Il giorno dopo

Il giorno dopo

Un nuovo disco di David Bowie è un evento, specie se arriva a ben 10 anni esatti dal precedente e dopo un delicato intervento al cuore che pareva aver messo la parola fine alla carriera di una delle più grandi icone della musica rock. Ed invece, pochi giorni fa è arrivato The Next Day, preparato in gran segreto con il fondamentale aiuto di Tony Visconti, il produttore che ha diviso con Bowie le sue opere più importanti.

Si tratta di un lavoro molto compatto e asciutto, essenzialmente rock con venature psichedeliche, che presenta una serie di spunti musicali interessantissimi. C’è un’atmosfera di ritorno al passato con citazioni, rimandi e rievocazioni sul filo della memoria, che però ben si sposa a suggestioni e sonorità più attuali. Ed è proprio intorno al passaggio del tempo – ed in particolare alla contrapposizione fra presente e passato, fra la figura del Bowie attuale e quella, ormai affidata all’immaginario collettivo, del Bowie giovane ed androgino degli Anni 70   –  che si sviluppa l’idea centrale dell’album, a cominciare dalla rivisitazione ironica della copertina di Heroes del 1977. Un album ricco, intenso e curatissimo, tradizionale e creativo insieme, che migliora ad ogni nuovo ascolto; pervaso da una voce ancora graffiante e potente, la voce inconfondibile ed unica del sottile duca bianco.

12 pensieri riguardo “Il giorno dopo

  1. come fan di Bowie, mi son precipitato a scaricarlo..(illegale?? ma va….)
    lo sto ascoltando anch’io un pò di volte, come ho sempre fatto con tutti gli album difficili da interpretare al primo ascolto, e come te, colgo ogni volta qualcosa di nuovo e di bello..
    io, da buon vecchio nostalgico, rimango affezionato al Bowie prima maniera, tuttavia, in un contrsto musicale cosi piatto come quello attuale, riesce sempre a essere al di sopra di tutti.
    ottima recensione,ma non avevo dubbi…

  2. @luigi
    Sono d’accordissimo con te. Peraltro è il primo disco di Bowie dopo vent’anni che raggiunge il primo posto in classifica in Gran Bretagna e in mezza Europa… segno che se ne sentiva la mancanza….

  3. diciamo che c’è fame di buona musica, e io in circolazione ne vedo pochina…questo giustifica il primo posto in classifica..senza nulla togliere ai suoi meriti.
    ripeto, è un bell’album, ma siamo lontani dai capolavori passati…

  4. @luigi
    Assolutamente. C’è fame di buona musica perchè purtroppo il panorama odierno è alquanto asfittico. Quanto a questo disco, sicuramente è lontano dai capolavori degli Anni 70, però secondo me è il miglior lavoro di Bowie almeno dal 1995 a questa parte…

  5. appena uscito su utorrent l’ho scaricato e l’ho ascoltato (ho un solo LP di Bowie) debbo dire che sentire il “nonnetto” parlare d’amore alla soglia dei 70anni mi ha fatto tanta tenerezza.

  6. @DonBuro
    Assolutamente…

    @enio
    Hai ragione: l’età è quella che è… però tutto sommato credo che Bowie sia ancora credibile quando canta certe cose… così come lo sono Mick Jagger, Paul Mc Cartney o Bob Dylan, per fare tre esempi. Ci sono certi personaggi cioè che ormai sono icone, e per i quali i limiti temporali non valgono allo stesso modo di altri…

  7. invito il tuo amico ENIO ad andarsi a vedere un video degli Stones, plurisettantenni…sono incredibili, e ti domandi da dove traggano tutta quell’energia questi vecchietti..:))
    quanto a Bowie, io mi ero fermato molto prima del 95..sopo HEROES mi sono “ritirato”..
    ma sono felicissimo che sia tornato in pista…sai che ascoltandolo meglio, comincia a piacermi sempre di più??? come ai vecchi tempi, quando compravo un long playing, e me lo ascoltavo alla nausea, cogliendo ogni volta qualcosa di nuovo, di diverso, di magico…

  8. @luigi
    Io invece cominciai a seguirlo nel 1983 (erano i tempi di Let’s Dance e China Girl), collezionai tutta la sua discografia precedente e iniziai a comperare tutti i suoi nuovi dischi a mano a mano che uscivano. Nel 1987 andai a vederlo in concerto allo stadio di San Siro… fu uno spettacolo fantastico! Conservo ancora da qualche parte i ritagli di giornale in cui si parla di 80.000 presenze… altri tempi! :)

  9. Mi hai fatto tornare in mente gli anni nei quali per mantenermi durante l’università lavoravo come speaker in una radio privata. Erano gli anni 80 e la musica del Duca Bianco era imprescindibile per fare una trasmissione di qualità, sono felice che 30 anni dopo sia ancora così.

  10. credo che ancora oggi riempirebbe lo stadio di S.Siro…
    deve essere stata un’esperienza meravigliosa…io ho assistito ad altri concerti (Pink Floyd, Genesis…ecc), e ne conservo un bellissimo ricordo

  11. @John Law
    I mitici Anni 80… c’era della gran musica, altro che oggi!!!!

    @luigi
    Si… conservo anche io un ricordo bellissimo. In quei giorni Bowie era al massimo della popolarità e lo stadio era stracolmo. Fu uno spettacolo entusiasmante, molto curato sia in termini musicali che di scenografia…

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