Woody Allen ed il jazz

Woody Allen ed il jazz

Sicuramente il jazz per Woody Allen è una delle cose per cui vale la pena di vivere. Infatti, eccetto le volte in cui è ricorso alla musica classica e lirica, e quelle – ancor più rare – in cui la colonna sonora è stata realizzata ad hoc, la maggior parte dei suoi film è contrappuntata da splendidi, vecchi brani jazz. Come Owen Wilson in Midnight in Paris anche Allen è attratto dai suoni di un glorioso passato. Per contro, in più di un’intervista ha dichiarato la sua avversione per tutta la musica più recente: «Poi vedi quattro tizi con le chitarre e diecimila persone con le fidanzate sulle spalle, tutti a torso nudo, musicisti e pubblico, i musicisti con le pitture di guerra in faccia, la musica amplificata all’inverosimile, le chitarre spaccate sul palco…, sono cose che non mi dicono niente. È evidente che sono rimasto indietro, ma mi sta bene così».

Le predilezioni del regista vanno alla musica dei primi anni del novecento di New Orleans [quella che ama anche eseguire quando si esibisce in veste di clarinettista con la propria band] e al repertorio jazz degli anni 30 e 40: quindi Duke Ellington e Louis Armstrong, Billie Holiday e Harry James, Glenn Miller e Benny Goodman, Irvin Berlin e Tommy Dorsey, fino a Django Reinhardt a cui è dedicato Accordi e Disaccordi. La musica nei suoi film non si limita ad una funzione ornamentale, ma ne costituisce l’essenza stessa. Serve sia per disegnare un immaginario ed una linea poetica, sia a fini narrativi, come elemento di una messa in scena che – in aggiunta ad immagini e dialoghi – si fonda proprio sull’aspetto sonoro per meglio presentare e descrivere personaggi e situazioni: «Se senti il bisogno di esprimerti e non possiedi alcun mezzo per farlo, la musica è un grosso aiuto: sostiene parecchie scene in modo efficace, può essere decodificata e dà significato a molte sequenze».

[audio:http://dl.dropbox.com/u/11584263/songbefore.mp3,http://dl.dropbox.com/u/11584263/misbehave.mp3,http://dl.dropbox.com/u/11584263/stardust.mp3 |titles=I’ve Heard That Song Before,Let’s Misbehave,Stardust|artists=Harry James,Irving Anderson,Louis Armstrong]

19 pensieri riguardo “Woody Allen ed il jazz

  1. Se senti il bisogno di esprimerti e non possiedi alcun mezzo per farlo, la musica è un grosso aiuto: è proprio vero e non vale solo per il cinema. Una persona che non possiede particolari doti di espressione artistica ed emozionale può sempre aprire il cuore alla musica e lasciare che siano le note a spiegare ciò che altrimenti non avrebbe voce. Per questo il fatto d’ignorare, o di relegare a pochi cultori, l’insegnamento del linguaggio musicale (perché di linguaggio si tratta!) è una grossa pecca della nostra scuola. Potremmo essere tutti “poliglotti”, avere un canale espressivo in più (e ciò vale anche per i semplici ascoltatori, non solo per gli esecutori).

    I brani scelti sono splendidi!

  2. d’altronde per me la colonna sonora,nei film,ha la stessa importanza della sceneggiatura.E un buon compositore il carismo di un divo dello schermo
    I film di Allen magnifici di per sè,sono anche arricchiti da questi suoni pregiati di un lontano passato

  3. @Luca
    Non c’è dubbio!

    @Adam’s Rib
    Perfettamente d’accordo. L’insegnamento musicale dovrebbe avere ben altro spazio e dignità nel nostro sistema scolastico…

    @davide
    Condivido… anche io ho sempre posto una particolare attenzione alla colonna sonora di un film. Allen poi ha saputo elevare la musica presente nei suoi lavori a vero e proprio elemento narrativo…

    1. @MDBS
      The Reader è un film che amo molto, tratto da uno splendido romanzo. Entrambi però accolti da critiche di revisionismo nei confronti dell’Olocausto che, a mio parere, non hanno ragione d’essere. E’ una storia che induce a riflessioni di diverso tipo… e se si vuole, il tema dell’Olocausto non è neppure quello centrale. Esiste uno stretto legame fra il male e l’ignoranza. Non a caso, il personaggio della Winslet, nel momento in cui è in grado di emanciparsi dalla propria ignoranza, diventa finalmente consapevole delle colpe commesse e non riesce ad accettarle. E poi c’è una storia d’amore, molto intensa anche se inusuale, che porta a 2 diversi percorsi di formazione, uno dei quali terminerà tragicamente. Meraviglioso cast ed Oscar meritatissimo per la Winslet.

      1. pienamente d’accordo,tema centrale l’ignoranza che si porta dietro l’inconsapevolezza delle proprie azioni e più in generale di chi ci circonda.Riscatto esistenziale e morale attraverso la “conoscenza” e riappropriazione del proprio io,ossia libertà di scegliere.
        Grazie:-)

  4. “Poi vedi quattro tizi con le chitarre e diecimila persone con le fidanzate sulle spalle, tutti a torso nudo, musicisti e pubblico, i musicisti con le pitture di guerra in faccia, la musica amplificata all’inverosimile, le chitarre spaccate sul palco…, sono cose che non mi dicono niente. È evidente che sono rimasto indietro, ma mi sta bene così». ahaha! non ho l’età di Woody (non ancora) ma spesso l’ho pensato anch’io.. :) preferisco il jazz un po’ meno anni 30-40.. ma sicuro questi brani rievocano film che hanno fatto epoca. Ciao :)

  5. Grande Woody e le sue colonne sonore!
    Ma quando utilizzerà le musiche di Prince, definito da Miles Davis il Duke Ellington degli anni 80???????
    Ho paura che lui in effetti si sia perso qualcosa, musicalmente parlando, negli ultimi 30 anni, forse anche a causa di un certo pregiudizio che l’ha portato a fare di “tutta un’erba un fascio”……
    Buonanotte e buona domenica!
    Ps senti probabilmente aprirò un blog dove parlerò solo di musica. Devo decidere tra Altervista e WordPress. Tu che mi consigli? A quanto pare ci sono i pro e contro….

  6. @giovanotta
    Eh eh eh… hai ragione: il jazz ha un grande fascino! :)

    @Giampaolo
    Si, in effetti c’è stata della grande musica anche in questi ultimi 30/40 anni. Certo è che il jazz, quello delle orchestre degli anni 30 e 40, ma anche quello dei grandi vocalist come la Fitzgerald, la Holiday, Armstrong, ecc… ha un fascino unico.
    Altervista non lo conosco, ma credo che per i suoi blog utilizzi proprio WordPress… per cui, tanto vale andare alla fonte…
    Buona domenica a te.

  7. Ma il personaggio di Accordi e Disaccordi è veramente esistito o è una summa di vari jazzisti ?
    Il jazz mi affascina ma lo conosco pochissimo, da dove posso iniziare per colmare questa lacuna ?

  8. Purtroppo a me il jazz non fa impazzire. Ancora ancora quello classico di Woody Allen, ma non amo quello troppo “improvvisato” (non so se mi sono spiegata bene ..). Buona domenica Rear

  9. @Bruno
    Il personaggio di Accordi e Disaccordi è di fantasia, ma Django Reinhardt, che Sean Penn addita continuamente come il miglior chitarrista jazz della storia (e di cui soffre il confronto fino a svenire) è un personaggio autentico, i cui brani appaiono spesso nelle colonne sonore dei film di Allen, Midnight in Paris compreso.

    Per me il modo migliore per approciarsi per la prima volta al jazz è avvicinarsi ai grandi vocalist classici, perchè comunque è una musica che sposa la qualità alla popolarità, la raffinatezza alla facilità di ascolto. La Horizon fa delle raccolte ottime… sono solitamente doppi CD con buona parte del meglio di artisti come Ella Fitzgerald, Billie Holiday, Louis Armstrong e Frank Sinatra, che hanno fatto la storia del Jazz. Come vedi, le trovi facilmente su Amazon.

    @Maude
    Ma quel jazz lì… il “jazz freddo” per intendersi non piace molto neppure a me. A qualcuno (me compreso) piace “caldo” (per dirla con Billy Wilder)… io preferisco infatti il jazz classico dei grandi interpreti come Ella Fitzgerald o Billie Holiday, oppure delle grandi orchestre come quella di Glen Miller o Benny Goodman…

  10. Monk non ti piace?
    In ogni caso qualcuno basa la sua vita pensandosi superiore ai neghèr,mai visto un padano inventare qualcosa di immortale e universale come il blues o il jazz ,e tu?

  11. io odiavo il jazz per un’esperienza di ascolto terribile ma pare fosse un jazz molto estremo, ho rimosso e cmq non mi sarei mai saputa spiegare :)
    devo dire che dopo Sostiene Bollani e anche questo tuo acuto post sto cercando di far pace con genere, anche se il primo amore punk sfascia chitarra non lo posso scordar!

  12. adoro tutto di Woody Allen, anche le sua passioni…ha ragione sul jazz, tuttavia è rimasto un tantino retrò sulla musica e il modo di ascoltarla oggi…
    un grande a prescindere…sempre

  13. @luigi
    Si, in effetti c’è stata molta buona musica anche in questi ultimi 40 anni… ma, probabilmente lui è rimasto ancorato ai suoni della sua adolescenza…

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