Stupratori a casa loro

Stupratori a casa loro

Le affermazioni di Debora Serracchiani sul fatto che uno stupro perpetrato da un profugo sia da considerarsi più schifoso di quello di un italiano, perchè oltre ad usare violenza nei confronti di una donna romperebbe il patto di accoglienza in essere col Paese che lo ha ospitato, la dicono lunga su cosa sia diventato il partito di Renzi. Questi democratici in crisi di consenso hanno talmente paura di lasciare agli avversari politici la connessione col “comune sentire” del Paese che si stanno producendo in una serie di dichiarazioni o – ancor peggio – di legiferazioni tutte improntate a rincorrere l’onda emotiva del momento. Eccoli quindi dar fiato a cavalli di battaglia di facilissima presa come il daje all’immigrato, la sacrosanta revolverata notturna, l’Europa dei banchieri e dei tecnocrati e via così in un repertorio molto poco “illuminato” (ed illuminante) che certo starebbe molto meglio in bocca ad un Salvini o a un Gasparri, dimenticando purtroppo che il politico di razza non è colui che insegue l’elettorato, ma colui che lo guida.

Personalmente provo pena per un partito che in passato è stato il faro della Sinistra e che oggi, in mano ai renziani, è diventato uno strumento che – ben lungi dal perseguire l’obiettivo di migliorare le condizioni di un Paese, allo sbando sotto molti aspetti, non ultimo quello sociale e culturale – mira soltanto a mantenere le proprie posizioni di potere e di rendita. Meglio avrebbe fatto l’ex sindaco di Firenze, all’indomani della vittoria alle Europee, a farsi un partito tutto suo, come Macron in Francia. Lo avrebbero seguito in tanti ed avrebbe evitato di violentare (per tornare a bomba) una cultura politica che non gli appartiene ed i valori fondanti di un Partito che meriterebbe ben altra guida.

9 pensieri riguardo “Stupratori a casa loro

  1. La violenza sessuale è un atto odioso e schifoso sempre ma risulta socialmente e moralmente ancora più inaccettabile quando è compiuto da chi chiede e ottiene accoglienza nel nostro Paese

    L’infelice frase non rappresenta né la Serracchiani per quel che ne so, né il PD, partito di un governo che più di tutti in Europa sta occupandosi di salvataggi e accoglienza sopportando le inadempienze degli altri paesi, alienandosi rapporti e consensi e soprattutto investendo nell’operazione denaro ed energie . Qui i fatti, là le parole che dovrebbero perdere peso se smentite dai fatti.
    Non credo che quello della xenofobia sia un territorio in cui il PD possa cercare voti senza essere preso a pedate.
    Ieri ho letto che tra le intenzioni di Macron c’è quella di dichiarare il meno possibile così mi sono ricordata di Prodi (2006) e del suo sconcerto quando, dopo l’insediamento del governo da lui presieduto, i molti ministri dichiaravano a spron battuto qualsiasi cosa generando imbarazzo e confusione. L’accorato appello del professore a starsene zitti rimase ovviamente inascoltato.
    Ecco : dati i tempi sarebbe ora di mettere mano alla comunicazione politica seriamente : i politici non fanno altro che parlare e con questo infinito flusso di chiacchiere è statisticamente impossibile non infilare scemenze. E poco conta se per una Serracchiani, peraltro criticata dal suo partito anche dalle colonne dell’organo ufficiale, che parla, sono decine gli esponenti che ogni giorno sull’accoglienza si esprimono differentemente. Perché deve valere solo quello che dice Serracchiani? Perché la pratica del ditino alzato ad ogni refolo di vento è diventata l’anima del nostro dibattito?
    Quanto a Renzi e a Macron il paragone è improponibile. sarebbe stato meglio vale per il PS francese che negli ultimi anni non s’è preso il disturbo di rinnovarsi manco a cannonate.
    Lì Macron ha avuto buon gioco e lungimiranza – oltre che un sistema elettorale favorevole e la non candidatura di Hollande – a sfilarsi dal PS. Qui la defezione non avrebbe avuto lo stesso senso né lo stesso successo. Non è una moltiplicazione delle forze politiche tra centro e sinistra che condanna all’irrilevanza a risolvere il problema.
    Vedremo in seguito quanto il non avere un partito strutturato alle spalle gioverà a Macron,vedremo che fine farà il movimento di Melénchon così articolato e in parte contraddittorio, le legislative sono alle porte e lì il sistema elettorale con collegi e doppio turno non perdona.

  2. @Sed
    Sono d’accordo sul fatto che i politici dovrebbero limitare dichiarazioni, post e cinguettii… una cosa è avvicinarsi alla gente ed altro è sentirsi in dovere di dire necessariamente qualcosa su qualsiasi tema. Prima o poi, come giustamente sottolinei, qualche stupidaggine vien fuori. Al di là di questo, esiste comunque nel PD – e a mio parere è evidente – una certa qual paura di essere impopolari, lasciando ad altri battaglie politiche che vanno a stuzzicare la pancia dell’elettorato. In questo senso si devono leggere certe strizzate d’occhio – come quella della Serracchiani – su temi particolarmente sentiti dalla opinione pubblica. E’ esattamente come quando Renzi critica la casta essendone ormai un pieno rappresentante. Essere “di lotta” ed insieme “di governo” è cosa estremamente difficile e necessita un certo contorsionismo che il nostro ex premier, alquanto imbolsito, non riesce a praticare nel miglior modo.
    Quanto invece al partito, fatte le debite differenze fra la vicenda nostrana e quella francese, personalmente ritengo che Renzi, all’indomani del trionfo alle elezioni europee e quindi al massimo del suo successo personale, avrebbe potuto tentare lo strappo, motivandolo col fatto che nel PD gli remano contro, che ci sono troppi gufi e parrucconi contrari al rinnovamento, o con qualche altra panzana delle sue. Oggi ormai è troppo tardi, perchè la sua stella è in declino, ma allora a mio avviso sarebbe stato possibile. Certamente sarebbe stata una mossa coraggiosa che avrebbe riscritto la storia recente di questo Paese.

    1. Noi di strappi ne abbiamo avuti sin troppi, siamo arrivati al culmine ( anche della sopportazione) l’idea del PD dovrebbe essere ultimativa, che altro si pretende?
      Renzi questa canzone la conosce troppo bene per poter compiere azzardi. Il fronte interno non l’avrebbe seguito, nemmeno quello che tifa sperticatamente per lui.
      La preoccupazione del consenso è un classico dei partiti, lo è stato nel PCI per la questione dei Diritti lo sarà ancora finché non si sarà capito che di lotta e di governo sono due posizioni antitetiche e non possono essere assunte entrambe nello stesso momento.
      Ma Serracchiani parla per sé e dunque se si deve vergognare si vergogni lei da sola.
      E del resto un Partito non può parlare con mille voci. Altrimenti le assemblee con i portavoce che ci stanno a fare?
      L’invito a uno stile comunicativo differente dovrebbe essere non tanto a scegliere le parole giuste nelle circostanze giuste quanto a parlare di meno e anche se i malcapitati sono continuamente rincorsi da portatori di microfono arrembanti, un elegante diniego per queste interviste en plein air sarebbe meglio di sparare lì cose che è poi difficile spiegare.
      Ma… e questo lo devo dire : sui temi dell’immigrazione non accetto critiche manco a Renzi che in questo ambito ha sempre dimostrato fermezza contro ogni isterismo europeo, internazionale e nazionale. Una delle (poche) cose che mi rende soddisfatta di lui. Andiamo sotto per aver salvato vite umane? Embè voglio sfiorare gli abissi.

  3. @Sed
    Beh, insomma… che la Serracchiani quando rilascia una dichiarazione pubblica lo fa a titolo del tutto personale, senza alcun tipo di implicazioni politiche, mi pare un pò difficile da sostenere. Si tratta del Presidente della regione Friuli Venezia Giulia e del vicesegretario del partito, non è esattamente l’ultimo dei consiglieri regionali in un qualche oscuro comune di 1000 anime. E’ poi uno degli esponenti più in vista del PD di Renzi pure dal punto di vista mediatico, e anche questo ha un peso. Ciò non significa naturalmente che quanto detto corrisponda alla posizione ufficiale del partito, ma il fatto che un personaggio come lei si sia sentita libera di scrivere una cosa del genere, senza neppure ritrattarla successivamente (anzi, rincarando pure la dose) qualche segnale politico non può non darlo.

    1. E vabbè allora chiunque si alza la mattina parla a nome del PD?
      Zingaretti presidente della regione Lazio non la pensa come Serracchiani. A chi crediamo? A Chiamparino presidente della regione Piemonte (visto che piacciono i governatori) non gli passa manco per l’anticamera del cervello una cosa del genere. Per non parlare di elementi di spicco quali Veltroni, sottosegretari come Migliore…e posso continuare all’infinito.
      Non scherziamo, io non ho mai sottoscritto né mai letto tesi politiche che confondevano il diritto (di asilo) con la gratitudine ( per l’asilo). Né un invito a fare del senso comune il nostro faro di luce.
      Chi parla a nome del partito ha un preciso mandato che non mi risulta spetti alla, per quanto autorevole, Serracchiani che oltretutto ha dimostrato in queste sue esternazioni, di avere modesto seguito.
      Il fatto di sentirsi libera,siamo contenti per lei, resta un problema suo. Qui tutti si sentono liberi e anche gli autorevoli commentatori dovrebbero fare altrettanto svincolando le loro disinformate affermazioni dai lacci del pregiudizio e della speciosità, ricordando di tanto in tanto che a demolire l’unica forza politica strutturata in grado di contrastare la tempesta che avanza,non ci guadagna nessuno.Men che meno il Paese

  4. @Sed
    Ma io non credo che quella espressa dalla Serracchiani sia la posizione ufficiale del Partito, ho detto soltanto che le sue dichiarazioni si inseriscono in un contesto preciso (recentemente frequentato diverse altre volte dal PD, come ho indicato nel post) che vede i dem rincorrere la pancia del Paese, come farebbe un Salvini qualsiasi. Non a caso Saviano ha risposto alla Serracchiani dandole della leghista. Probabilmente il miglior modo per fronteggiare “la tempesta che avanza” sarebbe distinguersi in tutti i modi possibili dalla tempesta, piuttosto che imitarla, anche perchè fra il populista doc e quello improvvisato la gente sceglie sempre il primo. I renziani continuano ad ammiccare alla destra e al suo elettorato, nonostante questa linea politica si sia ampiamente dimostrata perdente. Evidentemente si vuole perdere ancora: comunali del prossimo mese (povera la mia Genova) e politiche fra un anno…

    1. (Perché povera, Crivello non va? )
      Per i pronostici nazionali attendiamo la legge elettorale e i programmi. Oltre che la data del voto naturalmente. Per quel tempo chissà quanti altri cazzeggi dovremo sopportare.
      Anch’io sono d’accordo che non bisogna rincorrere la pancia ( ma che schifo..) di chicchessia e declinare con coraggio i propri intendimenti e le proprie soluzioni. Le espressioni che hanno bisogno di essere spiegate non sono adatte ad affrontare il Presente che vuole risposte secche e lapidarie pena l’essere messi su una continua graticola.
      Il che mi dispiace, ritengo tutto questo una negazione continua degli strumenti della dialettica : automatismi, sillogismi boutade,questo perenne ridersi addosso,l’ironia terminale che non ha niente a che vedere con la sottile arte di guardare le cose con intelligente leggerezza.Non sono metodi che apprezzo.
      Ma quel che piace a me non conta, non avendo l’età né la voglia per adeguare i miei strumenti ad Indicatori più in auge ma, a mio avviso, meno utili ed efficaci.Loro però i grandi dichiaratori a vista devono tenere conto di questa mutazione in atto,ne sono consapevole.
      Non credo che Serracchiani sia leghista e non credo nemmeno che Saviano, che pure stimo, sia la bocca della verità.
      Diciamo che prima di affermare tendo molto a dubitare e dubitando a conquistare spazi di libertà interpretativa insospettabili .Fuori dagli schemi mi trovo meglio.
      Ci sentiamo al ritorno che Marion non può attendere (ritardo pazzesco,guarda come mi sfrantumo sull’ A10)

  5. @Sed
    Povera Genova nel senso che la destra è riuscita a convergere su un unico candidato e, per la prima volta dopo non so quanti decenni, rischia seriamente di vincere in una delle città più tradizionalmente “rosse” d’Italia. Sarebbe una vittoria simbolica mica da ridere, nè da sottovalutare qualora si verificasse sul serio. Dall’altra parte purtroppo non c’è la medesima compattezza e non vorrei che questo, dopo aver consegnato alla destra la Regione, faccia altrettanto col Comune.
    Quanto al resto, sull’intelligente leggerezza sono d’accordo. Purtroppo viviamo in un clima di perenne campagna elettorale senza esclusione di colpi (molto spesso bassi) da una parte e dall’altra. E’ una politica che si basa e si alimenta dell’odio verso chi la pensa diversamente, e questo naturalmente fa molto male al Paese.
    Buon lavoro a Cannes e salutami Marion… se le servisse un web-designer, io sono disponibile!!!! ;-)

    1. Marion ha aperto il festival nel ruolo della (probabile?) fantasmina in un film complicato di cui parleremo.
      A te ho portato tre foto di Hitch che non so se hai già visto ,due sulla spiaggia di Cannes, una mentre dirige Rope.
      Te le mando per e-mail.
      A Genova ce la possiamo fare, leggo dai sondaggi, speriamo e mandiamo a votare i titubanti. Forza e coraggio.

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