OXI!

OXI!

E’ stata una straordinaria vittoria della democrazia. Ancora più bella ed importante perchè ottenuta nonostante il terrorismo mediatico e le ingerenze, squisitamente politiche, dell’establishment europeo che insieme avevano confezionato una narrativa apocalittica secondo cui, se avesse vinto il NO, Atene avrebbe dovuto necessariamente uscire dall’eurogruppo in un scenario intriso di sciagure, rovine, lacrime e sangue. Perchè – sia chiaro – la questione non era scegliere fra Euro e Dracma, come un improvvido tweet del nostro Presidente del Consiglio – sempre pronto a baciare l’anello della cancelliera tedesca – voleva far intendere, bensì opporsi in modo netto ed incontrovertibile al piano degli aguzzini…, oops dei creditori europei, consistente in un fatale mix di aumenti delle tasse e drastici tagli alla spesa pubblica, del tutto insostenibile per il popolo ellenico. Con il voto di ieri la Grecia ha dimostrato che esiste anche un altro modo di intendere l’Europa: quello per cui attraverso i mezzi democratici è possibile opporsi alle politiche di austerità e ai tagli ai diritti così fortemente voluti dalla Germania e dall’aristocrazia finanziaria, e battersi per un Continente inclusivo e solidale, portatore di pace ed eguaglianza.

Scrive oggi Lucia Annunziata: «È l’umiliazione della Merkel innanzitutto, che ha qui rivelato una straordinaria miopia e un eccesso di muscolarità (…). Sconfitti, insieme a lei i tanti funzionari europei mascherati da leader, di cui Juncker è oggi il perfetto stereotipo, anche loro tutti convinti che un ringhio di Bruxelles bastasse a rimettere a posto le cose. Sconfitti sono però anche i leader europei che avrebbero potuto avere, per tradizione e convinzioni, un ruolo di bilanciamento per evitare che si arrivasse a questo punto (…). L’Italia anche avrebbe potuto, voluto e dovuto fare da mediatore. Lo ha tentato all’inizio di questo scontro. Ma si è ritirata, e il perché ce lo spiegherà prima o poi Matteo Renzi. Certo è che il nostro paese che con il nuovo premier è entrato sulla scena europea solo pochi mesi fa con la ambizione di far “cambiar verso all’Europa” appare oggi fra gli spettatori più’ che fra i protagonisti». Ed è ovvio che quando si parla di protagonisti non si può non fare il nome di Alexis Tsipras, che in questo frangente così drammatico per lui ed il suo Paese ha dimostrato la giusta dose di fierezza ed un notevole coraggio personale, rischiando la propria leadership in un referendum dall’esito tutt’altro che scontato. Evidentemente esiste ancora qualche leader che piuttosto che mantenere la propria quota di prestigio e di potere, preferisce giocarsi il tutto per tutto in nome di un’idea di politica fatta di solidarietà, equità e giustizia sociale, a servizio delle fasce più deboli e povere della popolazione. E’ questa la vera Sinistra di cui ha così maledettamente bisogno l’Europa ma anche noi italiani! Che enorme differenza, che distanza siderale infatti con tanti politicanti nostrani, bravissimi a far proclami a favore dei media, ma ancor più bravi (e spregiudicati) poi nel disattenderli puntualmente con i fatti. Onore quindi a Tsipras che peraltro sa benissimo che la partita è ancora di là dall’essere terminata. Ieri si è vinto solo una battaglia, ma lo si è fatto nel miglior modo possibile.

199 pensieri riguardo “OXI!

  1. Dunque, vediamo se ho capito.
    Da domani smetto di pagare il mio mutuo e per stare più tranquillo sottoscrivo altri tre o quattro finanziamenti, sapendo che non potrò pagarli, ma che mi servono per comprarmi la macchina nuova, fare le vacanze e già che ci siamo, visto il gran caldo, farmi anche l’impianto di condizionamento a casa.
    Quando la Banca, brutta, cattiva e aguzzina, viene a chiedermi ragione e di fronte ai miei continui rifiuti a pagare, perché non ho i soldi me tapino e poveraccio, ad un certo punto comincia ad alzare la voce, spalleggiata dagli altri miei creditori che cominciano a spazientirsi, io chiedo a mio papà, mia mamma, mia sorella, mia moglie, eccetera, se sono d’accordo che io paghi (con quali soldi, chiedo loro?) oppure è giusto che mandi al diavolo le banche brutte cattive e aguzzine, loro mi dicono di mandare al diavolo le banche e io tutto contento esulto e grido al mondo che ha vinto la democrazia (e magari, già che ci sono, chiedo un altro finanziamento perché mi serve per festeggiare con la mia famiglia).
    Non c’è bisogno che mi faccia notare che ho banalizzato e che la politica è una cosa seria e così via, lo so benissimo e l’ho fatto di proposito.
    Mi chiedo solo come mai una persona seria e profonda conoscitrice della politica nostrana ed europea (e qui non sto banalizzando, satireggiando e via discorrendo, sono serissimo!) non abbia ancora capito di quanta demagogia sia intrisa la persona e il messaggio di Tsipras: se è davvero questa la sinistra che ci proponete, Dio ce ne scampi almeno per i prossimi 150 anni!!!

  2. Vorrei capire cosa ci sia da festeggiare…da domani la Grecia è senza soldi, probabile che la fila ai bacomat sia per ritirare 20 euro a non piu 60, fino al giorno in cui chiuderanno pure quelli.
    Ha vinto la democrazia? cioè? non pagano più? o pagano come e quando lo decidono loro?
    e le riforme? solo noi le dobbiamo fare?
    Vediamo se davvero è legittimo festeggiare, io ho dei seri dubbi.
    Quanto al modello Tzipras, se a te piace uno che non ha il coraggio di decidere da solo, dopo aver avuto il mandato pieno, auguri….
    Tu sei convinto che con il voto di ieri, la Grecia adesso possa andare a battere i pugni sul tavolo???
    Secondo me, andranno sempre cl cappello in mano a chiedere soldi, e vediamo se glieli danno…

  3. L’esempio di Paluca è estremo, ma credibile…
    pensa se tutti cominciassimo a fare così cioè a decidere di pagare o meno, a nostra scelta…

  4. @paluca
    Fortunatamente hai detto tu di aver banalizzato e satireggiato. Ma io credo che tu abbia fatto qualcosa d’altro. Abbia fatto cioè un paragone che non solo non restituisce minimamente la complessità della situazione (come sai anche tu), ma che ne è talmente distante da non rappresentarla minimamente… insomma: buono per riderci sù, ma perfettamente inutile. In queste ore c’è un video virale di un’intervista a Massimo d’Alema (un altro sporco comunista demamgogo) che forse potrebbe aiutarti meglio a capire la situazione. Se però non vuoi neppure credere a D’Alema (legittimo), perchè non dai una letta a ciò che pensano alcuni grandi economisti mondiali della faccenda (anche loro tutti demagoghi?), i quali, come vedrai, attribuiscono le terribili condizioni del popolo ellenico non tanto alla Grecia (i cui governi precedenti a quello di Syriza non sono comunque esenti da errori e gravi mistificazioni) quanto ai disastrosi sbagli delle istituzioni economiche internazionali nelle gestione della crisi. Quindi quando parli di demagogia, dovresti perlomeno prenderti la briga di informarti un pò più approfonditamente, evitando per quanto ti è possibile di parlare per partito preso…

    @Luigi
    Da festeggiare c’è una nuova idea di Europa ed è quella che prevede un ritorno alle decisioni prese dal basso, contro Berlino e l’aristocrazia finanziaria che vogliono imporre il rigore, affamando i popoli ed entrando a gamba tesa su questioni politiche di cui è giusto che la gente ed i governi locali restino sovrani. Un’Europa più vicina a concetti come cooperazione, solidarietà, equità, giustizia sociale, senza i quali non ci può essere futuro… più vicina quindi a quella che avevano in mente i padri fondatori e non a quella che è diventata.
    E se poi vogliamo dirla tutta, da festeggiare c’è anche il tentativo fallito della finanza internazionale e del cancelliere tedesco di rovesciare il governo democratico greco per sostituirlo con un governo – magari tecnico – più vicino alle loro posizioni. Si voleva rovesciare Tsipras per evitare che lui o qualsiasi altro in futuro (si pensi alle prossime elezioni di novembre in Spagna con Podemos in evidenza) possa permettersi di alzare la testa rispetto alle politiche destrorse e autoritarie di Berlino e Troika…

    1. @Paolo

      decisioni prese dal basso????? quindi secondo te, è il popolo greco che decide cosa fare da adesso in avanti ?? guarda che referendum o no, non è cambiato nulla rispetto a sabato scorso, quindi la gente in piazza che festeggia, forse non ha capito che non è cambiato nulla, e se qualcosa cambierà, non sarà di sicuro per un referendum.
      Non credo che qualcuno volesse sostituire il governo greco, credo piuttosto che qualcuno sia preoccupato per il debito insoluto, e tra questi noi italiani, al netto di quelli che festeggiavano ieri in trasferta una vittoria altrui.
      A me ha fatto tristezza vedere Grillo, Vendola, Meloni, Salvini, Brunetta , Civati e company festeggiare insieme e uniti qualcosa e qualcuno che li aveva sempre divisi.
      Coerenza zero, ma solo populismo …
      Mi auguro che si risolva la questione greca, ma non sarà di certo un referendum a cambiare le cose: o paghi o sei fuori.

      1. p.s.
        hai presente vero, se l’Europa cedesse al ricatto greco, cosa succederebbe ???
        c’è la fila di paesi che si son dannati a fare riforme e a far quadrare i conti (tra cui noi) che si inc…..o di brutto…
        perciò facciano ste riforme come tutti gli altri.
        culla della democrazia o no, i debiti si pagano…

  5. Rear, a me dei trionfalismi dell’asse Ferrero – Meloni – Brunetta, Casa Pound e in mezzo scorre il fiume di SEl, della luna e delle stelle, non importa un beneamato, però banalizzazioni e slogan semplificativi non si possono accettare da parte di chi quantomeno dovrebbe avere il problema di distinguersi dalle tifoserie fasciste e populiste e a seguire quello prioritario di rendere un utile servizio alla causa greca.
    Come si fa? Semplice : Intanto saltando fuori dalla contrapposizione artificiosa tra democrazia greca contro tecnocrazia europea..
    Le proposte dei “creditori” non vengono soltanto dal Fondo Monetario Internazionale, ma anche dalla Banca Centrale Europea e dalla Commissione Europea e dal Consiglio Europeo che è composto da capi di governo sicuramente “democratici” in quanto godono della fiducia dei rispettivi Parlamenti, il Consiglio Europeo pertanto non può certo essere definito un organismo di tecnocrati.
    Quanto alla Commissione, ciascuno dei suoi componenti è stato nominato dai governi degli Stati-membri (anche da quello greco) ed ha superato l’esame, spesso difficile, del Parlamento europeo, a sua volta organismo democratico in quanto elettivo.
    Sicuramente, l’Unione Europea potrebbe accrescere la democraticità e la trasparenza dei suoi processi decisionali e ridurre il potere delle sue burocrazie. Altrettanto sicuramente, l’UE non è una costruzione tecnocratica.
    Allora noi tutti siamo felici che il popolo greco abbia confermato la fiducia al caro Alexis ma….la democrazia non abita solo in Syntagma e non la esercita solo il popolo greco.
    E’ ovvio che a fronte dei peana della vittoria Luigi e Paluca s’indignino.Sono le posizioni massimaliste che allontanano le persone dal capire le cose.
    Tsipras avrà vinto la battaglia quando avrà contrattato la ristrutturazione del debito.
    Fino a quel momento si arrotolino le bandiere e si ascoltino le proposte del Governo Greco,si discuta e si continui a trattare. E che il Dio della Ristrutturazione aiuti le molte persone in difficoltà in questo momento da quelle parti.
    Nelle more gli spettatori de sinistra ripuliscano il linguaggio – aguzzini,strozzini schiaffoni – onde evitare che tensioni e violenze verbali vadano irrimediabilmente a detrimento di una causa ben più importante della graaaaande vittoria democratica.
    Varoufexit, tanto perché la fierezza non conosce ricatti e condizionamenti.

    1. @Mattè,la prego la scongiuro la imploro, non un link di un economista inglese di chiara fama si porga a questa donna.
      Magari un the freddo. Senza fronzoli per piacere.

  6. Caro Rear, ricordo perfettamente che tu stesso una volta mi rispondesti che le citazioni (D’Alema e l’Espresso in questo caso) cui fai riferimento non possono che essere sulla tua stessa linea di pensiero e d’altra parte sarebbe quantomeno singolare che tu riportassi parole e pensieri di personaggi che avessero una posizione agli antipodi rispetto a te.
    Da qui a sostenere che solo chi la pensa come te abbia la VERITA’ capisci tu stesso che ce ne passa…
    Fatta questa doverosa premessa (chissà quanti altri grandi economisti mondiali la pensano diversamente) ho letto a destra e a sinistra sopra e sotto ma in tutta onestà non sono riuscito a trovare un solo piccolo motivo per cui il popolo greco dovrebbe esultare o festeggiare (ma come tu non mancherai certo di farmi notare io ho molti limiti…), figuriamoci se posso riuscire a trovarne mezzo di motivo per cui noi italiani dovremmo esultare!
    E’ l’umiliazione della Merkel innanzitutto“; eddai Rear, possibile che non ci fosse nulla di meglio dell’Annunziata per questo post?
    Infine una domanda: Vendola, Meloni, Fassina e Salvini alleati? E ancora ti chiedi e non riesci a capire perché poi gli italiani votino per Renzi?

    1. Siamo sempre lì : D’Alema scopre l’acqua calda,l’Annunziata spara alzo zero, non contro la Merkel, che non ci sarebbe nulla di male, ma a tutto volume reclamizzandone l’umiliazione dimenticando l’uno e l’altra che nelle parole scritte deve esserci un debito di moralità e lo stesso vale per il bacio dell’anello – che piace tanto a Sel – o per la presunta marginalità di Renzi : (Col debito pubblico più alto dell’Eurozona, ci mettiamo a fare gli spiritosi?)
      Sta in questo la ricerca della verità? Nell’enfasi? Nell’invenzione? Nella strumentalizzazione sempre e comunque? D’Alema visto che c’era, s’è soffermato sui miliardi di fondi europei destinati variamente che – almeno qui da noi – non ci si cura manco di spendere.Eh no.Lo spauracchio Banche è più suggestivo.
      Esiste ancora un merito delle cose? Un impegno a non inquinare l’ambiente informativo ce lo assumiamo? Perché sia ben chiaro : l’ambiente informativo ha a che fare con il passaggio dalle parole ai fatti.
      E questo vale per le contrapposizioni artificiose e per le guerricciole proiettive con trasferimento all’estero.
      Adesso cosa c’è che ci sollecita? L’antigermanesimo : un must dai tempi di Attila.
      Se perdiamo tempo con queste stronzatine non ce ne resta per dire che un sistema sbagliato non si combatte in questo modo.E invariabilmente perdiamo il treno.Come sempre.

  7. @Sed
    Io ho concluso il mio post con queste parole: “Ieri si è vinto solo una battaglia, ma lo si è fatto nel miglior modo possibile”… mi pare che possa essere una giusta risposta per quello che hai scritto. Quanto poi al linguaggio, ognuno si indigna per ciò che gli fa più piacere, a me per esempio non ha dato affatto fastidio quanto ho sentito in questi giorni da SeL o da Fassina perchè, al netto dell’iperbole colorita, evidenza un concetto che è ESATTAMENTE lo stesso di quello messo all’indice da alcuni fra i più importanti econonomisti internazionali e non solo da loro. Ciò che invece mi indigna profondamente, e che mi avrebbe fatto piacere avessi perlomeno messo insieme a ciò che va a detrimento di cause ben più importanti, è la dichiarazione del nostro Presidente del Consiglio che riducendo il referendum di domenica ad un derby fra Euro e Dracma, contraddicendo palesemente – peraltro – il Primo Ministro della Grecia che si è espresso chiaramente in un altro senso – ha fatto del terrorismo inutile, stupido, ingerente ed irrispettoso nei confronti del collega e del popolo greco.

    @paluca
    Mah… le dichiarazioni degli economisti che ti ho segnalato sono state riprese da molti organi di stampa italiani e stranieri e non solo dal bolscevico Espresso… basta una ricerca di due minuti su Google per rendersene conto. A parte questo, certo: ci sono altri economisti che la pensano diversamente e – guarda un pò il caso – secondo te sono loro che hanno ragione, mentre i primi hanno torto… quindi perchè mi commenti se arrivi sempre alla conclusione che io non sono mai nel giusto? Lo chiedo davvero senza ironia.
    Le ragioni per cui i greci (ma no solo loro) dovrebbero festeggiare il risultato di domenica le ho scritte sopra a Luigi. Certo… è ovvio, è evidente, è chiaro, è lapalissiano che i problemi sono tutt’altro che risolti e sono ancora terribilmente drammatici, però io credo che il popolo greco arrivato oggi alla fame e alla disperazione per motivi sui quali siamo in disaccordo, ha comunque bisogno di un leader che – a differenza di quanto successo in passato – si batta fino a mettere a rischio la propria posizione di prestigio e di potere o anche di sacrificare il proprio ministro dell’Economia se questo serve a portare a casa un accordo meno oneroso (sotto tutti i punti di vista). Un leader che si ponga come obiettivo ineludibile quello di garantire alla propria gente solidarietà, giustizia ed equità sociale e provi a restituire loro, in questo momento così sconfortante, un pò di dignità. Ecco di cosa hanno bisogno i Greci, e – poco ma sicuro – non hanno certo bisogno che un italiano come te, che fortunamente per lui è molto distante dalla miseria e dalla disoccupazione, trovi giusto fare della satira e dell’inutile ironia su chi invece sta soffrendo.
    Quanto agli italiani che votano Renzi…. beh, il Nostro in un annetto scarso ha perso circa 2 milioni di voti… qualcosa vorrà pur dire. Ed infatti qualcosa significa per tutti, tranne che per coloro che sono abituati a ragionare come farebbero il tifo per una squadra di calcio.

    @Luigi
    Mah… a me pare che la Grecia il ricatto lo stia subendo. Perchè, come scritto nel post precedente, “i creditori non si accontentano che la Grecia raggiunga quegli obiettivi di bilancio che lo stesso governo Tsipras si impegna a raggiungere: vogliono stabilire loro come questi obiettivi devono essere raggiunti, indicando nei dettagli dove si tassa e dove no, dove si taglia e dove no”. Ti pare giusto, questo?

    1. Quello dell’euro e della dracma era una posizione diffusa, puoi essere o non essere d’accordo ma non mi sembra contenesse uno maligno spirito antidemocratico, chi la sosteneva – e non erano pochi – si riferiva a conseguenze di una scelta che avrebbe potuto portare la Grecia fuori dall’euro ipotesi tutt’ora verosimile, indipendentemente da quello che dice o decide Tsipras ( che non è l’oracolo).
      Immagino che la libertà d’espressione sia tale da riuscire a comprendere anche Renzi senza che il medesimo venga esposto al pubblico ludibrio mentre lo spirito critico sempre verde e vivo in mezzo a noi, possa riguardare anche i nuovi esponenti del Pantheon.
      Dopodichè il senso del discorso è un altro : se si vuol costruire servono le pro-pos – te .
      Quanto agli economisti internazionali te li lascio tutti.Gente che non ha saputo leggere e prevedere o quantomeno portare soluzioni alla buriana che già dal 2007 s’avanzava….ancora li stiamo a sentire?

      1. Mi scappa il tasto…
        quanto alla trattativa se non si riconoscono le ragioni degli stati creditori non c’è negoziato.
        Poi si possono all’interno di un dialogo, e se si è bravi e forti di ragioni superiori, minimizzare,fare a polpette e giocarci a calcio…ma intanto non si va da nessuna parte continuando a definire strozzini i creditori.
        Il caro Tsipras per ragioni comprensibili, ha indetto un referendum in cui non c’è stato tempo di argomentare sulle alternative.
        S’è invece precipitato a farne una questione di democrazia greca contro tecnocrazia europea .
        Eh il populismo è tra noi,caro Rear, e manco ce ne accorgiamo.
        E tuttavia spiace che in seguito ad un dibattito che molto somiglia a quelli Roma Lazio – che sono però cento volte più divertenti – Paluca e Luigi siano trascinati su terreni che non gli sono congeniali e costretti a dire ” E’ questa la sinistra”?

        1. Grazie Sed, condivido molto di quello che hai scritto. Confermo di non avere gli strumenti politici che tu in primis e anche il buon Rear possedete e quindi sicuramente in quello che scrivo ci saranno molte castronerie. Eppure ogni tanto mi fa piacere intervenire ugualmente e scrivere pur malamente, quello che penso.
          Ritengo che chi faccia politica seriamente come te o chi, come Rear, comunque viva la politica in maniera molto più profonda di quanto faccia io, anche il pensiero di uno del popolo, uno normale come me possa essere utile e offrire comunque spunti di riflessione.

  8. Se in qualsiasi momento ho scritto che tu non sei mai nel giusto me ne scuso, ma ritengo di non averlo mai fatto.
    Ho detto che, come è naturale che sia (e come tu stesso hai affermato una volta in un tuo commento), citi sempre personaggi che la pensano come te e ci mancherebbe che avvenisse il contrario. In questo senso mi sono permesso di farti notare che non sempre chi la pensa come te debba essere nel giusto (e non, come hai travisato, che tu non sei mai nel giusto).
    D’altra parte, lo ripeto, tranne Gesù Cristo, in 4.000 e passa anni di storia mai nessuno abbia avuto in mano la Verità Assoluta, nemmeno tra i grandi pensatori, figuriamoci se possono averla omettini come me, in primis, ma anche come te, come Renzi, come Salvini, come Vendola, come Tsipras, e via discorrendo.
    Per favore, però, non mettermi in bocca parole che non mi permetterei mai di dire, non faccio satira sul povero popolo greco che sta soffrendo qualcosa che non avrebbe mai creduto possibile a causa di spregiudicati governi che negli anni lo hanno trascinato dov’é ora; piuttosto mi infastidisce parecchio chi come Tsipras approfitta della situazione per farsi bello, per ergersi a Robin Hood del suo popolo e per ottenere una pubblicità mediatica che se l’avesse fatto Berlusconi o Renzi avresti riempito post da qui a Capodanno!

  9. @paolo

    certo che non è giusto, e infatti le trattative vanno avanti.
    Non serviva un referendum per capire che comunque è interesse comune che la Grecia non esca nè dall’euro nè dall’Europa.
    Ha vinto la democrazia, come dici tu, però le banche e la Borsa di Atene rimangono chiuse: cos’è cambiato da venerdì scorso? nulla.

    1. No non sei tu era Paluca in calce ad un discorso più lungo.Tu hai espresso analoghe perplessità e comunque visto lo spettacolo di arte varia, seppure lo avessi detto non avresti avuto tutti i torti.Me lo chiedo anch’io.

      1. @sed
        siccome l’amico Paolo continua a dire che Renzi ormai è di centrodestra, la mia domanda era: e i vari Fassina, Civati, Cofferati, Vendola che festeggiano con Salvini, Meloni e Grillo cosa sono ??

  10. @Sed
    Beh… Tsipras non sarà l’oracolo però mi pare molto più deputato a parlare sulla crisi greca che non Renzi, che quindi – almeno nella fattispecie – è molto meno oracolo di lui. Tsipras, vista la strada sempre più stretta in cui si stava infilando l’accordo con i creditori, ha ritenuto che il mandato ricevuto con le elezioni non lo autorizzasse a rifiutare ulteriormente le pretese della Troika. A questo punto ha detto al suo popolo: se a voi sta bene io firmo e poi mi faccio da parte, se però a voi non sta bene – come spero – io vado avanti rafforzato internamente e presso le istituzioni finanziarie dal vostro voto. Dove diavolo sta il populismo in questo? Il populismo sta nella manipolazione e nella mistificazione, quella ad esempio di un Grillo o di un Salvini che ora vogliono un referendum anti euro “anche in Italia”… ma quello greco non è stato un referendum per uscire o rimanere nell’eurogruppo: ecco la manipolazione e di conseguenza il populismo.. del M5S, della Lega ed anche del PD come ho spiegato nel commento precedente. Dici che Renzi bisogna comprenderlo. Ma io non intendo comprendere una persona che mi prende in giro. E quando Renzi dice di essere leader di un partito di centrosinistra salvo poi fare politiche di centrodestra mi sta prendendo in giro. Quando Renzi sostiene che bisogna cambiare verso all’Europa che «non può diventare l’Europa delle burocrazie e della banche» salvo poi assumere una posizione anti Tsipras sulla crisi greca, mi sta prendendo in giro! Dici ancora che anche i creditori hanno le loro ragioni: e chi le contesta? Qui si sta dicendo altro: uno Stato deve essere sovrano nello scegliere le modalità attraverso cui pagare i propri debiti, e chi pretende dei soldi non può esimersi dall’aiutare chi sta in gravi difficoltà.

    @Paluca
    Come molte volte succede anche (ma non solo) in politica, tutto poi si risolve nel fidarsi o nel non fidarsi di un uomo. Nell’attriburigli o nel non attribuirgli della buona fede. Perchè fino a quando tu riterrai Tsipras un manipolatore, io non sarò in grado di convincerti del contrario… e fino a quando io riterrò Renzi un mistificatore alla stregua del peggior Craxi o di un berlusconi qualsiasi, tu non sarai in grado di convincermi del contrario. Tutto sta a vedere in che modo ognuno di noi costruisce queste sue convinzioni…

    @Luigi
    Perchè si è arrivati al referendum l’ho scritto anche a Sed appena sopra. Nel post precedente, ancor prima che si conoscesse il risultato finale, ho parlato di una mossa straordinaria perchè ha rimesso il popolo al centro delle questioni importanti, quelle che fino a ieri venivano decise solo da oscuri burocrati non eletti da nessuno. Lo pensavo prima di domenica e continuerei a pensarlo anche se avesse vinto il SI. Il punto che queste mie opinioni le ha espresse tali e quali anche Renzi: cambiare verso all’Europa togliendo il potere ai tecnocrati per restituirlo ai cittadini… lui però certe cose le dice solo per farsi bello presso la pubblica opinione, io le penso sul serio…

    1. Comprendere Renzi? Ma no.. semplicemente capire quel che dice nel momento in cui lo vuoi contestare, altrimenti parli da solo.Ti senti meno preso in giro così?
      E ripassiamo anche il concetto di populismo e di democrazia rappresentativa ovvero di scaricare sui cittadini un quesito di carattere tecnico con una incipriata di dignità nazionale non essendovi il tempo per una vera campagna elettorale che desse spazio ad altre ragioni,invitando, per democratico sovrapprezzo, il popol suo a votare NO.
      Quali novità così impreviste in campagna elettorale si erano manifestate e tali e gravi da giustificare il ricorso ad un’ulteriore consultazione? A casa mia, che è una casa di regole e di rigore, nessuna.
      Pericle si rivolta vorticosamente nel sacello.E il Dio del Populismo brinda alla mossa del cavallo.Almeno fosse stata vincente.
      Risultato a oggi? Peggio di prima.Proposte zero. Prestito Ponte di sette miliardi (ovviamente contro garanzie).Famiglia socialista in appoggio a quel che c’è : il prestito ( Parla Pittella, renziano).
      Si sono svegliati pure loro che Dio li perdoni.
      Se tutta questo rumore per nulla porterà all’uscita temporanea o definitiva dall’Euro la Grecia dovrà battere una moneta qualsiasi – dracma,monopoli o quel che è – e l’ipotesi di Renzi non sarà stata poi così peregrina.
      Se la Grecia uscirà dall’Eurozona non aumenterà la sua democrazia,lasciati servire Rear.
      E adesso vediamo dove ci porta la mossa del cavallo.

  11. @sed
    “Quali novità così impreviste in campagna elettorale…” chiedi. Io non lo so perchè non ero presente alla trattativa e mi risulta che non lo fossi neppure tu. Abbiamo soltanto i resoconti che arrivano dai media, rispetto ai quali – tu mi insegni – non si può sempre mettere la mano sul fuoco. Resta un’evidenza, che è poi quella che dicevo anche a Paluca: si è disposti si o no ad attribuire la buona fede all’uomo? SI O NO? Tu sei spesso disposta ad attribuirne a Renzi e questa è una di quelle (non poche ad onor del vero) occasioni. Sostieni che in realtà intedeva “questo o quello” quando il collega ellenico nelle stesse ore andava dicendo “non è questo e non è quello”, e nonostante quel tweet sia stato oggetto di moltissime critiche, anche da parte di Prodi. Alcuni sono arrivati a definirlo il più grande errore politico di Renzi da quando è capo del Governo. La stessa bonaria indulgenza preferisci non accordarla a Tsipras. Che sia chiaro: è più che legittimo, ma il discorso “stringi stringi” si riduce a questo, perchè le letture di uno stesso fatto possono essere le più disparate. Ad esempio per me il referendum è stato pura espressione di democrazia, deciso dal Parlamento greco su proposta del Primo Ministro. Tanto più importante perchè simbolo di un Europa che intende riappropriarsi di decisioni su cui banche e istituzioni finanziarie con scarsa o nulla legittimazione democratica hanno sempre avuto l’esclusiva. Tutti (credo anche tu) siamo d’accordo sul fatto che questa Europa sia da rifondare. In qualche modo si dovrà pur cominciare. Per te invece è aver scaricato su dei cittadini un quesito tecnico.
    Quello che succederà alla Grecia non lo sappiamo, nè io nè te. Non conta il risultato di oggi martedi o di domani mercoledi. Conta quello finale. Vedremo se al termine della trattativa quale sarà lo scenario.

    1. Ma qui la buona fede non è in questione e nemmeno la lettura dei fatti ,sono le scelte ad essere discutibili, non c’è bisogno di essere una mosca sulla spalla di Tsipras durante le trattative per capire che sul piatto c’è un debito, un credito, e un piano di restituzione insostenibile.
      E siccome l’insostenibilità è un dato obiettivo( punto di forza, del caro Alexis) , mi spieghi cosa aggiunge o toglie o cambia l’intervento del popolo? Che, se vincevano i SI il piano diventava immediatamente sostenibile?
      Una scelta è buona se porta un risultato :ma che vogliamo scrivere due sonetti o fare in modo che Tsipras vinca la sua guerra?
      Allora,se trattasi di strategia, concedo a chiunque pure di camminare sulle mani : sarà giudicato.
      Diversamente si tratta di risolvere una grave impasse,possiamo pure tirare fuori tutta la simbologia del mondo ma solo se siamo capaci di far lavorare metafore e stendardi a vantaggio di una soluzione positiva.
      Ma qui non si vede luce.
      Il caro Alexis deve trattare, non è che ci siano altre strade. La vecchia storia : uno sconto all’ideologia e uno agli interessi,smussa di qua e ristruttura le rate, dimentica una promessa elettorale e ottieni più tempo . Che altro?
      Mi pare che i greci in definitiva vogliano questo.
      Senza contare che è assai più proficuo e facile portare solidarietà ad una proposta strutturata piuttosto che al simbolo della riscossa europea
      Vediamo domani che succede

  12. @paolo
    e da quando decide un popolo intero cosa fare? cosa ci sta a fare quindi il Premier se tanro poi decide il popolo? e decide cosa?
    può essere anche stato un esempio di democrazia per te, io ripeto che è stato un atto di debolezza da parte di Tzipras, che non ha avuto il coraggio di decidere da solo.
    Adesso che ha vinto il popolo, cosa cambia? nulla..si riparte con le trattative esattamente come si erano lasciate interrotte venerdì.
    Nessuno vuole la Grecia fuori, e non lo volevano neppure venerdì.

  13. Dalla Germania (ma se mi sposto di due-tre chilometri, sono in Olanda). Afa pure qui

    @Rear
    Tutti crediamo che il populismo stia altrove e in genere dove succede qualcosa che non ci piace.
    In Harry Ti Presento Sally, l’amica della coppia spiega che tutti credono di avere sense of humour e buon gusto.
    In entrambi i casi, tocca ammettere che non è così.
    Trovo giusto il consiglio che porgi altrove: meglio non esporsi in pregiudizi e provare a raccogliere più informazioni.

    Mi pare Salvini non proponga il referendum per uscire dalla moneta unica, ma proponga eventualmente l’uscita per decreto dalla UE, pur preferendo (come tutti quelli a cui viene chiesto di scegliere, da MLP a Lapavitsas) la dissoluzione controllata e consensuale della EZ.
    Credo che M5S stia per presentare un ddl per introdurre il referendum consultivo e poi eventualmente lanciare il referendum.
    In entrambi i casi, si tratta di proposte che precedono di un anno abbondante non solo il referendum greco, ma pure le elezioni nazionali greche di febbraio.

    La Lega supporta la proposta con un documento – redatto da Claudio Borghi – che mi pare si chiami Basta Euro. Non l’ho mai letto, ma seguo Borghi da molto prima dell’impegno con la Lega, mi pare di avere capito che si tratta di una serie di capitoli che spiegano le conseguenze dell’uscita dalla moneta unica.
    Nel caso del referendum M5S, tenendo conto dei tempi legali tra la presentazione delle firme, l’indicazione della data e il voto effettivo, lo scopo è quello di lanciare il dibattito e l’informazione. Solita storia di M5S e referendum etc.
    In entrambi i casi, i proponenti si attivano non per lanciare il referendum in sé, ma per fare in modo che chi vota sappia per cosa vota e quali sono le conseguenze del suo voto.
    Pensa referendum scozzese sull’indipendenza dalla UK, a quello irlandese sulle nozze gay, a quello svizzero sul salario minimo etc. (per non parlare degli abrogativi italiani) chiariscono prima del voto l’oggetto e la conseguenza del voto stesso.

    Ora, secondo te quelle sono proposte populiste, Non lo è il referendum greco di domenica.
    (Che pure concordo, sia stato un evento importante)

    Tsipras ha lanciato un referendum su un testo di un accordo che già non era più sul tavolo (nel frattempo se ne erano presentate altre due versioni) e senza che chi votasse avesse ben chiare le conseguenze. Tant’è che si è creato il circo e se ne sono dette di tutte. Oggi è stata persino lanciata in Grecia una petizione per mettere sotto indagine Martin Schulz (che gode di immunità EP) , che nei giorni del referendum è intervenuto ripetutamente con frasi terrorizzanti e minaccianti allo scopo di spingere il SI’ (se volete firmare vi segnalo il link, ma poi vi mando Sed se mi rimprovera).

    Chi votava domenica, votava secondo le proprie speranze.
    Il voto non produceva in sé un risultato chiaro e giudicabile a priori.

    Se non sono chiare le conseguenze della tua scelta – anche perché non è solo una tua scelta – come puoi prendere una decisione ponderata?
    Il rifiuto dell’austerità è già nel mandato elettorale di SYRIZA.

    Se non è per la Grexit, ma la Grexit succede, si è tradito il referendum? Sono stati traditi gli elettori?

    Investire le speranze degli elettori su un progetto non definito, non è populismo e mistificazione?
    Peraltro, come fa intelligentemente notare Francis Coppola – il cui blog vi consiglio di seguire – Grexit è un processo, non un evento. Il cap agli ELA della BCE, per contro l’aumento di erogazione a fini cautelativi alle banche Bulgare (che non sono neanche nell’EZ!) e il controllo dei capitali già pone la Grecia cmq fuori da EZ.
    Non occorre essere in EZ per avere l’EURO, come dimostra il Montenegro.

    @Sed
    Sì, io credo che la Grecia fuori dalla Eurozona (che Rear derubrica a Eurogruppo) godrebbe di maggior democrazia.
    Come si vede ogni minuto.
    Credo che la frase sarebbe vera tanto per i Greci, quanto per tutti gli altri popoli dei Paesi sottoscrittori dei Trattati.

    Molto tè freddo o cmq bibite! Anche qui in Germania si soffoca.
    Ma le segnalo (senza link) il blog della Francis Coppola. Non è inglese – non so cosa Le abbiano fatto gli inglesi – ma americana.
    Mi accusa di linkare troppo? Ma a me non pare, ma quando mai? Sotto metto un link: si tratta di un consiglio ecumenico che mi pare un buon consiglio.

    La prima della Bild di oggi: Angela Merkel con fotomontato un elmetto a punta dell’esercito della Germania imperiale.
    Titolo: Niente più miliardi alla Grecia. Ora ci serve una cancelliera di ferro.

    @tutti
    Bagnai è, secondo me, un antipatico simpaticissimo. Soprattutto è uno che cita sempre le fonti.
    Magari qualche suo lettore si risentirà di certi toni, ma il consiglio (sempre documentatissimo) che propone mi sento di condividerlo.
    http://goofynomics.blogspot.it/2015/07/la-grecia-casalinghe-di-tutto-il-mondo.html

    1. @ Mattè fa caldo (e quando serve non c’è mai uff)

      No figuriamoci non sono gl’inglesi o gli americani o i turchi…sono i blog economistici che non sopporto più. (comunque non badi a me) e poi non l’accusavo di nulla, la preghiera – no link no party – riguardava me,la mia pigrizia, la mia mano aggredita da un’ape mentre potavo i gelsomini Stefanotis.
      Ora mi dica che non ho ben chiaro : che intende per più democrazia fuori dall’eurozona?Piccole patrie o altre soluzioni?
      Francis Coppola ….per un attimo ho sperato in Francis Ford macchè… mai una gioia vabbè mo vado a leggere questa qui.

      1. I trattati sono figli del loro tempo. L’EU non è un’unione tra Stati allo scopo di evitare i conflitti, fondare una federazione, affratellare i popoli o chissà che altro. Non è mai successo nella storia, perché non è così che succede. Nei trattati tutta ‘sta roba non c’è e oggi vediamo bene perché non c’è.
        C’è invece la moneta unica e la necessaria convergenza per la sostenibilità finanziaria della stessa, la stabilità dei prezzi e la guerra all’inflazione, la riduzione del perimetro dello stato attraverso limiti artificiali a debito e deficit e privatizzazioni. C’è la svalutazione interna per compensare gli squilibri di bilancia commerciale, attraverso disoccupazione e moderazione salariale.
        Le “riforme strutturali” sono esattamente questo, più un inquinamento del processo elettorale che in generale tende a veicolare il potere sulla maggioranza più sostenuta dai media e limitare i contrappesi all’azione del governo.
        È un manifesto ultra-liberista (che alcuni chiamano ordo-liberista per l’invasione organizzata alle strutture e alle prerogative costituzionali) che non trova applicazione in nessun’altra parte del mondo. Oggi sul NYT il solito Krugman citava due teorici del neo liberismo americano – Friedman e Fischer – per mostrare l’assurdità di politiche europee di massacro sociale, che fanno sembrare Friedman e Fischer due comunistoni.
        La democrazia è alternativa. Dentro la EZ non ci può essere.

        1. E’ informatissima, molto competente, scrive bene, riesce ad essere chiara, fa analisi rigorose ma raffinate. La segua anche in TW, ne vale la pena.

      2. Inevitabilmente anche in Germania non si parla d’altro che della crisi greca – si comincia appena a guardare al crollo del mercato cinese, di cui sentiremo parlare fra un po’ – e per quanto ovviamente ci sia la tendenza a replicare le stupidaggini sul debito che si leggono ovunque sulla stampa popolare (Bild ti accoglie in tutti le tabaccherie, giornalai, reception di hotel, autogrill, stazioni di servizio etc.) le opinioni sono naturalmente più complesse e riflessive.
        In particolare ho chiesto come mai queste prese di posizione di Sigmar Gabriel (segretario della SPD) che sembrano voler smorzare ogni apertura pur timida della CDU-CSU.
        “Perché non vogliono passare per quelli che cedono” mi spiegano. Siamo al paradosso che si è messa in piedi una mistificazione mediatica che attribuisce ai Greci e ai debitori in generale il peso delle tasse di una classe media che anche qui si vede residuale. La conseguenza è che un’opinione pubblica disinformata e mazziata (proprio perché disinformata) non vuole sentir parlare di concessioni. Un po’ come si legge qui sopra e sotto sui commenti, insomma: da noi è uguale.
        È uguale anche in Grecia. Sono sostenitore di Syriza, ma al momento non si capisce dove si sta andando e non mi piace la retorica popolare/populista: se Syriza non spiega ai suoi elettori, perché biasimare Nea Democratia o l’ex Pasok?
        Oggi a sentire Tsakalotos sembrano voler riproporre il documento di fine giugno, che era quasi identico a quello dei creditori poi oggetto del referendum, in cambio di un haircut. Ma poi? Un haircut c’è già stato nel 2012, sono passati tre anni e qui stiamo. Tocca stare a guardare e sperare, ma se va avanti così non resta che sperare nella bionda francese.

        “Non sappiamo dove stiamo andando” lo dicono anche i tedeschi. “Se voglio cmq una politica più sociale, voto CDU” mi spiegava un collega. Dopo Schröder di votare SPD è passata la voglia a tutti, non c’è realmente alcuna differenza, tutto si decide sul senso di affidabilità del leader e alternative tipo Die Linke sono percepite come marginali e non risolutive. In Germania ci sono scioperi tutte le settimane, anche se in Italia non lo si racconta: in questi giorni le poste, le ferrovie, Lufthansa. E tutti, anche gli elettori CDU, concordano che il servizio è peggiorato ovunque dopo le privatizzazioni.
        Intanto in Austria hanno raccolto 200K firme per presentare in parlamento una proposta di legge popolare per l’uscita dalla EU. Erano virtuosi come i finlandesi, poi hanno scoperto Hypo Alpe Adria.

        Non so cosa siano i blog economici. Ma credo che l’impegno politico, specie se si vuole a sinistra, non può guardare altrove

        1. Beh il mio impegno politico, peraltro speso in numerose direzioni, data qualche decennio, infatti sarebbe ora di smettere – quindi non credo di dover portare la giustificazione di mamma e papà se affermo che certi commentatori economici mi hanno un po’ seccata e cerco di evitarli.
          Non le notizie ovviamente, non i fatti, ma è indubbio che certi veri o presunti economisti tra decrescite felici,inflazioni divertenti,e svalutazioni da festeggiare al posto del Natale non contribuiscono certo a chiarire alla casalinga cui si intima di informarsi come stiano davvero le cose.
          Quindi non ci lamentiamo se la medesima ripete a cantilena che in Grecia se la sono spassata fino a ieri e mò devono soffrì,la colpa non è sua ma di quelli – economisti in testa – che lo hanno sostenuto e anche di quelli che lo hanno negato opponendo lunghe liste di malefatte bancarie.
          La libertà di parola è sacra e che si tratti di economisti,casalinghe o del culo di Belen sui manifesti va salvaguardata.
          Soltanto – lo dicevo a Rear, forse Lei non lo ha letto – l’ambiente informativo non andrebbe inquinato con espressioni violente o prive di quel senso morale di cui tutti dovremmo sentirci debitori.
          Oggi se la metà dei cittadini italiani vorrebbe farla pagare ai Greci scialoni lo dobbiamo ad un ambiente informativo altamente inquinato da violente strumentalizzazioni.
          Per il resto il caro Alexis mi piace come mi piacciono tutti quelli che ci provano, è un po’ lontano dal mio modello di uomo politico ma lo era anche Panagulis,per dire.
          leggo Coppola,Il Telegraph – che è un giornale che mi piace – manca solo che mi metta ad ascoltare Manos Hadjidakis e poi sono a posto.

  14. uno Stato deve essere sovrano nello scegliere le modalità attraverso cui pagare i propri debiti, e chi pretende dei soldi non può esimersi dall’aiutare chi sta in gravi difficoltà.
    Posso concordare con te sulla seconda parte dell’affermazione, un po’ meno sulla prima parte in merito alla quale ci deve essere un limite.
    Se per anni la Grecia e il suo popolo hanno vissuto ben al di sopra delle loro possibilità (come è avvenuto per noi italiani) è arrivato il momento di rendersene conto e cominciare a fare sacrifici seri (come abbiamo fatto noi italiani).
    Posso farti un’altra domanda, giusto per capire? Se domenica avesse vinto il SI sarebbe stata ugualmente una vittoria della democrazia oppure no?

  15. @Sed
    Siamo d’accordo: il debito è insostenibile. Cosa deve fare allora Tsipras? Dimostrare in tutti i modi questo assunto in sede europea e convincere i creditori a rinegoziarlo. E’ davvero così sbagliato coinvolgere il popolo in questa strategia? E’ così sbagliato dire il mio popolo non è nelle condizioni di pagare ciò che mi state chiedendo. Non possiamo e siamo tutti d’accordo nel sostenerlo? E’ così sbagliato dimostrare ai debitori che chi sta chiedendo aiuto non è solo un leader brutto e cattivo di Sinistra che non condivide le politiche imposte a questa Europa dalla Cancelliera tedesca e dalla Troika, ma un popolo intero? E’ così sbagliato far vedere che alle spalle del proprio Primo Ministro al tavolo delle trattative siedono anche milioni di altre persone? E se l’aristocrazia finanziaria e la Merkel non prenderanno atto di questo dato, allora si che si potranno chiamare usurai, perchè altro termine per loro non c’è…

    @Matteo
    Mah… mi pare che Salvini abbia affermato in più di un’occasione che la Lega ha in mente un referendum sull’uscita dall’euro. Come tutte le tue puntualizzazioni, anche queste (ammesso e non concesso che sia proprio come sostieni tu) comunque non spostano di un singolo millimetro il succo del discorso e se non ne convieni significa che sei intellettualmente disonesto: Lega e M5S stanno cavalcando “pro domo loro” quanto successo in Grecia la scorsa domenica. Credo che (almeno per adesso) la Grecia versi in condizioni terribilmente più drammatiche e gravi di quelle italiane, diverso è il contesto economico e politico, diverso è il rapporto con le Isitutioni Europee, diverso è la quota di debito pubblico, pertanto le differenti richieste referendarie sono del tutto incomparabili nel merito, nella forma, nelle condizioni sociopolitiche che fanno da sfondo. Non è che proprorre un referendum significa toutcourt essere populisti. A mio avviso – e qui ti sbagli ancora – non lo sarebbero neppure quelli (i referendum cioè) della Lega e di M5S, ammesso però che vengano chiamati col loro nome e non si sfrutti la popolarità di Tsipras ed il successo della consultazione popolare greca per far credere di volere la stessa cosa ed essere della stessa parte politica. Sel, sicuramente più vicina a Syriza che non M5S e Lega infatti ha chiesto cose diverse e molto più utili per far davvero “cambiare verso” a questa Europa, come la revisione dei trattati europei e l’istituzione di una conferenza internazionale sul debito.

    @Paluca
    Ti suggerirei la lettura di questo articolo assolutamente neutrale nel spiegare le cause della crisi greca, sicuramente imputabili inizialmente ad anni di malgoverno (non certo di Syriza che guida la Grecia da pochi mesi). L’intervento della Troika però, invece di aiutare il Paese, ha finito per affossarlo ancora di più e rendere praticamente impossibile farlo uscire dalle condizioni di terribile disagio in cui sta versando. Ora, con il 32% della gente che vive sotto la soglia di povertà, con poche persone che lavorano e quelle che lavorano hanno stipendi da fame, col PIL che si è ridotto di un quarto dall’inizio della crisi, è davvero ingiusto chiedere ai creditori una rinegoziazione del debito? E’ davvero così immorale? A Sed infastidisce il termine aguzzino, allora io provo ad usare usuraio. Se le banche europee che fanno solo i propri interessi e se la Merkel che fa solo gli interessi della Germania continueranno a pretendere ciò che la Grecia in questo momento non è in grado di dare non saranno altro che degli usurai. E se a davvero questo si riduce l’Europa, allora sarà chiaro che in capo a poco tempo non avrà più senso parlare ancora di Europa. Quanto poi alla tua domanda. “Se domenica avesse vinto il SI sarebbe stata ugualmente una vittoria della democrazia oppure no?”, ti inviterei a leggere quanto ho scritto nel post precedente a questo che stai commentando, pubblicato il 30 giugno e cioè prima che si svolgesse il referendum…

    1. Lasciamo stare il referendum, sbagliato poi non è nemmeno l’aggettivo esatto, diciamo allora che è stato caricato di significati che le controparti, si sapeva fin dal principio, non avrebbero compreso. Comunque la si pensi siamo al punto di partenza con l’aggravante dell’innervosimento generale dato da polemiche assortite e della scadenza (cinque giorni).Dunque popolo o non popolo bisogna trattare perché quel che c’è dietro l’angolo nella disgraziata ipotesi del fallimento del negoziato non è meglio di quel che c’è.Non dar retta a quelli che dicono che non succederà niente perché qui non si tratta di aggiustamenti contabili ma della vita delle persone.
      Dunque sono scandalizzata da tutti quelli che pensano che le cose non possano prendere un’altra piega.Sarà pure imperfetto lo strumento democratico ma può diventare un’opportunità potente a patto che si sappia dove mettere le mani.
      Tsipras deve presentare la sua proposta, cedere laddove si rende inevitabile e impuntarsi dove è sotto gli occhi di tutti che non si può fare a meno.
      Versi lui il caffè alla Merkel. In mondovisione.Vedrai che successo.(ah questi giovani uomini che non hanno ricevuto un’educazione adeguata…).
      E tu non te la prendere con questi referendum che nessuno apprezza qui dentro.

    2. @Rear, desidero fare mio di nuovo il consiglio che rivolgesti a Paluca per rivolgerlo a te, perché – come quello di Bagnai – mi pare un buon consiglio.
      Se non sai e ti esprimi su qualcosa che non sai, probabilmente esprimi un pregiudizio. Non c’è niente di male, basta dire “la mia non è una posizione documentata, ma un pregiudizio. Faccio chiacchiera da bar per passare il tempo. En passant do del disonesto intellettualmente agli altri, mbé?”.
      In alternativa si possono mettere insieme delle informazioni e ragionare su quelle.
      La Lega e M5S erano su queste posizioni prima di Syriza.
      Hanno fatto attività politica in quel senso, ognuno nella propria direzione, prima di Syriza.
      Il fatto che tu non lo sappia, non significa che non è così, significa che preferisci non saperlo. Se la cosa ti incuriosisce potrai accedere al documento di Claudio Borghi (che credo peraltro abbia una data di presentazione) o alla prima raccolta firme per il referendum M5S (le firme sono state consegnate in Senato al presidente Grasso prima del referendum greco).
      Nessuna delle due dice di volere la stessa cosa o di essere dalla stessa parte di Syriza: M5S ha ripetuto ammirazione per Tsipras perché ha usato il metodo del referendum che loro sostengono. Ma il referendum M5S è per esprimersi sulla partecipazione all’EZ.
      Salvini non è andato ad Atene, non propone referendum, ma poiché sostiene che le istituzione europee sono oligarchiche e opprimenti, ha sostenuto l’idea di dare la parola al popolo. Anche lui non dice che l’Italia dovrebbe dire SI’ o NO a qualche proposta, ma che dovrebbe uscire dalla EZ.
      Il fatto che si esprimano a favore dell’evento referendum in un ambito che interessa la loro proposta politica ormai da anni (l’Eurozona) ti pare che ne faccia della gente che, come al solito, cavalca. Chi non vede la cavalcata deve essere disonesto intellettualmente. E poi, mi/ti domandi, che ragione avrebbero di chiedere la stessa cosa di Syriza, quando le condizioni dell’Italia sono diverse? Infatti non chiedono la stessa cosa. Anche perché sfortunatamente non ti piace soffermarti sul fatto che il referendum poneva una domanda senza risposta chiara, valutabile e giudicabile. Ma abbiamo capito che il referendum greco non era populista o demagogo per definizione (non del dizionario, la tua personale) e passiamo oltre.

      Quel che vale per Grillo o Salvini non vale per Vendola, SEL e quelli che ti piacciono.
      Loro non cavalcano per visibilità e per capitalizzare un’eventuale simpatia per il popolo greco, ma sono lì per proporre, ma pensa, una conferenza internazionale sul debito e una revisione dei trattati.
      E quelle sono proposte utili alla Grecia, mica le altre.
      Evidentemente l’Eurogruppo (19 ministri finanziari di altrettanti stati europei), la BCE (cioè l’istituzione centrale bancaria della EZ) e FMI (cioè un organismo internazionale cui partecipano centinaia di nazioni, la maggior parte più povere della Grecia) e la Commissione Europea (cioè l’organo di governo di un’unione di oltre venti nazioni) tutte insieme a Bruxelles non gli sembrano abbastanza conferenza o abbastanza internazionale.
      In alternativa la revisione dei trattati. Quella si porta sempre benissimo. Sfiga sono già in revisione, pensa. Vendola te l’ha detto? Te l’ha detto in che modo?
      E queste sono le proposte per la Grecia! C’è il controllo dei capitali, le banche erogano spiccioli solo se la BCE glieli dà senno tocca ai mini assegni o drachma, ma noi facciamo la conferenza. Internazionale, perché qui mi pare la sagra del paese, non ho visto neanche un indiano, uno di Tonga un norvegese…
      Con amici così, è chiaro che la Grecia non ha bisogno di tutti ‘sti nemici.
      Poveri Greci miei.

  16. @Sed
    Io fossi in Tsipras il caffè lo verserei sicuramente alla Merkel, ma prima – non visto – ci verserei un “cicinin” di cicuta! ;-)

    @Matteo
    Vedo che sottolinei il termine “prima”. Ne arguisco che secondo te è centrale rispetto al discorso che vuoi fare. Ma chi mai lo ha contestato il “prima”? Io no di certo e voglio addirittura sconvolgerti: già lo sapevo. Sapevo cioè che, prima di Syriza, Lega e M5S erano su quelle posizioni. E quindi? Cosa cambia rispetto a quello che ho detto io? Te lo dico io perchè evidentemente non sai (o più probabilmente non vuoi) dirlo. Assolutamente nulla. Resta il fatto che i due movimenti hanno sfruttato Tsipras e quanto sta succedendo in Grecia pro domo loro. I grillini sono persino andati ad Atene per avere un pò di visibilità internazionale, pur non avendo nulla a che spartire con Syriza, la quale ha ritenuto opportuno dichiararlo anche pubblicamente, prendendo le distanze da un’operazione discutibile e aggiungendo per rafforzare il concetto «Grillo, i tuoi europarlamentari si immischiano a dir poco con razzisti e xenofobi, e tu stesso hai dimostrato ripetutamente il tuo disprezzo verso gli immigrati»... vedi un pò tu… questo naturalmente mentre la delegazione di SeL veniva accolta da Koronakis. Poi mi devi ancora spiegare perchè un referendum in Italia che non si pone come obiettivo quello di Tsipras – che lo ricordo per l’ennesima volta era chiaramente contro il piano di austerità e non contro l’euro – dovrebbe aiutare i greci, mentre una conferenza internazionale atta a rinegoziare il debito no… mah… forse in Olanda ti sei fumato qualcosa che ti ha fatto male. Prima di commentare però dovresti aspettare che le nebbie che avvolgono la tua testa si diradino un pò… ;-)

    1. Appurato che la Lega non era ad Atene, ma Salvini ha solo espresso solidarietà al popolo greco e ha attaccato i creditori, passiamo al M5S. Il quale ha avuto secondo me la fortuna di essere attaccato da Argyrios Argiris Panagopoulos.

      Se lo citi, immagino lo conoscerai.
      Se lo citi, immagino condividerai il suo post su Grillo.
      Per i meno fortunati, inviamo alla pagina facebook del signore per apprezzarne idee e stile.

      Argyrios Argiris Panagopoulos, fortunatamente per Syriza, non è Syriza ma uno che li rappresenta male in Italia.
      La pagina Facebook attraverso la quale crede di portare in Italia il messaggio di Syriza adotta espressioni che fanno sembrare il blog di Grillo il diario di una signorina.
      A Panagopoulos rispondono sia gli europarlamentari M5S sia quelli di Syriza, sia quelli che hai votato tu. Credo sia necessario che gli elettori comunichino agli eletti deviazioni pericolose. Vuoi la mail di Curzio Maltese, così gli scrivi una missiva indignata?
      All’EP M5S fa gruppo con Ukip, motivo per cui Panagopoulos li attacca. Curzio Maltese, eletto anche grazie al tuo contributo, all’EP ci sta e spiega che non è così. Disgraziatamente M5S e gli eletti dell’Altra Europa e molti del GUE votano sempre nello stesso modo. Non votano con Ukip. Ma la prosa di Panagopoulos non permette queste verifiche. Mi stupisco che ti piaccia Panagopoulos. O forse no.
      Inutile ricordare che il suo post ha ricevuto purtroppo molti commenti. Che gli ricordavano che Syriza è al governo con ANEL. Che il referendum in parlamento è passato anche con i voti di Alba Dorata. Che hanno espresso sostegno per il no Marine Le Pen e Nigel Farage, mentre per il SI’ tutti i partiti popolari e social democratici europei.
      Ma Panagopoulos era già passato oltre. Ai nazisti del giorno dopo, agli assassini successivi.
      Syriza è un partito composito che ha all’interno delle competenze apicali. Ma qui mica ci piace citare i lavori di Varoufakis o Lapavitsas. Molto meglio Panagopoulos!
      Pur provando un forte affetto per la Grecia e sostenendo Syriza, non posso rammaricarmi delle sfortune che affliggono quel popolo.
      Il referendum in Italia non serve ad aiutare il popolo greco, ma il popolo italiano. È quello che ci si aspetta dai politici italiani. La conferenza internazionale di SEL non aiuta il popolo greco. Oppure ci vuoi spiegare in che modo lo aiuterebbe? Ti pare che il programma politico di Syriza o di qualunque altro partito greco includa conferenze internazionali? No? E come mai?
      Forse perché non è una proposta per aiutare la Grecia, né l’Italia. Forse perché non è una proposta, ma una dichiarazione populista e demagoga?
      Secondo me non aiuta neanche solo SEL, ma Vendola c’ha le sue idee.

      Sono in Germania, non in Olanda.

      1. Mattè che fa delegittima?
        Non conosco Argyrios Argiris Panagopoulos – dovrei? – se non per il fatto che rappresenta Syriza in Italia e per questa dichiarazione che ho letto sul Manifesto giorni fa.
        E che svolga bene o male il proprio compito ,lo decide Syriza né Curzio Maltese né Grillo e nemmeno lei.
        Ergo fino a sconfessione e sostituzione Siryza in Italia parla per bocca di questo Argiris o come si chiama lui .
        E del resto c’è poco da offendersi se le Stelle negano l’esistenza di una destra e di una sinistra,qualche incidente di percorso bisogna metterlo nel conto.
        Suvvia non faccia la mammola e dica la verità : alle volte ‘sto movimento le va stretto.
        Eh caro,come la capisco. Benvenuto nel club.
        Quello che non capisco è perché ostinarsi a cercare prove e controprove della vicinanza di Syriza a Grillo e non ammettere che sono forze differenti con storie differenti…e che almeno al momento di obiettivi unificanti se ne vedono pochi. A parte le chiacchiere…ma quelle.
        Su, se beva ‘sto the freddo.

        1. Perché dovrei delegittimare?
          Non l’ho smentito io, lo hanno smentito gli eurodeputati del GUE e lo smentiscono le registrazioni di voto all’EP. Non le basta?
          Se Panagopoulos scrive il falso, forse un problema lo avrà Syriza Italia, per quello che gliene può fregare ad Atene. Direi che il problema è di chi gli da ascolto. Non Le basta la smentita? Cosa Le piacerebbe di più?

          Fa bene a non leggere Panagopoulos, una volgarità che non immagina. Segua piuttosto i miei consigli di lettura, perseveri, vinca la pigrizia. Mi dirà più tardi se è stato un cattivo consiglio.

          Non accosto Syriza a M5S, impossibile. Ha capito che si discuteva di quello?
          No no: secondo Rear funziona così: c’è un referendum ad Atene. Se politici italiani vanno ad Atene per solidarietà con il popolo greco, ci si regola così: sono di SEL? Vanno ad aiutare il popolo greco con proposte utili (confermo il rammarico per la sfortuna degli amici laggiù).
          Se sono di altre forze politiche, questi vanno per populismo e per saltare sul carro del vincitore. Anche se sono andati prima dei risultati, quindi, à la rigueur, potevano essere su un carro diverso.
          Aggravante secondo Rear che legge Panagopoulos (che è grave in sé, ma il ragazzo non capirà mai la differenza fra Panagopoulos e la Coppola o Bagnai. Lei insista, eh! Mi raccomando) è che M5S all’EU fa gruppo con Ukip. Quindi non deve andare in Grecia il giorno del referendum (oltre che la circolazione dei capitali, Panagopoulos blocca anche le frontiere). Gli fanno notare che M5S in EU vota sempre con GUE, che il suo partito è in maggioranza con ANEL (una sorta di Ukip greco), che il no al referendum greco è sostenuto in Europa proprio da Ukip, MLP e compagnia. La mozione al presidente della repubblica per indire il referendum al parlamento di Atene è stata votata anche da Alba Dorata. Panagopoulos è andato ad occuparsi poi d’altro con il consueto stile. A Rear non interessa: M5S è andata ad Atene per visibilità internazionale. Si potrebbe obiettare che non hanno avuto nessuna visibilità internazionale. Dove li avete visti? Su iTélé? RTF? BBC? Lei mi sa dire quali parlamentari degli altri Paesi europei erano ad Atene quella sera? Non vorrà forse dirmi che nonostante la copertura mediatica, Le sono sfuggiti i parlamentari francesi, spagnoli, tedeschi etc? Io alcuni li so. La loro visibilità (che consiste nel fatto che io so giusto che erano là) non si capisce quale vantaggio porti loro.
          Rear caro (risposta unica anche per giù, ovviamente, sennò sai che papiro) non ti preoccupare: anch’io sono più bravo a dare buoni consigli che a seguirli.

          M5S non deve andarmi né stretto né largo, poiché non ci sono dentro. Le sfugge sempre questa cosa, mannaggia. Ma adesso che ho spiegato, avrà capito quale era il punto.

          1. Non si agiti che fa caldo.
            Non sono entrata nel merito dell’affermazione del portavoce e quindi non devo andare a verificare come votano le Stelle e i fascisti per riaffermare una questione di semplice ordine del discorso.
            Ovvero che il portavoce o il rappresentante di Syriza, qualunque cosa dica, è smentito da Syriza e non da Gue che può casomai eccepire, ma lascia il tempo che trova finché non eccepisce Syriza.
            Seguire le regole può essere noioso ma ove mai volessi conoscere cosa dice Syriza non andrei certo a domandare a GUE.
            E viceversa.
            Non credo che Rear abbia eletto questo Panagopoulos a intellettuale di riferimento. Semplicemente portava una tesi a carico.Lei ha detto per carità è un volgare bugiardo.
            E vabbè. prendiamo atto.
            Ma…se entrambi aveste interloquito con argomenti propri e senza tirare in ballo le famiglie politiche europee,i fascisti, i portavoce e i link intelligenti, non staremmo qui a fare le bucce ai burocrati o ai gruppi parlamentari.
            Per quanto riguarda il resto ognuno va dove crede (evviva Schengen!), all’epoca dei viaggi della speranza in Syntagma mi sono permessa di ironizzare su Vendola e su certe anziane amiche gattare in tour, autorizzata più che altro dall’affetto.
            Del resto come può vedere il caro Alexis ha comprensibilmente acceso la speranza di questi miei amici in SEL o altrove e chi sono io per assumere il ruolo dell’antipatica nevrotica distruttrice ?
            L’entusiasmo, che bella cosa!
            Lei non si entusiasma mai?
            Come dice, non è nelle stelle? E allora,da bravo, alle prossime… voti per me.

            1. Dài che con i consigli di lettura riusciamo a superare alcuni scogli logici, la cosa aiuta in tutti gli ambiti.

              Sa quel bel consiglio di Bagnai? Ecco, siamo tornati lì: sui fatti misurabili non ci possono essere opinioni. Ci possono purtroppo essere menzogne e le menzogne implicano una responsabilità.

              Se Panagopoulos afferma che M5S in Europa vota con xenofobi e fascisti e, dati alla mano, vota sempre con il GUE, ci sono due possibilità: il GUE è xenofobo e fascista (quindi lo sono SYRIZA, L’altra Europa etc. oltre che lo stesso Panagopoulos. Il quale, secondo me, tutto sommato non rischia che la definizione lo travisi), oppure Panagopoulos mente. Che SYRIZA lo smentisca o no, non cambia proprio nulla. Da sostenitore di Syriza, preferisco pensare che ad Atene hanno così tanto da fare che possono felicemente ignorare Panagopoulos (mica in questo caso specifico. In generale, proprio).
              Lei è amica della De Petris? E allora senta qui: l’ho ascoltata durante la discussione dei giorni scorsi sul dg Scuola. Ma l’asma di starà mica aggravando? Io mi sono preoccupato davvero. E stavo guidando in A4, quindi già rischiavo la vita di mio.

              Votare per Lei? Perché no? Però studi eh, mi raccomando: non sono un elettore semplice.

              1. Non disdegno i link o i consigli dico che ne va fatto un uso appropriato e meno aggressivo e che comunque in una discussione andrebbero privilegiate le posizioni elaborate dai singoli .Questo onde evitare che le argomentazioni diventino una sorta di sommario delle Altrui Opinioni senza un briciolo di fantasia che sempre ci sta bene.
                Ma a parte questa notazione di gusto personale, speravo di guadagnarmi il voto per le mie capacità più che per il fatto di essere comunque una secchiona.
                Ma.. si metta tranquillo a me piace il mio lavoro pagherei per farlo se non mi pagassero e poi per fare gli eletti ci vogliono i giovani che sono più capaci di progettare il futuro di me. Avendocene un po’ di più…sono più portati.
                Ha beccato subito la gattara di lungo corso?Ogni volta che penso a lei mi viene in mente Arbasino quando dice che oramai solo le nonne sono rivoluzionarie.(altra gattara è la Cirinnà che però sta nel PD)
                Quando era nei verdi ci siamo incrociate per dei progetti comuni (non verdi peraltro) a attualmente non ho una consuetudine con lei quindi non conosco le evoluzioni della sua salute. Le farò sapere.

                1. Cattive notizie : pare proprio che Argiris Panagopoulos, rappresentante di Syriza in Italia goda della piena fiducia del partito (Grillo un po’ meno ma è comprensibile vista la differente natura dei due schieramenti che se fossero stati affini sarebbero nello stesso gruppo)
                  Il portavoce del resto è un incarico delicato che non si affida a chiunque e infatti alla Maximos Mansion di Atene pare siano attentissimi a quel che si dice. Come previsto, non ho studiato la materia ma si fidi almeno dell’esperienza (abbiamo visto portavoci che voi umani…)
                  Adesso che mi ha fatto fare questa scarpinata in nome della Verità, mi favorisca, la prego,una qualche dichiarazione di GUE che smentisca il portavoce perchè io non ne ho trovate.

                  1. Quando si dà un buon consiglio, si accetta implicitamente la delusione potenziale di non vederlo seguito.
                    La mia delusione non è certo colpa sua, è colpa mia.

                    Torno dalla Germania e in questi giorni provo un piacere incredibile a leggere la lucida analisi storica e polico-economica di G. Majone(2014), volevo persino segnalarglielo, ma mi pare siamo in una fase prematura: se prima non si applica il consiglio (che è un buon consiglio) non funziona. Vede la discussione sotto? Va a finire così. L’unica strada per Cambridge che conosco passa per i Parioli, in questo caso.

                    Ad ogni voglio correre il rischio di accontentarLa. La cosa è doppiamente rischiosa: da una parte incoraggia potenzialmente questa sua attrazione per ciò che è basso, ininfluente, piccino ma di una qualche visibilità mediatica che però inevitabilmente La allontana da una dichiarata volontà di capire; dall’altro se faccio le domande e do anche le risposte, incoraggio la pigrizia, che oltre che capitale è anche un peccato irritante perché trovo disumanizzi.

                    Ma Lei, si sa, mi è simpatica (seppur difficilmente votabile allo stato attuale) ergo procediamo:

                    Lo storico dei voti all’EP si trova sul sito del EP stesso o, volendo usare strumenti meno bizantini, su votewatch.eu (consiglio di aprire due pagine contemporaneamente per praticità).
                    Così potrà paragonare i voti di M5S agli altri movimenti e partiti dell’EP.
                    Rispetto a Panagopoulos (cha fastiiiiidiiioooo. E tutto per colpa sua!) le votazioni sono andate avanti, in questi giorni il TTIP. Indovini? Brava!
                    Ora: votano – per questioni di rilevanza – sempre allo stesso modo (la cosa non dovrebbe stupirla, visto che in Italia succede più o meno lo stesso). Quindi Panagopoulos mente.
                    E chi non guarda votewatch.eu? Magari segue il suo MEP del cuore, legge i giornali o guarda la TV? Riceve forse conferme o smentite alle affermazioni di Panagopoulos (sarà difficile perdonarLa)?
                    Nessun problema. Nel GUE siedono tre MEP italiani: Spinelli, Maltese e Forenza.
                    Alcuni giorni fa Curzio Maltese ha dato a FQ un’intervista che è poi stata ripresa da Gad Lerner. La troverà facilmente.
                    Forenza ha un sito web e una pagina fb nei quali fornisce informazioni sulla sua attività. Anche queste reperibilissime. Oltre all’attenzione sul TTIP, informa anche di convegni e incontri pubblici cui partecipa (per lo più proprio per informare su TTIP). I primi due che si incontrano sono entrambi con MEP del M5S (uno proprio a Roma poche settimane fa).
                    La posizione di Spinelli su M5S è nota da tempo.
                    Solo gli italiani del GUE?
                    No, anche altri: in un intervento a La7 Sergio Cofferati spiegava a Mentana come all’EP “non esiste un governo e quindi non c’è maggioranza e opposizione” di conseguenza con M5S lavorano molto bene insieme.

                    Mi pento di averLe risposto, Lei capisce che così non si va da nessuna parte. Davvero, per se stessa e per me che la trovo simpatica, lasci perdere ‘ste robe qua, a che Le serve?
                    Intanto ha visto? Alla fine è come se il referendum non ci fosse stato. EUR13Bil in due anni, pure più di quello che si chiedeva ad un certo punto. =austerity per 2% di PIL. Syriza forse si spacca, forse nuova maggioranza di governo.
                    Del resto Schäuble si è fatto le ossa durante le negoziazioni per l’unificazione tedesca, la Grecia è un bicchier d’acqua.

                    1. Guardi, faccio finta di non aver letto le stronzate che si ostina a dire sul mio presunto approccio alle cose del mondo,francamente di certi giusdizi me ne sbatto. Non è che devo piacere a tutti.
                      Anzi. Se poi tra i tutti ci sono quelli che disprezzano le casalinghe e si divertono alla prosa compiaciuta e tragicamente spiritosa dei Manai di turno,mbè…perdo poco.
                      Mentre invece annoto con soddisfazione che il fatto di essere le Stelle in Europa con Farage le procura un senso di vergogna tale da costringere se stesso e gli altri a spulciare le statistiche delle votazioni per dimostrare l’indimostrabile.
                      Le fa onore la vergogna ma noi qui si diceva altro.
                      Faceva prima a dire che Beppe Grillo,ricevuto o meno da Syriza,va dove crede e appoggia le cause che via via gli sembrano più giuste e interessanti piuttosto che far sembrare Syriza un partito d’improvvisati e sventati che non si curano di eleggere portavoce a caso.

                    2. Nessuna vergogna, nessuna spulcia: l’attività dell’EP è quella. Se si vota in un modo, non esiste materia di opinione e dire che votano in un altro. Ho mai detto qualcosa di diverso su Grillo che va dove gli pare?

          2. @Matteo
            No… ma quello che mi dispiace di più è l’esorbitante spesa che immagino tu debba sostenere per gli specchi in casa tua. A forza di arrampicarticisi – con corredo del prevedibile e ormai stantio sarcasmo – li devi usurare a dei ritmi vertiginosi… povero….

            1. Non dispiacerti: tutti gli specchi di casa risalgono al trasloco nella stessa (ormai più di sette anni fa) e sono in perfetto stato, grazie.

            2. @Matteo
              Sul perfetto stato avrei qualche legittimo dubbio, secondo me invece iniziano a dar segni di non riflettere più molto bene, come il loro proprietario del resto… ;-)

  17. @paolo

    son passati 5 giorni da venerdì scorso, e se un osservatore esterno dovesse giudicare ciò che vede, manco si accorgerebbe che nel mezzo c’è stato un referendum..
    Siamo alle solite trattative, in cui la Grecia chiede innanzitutto soldi, e offre ben poco..
    Il referendum doveva servire a dare forza Tzipras…eletto 3 mesi fa, già era in dubbio la sua leadership?
    e adesso che ha più forza, cosa cambia?

  18. Come sempre, arriva il momento in cui mi ritiro in buon ordine perché il discorso si fa troppo articolato e complesso e io non riesco più a seguirlo.
    Comunque avevo già letto e apprezzato l’articolo che mi hai citato e avevo già letto il tuo post precedente non trovandovi nulla di particolarmente nuovo rispetto a questo qui.

  19. @Matteo
    Mi pare che ti abbia già ben risposto Sed. Io aggiungo soltanto che negli scorsi mesi Grillo e Tsipras hanno rilasciato dichiarazioni tutt’altro che lusinghiere nei confronti reciproci. Sono sicuro che le hai lette e le conosci bene. Ritengo pertanto che cercare di saltare oggi sul carro del trionfo referendario di Syriza sia un’operazione scorretta ed ingannatrice… ad onor del vero, non certo la peggiore del guru del vaffanculo, il quale ha promesso che in futuro si metterà un pò da parte. Fossi in chi lo vota me lo augurerei…

    @Luigi
    Beh… Luigi, la Grecia offre poco perchè ha poco. Credo che sia necessario raggiungere un compromesso che però non potrà non prendere in considerazione che così com’è il debito è insostenibile. Occorre cioè fare delle valutazioni che non sono strettamente finanziarie, ma anche politiche. I Greci sono un popolo allo stremo con un livello di disoccupazione estremamente gravoso e con i pochi che lavorarono che guadagnano una miseria. Penso che si sia tutti d’accordo nel sostenere che questo non è imputabile unicamente ad anni di malgoverno (di cui ovviamente Syriza non è responsabile), ma anche e soprattutto a politiche di austerità che invece di migliorare la situazione hanno finito per fiaccare ancora di più il popolo. Si parta da questo presupposto, si rinegozi il debito e si dia modo ai greci di rialzare pian piano la testa.

    @paluca
    Beh… il post precedente – scritto prima di domenica – chiarisce perlomeno che la mia opinione sul referendum era allora la stessa di oggi. Non ho cambiato idea cioè soltanto perchè hanno vinto i NO. Come giustamente dici, la questione è estremamente complessa e se ci si addentra nei tecnicismi economico finanziari si rischia di perdersi e soprattutto di perdere di vista il tema centrale. C’è un popolo allo stremo, sia perchè è stato malgovernato per anni, sia perchè le recenti politiche europee tutte giocate sul rigore e sull’asuterità hanno finito per dargli il colpo di grazia. E’ giusto aiutarlo in qualche modo? Secondo me non è soltanto giusto, ma è doveroso, sempre se siamo d’accordo sul fatto che l’Europa debba essere un posto in cui collaborazione, uguaglianza, solidarietà ed inclusività siano e restino concetti fondanti.

  20. @paolo

    ma credo che siamo tutti d’accordo che la Grecia vada aiutata a risollevarsi, e ci mancherebbe.
    quello che non riesco a capire, è l’entusiasmo creato intorno a un referendum che non ha fatto aprire le banche e non ha portato denaro, in pratica ha prodotto nulla, se non l’entusiasmo del 60% dei greci e di quei mercenari italiani volati ad Atene a intestarsi una vittoria, della quale sno per fortuna completamente estranei (a 360°..da Grillo a Salvini, alla Meloni a Fassina, Cofferati e via dicendo.
    Le trattative vanno avanti e io personalmente oltre ad augurarmelo, ci conto in una soluzione del problema greco.
    Ti scrissi nel post precedente, è una guerra di nervi dove per ottenere 50 chiedi 100, da ambo le parti.
    a 50 si chiude, e si può ripartire.

  21. In Grecia hanno sbagliato tutti, a cominciare dai vecchi governati fino alla Troika, che con un piano assurdo ha peggiorato la situazione.
    Ora tutti insieme possono e devono risolvere la crisi
    e ce la faranno.

  22. @sed
    bellissimo discorso che condivido…sono convinto che con la volontà da parte di tutti, si possa uscire da questa drammatica situazione.
    Grazie della segnalazione, lo faccia sentire al suo amico dei link…

    1. Quello è il capo della famiglia socialista,Luigi. Eh quando il popolo si desta…anche in ritardo si fa sentire, ma figurati se l’amico dei link non s’è già ripassato tutti i discorsi dei politici e dei loro portavoce.

  23. @Luigi e @Sed
    Siamo tutti d’accordo che un Europa e un Eurozona senza Grecia sia improponibile. Si vada quindi oltre le logiche di bottega e si dimostri che si sa trovare una soluzione ad un problema così drammatico come questo… ne va di molte cose, non ultima la credibilità stessa dell’Europa…

  24. @paolo

    siamo tutti d’accordo si, sarebbe un fallimento clamoroso con prospettive catastrofiche…
    Gli americani, bontà loro, sono molto più solidali tra di loro…loro si che si possono definire STATI UNITI.
    Noi no.

  25. Non me ne voglia Sed in primis, ma per una volta mi permetto di linkare anch’io.
    Si tratta di un post di una blogger come noi, caro Rear, niente di ufficiale, dunque (e, aggiungo, per fortuna) non i soliti articoli di giornale di grandi nomi altisonanti che scrivono innanzitutto per farsi pubblicità, il semplice post di una blogger che scrive mai a caso, che scrive dopo essersi documentata, che non è destrorsa, usuraia o aguzzina.
    Per me è scritto in modo chiaro e inequivocabile e, per inciso, lo trovo assolutamente e totalmente condivisibile (ma questo, è il mio parere e quindi conta poco): mi piacerebbe, comunque, che lo leggessi e, eventualmente, mi facessi sapere cosa ne pensi.
    https://iomemestessa.wordpress.com/2015/06/29/economics-for-dummies4/#comments

  26. @Luigi
    Infatti l’introduzione dell’Euro avrebbe dovuto essere il primo passo verso una via via crescente integrazione politica fra i vari stati dell’Unione. Così però non è stato perchè ognuno degli attori si è trovato a fronteggiare resistenze interne rispetto questo progetto. Così ci si trova oggi con una moneta unica, ma con un Europa disgregata, in cui decide solo la Germania che a volte si degna di sentire anche la Francia, priva di una vera identità e di una visione politica di insieme, e con la presenza sempre più ingombrante di organismi finanziari sovranazionali che si propongono di imporre le proprie politiche.

    @paluca
    Mah… sono d’accordo quando parla della corruzione della vecchia classe politica Greca e ricorda che nello specifico anche noi italiani possiamo dire la nostra, purtoppo. Questi sono – ahimè – dati di fatto ed in quanto tali incontestabili. Si “dimentica” però di citare fra le cause che hanno condotto a questa drammatica situazione le politiche europee di austerity, che invece di sostenere hanno condotto al tracollo, e poi continua esprimendo delle opinioni personali… affermando cioè che Tsipras durante la trattativa non ha mai dato la sensazione di lavorare per un accordo, che ha solo ambito a tirare a campare, peraltro con un piglio da bulletto. In quanto opinioni queste cose sono ampiamente discutibili e naturalmente non mi trovano affatto d’accordo. Così come non sono d’accordo proprio per nulla quando si dice che le richieste dei creditori non sono inique. Ovviamente anche qui ci troviamo di fronte ad opinioni personali della blogger, che peraltro vengono smentite persino dall’FMI, cioè da uno dei componenti della Troika, che conviene sul fatto che il debito greco così com’è sia insostenibile.
    Di blogger in blogger, anche io mi permetto di segnalare un post che, al netto di qualche “coloritura” eccessiva, a mio avviso è ben scritto e ben chiarisce alcuni aspetti… aspettando naturalmente che anche Sed dica la sua sul proprio blog… :-)

    1. Oddio in men che si dica sono diventata la nemica dei link, in realtà il mio discorso era un po’ più articolato. Linkate quel che volete,per carità.
      Invece sulla famiglia Papandreu mi pregio seccamente di smentire.
      Probabilmente la blogger parla di Andreas Papandreou che fu accusato di corruzione in una complicata vicenda e assolto (in un duro processo) al punto di diventare per la seconda volta primo ministro, mentre il padre Georgios fu combattente della resistenza contro i colonnelli passando gran parte della sua vita in carcere tra mille sofferenze.
      L’ultimo rampollo George è presidente dell’Internazionale Socialista.
      Ecco solo questo,il resto è un lungo elenco di argomenti animati da spirito di revanche che non posso apprezzare.
      E se è pur vero che i non falliti e “ristrutturati” spagnoli, irlandesi, portoghesi hanno praticato l’ austerità e pretendono coerenza è altrettanto vero che se l’esperienza greca invece di innervosire le genti invitandole alla guerra tra poveri, le contagiasse in senso politico noi potremmo guardare al futuro sollecitando tutti insieme le regole e l’Europa di cui abbiamo bisogno.
      Questo potrebbe essere il valore inestimabile dell’esperienza Tsipras al di là di ogni tifoseria,di ogni populismo,di ogni demagogia e anche di ogni errore .Il popolo greco chiede di rimanere in Europa e nell’euro consapevole delle condizioni.
      Perchè no?
      Non conosco il pacchetto di proposte nel dettaglio ma già il fatto che ce ne sia uno mi rallegra. Il resto lo vedremo a breve.

    2. Dopo le prime cinque righe mi era già passata la voglia di leggere il seguito del post che mi hai segnalato, ma per onestà sono andato fino in fondo.
      che dire? niente di nuovo sotto il sole! Esprime quasi esclusivamente opinioni personali e per questo discutibili (e difatti per la grande maggioranza non mi trovano d’accordo) e criticabili a seconda di come la si pensa: di fatti oggettivi e incontrovertibili direi quasi nulla.
      Quindi potremmo andare avanti all’infinito tu pensandola a modo tuo e io a modo mio, con il vantaggio indubitabile di portare comunque contributi alla discussione che non fanno mai male.
      Se, però, continui a pensare che il tuo pensiero e i tuoi contributi siano la verità assoluta e quelli degli altri sempre e solo opinioni personali va bene ugualmente e anzi sono molto contento per te in quanto io, soprattutto in una situazione così complessa e intricata di verità e certezze non ne ho proprio nemmeno una minima parte.

      1. Se da una settimana l’attenzione è focalizzata sulla Grecia è inevitabile che pro e contro si susseguono rimbalzando qua e là tutti uguali ed è ovvio che a sentire le stesse cose, il minimo che può capitare è che le medesime perdano senso.
        E’ un problema che mi si pone spesso : se un argomento si è molto consumato tra rete, televisione, bar, salotto o quel che volete voi, ho difficoltà a scrivere : penso alla noia di chi mi legge e anche alla mia.
        Ora posizioni originali non se ne possono sempre avere ma le angolazioni sono sempre tante e francamente non trovo utile la lista della spesa delle malefatte bancarie da una parte e dell’inaffidabilità del popolo greco dall’altra.
        Lo sforzo di trovare un terreno comune poi non viene soccorso dai link intelligenti degli scrittori e giornalisti blasonati.Anche loro fanno liste della spesa mentre nessuno ha il coraggio di dire che in caso di fallimento della trattativa di sicuro c’è solo il salto nel buio.
        Perché nonostante la pletora di scenari che ci vengono somministrati quotidianamente noi non sappiamo cosa possa accadere di preciso alla vita delle persone in caso di uscita dall’euro moneta o uscita dall’eurozona.
        Ed ecco qua il terreno comune : comunque la si pensi la vita dei pensionati,dei malati che aspettano di essere curati,dei bambini che meritano di essere meglio nutriti e via discorrendo non può essere appesa al filo di questa incertezza.
        Per questo bisogna sperare che la trattativa vada in porto,perché per quanto possa essere cattivo l’accordo sarà sempre meglio dell’isolamento. Ed ora vado a pubblicare un post…classico.

    3. @paolo

      le cose sono stare fatte in fretta e furia, c’era fame di Europa unita, ma passato l’entusiasmo iniziale, ci siamo ritrovati ognuno a difendere il proprio orticello…
      Moneta unica per paesi diversi, non abbiamo nemmeno la lingua comune (gli USA si)

  27. @Sed
    Concordo quando dici che l’esperienza greca può servire a far nascere un’opportunità per ridiscutere le regole dello stare insieme in Europa. Credo che se si perdesse questa occasione, sarebbe un gravissimo errore per tutti… un errore dal quale forse non si riuscirebbe più a tornare indietro…

    @paluca
    Vedo che non hai fatto riferimento in alcun modo all’articolo che segnala come anche l’FMI ritenga che il debito greco sia del tutto insostenibile. Il fatto, mio caro Paluca, che le politiche di austerity abbiano aggravato una situazione difficile come quella ellenica, non è un’opionione personale ma è una tesi che qui in Italia per esempio viene sposata da tutte le forze politiche, anche se con diverse sfumature, dipendenti dalla posizione che tali forze hanno nelle Istituzioni (se cioè sono o meno formazioni di Governo e quindi libere o meno di dire ciò che pensano).
    Comunque al di là di questo, ti dirò la verità: se tu e la tua amica blogger pensate che ciò che sta succedendo sia esclusivamente responsabilità dei greci che sono sporchi, fannulloni, cattivi e – cosa peggiore di tutti – col piglio da bulletti vi invidio, perchè evidentemente avete una concezione della vita per cui se uno si si trova nei guai vuol dire che sotto sotto se l’è cercata. E’ la cosa più semplice ed anche più confortante da pensare, perchè ne consegue che se vogliamo restare lontano dai problemi è sufficiente comportarsi bene. Le cose ovviamente sono più complesse di così. La responsabilità dei greci è essersi affidati per anni ad una classe politica corrotta e mistificatrice. Anche noi abbiamo dato fiducia ad un Presidente del Consiglio che ha ottenuto il potere grazie alla credulità di tanti (mai mia però), grazie alla corruzione e alla compravendita dei parlamentari. Se oggi fossimo noi a trovarci nelle condizioni della Grecia (e non lo siamo per un soffio) mi darebbe molto fastidio che un francese o un inglese mi venisse a dire che me la son cercata, soltanto perchè molti miei connazionali sono stati così bovini da votare berlusconi.

    1. Le posizioni con i buoni da una parte e i cattivi dall’altra sono sempre da evitare. i due blogger – non entro nel merito dei paragoni con l’Islanda e dell’economia greca alle stelle o d’altro – mi pare pecchino entrambi di analisi selettiva della realtà.
      Comunque sembra proprio che il caro Alexis si sia messo sulla strada giusta, vuoi articolando una proposta che tiene conto delle obiezioni della controparte, vuoi avendo avuto cura di sedersi al tavolo della trattativa forte dell’appoggio di tutti i partiti ellenici. Se la dovrà vedere con la dissidenza interna a Syriza…e vabbè ma tanto quella era in fibrillazione già da tempo a riprova del fatto che …ognuno ha i suoi Civati.

    2. Non so che francesi o che inglesi frequentiate, ma se quelli che frequento io mi dicessero che la situazione economica italiana è colpa di Berlusconi mi stupirei un po’.
      Non sanno forse che non governa più da quattro anni?
      Che ha licenziato le ultime due crescite del PIL ad oggi (+1,7% nel 2010, +0,4% nel 2011)? Peraltro in una fase di contrazione storica del PIL: dal 2009 ad oggi ca –8%
      E poi la sempreverde cavalcata dei decenni?
      Negli ultimi 10 anni ha governato per 4 anni.
      Negli ultimi 20 anni ha governato per 9 anni.
      Negli ultimi 30 anni ha governato per 9 anni.
      (Per i dubbiosi: cavalcando più indietro, restano sempre nove)
      Insomma, ‘sti inglesi e francesi mi sembrerebbero un po’ superificialotti, diciamo.

      1. Insomma, che indugiamo ancora?
        Rivotiamolo! (chi l’ha già votato)
        E votiamolo per la prima volta (chi ancora non…)
        Forza Rear,restituisci la maiuscola al Signor B.

            1. Ma dài che La stavo leggendo di là.
              Pensi che coincidenza: lo scorso anno, al cimitero monumentale di Atene (un caldo inimmaginabile) ero proprio alla tomba della Mercuri.

                    1. No, dove sta? Dalida non la conosco se non di nome, ascolto poca musica. Della Mercuri stessa conosco poco la musica e il cinema. Dell’attività politica giusto la storia dei marmi di Elgin (hanno prodotto lo scorso anno in Grecia un film con Giancarlo Giannini sulla vicenda giudiziaria che va avanti da sempre. Ho visto solo il trailer, che mi ha scoraggiato a volerne vedere di più)

                    2. Non ho presente il film ma immagino che per farne uno interessante su una vicenda giudiziaria che si gioca su posizioni tipo non avete un museo adeguato ce ne voglia.
                      I marmi sono ovviamente meravigliosi.
                      Dalida invece è una cantante della mia infanzia, molto brava e acclamata, molto pop, molto sfortunata, molto icona gay e con una sterminata produzione ahimè datata quindi non so se ascoltarla le direbbe qualcosa.
                      Un giorno passeggiando per il cimitero di Montmartre mi sono imbattuta nella sua tomba : guardi qui
                      …e immagini il resto

                    3. ma… infatti sembra un lavoro accurato, sulla sceneggiatura non posso giudicare dalle poche battute.
                      Ha incassato 700.000 dollari ma dove? Nelle catacombe?
                      Vede come non si fanno i soldi?
                      Se lo potrebbe comprare la televisione…
                      Ma chi frequenta lei?Il segreto del suo volto…la cancelli dall’agenda.

                    4. Ma no è una brava ragazza, lei stessa ammette (ma con un certo orgoglio mi pare. Non la capisco sempre bene…) che non seleziona. Nel caso specifico la trama prevedeva ebrei, lei lo è per metà, l’altra metà ci diventa per entusiasmo nel consumo di tutto quello che lo è.
                      Io, impreparato, non avevo mai sentito nominare il film e sono andato sulla fiducia. Non è piaciuto neanche alla mia amica.

                    5. Eh i mezzosangue sono i più tenaci nella ricerca della tradizione.
                      Vabbè comunque chi non seleziona non può pretendere di decidere la serata visionaria. Le facciamo scegliere il vino…per incoraggiamento

    3. “alla credulità di tanti (mai mia però)…” “…miei connazionali sono stati così bovini…”
      mmmh… finalmente riconosco il tratto inconfondibile della Sinistra più sinistra, quella che sa tutto, conosce tutto e ha sempre le Grande Verità dentro di sè, che se solo fosse compresa dalla massa tutti i problemi del mondo sarebbero risolti.
      Per amor di precisione non è mia amica la blogger e ne io ne lei abbiamo mai scritto che la responsabilità sia solo dei greci.
      L’Europa è come un medico che ha sbagliato la cura nei confronti di un malato cocciuto che per anni si è fatto del male da solo continuando ad avere comportamenti che facevano male alla salute: e come tale l’Europa è colpevole in quanto il medico per missione ha quella di salvare chiunque gli si presenti davanti, a maggior ragione il paziente che si è tagliato le vene per la settima volta in vita sua.
      Semmai potrei ribaltare la domanda e chiedere a te e a chi la pensa come te come sia possibile che la colpa sia solo ed esclusivamente dei poteri forti ed occulti, delle banche aguzzine e usuraie, e via discorrendo mentre la Grecia sia esente da colpe.

  28. @paolo
    mi spieghi perchè scrivo una risposta a un tuo commento, e mi ritrovo 40 commenti sotto???
    eppure clicco sotto il tuo commento.

  29. @paolo

    è passata una settimana esatta dalla rottura delle trattative, con tanto di referendum di mezzo…
    cos’è cambiato?

  30. @paolo

    visto che tanto ormai la discussione è scivolata sul cinema, ne approfitto per farti una domanda:
    l’altra sera ho visto il film DISTURBIA..
    Che tu sappia, vista la straordinaria somiglianza con “La finestra sul cortile”, è stato condannato per plagio?

  31. @Matteo
    Non mi pare di aver mai affermato che la crisi economica internazionale sia causa di berlusconi. Certo che lui quando è stato al Governo è stato così in altre faccende affacendato che ha evitato accuratamente non solo di affrontarla ma persino di ammetterne l’esistenza (tutti si ricordano, ad esempio, della famosa affermazione sui ristoranti pieni), con quel che ovviamente da questa posizione ne è conseguito…

    @paluca
    Caro paluca… la verità non sta in mano della Sinistra nè tantomeno in mano mia o di chi – come te – la Sinistra la odia – così, per sport o perchè pensa che faccia bene alla pelle. Ognuno ha le proprie posizioni e le verità raramente sono dogmi monolitici , ma quando si leggono articoli faziosi come quello della tua amica blogger in cui le critiche sono a carico unicamente di uno dei tanti attori della vicenda.. beh, al povero lettore non rimane altro che dispiacersi per l’accanimento quasi sadico nei confronti della povera, cara, vecchia verità… la quale – a fine del post – ne esce più malconcia di Piero Fassino da un match con Mike Tyson… ;-)

    1. Io non odio la sinistra, l’odio, per fortuna, non è un sentimento che coltivo per nessuno; io la sinistra l’ho votata alle ultime elezioni, e continuo a sostenerla ora che è al governo, qualcun altro, invece, ora che finalmente la sinistra è al governo, ha scoperto di non volerla più sostenere e per fare ciò sostiene che sia una destra mascherata (Oh my God!); in realtà l’alleanza con la destra l’ha fatta solo il tuo amico Tsipras!
      P.S.: l’articolo della Blogger che ho linkato non è fazioso, semplicemente suffraga ogni sua affermazioni con dati oggettivi e incontrovertibili.

      1. @paluca
        Mi pare che tu abbia le idee un pò confuse… tu hai votato il PD di Renzi e non la Sinistra. Sono due cose profondamente diverse, tanto che alcuni componenti della Sinistra interni al partito sono stati costretti a dimettersi e quelli che sono rimasti sono in costante e continuo disaccordo con la linea del Segretario… per non parlare, naturalmente, della Sinistra esterna al partito. Quanto al resto, la tua idea di oggettività ed incontrovertibilità è quantomeno singolare… ma si sa, l’oggettività in Italia è come lo scarrafone, ognuno è bello a mamma soia… ;-)

        @Luigi
        Tsipras ha presentato un piano che ha trovato grande attenzione ed interesse nella controparte, tranne che nella Germania che pretende – ancora una volta – di imporre a tutti la propria posizione. Leggo sul Corsera che Renzi ha preso il coraggio a due mani e ha deciso una volta tanto di non appiattirsi sulle posizioni tedesche e di chiedere che la Merkel si apra ad un accordo… speriamo che la ragione prevalga…
        P.S. di Disturbia non so nulla, ahimè…

  32. @paolo

    stavolta Renzi ha preso posizione CONTRO la Germania..un intervento decisamente a favore di Tzipras, che onestamente di piu non può offrire…rimane il fatto che alle parole devono seguire i fatti, e in questo gli europei sono scettici, ma se qualcuno (spero la Francia), alzerà la voce come ha fatto Renzi, l’accordo è vicino, con buona pace di tutti..
    Purtroppo sono anche i paesi del nord Europa a remare contro, ma l’accordo si può fare…

  33. su DISTURBIA non c’è problema ..
    A me pare molto ma molto simile a “la finestra sul cortile”..so che c’è stata una querelle, ma non so come è finita.
    Film bellino, meglio l’originale senza alcun dubbio.

  34. @luigi
    Beh… su Renzi, meglio tardi che mai… io credo davvero che le posizioni oltranziste siano sempre da evitarsi… a maggior ragione in occasioni come queste che si giocano sulle pelle di milioni di persone in difficoltà… Tispras ha assunto una posizione che non è piaciuta a molti del suo partito, ora spetta alla Merkel fare un passo avanti verso l’accordo…
    P.S.
    Se non sbaglio, “La Finestra sul Cortile” ebbe un remake ufficiale con il povero Christopher Reeve al posto di James Stewart…

  35. @ paolo

    ho letto che ora che si sta per arrivare a una conclusione “dignitosa” per tutti, qualcuno del Partito di Tzipras comincia a minacciare cadute di governo e ostruzionismo…
    Saranno sicuramente i Civatias e Fassinis locali…ognuno ha i suoi.

  36. P.S.
    sapevo del remake, ma quando ho visto l’altra sera DISTURBIA, mi è subito venuto alla mente l’originale…
    Son diversi i protagonisti e la storia, ma le analogie son moltissime..da li il mio dubbio di plagio…
    e comunque, REAR WINDOW è unico !! :)))

    1. I sospetti di Luigi sono fondati : Per Disturbia, La Sheldon Abend Revocable Trust, che possiede i diritti di Hitchcock ha in effetti intentato a Spielberg , Dreamwork e Universal una causa per plagio presentata presso la corte federale.
      Per evitare la querelle sarebbe bastato scrivere “liberamente tratto da”… naturalmente dopo essere passati alla cassa della esosa Sheldon.
      E pensare che il geniale autore del racconto da cui è tratto Finestra sul cortile,Cornel Woorlich( la sposa era in nero etc) era tutt’altro che miliardario ..

  37. @Luigi
    Mi pare che l’accordo sia appena stato trovato… speriamo!!! :-)
    Su Disturbia ti ha risposto Sed che in queste cose, come in molte altre, è sempre informatissima ….

  38. Almighty Pizia!
    Rievocavo i negoziati con la Germania Est pochi giorni fa come base ideologica e allenamento sul campo del vecchio Wolfgang.
    E oggi torna la Treuhandanstalt.

    No, non vi leggo il futuro in amore, non insistete.

        1. Interessante.Mi faccia sapere in quale circostanza le appaiono queste visioni ovvero se qualcuno,senza occhiali, avesse preconizzato un prestito senza garanzie.
          L’insegna dei ciechi diceva forse Partenone?
          Su su…è l’ora del the freddo,scelga una casalinga a caso per farselo servire.

          1. La questione non è (non è mai stata) il prestito o il debito.

            Il debito non è sostenibile, non lo diventerà mai – neanche dopo il re-profiling che faranno tra qualche tempo – ma non è questo il problema.
            Il problema è che la moneta comune aggrava le divergenze esistenti tra economie diverse.
            Non è casuale, è inevitabile che succeda così.
            Quando le divergenze superano una certa soglia, interviene (=non può che intervenire) quella che chiamiamo austerità.

            Nell’EZ l’austerità non ha fini solidali: si scarica completamente su salari e spese per il welfare (svalutazione interna e riduzione del perimetro dello stato). Ma questo non risolve le cause della divergenza – alla meglio le sposta altrove, quindi è anti-solidale – opera solo un trasferimento di risorse.
            Quando queste non bastano (più), intervengono modelli storicamente meno frequenti, perché normalmente imposti a chi perde una guerra: la confisca del patrimonio statale.

            Questo risolve le cause della divergenza? Ovviamente no, non è quello lo scopo.

            Il cartello non solo lampeggiava spiegando che Euro e austerità sono la stessa cosa, ma anche che EZ e democrazia sono incompatibili. E che non esiste sinistra in questo modello.

            Almeno il referendum è stato occasione di una bella festa in piazza.

            1. Ah, in tutto questo il rammarico per una ennesima delusione.
              Tocca ammettere che se firmavano l’estensione del programma in essere a febbraio e nel giro di pochi giorni redigevano un terzo programma identico a quello del referendum, ottenevano di più per i greci, risparmiavano al loro popolo questa ennesima umiliazione, lasciavano tranquilli risparmiatori e pensionati.
              Credevo che quello che mancava loro fosse il coraggio di dire la verità, ma che avessero un piano alternativo. A quanto pare, mi sono sbagliato.

            2. Ma lo sapevamo no?
              Però quei festeggianti in nessun caso hanno detto Grexit lava più pulito e igienizza. Giusto?
              Il resto era scritto nella pietra.Quali altre soluzioni negoziali potevano uscire da una compagine politicamente poco fantasiosa e disponibile. La canzoncina la conosciamo : privatizza,taglia di qua e licenzia di là.Il risultato è , proprio perché il debito è inesigibile,di aver dato ad un calcio alla palla buttandola un po’ più in là, nell’ attesa speranzosa che qualcosa succeda. Come delle casalinghe? Oh si.
              E ringraziamo il cielo che grazie alla vecchia talpa non abbia prevalso la Vendetta. C’ha la tosse,è invecchiata…ma scava ancora.
              Quel che sostiene lei può esser vero a patto che la vecchia talpa non decida di rimettersi a scavare alla grande.

                1. Le ipotesi di ieri con l’uscita dall’euro per cinque anni, l’inasprimento delle condizioni rispetto a quelle pre referendum e comunque l’intero atteggiamento di Schaeuble all’interno della trattativa avevano o no il sapore della Vendetta?
                  La vecchia talpa è una citazione da Karl Marx Il 18 brumaio di Luigi Bonaparte
                  si dice quando la soluzione arriva proprio nel momento in cui si crede di aver perso le speranze .
                  Mattè,il popolo greco vuole stare in Europa ma stare in un organismo transnazionale significa ovunque nel mondo cedere un pezzettino di sovranità nazionale.E’ un’ ovvietà.
                  Ergo : per far sì che questo pezzettino non divenga un pezzettone ci vuole la Politica…invece qui siamo ridotti al conto della serva o in alternativa ad un lontano gracidare di ritorno alle piccole patrie e alle ancora più piccole monete.

                  1. Le devo prestare gli occhiali, si sporga in qua.
                    Il time-out di 5 anni – che sarebbe stata una Grexit definitiva – era alternativo a questo accordo.
                    La vendetta è questa, come spiega il PM polacco (un Paese che ha aderito a patto di non entrare nella EZ, ricevendo una facoltà di opt-out che non esisteva più quando hanno aderito) stamattina: questo è il prezzo da pagare per aver votato così.
                    Non è cessione di un pezzettino di sovranità, è cessione tout court. Ma non ad un’istituzione equivalente e democratica. Il popolo greco vota (alle elezioni, al referendum) e viene punito.
                    L’Eurogruppo che ha stilato il piano non è istituzione TEU, è un organismo informale. Le decisioni non sono accountable. Il piano non ha senso economico – come non lo avevano i precedenti, non c’è teoria economica che li sostenga – se non quello della vendetta.
                    Ecco, tenga gli occhiali, vede? Non c’è democrazia, non c’è accountability.

                    Non esistono piccole patrie. Non esistono piccole monete.

                    1. Non ha capito. E non è che mi sono spiegata male.
                      Non ho detto che cedere sovranità è un bene ho detto che è un fatto dovuto all’essere in un organismo transnazionale.Ho altresì sottolineato che il grado di sovranità che si cede dipende dalle politiche che si attuano.
                      Perché mi risponde come se a me piacesse questo tipo di cessione di sovranità nazionale?
                      Io mica ho detto questo.
                      Non sprechi energie che fa caldo.

                    2. Se il grado di sovranità che si cede dipendesse dalle politiche che si attuano, esisterebbe alternativa.
                      Nella EZ l’alternativa non c’è. Come dimostra la Grecia (o l’Italia) e per convesso, come dimostrano Polonia e UK.
                      Se si aderisce ad un organismo sopranazionale non democratico, la responsabilità è di coloro ti ci ha fatto aderire, solo in seconda battuta a chi ha creduto loro.

                      Ora bisogna vederci del buono: spero che sia una lezione per tutti.

                    3. Perché mi risponde come se io pensassi che questo organismo sovranazionale è democratico?
                      Perché continua ad avere un bisogno esagerato di interlocutori a sua immagine e somiglianza?

  39. @ paolo

    pare che l’accordo ci sia, rimane da vedere cosa decideranno di fare i Vendolakis, i Civatatis e Fassinidis di Syriza…corre voce che non vogliano accettare l’accordo, e di conseguenza il Governo cadrebbe (a meno di larghe intese di italica memoria…)
    Aspettiamo fiduciosi, non è un grande accordo per i greci, ma l’alternativa era la morte…

    La Signora è informatissima su tutto, io ho chiesto a te in quanto REAR WINDOW…:))

    1. Syriza ha molte componenti – anche quella no euro,no europa,no tutto – ed è logico che le medesime diano segnali di vita all’interno del dibattito anche parlamentare.Se però questi bravi ragazzi hanno intenzione di far cadere il governo beh…quale miglior sostegno al disegno di certuni pezzi europei di mandare il caro Alexis a gambe all’aria ?
      Mica ci faremo del male?

  40. Credo che la soluzione proposta stanotte verrà ratificata dal Parlamento greco, anche senza i Vendolakis…
    L’instabilità interna di Syriza non aiuta sicuramente (noi ne sappiamo qualcosa) , ma le riforme vanno fatte, punto.
    Gli antieuropeisti di Syriza dovrebbero fare un passo indietro, qui è in gioco la sopravvivenza della Grecia, e i primi risultati dei mercati finanziari incoraggiano..
    Dobbiamo essere ottimisti, ma si sa, c’è sempre qualcuno (e noi ne sappiamo qualcosa) che rema contro…

      1. La vuole proprio morta, questa povera Syriza. Che Le ha fatto?
        Ammesso che qualcosa sopravviva a questo disastro, sopravvivrà solo se cade il governo e, a questo punto, sostituiscono Tsipras.

        1. Che tipo di fiducia ha lei nel partito che dice di sostenere?
          E si ritorna a bomba, in parte rispondendo anche ad obiezioni di vecchie talpe e d’altro.
          Non dimentichi mai quando parla con me che con tutte le riserve,i mal di pancia e gli sconti all’ideologia che mi sono fatta nel corso del tempo,io ancora credo che le forze socialdemocratiche, socialiste o semplicemente di progresso siano meglio di tutti i conservatorismi,i nazionalismi e i populismi di questo mondo.I fascismi manco a dirlo ma c’è bisogno di puntualizzare, di questi tempi.
          Senza questa premessa lei continuerà a raccontarmi che tutto è perduto e io a rispondere che no,non è così. Che cambiare si può.
          E dunque che Syriza gestirebbe con molta più accortezza di chiunque altro la fase a venire.
          Credo ancora nella talpa.Ecco.

          1. Non mi opponga gli atti di fede, ricordo che sono ateo.

            Il fascismo c’è già e l’accordo lo rende più forte.
            Sostengo Syriza fintanto che rappresenta un’alternativa al fascismo, non se opera per renderlo più forte contro il popolo.

            Alle elezioni la Grecia aveva un debito pubblico al 175% del PIL e ha votato per un cambiamento dopo anni di sofferenze che non avevano mai chiesto.
            A distanza di cinque mesi di negoziato, di asfissia bancaria e di un referendum, riceveranno più sofferenze (l’accordo è più duro del memorandum I e II), il debito pubblico si avvicina al 200% e il patrimonio statale (che non è il patrimonio di un governo o di un altro, ma quello di tutti i cittadini di quello stato) è stato conferito ad un ente non democratico per la sua dismissione.

            Chiunque abbia fatto le scuole dell’obbligo e sia entrato in banca sa che i debiti si pagano con i flussi, non con lo stock.
            Alla fine i cittadini non solo soffriranno, ma saranno più poveri in termini di patrimonio.

            Gli istituti internazionali che i cittadini hanno identificato con l’umiliazione della democrazia e della loro dignità, la Troika, tornano ad Atene.

            Se questo è il risultato di Syriza, non posso sostenere Syriza.

            Tuttavia credo ancora che in Syriza ci siano più competenze e più intelligenze – anche civili – che negli altri partiti.
            Ma il tradimento degli elettori non può essere accettato. Sennò, di nuovo, non c’è democrazia.
            Syriza così com’è non sopravvivrà.
            Da essa può forse nascere una nuova opportunità di alternativa, ma deve prima emendare questo disastro.

            1. Intanto io le oppongo quel che mi pare. E lei è altrettanto libero di disprezzare una visione del mondo definendola religiosa.
              Si figuri chi la sta a sentire. Manco i più pugnaci.
              Non sostenga Syriza – avete passioni labili voialtri..alla prima difficoltà cambiate rotta – gli elettori greci se ne faranno una ragione.
              Ma..visto che parla di democrazia lasci a loro il compito di decidere se vogliono l’euro, l’Europa,l’accordo,il pignoramento del Partenone o quello dell’isola di Santorini.Chi ama lascia liberi.Cos’è non ama più i greci?
              Il resto che noi si siano fatte o meno le scuole o si sia entrati o meno nelle banche a negoziare debiti, non è interessante.

              1. Se dipendesse da me li lascerei liberi.
                Purtroppo ora non lo sono, come dimostrano i fatti, quello che hanno votato, quello che hanno ottenuto.
                Tanta solidarietà

                1. @matteo
                  e quindi?
                  anche stanotte avrebbe dovuto dire no?
                  con il popolo allo stremo si poteva permettere sto lusso?

          2. Affrontare le stesse difficoltà con una moneta in partenza svalutata…e nessun credito da parte di nessuno.Non vedo presupposti di libertà così conciati. Non mi meraviglio che abbiano scelto diversamente.

            1. Si meravigliano gli economisti di tutto il mondo.

              La svalutazione della moneta non è di per sé un elemento di giudizio qualitativo: se un’economia deve ripartire serve una moneta che valuti l’effettivo valore della sua economia, se si ha una moneta troppo forte non se ne esce.
              Peraltro l’Euro sta svalutando da un anno, Le dispiace?

              Nessun credito da parte di nessuno? Che significa?
              Di sicuro c’è che al momento nessun credito: è ancora in vigore il cap ELA, i nuovi prestiti da discutere dopo approvazione del pacchetto preliminare entro mercoledì. E i nuovi prestiti saranno nuovo debito.

              1. E allora devono essere pazzi questi greci a voler rimanere per forza in europa
                (mica pretenderà che le risponda sul tema Svalutazione è bello o sul fatto, come sostengono in molti, che l’economia greca va benissimo e quindi la nuova moneta che la dovrà apprezzare sarà più bella e più forte che pria…)
                Si rinfranchi Mattè quel che è successo era l’unica via percorribile stando così le cose.

                1. Non ho letto nessun dato che indichi che l’economia greca va benissimo, né che la sua moneta sarà più forte di prima. Prima quando? D’altro canto non leggo nessuna analisi che indichi che l’accordo porterà qualche beneficio alla stessa economia greca, anche perché sarebbe un effetto casuale, visto che non è evidentemente quello perseguito.
                  Ho letto un report Citi che stima Grexit cmq come likely entro 1-3 anni (il nuovo memorandum avrà durata triennale). Per gli ovvi motivi.
                  Dal mio punto di vista, negare le alternative equivale a fascismo. Mai stato attratto dalla prospettiva.

                  Mi pare di leggere tra le righe che Lei ritiene che i Greci abbiano in un qualche momento della loro vita votato per stare dentro o fuori la EZ.
                  Finora hanno votato per Syriza (dentro EZ ma senza troika e senza austerità. Hanno scoperto che non si può) e per un referendum su un piano di austerità (ne hanno ricevuto uno peggiore).
                  Magari glielo chiederanno.

                  1. Eppure il fatto che l’economia greca va bene è un altro cavallo di battaglia di quelli come lei che sostengono essere il Grexit il miglior detersivo al mondo. Ne approfittavo per accordare ai greci una dracma forte.
                    Tanto siamo nel campo delle fantascienza.
                    I greci non hanno mai votato direttamente per rimanere in Europa mentre si sono premurati di votare i partiti che ciò hanno sostenuto fino a domenica scorsa.
                    Se ci hanno ripensato non hanno che da procedere.Ci sono passaggi parlamentari e a quanto si dice probabili nuove elezioni in autunno.
                    Al solito, lei è deluso da Syriza e s’inventa scenari greci felicemente alternativi.
                    Ma solo un bambino non poteva prevedere che le promesse elettorali sarebbero state difficilmente realizzabili e che il referendum di domenica non avrebbe sortito l’effetto di rovesciare le carte sul tavolo della storia.
                    Per fare quello ci vuole una volontà popolare diversa.E non solo greca.

                    1. E adesso chi sono quelli come me? Mi faccia qualche nome, per piacere, così capisco.
                      Mi pare in passato di averLe suggerito letture chiarificatrici e mi pare qualificate, in nessuna trovo indizi che l’economia va bene. Mi attribuisce cose che non dico? Le attribuisce a quelli che Le ho segnalato per aver compilato analisi che trovo corrette?
                      In questo Suo nuovo intervento le alternative sono invenzioni. Ha da propormi analisi almeno altrettanto o meglio ancora più qualificate? Capire è importante.
                      Nel frattempo, dopo Citi, SocGen dà Grexit cmq al 65%.

                2. Quand’è arrabbiato perde anche il senso dell’umorismo? Beva questo the,è l’ora in cui ci sta bene una goccia di gin. E ascolti:
                  Due giorni fa Paluca e Rear si sono reciprocamente scambiati i link – come dire i padrini – in uno dei post consigliati c’era scritto che l’economia greca va bene.Niente di più,lei non lo ha mai detto ma la sua affermazione moneta forte se economia forte mi ha spinto a mescolare i concetti.Per ridere. Un paradosso!Pensi lei.
                  Su riponga le armi e deglutisca.Che ingrata questa Sed non solo non accetta i consigli di lettura ma si permette anche di scherzare…

                  1. Ah ……chissene frega anche dei sondaggi.
                    Dopo la capitolazione dei mitici sondaggisti israeliani,non mi fregano più.
                    Poi che fanno? Dicono una cosa e votano un’altra?

  41. Syriza rischia grosso…non è così scontato che gli integralisti del partito accettino la risoluzione.
    Tornare a votare non servirebbe a nulla, dal momento che in questo momento il centrodestra non esiste.
    Piuttosto occorre un rimpasto di Governo, per dare maggior stabilità in un momento così difficile per la Grecia.

  42. @Luigi
    Continuo ad essere fiducioso, perchè non credo che grexit sia un’opzione che faccia comodo a qualcuno… nè all’Europa, nè alla Merkel che l’Europa nei fatti guida, nè a Tsipras, nè al suo partito…

  43. @paolo

    d’accordissimo, eppure vedrai che il suo partito si metterà di traverso (un pò come capita da noi)..per fortuna ci sono già le ciambelle di salvataggio, e il piano partirà…
    Certo che non conviene a nessuno, e la risposta dei mercati finanziari ne è la prova..

    1. Giovanotti, voi qui a rimpastare governare e a scambiarvi la stima mentre io da sola devo domare la suscettibilità stellare dello stellato deluso?Mica va bene eh

      1. @Sed
        Matteo se la prende con tutti quelli che non sono d’accordo con lui, che spesso e volenteri significa non essere d’accordo con le posizioni del M5S. In questo senso è instancabile… anche quando si tratta di arrampicarsi sugli specchi… ;-)

        1. In genere Matteo – sento la sua coda vibrare anche se apparentemente assente – non è portato a riconoscere alcuna dignità alle posizioni altrui. Contemporaneamente quando si rende conto che una qualche ragione agli altri si può anche accordare, si agita,linka e spara alzo zero sulla presunta altrui ignoranza.L’equazione è : non sei d’accordo con me perché non hai studiato.Ignorando – in questo è molto greco antico – il Dubbio ovvero che esistono molti libri in cui leggere e molte esperienze da cui attingere.
          Mattè tolga un po’ sta coda

          1. @Sed
            Studiasse lui su come aprire un blog e scrivere dei post. Così potremo commentare noi lui ed i ruoli si invertirebbero :) E poi chissà, magari ci diventerebbe una blogstar famosissima… e a noi non resterebbe altro che dire che lo conoscevamo quando ancora non era nessuno :)

  44. ..e a proposito di pentastellati, è interessante notare che una settimana fa erano tutti ad Atene a incensare Tzipras come eroe, oggi, gli stessi lo accusano di tradimento della democrazia e di debolezza.
    Si fa in fretta a cambiare idea sulle persone.

    1. Il quadro si ricompone,Luigi, Grillo toglie l’appoggio e pure Anel l’alleato nazionalista e mezzo fascista di Tsipras che esprime il ministro della difesa, voterà NO.
      Vediamo adesso che faranno i sinistri sinistri.

    2. @Luigi
      Anche in questo si riconoscono le forze populiste e demagogiche che hanno sfruttato la crisi greca solo per veicolare le loro idee di uscita dall’euro… una volta raggiunto l’accordo (da tali forze visto come il fumo negli occhi), ovviamente addosso a chi l’ha ottenuto. Mi pare che Vendola abbia tenuto giustamente (e naturalmente) una posizione diversa. Una volta tanto sono d’accordo con Renzi: non c’è da fare trionfalismi nè farsi prendere dallo sconforto. L’accordo è stato ottenuto da Tsipras in un clima sfavorevole di sostanziale isolamento. Persino il Papa lo ha lodato, con buona pace di chi ritiene che se sei di Sinistra sei un incapace, irritante manigoldo col piglio da bulletto. Ora resta da convicere le posizioni più oltranziste del Parlamento sia a destra che a sinistra…

      1. Non so come si faccia a non capire che il disegno conservatore si completerebbe nel caso di caduta del governo Tsipras.
        Ecco perché deve essere Syriza a governare la fase a venire.
        Costi quel che costi. Tanto ormai l’abbiamo capito : alle forze di progresso nel pianeta tocca sempre togliere le castagne dal fuoco,risanare,ammodernare (A Obama sono venuti i capelli bianchi…)

  45. @ paolo

    è vergognoso l’atteggiamento dei 5 stelle e di Salvini…lo era domenica scorsa quando salirono sul carro di Tzipras, lo è ancor di più oggi che lo hanno scaricato.
    Ma i personaggi son questi, non c’è nulla di cui stupirsi. Riconosco a Vendola l’aver portato avanti lo stesso pensiero, anche se magari in cuor suo avrebbe preferito un NO.
    Se gli mici si vedono nel momento del bisogno, Tzipras ne ha davvero pochi, eppure ha fatto l’unica cosa che poteva fare: trattare fino all’ultimo ma poi accettare.
    Mi ha deluso anche Varoufakis, che adesso dice che non si doveva firmare nulla ma battere i pugni sul tavolo: ma lui in 5 mesi, lo ha mai fatto una volta???
    Come dice Renzi, non è nè una vittoria nè una sconfitta, ma si è evitata una tragedia.
    Sarà difficile per Tzipras strappare l’ok dal suo Parlamento, ma conto sul senso di responsabilità delle forze di opposizione, visto che la gran parte di Syriza ha deciso di voltare le spalle al suo leader.
    No siamo unici in questo, magra consolazione.

  46. Temo che anche in Grecia si dovrà ricorrere alle larghe intese per andare avanti, ma Tzipras non deve mollare proprio ora…è l’unica soluzione per il Paese.
    E va aiutato.

  47. @Luigi
    Credo che sulle dichiarazioni di Varoufakis abbiano giocato considerazioni di natura personale. Dimettersi non è mai piacevole, specie se alle dimissioni segue un accordo che prima non si era riusciti a negoziare… credo anche io che Tsipras debba restare insieme a Syriza, per continuare quel percorso di rinnovamento che hanno intrapreso 6 mesi fa…

    1. In realtà la sua ipotesi di tenere il grexit temporaneo sul tavolo delle trattative il più possibile non è passata in sede di consiglio dei ministri (la notte del referendum) assieme ad altre misure che non è affatto detto avrebbero convinto i negoziatori.
      Intanto perché il grexit temporaneo, essendo un cavallo di battaglia di Shaeuble e dei falchi finlandesi e olandesi, rischiava di trovare una sponda positiva e non di essere la classica pistola sul tavolo e poi perché obiettivamente gli schieramenti pro Grecia e Tsipras erano Francia,Italia,Cipro e Mario Draghi contro il resto d’Europa.Per questo si è dimesso.

  48. Alla fine si è arrivati all’unico punto in cui era possibile arrivare! In situazioni come queste è chiaro che non ci siano vincitori e vinti anche se la parte più debole della popolazione finirà per soffrire molto più di tutti gli altri.
    Non ci sono vincitori e vinti ma sicuramente Tsipras è l’unico a uscire a testa alta da questo macello, cosa che qui in Italia il solo Vendola è stato in grado di fare, ammettendo con grande umiltà e saggezza che si è trattato di una grande sconfitta.
    Gli altri, i vari Salvini, Grillo, Varoufakis… non meritano nemmeno mezza riga di commento!

    1. Ieri sera Tsipras alla televisione greca ha chiarito alcuni concetti rispetto alla trattativa,all’uscita dall’euro,alla permanenza di Syriza al governo e persino al contributo dell’Italia nel negoziato notturno. Qualche concetto chiave in letterale traduzione :

      Non obbligo nessuno del mio partito a fare ciò che non vuole. Ma nei momenti critici l’ideologia purista non serve

      Voglio restare nell’euro e combattere le logiche dell’austerità da dentro

      Uscire dall’euro è ciò che vorrebbe Schauble. Lo propose a Varoufakis già il marzo scorso

      Con il ritorno alla dracma i ricchi sarebbero stati più ricchi e i poveri più poveri

      Ho incontrato Cina, Russia, Usa. Nessuno mi ha detto “tornate alla dracma e vi aiuteremo”. Non avevamo scelta

      Tanti vogliono che questo governo cada, i conservatori in primis, ma noi di Syriza non parliamo di colpi di Stato

      «L’Italia ci ha aiutato molto in questa trattativa»

      Mi fermo qui anche se c’è molto altro : noi ci perdiamo in piccole polemiche e azzardiamo analisi linkando di qua e di là : la verità è che quando si governa si hanno responsabilità che sono quasi sempre in conflitto con la – presunta peraltro – purezza degli annunci, delle campagne e dei programmi. Questa aporia di questi tempi è acuita dal fatto che ultimamente il populismo ha contaminato ogni espressione politica.
      Tuttavia Syriza non ha mai detto di volere l’uscita dall’Euro e dall’Eurozona ergo: Il caro Alexis non ha tradito alcun pensiero né alcuna promessa e chi lo afferma, centauri in maglietta compresi, è in malafede.
      Qui si apre una breccia che la Politica deve fare in modo di allargare,in primis modificando i rapporti di forza : troppi governi conservatori in Europa e troppa timidezza delle famiglie progressiste – verdi,comunisti, socialisti,socialdemocratici ,non avevano poi posizioni così inconciliabili sulla Grecia – che si mobilitano poco e male.
      Tsipras perdente con dignità apre una strada che sarebbe imperdonabile non cercare di percorrere

      1. Se il programma di Syriza fosse stato in un unico punto: la valuta della Grecia sarà l’Euro, avrebbe ragione Lei.

        Inoltre sarebbe stato un programma coerente, nel senso che sai cosa voti e sai cosa ricevi: austerità e perdita di sovranità.
        È quello che ha ottenuto Tsipras.

        Amiamo la chiarezza: nessuno si sarebbe sognato di chiamarlo un partito di sinistra, nessuno si sarebbe confuso.

        Invece non è stato così.

        Ieri sera purtroppo ha dovuto mentire su un testo di appena sette pagine che tutti possono leggere – Lei lo ha fatto? -, ha dovuto promettere cose che ha dimostrato di non poter mantenere, ha inflitto ai suoi cittadini il senso della loro irrilevanza.

        Sfortunatamente, dopo che tutti gli economisti del mondo hanno definito il documento come insensato economicamente, è arrivato proprio durante l’intervista il report IMF: il documento è insensato, si basa su stime sbagliate, non produce risultati. Su quelle basi non parteciperà.
        Non è una technicality: IMF dà il rating al piano e la sua partecipazione citata come requisito per l’erogazione del fondo ESM.

        Quello che Lei scrive è purtroppo tragico: la valuta come valore supremo, al di sopra della democrazia, della libertà, della sovranità popolare. Oltre che di quei valori umani che si vorrebbero fondanti la società. Oltre che della logica.

        Mi sembra una follia, ma sono gusti.

        1. Vabbè : mo’ stamattina che so’ diventata? Monetarista e lei poeta?Non faccio io le regole e cerco in buona fede di sostenere forze politiche che quelle regole dicono di combattere.
          Non c’è bisogno di Santo Krugman e del resto del paradiso per registrare l’insensatezza del tutto.
          Ma …l’alternativa era un vicolo cieco ancora più cieco.Non lo dico io : lo dice Tsipras che della uscita o meno dall’euro ha fatto un punto sostanziale della sua campagna, sperticandosi tutto il tempo a rassicurare a destra e a manca circa la volontà di permanenza nella moneta e in Europa.
          Ergo : concludo che il popolo greco fosse consapevole di cosa stesse votando e se la premessa è essere in Europa la rosa delle scelte si restringe.
          Perché non ci sono le Forze per fare altro.
          Perché sono e siamo circondati.
          Il che non significa che dobbiamo stare all’angolo, ci dobbiamo anzi provare con tutte le forze. Ma per come si erano messe le cose non c’era altro modo di uscire dall’impasse. Connetta tutti i dati e risolva il sudoku.
          Tsipras s’è seduto al tavolo dicendo due cose : non mi alzo se non c’è l’accordo e non ho il mandato per tornare alla dracma.
          Ed è inutile ora santificare Varoufakis che non è maggioranza né all’interno del consiglio dei ministri – per questo se ne è andato – né all’interno del partito almeno per come si è espresso fin qui il partito.
          E’ la realtà Matteo che piaccia o no a lei o a me.

      2. @Sed
        Concordo pienamente. Syriza non ha mai voluto uscire dall’Euro e questo con buona pace di quelle forze euroscettiche che hanno cavalcato la visibilità mediatica della crisi greca, sperticandosi in complimenti nei confronti di Tsipras nei giorni del NO al referendum e poi criticandolo aspramente ad accordo concluso. Poveri arruffapopolo senza pudore nè dignità. La battaglia intrapresa da Tsipras avrà valore se sarà servita a far nascere una volontà condivisa di ricostruzione dell’Unione.

        @Matteo
        Come sempre Matteo ha una visione tutta personale di quanto è successo. Evidentemente essendo abituato a chi, giorno dopo giorno, manipola e distorce pro domo sua qualsiasi cosa gli capiti fra le mani: dalla crisi greca ad un tragico incidente in una metropolitana, non percepisce più la differenza fra la realtà delle cose ed una percezione in cui si attribuisce ad altri posizioni di pura fantasia. Tipras sta dimostrando un grandissimo senso di responsabilità. Syriza ed anche la Sinistra italiana – contrariamente ad altre forze populiste e demagogiche che intendono costruire la propria identità in chiave nazionalista ed antieuropea – sanno perfettamente che l’unica strada che garantisca un futuro è quella di un’Europa che si muova secondo principi di integrazione, uguaglianza e solidarietà. C’è quindi una battaglia da portare avanti e da vincere e questo va fatto da dentro. Come ho scritto nel post precedente: senza Europa non c’è futuro, ma questa Europa va cambiata.

        1. Ma certo.Governo è responsabilità.Che avrebbe dovuto fare Obama che in questi giorni s’intesta l’accordo con l’Iran : casini con l’opposizione repubblicana,casini col proprio partito e casini con l’ alleato Israele.Invece ha detto sono io il comandante in capo mia è la responsabilità mi giudicherete. Un altro po’ di capelli bianchi e vai.

        2. @Sed
          La morte fuori dall’Euro è una fantasia: da cosa è dimostrata? Ci sono analisi o modelli? Ce li faccia vedere.

          Le sette pagine – non ho capito se Le ha lette – prevedono che qualunque iniziativa politica fiscale o di bilancio da parte del governo greco sia preventivamente approvata dalla troika.
          La vuole combattere da dentro chiedendo il permesso?

          Sempre le sette pagine richiedono che ci sia una revisione delle iniziative prese dalle elezioni in qua (assunzioni, salario etc.) e una correzione/compensazione della pronuncia della corte costituzionale sui tagli alle pensioni di tre anni fa. La combatte da dentro con la costituzione applicata à la carte?

          Sono e siamo circondati, dice Lei. Quindi conferiamo loro il patrimonio pubblico (cioè il patrimonio di tutti i greci)? Deve essere così che si combatte meglio, più leggeri.
          Se sono e siamo circondati. Quindi facciamo di tutto per rimanere dentro?

          Resta poi incomprensibile l’elezione a simulacro apicale della moneta – ripeto che sono ateo – Manolis Glazos (ovviamente indignato e strepitante. Si è dimesso prima come annunciato all’epoca delle elezioni) ha combattuto per la libertà della Grecia o perché avesse una valuta straniera?

          E se Tsipras non ha il coraggio di dire la verità al popolo e di unirlo in un progetto – certamente duro, ma corrisposto da un premio collettivo che si vorrebbe di valore inestimabile – di auto determinazione e libertà, chi dovrebbe averlo?

          Ripeto: sono gusti.

          @Rear
          L’Europa non esiste.
          Esistono dei trattati tra Stati e degli organismi che ne derivano.
          Quei trattati sono il risultato di oltre 50 anni di integrazione.
          Ti sembra che il processo stia funzionando? Ti sembriamo più integrati? Più solidali? Ti sembra che esista una richiesta democratica di più integrazione?
          Ritieni giusto che la Grecia perda la sovranità popolare non per scelta democratica (era nel programma di Syriza? Era nel quesito referendario?) a favore di un tuo sogno? Gliel’hai chiesto?

          Al di là del sogno che uno può personalmente coltivare, ogni progetto, se serio (da elettori desideriamo ci propongano progetti seri, no?) deve avere un impianto di fattibilità e un bilancio costi/benefici positivo.

          Come sai in queste ore stanno discutendo del finanziamento al EFSF.
          Noti progressi?

          1. Perché mi tratta come se avessi apprezzato le sette pagine?Perché con lei i terreni di dibattito devono essere sempre due?
            Quello suo dove lei impazza e quello altrui che lei puntualmente ignora?
            Perché mi continua a ripetere le nefandezze della finanza,della politica e del pangermanesimo?
            Le sembro tedesca?Falco?Cosa?
            Se continua così dovrò lasciarla a strepitare da solo.
            Tanto che io dica la mia o meno per lei è irrilevante
            Tsipras non agisce di testa sua.Non è il grande timoniere a vista,interpreta un mandato.
            Per me che sono un’osservatrice non greca vale il principio di coerenza con i fatti – se Tsipras avesse detto No europa per me sarebbe stata esattamente la stessa cosa, avrei meno apprezzato ma insomma …per quel che vale –
            Ora quel che cerco di far capire alla sua delusione e quindi comprensibilmente al suo dispiacere è che il racconto, come si dice adesso, procede coerentemente,non ci sono tradimenti, né tragedie democratiche, né salti logici né discrasie. Se per lei ci sono è perché la sua lettura dei fatti è stata forse un po’ troppo ottimistica o meccanicistica rispetto alle reali capacità di un popolo di tirarsi fuori da una triste condizione.Ieri sera il caro Alexis ce lo ha chiarito : non basta essere uno studioso di vaglia per essere un buon politico.
            Tsipras ha agito secondo un principio di realtà sinceramente pensando al bene del popolo greco.
            Cos’altro?

            1. Guardi che non strepito, né c’ho la delusione inconsolabile. Mi immagini sorridere soffuso di luci appropriate.

              Le ho già chiesto – nel dubbio fosse sfuggito lo ripeto – di discutere di fatti oggettivi, non di sogni, speranze, flair, credenze varie. Non mi interessano, porti pazienza, proprio no. Non posso che opporLe fatti.

              Il racconto non procede coerentemente con niente di fattuale, ma solo con la coerenza che ci vuole mettere Tsipras rispetto ad una mancanza di alternative (=sospensione di democrazia, che lui ammette) cui non c’è dimostrazione. Bisogna crederci. Capisce il problema?
              Al contrario, ci sono proprio tradimenti, tragedie democratiche, salti logici e discrasie. Lo vedono in tutto il mondo. Io non Le impedisco certo di venirmi a raccontare “Io non li vedo”, e che devo fare? Pazienza. Ma se mi dice “Non ci sono” io Le mostro dove ci sono nei documenti, nel programma di partito, o dove stanno. Se continua a non vederli, se la prende con me? Perché?

              Non sono deluso inconsolabile. Seguo Syriza da tempo, Syriza è tante cose. Lo sapevo fin dall’inizio che il programma era incoerente. Continuo a stimare molti suoi aderenti ed molti suoi eletti. Continuerò a seguirli anche dopo. Credo che l’esperienza di Tsipras abbia fallito, ma partiti e movimenti crescono anche attraverso i fallimenti. E cmq non sarei mai inconsolabile per un partito. Sento solidarietà per il popolo greco, quello sì.

              1. Se non è deluso, né dispiaciuto buon per lei, ancor meno,però, mi spiego l’animosità.
                Di che dobbiamo discutere : della sospensione della democrazia,del colpo di stato, del cattivo sistema de che ancora? Siamo d’accordo. Vuole che rincari la dose?
                E siamo pure d’accordo sulla prevedibilità e dunque coerenza di quanto accaduto.Lei stesso lo sapeva fin dall’inizio giusto?
                Ovviamente coerenza del racconto non Coerenza con la C maiuscola.
                La differenza tra noi consiste nel semplice fatto che secondo lei un leader quantunque consacrato come Tsipras può azzardare un passo dalle ricadute talmente imprevedibili che manco una rivoluzione in armi potrebbe autorizzare.
                E io invece credo che Tsipras abbia correttamente interpretato il mandato ricevuto.

                1. Esatto, la penso così: io direi proprio perché consacrato etc. etc.
                  Mi dico: è il leader con il maggior consenso popolare nella storia recente greca, è giovane e quindi probabilmente capace di maggiore tenuta psicologica e fisica di un anziano (non so se credere a questi retroscena che spiegano l’accaduto a causa del fatto che sarebbe sotto controllo medico per attacchi di panico da più due settimane), è all’interno di una comunità che esprime economisti internazionali di provata competenza. A chi la facciamo fare la rivoluzione? Alle nonne del nostro Arbasino?

                  1. Leggo che 107 membri del comitato centrale di Syriza (su 201) hanno pubblicato ora un documento di condanna dell’accordo Eurosummit. Aspetto traduzione

                    1. Sì insomma, rigettano tutto l’ambaradan, il referendum nega al governo il permesso di soccombere al ricatto, etc. etc. incompatibilità con la sinistra etc. etc. quindi urge nuova riunione etc. etc.

                    2. e meno male che non erano de sinistra pure il comitato centrale c’hanno e magari pure il centralismo democratico.
                      Alexis…occhio alle nonne di Alberto!

                  2. Se ha gli attacchi di panico non solo è giustificato ma encomiabile e degno di rispetto già è tanto che non si sia fatto venire il delirio schizoide.
                    Allora mettiamola così : un leader consacrato ha il polso della situazione (sennò non lo consacravano) dunque la sua è una scelta consapevole delle conseguenze,poi mi pare che ieri sera la sua è stata un’esposizione in tal senso molto dettagliata.
                    La rivoluzione che fanno le nonne di Arbasino si sa quanto sia gattara e salottiera-erboristica e molto versata ad arricciare il naso sugli stili di vita altrui.Che palle.

          2. @Matteo
            Ma sì… l’Europa non esiste e allora liberi tutti. Si segua i pifferai magici come Grillo e Farage. Si torni alla Lira, alla Dracma ecc… e si affoghi insieme nel Mediterraneo col sorriso sulle labbra…

            1. Guarda, tu regolati come ti pare meglio per te, ma potresti considerare forse in modo critico questo approccio mono-ossessivo a qualunque problema umano e fisico (nel senso di relativo al mondo naturale)?
              Mi dici cosa c’entrano Grillo e Farage in tutto questo discorso? Farage? È cittadino britannico, nel suo Paese non hanno la Lira Italiana, la Drachma Greca o l’Euro. Ma cosa c’entra, benedetto?

              Riesci a scrivermi un commentino-ino-ino senza nominare Grillo? Prova dài, ti tendo le mani, vedrai che non cadi.

              Dunque: mi scrivevi tempo fa che non eri bravo a scuola in materie economiche.
              Tuttavia ti fa paura il superamento di una valuta che ha corso legale da 15 anni ed è effettivamente e fisicamente usata nelle transazioni di tutti i giorni da 13 anni. Per lo meno nei Paesi che la adottarono originariamente, tra cui l’Italia.
              Per favore, mi spieghi perché ti fa paura? Immagino che non temi davvero che l’introduzione di una moneta diversa possa farci affogare nel Mediterraneo, immagino sarà un’immagine per trasmetterci il senso di pericolo e catastrofe che temi si accompagnerebbe con il cambio di valuta. Sapresti spiegarci quali sono le paure effettive? Sai che ci sono economisti in tutto il mondo – incluso Krugman che tu stesso citavi qualche giorno fa – che scrivono su questa valuta? Hai mai pensato di leggere qualcosa, magari per capire se le tue paure sono realistiche?

              1. @Matteo
                Io sono fermamente convinto che nessuno di noi abbia realmente idea di quello che potrebbe accadere uscendo dall’euro. Lo stesso Draghi ha dichiarato che si andrebbe verso un “territorio ignoto”… beh, mi pare sufficiente per avere più di qualche ragionevole preoccupazione al riguardo. Io sono un europeista. Ho salutato con piacere l’ingresso di una moneta unica, inteso come primo passo per un’integrazione via via crescente fra i vari stati. Purtroppo questa non c’è stata, perchè ci si è trovati ostaggi dei differenti interessi nazionali, perdendo di vista appunto quelli generali. Bisogna ricominciare proprio da qui. Bisogna porre fine ad un Europa dove comanda solo il più forte e trovare una strada di equilibrio fra le varie componenti, ognuna delle quali abbia pari dignità e diritti.

                1. E siamo tutti d’accordo sul principio.
                  Essere convinti europeisti o essere di sinistra non vuol dire approvare i Trattati, la moneta unica etc.
                  Io per formazione, professione e uso del tempo libero ho passato e passo moltissimo tempo in Europa e con cittadini di quasi tutti gli stati europei.
                  Non vado più a scuola da molti anni, ma passo – perché mi piace – molto tempo studiando argomenti pertinenti a questi ambiti.
                  Il fatto che non si possa avere certezza del futuro (mi verrà un infarto fra mezz’ora?) non significa che non esistano studi e modelli qualificati sullo scioglimento della EZ. Anche fatti da italiani (attenzione: la moneta unica non è una moneta nazionale. È una moneta straniera per tutti gli stati che la usano, è gestita da un organismo indipendente e non democratico che si chiama ECB, al momento presieduta da Mario Draghi. Vuoi chiedere a lui se l’EZ funziona?).
                  Ti so sensibile a posizioni di politici famosi di cui ti fidi: qualche tempo fa hai accolto con favore l’uscita dal PD di Fassina. Fassina loda pubblicamente l’opera di Bagnai, chiede (anche sul suo blog) l’uscita coordinata dalla moneta unica.
                  Europeismo, sinistra e moneta unica non sono sinonimi.
                  Scrivevo più su del voto al comitato centrale (forse in Italia si dice direzione) di Syriza: maggioranza contraria all’accordo.
                  Il MinFin Tsakalatos dichiara il piano insostenibile e inutile. Chiede un cambio di maggioranza e di la formazione di un governo di transizione fino ad elezioni anticipate a novembre.
                  La piattaforma di sinistra (la corrente più grande di Syriza) chiede invece Grexit.
                  Guarda che ci siamo passati tutti: non bisogna avere paura di sfidare luoghi comuni che ci sembrano veri solo perché li abbiamo sentiti ripetere per decenni. Si raccolgono informazioni, si studia e ci si sforza – se piace – di andare sempre un po’ più in là e capire meglio.
                  Equilibrio, pari dignità e diritti sono più al sicuro con monete nazionali che non con una moneta unica. Ma, se vorrai, leggerai per conto tuo per saperne di più.

                2. @Matteo
                  Giusto: si raccolgono informazioni. Ma quando le informazioni che arrivano non solo dai media, quanto soprattuto dai “tecnici”, sono le più variegate possibili, spesso tra loro in contraddizione, diventa un esercizio che non necessariamente porta alla formazione di un’opinione precisa. Ecco perchè, informandomi, ho raggiunto la conclusione che nessuno può sapere veramente ciò che accadrà, altrimenti gli economisti avrebbero una posizione se non proprio unitaria almeno largamente diffusa… cosa che non è.

  49. @Sed
    Ho letto che durante le lunghe trattative si erano sviluppate delle forti tensioni anche di tipo personale e che Tsipras, per dare un segnale di buona volontà, abbia preferito sostituire Varoufakis con una persona più “gradita”…

    @paluca
    Due giorni fa Renzi ha dichiarato: “Il problema vero e’ l’immagine futura dell’Europa. Ora concludiamo l’emergenza Grecia ma poi dobbiamo assolutamente cambiare la percezione dell’Europa, soprattutto si dovra’ pensare alla rinascita dell’Europa. La cosa piu’ importante e’ tornare alla fiducia”. Spero che questo non sia l’ennesimo slogan recitato a favore dei media, ma che l’Italia si faccia davvero portatrice di istanze di profondo rinnovamento in seno all’UE. Credo che se c’è qualcuno che esca sconfitto da questa crisi, ma anche dall’emergenza immigrati, è proprio l’Europa come era stata pensata dai padri fondatori. Il Continente è fatto da tante realtà diverse fra loro, alcune ricche alcune povere, alcune a nord alcune a sud, alcune grandi alcune piccole. In questo senso è evidente che i principi su cui va rifondata l’Unione debbano essere cooperazione e solidarietà. Fino a quando invece si sarà preda degli egoismi nazionali e fino a quando comanderanno solo i più forti non ci potrà essere un’unione degna di questo nome…

    1. Si ma tanto anche senza Varoufakis nella notte fatale Draghi s’è preso a male parole con Shaeuble, Renzi con Rutte il falcone olandese – il confronto è stato definito ruvido – e Merkel – verso le sette del mattino anche la cortesia si appanna – poi nella confusione anche Hollande e Tsipras se ne sono dette quattro …insomma non è stato propriamente un gentlemen agreement e comunque Tsipras esordendo con non ho un mandato per tornare alla dracma di fatto segnava una differenza di vedute con Varoufakis che ,ora vedremo, se guiderà o meno la fronda interna.

  50. @Sed
    Intanto il Parlamento ha ratificato l’accordo. E’ una buona notizia. Nel suo discorso Tsipras ha affermato: “Una settimana fa ero al Parlamento europeo e ho capito che c’è una grande spaccatura tra ideologia e il pragmatismo. Ho visto lo scontro. Da una parte le potenze conservatrici, che vogliono portare la ragione del più forte, delle banche, quelli che propongono come unica soluzione l’austerità. Dall’altra parte quelli che lottano per tenere l’Europa legata ai suoi valori fondanti, democrazia e rispetto. A chi pensa che io sia stato ricattato, come pensano tanti ed hanno scritto tanti media nel mondo, chiedo se pensano che sia vero o sia stata un’invenzione. Nelle 17 ore di Bruxelles avevo di fronte tre alternative: o l’accordo, o il fallimento con tutte le conseguenze, o il piano Schaeuble per una moneta parallela. E fra le tre, ho fatto la scelta di responsabilità. Sono convinto che firmerò la proposta dei nostri avversari, per poter aiutare il mio popolo ad avare un futuro migliore”. Penso anche io che sia stata una scelta di responsabilità, ancorchè difficilissima. Ora si spera che il debito venga comunque alleggerito…

  51. @paolo

    con una fatica incredibile, e con l’aiuto dell’opposizione, si è arrivati a un accordo.
    Fa tristezza vedere le scene da guerriglia di ieri sera, ma si potevano mettere in conto..
    Ora deve andare avanti, fregandosene della sua minoranza estrema e di quel personaggio incapace di Varoufakis (lui che ha fatto in 5 mesi?)

  52. @Luigi
    Le scene di tensione ad Atene erano da mettere ampiamente in conto. Qualcosa mi dice che se ci fossimo stati noi al posto dei greci, ce ne sarebbero state molte di più…

  53. @paolo

    ho visto che c’erano pure i black blok…ma sono ovunque!!! dove c’è da far casino, non importa per cosa, loro li trovi sempre…
    Si potevano e dovevano mettere in preventivo..ora più che mai sono convinto che Tzipras (che ha promesso l’impossibile in campagna elettorale e ha illuso i greci) ha fatto la scelta piu saggia.
    Coi se e coi ma non si va da nessuna parte, ormai la situazione è questa, speriamo che quanto prima arrivino i fondi…
    Da noi? Grillo e Salvini in testa ai cortei..

  54. @Luigi
    Con un Paese a terra nessuno poteva onestamente pensare che le misure da prendere si traducessero in una passeggiata di salute per il popolo. Che rispetto poi ad un passaggio difficilissimo come questo il Governo perdesse qualche pezzo era pure da prevedere. Vediamo ora se sarà possibile iniziare un processo di ricostruzione dell’Europa…

  55. @ Paolo

    si può dire una buona parola per Draghi? mi sembra il più saggio e lungimirante dei capoccioni europei.

  56. @Luigi
    In una conferenza stampa di oggi anche lui ha espresso “la necessità di intraprendere passi decisivi per una maggiore integrazione futura” fra i membri dell’Unione. Mi sembra una dichiarazione più che condivisibile…

  57. @Paolo

    piano piano, con enormi sacrifici, anche la Grecia si tirerà fuori dai guai…è un percorso che altri Paesi, tra cui il nostro, hanno già dovuto affrontare, a dimostrazione che volendo si può…
    Mai visto Varoufakis così loquace come oggi…ma lui dov’era??

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