Gli Anni 60 al Cinema
Negli Anni 60 i grandi studios americani vivono un progressivo declino, che arriva ad assumere le proporzioni di una bancarotta. La televisione sottrae milioni di dollari al mondo del Cinema, costringendo le majors a licenziamenti di massa. Perdipiù questi sono anni in cui società e mercato subiscono profonde trasformazioni. Il cambiamento nei gusti degli spettatori è la molla che apre la strada ad una nuova generazione di registi, fra cui Stanley Kubrik [con capolavori come Il Dottor Stranamore e 2001: Odissea nello Spazio], Roman Polansky [Rosemary’s Baby e Repulsion] e Blake Edwards [Colazione da Tiffany, La Pantera Rosa, Hollywood Party]. Vecchi e gloriosi autori come Alfred Hitchcock, Billy Wilder e John Ford hanno giusto il tempo per alcuni straordinari colpi di coda [Psycho, Gli Uccelli, L’Appartamento e L’Uomo che uccise Liberty Valance] prima di essere soppiantati – a partire dalla seconda metà del decennio – da un nuovo linguaggio e da un processo di revisione dei classici, che solo qualche anno prima sarebbe stato impensabile.
Tali trasformazioni sono anche una reazione ai cambiamenti in atto in Europa. La Nouvelle Vague francese infatti esercita una notevole influenza sul cinema americano. Altrettanto si può dire a proposito del nuovo cinema d’autore italiano, guidato da registi come Fellini ed Antonioni, e del formidabile lavoro di Sergio Leone, in grado – da solo – di riscrivere completamente l’epopea del genere western. Tutto questo mentre la migliore commedia all’italiana [quella di Dino Risi e dei suoi Una Vita Difficile e Il Sorpasso, e quella dei vari Monicelli, Germi, Comencini, ecc.] guadagna una crescente considerazione internazionale.
11 pensieri riguardo “Gli Anni 60 al Cinema”
Un periodo d'oro.
Anche se mi mancano 2 film di quelli della tua "decina", ossia Rosemary's Baby – che però ho registrato su Sky – e Una vita difficile.
L'appartamento è forse il mio secondo film preferito di Wilder, Hollywood Party è un film che mette a serio rischio la salute fisica di chi lo guarda, essendo un collaso di risate dal primo all'ultimo momento.
io me li rivedo quando posso…secondo me hanno qualcosa in più dei film che girano ora…c'era una storia, un senso di antico che si è perso negli anni
Pregevole selezione… interi o no, credo di averne visto la maggior parte… forse con l'eccezione de: "L'uomo che…" e "L'appartamento"…
@ipitagorici
"Collasso di risate"… mi piace moltissimo come definizione e penso che Hollywood Party se la meriti ampiamente! :)
@carolinam
Sono d'accordo… sono film che hanno saputo segnare un epoca e che – al tempo stesso – sono al di là del tempo
@crimson
Grazie…
film bellissimi tutti, dal primo all'ultimo, anche se forse metterei al primo posto l'appartamento ex-aequo con Psycho, e L'uomo che uccise Liberty Valance subito dopo (questo poi secondo me è il film migliore di Ford: disincantato, malinconico, e con due pesi massimi come Wayne e Stewart qui al loro meglio). Forse metterei un pò più su anche il Dottor Stranamore (ho un debole per Sellers, lo confesso).
Hai anticipato i tempi per pubblicare questo post?
ma il periodo di crisi americano è durato nei primi anni 60?
E poi si sono ripresi nella seconda metà?
Di questi film ho visto bene: "Gli uccelli", "Hollywood Party", "Rosemary's Baby". Quest'ultimo non mi fa impazzire, gli altri mi piacciono……
Psycho non l'ho ancora visto tutto……..
proprio due giorni fa ho visto finalmente dall'inizio alla fine "L'armata Brancaleone", film che mi è piaciuto assai……
infine: ma Hitchcock è il tuo regista preferito?
Buona serata!
@MonsierVerdoux
Direi che con qualche piccolo cambiamento di posto, siamo abbastanza in linea! :)
@pavelo
Quanto alla difficoltà del cinema americano, sintentizzando si può dire così.
Da una parte la crisi delle majors e la crescente importanza della TV, dall'altra le trasformazioni della società che hanno portato ad una cambiamento dei gusti. Il tutto mentre invece in Europa c'è una fioritura delle varie cinematografie: francese ed italiana in testa.
Si, Hithcock è il mio regista preferito. Non lo si capisce dal titolo del blog? :))
Ho letto con interesse la tua analisi sul cinema degli anni '60. Sicuramente la crisi delle grandi case produttrici americane causata dall'ascesa della TV già si avvertiva negli anni '50; infatti, per far fronte alla situazione e cercare di riempire le sale cinematografiche, furono proposti in quegli anni molti film avventurosi, storici e biblici girati spesso in formato Cinemascope e le sue varianti. E' anche vero, come hai spiegato nel post, che negli anni '60 la 'crisi' di Hollywood è stata indirettamente accentuata dall'avvento di nuove forme di cinema in Europa soprattutto in Francia e in Italia che hanno catturato le attenzioni del pubblico. Per l'Italia, a mio avviso gli anni '60 sono stati il decennio d'oro.
Bella la classifica dei film che hai proposto. Personalmente, avrei messo L'uomo che uccise Liberty Valance al 2 posto ma, naturalmente, è solo una questione di gusti. Sono tutti film straordinari!
Ciao!
Francesco
@Atticus76
Hai perfettamente ragione a proposito della "rivalità" fra televisione e cinema. Del resto ne ho fatto cenno anch'io nella "precedente puntata" della serie di post sui miei film preferiti di ogni decennio. Si… sono tutti film straordinari, e altri film altrettanto straordinari sono quelli che ho dovuto lasciare fuori dai primi 10, ma è un gioco e quindi va bene così.
Un saluto e grazie per essere passato dalle mie parti. Paolo.
in questo periodo stanno riproponendo su SKY RETRO i telefilm di Alfred..e devo dire, che a distanza di tempo, sono sempre unici e ineguagliabili..altri tempi..
se penso all'evoluzione della commedia all'italiana inorridisco…
@luigi
Assolutamente d'accordo con te…