Nuovo Cinema Brunetta

Nuovo Cinema Brunetta

Pochi giorni fa il ministro della Pubblica Amministrazione ha dovuto incassare la notizia che, nonostante la “cura Brunetta” tanto strombazzata dai media del premier, gli assenteisti sono tornati ad assentarsi ed i fannulloni a non far nulla. Autunno di passione quello del ministro, che nelle ultime settimane si era già reso protagonista di alcune farneticanti dichiarazioni, degne peraltro del suo ispiratore e mentore berlusconi. Un ventaglio di aggressioni livorose che hanno avuto come oggetto prima le elite di merda, cioè quelle delle rendite editoriali, finanziarie e culturali, intente ad organizzare colpi di stato per ribaltare il risultato elettorale. Poi la sinistra parassitaria che deve andare a morire ammazzata. E dopo ancora l’Associazione Nazionale Magistrati, definita come un mostro. Ma il punto più basso e al tempo stesso significativo, sta nelle dichiarazioni raggelanti che il ministro ha rilasciato a proposito del Cinema. «Mescolare cultura e spettacolo è un imbroglio. Cineasti parassiti che ti spiegano quanto l’Italia faccia schifo, gente che ha preso tanti soldi e ha incassato poco al botteghino, gente che non ha mai lavorato per il bene del Paese, anzi, non ha mai lavorato. Un film è come un’azienda: ti presto i soldi, magari a tasso agevolato, se va bene ok, se no ti attacchi e me li ridai lo stesso. Ma perchè finanziamo il cinema? Forse che finanziamo i piano bar o le discoteche?»

Niente più cinema come settima arte, dunque. Rossellini vale come un dancing di Riccione, il neorealismo quanto una balera del basso Piemonte. Ed è proprio dai tempi del neorealismo che un politico non metteva in discussione il cinema come forma artistica. La cultura, secondo il ministro Brunetta, è tale solo se fa soldi! Un assunto perfettamente in linea con un governo neofascista che non perde occasione per dimostrare la propria demagogia populista. Persino la scelta dei toni così volgari e sprezzanti dimostra come oramai non ci sia più neppure bisogno di apparire moderati presso una pubblica opinione inesistente. Oltre alla caccia al comunista, al drogato, all’omosessuale, all’uomo di colore, al rom, al sindacalista, al magistrato, ecco che berlusconi ed i suoi feldmarescialli, con Brunetta in testa, hanno apertamente dato il via alla caccia all’intellettuale.

34 pensieri riguardo “Nuovo Cinema Brunetta

  1. Se Brunetta avesse pronunciato queste parole dopo l’uscita del film "Barbarossa" forse, e sottolineo forse, sarei potuto essere d’accordo con lui. Peccato che dopo il flop di questo kolossal da 30 milioni di dollari non ha proferito parola.
    Comunque queste esternazioni di Brunetta mi danno fiducia perchè se si ha paura della cultura vuol dire che ci sono ancora dei margini per scuotere le coscienze delle persone.

  2. Brunetta per paradosso è fuori dal contendere, solo che egli cerca di esistere anche con le solite tiritere. Un saluto da Salvatore. "Il cinema italiano era migliore ieri, oggi lo trovo pessimo!"

  3. @fishka
    Io sono un pò meno ottimista sulla possibilità di scuotere le coscienze di molti nostri connazionali cresciuti a pane e mariadefilippi. Un saluto.

    @paguroeremita
    La vignetta è asolutamente dissacrante… sì! :)
    Un saluto. Paolo.

    @SaR
    Il cinema italiano era infinitamente migliore negli anni 50, 60 e 70. Ciò non toglie che compito dello Stato è promuovere quei film, che proprio per il loro contenuto di impegno culturale farebbero fatica ad essere prodotti, perchè privi di un’attrativa da blockbuster. Ciò sarebbe doppiamente importante perchè così si otterrebbe anche di educare il pubblico a non andare a vedere solamente i cinepanettoni. Brunetta dice invece l’esatto contrario: se il film è commerciale lo finanzio, se invece è un film culturale no. Chiaro l’intento di appiattire l’offerta cinematografica, così come si già fatto con quella televisiva.
    Un salutone.

  4. Al riguardo la penso un pò come Pierluigi Battista di CorSera, il quale scrive che Brunetta ben rappresenta questo Governo che «vive come un incubo l’assedio dell’intellighentia che resta dall’altra parte. La vive come un’oligarchia di parassiti. Come una nomenklatura elitaria e snob incapace di mettersi in sintonia con il "popolo". A destra i voti, a sinistra le mostre e i premi letterari».

    Matteo.

  5. @Matteo
    Un regime videocratico come quello di berlusconi non può che contrapporsi in ogni modo all’arte e alla cultura, visto che poggia le proprie fortune proprio sul continuo e costante abbassamento del livello culturale delle masse. Si è spenta la coscienza civica di una nazione intera e quando questo avviene si è legittimati a far quasi tutto, persino far saltare migliaia di processi per far cadere in prescrizione il proprio, senza che ci sia un sollevamento popolare.

    @Lunatik
    Non so come mai, ma mi pare di scorgere una sottile vena sarcastica nel tuo commento!!! :)))

    @Adam’s Rib
    Esatto. Il Cinema è, comunque la si pensi, una forma espressiva libera ed in quanto tale, va fermata!

  6. glom………
    ma si, che ideona, via tutto…
    infatti prima hanno tentato di eliminare i cinema, allontanandoli dal centro storico delle città rimpiazzandoli con scandalosi bingo per spennare le pensioni delle vecchine (che però non hanno abboccato anche perchè per fortuna in quel delirio non ci capivano nulla), poi ora si tenta di eliminare direttamente il cinema tout court…
    ma sì, facciamo cultura solo col GF e i giochi dei pacchi……… tanto la gente si diverte lo stesso……..
    GLOMMMM
    ;o((((((((((
    bananae

  7. Credo che il mister B. in seconda (incredibile, ce n’è uno più piccolo del solito B.!) debba imparare ad usare un vocabolario più vario, più corretto e meno greve (visto che non è un signor nessuno e che non sta tra le quattro mura di casa sua). Il cinema è una forma espressiva troppo importante (la 7a arte!) per lasciare che vengano centellinati i finanziamenti a favore di prodotti di largo consumo che appiattiscono ulteriormente menti già troppo superficiali e qualunquiste. Forse l’auspicio dovrebbe essere una supervisione (seria, GARANTITA DA PERSONE COMPETENTI E PRIVE DI INTERESSI SPECIFICI) delle erogazioni per evitare che vengano elargiti finanziamenti per fiction e film che in un paese normale neanche troverebbero uno sceneggiatore. La vignetta è uno spasso!

  8. Quello puo’ dire cio’ che vuole, il cinema esistera’ sempre, e non solo per i cinepanettoni, e anche la gente che accorre in sala a vedere film intelligenti e di spessore. Anche io non sono sempre ottimista sulla societa’ attuale in genere, ma il germe della cultura, dell’arte e del cinema non morira’.

  9. @fishka
    Eh eh… hai ragione. Penso sia la cosa più salutare da fare!!! :)

    @bananae
    Ma che bello quando leggo che c’è un commentino della mia amica Bananae!!! :)
    Quanto al merito del tuo intervento, sai che non posso che essere assolutamente d’accordo con te!!!

    @iolosoxchecero
    Io penso che anche l’evoluzione del linguaggio usato da questi signori nasconda una strategia. Non avrebbero potuto usarlo anni fa. Ora la gente è pronta perchè si sente rappresentata in pieno da questo facile populismo… da questa chiusura nei confronti dell’altro e da questo attacco a qualsiasi cosa esprima un’opinione non allineata. "Il popolo è con me", "Gli italiani sono come me", "Agli Italiani questo non interessa"… ecco, frasi così lasciano intendere ai più ingenui un profondo e genuino rispetto per la gente, invece rappresentano l’esatto contrario. Si usa l’ignoranza dei più per legittimare qualsiasi nefandezza venga compiuta a beneficio proprio e dei propri compagni di merenda.

    @aleike
    Anche io sono convinto che tu abbia ragione… anche se a volte mi prende lo sconforto!

  10. Nei campi di concentramento nazisti c’erano anche gli "asociali" e i "nemici dello stato". Anche nei gulag sovietici.In queste categorie rientravano comodamente scrittori, cineasti, intellettuali in genere che non si uniformavano al pensiero unico e spingevano la gente ad usare autonomamente il cervello. Chi non ricorda il passato non ha futuro.

  11. Scusa; non per criticare o per far la punta ai chiodi: ma le balere del basso Piemonte sono divertenti! Non potevi dire : "Il neorealismo come una scoreggia di Briatore al Billionaire"? Sempre con ‘sto basso Piemonte?!?!!
    :-)

  12. rw2.0, se si pensa che al ministero della cultura c’è bondi non meraviglia la filippica di brunetta. è evidente che per gli squadristi del governo cultura e buon gusto risiedono in insulti, parolacce, bugie, offese a chiunque non la pensi come loro. io sinceramente non ho notizia di alcun membro di governo di una democrazia evoluta (come dovrebbe essere la nostra) che fa riferimento agli oppositori apostrofandoli come "élite di merda", "culattoni", "coglioni", "bamboccioni", "fannulloni", "stronzi", o mostrando il dito medio. ecco, a me tutto ciò scandalizza e offende. molto. è questo genere di cultura che oggi noi cittadini finanziamo, con buona pace dei vari rossellini, de sica, fellini, che avranno consumato ormai le loro tombe a furia di rivoltarvicisi.

  13. Beh… effettivamente dare soldi a Tinto Brass mi sembrano un po’ sprecati… e comunque questo è un argomento piuttosto spinoso… giusto sarebbe fare dei distinguo…

  14. @ofvalley
    Eh eh eh… anche tu c’hai ragione!!! :)))

    @AnimalInstinct
    A proposito del Ministro dell Cultura (SIC!!!) Bondi, oggi ha scritto una lettera aperta al Foglio: «Quante bandiere rosse, quanta nostalgia, quanta trepidazione e quanta attesa di una nuova rivoluzione d’Ottobre si agitavano al Quirinale», attaccando gli artisti presenti davanti a Napolitano in occasione della Giornata dello Spettacolo, definendoli «schiavi e proni» animati, invece che dal fuoco dell’arte, «da un pregiudizio politico ostinato» e consumati da un «cieco odio atavico»!!! Chissà che la rabbia scomposta del Ministro non possa indicare che si inizi a sentire che la fine del berlusconismo è vicina!!!

    @Bananae
    Ri-smuack a te!!! :)))

    @Donburo
    Naturalmente nessuno ha mai pensato di finanziare Brass o qualsiasi film di cassetta. Il FUS (Fondo unico per lo spettacolo), istituito nel 1985, prevede finanziamenti a favore di film di interesse culturale, attività di promozione cinematografica, associazioni culturali, contributi destinati al Centro sperimentale di cinematografia, alla Fondazione “La Biennale di Venezia”, a fondazioni liriche, ecc
    Perchè le dichiarazioni di Brunetta sono raccapriccianti? Perchè lui dice sostanzialmente che bisogna finanziare solo i film che sono in grado di far soldi. Quindi per lui la cultura è uguale al profitto. Il cinema è come un piano bar!!!!!!!!
    E’ anche (ma non solo) questo odio per l’arte e per la cultura che connota il governo attuale come neofascista. Non a caso, come ha già ricordato qualcuno, in tutti i regimi illiberali la figura dell’intellettuale e la cultura in genere, sono sempre state osteggiate.

  15. E’ una feccia, e della peggiore risma. <br>
    Così definì i nostri rappresentanti a governarci la sera stessa dei risultati elettorali, alle ultime politiche, l’illuminato Giulietto Chiesa. <br>Credo che il giudizio sia condivisibile, e aggiungerei lo sgomento, lo spavento, il raccapriccio, che derivano dalla mostruosità di questi sub-umani portatori di una pseudocultura aberrante.<br>
    Ho aderito in cuor mio, e lo farò di persona a Roma, al "No Berlusconi day" di sabato 5 dicembre (<a href="http://noberlusconiday.wordpress.com/">vedi qui</a>) e, per quel che posso, cerco di fare un po’ di tam-tam.<br>Senza se e senza ma, lo slancio di protesta istintiva non può e non deve essere frenato.<br>Un saluto.<br><a href="http://www.franz-blog.it&quot; target="_blank"> Franz

  16. @Franz
    Sono in linea con te. Peraltro del "No berlusconi day" mi occuperò anche io in uno dei miei prossimi post. Ti rispondo citando alcune righe di Michele Serra, il cui pensiero condivido pienamente:

    «Se il ministro Brunetta, piuttosto che un iracondo e un demagogo, fosse una persona ragionevole, e davvero parlasse per conto del popolo italiano e nei suoi interessi, saprebbe che il nostro Paese, nell’ultimo paio di secoli, ha molto patito non già a causa delle élite, ma della loro gracilità, o mancanza. Se, per esempio, la grande borghesia conservatrice non fosse stata spazzata via (vedi l’affaire Montanelli, vedi la morte di Ambrosoli, vedi eccetera eccetera) dalla piccola borghesia reazionaria e malaffarista che ha schiantato il senso dei diritti e il senso dei doveri, e oggi regge il timone del Paese, magari avremmo ancora ministri come Visentini e non come Brunetta e Bondi, altro fazioso vaniloquente. Il poco che rimane della borghesia antifascista (certamente un’élite) e della classe dirigente repubblicana e costituzionale (un’altra élite) è l’ultimo argine culturale, etico e storico che si frappone al trionfo incontrastato dei Brunetta, del loro adorato leader e della piccola borghesia reazionaria che li vota in massa. Il loro capo, da solo, ha più potere dei fantasmatici "poteri forti" messi assieme, più denaro, più media, più altoparlanti e più balconi, più giornali, più giornalisti, più servitù e più tutto».

  17. Certo Brunetta esagera, ma il problema, depurato dalla propaganda e dalla facile generalizzazione che fa sempre ottima presa, esiste.
    Non c’è dubbio che in passato siano stati buttati via soldi a palate per film che non solo non ha visto nessuno – e qui si tira in ballo l’annosa questione della ‘formazione dei gusti’ che coinvolge anche
    musica e letteratura – ma dei quali c’era c’era da dubitare anche sull’effettiva  portata artistica…

  18. ok, crimson (e gli altri che hanno sollevato la stessa questione): ma un conto è spiegarla così, in modo pacato, o comunque utilizzando argomentazioni complesse e concrete (dalla bassa caratura di alcune delle opere finanziate alla crisi), un conto è vomitare addosso alla categoria, facendo come sempre di tutta l’erba un fascio, parole come "cineasti parassiti" e "gente che non ha mai lavorato". poi sui criteri di assegnazione dei fondi si può (e si deve) discutere, ma al di là di questo sono convinta che nel rapporto tra governanti e cittadini ci voglia rispetto ed equilibrio, anche verbale. non se ne può più di questa volgarità gratuita ed imperante, pare che questi personaggi prendano spunto dal lessico fiorito (e povero) del grande fratello!

  19. @crimson74
    Non sono del tutto d’accordo. Secondo me chi pensa che i toni di un politico, specie se uomo delle istituzioni, non siano altrettanto importanti dei contenuti, sbaglia. I toni di Brunetta significano molte cose, come dico sotto a Animal Instinct. Non si può, a mio avviso, semplicisticamente dire "esagera". Quanto poi ai contenuti, se si afferma che si deve finanziare solo chi fa soldi al botteghino, si dice una cosa precisa, profondamente pericolosa perchè nasconde una considerazione della cultura assolutamente degradante. Che poi, come giustamente ricordi tu, in passato si siano fatti degli errori e delle valutazioni sbagliate, "non ci piove". Tutto è migliorabile. Ma non è questo per me il punto centrale della questione.

    @AnimalInstinct
    Condivido. I toni di un uomo di Governo, come dicevo a Crimson, sono – secondo me – altrettanto importanti dei contenuti. I toni educano o, in questo caso, diseducano. I toni indirizzano e formano, o – in questo caso – deformano le opinioni della gente. I toni qui significano che non è più tempo per i moderati, che non c’è più spazio per i compromessi, che in questo Paese si deve andare allo scontro, al muro contro muro, che la misura è colma, che noi centrodestra siamo sicuramente nel giusto e nel bene e loro sbagliano e sono in malafede.

    @sognatricenata
    A me fa senz’altro paura… senza il quasi!!! :)
    Buon weekend a te…

  20. La questione diventa allora: "Brunetta ci è o ci fa?". Io credo che Brunetta sia molto furbo: conosce i suoi polli. E’un degno allievo del suo ‘leader’ Berlusconi, che a ogni occasione tira fuori i comunisti brutti e cattivi; Brunetta lo fa anche lui, con la ‘sinistra parassitaria’ che dà soldia palate a chi non ha merito (cosa, come
    tutti concordiamo, che rispondealmeno in parte a verità).
    Io credo che Brunetta esprima concetti giusti in modo offensivo e sbagliando, ma lo fa perché ha capito (e come lui Berlusconi), che il modo di comunicare il messaggio è tutto.
    E allora buttiamola in caciara… in fondo è lo stesso metodo che usa Di Pietro, dire cose giuste arrivando all’iperbole, non risparmiando nulla a nessuno; e guarda caso anche nel caso di Di Pietro tale tattica ha pagato…

  21. @Sinforosa
    Assolutamente d’accordo… anche sulla vignetta!!!
    Un sorriso! :)

    @crimson74
    Concordo con te sul fatto che Brunetta abbia imparato molto bene dal suo mentore come comunicare. Sul fatto che esprima concetti giusti conservo invece qualche riserva…

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