Un altro Natale ai tempi del terrorismo

Un altro Natale ai tempi del terrorismo

Un anno fa a chiusura di un post dal titolo “Natale ai tempi del terrorismo” in cui si prendeva in esame la decisione di un preside di una scuola del milanese di vietare i canti religiosi nel concerto natalizio, a seguito degli attentati del 13 novembre a Parigi, scrivevo: “Uno degli obiettivi primari dei terroristi è quello di instaurare un clima di contrapposizione totale, di odio verso chi è diverso da noi, cerchiamo – una volta tanto – di non aiutarli”. Oggi, dopo una stagione di terribili atti terroristici che hanno insanguinato diverse città in Europa ed in Occidente, oltre che nel resto del mondo, ciò che affermavo allora è diventato ancora più vero. Sono trascorse solo una manciata di ore dall’agghiacciante aggressione di Berlino e già le destre xenofobe e le forze populiste tedesche ed europee levano la voce per attaccare la Merkel e i partiti progressisti del continente per le loro aperture a rifugiati e migranti, diventando di fatto lo strumento più efficace per i fondamentalisti islamici che mirano a cambiare la geografia politica europea, ben sapendo che a breve sia in Francia che in Germania e, probabilmente in Italia, vi saranno le elezioni politiche.

Come consuetudine, a seguito di un attentato terroristico si sprecano le analisi e gli approfondimenti di giornalisti ed esperti politologi. Si ha però la sensazione che si faccia fatica ad afferrare il fenomeno nella sua complessità e che non sempre si sia in grado di far emergere con chiarezza l’intricata ragnatela di motivazioni, interessi e strategie che stanno dietro questo scenario di devastazione. Sicuramente l’attuale tattica del terrore va inquadrata in più ampio e lungimirante contesto strategico, che è quello di un’insurrezione guidata dai gruppi jihadisti che mira a proiettare il proprio raggio di azione dalle regioni occupate in Iraq e Siria, alla sfera globale, specie se nelle prime sta vivendo momenti di grande difficoltà. Sarà tutt’altro che semplice e breve per gli Stati Europei offrire una soluzione a tutto questo, anche perchè tale soluzione dovrà passare necessariamente per la complicatissima ricerca di un equilibrio tra integrazione, libertà e sicurezza, che certo forze politiche come l’AFD, Il Front National, l’UKIP, il Fidesz o la Lega non sono in grado di garantire.

29 pensieri riguardo “Un altro Natale ai tempi del terrorismo

  1. Intanto oggi una splendida risposta di efficienza è arrivata proprio dall’Italia, da due giovani. Non sarà molto ma è sicuramente una boccata d’ossigeno e leggere che la Germania ringrazia l’Italia fa bene.
    Per il resto in questo tuo post che condivido pienamente, c’è già la risposta ai tuoi precedenti: oggi la sinistra PD può decidere se lasciare l’Italia in mano a Lega e Cinquestelle oppure collaborare con il PD di Renzi per garantire stabilità e crescita… Non è poi così difficile!

  2. @Wild Horse
    Il bicchiere è mezzo vuoto o mezzo pieno? Un uomo braccato da tutte le polizie europee non incontra problemi ad arrivare da Berlino fino a Parigi, prende tranquillamente un treno che lo porta a Torino e quindi si sposta a Milano, dove poi per puro caso si imbatte in un posto di blocco… insomma, la vicenda si chiude positivamente ma in maniera del tutto fortuita e non certo per l’esito di una operazione di intelligence… c’è da riflettere.
    Per il resto, io la vedo diversamente: la responsabilità di dare in mano il Paese a forze inadeguate è di questo PD. Il voto referendario non ha solo bocciato una riforma, ma ha anche intimato un cambio di rotta. Se Renzi seguirà queste indicazioni di discontinuità, sarà un bene per tutti… se invece continuerà a testa bassa sul solco delle cose fatte sinora (e alcune decisioni prese in relazione alla composizione del Governo dimostrano purtroppo questo dato) non potrà che andare a sbattere…

  3. Francamente fatico a capire se ormai ti sei calato nel personaggio o questo voler vedere a forza sempre tutto negativamente ti appartenga davvero ma poco importa. Credo che il “refrain” per cui qualsiasi cosa accada sia sempre e solo colpa di Renzi sia diventato noiosetto e stucchevole, anche perché di proposte alternative oltre a quelle di Lega e cinquestelle non ne arrivano nemmeno per sbaglio e appena una persona in gamba come Pisapia (che a Milano ha lavorato benissimo per quanto gli è stato possibile) fa una proposta seria che va incontro a Renzi (come una minoranza onesta dovrebbe fare) e non contro Renzi (come la minoranza attuale prigioniera dei Bersani e dei D’Alema continua a fare) subito a sinistra si solleva il coro dei “no” variamente articolato. Lasciamo l’Italia in mano ai cinquestelle che a Roma e Torino stanno lavorando tanto bene (sic!) e poi divertiamoci a scrivere che è colpa di Renzi mentre il Paese affonda… C’è sempre chi per fare dispetto alla moglie si taglia le balle…

    1. Misuriamo il bicchiere il cl e facciamola finita con le impressioni. A seguire si potrà vedere se il contenuto del medesimo è bastevole a farsi passare la sete. E’ un invito alla razionalità che, spero vi suoni più natalizio che mai.
      Non m’intendo d’intelligence ma almeno dai risultati, indipendentemente da quest’ultimo, mi pare che i nostri servizi funzionano. Poi certo noi abbiamo avuto un buon training con mafie e terrorismi di vario colore : ma tant’è, il posto di blocco stava esattamente dove doveva essere – una stazione ! – il caso ha voluto che il ricercato capitasse proprio lì. C’è da chiedersi magari perché mai nelle stazioni tedesche o francesi non ci fossero altrettanti posti di blocco o, se c’erano, perché non hanno funzionato.
      Appuntarsi questa triste medaglietta non è peccato mortale, né fortunatamente il successo delle operazioni dipende direttamente dai governi. Da ultimo, va detto che attenzionare migliaia di cani sciolti non è operazione del tutto semplice per alcuna organizzazione. Noi pare proprio che in questo riusciamo meglio dei tedeschi e dei francesi.Per una volta apprezziamo il risultato. (arrivare indisturbati nel centro di Roma con un camion di notevoli dimensioni non sarebbe possibile, per dire).
      Quanto al referendum, data la composizione del Fronte del No, le indicazioni non sono state univoche. Dovesse Renzi leggerle tutte per formulare una proposta in controtendenza, avremmo un programma politico futuro schizoide. Dall’articolo 18 ai respingimenti, dai voucher alle espulsioni dal fiscal flat alle patrimoniali. Che fare?
      Teniamoci il senato, il titolo V e il CNEL più belli del mondo e atteniamoci al quesito. Continuare a politicizzare il significato del referendum significa perpetrare nell’errore originario. Si scrive personalizzazione – che non vuol dire nulla – si legge politicizzazione – che vuol dire tutto.
      La voglia di trovare il colpevole in ogni circostanza dovrebbe essere soppiantata dal metodo di allineare le responsabilità che ovviamente vanno in parte e Renzi ma anche oltre Renzi e il PD.
      Giusto dire che Marino ha governato pessimamente la mia città ma sarebbe troppo facile sottovalutare la speculazione politica che c’è stata intorno a lui e al PD.
      Il lungo sproloquio sotto l’albero vorrebbe essere semplicemente un invito a cambiare metodo, a guardare un po’ più a fondo nelle cose.Il che potrebbe anche voler dire venirne fuori senza un ‘indicazione sola ma col vantaggio di avere esaminato tutti gli argomenti. Le cose non sono mai semplici.

  4. @redcats
    Lieto che la pensiamo allo stesso modo!

    @wild horse
    Io non mi occupo di lasciare l’Italia in mano a tizio o a caio, e tantomeno mi preoccupo di coloro che dicono che “non ci sono alternative”. Il refrain era già molto di moda ai tempi di Berlusconi. Se lo si è tenuti per 20 anni è stato anche grazie a chi lo ha votato “perchè non c’erano alternative” e fra questi probabilmente dovremmo citare anche te. Poi si è improvvisamente scoperto che le alternative esistevano – e sicuramente più autorevoli, serie e competenti – e si è smesso di votarlo. Renzi allo stato delle cose è, a mio avviso, impresentabile ed invotabile. Pronto però a cambiare opinione se lui cambierà le sue politiche… in questo senso il progetto di Pisapia potrebbe costituire una svolta. Vedremo…
    Visto che ormai è molto tempo che commenti i miei post (e la cosa non può farmi che piacere, visto che amo scambiare idee con chi la pensa differentemente), non posso fare a meno di notare che, per te, ciò che di negativo succede nel Paese ha responsabilità di volta in volta diverse a seconda della tua convenienza. Se Berlusconi ha governato così tanto è colpa del PD di allora (e non di chi ha votato per la destra), mentre se domani dovessero andare al potere i 5 Stelle la colpa sarebbe di chi non vota per il PD di oggi. Io credo che le cose siano un pò più complesse di così…

    @Sed
    Certamente il lavoro della nostra intelligence è – allo stato – migliore che in altri Paesi europei, ma lo è indipendentemente da quanto successo a Sesto San Giovanni.
    Quanto al referendum… noi possiamo anche decidere di smettere di politicizzarlo, ma il suo risultato è tale che sarebbe sciocco (sia da parte del fronte del NO che da quello del SI) non trarre delle valutazioni politiche, che peraltro in questo caso sono alquanto evidenti.

    1. Non capisco: Il posto di blocco era lì per i pendolari? O per controllare una possibile via di fuga?
      Comunque… la politicizzazione riguardava la campagna elettorale e ha stravolto abbastanza i termini della questione.
      Adesso che il popolo ha parlato ognuno può interpretare a piacimento.Certo che se il popolo parlando, parlando avesse anche risposto ai quesiti …

  5. @Sed
    Cioè tu mi stai dicendo che Amri non è stato bloccato da una volante nella notte a Sesto San Giovanni per un normalissimo controllo di routine in cui il terrorista si è imbattuto per puro caso, ma che il posto di blocco era stato istituito perchè si era a conoscenza che Amri sarebbe potuto scappare anche da lì? Non mi pare che sia quello che si legge in giro…
    Quanto al referendum, certo: ognuno può interpretare a proprio piacimento e anzi noi italiani siamo dei campioni indiscussi di questo sport. Dopo che si è chiamato il popolo ad esprimersi, non si sa come mai, ma hanno sempre vinto tutti e si può sostenere tutto ed il suo contrario. Ovvio che però, se non si vuole continuare a perdere, qualcuno che analizzi per bene ciò che è successo si dovrà pur ascoltarlo…

    1. No, sto dicendo che da noi la routine, come la chiami tu, ha funzionato e a Lione – dove pure il tipo è passato – per esempio no. In Germania no. In Belgio non ne parliamo. Ci sarà senz’altro della casualità nel caso specificpo ma il punto è essere pronti a coglierla. Del resto un uomo in fuga dove pensi di cercarlo?
      Non so cosa si legga in giro io metto insieme il fatto in sé e una certa sufficienza nel giudicare tutto quel che si fa dalle nostre parti come scadente, sciatto, casuale. Il che non mi piace e non perché stamane mi sono svegliata improvvisamente patriota ma semplicemente perché penso che una visione esatta della realtà debba contenere equilibrati distinguo che in giro non vedo più. E invece ce ne sarebbe estremo bisogno visto che, per tornare a bomba, tra Salvini, Meloni ,Berlusconi e Zagrebelski una differenza c’è, al di là della soddisfazione di avere vinto. E dunque mi domando : chi dovremmo ascoltare per vincere? La modesta lezione che traggo da questa vicenda è che a vincere siano i vasti schieramenti (sono educata) che annoverino un’unica cosa in comune : il nemico da abbattere.
      E Lo dico con dispiacere visto che la “parte buona” del vasto schieramento quando si presenta da sola guadagna il 5% scarso. Quando va bene. Ti piace ‘o presepio? A me per niente.

  6. @Sed
    Personalmente non ho letto quanto accaduto come sciatto, ma come fortuito si. Più in generale non vorrei che ci autoincessassimo un pò troppo. Procediamo con misura ed equilibrio: per adesso è andata bene, certamente per la bravura dei nostri servizi, più tradizionalmente attrezzati a far fronte a certe aggressioni (si pensi agli anni di piombo e alla mafia), ma anche per altri motivi che hanno pari importanza e legittimità del primo.
    Per il resto: quando a votarti contro sono i giovani, i poveri ed il sud e tu sei un giovane premier di 40 anni, messo lì per 1) conquistare la più giovane fetta di elettorato togliendola ai 5 stelle 2) fare le riforme e 3) migliorare le condizioni economiche del Paese e 1) i 5 Stelle sono più forti di quando ti sei insediato 2) le tue riforme o sono state bocciate o quelle imposte a dispetto di tutti sono state ampiamente criticate anche dai tuoi e devono essere riviste pena nuova sconfitta referendaria e 3) le fasce più povere della popolazione ritengono di essere state trascurate dalle tue politiche, mi pare che non sia così difficile – ammesso che lo si voglia davvero – individuare chi e cosa ascoltare per cambiare direzione e vincere…

    1. Ma figurati noi siamo qui a batterci il petto da mane a sera, ci mancherebbe l’ardire dell’autoincensamento. Dovessimo morire per eccesso di autostima.
      Si tratterebbe magari solo di riconoscere i risultati, non fosse altro per essere coscienti del lavoro di chi li ha ottenuti. Essersi fatti il know how con mafia e terrorismo non è stato precisamente come partecipare ad una serie di corsi ben organizzati.
      Per i punti 1 -2 – 3 e seguenti se Renzi ha fallito con la sua azione di governo non resta che sfidarlo sul terreno politico e approntare la sostituzione. La strada dovrebbe essere spianata dagli insuccessi. Cosa si aspetta?
      Ora, io verrò anche da una scuola di (eccessivo) rigore ma la strategia di scalzare Renzi tenendosi il CNEL, il Senato, le Province, le storture originate dal titolo V, ovvero sopperendo alla fuga a gambe levate del fondo sovrano del Qatar con i soldi dei contribuenti, mi sembra strabica ed oltretutto inefficace. Ma sono opinioni.
      Avrei magari preferito che con brillante azione delle Opposizioni riunite l’Imperatore del Male fosse sfiduciato. Oppure battuto alle elezioni.
      Cose che non si sono ancora verificate.
      Poi tu dici che è facile individuare chi e cosa ascoltare, se fosse facile tutte le istanze minoritarie di sinistra che sanno non sarebbero più minoritarie, quelle interne al PD se ne sarebbero già andate divenendo dirompente forza politica e quelle esterne si sarebbero accodate alla dirompenza realizzando quel successo elettorale che prelude al governo delle Vere Sinistre.
      La verità è che per ripensare le città, il welfare, il mondo del lavoro, non bastano gli slogan, serve l’impegno univoco di tutte le istituzioni e una reale volontà dei cittadini di cambiare. Serve la stabilità ( così Alemanno non smonta quanto fatto da Veltroni o Berlusconi quanto realizzato da Prodi).
      Serve l’unità a sinistra ma quella vera che tiene conto di un mondo cambiato che non ha finito ancora di cambiare. Ascoltare certo, ma anche spiegare che il negro non lo puoi appendere al ramo più alto (messaggio must delle periferie)
      Serve soprattutto farla finita con le guerre di posizione attivando quel senso di responsabilità secondo il quale – oddio la vecchia scuola by Frattocchie, quanti ricordi – non si fa pagare al paese il prezzo del malessere interno di un solo partito.
      E adesso vediamo che ci propone Speranza. Siamo qui tutti orecchie.

  7. @Sed
    “…se Renzi ha fallito con la sua azione di governo non resta che sfidarlo sul terreno politico e approntare la sostituzione. La strada dovrebbe essere spianata dagli insuccessi. Cosa si aspetta?…”. Viviamo un momento storico in cui un leader è forte se è bravo e simpatico in TV, se cinguetta nel salotto di Barbara d’Urso e se se la cava bene con gli slogan ad effetto (meglio se twittati) e con le promesse roboanti, fatte a beneficio dei media (e poi regolarmente disattese). In queste cose Renzi è imbattibile e quindi si prepara a vincere le prossime primarie senza difficoltà! Poi siamo d’accordo sull’unità a Sinistra e sul resto, ma il dato di cui sopra è e sarà ineludibile, almeno fino a quando Renzi non porterà a sbattere partito e Paese… in quel momento e solo allora forse si avrà la forza (ed il coraggio) di metterlo da parte definitivamente e ricominciare, facendo la migliore opposizione possibile ad un governo delle destre riunite o del M5S…

    1. Vorrei dire “è la democrazia bellezza” cioè quella cosa grazie alla quale, per esempio, qui si è votata un’incapace completa – non si pretendono miracoli eh, ma almeno saper scrivere le delibere e fare due soldi di conti in previsione – che ha attivato Grandi Speranze semplicemente con le chiacchiere e con la faccia da madonnina infilzata.
      Sulle primarie nel partito probabilmente hai ragione tu, poi però bisogna vincere nel paese e lì Renzi o Pincopallo, unità o meno, la vedo dura per chiunque soprattutto se l’orientamento generale è un ritorno al proporzionale preludio inevitabile di coalizioni post voto che, come ben sappiamo, qui da noi non possono funzionare.

  8. @Sed
    Già… la democrazia! Io è da anni che sostengo una tesi – sicuramente impopolare e politicamente scorretta – secondo cui, da noi in modo particolare, le primarie non vanno fatte… ma vabbè questo è un altro discorso. Oggi va di moda la democrazia diretta in cui i cittadini votano qualsiasi cosa, anche quelle di cui non capiscono assolutamente nulla. La Raggi è diventata il candidato sindaco di una città grande come Roma con 1700 voti. Certo – mi dirai – trovare un esponente grillino competente e preparato è come trovare un ago nel pagliaio e quindi uno o l’altro non faceva molta differenza, però la tanto disprezzata democrazia rappresentativa, quella che – per esempio – faceva scegliere i segretari dei partiti dal Congresso, non era poi così male…

    1. In realtà le primarie istituzionalizzate rappresenterebbero l’unico modo per non lasciare esclusivamente ai partiti la compilazione delle liste.
      Collegi e preferenze comunque vedono un ruolo centrale delle segreterie. Personalmente amo la delega,l’intermediazione e il detto a ciascuno il suo mestiere tutti istituti che lasciano ampi margini a chi vuole partecipare di farlo.
      Ma… al di là di tutto, mi pare si ponga un serio problema sul fronte della selezione del personale politico e questo dovrebbe essere l’assillo di ogni partito. Senza adeguata preparazione amministratori, ministri e apparati vari sono alla mercé dei burocrati con tutto quel che ne consegue. Basti pensare che senza sponda del personale amministrativo non potrebbe esserci corruzione. Ma valli a toccare e vedrai tra TAR, Consigli di Stato e Tribunali Ordinari cosa si scatena..

  9. Carissimo Rear tu pensi che tutta la colpa sia di Renzi e fatto fuori lui il Paese rifiorirà e ci sarà pace e benessere e gioia per tutti (dicevi lo stesso di Berlusconi e siamo ancora qua, almeno dal tuo punto di vista, allo stesso punto; io sono un po’ più obiettivo e vedo che, PER FORTUNA, abbiamo avuto Renzi e l’Italia ha fatto finalmente, dopo anni di immobilismo, importanti passi avanti), io penso che se ci decidiamo a eliminare definitivamente dal mondo politico i Bersani, i D’Alema e i loro scagnozzi, forse finalmente il Paese potrà voltare pagina seriamente e viaggiare a velocità un po’ più sostenuta verso il futuro e il resto dell’Europa.
    La più equilibrata è sempre Sed, so che probabilmente non siamo in sintonia politicamente parlando eppure mi sento sempre d’accordo con quanto scrive perché ha la capacità di motivare e giustificare le sue idee e in modo chiaro e inequivocabile, cosa che a me probabilmente non riesce mai e a te praticamente quasi mai. Questo non vuol dire che Sed è come Renzi ma che è in grado di esporre chiaramente le sue idee e questo è ciò che Renzi sa fare meglio di altri: non è una colpa o un difetto, ma un pregio.
    Detto tutto questo, il mio augurio per il Paese è che si trovi davvero la soluizone per cominciare a farlo marciare nella direzione giusta e questo indipendentemente dal fatto che la soluzione possa venire da sinistra, da destra o dalle stelle (beh… forse ho un po’ esagerato in quest’ultimo caso).
    Nel piccolo, invece, visto che almeno per me il 2016 non è stato un anno positivissimo, auguro a tutti voi che il 2017 possa essere un anno ricco di gioia, serenità e soddisfazioni.

  10. @Sed
    Perfettamente d’accordo. La selezione della classe politica è un problema che dovrebbe essere affrontato con grande serietà… che invece mi pare manchi un pò da tutte le parti. Ora guardo se riesco a trovare quella sentenza… :-)

    @Wild Horse
    Sei un mio vecchio lettore, eppure sei un pò distratto perchè mi attribuisci idee ed opinioni che non ho mai espresso e che nemmeno ho mai pensato peraltro. Ho sempre ritenuto berlusconi un uomo del tutto inadeguato al ruolo che ha ricoperto per anni (col tempo i fatti hanno finalmente finito per darmi ragione), ma non ho mai pensato che se non fosse stato più Presidente del Consiglio l’Italia avrebbe prosperato… anche perchè i danni maggiori, i cui effetti viviamo ancora oggi, non li ha provocati tanto Berlusconi, quanto il berlusconismo (c’è una certa differenza), di cui Renzi peraltro è un buon interprete. Tu parli di passi avanti. Beato te, se mi dici dove vivi mi ci trasferisco subito. Io, che a differenza tua, vivo in Italia, vedo un Paese economicamente allo sbando, che non investe nei propri giovani che sono costretti a trovare un’occupazione all’estero (perchè qui non c’è) con tanto di sberleffo del Ministro del Lavoro, vedo un Sud lasciato da solo, con una percentuale di povertà disastrosa…
    ti lascio qualche lettura interessante… si parla di molte cose, tranne che di passi avanti… chissà come mai…

    http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2016-10-17/poverta-sud-piu-italiani-che-stranieri-centri-caritas-sempre-piu-giovani-indigenti-134212.shtml?uuid=ADj1u1dB

    http://www.lastampa.it/2016/10/17/italia/cronache/al-sud-pi-italiani-che-stranieri-nei-centri-caritas-MzQMBqRqKWHcntEfJAdxuM/pagina.html

    Non ci resta che sperare in dati più confortanti per il prossimo anno. Non credo ci possa essere augurio migliore per il 2017!

    1. Su crescita e occupazione nulla quaestio, nel senso che quel che è stato fatto non è sufficiente però considerati gli algebrici dati di partenza, non si può nemmeno dire che non sia stato fatto nulla.
      Poi come già molte volte ricordato, i governi non creano occupazione, la favoriscono con politiche appropriate. E qui bisognerebbe aprire un ampio e doloroso capitolo sulla classe imprenditoriale nel nostro paese, sui sindacati e su una mentalità nostra ancora legata a certe “garanzie” oramai non più proponibili. Nonché sulla nostra incapacità di rilanciare in maniera assertiva sulle regole del gioco. Cosa che non abbiamo fatto, né intendiamo fare. Noi raccogliamo firme, se va bene. Noi non siamo stati capaci di correggere la legge Biagi e seguenti, noi non siamo stati capaci di mettere mano alla Contrattazione… e via dicendo.
      Quando al profilarsi del referendum sull’art 18 il Presidente di Confindustria (altro che le battute sceme di Poletti) dice ” Ah si? E io non assumo finché non si chiariscono le cose”ovvero la sentenza della Cassazione, senza inventarsi nulla di nuovo sul piano delle Legislazione vigente, sancisce che l’Organizzazione del Lavoro è nella piena disponibilità del datore di lavoro che quindi può licenziare anche se l’azienda non è in crisi, anche semplicemente per avere maggiori profitti (per gli amanti della Costituzione più bella del mondo : ci sono due diritti costituzionali in conflitto e la Corte non può far altro che dare ragione all’impresa ) di che governo Renzi buono o cattivo si sta parlando?
      A seguire eviterei di prendere qualunque numero fuori dal contesto generale per farne un indizio di efficacia o meno dei provvedimenti. Non funziona in matematica, figurati in politica. Soprattutto è molesta la faziosità con cui vengono letti i dati che ovviamente, per quanto detto sopra, un giorno dicono una cosa e un altro giorno ne dicono un’altra.
      Il metodo di andare a cercare elementi per avvalorare una tesi di partenza non porta da nessuna parte.Il giudizio va costruito elemento dopo elemento : senza preconcetti.

  11. Renzi aveva cominciato a lavorare nel senso giusto (ci sono tante letture che vanno in questo senso, dipende da quello che si seleziona, come ben sai, amico mio!) ma qualcuno ha pensato bene che un’Italia in ripresa non andasse bene e ha deciso di farlo fuori. bene! Ora vediamo cosa succederà… Per fortuna al momento sembra prevalere il senso di responsabilità e il nuovo governo è nella direzione giusta, speriamo lo lascino lavorare in pace.
    Io vivo a Milano e non vedo l’ora di andare in pensione per trasferirmi nella tua splendida regione, visto che me lo chiedi!

  12. @Sed
    Io credo che il peccato originale di questo Governo sia stato quello di presentarsi come salvifico e del tutto discontinuo rispetto al passato. Ricordo solo io il buon Renzi affermare, appena insediato, che avrebbe fatto una riforma al mese? No, dico: “una riforma al mese”????!!! Ma la serietà di un Presidente del Consiglio non dovrebbe misurarsi prima di tutto dalle sue affermazioni??? Comunque, le riforme: quella più importante è stata bocciata dal Paese, e quella elettorale, imposta a colpi di maggioranza dal Governo, viene rivista oggi ad un anno dall’approvazione, senza che sia mai stata impiegata… cosa senza precedenti che la dice lunga sul livello dilettantesco dell’azione dell’esecutivo. Mia moglie, insegnante della scuola primaria, avrebbe poi qualcosa da aggiungere anche sulla “Buona Scuola”, ma è meglio non infierire… ;-)

    @Wild Horse
    Mah… credo che questa dietrologia abbia poco fondamento. L’Italia in ripresa non esiste, quindi nessuno può essersi opposto a qualcosa che non c’è. Come dicevo più sù a Sed, per quello che mi riguarda l’azione dell’esecutivo è ampiamente fallimentare. Renzi è stato messo a Palazzo Chigi per tre motivi: conquistare i giovani elettori e di conseguenza svuotare il consenso dei 5 Stelle, fare le riforme, ed infine migliorare le condizioni economiche del Paese. Dopo 1000 giorni, il M5S è ancora più forte di prima, i giovani hanno definitivamente voltato le spalle a Renzi (come da analisi dei flussi di voto del 4 dicembre), le riforme o sono già state bocciate o lo saranno nei prossimi referendum, oppure vengono oggi rimaneggiate dopo essere state approvate a colpi di maggioranza solo qualche mese fa, e le condizioni del Paese sono lontane dall’essere migliori.
    Quanto alla Liguria, ci vedremo allora quando saremo pensionati… a patto che sia tu ad offrirmi il caffè… non credo che la mia pensione mi darà modo di fare molte spese voluttuarie… :-)

    1. Il peccato originale è la maggioranza spuria, inevitabile se connetti i risultati elettorali con l’indisponibilità delle stelle ,il Semestre bianco, l’impossibilità di ripetere le elezioni in tempi brevi etc etc.
      Ora si dovrebbe fare in modo di non ripetere gli errori del passato. Ce la faremo? Non vedo molta luce.
      Tua moglie avrebbe da dire sulla scuola? …Io su tutto il resto, a ben vedere. Ma… se la propaganda renziana è sembrata anche a me stucchevole, gli argomenti dei detrattori lo sono stati ancor di più. Tant’è che proposte serie, in alternativa, non se ne sono viste. E non parlo di carismatiche figure di leader eventualmente mancanti ma, provvedimento dopo provvedimento, di adeguate e credibili correzioni. E se Renzi è stato carente, inesistente il ruolo delle Opposizioni. Non si scappa.

  13. Mi arrendo! Ammetto la sconfitta! Sei molto più bravo di me a rigirare sempre la frittata come vuoi tu (tanto le cose non cambiano!) ma leggi attentamente quello che scrive Sed e prova a rifletterci su senza preconcetti.
    Non ho altro da aggiungere…

  14. @Wild Horse
    Secondo te chi non la pensa come te ha dei preconcetti.
    Stimo molto Sed con cui a volte mi trovo d’accordo e a volte no. Ma non ho mai creduto neppure in un’occasione che, quando lei esprime un parere difforme dal mio, lo fa perchè ha dei preconcetti. Ha solo un’opinione differente dalla mia. Credo che questo Paese sarebbe un posto migliore se tutti ritenessero che chi ha un’idea diversa dalla propria non lo fa sempre perchè è mosso da preconcetti, da faziosità, o da cieco odio per tizio o caio, ma molto più semplicemente perchè vede le cose in modo differente.

  15. I preconcetti tu li hai spesso nei confronti delle persone, se uno ti sta antipatico non c’è verso, qualsiasi cosa faccia è già bocciata in partenza, in questo trovo un tuo difetto.
    Per il resto concordo in pieno con te su tutto, ognuno è libera di pensarla come meglio crede e sostenere la propria tesi liberamente (anche cercando appositamente gli articoli a proprio favore e ignorando gli altri, ci mancherebbe altro!)
    Tanto è vero che io non capirò mai perché i genovesi (ne ho avuta la riprova proprio la sera di Capodanno) parlano tanto male della loro splendida città e in generale i liguri difficilmenrte si sprecano in lodi sperticate per la loro regione: Genova è bekllissima e la Liguria è tra le regione più belle d’Italia, almeno così la penso io!

  16. @Wild Horse
    Trovo che la tua affermazione sui miei supposti preconcetti sia quantomeno sconsiderata, visto che non ci conosciamo personalmente e che quindi si fonda unicamente su quanto riportato in questo blog. Personalmente ritengo che le mie critiche su questo o quello siano sempre state qui ampiamente motivate. Non mi pare di aver mai affermato che Tizio è così perchè lo dico io e basta, anzi credo di aver portato sempre delle ragioni a supporto delle mie opinioni. Opinioni che possono o non possono essere condivise naturalmente, ma che mai si basano su preconcetti, cioè su giudizi espressi prima di conoscere i fatti. Tutti i miei post presentano dei fatti e su quelli io esprimo il mio parere che è sempre conseguenziale e posteriore agli stessi. Perciò quando tu mi dici che non condividi le mie idee mi sta benissimo, ma quando dici che queste siano frutto di considerazioni pregresse ed aprioristiche non lo capisco e sinceramente non lo considero giusto.
    Quanto al resto, io trovo Genova e la Liguria bellissime. Penso piuttosto che la loro bellezza non sia adegatamente valorizzata e che troppo spesso, soprattutto Genova, viva delle condizioni di degrado che certo, fra le altre cose, non favoriscono il turismo.

    1. Sai meglio di me che i fatti possono essere riportati in maniera corretta ma parziale e io ho la sensazione che tu ogni tanto cadi in questo tranello (l’ultima volta lo hai fatto poco più sopra in una tua risposta a un mio commento, due articoli ben scritti e veri ma solo due articoli, ne avresti potuti postare altri dieci di carattere opposto ma altrettanto veritieri; fa parte del gioco ed è normale che sia così, a te Renzi sta antipatico e non vedo perché dovresti riportare articoli che ne parlano bene anche se ineccepibili dal punto di vista della verità)
      In quanto alla Liguria, siamo un po’ fuori argomento ma la amo troppo per non concordare con te sul fatto che forse troppo spesso non viene adeguatamente valorizzata a aprtire proprio da parte di chi ci vive e voci come la tua dovrebbero essere ingigantite e amplificate il più possibile.
      Proprio oggi a pranzo parlavo con mia suocera che ha visto per la prima volta Genova la scorsa primavera a quasi ottant’anni e l’ha trovata straordinariamente bella!

  17. @WildHorse
    Temo che tu sia davvero (tanto) fuori strada. Semplifichi e banalizzi le ragioni di una critica sostenendo che è dovuta al fatto che tizio o caio mi è antipatico. Prendiamo Renzi ad esempio. Il mio primo post apertamente critico su di lui risale al 13 febbraio 2014 ed è ampiamente (e lungamente) motivato come puoi leggere da solo. Poi tu puoi essere o non essere d’accordo sul fatto che insediarsi a Palazzo Chigi in quel modo sia stato un errore, ma si sta parlando di FATTI e non di simpatie ed antipatie. Prima di quella data comunque non avevo mosso nessuna sostanziale critica a Renzi, anzi nel post che commentava la sua vittoria alle primarie, parlavo del PD come ultimo grande baluardo democratico e di Renzi come vincitore netto e legittimo a cui spettava il compito di rinnovare il partito, nel rispetto però delle diverse identità e culture che lo attraversano.
    Detto questo, se per te tutto si limita ad un discorso di antipatie non so che dirti.
    Quanto a Genova e alla Liguria, un conto è vederla come turisti ed un conto è viverla quotidianamente. Ma se tu hai la presunzione di conoscerla più profondamente di chi ci vive, come me, anche in questo caso non so che dirti… ;-)

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