NO!

NO!

Francamente pare surreale che si venga a chiedere di votare SI ad una riforma voluta da un solo uomo, che non soltanto non è stato in grado di raccogliere intorno alla sua iniziativa la più ampia condivisione parlamentare – conditio sine qua non per chiunque voglia intraprendere una revisione della Carta Costituzionale – ma che al riguardo non è neppure riuscito a mettere d’accordo tutto il suo partito.

E’ già discutibile che un Governo privo dell’investitura popolare si prenda carico di modificare ben 47 articoli della Costituzione, ma che lo si faccia con una riforma controversa come questa è davvero cosa inammissibile. E se è vero che il referendum costituzionale è possibilità prevista dalla Costituzione stessa, è altrettanto vero che, data la complessità della materia e l’eventualità di modificare gran parte dell’assetto costituzionale, non è forse lo strumento più indicato per giudicare qualcosa su cui neppure i costituzionalisti e gli studiosi di diritto sono giunti ad una posizione ragionevolmente unitaria. E’ evidente quindi che ci si trovi dinanzi ad una riforma fortemente divisiva, ossia l’esatto contrario di ciò che in realtà dovrebbe essere, visto che la Costituzione, fondamento della democrazia, rappresenta l’ombrello sotto il quale devono vivere tutti i cittadini, e non solo una parte. Dispiace che le manie di protagonismo di un solo uomo abbiano ricadute così importanti, anche in termini economici, sulla vita pubblica del Paese. Una spesa di oltre 200 milioni di euro per un referendum in tempo di crisi non è la soluzione più saggia, specie se si poteva tranquillamente evitare con un approccio meno avventato ed arrogante alla questione. Ma si sa che il premier ha fatto dell’arroganza la propria cifra politica ed istituzionale, e se un’eventuale vittoria del NO dovesse servire anche a ridimensionare le sue velleità da “conducator”, sarà un effetto collaterale per il quale si potrà anche fare a meno di strapparsi i capelli!

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11 pensieri riguardo “NO!

  1. Intanto ti farà piacere apprendere che il referendum confermativo è una brillante trovata dei padri costituenti proprio per ri – democratizzare un eventuale processo legislativo imperfetto ovvero insufficiente dal punto di vista numerico (2/3 del parlamento).
    Il popolo chiamato ad esprimersi diventa esso stesso costituente.Che bella cosa.
    200 milioni ben spesi dunque e proprio alla luce di quanto lamenti in premessa.
    Quanto al divisivo qualunque quesito binario lo è .
    Certo qui c’è l’aggravante di un popolo che si divide su tutto : olimpiadi,expo, termovalorizzatori, coppetta o cono,slip o boxer, e via divagando.
    Se non ci fosse stato il referendum ci saremmo divisi su mare o montagna con la stessa enfasi (ahimè),la stessa retorica dell’apocalisse (idem) lo stesso andazzo da tifoseria imbufalita.
    Non siamo vittime di un sortilegio, né dell’arroganza, né del destino.
    Casomai di noi stessi che non avendo più a disposizione i classici strumenti di lettura non siamo in grado di trovarne altri. E annaspiamo oppure per dirla con Roberto Giachetti ..giriamo, giriamo, giriamo…
    Comunque vada sarà un problema.Facciamocene una ragione.

  2. @sed
    Io credo che anche questa riforma sia figlia delle manie di protagonismo del nostro premier. Penso cioè che in una democrazia rappresentativa prima di chiedere a me o alla massaia di Voghera, piuttosto che al salumiere di Pizzo Calabro di decidere su una materia così complessa, forse si sarebbe dovuto lavorare di più e meglio per raggiungere una condivisione parlamentare più ampia. Io non credo che il popolo sia tout court il miglior giudice su qualsiasi questione. Abbiamo al riguardo almeno un paio di recenti esempi. Bisognerebbe poi spiegare a Renzi che cambiare di per sè non è un valore. Bisogna cambiare in meglio e non in peggio. E quelli che non la pensano come lui forse non sono tutti gufi e rosiconi. Magari dovrebbe provare ad ascoltarli un pò di più, piuttosto che andare sempre alla prova di forza, che – come in questo caso, peraltro – costa non poco. E’ vero che il nostro Paese si divide su tutto, ma proprio per questo motivo si sarebbe dovuto fare qualsiasi cosa perchè almeno sulla legge più alta ed importante non si arrivasse ad uno scontro, peraltro fomentato in primis proprio da Renzi con la trovata di personalizzare il questito referendario…

    1. Volevo solo dire che la Costituzione ti offre uno strumento per correggere un iter parlamentare qualora tu lo ritenga imperfetto.Ergo rassicurarti sul fatto che nessuno ti toglie il diritto di dire la tua.
      Al popolo non si chiede di scrivere le regole ma solo di decidere se quelle che hanno scritto i propri rappresentanti vanno bene o meno.E’ la democrazia.Non possiamo smettere di andare a votare solo perché in Colombia o in Svizzera o a Roma l’elettore medio s’è bevuto il cervello o meglio è vittima di un’informazione che a definirla cattiva sarebbe farle un complimento.(problema planetario,consoliamoci)
      Per il resto non sto a ripeterti la storia trentennale di questa riforma, né a ricordarti un Parlamento che non essendo in grado nemmeno di eleggere il Capo dello Stato si fa prendere a sberle da un vecchio che accetta il secondo mandato per spirito di servizio a patto che…
      Quanto a lavorare di più e meglio non si contano i comitati, le commissioni dei saggi, le bicamerali, le consulte che hanno rivoltato il problema della governabilità e dell’ammodernamento come un calzino.Alla fine però è sempre il parlamento che ti sei dato a decidere. Se aspetti il Governo dei Giusti per cambiare le cose stai fresco.
      Tuttavia non posso rispettare la posizione di chi dice no in chiave anti-premier (chiunque sia il premier) nella speranza di mandarlo a casa. Come pure non rispetto un calcolo delle ricadute formulato sulla scorta di pregiudizi,voli pindarici,estremizzazioni.
      La storia insegna che a far fare le cose agli altri (cioè alla destra) non ci si guadagna mai. Vedi riforma delle pensioni su cui cadde Prodi ( e ci beccammo Maroni) e molti molti altri buoni progetti rimasti nel cassetto dei nostri governi e realizzati male da pessimi governi di destra.
      Nel merito la riforma non è né bella né brutta : è quel che passa un convento che ha la composizione e la storia che ha.Renzi c’entra quel poco, tutte queste storia sulla personalizzazione e sull’arroganza mi sembrano stucchevoli e marginali rispetto alla materia che abbiamo per le mani.
      Renzi è il tipo che, seppure non s’intestasse le cose, sarebbe comunque percepito come intestatario : è un modo d’essere, di porsi. Personalmente cerco di badare al merito di quello che fa onde evitare di trasformare la politica nel divanetto dello psicanalista (sarei impreparata) o in quello dell’antropologo (peggio).
      ( non tutti sono Veltroni che mena con grazia mentre cerca di innovare con grinta)

  3. @sed
    Ah Veltroni… mi ricordi i tempi quando anch’io votavo PD!!! ;-) Sul merito: viviamo in un Paese in cui tutti sono commissari tecnici e se fosse un referendum sullo stabilire se ci sta bene o meno la formazione della Nazionale ai prossimi mondiali di calcio mi starebbe bene. Però – e forse eccedo in umiltà – contrariamente a tanti, io non mi sento così preparato e competente sul decidere o meno sulla bontà di una riforma che va ad impattare su ben 47 articoli della Costituzione, e su un tema del genere non so quanto sia davvero giusto far dire la sua al mio gommista sottocasa. Personalmente ci sono cose che mi piacciono (abolizione del CNEL) e cose che non mi piacciono (senatori nominati, sindaci e consiglieri costretti al doppio lavoro e con l’immunità, combinato con l’Italicum), ma – a parte questo, che in definitiva non è così importante – registro che ci sono fior di Costituzionalisti che sono contrari alla riforma ed altrettanti che sono favorevoli. Assunta la buona fede della maggior parte dei componenti dei due schieramenti, credo che già questo dato sia di per sè negativo. Se una riforma fosse effettivamente ben realizzata, godrebbe verosimilmente di una considerazione meno controversa da parte degli “addetti ai lavori”.

    1. (Però è curioso che tu non apprezzi il gommista in quanto unico depositario della possibilità di annullare qualcosa che non ti convince)
      Quanto ai costituzionalisti non è un fatto nuovo che non si trovino d’accordo,le loro posizioni sono spesso dettate da motivi tecnico – interpretativi ma anche da ragioni legate a posizioni politiche e storie personali differenti .
      Quanto al combinato – che noia : l’ho dovuto togliere dal frasario eppure era un’espressione che mi tornava utile per il lavoro – è mia convinzione che la Costituzione sia un Corpo tale da poter convivere con qualunque legge elettorale pure quelle bruttarelle come è quest’ultima che andrebbe emendata indipendentemente dalla riforma ma anche qui…originariamente la posizione era un’altra poi.. dài retta a quello e dài retta a quell’altro, una concessione alla minoranza un altro all’alleato spurio…è uscito fuori una specie di Frankenstein .
      In tal senso ogni cosa che non mi / ci convince si può facilmente correggere riprendendo in mano la legge come minoranza interna chiede.
      Ecco un punto chiave : bisognerebbe eliminare per sempre l’eventualità di alleanze di governo spurie.
      Bene : Vado a lucidarmi le scarpe che oggi questa povera città va in scena.Speriamo non per l’ultima volta.

  4. @sed
    Il gommista è un esempio per dire che, a mio avviso, lo strumento referendario andrebbe usato cum grano salis. Non tutti i quesiti si prestano ad una soluzione del genere. Capisco che si pensi (o si pensava al tempo) che trasformandolo in un plebiscito sul premier si avrebbe avuta vita facile e si sarebbero in questo modo spazzate via le perplessità di chi in Parlamento non ha votato a favore e dei tanti Costituzionalisti che hanno espresso critiche assennate. Non credo però che le soluzioni di forza in questo caso abbiano diritto di esistere. La Costituzione dovrebbe unire e non dividere. Se si fosse agito in modo più rispettoso del dissenso, si sarebbe potuta trovare una strada maggiormente condivisa. In tal modo si sarebbe risparmiato un forte surplus al solito clima avvelenato in cui viviamo costantemente… ed anche 200 milioni di euro che male non fa mai…
    P.S: Roma va in scena?

  5. Ci sarebbero forse un paio di cosette da aggiungere secondo me, ma l’hai detta in maniera così chiara che spero non ti dispiaccia se sull’argomento ci citerò :)
    buona settimana

    1. @Giovanotta
      Cose da dire ce ne sono ancora moltissime. Ma io credo che già quelle che ho indicato nel post siano più che sufficienti a dimostrare come questa riforma sia assolutamente da respingere…

  6. Premesso che concordo in toto con quanto scritto da sed, andare a votare al referendum sulla base della simpatia o meno nei confronti di Renzi trovo sia veramente puerile; siamo alle solite, per fare dispetto a mia moglie mi taglio le b…
    Che tristezza!

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