This Must Be the Place
Fra i suoi primi quattro film vi sono due capolavori. Ecco perchè è comprensibile entrare in sala con aspettative piuttosto alte. This Must Be the Place non ha la genialità narrativa de Il Divo, nè lo straordinario impatto emotivo de Le Conseguenze dell’Amore, eppure è un film che non si dimenticherà facilmente. Il nuovo lavoro di Paolo Sorrentino contiene gli stilemi tipici del suo Cinema. Ogni aspetto è studiato con estrema cura e realizzato con grande padronanza tecnica: inquadrature, movimenti di macchina, ambientazioni, fotografia, montaggio, colonna sonora, costruiscono una complessa ed avvolgente tessitura in cui viene privilegiata la “messa in scena”. E se da una parte questo innegabile virtuosismo consente al regista napoletano di affacciarsi per la prima volta ad un progetto internazionale senza la minima soggezione, dall’altra ne costituisce anche il suo limite, perchè finisce per mettere in secondo piano il racconto stesso.
La vicenda è quella di una rockstar cinquantenne ritiratasi dalle scene da oltre ventanni. A causa della morte del padre si reca a New York, punto di partenza per un viaggio di formazione nel cuore dell’America, alla ricerca dell’ex criminale nazista che ad Auschiwitz aveva umiliato il genitore. Uno spunto di notevole interesse che forse avrebbe meritato un risalto maggiore. Il risultato finale è comunque affascinante, anche grazie ad una prova magistrale di Sean Penn: con mise che ricorda da vicino quella di Robert Smith dei Cure, voce in falsetto, risatina ebete e andatura lentissima, definisce un personaggio da antologia, pierrot lunare, in equilibrio fra il malinconico e l’infantile.
14 pensieri riguardo “This Must Be the Place”
Appena potrò, andrò a vederlo. Cari saluti.
Avevo letto giudizi negativi del tipo "tutto costruito su Sean Penn"…fors e' vero ma anche se fosse? e quando gli ricapita piu'? :o) Scherzi a parte, una maschera cosi' dolente, dolce, a volte ironica, a volte straziata ti cattura non dal primo fotogramma, ma dalla prima foto nella quale ti imbatti, per caso, mesi prima dell'uscita del film. Forse il racconto o la trama non sono ricchissimi, ma personaggi, musica, maestria di ripresa, luce, e alcune battute sono, a mio parere, memorabili, emotivamente fortissime.
@SaR
Fammi sapere, allora. Ricambio i saluti…
@aleike
Come ho scritto, il risultato finale è comunque affascinante e ben al di sopra del livello medio del cinema italiano e non solo. Rispetto però ai suoi lavori più belli mi pare che questa volta si colga una certa disarmonia fra "forma" e "sostanza", se così si può dire. Ossia, tra la tessitura visiva da una parte e la storia raccontata dall'altra.
sto seriamente pensando di andarlo a vedere, se non altro per la storia che mi sembra un interessante incrocio fra introspezione del cinquantenne in crisi e qualcosa di "storico- politico".
in effetti, a pensarci così mi fa pensare a "broken flowers"…
ho visto piu volte in tv il trailer…mah, non lo so, però leggendo la tua recensione, e fidandomi di te, finirà che andrò a vederlo…
me lo sono goduto tutto, dalla prima all'ultima inquadratura.
non mi ha infastidito l'uso continuo del dolly, mi sono gustata i tempi dilatati, le musiche, i colori.
ho riso, sorriso, cedendo qua e là a una commozione mai eccessiva e mai fine a se stessa o a strappare la lacrimuccia zuccherosa.
se a sean penn han dato l'oscar per milk per questo film che devono fargli? un monumento?
@redpoz
Broken Flowers non l'ho visto, per cui non so dirti… cmq se vai, fammi sapere che ne pensi…
@luigi
Beh… anche a te dico che se vai fammi sapere cosa ne pensi… :)
@ehvvivi
In effetti l'interpretazione di Penn è splendida. E lo è ancor di più se si pensa che solo un centimetro più in là e sarebe sfociato nella caricatura…
E vediamo se almeno questo riesco ad andarlo a vedere…
Sean Penn veramente è sempre un grande. Anche Sorrentino, dai, nonostante la delusione da parte mia. Il pianosequenza dell'esibizione di Byrne però mi ha lasciato a bocca aperta e occhi spalancati.
@crimson
:)
@ale55andra
Per quanto mi riguarda non mi sono sentito deluso. Non è all'altezza dei suoi due lavori migliori, ma è comunque un film affascinante per diversi aspetti.
Bellissimo, mi è piaciuto davvero.
Speriamo segni la rinascita del cinema italiano!
@Babol81
Umh… io non sono così ottimista su un'eventuale rinascita del cinema italiano. Sorrentino è la punta di diamante di un manipolo sparuto di giovani autori che stan portando avanti con successo la propria idea di Cinema. Per il resto si naviga nell'ovvietà e nella ripetitività più assolute…
sono a riuscito a vedermelo ieri, e anche se non posso paragonarlo ad altri lavori del regista, m'è piaciuto moltissimo: grandiosa la fotografia, molte inquadrature erano dei veri affreschi. Sean Penn bravissimo a fare la star depressa e la storia, il "viaggio di formazione" di un 40-50 enne che fa i conti con la storia e con il ricordo del padre di cui s'è disinteressato da anni…. coinvolgente, affascinante, davvero un bel film!
@redpoz
Lieto che ti sia piaciuto… :)