Il Sistema che si finge Antisistema

Il Sistema che si finge Antisistema

Tutti a gridare al voto. Ma perchè, verrebbe da domandarsi. Se è più logico che forze come Lega o M5s siano le più agguerrite nel richiedere che si torni al più presto alle urne, per capitalizzare il successo referendario di dicembre, non è altrettanto lecito che lo faccia il PD. Mentre le prime – infatti – sono forze all’opposizione che da sempre giocano allo sfascio, quest’ultimo resta il partito che esprime il Presidente del Consiglio e la cui maggioranza parlamentare sorregge tuttora il Governo. La compagine dell’esecutivo è rimasta nella sostanza inalterata, rispetto alla precedente, l’unico elemento che è mutato è il Premier. Forse Renzi crede di poter fare di più di Gentiloni, come in passato aveva ritenuto di essere migliore di Letta? O forse la voglia di rivincita e la sua ambizione personale lo spingono a dare un calcio a quel senso di responsabilità istituzionale che il proprio partito aveva sempre dimostrato in passato? O forse ancora sente che il suo partito gli sta sfuggendo di mano e teme che, attendendo troppo, possa correre il rischio che qualcuno gli rompa il giocattolo?

Questo polverone è ancora più incomprensibile se si tiene conto che, votando con l’Italicum rimodellato dalla sentenza della Consulta, molto difficilmente si riuscirebbe ad ottenere una maggioranza netta e coesa, e si finirebbe così per gettare il Paese in una nuova stagione di instabilità. «Nei paesi civili si va alle elezioni a scadenza naturale e da noi manca ancora un anno. In Italia c’è stato un abuso del ricorso alle elezioni anticipate», ha sentenziato giustamente Napolitano. Per mandare a casa un Governo, aggiungo io, occorrono delle motivazioni serie ed importanti, che francamente oggi non esistono. In questo senso, il Renzi che imita il peggior istinto antipolitico di un Grillo o di un Salvini qualunque, ed invoca il voto al fine di evitare i vitalizi dei parlamentari (quegli stessi vitalizi che peraltro un anno fa lui stesso aveva proclamato di aver abolito) è uno spettacolo indegno, che trascina il PD sullo stesso piano di strumentale demagogia delle minoranze cialtrone.

11 pensieri riguardo “Il Sistema che si finge Antisistema

  1. Qualche notazione ma non tanto per il tuo post quanto per la chiacchiera generale che come al solito rinuncia alla chiarezza per spargere fumo.
    Intanto le Camere le scioglie Mattarella a condizioni ben precise (che non mi sembra siano nell’aria né intravedo nell’azione politica dei finti o veri desiderosi di correre alle urne).
    A seguire, pena vanificare quel tanto o poco di buono che si è realizzato, c’è un sacco di lavoro da fare tra decreti attuativi, aggiustamenti vari e chiusure di tavoli e tavolini di contrattazione – vedi dichiarazioni di Calenda – senza parlare della pessima legge elettorale che esce fuori dalla consulta e del fatto che omologare la medesima al senato non è cosa di poco conto.
    Morale : a parte qualche scalmanato, tutti – compreso Renzi – hanno consapevolezza delle necessità di cui sopra.
    Congresso del PD : quello anticipato lo convoca l’assemblea nazionale che qualche mese fa lo aveva escluso anche col voto di chi adesso lo vuole.
    Poco male : si potrebbe anche fare, atteso che i tempi della democrazia all’interno del PD sono di tre – quattro mesi : tanto ci vuole per convocare e far esprimere tutti i circoli, le sedi provinciali etc etc. Anche le primarie non sono in discussione, si potrebbero fare precedute da ampio dibattito : non valgono quanto un congresso – che con tutto il rispetto, resta affare nostro e non dell’arco parlamentare – ma se siamo capaci di non ridurle ad una semplice manovra elettorale, sono una buon test sull’aria che tira.
    Vista la stretta sul tesseramento,almeno qui a Roma dove si sta per celebrare il congresso provinciale, dovrebbero essere primarie chiuse.
    Ma nessuno si illuda : se c’è il congresso saranno Renzi e i suoi a riprendersi il partito. Quello che potrebbe eventualmente sfuggir loro di mano adesso è parte della compagine degli eletti che però, come è noto, non rappresenta il partito tutto (anzi).
    Concludendo : tra agenda parlamentare e probabili impegni PD mi pare che tra scadenze naturali ed eventuali anticipi congressuali, non ci corra un arco di tempo infinito. Certo è che forte si manifesta nelle forze politiche,soprattutto quelle dimensionate, la tentazione del proporzionale che darebbe fiato e spazio pure al circolo dell’uncinetto e a quello delle bocce.
    Il problema, non ci illudiamo, a destra come a sinistra è comunque piazzare i propri uomini e le proprie donne nelle liste. Per questo trovo stucchevoli e deja-vu i vari D’Alema con le loro liste giurassiche e sfiancanti le minacce scissioniste, mentre a sinistra di Renzinon vedo niente di interessante e di credibile da sostenere. I Civati e i Fassina che nelle mie ultime intenzioni di voto avrebbero dovuto mitigare la svolta renziana,non mi fregano più.
    Sta per arrivare per noi tutti la destra, quella brutta, e noi qui a litigare per piazzare le truppe. Ai riservisti tira la giacca della vecchia divisa sulla pancia, troppo per poter ancora combattere. Troppo rancore, troppe smanie, troppi personalismi.
    Non mi pare che, allo stato, ci siano i presupposti per vincere.

  2. @Sed
    Sono d’accordo nella sostanza. Per quanto riguarda la sinistra, una puntualizzazione. Anche io, come D’Alema, ritengo da sempre che un buon e coeso (e sottolineo BUONO e COESO) nuovo soggetto politico di sinistra partirebbe da oltre il 10% di consensi. Personalmente ritengo Renzi il peggior segretario che il Partito Democratico abbia mai avuto, proprio perchè incapace di tenere insieme le varie “anime” in modo dignitoso. Se ritiene di poter vincere le prossime elezioni – in qualsiasi momento si terranno – con il partito in eterno scontro si sbaglia. Le perderà, come ha perso qualsiasi cosa dopo aver vinto le Europee. Che sia Pisapia, che sia Civati, Emiliano o il Mago Zurlì, a Sinistra si deve necessariamente procedere verso un cantiere riunificatore. Anche il M5S, come il PD, è in calo (quanto sta succedendo a Roma non potrà non avere conseguenze) e se si vuole che l’elettorato non subisca le lusinghe di una brutta destra che prima o poi anche qui troverà un nuovo leader “lepeniano” (Salvini più di tanto non può fare), è improcrastinabile costruire un collettore che vada a pescare fra chi non vota da anni, fra chi oggi non è più rappresentato, e chi si sente deluso, per diversi motivi, dai due partiti più grandi.

    1. A me sembra che questa coesione non ci sia manco a sinistra :

      Sinistra Italiana ha un solo candidato alla segreteria che sarebbe Fratoianni. Scotto domenica prossima riunisce i suoi ( in pieno congresso!)per decidere che fare. Se vuoi una mia impressione/ considerazione posso dirti che le divergenze sono le medesime del congresso. Luglio 2008 : cinque mozioni congressuali e nessuna quadra. Una o più scissioni .
      Oggi persino i fuoriusciti PD confluiti in Si sono in disaccordo : Fassina da una parte e D’Attorre dall’altra ( non mi chiedere quale, nemmeno io l’ho capito).

      Civati non ne vuol sapere né di D’Alema né di Pisapia né d’altri. (un giorno ci dirà…)

      Speranza Bersani ed altri sono a colloquio col segretario Renzi per vedere di trovare una soluzione ( congresso si, primarie pure etc) che allontani il rischio scissione (che,al solito, nessuno vuole e che, oramai lo avrai imparato , si agita quando serve)

      Emiliano non si capisce dove voglia andare a parare e con chi, ma se vuol fare il segretario dovrebbe rileggersi i regolamenti prima di concedere interviste . (siamo alle comiche)

      Non vedo dunque né l’elemento federatore (leader con capacità di amalgamare le trecentomila anime della sinistra- sinistra) né la voglia di federarsi. Magari sbaglio ma tant’è. Hai ragione quando dici che ci vorrebbe il collettore. Ma dov’è?
      Escludo che l’elettorato di sinistra-sinistra possa cedere a lusinghe lepeniane. Com’è lo slogan? Italia sovrana? Ecco.
      (Veltroni presidente della Lega Calcio, questo sì che è un mondo meraviglioso.Così perdiamo anche la sua parola)

  3. @Sed
    Certo, condivido. Non ho detto che è tutto fatto. Ho detto che, secondo me, o si danno una mossa ed entro l’anno (se si andrà a scadenza naturale della legislatura) trovano la famosa quadra, oppure saranno responsabili di una situazione deleteria non solo per quell’area politica riconducibile alla Sinistra, ma per tutti. Lasciare “sguarnita” una fetta importante di elettorato di una rappresentanza politica che possa incidere davvero sulla vita pubblica in questo momento storico in cui il populismo si fa breccia a partire dai delusi, dai rassegnati e dai rabbiosi è infatti un problema serio rispetto a cui tutti dovrebbero dare la miglior risposta possibile.

    1. il paese (anzi il pianeta) va a destra per molte ragioni, la quota sinistra di responsabilità che riguarda socialdemocratici, socialisti,contenitori vari tipo labour democrats etc è la seguente : per correre dietro a questo spostamento si lascia sguarnito il proprio lato sinistro. Semplifico.
      La causa prima? Secondo me una cattiva lettura del mondo in evoluzione.
      Qui da noi, per sovrapprezzo, aggiungiamo un’ontologica litigiosità con tendenza alla frantumazione.
      Non so se le sfide in programma possano essere affrontate da una forza politica stimata, così come stanno le cose, dal 2 all’8%. tanto più che uno dei nodi per molti di loro è allearsi o meno con il PD. Che in sintesi vuol dire : divenire forza di governo o di opposizione?
      Se penso che siamo ancora a questo…

  4. @Sed
    Eh lo so… hai ragione. Io sono convinto che, perlomeno da noi, è profondamente sbagliato (e qui sta la responsabilità della Sinistra) lasciare che l’opposizione sia solo quella sguaiata ed abbruttita. C’è ancora una spazio per una “nuova” opposizione che non minacci le ruspe o che non faccia politica coi vaffa, o che un giorno si voglia alleare con gli antieuropeisti ed il giorno dopo con convinti europeisti. Se poi questa opposizione si dovrà accordare con chi starà al Governo, lo si vedrà a tempo debito. Iniziamo intanto a costruire un soggetto coeso e credibile… certo che se però non si riesce neppure a fare questo passo (ed il 2017 è il termine ultimo per farlo, perchè verosimilmente si andrà a votare nei primi mesi del 2018) è logico che le file dei populisti e dei nazionalisti si ingrossano ulteriormente.

    1. La tua ipotesi prevederebbe un proporzionale come uscito dalla Consulta.Un sistema che in passato funzionò ma in un contesto assai diverso con grandi partiti e comunque un metodo di interazione che, pur segnato da grandi contrasti, non prevedeva la delegittimazione e l’irrisione fino allo sfiancamento dell’avversario politico,tanto meno l’utilizzo della via giudiziaria.
      Quarant’anni di Opposizione e le forze di sinistra furono comunque in grado di fare del bene a questo Paese. Quattro anni alle condizioni attuali ucciderebbero pure il partito di Togliatti.
      A me starebbe bene tutto a patto che si deponessero certe armi che ci si unisse tra noi riformisti magari sulla scorta di un programma minimo e che si procedesse senza liti o sgambetti. Ma per fare questo servirebbe una classe dirigente capace,soprattutto votata al bene comune.Questa classe noi non abbiamo . per questo ci rifugiamo nelle regole nella speranza che queste ci obblighino a far bene.

  5. @Sed
    Anche a me parebbe un programma ovvio, direi naturale. Però, come giustamente dici, le piccinerie di questa classe politica finirà per renderlo inatualizzabile, temo…

  6. Credo che alla luce degli ultimi eventi, il Governo reggerà fino a fine Legislatura..
    Quello che non è chiaro, è che cosa voglia la minoranza del PD…

  7. @paolo
    Renzi vuole ciò che la minoranza ha chiesto, minacciando carte bollate, cioè il Congresso..
    ieri sera ho sentito Bersani da Floris parlare di aria fritta…non si è mai vista una minoranza interna così riottosa a prescindere, giusto che se ne vadano..se non sanno accettare le regole della democrazia, escano pure e fondino l’ennesimo partituncolo da prefisso telefonico..

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