Generazione Facebook

Generazione Facebook

Dopo Seven e Fight Club David Fincher continua con The social network la sua analisi delle contraddizioni e dei mali della società contemporanea. Il film narra la genesi e l’ascesa di Facebook, il sito di reti sociali che ha rivoluzionato le abitudini di 500 milioni di persone nel mondo e che oggi è valutato circa 25 miliardi di dollari. Una vicenda che, prendendo a prestito la frase di Balzac secondo cui Dietro ogni grande fortuna si nasconde un crimine, fornisce una versione amara ed ossessiva del sogno americano, inserendolo nel contesto della neo-classista società americana di questo primo scorcio di secolo. La paradossale storia di un ragazzo incapace di relazionarsi con amici e amori, che proprio sulle relazioni umane costruisce il più colossale business della storia moderna, fa quindi da spunto per esplorare l’era della comunicazione globale. Facebook nasce come idea anarchica e ribelle nei confronti dell’elitarismo dei college americani. Uno strumento di riscatto attraverso cui Mark Zuckerberg, il ventenne fondatore del social network, intende emanciparsi dalla propria condizione di nerd, tra rivalità, gelosie, intrighi, tradimenti e battaglie legali. Uno “stronzo per scelta” che, pur di raggiungere il suo obiettivo, fa il vuoto intorno a sè e, in una scena finale straordinaria per intensità e simbolismo, cade vittima della propria creazione cercando dalla Rete ciò che la Vita gli ha negato.

L’occhio del regista è neutrale, non giudica, non prende posizione su chi siano i buoni e i cattivi, ma racconta con grandissima efficacia le diverse verità della stessa storia. Un montaggio che scompone la linea temporale del racconto conferendo al film un ritmo incalzante, i dialoghi taglienti dovuti al talento dello sceneggiatore Aaron Sorkin, ed un cast perfetto su cui spicca il protagonista Jesse Eisenberg, sono i punti di forza di questa nuova perla nella carriera di David Fincher.

32 pensieri riguardo “Generazione Facebook

  1. Un gran bel film, dal ritmo incalzante, dialoghi gustosi e dalle scene costruite in modo intelligente e accattivante. 

    Il "sogno americano" declinato nell'era 2.0

    Inevitabile guardare FB con occhi diversi!

  2. sembrerà strano, ma sono uno dei pochi che non c'è su FACCIADALIBRO….e comunque andrò a vederelo il film, ce l'avevo in calendario, poi, dopo la tua splendida recensione, ho un motivo in più…grazie del consiglio…

  3. @Adam's Rib
    Sei riuscita a condensare ciò che ho scritto in una frase: il sogno americano declinato nell'era 2.0. E' proprio questo il senso del film…

    @SaR
    Te lo consiglio…

    @Luigi
    Grazie Luigi… anche a te lo consiglio caldamente. Volenti o nolenti Facebook è un tratto distintivo fondamentale di questi ultimi anni. Ha realmente rivoluzionato il modo di interpretare le relazioni sociali in Rete. Comunque non è  tanto Facebook l'elemento centrale del film, quanto piuttosto una versione aggiornata ai tempi del Web 2.0 del sogno americano di diventare qualcuno dal nulla.

  4. Mi piace il fatto che il regista non prenda posizione ma racconti solamente. E visto che stimo molto questo regista, spero di riuscire a vederlo al piu' presto!!
    Penso, ma non l'ho visto e non posso sapere, che forse la storia, oltre al discorso fb o 2.0, sara' interessante dal punto di vista "persona che si sente nerd e ne vuole uscire a tutti i costi". Oggi ci si inventa Facebook, in altri tempi si creava altro, ma la dimensione umana del tutto mi intriga.

  5. @aleike
    La dimensione umana è decisamente l'aspetto più rilevante del film. Si parla di un'ossessione che spinge il protagonista alla ricerca del successo, che però alla fine – a parte i soldi – non sarà in grado di donargli ciò che desidera per davvero. Questa è una storia senza vincitori, dove tutti in qualche misura risultano sconfitti. Per certi versi il personaggio di Zuckenberg mi ricorda il James Dean de "Il gigante", che nonostante l'enorme impero economico non riesce ad avere la sola cosa di cui gli importi.

  6. Hm, considerato che ha fondato Facebook, direi che la definizione "stronzo per scelta" calza a pennello……….Mai visto un sito più fraudolento e lesivo della privacy altrui. Cancellare definitivamente il mio account (seguendo una procedura volutamente nascosta) è stato un sollievo…….

  7. mmmh … le motivazioni che avrebbero spinto l'ideatore a creare fb sono quelle che sospetto in ogni frequentatore del sito.
    come pure l'adesione al sogno (americano, italiano, universale?) di poter diventare qualcuno, essere qualcuno.
    il che porta alla perniciosa proliferazione di aspiranti scrittori in internet.
    grazie per la recensione, mi aiuterà a decidere se mi va di vedere il film o meno
    ;-)

  8. @luigi
    Io penso che, come per altre cose, non sia tanto lo strumento, quanto piuttosto il modo in cui lo si utilizza.

    @fda006
    D'accordo sulla procedura nascosta di cancellazione dell'account. Sul resto posso dire che sicuramente la parte che riguarda la privacy non è la più "user friendly", anche se – con l'ultima versione – sono stati fatti dei passi in avanti. Io comunque sono registrato e nessuno può ottenere delle informazioni che mi riguardano, a meno che non sia io che lo voglia. Per "nessuno" mi riferisco naturalmente agli utenti, non tanto agli hacker, che – come è ovvio – non seguono vie predefinite per reperire informazioni…

    @gattarandagia
    Senza dover necessariamente scomodare sempre Facebook, tali motivazioni sono anche le stesse di una buona parte degli utenti di Splinder…

  9. @smilepie
    Beh… se la metti su questo piano, non dovrebbe neppure interessarti essere sull'elenco telefonico, o all'anagrafe del tuo comune, o avere un codice fiscale e via di questo passo. Non credo sia corretto ragionare in questi termini. Io invece ribalto il tuo punto di vista, sostenendo che l'eliminazione di un generico pseudonimo, permette che su FB si possano stabilire dei contatti sicuramente più trasparenti di quelli che vi sono altrove (qui compreso). Dietro un nickname è più semplice che si nascondano persone che non sono chi dicono di essere, e che  possono usare la tua buona fede per scopi non propriamente puliti.

    @gatta
    Diavolo di una gattarandagia!!! :)))

  10. I tuoi 2 ultimi commenti sono molto interessanti, sul film sai come la penso.

    Facebook a livello di privacy lo affiancherei all'uso di bancomat o carte di credito, l'anagrafe o il codice fiscale sono strumenti obbligatori (e utilissimi).

  11. anagrafe e codicefiscale te li becchi, sono obbligatori Fb è solo una
    scelta personale: esserci, nn esserci.
    Mi sembra illogico che ci sia una procedura di cancellazione volutamente nascosta..
    Chiunque si può iscrivere alla velocità della luce ma se poi uno decide
    di ritirarsi: nn può.
    Manco fosse una setta.

    Altro discorso quello dei blog… nn voglio sapere chi ci sia dietro ad un nick x' nn ho aperto un blog x cercare contatti trasparenti (e con gli amici lo sono trasparente, senza dover passar da Fb)  ; )
    Dei pochi blog che leggo con vero piacere, compreso il tuo, nn mi chiedo chi ci sia dietro, (esattamente come quando leggo un articolo su un quotidiano) x' nn credo sia importante al fine della lettura del post.
    Mi interessa invece capire di più, come la pensa, attraverso esclusivamente le sfumature dei suoi post e dei comm.

  12. @ipitagorici
    Certamente che anagrafe e codice fiscale sono obbligatori e utili, ma sostenere che l'aspetto centrale di FB sia la schedatura, è sbagliato così come sarebbe sostenerlo per l'anagrafe…

    @smilepie
    Tu hai detto che non sei su FB perchè "non ti interessa farti schedare gratis". A parte che il fatto che qualcosa sia obbligatoria non significa che debba necessariamente piacerti. Tu potresti essere legittimamente contraria all'anagrafe, anche se giustamente obbligata a farne parte. Ma il punto è un altro: sostenere che FB ha come aspetto centrale la schedatura (intesa nella sua accezione negativa) è un pò "fuori fuoco" così come lo sarebbe per l'anagrafe. Perchè entrambi i mondi esistono, sia nelle loro mille evidenti ed enormi differenze, perchè forniscono utilità e servizi. La schedatura, ammesso che ci sia come la intendi tu (e qui bisognerebbe fare un discorso molto più approfondito), ne è semmai una conseguenza. Una complicata procedura di cancellazione di un'account è tale al fine di preservare la tua affiliazione, che è cosa un pò diversa dalla schedatura.

    Quanto al discorso dell'utilizzo di un nickname piuttosto che del tuo vero nome, è indubbio che ciò consente di stabilire delle relazioni più aperte alla possibilità di ingannare qualcuno. Io però non mi riferivo alla sola blogosfera (molti la vivono come te, ma ti garantisco che altrettanti la utilizzano per ampliare il proprio cerchio di amicizie reali e – diciamola tutta – pure per incontrare persone appertenenti all'altro sesso), ma anche alle varie messaggerie, chat, siti di incontri et similia dove chi "vuol far male" (e le cronache possono tristemente testimoniarlo) può nascondersi con maggior facilità.

  13. Più che un semplice problema di privacy, quello di FB è un problema di stato mentale: come dice Gattarandagia genera una condizione quasi 'pubblicitaria'; ad esempio la ridicolaggine del pulsante "mi piace"………se un post mi piace, lo dico, ci scrivo su, non mi aggrego alla lista di quelli che 'ghignano davanti alla telecamera', giusto per il piacere di farsi vedere……

    FB uccide la comunicazione, in un certo senso. Ovvio che la colpa non è del mezzo ma dell'utenza, tuttavia il modo in cui il simpatico sito è orchestrato spinge l'utenza a un comportamento spesso sregolato e privo di cautele. Provate a vedere l'elenco delle applicazioni che possono accedere ai vostri dati nella sezione delle preferenze. TUTTE E 5 (o 6) LE SEZIONI………….

  14. @fda006
    Circa due anni fa scrissi più di un post contro Facebook. Ricordo che arrivai a dire che FB stava ai blog come i programmi di Maria De Filippi alla televisione di qualità. Oggi sono meno negativo nei confronti del Social Network di Zuckenberg. Propone un proprio linguaggio che certo è più spiccio e superficiale di quello dei blog (io continuo a divertirmi di più su Splinder), ma che comunque è altra cosa rispetto alla blogosfera. Anche se due anni fa Splinder iniziò a svuotarsi e molti si trasferirono armi e bagagli su FB, in realtà i due strumenti sono assai diversi e soprattutto non in alternativa. Sta ad ognuno decidere se utilizzare entrambi, o uno solo e secondo quali modalità. Quello che appare a te come ridicolo, ad un altra persona può invece sembrare una cosa divertente. In fondo è anche questa la forza della Rete.

  15. Si, ovviamente………non sto certo promuovendo una crociata anti FB
    (anche perchè non avrei molto tempo, tra quella pro Open-source e quelle anti Microsoft e, soprattutto, anti Apple ^^)

    Però credo FB sia una sorta di sintomo………non a livello di twitter. che è (secondo me) veramente da psicopatici, ma siamo sulla buona strada………sintomo di una società che si sta richiudendo in sè stessa, che sta atomizzando la propria comunicazione.

    Comunicazione sempre più commerciale, diretta e per certi versi povera….

  16. @fda006
    Sinceramente non so se arriverei a queste conclusioni. Se la si rapporta allo scambio che si ha su una piattaforma di blogging, certamente la comunicazione su FB risulta più frettolosa e superficiale. Se più semplicemente si considera FB come un canale in più per tenere un contatto (per quanto parziale e limitato) con qualche amico, non ci vedo nulla di male. Magari – a me è successo – quel contatto parziale può diventare lo spunto per una rimpatriata nella vita reale con chi non si vedeva da molto tempo. Perdipiù ricordo che è stato proprio attraverso FB che è nato il Movimento Viola e l'organizzazione della prima manifestazione contro il Premier del dicembre dell'anno scorso. Insomma: lo strumento mette a disposizione delle possibilità, ancora una volta sta a noi sfruttarle nel modo migliore.

  17. Non dico niente sul film che non ho visto (e magari un giorno vedrò)
    Per quanto riguarda FB leggendo  i commenti, pensavo…
    Quante persone usano il nick anche su FB, e quante hanno una doppia idientità, o un doppio account.
    E' nato il movimento viola, ma altrettanto velocemente ci sono aggregazioni sulla scia del momento, non ponderate e che vendgono dimenticate in un battiot di ciglia,  ed alla fine dannose per la credibilità di altre, più serie e profonde.
    Personalmente, non temo i contatti in rete,  certo non ci metto il numero di cellulare e l'indirizzo di casa, e l'anno di nascita (così non provano a fare il codice fiscale), e penso che le informazioni che mettiamo, a livello di dati personali, di gusti, preferenze,. adesioni,  siano un ricco data base: mi presto, per quanto mi serve FB. Non aderisco più ai giochini (le applicazioni) e alle campagne che mi sanno di marketing. Rifiuto le offerte di amicizia  di chi mi dà l'impressione di fare raccolta di figurine,e  ogni tanto passo a cancellare gli "amici" che non interagiscono nè con me, nè con gli altri amici.  Di contro, con FB ho conosciuto un sacco di persone con le quali mi frequento anche, ed era una cosa che cercavo, rifarmi un giro di amicizie "con ricambio", cioè non si vedoo sempre gli stessi, come era in gioventù… e credevo che da "vecchi" fosse difficile…
    Per scrivere, preferisco il blog, e i contatti nati con il blog sono i più solidi, non so dire come mai.
    E comunque, come dicevi, delle cose è importante l'uso che se ne fa…mi spiace notare in alcuni una presenza continua, che  fa pensare alla dipendenza.
    Un amico ha voluto farmi provare Friend feed… è allucinante per velocità e contagio, in teoria non ti dovresti staccare mai… sono scappata al primo giorno, FB è lento, al confronto.

  18. @tiptop
    Direi che l'utilizzo che fai di FB è più o meno come il mio. Come ho già detto, io continuo a divertirmi di più su Splinder, perchè qui si può avere un livello di approfondimento che FB non ha. Però ribadisco: sono due strumenti differenti che possono benissimo convivere. Sicuramente FB ha parecchi limiti e in moltissime cose è tutto fuorchè user-friendly, ma se è riuscito a conquistare 500 milioni di utenti in tutto il mondo significa che risponde a delle domande. E' il secondo sito per dimensioni ed impiego dopo Google. Sono numeri che evidentemente vanno molto al di là di una moda passeggera.

    @CineSerialTeam
    Io invece ho trovato tutti assolutamente credibili e convincenti, a partire proprio dal protagonista…

  19. Ho letto più o meno tutti i commenti e trovo assurdo che non è necessario alla lettura del post non sapere chi ci sia dietro (perchè se dietro c'è un malato di mente che fa copia e incolla da altri siti, francamente mi girano le palle e mi fermo qui, senza fare nomi di blogger recenti spacciati per altri)….
    Facebook è stato criticato da molti blogger di Splinder, in questi ultimi due anni, che hanno francamente un blog molto commentato ma di scarso/mediocre valore (e quindi per certi aspetti un blog più superficiale di quello che è Facebook)
    Facebook per alcune cose è molto utile e io ne ho capito subito le potenzialità dal primo giorno in quanto la mia filosofia di vita è che prima di giudicare bisogna provare (un modo di vivere che dovrebbe essere normale ma che a quanto pare non lo è)……
    chiaramente criticare dall'esterno per i blogger di Splinder, Blogspot e chi non usa proprio i computer è facile……
    il film non l'ho visto, però da come hai descritto il finale sembra che alla fine il regista (e gli sceneggiatori) dica la sua proprio alla fine…….
    Buona serata!

  20. @paveloescobar
    Due anni diversi blogger (devo dire per onestà: me compreso) criticarono aspramente FB, forse perchè stava letteralmente svuotando Splinder (e immagino fosse lo stesso per le altre piattaforme di blogging). Passata la prima fase, molti tornarono all'ovile e capirono che i due strumenti hanno in realtà finalità ed impiego differenti e che uno non esclude l'altro.
    Il film te lo consiglio davvero. Secondo me è uno dei 4/5 migliori dell'anno.
    Buona serata a te…

  21. Sigh, quel sito non funge più da un bel pò………….bisogna fare a mano. ^^

    Comunque, ad ognuno il diritto di scegliere se usare o meno FB. Tenendo però conto che non si tratta nè di un mezzo straordinario, nè di 'opera del diavolo'.

    E' nè più nè meno come la TV: chi ce l'ha ci si trova bene, chi non ce l'ha più si trova bene lo stesso, ed entrambi sono spesso critici della posizione avversaria XD

Rispondi a SaR Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *