al proprio ruolo pubblico, venga mandato a casa come succede nei Paesi normali. Ho scritto in questo post ed in qualche commento al post precedente che è ora che l’Italia consideri l’opportunità politica un valore imprescindibile. Se continuiamo a ritenere che fino a quando non si è indagati (e magari condannati in via definitiva) si può restare al proprio posto, non facciamo un bel servizio a questo Paese. La moglie di Cesare non solo non deve essere colpevole, ma non deve essere nemmeno sospettata, o costretta in una situazione di forte imbarazzo. Infine: non ho detto che Sabelli non abbia sbagliato, ho solo sostenuto che gli sbagli (molteplici) di Lupi sono ben maggiori. E se Renzi si è sentito in dovere di stigmatizzare quanto detto dal Presidente dell’ANM, dimostri il proprio coraggio e faccia altrettanto con Lupi, altrimenti la sua figura di rottamatore e rinnovatore finirà per oscurarsi assai presto.

    1. Opportunità e imprescindibile sono due termini che non stanno insieme Rear. Se è imprescindibile non è opportunità….abbi pazienza.
      Scrivi tu allora una legge in cui chi è indagato non si può candidare o eventualmente si deve dimettere dalle cariche che occupa e armonizza il tutto con la Costituzione e con le leggi vigenti. Non starebbe in piedi.
      Ovvero in nome della pulizia e della questione morale rinunciamo al nostro sistema garantista e bolliamo chiunque prima del processo.
      Non si può da una parte tagliare con l’accetta e dall’altra pretendere che un sistema sofisticato di valori e comportamenti sia codificato e accettato universalmente.
      Né è lecito erigere il sostanzialismo a criterio guida delle nostre sedicenti analisi.
      Renzi aveva il dovere e la titolarità di rispondere a Sabelli ma non è in dovere di fare lo stesso con Lupi perché questo è ancora uno STATO DI DIRITTO. Sta tutta lì la questione.E non è da poco.

  4. @Sed
    Adesso non ti mettere a giocare con le parole come fa Matteo :-)
    Io ho cercato di esprimere il mio pensiero che mi sembra piuttosto chiaro. Se non lo condividi me ne farò una ragione, senza bisogno di scrivere leggi che non è il mio mestiere. Mi pare che ci si nasconda dietro al “sistema garantista” per negare qualcosa che – almeno a mio avviso – è molto evidente: Lupi, anche se per adesso non indagato, è coinvolto in un brutto scandalo corruttivo che riguarda il suo ministero e la sua persona. La questione è molto semplice. Chiarisca in Parlamento la sua posizione quanto prima. Se ciò che dirà fugherà dubbi e sospetti, bene. Viceversa è auspicabile che si dimetta spontaneamente, altrimenti (come ho scritto precedentemente) i mezzi per indurre a farlo sono diversi… e l’espressione “Stato di Diritto” c’entra poco o nulla. Ai tempi dello scandalo De Girolamo, ad esempio, fu proprio Renzi a dichiarare con un tweet, dopo aver lodato il comportamento della Idem, “Vorrei essere chiaro: tocca al premier Letta decidere del destino dei ministri”. Entrambe, la Idem e la De Girolamo, dimesse dopo un colloquio con Letta ed entrambe senza essere indagate.

    1. Adesso non ti mettere a capire fischi per fiaschi come fa quel tale.Scrivi la legge significa sciogli il nodo tra garantismo,stato di diritto, opportunità politica e libertà del singolo.
      E’ un modo come un altro per farti capire che la via è stretta quando manca la volontà individuale.Le parole stanno lì apposta per chiarirti il concetto, non per farti sembrare sgrammaticato o ignorante e il fatto che tu ne metta insieme due che insieme non stanno è un indizio di difficoltà non tua ma del concetto che cerchi di affermare.
      Letta non aveva poteri magici : era (ed è)anzi assai meno prepotente e faccia da schiaffi di Matteo Renzi ma ha evidentemente incontrato due persone disponibili oltre che responsabili.
      Capisco quel che dici e quel che provi, tu cerca di capire che per quanto io possa detestare certi avvenimenti non vorrei egualmente vivere in un paese in cui qualcuno obbliga qualcun altro a fare qualcosa di cui non è convinto.
      Anche se quel qualcuno è Lupi che c’ha un pelo sullo stomaco che Idem e Girolami se lo sognano, anche se quel qualcosa sono dimissioni che anch’io riterrei doverose. Se uno non vuol dimettersi è libero assumendosi le responsabilità del caso.
      Renzi una volta ultimato il pressing – e a quanto dicono che non ci sta nemmeno andando leggero – non può far altro che prendere atto dell’indisponibilità di qualcuno che peraltro si proclama innocente.
      Ora affidiamo il tutto all’istituto della sfiducia e vediamo come butta.Alla fine siano le camere a dire l’ultima parola.

    2. Guarda Rear, statt’accuort’, che ti leggo anche se non scrivo, specie in ‘sto periodo che sono in tour mondiale che manco ‘na rockstar.

      Da parte mia niente da aggiungere rispetto all’ennesimo caso: s’era già detto tutto, se te ne ricordi, commemorando il Giulio Andreotti buon’anima.
      [Inciso e consiglio cinematografico, visto il successo del post sugli Oscar: è nelle sale un bel film che aveva diverse nominations, Foxcatcher, che racconta dei fratelli lottatori olimpici Schultz e del loro rapporto con John E. Du Pont, erede dei Du Pont della multinazionale, nel cui consiglio d’amministrazione siede il figlio di Giulio Andreotti, pensa]

      Contribuisco solo con un tintinnio d’allarme rispetto alla parte iniziale del post.
      Transparency International (e i relativi Reports e Barometers) hanno buona stampa, ma scarso valore scientifico.
      Il barometro si basa su 1000 interviste per Paese considerato, i rapporti su questionari relativi alla percezione o al sentito dire.
      L’autorità nazionale anticorruzione (per gli interessati, il sito è http://www.anticorruzione.it) giustamente segnala i limiti oggettivi nella misurazione del fenomeno corruttivo e, nel descrivere le varie metodologie, spiega quanto questi sondaggi, pur interessanti e di impatto mediatico, siano alla fine di utilità limitata sia in termini di comprensione che di indirizzo dell’attività repressiva.

      Se da una parte è ovviamente necessario far crescere la consapevolezza e l’attenzione dell’opinione pubblica, dall’altra considero contro-producenti e politicamente pelose le semplificazioni per le quali ci sono Paesi endemicamente corrotti (o virtuosi), o ancora che la crisi economica sia dovuta alla corruzione (o il suo contrario: alcune economie vanno bene perché virtuose).

      Saluti a tutti :-)

      1. @Matteo
        Grazie Matteo per la segnalazione cinematografica. Qui questi consigli sono tutti benevenuti. Quanto al resto… naturalmente non sono in grado di affermare che Transparency International sia la Bibbia, e i dubbi che riporti mi sembrano ragionevoli… ma anche se fosse come sostieni, il solo fatto che la percezione della corruzione in Italia sia così elevata è questione che dovrebbe far riflettere… e non poco. Buon tour… :-)

            1. Volterriani semmai o sanfedisti nella peggiore delle ipotesi e comunque all’epoca della rivoluzione che sancì definitivamente ‘o francese…classe dirigente di primissimo ordine.

  5. @Sed
    Ma si, certo… sono sostanzialmente d’accordo, anche se continuo a ritenere che con un pò di coraggio (e altre volte Renzi l’ha dimostrato) si possa indurre il ministro a scendere a più miti consigli. Non so se si possa ragionare in termini di costringere qualcuno a fare qualcosa contro la sua volontà. Io credo piuttosto che chi ricopra ruoli pubblici debba in qualche modo rispondere di ciò che fa o non fa, volente o dolente. Sentiremo comunque cosà dirà Lupi domani in Parlamento, ma mi pare che la sua posizione sia difficilmente difendibile. O sapeva cosa stava succedendo all’interno del suo Ministero, quindi ha in qualche modo avallato pratiche illecite (e presumibilmente verrà presto indagato), o non sapeva nulla, allora è un incompetente. In entrambi i casi è persona inadeguata a ricoprire quel ruolo.

    1. Non so se è inadeguato.Personalmente nutro forti pregiudizi ,lo confesso senza problemi, sulla conduzione ciellina o della Compagnia delle Opere in genere, per vecchi scontri forensi e non, risalenti a qualche era geologica addietro.Anche quelli son polli noti.
      Credo che la parola spetti non a Renzi che la sua l’ha espressa all’epoca Cancellieri, ma al Governo con tutto quello che ciò significa.
      Ma al di là delle misure più opportune, mi punge vaghezza che se i furori che seguono ogni scoperchiata di Sistema non hanno seguito, un problema c’è e non può essere solo attribuito alla classe politica corrotta o incapace di emendarsi.
      E il problema riguarda anche l’opinione pubblica, capace magari di inferocirsi ma di non mettere mai il dito nella piaga.Ce la prendiamo con le auto di servizio e non con l’inamovibilità degli alti dirigenti, unici veri padroni della materia e dei ministeri che gestiscono.Una riforma dello Stato, questa sì coraggiosa magari con annessi scontri frontali con i veri privilegiati, consentirebbe ai vari Cantone di lavorare meglio poiché è nelle pieghe di un’organizzazione inutilmente ampollosa che si nasconde la possibilità di trasgredire.Altro che orologi e posti di lavoro…in questo modo più si va avanti e più il sistema si consolida e si rafforza.Come è dimostrato dai tempi di tangentopoli a ieri.Tanto rumore per nulla.

  6. Per dimostrarti che i renziani non hanno l’anello al naso, comincio col dire che approvo il tuo post :)
    Ho letto i commenti sopra, e in effetti Renzi non ha poteri per obbligare Lupi a dimettersi, anche se basterebbe una presa di posizione pubblica e dura come fece con la Cancellieri..ma anche li, come ricordi, la ministra non si dimise. vero che all’epoca era soo Segretario del PD e non Primo Ministro, ma mi piacque molto la sua presa di posizione, e credo a molti come me.
    Oggi potrebbe fare la stessa cosa, e se davvero le dimissioni di Lupi, portassero alla caduta del Governo, chi ne gioverebbe sarebbe il PD, che per la prima volta otterrebbe le dimissioni di un ministro.
    Non mi piace, e lo dice un renziano, l’atteggiamento troppo politichese di Renzi, duro e spavaldo con Sabelli (che ha sbagliato a dire quelle cose), timido e nascosto con Lupi.
    anch’io credo che in privato gliene avrà dette di tutti i colori, ma non basta, serve una posizione chiara e netta PUBBLICA.
    Poi, se Lupi non ha intenzione di dimettersi, se ne assumerà tutte le responsabilità.
    Personalmente non ho nulla contro Lupi, che peraltro mi pare persona onesta, ma tutto ciò che sta succedendo sotto la sua responsabilità, lo mette in cattiva luce davanti al mondo.
    i casi sono due: o sapeva, e allora la cosa è gravissima, o non sapeva, e allora mi domando che ci sta a fare lì..

    1. Dunque vediamo,Luigi : Se Renzi prende come presidente del consiglio una posizione pubblica e Lupi non si dimette il risultato evidente sarebbe di tenersi all’interno della compagine di governo un ministro di cui non si fida.
      Non è politichese : è logica.
      Consideriamo anche che Lupi non è solo ma è il rappresentante della componente NCD del governo che ovviamente fa quadrato intorno a lui ed ecco che la marmellata è bella che pronta.Cade il governo per un ministro non indagato?
      E quando anche fosse,dopo che potrebbe succedere? Mattarella scioglie le camere per i Rolex? La vedo dura.Promuove il Renzi bis? Che cambierebbe? A chi gioverebbe?
      Non è semplice .La quadra la deve trovare il governo nella sua interezza,non Renzi e non certo per un problema di ” immagine” ma di correttezza istituzionale.

  7. @sed
    la mia allusione al comportamento di Matteo sul caso Lupi, era in relazione al caso Cancellieri..allora fu determinato a chiederne le dimissioni, oggi lo vedo molto titubante, anche se ripeto, tra le quattro mura gli avrà detto di tutto e di più.
    Qualunque cosa sia successa, Lupi è in difetto, nessuno lo accusa di nulla, per adesso, anche se pare che esistano intercettazioni che lo inchiodino..
    Pensando al Ministro dell’istruzione tedesco che si dimise per aver copiato la tesi di laurea, la sensazione che qui da noi si tenda sempre a insabbiare tutto e a ridimensionare i fatti è fortissima.
    Vedremo cosa avrà da dire in Aula il Ministro Lupi, che ripeto, considero persona corretta, ma che ha dimostrato in ogni caso di non saper gestire il proprio Ministero.
    Il governo non cadrà, in nessun caso, anche perchè non converrebbe a nessuno dell’opposizione oggi andare a votare, visto il caos che regna da quelle parti, ecco perchè chiedo maggior decisione da parte di Renzi, che non lo può cacciare via, ma lo può pubblicamente invitare a dimettersi, quello lo può fare….

    1. Da segretario del PD Renzi aveva ovviamente le mani più libere.Letta – che con Cancellieri, tra l’altro, aveva un serio problema di sostituzione al ministero – non fece alcun invito o dichiarazione.Né ci furono pressioni in tal senso da parte della pubblica opinione.
      Cancellieri rimase a riprova del fatto dell’ineludibilità della volontà del singolo.
      Renzi non chiederà pubblicamente le dimissioni.Non usa.
      Lupi prima di mollare quel posto metterà in vendita sua madre e tuttavia se fossi Matteo giocherei la carta del PD,libero di votare come gli pare, e se la mozione di sfiducia fosse scritta con le mani e non con i piedi minaccerei il SI.
      A quel punto Lupi potrebbe non presentarsi alle Camere per non subire l’umiliazione.
      Che faccio? Mando e mail con suggerimento?

      1. sicuramente da Segretario aveva più autonomia di parola che non oggi..rimane il fatto, e son d’accordo con lei, che nella posizione attuale è impossibilitato a mandare via Lupi.
        Spero che non si arrivi al voto in Aula, ma che prevalga il buon senso, anche se buon senso in Italia è una bestemmia…
        continuano ad arrivare intercettazioni compromettenti per Lupi, voglio vedere fin quando ha intenzione di resistere sulle barricate.

  8. @Luigi e @Sed
    Io ritengo e lo ribadisco ancora una volta che se si è incentrata la propria azione politica intorno al concetto di cambiamento, allora – per essere davvero credibili – questo cambiamento lo si deve portare avanti sino in fondo. Anche io penso che comunque vada il Governo non cadrà, anche perchè chi dovrebbe farlo cadere – NCD – ha tutto da perdere da questa eventualità che lo vedrebbe come principale responsabile. Se domani Lupi non dovesse chiarire la sua posizione in Parlamento, mi pare che la mozione di sfiducia possa essere una strada interessante…

    1. Siamo alla guerra dei nervi proprio perché una strada istituzionalmente corretta o praticabile a prescindere dalle dimissioni spontanee dell’interessato,non c’è.
      Se SEL è accorta scrive una mozione che il PD nun po’ rifiutà.( ‘na cosa morbida ma precisa)
      C’è di mezzo il voto di coscienza,la libertà dei parlamentari, la costituzione e tutta quella roba lì. Alfano non può eccepire anche perché nemmeno lui è stato capace di convincere Lupi.
      A quel punto se davvero si sente minacciato, il ministro dovrebbe dimettersi senza arrivare al voto. Vediamo come se la sbrogliano i Nostri.

  9. @paolo
    ma sicuramente qualcosa deve accadere, se non altro per la credibilità stessa di Renzi.
    questa triste storia spero che si risolva in fretta, con le dimissioni spontanee di Lupi, anche se ho dei seri dubbi che lo farà.
    niente elezioni anticipate, mi pare evidente, tutti hanno solo da perdere…se poi si dovesse andare a votare dopo la sfiducia del Parlamento al ministro, sarebbe un trionfo per il PD.
    non succederà, non sono così scemi…

  10. @Sed
    Comunque se vuoi mandare email con suggerimento a chi sai tu, male non fa! :-)

    @Luigi
    Mi pare che il PD, una volta tanto, sia piuttosto unito – anche se con sfumature diverse – nel prendere le distanze dal ministro. Cuperlo per esempio ha espressamente parlato di dimissioni spontanee. Credo che l’immagine di Lupi sia così compromessa che sarà ben difficile che riesca a venirne fuori indenne…

  11. @paolo
    io credo che alla fine nemmeno NCD lo sosterrà fino in fondo…perdere un ministro è sempre un male minore rispetto all’estinzione in caso di elezioni anticipate.
    vedremo gli sviluppi, ma credo che alla fine Lupi resterà da solo, e dovrà dimettersi.
    ne guadagneranno tutti, Renzi,il PD, l’NCD, la credibilità di questo Governo…

  12. @Luigi e @Sed
    Alla fine, la vicenda Lupi è finita nel modo migliore. Del resto, le ultime intercettazioni non lasciavano margini per difese ad oltranza che sarebbero andate a discapito dell’intero Governo. Bene così!

    1. Le storture generano storture : sono contraria alla pubblicazioni delle intercettazioni fino alla fine della prima udienza, per un problema di tutela delle indagini,quindi anche se le dimissioni mi fanno molto “piacere”, per onestà devo dire che tutto questo chiasso intorno a fatti penalmente irrilevanti non mi rende lieta dal punto di vista del funzionamento del Sistema Giudiziario e di quello dell’Informazione.
      Tuttavia non posso fare a meno di considerare che la nostra sensibilità di italiani scottati da fatti di corruttela al ritmo di uno a settimana è tale che non si può più pretendere da noi ragionevolezza. I garantisti hanno (sempre) ragione ma la sfrontatezza di certi corrotti finirà per distruggere anche loro (noi).
      Come già detto una qualche verità giudiziaria sulla scia delle nipoti di Mubarak stabilirà che il vestito di Lupi è stato cucito dalla sora Maria e il figlio ha rotto il porcellino per comprarsi l’orologio.E invariabilmente una parte della popolazione santificherà Lupi martire dei linciaggi mediatici e del cinismo di Renzi.

  13. In via di massima sarei anche d’accordo col premier quando dice che indagare un parlamentare non può automaticamente significare le sue dimissioni. E’ anche vero però che il PD di Renzi si è speso molto – lo ripeto ancora – intorno alla parola “cambiamento” e forse un pò più di “severità” non sarebbe poi così ingiustificata… anche perchè l’opportunità politica che lui indica come unico discrimine per valutare le dimissioni è cosa entro certi limiti soggettiva (e visto la correttezza della nostra classe politica, qualche maligno potrebbe persino sospettare che non si usi lo stesso criterio nel valutare tale opportunità, in funzione del fatto che il politico in questione faccia o non faccia parte della propria area politica).
    Se è vero che non si può affidare ai magistrati l’incombenza di decidere chi siede e chi non siede in Parlamento, è anche vero però che questo ruolo non lo si può lasciare neppure ai media. Che si fa? Si fa dimettere Lupi perchè è al centro dell’attenzione mediatica, e non si fa altrettanto con personaggi che, perchè di minor peso, non godono di altrettanto clamore? Mah…
    In questo caso non è certo strano se qualcuno – magari su Twitter – chiede conto a questi signori indagati, della loro permanenza in Parlamento. E costoro tutto dovrebbero fare, tranne che rispondere insultando chi li critica non in modo così irragionevole…

    1. La condotta etica non può essere stabilita per legge e sarebbe opportuno che su ogni caso si facessero considerazioni apposite.I pesi e le misure è giusto che siano non due ma duemila.
      Tanti quanti sono i casi.
      Le dimissioni che non sono la panacea o l’assoluzione sono decisioni che devono restare nella disponibilità dell’interessato.
      Riponiamo l’accetta e dotiamoci di bilancino del farmacista.In definitiva il PD s’è votato l’arresto dei propri esponenti senza battere ciglio.Non mi pare un atteggiamento che possa essere definito lassista.
      Un indagato o anche un rinviato a giudizio può veder definita la sua posizione in cinque – dieci anni.Come dire che ha finito di far politica.
      Poi qualcuno ci spiegherà come mai allegate all’ordinanza di cui trattasi c’erano intercettazioni di nessuna rilevanza penale, le dimissioni di Lupi che diversamente avrebbe visto screditata l’azione propria e quella del governo per l’intero mandato si sono rese indispensabili per il parapiglia che ne è derivato.Se poi si pensa che le intercettazioni sono uno strumento delicato cui sarebbe bene dare pubblicità solo dopo la prima udienza,la frittata è fatta.Qui invece si fanno i processi in piazza e sui giornali ed il nodo è esattamente quello evidenziato da Renzi alla Luiss : se i giudici hanno il potere di selezionare la classe dirigente è la fine.
      Quello sì che sarebbe un vulnus reale alla democrazia e alla separazione dei poteri.
      Coraggio,un po’ di legalese in epoche non sospette

    2. @paolo
      dovrebbero essere questi signori a dimettersi, e non su esplicita richiesta di Renzi o peggio ancora dei media…
      Mi pare evidente che Lupi si è dimesso per motivi etici e morali…
      Poi, è inutile dire che all’estero basta uno spiffero per le dimissioni…noi siamo l’Italia, e un gesto come quello di Lupi, è già un enorme passo in avanti.

  14. …rimane il dubbio di come una come la Burraciu sia inadeguata a fare il Governatore della Sardegna, e invece sia perfetta per fare il sottosegretario…
    mah,..

  15. @Sed
    Sono d’accordo sull’eccesso di protagonismo di alcuni giudici, ma è aspetto che io lego fortemente al periodo berlusconiano che sta fortunatamente volgendo al termine. Mai come in questo periodo i giudici sono stati messi all’indice, indicati come cancro della democrazia in consessi internazionali, derisi e dileggiati nei media dell’ex premier (ricordiamo il caso del giudice Mesiano?). E’ più che normale che alcuni fra loro – magari sbagliando – abbiano provato ad uscire dall’angolo di questo scriteriato attacco. Ribadisco: non sta a loro decidere chi deve far parte delle Istituzioni, ma neppure ai media. Se avessimo una classe politica di prim’ordine spetterebbe a lei la selezione. Si dovrebbe decidere, come sostieni tu, caso singolo per caso singolo, ma senza fare sconti a nessuno: dal ministro più importante all’oscuro sottosegretario. Sappiamo bene invece come i nostri dirigenti politici siano conservativi verso chi di loro sbaglia, specie se questi appartengono al medesimo partito. Concordo su quanto dici sul vulnus dei processi in piazza, ma siamo poi così sicuri che se lo strumento delle intercettazioni venisse regolamentato come si deve, la nostra classe politica non ne approfitterebe per continuare a far sedere in Parlamento o al Governo persone inadeguate come Lupi?

    @Luigi
    Lupi non si è dimesso per motivi etici. Si è dimesso perchè finito al centro di un polverone mediatico che lo messo sulla graticola. A lui dell’etica interessa ben poco, altrimenti non avrebbe fatto quello che ha fatto.

    1. @paolo
      beh polvere mediatica ne è stata sparsa pure sui sottosegretari che se ne sono altamente fregati…
      il caso Burraciu non mi convince però…..

      1. Caro Luigi, Burraciu è indagata assieme agli altri da oltre un anno per l’utilizzo dei rimborsi.Il che vuol dire che ha ricevuto un avviso di garanzia (la garanzia è tutta sua,in questo caso) e che non ha ancora avuto modo di difendersi. Al momento non deve convincere . Bisogna solo aspettare la fine dell’inchiesta e l’eventuale rinvio a giudizio.Come candidata governatrice avrebbe avuto la campagna funestata dalla canzone dei rimborsi
        L’opportunità politica ha suggerito in quel caso di evitare imbarazzi a se stessa e al partito che rappresentava.
        Come sottosegretaria non l’avrei scelta ma magari le considerazioni in tal senso sono state altre…
        La giustizia, con buona pace dei Gassman,della sottosegretaria e di twitter, è stata inventata per evitare i linciaggi in piazza e i giudizi sommari ma soprattutto per difendere i singoli cittadini dagli abusi del Potere. Se ogni tanto ce lo ricordassimo….

    2. Per me gli strumenti di indagine, intercettazioni comprese, non vanno limitati,siano gli inquirenti a decidere sotto la propria responsabilità , tanto più che,particolarmente per quanto riguarda i costi, ogni giudice è obbligato al rendiconto alla Corte dei Conti.Il problema si pone semmai per la pubblicità degli atti ma anche lì una legge – puntualmente disattesa – c’è già (art 114 c.c.p),trovo quindi inutile continuare a riempirsi di norme.
      Quanto al protagonismo dipende dal carattere: Nordio ha indagato per cinque anni D’Alema e nulla è trapelato prima della fine delle indagini.I giudici sono responsabili della segretezza degli atti ma nessuno li chiama in causa se qualcosa sfugge. Quanto al giudizio sulla categoria varia da caso a caso.Non glorifico e non mi aggiungo alla schiera dei detrattori.Trovo disdicevole e scorretto non sottoporre ciascuno a verifica.
      Per il resto Lupi è fra tutti gli esponenti del NCD l’uomo forte che più incarna la fabbrica del consenso e la gestione del potere in modo spregiudicato.Spiace deludere ma quello non stava lì per gli orologi o per l’arricchimento personale ma per qualcosa di peggio che si chiama Consolidamento della propria famiglia politica. Che non è la stessa di Renzi – unico presidente del Consiglio a non frequentare l’annuale congresso di Rimini – ma nemmeno quella di Alfano .
      Come tale il più esposto con amici e nemici a subire i contraccolpi. era proprio lui. Avrebbe dovuto pensarci e infatti trovandosi in mezzo al guado, ha scelto la strada della responsabilità,l’unica che forse gli potrà consentire il prosieguo ovvero di presentarsi a sindaco- Dio non voglia – di Milano.

        1. C’è tempo per trovare qualcuno…già ti senti orfano?
          (almeno hai avuto una bambina? O è arrivato un altro modello di contadino massimalista?)

  16. @Luigi
    Non mi pare che il polverone alzatosi per Lupi, con tanto di prime pagine sui giornali o notizie in testa ai TG, sia paragonabile a quello subito da una Burracio o da altri…

    @Sed
    Concordo che se viene dimostrata la responsabilità di qualche giudice (o di qualcuno del suo staff) di aver divulgato notizie coperte dal segreto istruttorio, costui deve essere punito. D’accordo pure su Lupi: non si è trattato esclusivamente di arricchimento personale o di favori e regalie per il figlio o la moglie.
    Quanto invece alla Burraciu, dissento solo quando parli dell’affaire Gassman. Gassman si è fatto portavoce di un fastidio che ormai va radicandosi presso la pubblica opinione, a seguito dai tanti casi di malaffare che da molti anni riguardano la classe politica. Col berlusconismo siamo stati abituati a digerire di tutto e di più… ora che questo periodo è sulla via del tramonto (insieme al suo massimo esponente) probabilmente la gente sta iniziando ad alzare la testa. Chi è oggetto di questo genere di critiche dovrebbe metterlo in conto ed evitare di rispondere con insulti personali, anche se – si deve sottolinearlo – la Burracciu deve aver capito l’autogol e ha poi prontamente chiesto scusa…

    1. Ho capito,non voglio minimizzare il fastidio che è anche il mio e che comunque non dovrebbe autorizzare alcuno a farsi portavoce con toni inappropriati.
      Altrimenti non so più distinguere tra la volgarità del rolex e quella dei tribuni della plebe.
      A ognuno il suo mestiere : con i soldi nostri si fanno tante cose,compreso finanziare teatri che non sbigliettano o pellicole di interesse culturale nazionale…dove scarseggia l’interesse,il culturale e forse anche il nazionale.Non ho bisogno di stare a precisare quanto i nostri soldi siano tra quelli spesi meglio se investiti in cultura. E gli esponenti di detta cultura diano segnali e buon esempio di saper vivere.

      1. @Sed
        Battute a parte, un commento più ragionato:
        Twitter, come altri strumenti social, può avvicinare le persone alle Isituzioni, con quanto di buono e di cattivo questo può comportare. Gassman ha espresso una critica, magari con tono un pò sgarbato (ma in buna parte giustificato, almeno mio avviso, dal discorso che ho fatto nel commento precedente), mentre l’esponente del PD ha risposto piccata, insultandolo sul piano personale: “Impari a recitare”… da cafona autentica. Ora, io ho imparato che spesso (spesso che non significa sempre) un’arroganza e una cafonaggine personale non è del tutto disgiunta da una certa qual inadeguatezza a ricoprire incarichi pubblici. E, visto e considerato che Francesca Barracciu non è nuova ad incidenti e gaffes, di cui l’inchiesta sulle “spese pazze” è l’esempio più spinoso, sarei tendenzialmente portato a non prendere le sue difese…

        1. Figuriamoci…le difese.Manco la conosco.E’ che quest’opinione pubblica che da tangentopoli in poi, tra lanci di monetine,insulti e voto a forze politiche che ne cavalcano lo scontento e poi si rivelano inconcludenti, dovrebbe fare i conti con la propria impotenza.
          La vibrata denunzia in tutte le sue più variegate sfumature non voglio dire che non serva ma di sicuro non basta.
          Abbiamo stravolto il quadro politico, annullato tutti i partiti di allora, mandato a casa esponenti della classe dirigente che manco una rivoluzione armata e non è successo praticamente nulla.
          L’unica cosa che monta è questa forma di indignazione senza esito, anzi con l’unico risultato di uno smarrimento di Principi fondamentali.
          Gasmann viene da una famiglia di gente colta, ha ricevuto un’educazione non certo da comuni mortali ed ha visibilità sufficiente a rendersi protagonista di iniziative più incisive di un battibecco che lascia il tempo che trova.

  17. @Sed
    Hai ragione quando parli dell’inconcludenza della nostra pubblica opinione. Anzi, io vado anche oltre: se l’Italia è il Paese che è, una buona fetta di responsabilità è del cittadino medio: disinformato, disinteressato, immaturo, privo di senso civico, superficiale. Altrove certi uomini politici avrebbero avuto vita brevissima… qui resistono ad oltranza con ancora un discreto seguito… e non parliamo unicamente del solito uno. Insomma: c’è bisogno di una rivoluzione culturale prima di ogni altra cosa, se davvero vogliamo dare ai nostri figli un posto un pò più decente dove vivere. E certo le rivoluzioni non si fanno con Twitter, ed il tentativo di dire qualcosa sarà stato pure sgangherato ed infruttoso, ma da dove diavolo si parte se si vuole sensibilizzare la gente più reattiva a rendersi protagonista di un cambiamento che per prima cosa deve riguardare il modo di considerare i principi fondamentali dello stare insieme in una società democratica che punisca gli abusi, difenda i più deboli e poveri e promuova una partecipazione ed un interesse più vivo? Tu lo sai? Io no…

    1. Ci sarebbe la scuola.Se la corruzione è sistema sarà difficile che la classe dirigente si corregga da sé e di conseguenza anche il resto del paese che evidentemente ha la memoria corta o è di manica larga quanto ad assoluzioni.
      Penso ai socialnetwork e alla televisione come mezzi che per loro stessa natura tendono alla semplificazione,il che non si adatta alla complessità delle cose di cui andiamo trattando.Va sempre bene la democrazia e il parliamone ma poi, e lo stiamo toccando con mano,se non sai cos’è un ministro o un assessore,se non conosci certi funzionamenti finisci per essere ostaggio dell’Incalzi di turno.Tanto per dire : scorrendo la lista dei papaveri indagati o in cella ne trovo parecchi assai “chiacchierati” (semo romani …)
      Diceva Nanni Moretti : l’opinione pubblica in Italia non esiste.Intendeva che quella che c’è per quanto si sia sbattuta negli ultimi vent’anni non è stata in grado di togliersi dai piedi uno come Silvio nostro.
      Morale? Intanto tutti a vedere Mia madre.Perché ce lo meritiamo Moretti.Stavolta sul serio.

  18. @paolo

    sulla Burraciu poco si è scritto, anche perchè ricopre un ruolo secondario e poco influente, rispetto a Lupi…
    mi rimane il dubbio della inefficienza come Governatore e dell’efficienza come sottosegretario
    non vorrei pensare male, altrimenti sarebbe un pessimo segnale..

  19. @Sed
    Condivido l’importanza della scuola e tutto il resto… Moretti soprattutto! :-)

    @luigi
    Io conosco l’attività della Burracciu superficialmente e solo per le cose lette in Rete. Mi pare però che l’essere protagonista di “incidenti di percorso” a più riprese, non sia esattamente un punto di favore per un politico.

  20. @paolo
    in tempi passati, il fatto sarebbe la normalità…ma se davvero si vuole moralizzare il Paese, finirla con i clientelismi, fare pulizia delle persone impresentabili, la Burraciu è un autogol clamoroso.
    Ho l’impressione che stia perdendo colpi, e il caso De Luca ne è la conferma..
    Quando un anno e mezzo fa, da Sindaco, invocò le dimissioni della Cancellieri (mai arrivate, ovvio), sembrava davvero l’inizio di una nuova era.
    Ora il caso Burraciu, e gli altri 4 indagati, più il caso De Luca, seminano qualche dubbio.

  21. @paolo
    già…ennesima perla.
    ma lì le responsabilità di Renzi sono molto limitate, per non dire nulle.
    pare sia stato sospeso dal PD (Orfini docet), vedremo cosa succederà nei prossimi giorni, certo è l’ennesimo caso di malaffare che vede coinvolti esponenti del PD…
    bisognerebbe veramente fare pulizia e fino in fondo…
    Mi domando come abbia potuto un personaggio simile, diventare Sindaco di Ischia dopo che aveva già ricopero il medesimo incarico altrove…
    controlli????

    1. Come ha potuto?Ogni volta viene eletto a furor di popolo.Non è il PD che porta i voti a costui ma viceversa.Certi personaggi godono di ampio consenso altrimenti non sarebbero sindaci deputati e ministri.Figuriamoci questo era craxiano…con legami tunisini e il resto del corredo.Saranno almeno vent’anni…

      1. Ho capito, è un bacino di voti sicuri, ma allora l’etica morale va a farsi benedire e pure le regole: se costui era già stato Sindaco in un paese limitrofo, chi gli ha permesso di candidarsi anche a Ischia??
        stesso discorso vale per De Luca, un carrozzone di voti che permetterebbe al PD di vincere in Campania…ma a che prezzo???
        la stortura sta nel fatto che è inellegibile ma non incandidabile..non è un controsenso?

        1. Su Ferrandino non so,le Ordinanze non contengono verità né giudiziarie,né storiche.Tutto è da riscontrare e anche se l’interessato è in galera colpito da misura cautelare ciò non è questo quello che può dirsi indizio di colpevolezza
          Non conosco la sua storia a parte le giravolte politiche ma soprattutto nei piccoli centri particolarmente al sud non è inusuale che i voti seguano i personaggi .( eh le preferenze)
          Quanto all’etica politica bisognerebbe trovare un punto d’equilibrio tra la ragione sociale di un partito (vincere) e la moralità.Non è semplice anche perché molti sono i casi dei corrotti in corso d’opera.Normalmente non ci si presenta agli elettori con la patente di corruttore.Del resto sulle candidature dovrebbe vigilare il partito locale…e siamo in Campania (ahimè)
          Certo che la Severino contiene un non sense ma se adesso Renzi la va a modificare chi li sente quelli della legge ad personam? per ora si lascia lavorare il TAR,non è il massimo ma tant’è.
          Invece nella bontà di De Luca amministratore credo abbastanza.Sarebbe un peccato non potesse provare a raddrizzare le cose.

          1. Su De Luca sono d’accordo con Lei…è un personaggio ambiguo, ma che ha risollevato Salerno e sopratutto l’ha “ripulita”..
            Tuttavia rimane il fatto che è un condannato anche se per abuso d’ufficio, e non per corruzione o collegamenti con la Camorra.
            Ora, la Severino è molto chiara in proposito: lui non è eleggibile, ma il PD non poteva opporsi alla sua candidatura alle primarie, la legge glielo consente, ed è qui la stortura: ma come fa un personaggio condannato a poter correre per la poltrona di Governatore, se poi comunque non potrà mai esserlo???
            Cambiare la legge sarebbe una tragedia, ne convengo, ma andare avanti così, è ugualmente assurdo.

            1. Ci vorrebbe un discorso più approfondito sulla Campania dove regna da una parte il malaffare e dall’altra l’antistato è il sentimento più diffuso.Però è anche terra in cui sono nati i Saviano e i Cantone e dove certi politici hanno più stoffa di tutto il parlamento messo insieme.Ovviamente non emergono,ma ci sono.
              De Luca non fa mistero del fatto di essere un duro però ha attorno a sé un vasto consenso.
              Credo che le ambiguità della Severino saranno risolte in seguito.Nelle more : tutto il potere al TAR

              1. Sono d’accordo con Lei…la Campania meriterebbe un discorso a parte, c’è di tutto, dal meglio al peggio…
                De Luca, soprannominato “lo sceriffo”, ha l’aria di essere un duro, ma ha ripulito e rimesso all’onor del mondo Salerno, e non è poco…
                Farà ricorso al TAR, sicuramente, ma se la legge è legge, le sue speranze sono alquanto ridotte, a meno che non venga giudicata incostituzionale la Severino, e allora apriti cielo….

                1. Il TAR è un tribunale amministrativo non gli toccano pareri di incostituzionalità.E se ha dato ragione a De Magistris non vedo perché non debba dare ragione a DeLuca ( condannati entrambi,stesso Tar, stesso De….)

                  1. Quindi chi comincia con De…ha possibilità di vittoria? può essere, ma ripeto, se ciò accadesse, che ne sarà della legge Severino? a cosa servono le leggi, se poi il TAR le stravolge?

  22. @Luigi e @Sed
    Bisognerebbe (ma non succederà mai, naturalmente) che tutti i partiti operassero una stretta sui propri candidati. Bisognerebbe che la questione morale diventasse davvero centrale e che l’idea di vincere le elezioni non significasse il controllo del territorio o un mezzo per arricchirsi… la politica dovrebbe tornare servizio e non potere…

    1. C’è un servizio sul canale all news della RAI in cui manco col lanternino hanno trovato un cittadino di Ischia che credesse alla colpevolezza del sindaco.
      Questo non depone ovviamente a favore dell’innocenza ma una storia la racconta lo stesso.
      Allora facciamo così : Fino a che non si viene a capo del terzo grado di giudizio il sindaco è innocente.
      Nella speranza di non dover risarcire anche lui come abbiamo dovuto fare con i Savoia per una storia di prostitute e slot completamente inventata,per non parlare delle vallette – altra megainchiesta – e delle altre cavolate di cui è costellata la carriera del magistrato.E il fatto che D’Alema sia stato tirato in ballo la dice tutta sulla serietà dell’ordinanza.
      Con questa mentalità i radicali non avrebbero potuto candidare Tortora, il Manifesto Valpreda e Vendola .di recente assolto dall’accusa di peculato (mica stronzatine) si sarebbe dovuto dimettere sei anni fa.
      Facciamo tutte le pulizie del mondo ma piantiamola con i moralismi.Ferrandino è stato sospeso come da norma statutaria.Tanto basta.

  23. @paolo
    sono d’accordo con te, ma parliamo di personaggi ante Renzi…
    sul Sindaco di Ischia è comunque ancora tutto da provare, c’è un’inchiesta, ci sono delle intercettazioni, ma siamo ancora all’inizio, e la storia dimostra che molte volte ci si era sbagliati.
    il PD ha provveduto a sospenderlo, e fin qui ci siamo.
    quanto a De Luca, la stortura sta nella legge Severino che gli permette di candidarsi ma non può essere eletto…
    su Woodcock credo anch’io che bisogna andarci coi piedi di piombo…

  24. @Sed
    Mah… a me non pare che il discorso si possa ricondurre ad una semplice questione di moralismo. Si vuole cambiare verso al Paese? Si vuole che l’Italia sia davvero un Paese occidentale e non sia sempre l’ultima ruota del carro per fatti corruttivi e di malaffare in genere? Si vuole che il Paese cresca e maturi un senso civico adeguato? Fino a quando non si capisce che stiamo vivendo un’emergenza – e per me è davvero tale – prima di tutto culturale e si fa qualcosa di serio al riguardo, hai voglia a fare riforme: NON CAMBIERA’ NULLA. Politici e media sono in prima linea nel contribuire a modellare un senso comune che oggi è solo un paio di tacche sopra alla vita allo stato ferino nella giungla. Si è persino arrivati a strumentalizzare una tragedia dove sono morte 150 persone a fini politici o sensazionalistici (vedi Grillo e Sallusti) e si pensa davvero che non affrontando questo tema si possa sul serio incidere nel cambiare il clima del Paese??? Mah…

    @Luigi
    Ma infatti io non ho parlato di responsabilità in senso stretto del Pres del Consiglio…

    1. Il moralismo non è affatto una riduzione: è esattamente la deriva verso cui stiamo navigando e che non ha nulla a che vedere né con la condanna della corruzione né con la volontà di eliminarla dalla nostra vita.Non è che chi più strilla allo scandalo è più pulito di chi si astiene dalle sceneggiate.Se vogliamo il rispetto delle regole dobbiamo smettere il kit del piccolo pubblico ministero e adottare quello del garantista a tutto tondo.
      A che cosa ci hanno portato i furori mediatici di Tangentopoli? A niente.Pessime leggi ivi comprese quelle sugli appalti e prosieguo del malcostume senza tregua. Nonché molti massacri di persone innocenti.
      A me non va di subire ricatti morali quindi continuerò a sostenere fino allo spasimo che la assoluta segretezza delle indagini è garanzia di un giusto processo e che fino al terzo grado di giudizio gli inquisiti o condannati in primo grado sono innocenti.
      I partiti poi si diano le regole che credono e lascino liberi gli elettori di scegliere se votare o meno le candidature sospette.
      E’ vero che le riforme non servono a eliminare i reati ma più controlli sì.Per quelli non c’è bisogno di una lunga marcia no?

  25. @paolo
    d’accordo…rimane il fatto che cambiare questo Paese, è un’impresa, ma bisogna provarci..
    sulle strumentalizzazioni di Grillo e di Salvini, non ci perderei nemmeno un minuto, lasciano il tempo che trovano, anche se sono un malcostume tutto nostro…

    due paroline sulla minoranza PD le vogliamo dire?

  26. @Sed
    Su questo siamo d’accordo. Resta comunque il problema di fondo di cui parlavo prima.

    @Luigi
    Bisogna provare a cambiare ma NON in peggio, neh? Conosci la mia opinione su Renzi e sul suo modo di guidare il partito ed il Paese. Non mi pare che un opinione espressa un’era giurassica fa (mi riferisco al PdS) possa in qualche modo cambiare il senso delle recenti affermazioni di alcuni esponenti della sinistra del PD. Del resto Renzi aveva detto a Letta di stare sereno e ci ha impiegato solo qualche settimana a cambiare idea ;-)

    1. Ricordo a tutti che la legge elettorale è l’esito di un compromesso al ribasso, che l’opinione diffusa nel partito è da sempre favorevole a collegi uninominali più dimensionati e non alle preferenze e che comunque il testo originario ha già subito modifiche per soddisfare le richieste delle minoranze ( soglie di sbarramento etc).
      Letta sarebbe stato sereno se Fassina and co non avessero implorato Renzi di porre fine allo stallo.In pubblico ovvero in piena assemblea nazionale.
      Memoria corta?

      1. @Sed
        Che Renzi abbia suo malgrado deciso di fare una giravolta a 360 gradi rispetto a quanto sostenuto fino al giorno prima riguardo i giochini della vecchia politica e quant’altro, perchè implorato da Fassina, mi pare una lettura un filino tendenziosa…

        1. Guardati lo streaming dell’assemblea nazionale,ascolta l’intervento di Fassina conta i voti e troverai quanto riferito una visione del tutto aderente alla realtà.Letta è stato invitato alle dimissioni da un’assemblea unanime.

  27. @paolo
    quell’opinione espressa in era giurassica, era firmata da coloro che oggi invocano le preferenze, non altri..sono sempre loro.
    su enricostaisereno, sono d’accordo con la Signora…lo supplicarono i vari Fassina e c. di prenderne il posto, tant’è che se ricordi bene, ci fu un plebiscito a favore di Renzi…
    sull’operato di Renzi, si può discutere, ma una cosa è certa: le riforme stavolta si faranno…

  28. @Sed
    Ma cosa significa? Che Fassina ha costretto Renzi obtorto collo a prendere il posto di Letta? Ma Fassina e tanti altri in quei giorni avranno (anche giustamente) espresso le loro preoccupazioni rispetto allo stallo del Governo Letta e chiesto a Renzi di trovare una soluzione. Renzi non ha mai ascoltato Fassina o la minoranza dem in nessuna occasione. Vuoi convincermi che questa volta suo malgrado è stato costretto a subire le pressioni intollerabili che venivano da Civati e company??? Ma quando mai… Renzi si è sempre mosso, sia in quella circostanza sia prima e sia (purtroppo) dopo in base ad un’unica stella polare: la sua sfrenata ambizione personale.

    @Luigi
    Altro che suppliche. A Renzi delle suppliche di chicchessia (specie di quelle della minoranza del suo partito) non è mai fregato nulla. Siamo passati da un premier che governava al servizio dei propri interessi ad un altro che governa al servizio del proprio ego… nessuno dei due – ben inteso – lo hanno mai fatto al servizio della gente, specie della fasce più deboli… ahinoi…

    1. Le tue sono congetture, direbbe un qualsiasi tribunale, intanto quando c’è una così forte spinta di maggioranza il suo malgrado conta un fico secco.
      A Renzi sarebbe piaciuto moltissimo governare da solo dopo un’elezione che l’incoronasse er mejo fico.
      Quell’assemblea fu drammatica perché non ci fu un solo intervento che non chiedesse le dimissioni di Letta.Particolarmente accorato poi fu quello di Fassina a coronamento di una stagione di dimissioni,dichiarazioni contro il governo e mal di pancia vari.
      Bisogna farla finita con la teoria dell’Impero del Male governato da uno solo.
      Se Renzi è lì è perchè qualcuno lo sostiene, la maggioranza del partito senz’altro ma anche la minoranza, per, ahimè,la mancanza d’idee e di strategia.
      Ma se non ci sono idee non è che siano diventati tutti deficienti..una ragione c’è.
      E mi spiace tra l’insipienza che prende per i fondelli le speranze di molti,comprese le mie, e il governo del partito,io scelgo il governo.Ve lo meritate Renzi…
      Lo streaming dell’assemblea nazionale di febbraio 2014 ti chiarirà meglio le idee.

  29. @paolo
    abbiamo visto due streaming diversi…io ricordo che il PD votò compatto per le dimissioni di Letta, quanto a Renzi, anch’io avrei preferito che fosse eletto …ma credo che il risultato delle Europee, stia a significare qualcosa no?
    Paragonare Renzi a Berlusconi mi pare quantomeno azzardato, non credo che qualcuno possa accusare Matteo di farsi le leggi ad personam..
    si può discutere sul metodo usato per ottenere i risultati, ma la promessa era quella di fare le riforme, e contro tutto e contro tutti, ci sta riuscendo…
    Tu sei convinto che se fosse rimasto Letta, sarebbe successo qualcosa? non ti ricordi gli scarsissimi risultati ottenuti dopo un anno di Governo?
    A Renzi tutto si potrà dire, ma non che stia portando avanti le riforme, tu sostieni che non ascolta le minoranze del suo partito, ma dimentichi che quando lui era minoranza del PD, accettava le decisioni della maggioranza..in democrazia si usa così, o è cambiato tutto?

  30. @sed
    Non c’è streaming che possa chiarire le mie idee, che ritengo – assai immodestamente e almeno per questo aspetto – già chiare di loro. Perdipiù mi picco di saper capire gli uomini. Non credo proprio che Renzi abbia silurato Letta perchè Fassina (col quale peraltro era già in pessimi rapporti, visto che lo aveva costretto alle dimissioni con una delle sue tante uscite arroganti) durante un Congresso gli chiese di trovare una soluzione all’impasse. Renzi ha deciso in prima persona, assumendosi la piena responsabilità di quanto deciso e dimostrando sin da subito quale straordinario parolaio sia. E siccome essere parolai in politica – specie in Italia – è qualità vincente, sono d’accordo con te: Renzi ce lo meritiamo…

    @Luigi
    Chi ha paragonato Renzi al berlusca? Io no sicuramente. Il Governo Letta non mi piaceva, così come non mi piace questo allo stesso modo. Sono due Governi di centrodestra, che non si preoccupano delle fasce più deboli della popolazione.

    1. Non mi pare di avere detto che Renzi etcetc perchè Fassina etcetc ma Renzi etc etc perchè l’intero partito compresa la minoranza. …etc etc. Se Letta fosse stato sostenuto dal PD non si sarebbe dimesso.Napolitano in primis non lo avrebbe consentito ché Letta è da sempre una sua creatura.
      Qui non si tratta di capire le psicologie – con i politici poi staresti fresco – semmai le dinamiche.Per me esistono responsabilità collettive e condivise al di là dei narcisismi o del fascino dell’uomo solo che fa tutto da sé e poi pulisce anche i bagni.
      Dopichè quello streaming è l’evidenza ma se tu preferisci la psicoanalisi per me va bene,atteso che nemmeno in quel settore i conti tornerebbero…fai pure.

  31. @paolo
    beh a leggere cosa hai scritto, li definisci due personaggi noncuranti degli interessi del Paese..ma mentre il primo pensava ai suoi problemi giudiziari e finanziari, puoi dire la stessa cosa di ,Matteo?
    Letta non ti piaceva, Renzi ancora meno, ma alla fine, chi ci dovrebbe governare secondo te?
    hai un’alternativa valida e credibile, o è il solito disfattismo di sinistra..pardon, estrema sinistra?
    ma se gli 80 euro li avesse dati Bersani, era una manovra di sinistra?
    se la tassazione delle rendite finanziarie le avesse proposte D’Alema,era di sinistra?

    1. Ciao Luigi
      Per favore mi aiuti a capire?

      Perché il bonus di EUR80 sull’IRPEF per alcune categorie è di sinistra, secondo te? Il decreto che lo stabiliva era di aprile 2014 e quasi un anno di applicazione dovrebbe aiutare a definirne l’impatto.
      Gli obiettivi dichiarati erano di sinistra? Gli obiettivi raggiunti quali sono e sono di sinistra?

      Mi spieghi qual è la tassazione delle rendite finanziarie applicata dal governo e perché è di sinistra nei suoi obiettivi dichiarati ed eventualmente raggiunti?
      Grazie

  32. @matteo
    ma questa domanda falla a Paolo..è lui che dice che Renzi è di destra, e io ho chiesto allora cos’è di sinistra….se le fa Renzi son manovre di destra, ma se le fanno Bersani e D’Alema, son di sinistra?
    qui si evoca ancora la sinistra di Peppone, che non esiste più…
    L’effetto degli 80 euro comunque c’è e c’è stato, vai nei centri commerciali la prima settimana del mese, e poi vacci l’ultima..dimmi se è la stesa cosa…i consumi sono in crescita, la fiducia pure, ce la faremo a risollevarci, nonostante tutto…

    1. Ciao Luigi,

      grazie della risposta, tuttavia proprio non capisco.
      Fammi fare un ultimo tentativo, al limite resterò senza capire. Mica bisogna capire tutto, no? e io in genere già non brillo.

      Chiedevo proprio a te, perché contestavi a RW che si giudica una riforma di sinistra se la fa tizio, di destra se la fa Caio. E io fin qui capisco e sono pure d’accordo.
      Quindi il bonus IRPEF da qualche parte starà, indipendentemente da chi lo ha fatto, no? Lo si deciderà non per capriccio personale, ma guardando gli scopi dichiarati, gli obiettivi raggiunti e poi valutando.
      Permettimi di lasciare da parte la fiducia dei consumatori, che come sai è un sondaggio e i sondaggi e le stime fanno colore, ma non servono poi a nulla.
      Se cerchi in Google “bonus IRPEF consumi” giustamente troverai che a maggio scorso, quando il decreto diventava operativo, le aspettative erano quelle. Scorrendo la tua pagina di ricerca, scoprirai la delusione nel constatare che lo stimolo ai consumi non c’è stato. Come saprai i consumi si misurano alla fine di un trimestre per il trimestre precedente. Tutto quello che sta in mezzo ha valore statistico quanto la tua visita al centro commerciale in determinati giorni piuttosto che in altri. Abbiamo misurato consumi crescenti? E se mai crescessero ora, sarebbe per effetto del bonus IRPEF? L’aumento dei consumi è cmq classificabile come un obiettivo di sinistra?
      E le rendite finanziarie? Qui mi faresti un bel regalo, perché sfortunatamente nasco, vivo e morirò povero, tutt’al più alleviando il disagio con il reddito da lavoro dipendente e nessun reddito da altre fonti. Quindi io, pur non invidioso di natura, ammetto qui en petit comité che se c’è una categoria che un po’ invidio, sono proprio ‘sti rentiers che se la godono dalla mattina alla sera. Me li immagino comodi, rilassati, riposati etc.

      Grazie

  33. @matteo
    premesso che il discorso destra-sinistra oggi è cambiato, non è certo paragonabile a 30 anni fa, quando davvero esistevano i padroni e la classe operaia..oggi la gran parte delle attività produttive sono le piccole aziende, dove il rapporto titolare-dipendente è completamente diverso dal modello del secolo scorso…
    ciò detto, gli 80 euro sono finiti nelle tasche di 10 milioni di cittadini che sicuramente non appartengono alla classe ricca del Paese, ma che possono usufruire di un bonus mensile per tirare un pò il fiato (detto che 80 euro non risolvono nulla, ma meglio averli che non averli, specie per chi guadagna 1200 euro al mese…)..gli effetti purtroppo non sono stati quelli sperati, bisogna ammetterlo, comunque sia, molti italiani si ritrovano tutti i mesi diciamo uno sgravio fiscale,e questa a mio parere, se vogliamo fare il discorso destra-sinistra, è una manovra di sinistra ok?
    Lo sgravio del 10% sull’IRAP per le aziende, che concede un pò di respiro specialmente alle piccole imprese, anche questa è una manovra di sinistra, perchè aiuta gli artigiani e i piccoli imprenditori, che dovrebbero far parte del patrimonio della sinistra…la tassazione delle rendite finanziarie, che non preoccupano i 10 milioni di beneficiari del bonus e molto probabilmente nemmeno i piccoli artigiani, anche lei è una manovra di sinistra, perchè va a colpire la parte ricca del paese, o perlomeno quella parte che si può permettere investimenti.
    Personalmente, io le vedo come manovre a favore dei cittadini, intesi come tali, e mi pare che tali manovre in piccola parte contribuiscano ad abbassare il gap esistente tra ricchi e meno ricchi.
    abbassare le tasse e di contro tassare le rendite è una manovra che si può definire di sinistra.
    MA
    se le avesse fatte Bersani, oggi sarebbero tutti qui a dire che finalmente qualcosa si è mosso, che finalmente qualcuno ha fatto qualcosa per la parte debole, e via dicendo…le ha fatte Renzi, ed ecco che improvvisamente le stesse manovre diventano di destra.
    Il mondo è cambiato e con lui anche il rapporto titolare-dipendente (non padrone-operaio)..la FIAT, per farti un esempio, incentiva i suoi dipendenti dando degli obiettivi, che incentivano la parte produttiva al raggiungimento…
    quest’anno, grazie al contributo di tutti, il gruppo FCA, ha ottenuto dei buoni risultati, e i dipendenti usufruiranno di un premio produttivo consistente..
    Quando Landini promuove gli scioperi come a Pomigliano o a Melfi, e solo 4 dipendenti, i suoi iscritti, partecipano, io mi farei qualche domanda…
    Oggi il dipendente non è più lo schiavo sfruttato dal padrone che si ingrassa alle spalle dell’operaio, e ripeto, specie nelle piccole imprese artigiane di cui è pieno il paese, tale rapporto è molto cambiato, quello che non è cambiato è la mentalità retrò dei Landini e Camusso di turno, o dei Bersani, che vedono un paese che non c’è più…
    Renzi potrà piacere o non piacere, ma è l’unico che sta provando a portare fuori dalla palude questo paese depresso.
    e secondo me ci sta riuscendo, pur commettendo degli errori…io spero davvero che il 2015 anche per noi, sia l’anno della svolta, anche perchè, se fallisce Renzi, dimmi tu cosa può succedere…

    1. Grazie Luigi.
      Mi rendo certamente conto che tante volte non si può stare a guardare il capello né ci si può permettere il tempo o la fatica di fermarsi a ragionare ogni volta su quello che ci viene ripetuto ossessivamente. Tuttavia mi permetto di consigliare prudenza, almeno prima di ripetere quelle formuline ripetute ossessivamente e inspiegabilmente conflittuali con la logica, prima ancora che con la realtà (anche perché, spesso, le due tendono ad essere coese).

      Alcuni spunti
      Uno sgravio fiscale, come dici tu, è certamente benvenuto in un Paese con una tassazione molto alta e ovviamente depressiva in tanti sensi.
      Tuttavia la pressione fiscale non scende in virtù di dichiarazioni o tweet, ma proprio solo quando scende effettivamente e la si misura scendere.
      Ora tu sai che la pressione fiscale % non scende in Italia né nel 2014 né nel 2015 proprio perché così prevedono i documenti di programmazione economica e finanziaria del governo stesso.
      Quindi se da qualche parte di concede un bonus, da qualche altra parte si copre la mancata entrata.
      Come sai la copertura dell’operazione bonus IRPEF è stata oggetto di scrupolosa analisi di organismi italiani ed europei, come la tenuta di tutto il DEF, e come sai lo sgravio ha conseguenze.
      Chi beneficia degli EUR80 ne pagherà le conseguenze? E chi non ne beneficia? E perché è di sinistra? Perché porta sollievo a categorie a basso reddito? Tuttavia conosci la discussione sulla platea. La selezione crea inevitabilmente disomogeneità, se non disuguaglianze. Se non funziona nemmeno per gli obiettivi dichiarati, ci consoliamo di un vago effetto redistributivo? E la redistribuzione, per di più selettiva, come la valutiamo? Sulle coperture incerte e rinviate al 2016?

      Sapresti descrivermi brevemente cosa intendi per tassazione delle rendite finanziarie e perché la differenziazione della tassazione sugli investimenti (da parte di risparmiatori privati o fondi pensione) in obbligazioni/azioni societarie a differenza dei titoli di stato dovrebbe mettere al riparo il piccolo risparmiatore o l’artigiano e colpire la parte ricca del Paese?
      Non ho capito bene se sei lavoratore, pensionato o se – come ti auguro – ci scrivi da uno yacht nel Mar dei Carabi, ma se sei ancora lavoratore attivo, forse ricorderai che pochi anni fa ti è stato chiesto di firmare un documento sulla destinazione di una quota del TFR ai fini di finanziare un fondo pensione complementare, il famoso terzo pilastro. Ricorderai inoltre che se sceglievi per la destinazione a fondi pensione (privati, cooperativi, di categoria etc.), la decisione era irrevocabile, mentre il contrario no.
      Peraltro, rimanendo in minimi termini di logica, tu stesso poco addietro lamentavi che il Paese – come ti è stato riferito – ha bisogno di investimenti e deve essere in grado di attirarli (la canzone sta normalmente in repertorio con la melodica “Le banche non concedono credito”).
      Ora, come ben sai, l’investimento viene dal risparmio (sia esso investito in aziende o banche). Non si capisce per quale motivo dovremmo dare il benvenuto a investimenti stranieri – che sono passività di bilancio – e invece deprimere quelli italiani attraverso la tassazione, non trovi? O perché lo Stato debba intervenire sul mercato del risparmio di fatto introducendo una tassazione agevolata sui titoli di Stato, che difficilmente potremmo definire come investimenti produttivi, non trovi?

      Per quanto possa sembrarti del tutto inaudito, 30 anni fa il rapporto lavoratore-impresa era più equilibrato di quello di oggi. Non so bene da dove ti derivi l’impressione che 30 anni fa esistevano grandi gruppi padronali che sfruttavano i dipendenti in un’atmosfera dickensiana, ma consiglierei di mitigare l’emozione a favore magari di qualche lettura su composizione del tessuto industriale del Paese, su evoluzione della quota salari (in % sul PIL) e , vedi che poi tout se tient?, composizione della quota risparmio (la famosa redistribuzione).
      MI rendo conto che La Stampa o i talk show non aiutino questo lavoro di minima composizione logica. Tuttavia l’esercizio male non fa. Per esempio: quando in quei contesti leggi o senti qualcuno lamentare che “oggi i ricchi sono sempre più ricchi” cedi pure al sano impulso si spegnere la TV o usare La Stampa per incartare le uova. Ma contemporaneamente chiediti come è possibile che un Paese con una moneta debole, alta inflazione e arretratezze varie di cui vogliono convincerti, avesse una migliore distribuzione dei redditi e del risparmio.
      Ti sembrerà certo originale rispetto a questa tua impressione che, credimi, è del tutto personale e magari mutuata da esperienze personali. Non per questo dobbiamo mandare la logica in lavanderia e riscrivere la storia.

      Buona giornata

  34. @matteo
    bene, ci siamo espressi le reciproche impressioni, tu rimani della tua idea e io della mia
    auguro anche a te una bona giornata

  35. @Luigi
    La gestione del PD da parte di Renzi è mutuata da quelle tipiche dei partiti padronali di destra. Il famigerato Job Acts prevede degli interventi che berlusconi non era riuscito a portare avanti, proprio perchè il PD di allora aveva portato le persone in piazza. Renzi ha sempre cercato l’intesa con leader di destra, si veda berlusconi e alfano, e ha sempre screditato la minoranza di sinistra del suo partito, aspramente criticato le ultime mosse di Landini e sostanzialmente sempre ignorato le richieste di Vendola e i suoi. Renzi ha portato il PD verso il 40%, non certo perchè la componente di sinistra dell’elettorato si è gonfiata fino a quelle percentuali bulgare, ma proprio perchè ha spostato l’asse del partito verso destra. Potrei anche proseguire, ma direi che questo può bastare per spiegare perchè Renzi è di centrodestra.

    @Sed
    Lo streaming è l’evidenza per TE e per la TUA lettura degli avvenimenti. Io ho opinioni differenti che non si basano su trattati psicologici ma su dinamiche comportamentali che peraltro Renzi ha portato avanti sin da prima del suo ingresso al Governo e che purtroppo continuano anche adesso…

    1. Vero.Uno che dice “dimettiti !!!!” si può interpretare alla luce delle diverse correnti di pensiero,opinioni e anche racconti.
      Anche i numeri.Unanimità può voler dire molte cose.
      Infatti non la chiamiamo più Assemblea Nazionale ma Rashomon e ne viene consigliata la visione non tanto per farsela un’opinione ma per rafforzare quella che si ha già.
      Benvenuti nel meraviglioso mondo del metodo scientifico dove prefigurata la tesi accusatoria si tirano per i capelli gli indizi affinché tutto concorra a rafforzare il preconcetto. (viva Marx)
      Del resto se il maître à penser di riferimento è Landini la vittoria è dietro l’angolo grazie al ritorno in campo di milioni di puri e duri che come vedono l’asse spostata a sinistra,si precipitano alle urne per regalarci il sogno di un mondo migliore.
      Ci metteranno un po’ per alzarsi dai sedili del torto ma il tempo di curarsi le piaghe da decubito e la cervicale ma poi….vedrai che sol dell’avvenire ti faranno vedere.

  36. @paolo
    mi pare che il governo di larghe intese, sia l’ultimo regalo di Bersani prima di defilarsi e passare all’opposizione interna. Renzi lo ha ereditato, non lo ha costruito, per chiarezza.
    Quanto agli accordi con Berlusconi sulle riforme, anche qui a parole erano tutti d’accordo, le riforme si fanno cercando il piu ampio consenso, se Grillo non ha accettato, se la Lega viaggia per conto suo, alla fine le riforme le fai con chi ci sta.
    Oltretutto, il famigerato Patto del Nazareno ora non c’è nemmeno più, e non per colpa di Renzi…cosa facciamo? come nel gioco dell’oca? ci fermiamo a un passo dal traguardo e ritorniamo alla partenza? cose già viste nel ventennio precedente…
    Circa il 40% conquistato dal PD (e non da Renzi…DAL PD)..vorrei ricordarti che negli USA, se vuoi vincere le elezioni, devi catturare voti alla parte avversa, e così funziona nelle democrazie di tutto il mondo, dove esiste l’alternanza.
    il fatto che abbia portato il PD dal 25 al 40% in un anno, per te significa soltanto che ha spostato il suo asse a destra, fregandosene dei suoi elettori di sinistra…
    meglio fare come ha sempre fatto il vecchio PD, che pur di non cambiare mai idee, ha sempre regolarmente perso, e quando ha vinto, lo ha fatto alleandosi con gente che alla prima occasione si è rivotata contro?
    vorrei ricordare infine che il comunista Bersani ,alle elezioni del 2013, perse in modo indecoroso, aveva fatto scivolare il PD al terzo posto tra gli operai e i dipendenti pubblici… alle europee del 2014, son tornati a votare PD…siam così sicuri che Bersani rappresentasse davvero le esigenze di quelle categorie??
    Vuoi vincere le elezioni e governare? devi portare via voti agli altri, da lì non si scappa, ma non vuol dire spostare l’asse a destra, fermo restando che il concetto di destra e sinistra, esiste solo più nei libri di Storia..
    Sul jobs act aspetto a pronunciarmi, 25 giorni sono troppo pochi per dire se è una manovra che può risollevare il Paese..una cosa è certa, non cambiare nulla non avrebbe migliorato le cose.

    1. Luigi
      Le larghe intese sono l’esito di una legge elettorale infame e della ferma volontà di Napolitano di non inviare Bersani alle camere per verificare se con l’appoggio esterno potesse dare vita ad un governo di breve durata che gestisse l’esistente e licenziasse almeno la legge elettorale.
      Bersani non c’entra, né è giusto annoverarlo tra gli esponenti del “vecchio” : è stato un buon ministro e un buon governatore assumendo iniziative, nell’uno e nell’altro caso, autenticamente innovatrici.
      In tutto il mondo se vuoi vincere le elezioni devi convincere quelli che non la pensano come te.Anche Veltroni quando si presentò contro Berlusconi migliorando i nostri tradizionali risultati aveva un programma che comprendeva riforme e patti con il diavolo a go-go.
      Il programma del PD alle elezioni europee non era poi così attrattivo per la destra. Nè il Labour per battere la Tatcher promise mai al popolo inglese lo smantellamento del welfare.Gli elettori non sono tutti scemi.
      Queste suggestioni del PD nuova DC o del PD di destra sono canzoni già cantate ai tempi di Prodi 1 e 2. e denunciano una povertà di analisi che è la prima spia dell’inconsistenza delle Opposizioni.Opposizioni che molto hanno ottenuto e che ogni volta alzano l’asticella delle richieste.Cosa vogliono fare? Non lo sanno nemmeno loro.Ché altrimenti ce lo direbbero.
      Quanto alle legge elettorale e alle riforme niente appartiene del tutto al PD o a Renzi inutile richiedere coerenza nel momento in cui ogni provvedimento corrisponde ad un compromesso o più in generale deve armonizzare con contesti che cambiano alla velocità della luce.
      Dal PCI a stamattina il leader ha sempre contato moltissimo in casa sinistra come nelle altre case, da noi con contorno di battaglie interne feroci ( altro che Fassina) che sono arrivate in più di un’occasione allo scontro fisico (Amendola che minaccia di prendere a pugni Ingrao etcetc) solo che allora le divergenze interne venivano composte nei luoghi deputati e non sulla pubblica piazza.Non so se sia meglio o peggio ma tant’è.

  37. @sed
    Signora, intendevo dire, che Bersani è riuscito nell’impresa di non vincere le lezioni nel 2013, quando a un mese dal voto aveva circa 10 punti di vantaggio…il risultato di tale impresa sono state le larghe intese che ancora oggi governano il Paese.
    Non voglio disconoscere la bravura e la capacità politica di Bersani, ma leggendo le sue ultime dichiarazioni a proposito della legge elettorale (che comunque garantirebbe un vincitore, e non larghe intese), mi viene il sospetto che il concetto di Ditta più volte tirato in ballo, valga per tutti ma non per lui e la sua minoranza: da sempre in un partito democratico, si parla si discute, ma poi si vota tutti quanti uniti e compatti quello che la maggioranza ha deciso.
    Non può nemmeno dire che sono stati inascoltati, perchè come Lei ben saprà, dalla prima lettura alla Camera ad oggi, sono state apportate molte modifiche alla legge, e tutte richieste della minoranza PD…
    “In tutto il mondo se vuoi vincere le elezioni devi convincere quelli che non la pensano come te.”
    La penso esattamente come lei, anch’io sono convinto che per vincere, bisogna convincere gli elettori dell’opposizione a votare diversamente, e come ho scritto anch’io sopra, in America se non fosse così, non ci sarebbe mai l’alternanza..lo spostamento di voti garantisce la possibilità di vittoria.
    La legge elettorale non è di Renzi, ma gran parte è del PD (modifiche fatte al Senato e accettate anche da FI prima del dietrofront, di cui dovranno rendere conto ai propri elettori)
    Ho come l’impressione che la minoranza PD anche questa volta, minaccerà di tutto, ma poi alla fine farà in modo che la legge elettorale passi, anche perchè vorrei vedere se mai si dovesse andare a elezioni anticipate, cosa ne sarebbe di loro e come si giustificherebbero davanti agli elettori.
    Quando Renzi e relativi renziani, erano minoranza nel PD, ad esempio, chiesero le dimissioni della Severino, ma poi, per unità di partito, in Aula votarono come decise la maggioranza …
    Non mi pare che stia succedendo la stessa cosa…sentire esponenti del PD parlare di deriva autoritaria, ha del ridicolo…
    il PD deveva essere compatto, e lo era, fintanto che LORO erano maggioranza, adesso non più…
    si pongano qualche domanda…

    1. Il problema è che mancano le risposte e se mancano un motivo c’è.Ed il motivo temo che sia che in alternativa a quel che si sta facendo ci sia ben poco.
      Tra il chiasso che Bersani and co mettono in piedi e i risultati in termini propositivi c’è una tale forbice che le battaglie risultano impoverite e vagamente incomprensibili.
      Insomma senza voler involgarire le diverse posizioni minoritarie, a me sembra che il timore di venir spazzati via prevalga sul resto.Il che è rispettabile,intendiamoci, nel momento in cui ciascun esponente rappresenta una modalità di essere democratici ma poco avvincente se i termini del contrasto sono le preferenze come sintomo automatico di rappresentanza – cavolata grande come una casa – o l’articolo 18 come baluardo della permanenza sui posti di lavoro.
      E del resto penso che un disagio così come viene descritto può avere solo due sbocchi : o una battaglia per diventare maggioranza o l’uscita con stile e dignità dal Partito. Tertium non datur,soprattutto se il tertium è questa lagna continua della deriva autoritaria.
      Va anche detto che questi mal di pancia sono fisiologici in costanza di forti cambiamenti.
      Renzi continua a ricordarmi Blair : grandi sfracelli nei Labour rispetto alle novità,grandi minacce di scissione,gran rilievo mediatico ma poi ciascuno è rimasto dov’era e il Paese,dopo 15 anni di governo, ne è uscito fortemente avvantaggiato.
      Speriamo sia così anche da noi.

  38. Pare che Civati si sia esposto e abbia dichiarato che lui non voterà l’Italicum, gli altri come sempre glissano…ora, se non si accetta più la decisione della maggioranza, regola fondamentale in una democrazia, nessuno vieta di uscire dal Partito e aggregarsi altrove..fare opposizione interna e manifestare il proprio dissenso è lecito, votare contro no.
    Mia convinzione è che alla fine non succederà nulla, l’italicum passerà e tutto come sempre sarà rimandato, al grido di ” questa è l’ultima volta!!”..
    Fa bene Renzi ad andare avanti, riconsiderare l’Italicum, vorrebbe dire allungare mortalmente i tempi, e dal momento che molte delle richieste della minoranza PD sono state accolte nel passaggio al Senato, mi domando che senso ha fare le barricate sulle preferenze libere, quando i contestatori di oggi all’epoca del PDS (e c’erano tutti…) gridavano:

    LE PREFERENZE ELETTORALI ALIMENTANO TANGENTI E CORRUZIONE
    ABOLIAMOLE

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  39. @luigi
    E’ da più di un anno a questa parte che spero che i rappresentanti della minoranza del PD trovino il coraggio per lasciare un partito che ormai non è più quello in cui si sono iscritti. Il PD non ha più nulla di sinistra e coloro i quali rappresentano queste istanze al suo interno non possono più non tenerne conto. Il meccanismo delle primarie, validissimo in un Paese civile e moderno (in cui le persone si informano e sono in grado di valutare con consapevolezza e maturità gli esponenti politici che sono chiamate a votare) ma in Italia un pò meno, garantirà a Renzi la leadership almeno per i prossimi 10 anni. Mi rendo conto però che il coraggio da solo non basta e che occorre un progetto e soprattutto un uomo in grado di portarlo avanti. Fino a quando non si troveranno queste due ultime variabili, difficilmente il partito subirà una scissione e la minoranza sarà costretta a fare i conti con l’intolleranza e l’arroganza del segretario ancora per molto tempo, purtroppo…

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