Il marcio della politica secondo Clooney

Il marcio della politica secondo Clooney

Durante le Idi di marzo del 44 a.C. Giulio Cesare venne pugnalato in Senato da chi considerava un amico. Da allora il mondo politico non è cambiato molto: corruzione, brama di potere, intrighi, tradimenti sono ancora all’ordine del giorno. Il nuovo film di George Clooney racconta la perdita dell’innocenza di un giovane addetto stampa in forza allo staff di uno dei candidati presidenziali democratici, il quale – coinvolto negli inganni e nelle nefandezze che pervadono l’ambiente – ne esce irrimediabilmente cambiato. Il percorso che lo porta dall’idealismo iniziale al cinismo e alla spregiudicatezza, è descritto dal regista senza moralismi, in modo asciutto ed elegante.

Le Idi di Marzo è un lavoro impeccabile, con un robusto impianto teatrale, dialoghi brillanti ed un cast all star, all’interno del quale George Clooney si ritaglia il ruolo del candidato. Ryan Gosling è un protagonista credibile e  Philip Seymour Hoffman, Paul Giamatti, Evan Rachel Wood e Marisa Tomei, degli splendidi comprimari. E’ un film in cui non ci sono eroi, nè personaggi positivi. Nessuno riesce a salvarsi da una deriva morale in cui lealtà ed integrità sono valori svuotati dal loro significato, e l’egoismo, la manipolazione e la sopraffazione costituiscono il vero motore propulsivo. La politica è una cosa sporca e chiunque voglia praticarla non può che sporcarvisi le mani. Un film che prende le mosse dal miglior cinema di impegno sociale degli Anni 70, pur immergendosi nella contemporaneità della politica americana ed in particolare nel clima di disillusione rispetto alla Presidenza Obama.

24 pensieri riguardo “Il marcio della politica secondo Clooney

  1. è un film che voglio vedere assolutamente, poi ti dirò come l’ho trovato.
    Sicuramente il tema è interessante, ed è altrettanto vero che la denuncia di Clooney non sia riferibile solo all’America e al suo sistema politico (il diretto interessato è proprio Obama, come dici), ma al mondo della politica in se: la ci sono le lobby favorite anche da una regolamentazione che le mette alla luce del sole. Da noi, invece, i centri di potere non sempre sono visibili, spesso addirittura illegali: questo fa della politica “una cosa sporca”, come dici nel post.
    Ma c’è un rimedio per non sporcarsi le mani? Pur rimanendo nella politica, ovvio…

  2. @Tommaso
    In effetti le riflessioni che il film induce, riguardano purtroppo la politica in generale e non solo quella americana. C’è un rimedio? Onestamente non saprei. Qui in Italia parrebbe proprio di no, visto il grave e diffuso intreccio fra malaffare e la politica che esiste…

    @pyperita
    Ne sono lieto… :)

  3. Il rimedio non c’è. E ci mancherebbe che seppure ci fosse ce lo raccontasse un film ( sostiene Clooney e, con meno autorità, pure la scrivente), sai che noia.
    Però Clooney continua a cimentarsi con missioni impossibili, cinematografiche e non : fa e disfa case di produzione,e dal blockbuster passando per i Coen e per operazioncine complicate come Syriana, senza disdegnare la sperimentazione e il divertimento (“In amore niente regole”) ,eccolo lì, sempre preso a interpretare l’uomo di cinema a tutto tondo ovvero a cercare di coinvolgere massime autorità mondiali e ingenti capitali, in imprese tipo il Darfur. Questo vuol dire che è uno che ” ci crede” e nonostante lo sfracello, ci prova. Questo mi piace di lui e – non a caso – del suo cinema. Mossette incluse.

  4. @Bruno
    E’ vero… abbiamo iniziato l’anno con gli stessi film… in effetti non è che ce ne siano così tanti degni di visione… per i prossimi io spero di riuscire a vedere The Artist ed Emotivi Anonimi

    @sed
    Concordo pienamente… senza parlare di Paradiso Amaro, per cui è candidato, con serie possibilità di vittoria, all’Oscar…

  5. Paradiso amaro nonostante il titolo è un bel film (ma prima devi vedere Shame, se mi riesce scrivo qualcosa).
    Mentre leggevo pensavo se oltre che con Grant e Stewart non te la dovessi vedere anche con Clooney che è un altro grande classico per signore. Vitaccia.

  6. @sed
    Sgrunt… non mi dire niente… è una vera faticaccia!!!
    Shame non mi ispira granchè… la dipendenza patologica dal sesso io ormai la associo solo a berlusconi… e un film del genere che non sia ambientato a Palazzo Grazioli non è realistico!!! :)))

  7. Azz Clooney fa pure il regista, non lo sapevo. Dal trailer mi sembra la solita americanata sui retroscena delle elezioni americane. Certo, in parte una pagliacciata lo sono, specie le primarie spettacolarizzate fino all’esasperazione

  8. tanto per cominciare, chi è il vero pugnalato nel film? mi parrebbe che sia piuttosto il consigliere Paul Zara che il candidato Morris…
    aggiungerei poi che Cesare venne accoltellato perchè tiranno….
    nessuno ne esce pulito? neppure Morris? non so se condivido sino in fondo questa affermazione: in fin dei conti Morris è già politico solo i suoi adoratori possono vederlo immacolato, eppoi è costretto ad accettare il compromesso di Meyers-Gosling ….esce più sporco di quanto non fosse all’inizio?

    messe da parte queste considerazioni preliminari, perfetta la descrizione come “perdita dell’innocenza” del protagonista. è quasi un “romanzo di formazione” politica (o modello negativo di formazione). concordo anche sullo stile asciutto: da un senso complessivo di estrema naturalezza a tutti gli scandali che accadono, quasi non fossero neppure più scandali (letto in questo senso devo riformare la mia prima interpretazione di “noia” per l’eccessiva “pianezza” del film: è una scelta con un suo perché…).
    per il resto è una descrizione realistica della politica politicante: un mondo dove accettare compromessi è necessario e non sempre per il meglio (ma neppure sempre per il peggio). un ritorno alla realtà dopo l’elezione di Obama.
    sporcarsi le mani pare inevitabile, altrimenti restando duri e puri difficilmente si ottiene qualche risultato. il bilancio spetterà poi alla storia, anche valutando i fini.

  9. @Luca
    Veramente è tutt’altro che un’americanata… anzi è un ottimo lavoro sotto tutti i punti di vista. Te lo consiglio…

    @redpoz
    Certamente anche Morris non è un personaggio positivo. E’ un politico che ha avuto una relazione extraconiugale e, ben sapendo che se la notizia arrivasse ai media significherebbe la fine della sua carriera, è disposto a tutto pur di tenerla nascosta, anche ad un compromesso che va assolutamente contro i suoi principi. Nel film tutti tradiscono (e “pugnalano”) tutti: Ryan Gosling tradisce la sua purezza iniziale, Hoffman e Clooney. Hoffman tradisce Gosling rendendo pubblico il suo contatto con Giamatti. Giamatti è disposto a tradire il candidato avversario soffiandogli il suo giovane addetto stampa. Clooney tradisce i suoi principi. Marisa Tomei tradisce i suoi contatti politici per uno scoop e via così…

    @sed
    Wow… il talento visionario di Terry Gilliam è sempre un gran piacere per gli occhi! Peccato per la Capotondi che è tanto caruccia quanto un’attrice insopportabile!!! Bello il pigiama del bimbo con i teschi… lo voglio!!! E’ un progetto che ti ha coinvolto?

  10. Solo emotivamente (un lusso!) e per la considerazione che Napoli riesce ad essere “capita” e resa in tutta la sua realtà da registi lontani miglia e miglia (Ferrara,Turturro, Shroeder )
    E poi che bellezza: la pasta che diventa produttrice.
    Un pigiama con i teschi?
    Cary Grant non lo avrebbe indossato mai.

  11. @sed
    Napoli è talmente bella che è un valore aggiunto a qualsiasi film che vi sia ambientato. Cary Grant sicuramente non lo avrebbe mai indossato un pigiama coi teschi, però Peter Lorre in Arsenico e Vecchi Merletti, magari si… :)))

    @maude
    Però bly ray è molto più bello che blu ray!!! :))

  12. vero. diciamo che avevo sottovalutato nel personaggio di Clooney-Morris a) la relazione con la stagista, b) la pugnalata al consigliere Zara perchè da un lato giustificate dal ricatto di Gosling-Meyers e dall’altro fatte da un personaggio già “navigato” e da tempo non più immacolato.
    più interessante è il tradimento di Zara (il capo di Meyers-Gosling), perchè (se ben ricordo) fatto proprio per preservare la purezza della campagna… insomma, un paradosso al massimo grado.

  13. Certamente.E quale donna,del resto, non vorrebbe vedere Peter Lorre in pigiama?
    (ma non si doveva competere con i divini mettendo in campo grazia,eleganza e fair play che, seppure in assenza di altezza,prestanza e mossette, fanno sempre la loro porca figura?
    Con certi pigiamini Clooney and co vincono facile)

  14. …Attore e regista: da quando ho visto Syriana ho capito che Clooney non era solo estetica piacevole per le signore, ma che c’era una consistenza cerebrale. Anche in questo caso, non appena possibile andrò a vederlo al cinema o, al peggio, mi comprerò il DVD.
    Un’altro attore in fase di rivalutazione è Di Caprio: in Titanic era ancora acerbo, ma da un paio di anni in qua si è notevolmente migliorato.

    La politica NON è una cosa sporca: sono gli uomini ad averla resa così. Purtroppo la sedimentazione di comportamenti negativi è così importante, che viene naturale un moto di repulsione quando si ode la parola “politica”. Vade retro satana!

  15. Abituati alla mancanza di spessore dei nostri politici, il comportamento del governatore Clooney appare quasi doveroso nel suo cinismo e sembra dirci che questa è la politica, che è sempre stata così e che lo sarà sempre . L’autore, parlando di politica, ci descrive la natura umana e una sua forma di depravazione quando il potere l’affascina. Film “importante” che tuttavia non mi ha presa + di tanto senza Clooney chissà?

    sheratihoaggiuntoduerighedamesulLachiavediSara

  16. @Don
    Fammi sapere, allora… :)

    @Camoscio
    Sono assolutamente d’accordo sia su Clooney che su Di Caprio. Purtroppo gli uomini hanno rovinato molte cose… la politica senz’altro è una di queste…

    @Shera
    Certamente la politica è una chiave di lettura dei comportamenti umani e, attraverso la sua lente, è possibile fare considerazioni più ampie…

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