E così, dopo una lunga e sofferta decisione, ho finito per votare “Sinistra e Libertà“. L’ho fatto con l’auspicio che un buon successo del partito di Nichi Vendola possa configurare una rottura degli attuali malsani equilibri che governano l’opposizione. La speranza, neppure troppo celata, è che il PD, una volta liberatosi dalla zavorra della sua componente cattolica, che gli ha spesso impedito di portare avanti un’azione fluida, coerente e coraggiosa, possa compattarsi a sinistra, finendo col diventare ciò che era nelle intenzioni sin dall’inizio: ossia un nuovo e moderno partito di sinistra riformista europea. Un soggetto politico di rinnovamento culturale e sociale, che sappia catalizzare l’intera area laica e sia in grado di parlare al Paese, a cominciare dalle sue fasce popolari. Occorre essere guidati da persone che si muovano secondo ideali di giustizia e tolleranza, per riportare nel tessuto sociale tutti quei valori che 15 anni di berlusconismo hanno contribuito a spazzare via.
Mai come ora l’Italia ha bisogno di “Sinistra” e di “Libertà”. Due dimensioni che in questo regime illiberale vengono negate da un’informazione di Stato che copre tutto quanto è scomodo, e da una destra impresentabile, che ha abbruttito il nostro paese con il culto dell’impunità e della discriminazione, composta soltanto da zelanti servitori di un primo ministro che recentemente ha del tutto perduto le sue già poche facoltà mentali. Come recentemente ha scritto Veltroni, «la destra sta edificando un paese violento. Violenza reale, mai così diffusa. E violenza nei rapporti tra le persone. Il paese è tornato a vivere nell’odio e la frantumazione di ogni rete di relazione – tra giovani e anziani, tra italiani e immigrati, tra deboli e forti, tra Nord e Sud – spezza l’anima migliore della nostra Italia».
Oggi persino il Nobel per la letteratura José Saramago scrive sull’argomento, riferendosi al premier come a: «una cosa pericolosamente simile a un essere umano, che dà feste, organizza orge e comanda in un paese chiamato Italia. Questa cosa, questa malattia, questo virus minaccia di essere la causa della morte morale del paese di Verdi. Non è che disobbedisca alle leggi ma, peggio ancora, le fa fabbricare a salvaguardia dei suoi interessi pubblici e privati, di politico, imprenditore e accompagnatore di minorenni».