L’unità che divide

L’unità che divide

Il valore di un partito politico si misura anche dalla capacità di assumersi la responsabilità delle proprie opinioni e dalla trasparenza delle sue iniziative. Sotto entrambi gli aspetti oggi la Lega ha dato ampia conferma della piccineria e del becero populismo che la contraddistingue. Il Consiglio dei Ministri ha deliberato per decreto che, per celebrare la ricorrenza dei 150 anni dall’Unità d’Italia, il 17 marzo sarà festa nazionale. Decisione a cui si sono opposti i tre ministri leghisti Maroni, Bossi e Calderoli. Quest’ultimo si è spinto a parlare di «follia anticostituzionale», sottolineando l’incomprensibilità dell’introduzione di una nuova festa in un momento di crisi economica internazionale per «un Paese che ha il primo debito pubblico europeo e il terzo a livello mondiale».

Ora, fingiamo di non ricordare che fino a qualche giorno fa ci avevano raccontato che il nostro Paese era fra quelli che in Europa aveva meglio reagito alla crisi economica. Fingiamo ancora di non considerare l’evidente malafede di chi si richiama alla Costituzione oggi, quando ieri non vi si è mai riconosciuto. Però il tentativo del Carroccio di motivare la propria posizione con questioni di ordine economico è davvero troppo indecente per non sentirsi presi in giro! Non sarebbe invece più leale dichiarare, senza nascondersi dietro l’ipocrisia di false spiegazioni, che per il Carroccio l’Unità dell’Italia non solo non rappresenta un valore da festeggiare, ma è qualcosa contro cui si è sempre schierato? Di cosa ha paura Bossi? Di incrinare la propria alleanza col PdL in un momento già così delicato per la maggioranza? Resta comunque l’infamia di un Governo che non riesce neppure ad avere una posizione condivisa su un bene assoluto come l’Unità nazionale, in spregio a tutti coloro che hanno lottato, arrivando persino a sacrificare la propria vita, per quest’ideale di libertà.

27 pensieri riguardo “L’unità che divide

  1. ma scusa, se la Marcegaglia dice che non ha senso la festa, nessuno dice nulla, lo dice la Lega, tutti a inveire…ma mica si può pensare tutti allo stesso modo no? ci sarà pur libertà d'opinione, o no? chi vuole festeggiare lo faccia pure, ma non capisco il mortivo per cui non essere d'accordo , significhi per forza essere razzisti…questo non lo capisco proprio…troppo facile appiccicare etichette preconfezionate…
    anch'io, lo ammetto, preferivo la Lega quando era solo radicata sul nostro territorio, ma da li non si poteva fare granchè, io spero, e lo spero vivamente, una volta ottenuto l'autonomia, che ritorni a casa…anche a me non piace la Lega a Roma..ma per ottenere qualcosa non ci sono altre strade…comunque vedremo cosa succede…è chiaro che nemmeno a me piace quello che sta succedendo, ma siamo alla stretta finale, ricominciare da zero non ha senso: 16 anni d'attesa mi sembrano anche troppi…e ribaltare la situazione vuol dire buttare tutto a mare, anche perchè mi pare evidente che Lega a parte, a nessuno qui freghi nulla del federalismo, stanno tutti troppo bene cosi…altro che cambiare..
    ti rinnovo il mio augurio di una buona domenica

  2. @camoscio
    Sulla coerenza la tua conclusione è condivisibilissima: c'è di che riflettere.
    Sulla corruzione, la situazione è ben peggiore rispetto a Mani Pulite eppure il popolo stenta a mettere in piazza quella stessa reazione civile che costrinse Craxi all'esilio! Cosa è cambiato nel tessuto sociale di questo Paese negli ultimi 20 anni?
    Ovviamente la domanda è retorica, perchè si sa bene cosa sia successo in quest ventennio…

    @tiptop
    La credibilità italiana è ai minimi storici sotto tutti i punti di vista, anche quello che riguarda più da vicino la possibilità di venire ad investire qui.
    Su Putin non saprei… io penso che gli USA siano giustamente preoccupati di un amicizia del Governo italiano con un uomo che con l'idea di democrazia non ha nulla a che fare…

    @luigi
    Anche la Marcegaglia ha ricevuto delle critiche, ma sono state molto meno rispetto a quelle avute dalla Lega, proprio perchè il Presidente di Confindustria ha spiegato la sua posizione con delle argomentazioni che sono parse sincere. Al contrario il Carroccio ha utilizzato STRUMENTALMENTE la crisi economica per NASCONDERE le vere ragioni per le quali si oppone a festeggiare l'Unità del Paese.

    Pertanto ti rifaccio per la TERZA volta la stessa domanda, a cui mi farebbe piacere che tu finalmente rispondessi: Perchè la Lega è così VILE dal non dire quali sono le REALI MOTIVAZIONI della sua posizione contraria al 17 marzo? Perchè dice che le ragioni sono economiche quando invece si oppone alla festa perchè non si riconosce nell'Unità d'Italia?

  3. senti, amico mio, tu dimmi quel'è la risposta che ti piace di più, e io te la dò…ok??….io non lo festeggio x' è la solita burletta all'italiana: il 17 marzo sarà giornata di shopping all'IKEA o ai centri commerciali, scommettiamo??

  4. La Lega sembra piuttosto impegnata a seguire gli umori di un elettorato – a buon diritto, lo voglio sottolineare – deluso nelle aspettative federaliste.
    La festa credo c'entri poco e credo pure che ognuno debba onorarla come gli pare.
    Mica possiamo agitare bandiere e cantare  fratelli d'Italia tutto il giorno.

    Per conto mio, senza l'impegno dei patrioti romani  e degl' italiani che ci hanno liberati, sarei sotto i tacchi della sacra pantofola, cioè del Papa Re.

    Per il resto la corruzione è endemica ovunque, non a caso l'Europa sforna protocolli anticorruzione a rotta di collo (cui il nostro governo si guarda bene dall'aderire)
    La differenza tra noi e gli altri sta appunto nell'efficacia delle misure di contrasto. Altrove si va in galera con estrema facilità. Altrove il ricambio della classe dirigente è un assillo dell'elettorato attivo. Altrove ci si vergogna un po' di più. Che già è qualcosa.

  5. @acquacotta
    Non so se sia rovinata oppure no. Dispiace che ancora una volta il Governo italiano trovi modi sempre più beceri per distinguersi nel mondo… ovviamente in negativo!

    @luigi
    Ok Luigi… prendo atto che non vuoi rispondermi! Buon IKEA! ;)

    @sedlex
    Ma il punto per me non è tanto (o non è soltanto) dire SI o NO alla festa, ma avere o meno il coraggio delle proprie posizioni e non addurre false motivazioni alle proprie decisioni.
    A proposito poi della corruzione, sono d'accordo con te.

  6. E la fabbrica del consenso dove la mettiamo?
    In questo La Lega è più capace di qualsiasi politico democristiano di buona memoria.
    Vedi spostamento dei fondi da altri capitoli di spesa per onorare le promesse di risarcimento delle quote latte.
    Sono riusciti persino ad addossare sull' alleato PDL  le colpe dei fallimenti governativi.
    La questione settentrionale è una faccenda delicata, te lo dice chi, per un miglior funzionamento della baracca, metterebbe la firma sotto qualunque ipotesi di PD federato

  7. Non è solo la Lega, il problema.. di fatto si è sbriciolata l'idea stessa dell'unità nazionale, culturale prima che geografica. L'egemonia culturale di una certa destra si è nutrita, e ha a sua volta nutrito, un superindividualismo che non lascia margini per tutto ciò che è comune, collettivo; il Paese è una comunità di valori, se nella Resistenza era rinato, negli ultimi cinquant'anni è scomparso. Abbiamo disperatamente bisogno di una rinascita della cittadinanza, del ruolo civile di ognuno, e certo non di nuovi leader, come a sinistra si dice… il leaderismo è pericoloso, come dovremmo ormai sapere.

  8. …riprendo il concetto espresso da Arabesco. Il voto per Berlusconi è un voto di egoismo, è il voto del "chi se ne frega degli altri". E l'esaltazione oltre ogni ragionevole misura dell'individuo a discapito della comunità e del bene comune. Ma con un simile comportamento non si va molto lontano e, infatti, i conti di questo iperegoismo iniziano a farsi vedere.
    Dall'evasione fiscale alla corruzione, tutto indica che il sistema Italia è vicino al tracollo. 

    O.

  9. A parte le considerazioni fatte nel post (con cui concordo) e a parte alcuni spunti buoni che dà Luigi, io vorrei prendere la questione dei cosiddetti festeggiamenti da un verso ancor più ingenuo, facendo questa precisa domanda: – da quanto tempo si parla di celebrazioni dei 150 anni?
    Risposta: da ALMENO un anno! Tant'è che era pure sorto una specie di comitato che doveva promuovere eventi particolari in luoghi di rilievo ed attinenza con i festeggiamenti.
    Quindi… domanda 2:
    – se lo sanno da un anno che si festeggia, perchè fanno finta di esserne informati solo ora? e così la Lega e gli industriali non vogliono, ma invece la maggioranza vuole… ??!!! 

    Si festeggia lavorando?? Assolutamente no!
    Si va a scuola?? si sarebbe potuto andare a scuola, anzi si sarebbero potute organizzare gite scolastiche in visita a località storiche, ma grazie Gelmini grazie, le scuole non hanno nemmeno i soldi per la carta igienica!
    Si andrà all'Ikea? all'Ipercoop? si andrà in piazza? mah!
    So per certo che al comitato organizzativo dei festeggiamenti hanno tagliato i fondi per gli eventi, i comuni manco ci pensano ad organizzare qualcosa, quindi dove vuoi che vada la gente comune? almeno starà a casa con la propria famiglia.

    Molto meglio il sindaco di Verona (uno dei pochi leghisti in gamba che ho sentito parlare x tv) il quale almeno ha il rispetto e il senso civico che compete alla posizione di un sindaco,  infatti ha sempre detto che avrebbe festeggiato la ricorrenza nonostante i pareri contrari del partito.
    I ministri che giurano sulla Costituzione la devono rispettare, se non ci credono allora giurano in malafede. Se fossimo in America questo sarebbe un oltraggio così grande che ogni cittadino americano si sentirebbe offeso da una cosa del genere.

  10. @sedlex
    Ah… ok! Tu la chiami fabbrica del consenso, io la chiamo demagogia… :))

    @arabescorosso
    Condivido il tuo intervento. Tuttavia credo che se si vuole sconfiggere un sistema che è leaderista, un leader autorevole e condiviso lo dobbiamo pur indicare. Poi potremo cambiare questa visione distorta, ma per intanto…

    @camoscio
    Hai ragione. E' una visione che più che leaderistica (come si diceva con arabescorosso) è personalistica. berlusconi ha sempre anteposto il proprio interesse a quello pubblico, che non solo viene irrimediabilmente dopo, ma che costituisce un ostacolo da abbattere quando si contrappone al primo (ossia quasi sempre).

    @skynet70
    Hai ragione da vendere su tutto. E' un fatto che queste celebrazioni verrano organizzate all'italiana, ossia in modo raffazzonato perchè si deve e non tanto al fine di cogliere un'eccezionale opportunità per rinsaldare quel sentimento unitario che in questo paese si è sfaldato da tempo. Se questo compito lo si è lasciato ad un comico (che da Sanremo ci ha deliziato), vuol dire che le nostre istituzioni sono colpevolmente assenti.

    @tiptop
    E come te, tanti… purtroppo!

  11. Io credo che ogni occasione è buona per dimostrare la mediocrità di chi al momento ci sta governando… L'ultima chicca proveniente da casa Frattini l'hai sentita? Ha chiesta all'UE di non intervenire nel caso Libia, perchè la democrazia non è un valore da esportare…. E tutte quelle chiacchiere sull'Afghanistan? E sull'Iraq?…Non ci sono parole, la verità è questa….
    Abbiamo toccato il fondo del fondo che più fondo non si poteva e che forse è ancora più fondo di quanto crediamo….

  12. Però la fabbrica del consenso è un'emanazione dell'impianto  demagogico. Diciamo il suo aspetto più concreto.
    Uno dice demagogia e si pensa ad un tribuno che spaccia fischi per fiaschi.
    Mentre fabbrica del consenso è evocativo di rimborsi arbitrari di quote latte, per esempio, o d'altro.

  13. @laila
    Anche in questa occasione l'Italia si è voluta distinguere nel mondo. Unica nell'Occidente Democratico a non condannare con fermezza (o a farlo in ritardo) i regimi dittatoriali arabi che in queste settimane stanno cadendo come birilli. Qui un bell'articolo al riguardo…

    @sedlex
    Tu hai pienamente ragione… è solo che l'espressione "fabbrica del consenso" per me (ma è giusto una mia sensazione a pelle) ha un che di asettico che quasi quasi nasconde il marciume che ci sta dietro…

  14. su 21 commenti, hai dato ragione a 17, mentre 4 erano a te ostili…hanno abbassato la media, ma in fondo, che gusto ci sarebbe ad avere il 100% dei consensi? che contradditorio sarebbe? se almeno uno, si schiera contro, almeno anche gli altri 17 possono urlargli addosso no? e comunque qui dentro, idee opposte a parte, c'è un bel clima, e devo dire che molto democraticamente, lasci spazio anche all'opposizione, e ti ringrazio…non sempre e non ovunque questo accade..grazie a te e ai tuoi ospiti gentili e garbati..se ci fosse lo stesso rispetto tra i politici nostrani, forse andremmo un pò meglio…buona giornata e ancora grazie..

  15. …la Farnesina difende l'indifendibile (sta diventando una pratica assai diffusa in Italia …!) perché vincolata dal rispetto di quel abominio di accordo, siglato in pompa magna da Berlusconi e Gheddafi e ratificato dal nostro Parlamento … compreso il PD.

    Proprio stamane, su "Il Fatto quotidiano" Furio Colombo (uno dei pochi a non votare a favore dell'accordo, assieme a IDV) ne spiega gli aspetti deleteri per l'Italia.

    O.

  16. @luigi
    Infatti io preferisco quando qualcuno ha opinoni differenti dalle mie. Si può aprire così un minimo di contradditorio. Se "ce la cantiamo e ce la suoniamo" fra di noi, c'è meno gusto!!! :))) Buona giornata a te!

    @camoscio
    Quel contratto è un abominio! Da più parti sento parlare di real politik e di interessi economici rilevantissimi. Non credo però che l'Italia sia l'unico Paese europeo ad avere interessi economici in Libia, eppure è il solo a mostrarsi così refrattario a criticare apertamente il regime di Gheddafi. Evidentemente esiste un rapporto speciale fra berlusconi ed il rais, che va oltre l'aspetto mercantile, e finisce con l'avere a che fare piuttosto con un'idea non così dissimile sul potere e su come si vorrebbe esercitarlo.

  17. …alcune clausole dell'accordo limitano la libertà d'azione dell'Italia, anzi vincolano in modo abnorme solo una parte, ossia noi.

    La nostra sudditanza (perché bisogna chiamare le cose per come sono …) nei confronti della Libia è scandaloso. Berlusconi ha barattato la nostra dignità e indipendenza in cambio di petrolio e di gas. Siamo amici di un dittatore sanguinario e dobbiamo tacere in nome dell'accordo.

    Vomitevole.

    O.

  18. Nessun accordo commerciale ( o non)  può limitare il diritto di critica o addirittura di veto. Tantomeno questo. Anzi se noi avessimo un altro governo potremmo benissimo dire : mo se non la smetti di bombardare i civili, ti mollo là tutti gli appalti e le forniture.
    Il problema è sempre politico.

  19. In sede di  votazione, anzi di ratifica ( che è cosa differente) del trattato passarono emendamenti dell'opposizione – una delle volte in cui il governo andò sotto –  sulla riapertura l'ufficio dell'Unhcr  a Tripoli come premessa indispensabile per continuare la politica dei respingimenti.
    L'accordo concerne la priorità data alle imprese italiane su appalti di costruzione.
    Non va mai bene fare accordi con certa gente, ma tant'è. Tutti i governi li hanno siglati. E' sembrato importante in quella sede riaprire l'ufficio ONU dei rifugiati per sottrarre qualche migliaio di persone alla violenza della polizia libica.
    Dopodichè a votare contro non fu solo Santa IDV ma pure San Casini, Santi Radicali e santi pezzi del PD
    Ogni tanto il Fatto si perde  qualche Fatterello per strada.Così tanto per non sembrare quelli che dicono sempre sì per chissà quali motivi.

  20. @camoscio
    Pienamente ragione. Penso anche sia giusto sottolineare ciò che dice Sedlex ai due commenti successivi al tuo…

    @sedlex
    Apprezzo sempre molto il tuo essere così informata. In effetti fa piacere sapere che non tutta l'opposizione si è allineata alla firma di questo Trattato.

  21. Grazie per l'apprezzamento. Il problema però non concerne precisamente la realpolitik : con Gheddafi è in affari l'intero mondo Occidentale che per questo guarda al suo declino  a malincuore  – certo noi poi abbiamo esagerato con lo show, i baciamano e il non disturbiamo  –  e guarda che non sono mica "affari sporchi", quel che invece mi pare disdicevole è che in dieci anni ( quelli della riabilitazione di Gheddafi) nessuno al mondo si sia mai interrogato sulla fragilità intrinseca di un regime autoritario  così longevo,senza partiti, senza società civile….
    Che dire.Negli accordi commerciali puoi anche scrivere che non offrirai le basi militari per bombardare la Libia o che non le andrai mai contro in sede internazionale. Sono formule vuote, te ne rendi conto.Vedi tu, se a Obama servisse un aereoporto per fare il lavoro sporco (speriamo che no), quanto conterebbe l'accordo con la Libia?
    Ma dire che noi abbiamo siglato un accordo che, col placet del PD, non ci permette d'intervenire, è una cavolata che fa il gioco di uno solo : Silvio Berlusconi che in Africa ha siglato accordi per cospicui affari personali.
    Conclusione : va bene tutto ma ogni volta che leggiamo una notizia…più è clamorosa, più è doveroso interrogarsi.

  22. @sedlex
    Hai ragione… il fatto è che con berlusconi di notizie clamorose ne abbiamo una quintalata a settimana. Dovremmo praticamente trascorrere la vita ad interrogarci!!! :)))

    @SaR
    Certamente la globalizzazione è un fatto di cui tener conto, ma l'identità nazionale resta una cosa fondamentale e l'Italia è l'unico Paese nell'Occidente democratico che ha una forza antiunitaria al Governo.
    Un saluto. Paolo.

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