A casa vostra

A casa vostra

Un recente studio internazionale ha evidenziato come l’Italia sia la nazione più razzista del Continente. Tra i Paesi europei infatti non c’è nessuno che ci batta quando si tratta di discriminare rom e musulmani. Mentre per quanto riguarda gli ebrei siamo secondi dopo la Polonia. C’è anche questo aspetto dietro al crescente successo del Carroccio, che ha sempre fatto della xenofobia, dell’intolleranza e dell’egoismo il proprio tratto distintivo. Un tempo il nemico era il Sud e Roma ladrona, oggi sono gli immigrati. La Lega è passata dal separatismo al più ottuso nazionalismo, dall’indipendenza del Nord alla difesa dei cittadini italiani, continuando però a configurarsi come un aggregato rozzo e populista, oscurantista e discriminatorio. Tragedie epocali – come quella che spinge moltitudini di persone a perdere la vita, pur di raggiungere l’idea di una esistenza migliore in Europa – vengono prima cavalcate per beceri motivi elettorali, e poi affrontate – pur nella loro estrema complessità – con soluzioni da bar dello sport. Fra quest’ultime, il vecchio ma sempre in voga ritornello del «se volete che i profughi vengano in Italia, ospitateli a casa vostra» dà la misura esatta di come la politica (e parte della pubblica opinione) sia ormai guidata dalla piccineria e dall’idiozia più sonfortanti.

A dare al fenomeno contorni apocalittici contribuisce anche il sistema dei media – specie quelli facenti capo a berlusconi – che con articoli e servizi martellanti rappresentano i migranti e gli extracomunitari come un’accozzaglia di delinquenti e terroristi, ignoranti, sporchi ed infetti, pronti ad assaltare le stazioni, struprare le donne ed uccidere a colpi di machete chiunque gli si pari davanti. La realtà naturalmente è diversa e se la nostra opposizione fosse più seria e responsabile lo farebbe presente. Ma tutto fa brodo e se grazie a questa situazione si può menare fendenti a PD e Governo (anche se quest’ultimo esente da colpe non è) ben vengano anche le ondate di isteria collettiva. E nessuno provi a dare letture diverse, foss’anche Papa Francesco, se la dovrà vedere con Matteo Salvini e le sue felpe!

102 pensieri riguardo “A casa vostra

  1. Non più tardi di stamattina, il Papa ha chiesto di perdonare coloro che rifiutano di aiutare i fratelli in difficoltà..la risposta di Salvini è stata ” non ho bisogno del perdono di nessuno”.
    E andiamo avanti così…

  2. Però a Tiburtina la croce rossa ha allestito un piccolo campo che pare dipinto con l’ambulatorio e la mensa. Ci stazionano 200 persone circa.E i romani fanno la fila per portare quel che serve. E niente manifestazioni isteriche.
    Come del resto gli abitanti di Ventimiglia.Capirai un’invasione …noi qui abbiamo il know how e dopo i lanzichenecchi….chi c’ammazza?
    Salvini qui nun attacca.Può andare tranquillamente ad arringare i migranti della Chapelle assieme alla sua amica Marine.Lì nessuna organizzazione e siamo in piena Parigi.
    Con buona pace di quel cacasotto di Hollande.E del suo fido Valls.

  3. @paolo

    per fortuna in Italia non sono tutti come Salvini, esiste anche una parte sana del Paese che è disposta ad aiutare chi fugge dalla guerra e dalla miseria assoluta.
    Ripartiamo da lì…I Salvini son destinati a scomparire, una volta che si riuscirà a trovare una soluzione a questo dramma.
    Salvini dice che il Papa l’ha deluso…ma ci rendiamo conto di che personaggio abbietto stiamo parlando??
    Siamo i primi in Europa, grazie a Salvini, e credo che anche a livello mondiale non siamo messi male…
    Quello che mi sconcerta, è la presenza fissa in ogni talk show..possibile che nel nome dell’audience, si passi sopra anche alla morale???

  4. .. e sia chiaro, parte della responsabilità del successo di Salvini è del Governo Italiano, incapace di farsi sentire in Europa..

  5. Il popolo più analfabeta e la borghesia più ignorante d’Europa.
    Anche a Milano e pure nelle valli delle Zucchine la solidarietà c’è eccome.
    C’è anche qualche isterico, più che altro persone spaventate, ma sono tante.

  6. @Sed
    E’ vero: fortunatamente esiste una parte sana del Paese, però Salvini è riuscito grazie anche all’appoggio dei media berlusconiani (Del Debbio va in onda tutti i giorni parlando dell’ “emergenza immigrati”) ad instaturare un clima di allarmismo che sicuramente gli fa gioco. Poi certo la Francia e l’Europa ci mettono anche del loro nella “non gestione” del problema…

    @Luigi
    Beh… la Lega è cmq protagonista della politica nazionale da più di 20 anni, dubito che Salvini possa scomparire da un giorno all’altro. Certo che “ospitateli a casa vostra” non si può proprio più sentire, andarlo a dire poi persino al Papa significa veramente essere senza vergogna.
    Il problema è senz’altro di difficile gestione, specie se gli stati Europei giocano a scaricabarile. A questo punto occorrerebbe una posizione un pò più dura del nostro Governo al riguardo…
    Quanto al tweet di Grillo, beh… pur con tutte le differenze che vi sono fra Lega e M5S, la matrice di irresponsabilità è la stessa e le dosi di populismo e di volgarità si somigliano… quindi vuoi che anche il guru del vaffanculo non si metta a cavalcare la situazione dei profughi? Però vederlo inseguire Salvini su questo tema, fa una pena particolare… giusta la risposta di Vendola, a ricordarci che in Italia si può ancora fare opposizione senza necessariamente essere ignoranti e sguaiati!

    @emmeggì
    Concordo…

    1. Sui giornali francesi – anche quelli di sinistra – Ventimiglia è stata assente sin nei momenti di tensione maggiore.Allo stesso modo non c’è Calais dove l’assalto ad un pullman ha richiesto l’intervento della polizia e non c’è manco la Chapelle con uno sgombero e un trasferimento non so dove in città. Tutti episodi di questi giorni.
      Ma in Francia non ci sono elezioni, da noi invece si e allora anche un numero di migranti tutto sommato non dissimile da quello dell’anno scorso produce allarme su pesti millenarie e perdita d’identità nazionale. E vabbè becchiamoci quel supplì con le braccia che è diventato Salvini.
      Ma Nichi…oddio non potrebbe parlare come tutti gli altri?

      1. In Francia a dicembre si vota per le regionali (le regioni riformate sono adesso solo 13), le ultime e più importanti prima delle presidenziali e infatti tutti i partiti si accapigliano la scelta dei capilista. Il PS si è incartato da tempo, i media – ormai persino peggio di quelli italiani, se possibile – adorano occuparsi dei LR (ex UMP), FN ha preso molti voti alle amministrative, insomma, sono elezioni importanti.
        Ovvio che il governo cerchi di fare argine: da Ventimiglia si va in Alpes Maritimes e Estrosi già sta dappertutto. Probabilmente se la giocherà con MMLP e quindi più si tiene tranquilla quella frontiera più si limitano i danni per il governo, che oggettivamente sta annaspando tra il rimpastino e loi Macron e un Paese che tutto sommato li ha già archiviati.

        1. Si ma non siamo ancora in clima elettorale,non si comincia una campagna sei mesi prima…la gente ti si scorda e comunque bucare scientificamente certe notizie è un fatto curioso (manco l’Humanité manco Melenchon, ……shtt silenzio di tomba)

          1. In Francia è un po’ come qua: sono in campagna elettorale tutto il tempo. Hanno un sacco di programmi dedicati, come da noi, e bisogna alimentarli quasi quotidianamente.

            Degli immigrati parla la TV (iTélé BFM LCI e compagnia cantante). In TV vengono meglio le tende colorate di Decathlon e i litigi fra le diverse nazionalità.

            In Italia e in Grecia attira molto la questione dell’arrivo via mare, che narrativamente si collega bene all’idea dell’invasione, della frontiera difficile da proteggere etc. Se scendessero dal treno un po’ qua e un po’ là si farebbe anche fatica a filmarli e trasmettere il servizio onda con colonna sonora emotiva.

            Per gli amanti delle statistiche, l’ultimo rapporto Eurostat sui richiedenti asilo uscito oggi.

            http://ec.europa.eu/eurostat/documents/2995521/6887997/3-18062015-CP-EN.pdf/4457b050-26f9-4cf1-bf27-9ffb73ff8c7b

            Chiaramente quelli identificati. I potenziali al momento sono stimati in altre 250K unità, che dato il bel tempo delle ultime settimane gonfieranno i numeri italiani e greci.
            Ma spiega anche il perché della proposta del muro tra Ungheria e Serbia.

            Si noti che i media italiani ignorano totalmente la migrazione kosovara, eppure sono qua di fianco si può dire.
            Il fatto è che se non la vede nessuno, non interessa a nessuno.

            Allo stesso modo – mi pare – si ignora (escluso un po’ di folclore sulla fuga di cervelli) il fatto che l’Italia è un Paese che produce emigrazione: secondo l’Istat nel 2014 gli emigrati ufficiali sono stati 91000 (circa come gli tutti abitanti di Catanzaro o Alessandria, più di tutti gli abitanti di Pisa o Treviso). E questi sono solo quelli ufficiali.

  7. @Sed
    In effetti Salvini – ma come abbiamo visto anche Grillo a ruota – hanno bisogno di creare allarme ed emergenza per racimolare qualche voto in più. Quanto a Vendola, hai ragione: il suo linguaggio a volte è troppo aulico, ma dopo aver ascoltato i vari vaffanculo e i morti che camminano oppure i celodurismi, gli oranghi di calderoli e i gerundi di salvini, le parole di Vendola mi riconciliano con il buon gusto, il rispetto e, perchè no, con l’italiano! ;-)

  8. @Paolo
    non ho detto che Salvini scompare, ma ridimensionarlo ci va poco…ricordati che la Lega era già piu o meno a sti livelli, e parlo dell’epoca di Roma ladrona e dei terun…è bastato lo scandalo Belsito e Bossi family per farla precipitare al 4%..
    Ora lui cavalca la protesta popolare e forte del fatto che siamo un paese di razzisti, il primo paese in Europa, ma la pacchia rischia di finirgli se Governo e Europa si danno una mossa.
    Grillo stesso discorso.
    Vendola trovo che coi tweet è piu comprensibile, saranno i 140 caratteri che lo frenano.
    Inoltre, Grillo sfrutta di sponda la protesta popolare, furbescamente, lasciando Salvini all’esposizione mediatica, ma portando avanti sottotraccia (a parte la gaffe di ieri) le stesse idee.
    Ecco perchè prima di mandare a casa questo Governo, ci penserei ben bene…(parlo della minoranza del PD).

  9. @Luigi
    Renzi deve saper prendere le giuste contromisure all’attacco delle opposizioni di Salvini e Grillo. Ricordiamoci che fra 3 anni le elezioni prevederanno il ballottaggio e non vorrei che succedesse come a Venezia con la vittoria delle destre (che al secondo turno in un modo o nell’altro riescono sempre a coagularsi), o – peggio – di Grillo. Ecco anche perchè cmq all’Italia serve una Sinistra forte che svuoti sia il serbatoio dell’ astensionismo sia i delusi grillini. In questo momento io non posso che augurarmi che Civati in questi 3 anni che ci separarano dal voto faccia un bel lavoro.

  10. @paolo

    dipende cosa vuol dire fare un buon lavoro..oggi lui è all’opposizione netta del Governo e del PD…
    Tutto farebbe il buon Cippo, fuorchè allearsi col PD alle elezioni, e questo creerebbe un problema, tipo la Liguria, dove viaggiare separati ha portato alla vittoria Yoghi-Toti…
    C’è tempo, speriamo venga ben utilizzato, da tutti..
    Creare un soggetto a sinistra del PD e poi correre da soli, non lo vedo molto costruttivo.

  11. @Luigi
    Beh… Casson ha perso perchè non ha saputo coagulare altre forze al secondo turno oltre il PD. Brugnaro ha vinto perchè oltre FI, al secondo turno per lui hanno votato tutte le destre. Se il PD non sa attirare anche un altro elettorato oltre il suo, al secondo turno dell’Italicum potrebbero accadere delle sorprese… cmq, hai ragione tu, c’è ancora molto tempo e tante cose possono succedere…

  12. Buone notizie: Casson non ha perso perché non è riuscito ad andare oltre il PD.
    Ci è riuscito.
    Casson era sostenuto da una coalizione di partiti, liste civiche e movimenti che al primo turno ha ricevuto 46298 voti.
    Di questi, solo il 45,50% era della lista PD.
    Significa che il 54,5% dei voti che ha preso venivano da cose diverse dal PD.
    SEL+Verdi+lista civica In Comune facevano parte della coalizione che sosteneva Casson. Hanno preso 1845 voti: il 4% sulla coalizione per Casson, l’1,5% del totale votanti.
    Al secondo turno non si vota la lista, ma il sindaco.
    Secondo l’istituto Cattaneo al ballottaggio Casson ha recuperato ca 3200 da M5S, ca 2700 da somma di altri indifferenziati. Ha perso ca 5000 voti tra quelli che lo hanno votato al primo turno e che si sono astenuti al ballottaggio.
    Sfortunatamente Casson ha perso perché non lo hanno votato.

  13. @paolo

    ma infatti…se gente come Civati, Landini, Vendola e soci, anzichè allearsi col PD fanno fiera opposizione, succede quello che è successo il Liguria e a Venezia.
    Confido anche io che nei 2 anni e mezzo che restano alle elezioni, qualcosa di positivo accada:oggi, si andasse a votare con l’Italicum , vincerebbero Grillo o Salvini..

    1. Buone notizie
      A Venezia nessuna fiera opposizione da parte dei tre.
      Casson era sostenuto pubblicamente da Civati.
      Stima reciproca con Landini, che ha incontrato il giorno prima del voto.
      SEL era in coalizione.

  14. @matteo
    Casson è sempre stato un oppositore di Renzi..sicuramente era appoggiato da Civati, come Pastorino in Liguria, rimane il fatto che ha perso, e ha perso perchè comunque non c’è stata compattezza nel sostenerlo, e parlo del PD renziano…
    Sono errori che spero servano per il futuro, altrimenti Grillo o Salvini non ce li leva nessuno.
    Vale lo stesso discorso del centrodestra: uniti si vince, divisi si perde.

    1. Però non ho capito cosa vogliamo dimostrare visto che tutti concordano sul fatto che Casson era un candidato sbagliato e non per questioni imperscrutabili ma per composizione e natura dell’elettorato che avrebbe dovuto promuovere lui e la sua squadra.
      Che aveva di storto Rutelli vs Alemanno?Proprio nulla.Aveva governato bene, onestamente e in qualche caso pure più coraggiosamente di Veltroni. Ma al ballottaggio nonostante la generosa campagna di pezzi consistenti della sinistra radicale, mancarono 65.000 voti: anche Rutelli era un candidato sbagliato presumibilmente perché riproporre per una terza volta, seppur con un’interruzione di sette anni, lo stesso candidato veniva percepito,non a torto, come non avere,da parte de centro sinistra romano, idee per la testa.Ovvero, e questa è una mia personale opinione,perchè quella volta le candidature le fecero nelle catacombe di Santa Prisca, senza l’ombra del coinvolgimento di iscritti ed elettori.
      Ci beccammo Alemanno con moglie,suocero – quello te lo raccomando,pace all’anima sua – e parenti. Nonchè con i saluti romani sulla scala di Palazzo Senatorio. Che bel momento.

  15. @Matteo
    Ovviamente non parlavo della pletora di liste civiche e movimentini vari che tutti i candidati si portano appresso in queste occasioni, ma di partiti veri e propri. Il candidato di FI ha vinto perchè al secondo turno ha conquistato i voti della Lega. Casson al secondo turno non è riuscito a portare una quota significativa di nuovo consenso. Nuovo nel senso che non c’era al primo turno. Così è più chiaro, spero…

  16. Luigi, ti ripeto: si sono presentati uniti.
    Nel senso di uniti, non divisi.
    A Venezia sono venuti tutti a sostenere Casson, più che in molti altri comuni: Renzi, la Moretti, Romano Prodi, Michele Emiliano. Chi dovevano chiamare? La Nazionale? Gli One Directions?

    No Rear, non è come pensi tu. Le liste civiche non sono una pletora né sono partitini: sono le liste più votate dai Veneziani, anche perché dopo gli scandali è piuttosto impegnativo convincerli a votare le liste di partito.
    Brugnaro non è il candidato di Forza Italia: è il titolare della UMANA (lavoro somministrato), ha una squadra di pallacanestro, è in Confindustria.
    È la prima volta che si candida in politica e Forza Italia lo sosteneva come altri.
    Per la cronaca FI ha preso la bellezza di 4425 voti, uno strepitoso 3,76%, capito?
    La Lega ha preso gli stessi voti del 2010, quando Brunetta non fu eletto (prendendo di gran lunga più voti di Brugnaro).

    Ma a questo punto vi propongo di guardare la cosa da un altro lato, se siete d’accordo.

    È mai possibile che all’ennesimo commento su queste elezioni in Laguna totalmente slegato dalla realtà di Venezia a cui vi si risponde con i numeri, non vi sia venuta neanche un po’ di voglia di visitare il sito del Comune di Venezia, aprire le pagine relative alle elezioni per il Comune e provare a vedere come sono andate le cose? Pur passando visibilmente del tempo connessi a internet, per cui non può essere mancanza di tempo o difficoltà di utilizzo del mezzo.
    Passare giorni interi a commentare un evento di cui ovviamente non potete avuto esperienza diretta perchè abitate altrove, ma neanche avete sentito la necessità di saperne di più per commentarlo, non vi sembra una concessione troppo generosa a superficialità e pregiudizio?

    La domanda non è peregrina, ma si lega a questo stesso post.

    Nel quale si lamenta, mi pare di capire, un razzismo diffuso e l’atteggiamento dei media e di alcuni politici che lo alimentano.
    Nei secoli si è tentato di dare fondamento scientifico al razzismo (Luigi a Torino potrà anche visitare un museo dedicato a uno di questi tentativi), senza però riuscirci. Il razzismo non si basa su fatti oggettivi, ma su mancanza di conoscenza, paura, superficialità e pregiudizio.

    Se il razzismo ci indigna, la risposta migliore non è forse impegnarci su noi stessi e poi aiutare gli altri a vincere la mancanza di conoscenze, la superficialità e il pregiudizio?
    Cedere loro, per indole o pigrizia, non significa condannarsi a diverse forme di –ismo, o magari proprio la stessa solo diversa, come abbiamo visto qualche giorno fa con Giavazzi (superconsulente proposto da Casson. Tout se tient)?

    Ricordate il decadimento culturale italiano? I populismi che non attecchiscono nel civile nord Europa?
    Nel frattempo c’è stato un rimpasto di governo in Svezia, hanno votato in Gran Bretagna, Finlandia, Polonia e Danimarca. Credo possiamo concordare che si tratti di posti al nord.
    Com’è andata?

    E allora magari perché non fare lo sforzo? Perché non farsi venire un dubbio?

    A partire proprio dal sondaggio che ci definisce i più razzisti d’Europa?
    Ma vi siete chiesti chi è Pew Global? Chi è il Pew Trust?
    Avete guardato come viene condotto quel messaggio?
    Eppure il sito di Pew Global non è meno accessibile di quello del Comune di Venezia.

    È certamente brutto il razzismo che si oppone ai migranti.
    Ma non è igienico e tutto sommato rispettoso di noi e degli altri l’esercizio di chiedersi se sono stati i populisti a distruggere l’economia e la società greca, a finanziare l’ISIS quando era uno dei vari movimenti di opposizione a Assad, a bombardare la Libia, a finanziare ed armare una rivolta in Ucraina che ha portato ad un governo sostenuto da un partito dichiaratamente nazista, uno dei ministri è una cittadina statunitense che ha cambiato nazionalità allo scopo di sedersi al governo? A finanziare con miliardi di Euro dei contribuenti UE un’Ucraina che altrimenti avrebbe già fatto due defaults in un anno? E perchè? Lo sapete che anche gli Ucraini emigrano? E forse che i razzisti polacchi sono polacchi come quelli che non piacciono ai razzisti in UK o al plombier polonais per chi se lo ricorda? E l’ISIS forse un giorno danneggerà le rovine romane di Palmira, ma uno stato sovrano bombarda con aerei il centro storico della capitale dello Yemen, che non è romana, ma è più antica di Palmira. Vi hanno proposto uguale indignazione sui media? Gli yemeniti non emigrano?

    Che ne pensate?

    1. attenzione: per il Pew Global vi consigliavo di controllare la metodologia del sondaggio, non del messaggio, ovviamente.

    2. Penso che la questione veneta si possa archiviare.Così mentre Michelle si fa i selfie con Brugnaro, Casson e il suo partito cercheranno di evitare errori alle prossime tornate.
      Il latte versato a questo serve.
      Nelle more inganneremo il tempo riflettendo su quella xenofobia che particolarmente si manifesta in aree in cui i problemi degli autoctoni sono brucianti.
      Più al nord che al sud dove le ataviche cancrene rendono difficile la non identificazione con qualunque povero disgraziato.
      Inutili sono gli esempi delle pistolettate di Castelvolturno : quella è un’altra storia. (prevengo l’eccezione casalese che non c’entra con la regola)
      Per il resto delle riflessioni e dei sacri dubbi, va tutto bene purché si utilizzino come il latte versato, ovvero da monito per il futuro e non da giustificazione.Le masse di poveri cristi in movimento sono incolpevoli di qualunque losco traffico o scelta di classi dirigenti scellerate,affamatrici o guerrafondaie che siano.
      Non sempre, ma a volte spaccare il capello in quattro allontana la soluzione.

      1. Ascoltavo Luca Zaia a RaiParlamento durante l’audizione in Commissione di inchiesta sul sistema di accoglienza, identificazione e trattenimento dei migranti ed effettivamente fa impressione la distanza tra la politica raccontata, tra la rappresentazione dei media e dei suoi personaggi e interpreti – Salvini incluso – e la realtà.

        Non ci sono moltitudini di persone travolte da una tragedia epocale in un altrove brutto brutto che vengono qui sperando in una vita migliore ma ahiloro si ritrovano Salvini, o le masse dei poveri cristi disgraziatamente si ritrovano Maroni.
        Non è questo la sinistra, occorrerà che qualcuno lo dica.

        Alla fine tocca quasi controvoglia ammettere che c’è molta più sinistra nelle parole del sovrano di uno stato teocratico ieri in piazza a Torino che in tanti che pensano di essere di sinistra.

        Quelle moltitudini siamo noi, come dice lui.
        Ripeto che l’anno scorso dall’Italia sono partiti in 91000. Cittadini italiani. Anche a voler considerare quelli che sono rientrati dopo anni di residenza all’estero – 30K – cmq 60K sono andati. Non hanno preso un peschereccio, ma sono migrati.
        Non è spaccare il capello in quattro tentare di far capire che quanto più dividi, più escludi, meno paghi, più costringi all’alienazione, tanto più costringi qualcuno a salire su un aereo, un treno, un pullman, un peschereccio.
        E constatare che se serve dividere, escludere, pagare meno, si possono destabilizzare intere nazioni o persino regioni continentali.

        Zaia in Commissione spiegava cos’è l’accoglienza e chi è che viene accolto. Con i numeri. E che Nigeria e Camerun (le due nazionalità più accolte in Veneto) hanno un PIL fra i più alti di tutta l’Africa. E tuttavia migrano.

        E davvero, non è spaccare il capello in quattro. O allontanare la soluzione. A cosa? Ai migranti? Al razzismo? All’accoglienza organizzata? Nelle regioni del nord? Ma al di là della rappresentazione mediatica, lo sapete qual è la regione del nord che ha chiesto al ministero degli interni di potenziare il controllo alle frontiere e ha detto che di più al momento non si può fare e ne ha mandati alcune decine in Veneto?

        Credo davvero che non ci siano vie di mezzo.
        O ci si rifiuta di porsi al livello di Salvini, o si è Salvini anche quando non si è d’accordo con lui.
        I media ci invitano alla seconda soluzione.

        1. Essù migrazioni o elezioni di Venezia non si sa bene dove vuole andare a parare.
          Poi si lamenta.
          A me di quello che dice Luca Zaia per giustificare le sue chiusure sulle quote o sul quel che è,interessa poco. Luca Zaia avrà pure indovinato il prezzo delle siringhe e inventato gli ambulatori by night ma propone un metodo di selezione della specie migrante che non mi sta bene.
          E non mi sta bene perché tutto quello squadernamento di numeri e analisi del Pil dei paesi africani è strumentale.
          Il tutto invece si gioca tra il diritto di mettersi in salvo dal pericolo e il dovere di offrire un riparo. Poi la politica farà i conti,le considerazioni,le tende,i bombardamenti ma tant’è.
          I nostri lettori devono fare una gita a Venezia.
          Lei si porti a Ventimiglia,li guardi in faccia e non attraverso un televisore e vedrà come si scorda Luca Zaia, Salvini e il Veneto felix.

          1. No, per carità: non faccia anche Lei quella che sa di sapere
            In commissione si è discusso, magari da qualche parte trova il podcast, non saprei.
            Non difendevo Zaia, che non ha bisogno di accuse o difese, ci sono luoghi preposti.
            Suggerivo proprio di ascoltare l’audizione per capire come la ciancia mediatica sia lontana dalla realtà.

            I migranti in Veneto arrivano. Le risultano respingimenti sul Po, sull’Adige o sul Piave?
            Tutta la mediatizzazione delle regioni del nord che non accolgono gira intorno a dichiarazioni che cambiano ogni mezz’ora (Non li vogliamo, non li vogliamo nei territori a vocazione turistica, non li vogliamo se non c’è un piano serio, non li vogliamo se non sono identificati, etc. etc.). E’ la campagna elettorale permanente, cui non si capisce a che pro prestarsi.

            Il Friuli ha una governatrice che dichiara meno. Ma ha chiesto (e ottenuto) di potenziare i presidi ai varchi con Slovenia e Austria (per non farne arrivare altri) e ha spedito qualche decina di immigrati in Veneto. Che ci sono arrivati sani e salvi.

            A Ventimiglia gli immigrati sugli scogli vogliono andare in Francia, non in Veneto, sennò ci sarebbero già arrivati.
            Solo che non possono passare.
            Fossero fermi a Nova Gorica e volessero passare di qua, passerebbero?

            1. Sono convinta che il fenomeno sia difficilmente contenibile e quindi i migranti arrivano in Veneto mentre tutt’ora stanno partendo da Ventimiglia alla volta della Francia o da Tiburtina per la Germania alla faccia di Zaia, Hollande o Serracchiani.
              Le regioni del nord accolgono,chi dice di no, ma i loro governanti prediletti offrono il destro alla ciancia mediatica,se la smettessero di evocare sfracelli ed esporre ruspe e cominciassero a trattare i propri concittadini da esseri senzienti e non da pupazzi, alla ciancia non rimarrebbe che la pura invenzione.
              Sbaglia chiunque pieghi le cifre a proprio vantaggio perché ci toglie le uniche certezze di cui possiamo disporre.
              Vedi la storia del PIL di alcuni paesi africani, se nonostante il presunto benessere costoro fuggono affrontando viaggi pericolosi, una ragione c’è, Zaia quella ragione non racconta o distorce contribuendo al fumo.
              Siamo complessivamente d’accordo, come vede, ma a lei per ragioni imperscrutabili,non piace essere d’accordo.

              1. Forse mi immagina non d’accordo a priori. Sarà per quella storia di scrivere/parlare che anche Lei lamentava quando si sentiva accusata di renzismo o non so che altra calamità.
                Io proponevo solo di non mettersi al livello di Salvini, sennò si fa il gioco dei Salvini. Di qualunque partito siano, il risultato non cambia.
                Sarà mica ‘na brutta proposta?

                1. No no.Non è a priori.No, è una specie di gusto della puntualizzazione che inspiegabilmente divide invece di aggiungere elementi.
                  Poi certo in qualche punto si è effettivamente disarmonici.
                  Nemmeno è un brutta proposta anche se per mettersi a livello di Salvini bisogna aver fatto programmi da piccoli.

                2. @Matteo
                  Ciò che per te è non fare gli ignoranti, per altri è solo un inutile sofisticheria che non aggiunge o toglie nulla alla tesi di cui si dibatte. Basterebbe leggere il post per capirlo, ma quando si esprime un commento non tanto per arricchire il dibattito, quanto piuttosto per titillare il proprio ego e sfottere il prossimo, capire è esercizio di cui si può fare bellamente a meno…

                  1. No Rear, ti voglio bene, ma non è così.
                    Il post è problematico perché è salviniano, per quanto la cosa possa sembrarti inconcepibile.
                    Se vuoi te lo rispiego. Ma, dimmi in tutta franchezza, credi servirebbe?
                    Fa niente, fa niente, mica casca il mondo, no?

                  2. @Matteo
                    Il mondo per fortuna resta dov’è, però se i tanti come te ogni volta che possono si sforzassero di pensare, e poi dire, “secondo me è salviniano” invece che “è salviniano” in tutte le discussioni che gli capita di fare con il prossimo, girerebbe molto meglio…

          2. Dove voglio andare a parare: perseguire politiche che aumentano la povertà e smontano lo stato sociale provoca, tra le altre cose, migrazione.
            La maggior parte di chi migra non migra perché ci sono le guerre o gli attentati, ma migra per motivi economici.
            Migrano anche gli italiani, i greci, gli spagnoli, i portoghesi (persino in Angola, dove si parla portoghese per via del passato coloniale) etc. etc. Sono tanti, sa? Le dispiace di meno?
            È il fallimento di un modello.
            Lo vediamo tutti i giorni con i negoziati sulla gestione dei debito greco.
            A proposito: proporzionalmente a popolazione, reddito e tasso di disoccupazione (la ratio delle quote proposte e affondate), la Grecia sta gestendo un carico molto più pesante dell’Italia. Ha visto politici italiani affacciarsi sullo stretto d’Otranto e chiamare “Mandateli qua!”?

            1. Si ma seppure fosse …da quando in qua le ragioni economiche di un paese africano o mediorientale sono un motivo meno degno di guerre e persecuzioni?
              Se di combattimenti si muore,di fame certo non si campa.Si lo so la Grecia con meno mezzi gestisce un movimento proveniente dalla Siria via Turchia più consistente.Ma,come da noi,sono tutti di passaggio,nessuno vuol rimanere e infatti ripartono chè altrimenti sarebbero assai di più.
              Il fallimento di un modello?
              Oh sono lustri che ce ne siamo accorti.

              1. Sappiamo da lustri che il modello è fallito e tuttavia sosteniamo da elettori i partiti che lo hanno fatto proprio ed imposto con ogni mezzo e con il sostegno dei media, che, per evidenti motivi, sono contigui ai pochi per cui il modello funziona? E quindi dopo Giavazzi-sulla-Grecia (tradotto in inglese sul FT e sbertucciato in tutto il mondo, in anteprima solo sulle pagine di RW) , Fukuyama-sulla-Grecia, ieri torna il nostro Giavazzi preferito sulla necessità di privatizzare le partecipazioni di CDP, dopo fresca nomina di una Goldman Sachs alla presidenza. Giavazzi che, urge ricordarlo, mi stava – perla fra le perle – tra nel poker di super consulenti VIP di Casson. Perché alla fine bisogna pur constatare che la questa cosa che qualcuno chiama sinistra in Italia, magari si dimette da una commissione in Senato (ma non dal Senato), ma poi porta avanti questa roba qua.

                Se sappiamo che il modello è fallito e produce, tra le altre cose, disuguaglianza, sofferenza, esclusione e migrazione, perché dovrebbe stupire – o perfino indignare – che in Europa sempre più elettori scelgano le opposizioni, per lo meno quelle disponibili?
                Se le opposizioni sono becere, è forse perché il modello ha bisogno di opposizioni becere per il media-bashing?
                E tuttavia vede con che rapidità ci si accorge (tranne magari in certe riserve indiane) che i media mentono?
                Il Corriere della Sera aveva bisogno di questo disastro editoriale? I lettori fuggono e ai redattori tagliano lo stipendio e allargano il perimetro della solidarietà? 11 giorni di sciopero? L’Unità (e la prima pagina sulla Liberazione con l’arrivo di Monti. Mi vergogno per loro ogni volta che ci penso) non ha insegnato nulla?

                  1. Se ne freghi di Giavazzi. Può? Altrimenti mi autorizza a pensare ad un’Ossessione.Con O maiuscola. Io non lo leggo e campo benissimo.Mi segua.
                    O segua altri stronzi scrivani che la infastidiscono di meno.
                    Ieri ho appreso per caso che gli unici corrispondenti italiani fissi in Grecia li ha l’Ansa e il Manifesto. Non le pare che questo significhi qualcosa in termini di autenticità di cronache e commenti?
                    E piano col fallimento del modello. Si è detto stradetto ridetto e si sono sostenuti partiti e movimenti che quel modello vistosamente schifavano. A costo della pelle eh …mica nei blog a scrivere i commenti.
                    Finchè non è stato a tutti chiaro che quel modello avesse vinto anche la più letale delle battaglie : quella culturale.
                    E allora che vogliamo fare?Siccome il modello è sbagliato qualunque misura è un palliativo?
                    A lei manca il senso della riduzione del danno. Mi perdoni.E legge i giornali nella speranza di trovare qualcuno d’accordo con lei,che magari utilizzi un linguaggio privo di frasi ad effetto,che non cavalchi qualunque sentimento dal più basso al più elevato facendone poltiglia e che non abbia l’ossessione di continuare ad uscire per i mesi prossimi.(eh quanto ha vinto il modello?)
                    Io francamente ho smesso.Non di leggere i giornali ma di aspettarmi la Verità.
                    Faccio da me : filtro. E m’incazzo solo quando vedo che in un mondo in cui le differenze – di qualunque tipo – vengono negate,calpestate e vilipese.
                    Capisce sì? Negare quelle differenze fece fallire il mio modello quello che si contrapponeva al modello vincente…può capire se ho bisogno di tutti i crismi della corretta informazione per dire che Salvini è un cazzone irresponsabile.
                    Mi metto al suo livello? Embè,si figuri…io le prenderei a calci.

                    1. eh mi mangio i pezzi :
                      soltanto quando vedo che nel mondo e non in un mondo in cui.
                      Eh ma se lo becco quel Salvini…

                  2. Non leggo Giavazzi per incazzarmi, né il Corriere o Repubblica per disperarmi. La propaganda va seguita, sennò non capiresti di cosa parlano tutti.
                    La riduzione del danno è un argomento troppo debole per alcuni motivi. L’azione politica mainstream produce danni e sofferenze misurabili e misurate. Subito dopo i conflitti noti c’è questa roba qua, sia in termini di distruzione di ricchezza che di vite umane, pensi. Lei più su giustamente rilevava che se ci sono Paesi africani con un PIL relativamente elevato, ma la gente se ne va un motivo ci sarà. Quei Paesi hanno un PIL relativamente elevato e tuttavia molto più basso di quello della Grecia. Vuole sapere quanti sono emigrati dalla Grecia in questi anni? Quei governi africani sono indebitati e il loro debito viene garantito da una signora francese con bellissimi capelli grigi. Vuole sapere che tipo si sostegno al reddito, sanitario etc. quei Paesi offrono come alternativa ai loro concittadini che fuggono?
                    Quindi abbiamo danni certi vs danni stimati.
                    Secondariamente la riduzione a Salvini (che come l’altra reductio ad… è strumento retorico) è esattamente lo scopo dei media mainstream e del Pew Global che notoriamente fornisce materiale pseudo scientifico a think tanks di destra. È tutto Salvini? A Salvini i contenuti li forniscono loro e lo costruiscono loro. Quante trasmissioni/articoli etc si sono fatti sui Rom? Quanti sono i Rom in Italia? Se occupi con Salvini e i Rom tutto lo spazio mediatico mainstream, inevitabilmente tutto il resto, sia che venga da Salvini o da altre opposizioni ottiene meno spazio.
                    È un gioco pericoloso, non dobbiamo prestarci.
                    Se le piace dia calci a Salvini, ma quelli pericolosi (per noi, per i migranti, per il Paese etc.) sono altri.

                    1. Se la premessa è che è il Sistema vincente a produrre sconquassi il tema della riduzione del danno assume ben altra dignità.
                      Voglio dire : sono sicura che una qualche ricetta lei ce l’abbia e che la medesima importi tempi sicuramente lunghi : nelle more ci sarebbero le piccole cose : mettere su i campi ,rifocillare chi arriva vedere chi è….cercare di scuotere questo o quel paese..insomma la normale amministrazione.Perché qualunque sia il motivo del viaggio la gente muore nel tragitto.Questo intendo io per riduzione del danno.
                      Quanto a ridursi come l’avversario il tema è delicato nel momento in cui agitando pulsioni semplici, agli sfondoni populisti è necessario dare una risposta e non è sempre efficace razionalizzare a suon di numeri e correttezza.Poi siamo fatti anche di passioni e incazzature.Io per esempio quando vedo la bella chioma grigia penso a quel deficiente del suo predecessore ovvero che con quella borsetta da seimilanovecento euro potrebbe sfamare una decina di villaggi africani per qualche anno.
                      Razza padrona che vuole fare?Quella sulle fasce da neonata già aveva il monogramma di Coco.

  17. @Matteo
    A proposito di dubbi e certezze, a te non viene mai il dubbio di fraintendere le cose che qualcun altro dice/scrive??? Io ho semplicmente detto che il PD ha perso perchè al secondo turno non è riuscito ad attrare una quota sufficiente di ulteriore consenso rispetto al primo turno, contrariamente a Brugnaro. Al primo turno Casson era davanti al suo antagonista di circa 10 punti percentuale, al ballotaggio ha perso restando indietro di circa 7. La conclusione è evidente, senza necessità di andare a spulciare sul Sito del Comune di Venezia e soprattutto senza fare degli inutili e pedanti sofismi che nulla aggiungono o tolgono al proprio buon senso (quando lo si ha). Se poi invece si vuol polemizzare solo per il gusto di farlo è logico che ogni occasione sia buona. Anche quella di contestare lo studio di Pew Trust, naturalmente. Non credo che ci sia bisogno di uno studio per confermare che il nostro Paese non sia all’avanguardia riguardo alla tolleranza espressa nei confronti degli extracomunitari. Basta la propria capacità di leggere la società in cui si vive, avere un minimo di informazione e l’abilità di interpretarla, ed infine di buon senso (quando – ripeto – lo si ha). Non saremo gli ultimi in Europa? Non saremo i penultimi? Ma cambia qualcosa col succo del discorso fatto nel post? Non mi pare per nessuno dotato di buon senso. Appunto.

    1. Ho appena riletto i tuoi commenti su Venezia nel post precedente e in questo.
      Direi che la conclusione è quella giusta: effettivamente Casson ha perso perché ha preso meno voti di Brugnaro.
      Che ridere.

      Rispetto al resto, non mi aspettavo ovviamente risposta diversa.
      È anche – ovviamente – la risposta di quelli che critichi: “i numeri? Le responsabilità? Ma non vedete l’invasione? E la densità di popolazione dell’Italia? E il conte Kalergi? Basta il buon senso”.

      Purtroppo, caro Rear, non è così.
      Non basta il buon senso, che, come il buon gusto in Harry Ti Presento Sally, è naturale che tutti credano di averlo.
      Né rilevo sofismi, pur registrando che ti riconcili con l’italiano leggendo i tweet di Vendola che scrive a Salvini, e allora forse vanno bene anche i sofismi, ma perché no gli anacoluti, i palindromi o altre parole italiane a caso.

      Il senso del post non viene inficiato se siamo ultimi o penultimi. Viene inficiato se cominciamo a capire che non esiste una classifica.
      E che il paragone – che pare più una competizione, sennò non si avrebbe classifica – sia esso indirizzato a esaltare o sminuire un determinato carattere su base nazionale, non è diverso dal razzismo e ha le stesse conseguenze politiche.

      E infatti mica si ammazzano di lavoro al Pew Global per fare ‘ste cretinate, Rear, non ti preoccupare. Mille telefonate e zac! una classifica. Tanto loro ti conoscono molto bene, lo sanno benissimo che non andrai mai a guardare, neanche se qualcuno ti consiglia di farlo e non ti costa nulla.
      Perché non ne hai bisogno. Tu sai di sapere e basta così.
      Quel sondaggio – o cmq tu voglia chiamare ‘ste mille telefonate – lo fanno per te.

      È sbagliato in sé pensare in termini di classifica. Siamo all’opposto del buon senso, pensa. O dire non siamo certo un’avanguardia. Perché, chi lo è? La Danimarca? La Finlandia? Vogliamo ripetere chi ha vinto le elezioni l’altra settimana? E perché le hanno vinte? E in termini di classifica c’è più razzismo (o avanguardia. O buon senso) in Danimarca o in Finlandia. No, mi spiace, non è buon senso.

      Purtroppo caro Rear, no non basta il buon senso. O pensare di averlo. O leggere i tweet di Salvini e Vendola.
      Tocca davvero fare lo sforzo.
      O condannarsi a (essere) Salvini.

          1. @Sed
            Beh, almeno Nichi conosce la differenza fra un gerundio ed un participio presente. Io di avere un Presidente del Consiglio che questa differenza non la sa, che fino ad ieri allo stadio gridava che i napoletani puzzano e ha con i libri un rapporto un pò sospetto… beh, mi vergognerei…

            1. Houellerecqueck continua a combinare guai.Quando si dice un libro controverso
              Comunque l’unica autentica abilità di Salvini, cioè quella di aver fatto dimenticare ai propri elettori e seguaci, le passate responsabilità connesse all’alleanza di governo con Berlusconi,non viene abbastanza valorizzata.
              Lui si preoccupa,da vero provinciale,di passare per ignorante.

                1. Rear, un conto è una coalizione alle amministrative dove le decisioni importano assai poco l’ideologia (infatti da qualche parte sperduta riescono pure a far bene).Un conto è un listone alle politiche in cui far confluire sedicenti liberali, fascisti,moderati,xenofobi e chi più ne ha più ne metta.L’impresa si presenta non semplice.Qualche pezzo se lo perderanno di sicuro.

  18. @matteo
    concordo con Paolo: 10 punti di vantaggio al primo turno, 7 di svantaggio al ballottaggio…vedi un pò…

  19. Ieri a Pontida c’erano anche 300 meridionali che hanno contribuito a rendere italica e non solo più Padana la Lega (non più nord)…
    Ho dei forti dubbi che Salvini sfondi oltre il Po…ma considerando che siamo il paese più razzista d’Europa, tutto è possibile…

  20. @Luigi
    In effetti per Salvini è l’unica possibilità se vuole davvero battere il PD alle elezioni… quella di diventare un partito nazionale e non più rappresentante solo delle istanze del Nord. Se ci riuscirà non possiamo saperlo. Lui comunque è già riuscito nell’impresa di portare un partito allo sbando, con una classe dirigente travolta dagli scandali, ad essere il primo partito della destra. Non va quindi sottovalutato…

  21. @Paolo

    essere il primo partito di una destra unita solo nei numeri ma non nelle idee, non è un gran successo.
    Poi, per carità, pur di vincere, ci si inventa di tutto, anche alleanze con Alfano e Casa Pound…
    Il successo di Salvini non è determinato dalle idee vincenti che propone, ma dall’essere la cassa di risonanza del malcontento popolare, primato che divide con Grillo.
    Fare campagna elettorale h24 senza mai portare uno straccio di soluzione, potrà anche aiutarlo a vincere, ma poi?
    E’ lo stesso discorso che vale per l’altro sobillatore di folle…tante belle parole di protesta, ma zero contenuti.
    Speriamo che il Governo regga, che acceleri sulle riforme e che finalmente i risultati della crescita possano farci tornare a sorridere…
    In caso contrario, ci becchiamo il dittarello di turno, a scelta…

    1. Decidi tu : ho votato Civati segretario e Fassina parlamentare alle rispettive primarie.
      Intanto mi sento orfana. A seguire non molto adatta a scegliere la classe dirigente.
      Vabbè la prossima volta sto a casa.

  22. @Luigi
    Personalmente sono contentissimo che POSSIBILE stia muovendo i primi passi aggregando persone con cui condvido posizioni ed idee. Leggo di altre uscite dal PD e la cosa mi fa particolarmente piacere. Fossi stato in Fassina, me ne sarei andato dopo il famoso “Fassina chi?”. Se il segretario del mio partito continua a dileggiare e discreditare chi osa criticare la sua linea, evidentemente non è il segretario di tutto il partito, ma solo di coloro che la pensano come lui. Perdipiù mi pare che Renzi non abbia affatto capito la lezione emersa da queste elezioni… se pone la fiducia sul DDL sulla scuola mi sa che non ha capito proprio nulla e condurrà il PD nel 2018 a percentuali ben al di sotto sotto di quelle di Bersani…

    1. Non so cosa c’entri Fassina con Civati e con Mineo. Ce lo spiegheranno magari in seguito.
      E comunque la critica di Fassina non è tanto a Renzi ma al partito prefigurato da Veltroni nel discorso del Lingotto.Oggi finalmente lo grida a distesa.
      Alla buon’ora.Se ne poteva ricordare prima.

      1. @Sed
        Beh… credo che Fassina c’entri molto di più con Civati piuttosto che con Renzi, ed entrambi c’entrino molto di più con Vendola piuttosto che con Renzi, mi pare evidente…

        1. Ah beh, se il gioco è questo, tanti auguri : il fatto è che tutti costoro dovrebbero costituire un soggetto politico coeso.Non il solito collage che poi si ritrova per le mani lo stesso problema per cui sono venuti via dalla casa madre : far convivere le diversità
          Funziona così l’istinto di fuga.
          Dicembre 2007. E’ da quella data che Fassina mastica amaro? E se lo tiene dentro? Ora capisco il colorito non precisamente brillante.
          Mi sento presa per i fondelli. E ne ho ben donde.Uno così ha bisogno del partito monolite,non del partito democratico.

          1. @Sed
            Mah… sinceramente non ricordo che tu avessi fatto questi distinguo quando Migliore lasciò Sel per entrare nel PD. Allora la scelta era dettata da un lungo e sofferto travaglio interno e quindi non era il caso di chiedersi cosa c’entrasse Migliore con Renzi? Forse non dobbiamo attribuire a Civati e Fassina almeno lo stesso travaglio?
            Mi pare poi sia incontestabile che nell’ultimo anno le posizioni di Civati e Fassina si siano trovate spesso vicine e altrettanto spesso distanti da quelle di Renzi.
            Francamente non capisco neppure perchè tu ti senta presa per i fondelli. Io non ho mai votato per il partito (che considero solo un contenitore), ma per gli uomini. Se le idee di quegli uomini continuano a piacermi, li voto anche se il contenitore è diverso. Se invece preferisco le idee degli uomini che sono rimasti nel contenitore originale, voto per quest’ultimi. Dov’è il problema? Le idee di Renzi (che poi sono diventate le idee del PD) non mi piacciono affatto. Mi piacciono invece le idee di Civati…

            1. Intanto io li ho votati entrambi alle Primarie a fronte di un programma che non prevedeva il fai di testa tua garantito dalla costituzione come alle elezioni per il parlamento.
              Quanto a Migliore – iscritto peraltro nel mio circolo,quindi una posizione che conosco più da vicino – s’è andato ad aggiungere ad un partito già formato il cui criterio fondante prevede più anime.
              Quel che si vuole costruire con Possibile mi pare che escluderebbe il collage…allora spiegami tu come mai Fassina e Civati non facevano parte della stessa minoranza all’epoca delle primarie ma di due ben distinte correnti.Mi pare che l’unico collante al momento sia essere contro il PD.Un po’ pochino per un partito che si candida ad essere di sinistra e pure di governo
              A me non interessano né i travagli né le uscite e le entrate ma l’impegno assunto nei confronti degli iscritti.
              Nella corrispondenza che Possibile mi manda non vedo ombra di progetto e, a parte la notazione linguistica e cioè che bisogna dire Possibile e non è Possibile,null’altro.
              Per il resto che facciano ma non vedo stoffa di leader in questo ennesimo tentativo.

              1. @Sed
                Beh… la prima presentazione c’è stata domenica scorsa. Mi pare un pò presto per parlare di “ombre di progetto”… io qui sono stato contestato con lo slogan “è presto, lasciamolo lavorare” perchè dopo 6 mesi di premiership criticavo Renzi, ora parlare di mancanza di progetto a 5 giorni dalla prima uscita pubblica è un pò prematurino. Quanto al leader… beh, se qualcuno pensa che Renzi abbia la stoffa, beh… che se lo tenga. Abbiamo visti quale e quanti danni (probabilmente irreparabili) ha fatto l’idea dell’uomo solo al comando che di volta in volta ha riguardato berlusconi e poi Grillo e poi Renzi… dio ce ne scampi da questi leader…

                1. Dopo due anni di critiche serrate non dico che mi devono presentare il menu o il piano quinquennale ma quantomeno un’idea vaga oltre la solita pappa antigoverno (del partito e della nazione).
                  Renzi ce lo dobbiamo tenere (tutti) anche grazie al velleitarismo e alla mancanza di coraggio dei fuoriusciti.

                2. @Sed
                  Senza alcuna ombra di polemica e non volendo contestare il tuo osservatorio che sicuramente è più vicino del mio, io da uomo che si informa attraverso i normali canali di comunicazione, mi sono fatto questa opinione: l’iniziativa di Civati e Fassina è degna di grandissimo rispetto (sicuramente maggiore di quello che si deve a chi lascia un partito al 4% per approdare ad uno che ha sfiorato il 41%) perchè intraprendono una sfida proibitiva che ha più probabilità di fallire piuttosto che di aver successo. Dall’altra parte della barricata si è visto che fine hanno fatto i vari Fini e Bocchino… e lo stesso Alfano, pur al Governo, non può certo cantar vittoria con il suo 2%. Credo che questo sia stato messo in conto e se si è cmq deciso di andare via significa solo che fare una bottaglia da dentro al partito aveva ancora meno probabilità di riuscita che non quella di costruire un nuovo contenitore politico…

                  1. Ma io ho rispetto di tutti e la critica aspra è casomai più figlia del dispiacere che del disprezzo.
                    Capisco chi se ne va per saturazione o per senso d’impotenza, tutti sentimenti ben conosciuti e messi nel conto al momento della fondazione di una forza politica con più sensibilità e senza uno strumento di governo ferreo come era stato il centralismo democratico.
                    Noi siamo arrivati fin qui dovendo piegare la nostra volontà e il progetto originario a fatti come una legge elettorale,il Porcellum, inutilizzabile e l’incapacità cronica di configurare larghe intese.
                    Connettendo le due cose si ha l’ibrido che abbiamo ora.
                    Dunque a cosa serve il frazionamento con una legge elettorale che premia le liste invece che le coalizioni?
                    Anche volendo una nuova forza fare l’Opposizione magari per un periodo,che speranze ha di contare?
                    Capisco le loro ragioni ma non la trasformazione delle stesse in un progetto politico.
                    Mentre lavora molto di più il malessere.Non che cia niente di male.Ma qui le braccia cadono a tutti.Cosa crede Fassina,di essere l’unico?

  23. @Paolo

    presentare 3.000 emendamenti invece cosa vuol dire? portare avanti la legge o fare del becero ostruzionismo? ormai è evidente che in questo Paese c’è l’orticaria ogni volta che si parla di leggi e riforme, abituati come siamo al nulla assoluto, pare inverosimile che qualcuno si sia svegliato volendo cambiare questo Paese, che a quanto pare, non ha nessuna intenzione di cambiare nulla.
    A questo punto, io fossi in Renzi mi dimetterei, dopo averci provato e trovando sempre più oppositori man mano che si va avanti, lascerei il passo a elezioni anticipate, e poi governi chi vuole, l’importante è che non succeda mai nulla.
    Chi oggi critica la volontà del Governo di fare delle riforme, non tiene conto che il successore di Renzi non può che essere Salvini o Grillo.
    Fassina se ne va, altri seguiranno il suo esempio, ma il risultato finale sarà aver indebolito il PD e favorito l’ascesa di Salvini (o Grillo, tanto è la stessa cosa)
    A mio avviso è una grandissima occasione persa, e il PD ha dimostrato per l’ennesima volta, se ce ne fosse bisogno, di non essere in grado di governare il Paese.
    Pertanto prepariamoci pure ad avere un polulista senza idee e senza soluzioni al Governo, tanto, abituati come siamo, non se ne accorgerà nessuno.
    E’un Paese che non crescerà mai..la riforma della scuola, ad esempio, avrebbe portato a una maggiore responsabilità da parte di tutti, ma da noi non funziona…meglio andare avanti come adesso, cioè con una scuola scadente e gestita in modo approssimativo, dove nessuno si prende mai le proprie responsabilità e nessuno giudica nessuno.

  24. @Luigi
    Se la legge è pessima, come in questo caso, gli emendamenti risultano necessari. Con questo DDL Renzi è riuscito a mettere insieme tutti: dalle sigle sindacali varie, ai docenti, agli studenti, alle famiglie… una vera impresa!!! Evidentemente la batosta subita alle elezioni non gli è stata sufficiente per capire una cosa che in realtà è a prova di stupido, ma tant’è… le leggi non si impongono ai diretti destinatari, ma le si concertano, col fine comune – e quando si parla di scuola questo è ancora più importante – di fare il lavoro migliore possibile.
    Quanto al resto, non mi è mai interessato il discorso del “turiamoci il naso”. Cosa si dovrebbe fare? Votare questo partito di Renzi, perchè altrimenti abbiamo gli Unni alle porte, rappresentati da Salvini e Grillo? Vorrà dire che se vinceranno loro, ce lo saremo meritati… allo stesso modo come nel 1994 ci siamo meritati berlusconi. Il 50% della gente non va più a votare: già questo dato significa che la nostra democrazia ha perduto. Non mi pare di aver sentito un’analisi seria su questo dai partiti della maggioranza. Il nostro è già un Paese che non cresce, ma non perchè i populisti guadagnano punti nei sondaggi, quanto piuttosto perchè i partiti seguitano a dare l’impressione di essere dei centri di potere che occupano le Istituzioni non per il bene comune, ma per tornaconti corporativi o personali (ed in questo il PD di Renzi non ha dato alcun segnale evidente di discontinuità: si pensi, solo per fare un’esempio, alla vergogna della candidatura di De Luca) o più semplicemente per titillare i propri smisurati ego

    1. E in quali punti la legge sarebbe pessima? No perché io non l’ho capito né ho capito con quali misure s’intenda correggere.
      A me non piacciono i soldi alle private a meno che non suppliscano carenze, come da noi con gli asili nido, dove istituti privati costano quanto quelli pubblici e accolgono bambini che altrimenti rimarrebbero a casa, ma per il resto…tutto si può correggere meno il fatto che gl’insegnanti sono gli unici dipendenti pubblici dei quali è imperscrutabile la produttività e su cui nessuno valuta.

      1. @Sed
        Mia moglie è un’insegnante e me ne ha parlato male e non credo si possa ridurre solo al fatto che gli insegnanti non vogliano essere valutati, anzi se la cosa fosse fatta con serietà, magari! Al di là di questo, se non fosse così pessima credo che avrebbe trovato un’altra risposta dal mondo dei docenti e della scuola in genere. Mondo che peraltro tradizionalmente è sempre stato vicino al PD e quindi certo non passabile di strumentalizzazioni.

        1. Ok tua moglie insegna e la scrivente s’è fatta una quindicina d’anni alla presidenza di un paio di consigli di circolo e uno d’istituto, cinque anni nel Distretto Scolastico e questo come cariche elettive, senza contare, ma ciò può non essere un merito, la responsabilità cittadina (Roma)delle politiche di scuola e università prima per il PCI e poi per il PDS dopodichè sono passata ad occuparmi d’altro. Certo allora eravamo all’opposizione…ma i problemi non erano poi così diversi.
          Allora dal basso della mia piccola esperienza dico che la compagine insegnanti è assai corporativa e molto poco incline ai cambiamenti.Per carità ci sono miliardi di eccezioni ma tant’è : le lamentele che ricevevo e che potrei ricevere ancora riguardano lo strapotere dei sindacati soprattutto quelli autonomi sulle graduatorie,e su tutto quanto riguarda le nomine sindacali (gente che per incarico sindacale non ha mai visto la cattedra senza rinunziarvi ).Poi certo ci sono esempi sublimi e ne ho incontrati molti ma…..chi dice che sono sublimi? Nessuno.
          Una riforma che stabilizza posti di lavoro e che pompa quattrini nella scuola (di questi tempi) può anche essere perfettibile e questa lo è. Ma celebrare addirittura i funerali della scuola fa parte del solito inutile teatrino di strumentalizzazione politica.
          Torniamo a Prodi…s’incazzarono i tassisti,i notai, gli avvocati,i farmacisti e anche gli insegnanti per i tagli.Risultato?
          Ma chi governa deve fare quel che ritiene giusto, senza il ricatto del non ti voto più.
          Alla prossima tornata Renzi si sottoporrà al giudizio degli elettori.
          Così funziona in democrazia.

          1. @Sed
            Continuo a ritenere che una riforma legislativa non la si possa fare imponendola ai destinatari come se questi fossero tanti bambini che fanno i capricci e non vogliono fare il proprio dovere. Mai e poi mai perdipiù imporla a colpi di fiducia. Questo piglio da bravo professorino (con tanto di gessetto e di lavagna alle spalle) la dice lunga sul concetto di democrazia del premier… lunga la dice sull’idea che ha del prossimo. Qualcuno che gli vuole bene dovrebbe spiegargli che c’è differenza fra amministrare e comandare…

            1. Tanto più forte è la protervia tanto più strutturata e importante dovrebbe essere la contro-proposta.
              Che non c’è.
              E, per piacere,che non si chiami Riforma un articolato che prevede il rafforzamento della figura del preside,un po’ di soldi e numerose oramai necessarie stabilizzazioni di posti di lavoro. Una roba minimale che concorre a meglio configurare quel concetto di autonomia scolastica che la sinistra ha fatto suo da decenni.
              Tutta roba che comunque fin qui nessun’altro governo ha servito.
              La critica a Renzi oramai è diventata un disco rotto : cesarista,accentratore,professorino,chiacchierone, vanesio etc etc.
              E quando dici loro allora che si fa? Ti rispondono un nuovo soggetto politico
              Abbiamo più soggetti politici che capelli in testa.
              Mai vista una fronda interna più noiosa e piagnona e scarsamente interessante di questa. E manco male che sono usciti così la facciamo finita con i turbamenti del Giovane Fassina.

              1. @Sed
                Vale anche qui quanto rispostoti sopra. Aggiungo solo 2 cose: criticare Renzi sarà pure diventato un disco rotto, ma – vivaddio – quanto giusto è! La creazione di un nuovo soggetto politico, pur con tutte le enormi difficoltà del caso, si rende indispensabile nel momento ci sono persone che non sono più rappresentate dall’attuale proposta politica. E questo bacino, ne converrai, è potenzialmente vastissimo: gli astenuti che sono quasi il 50% dell’elettorato, un gran numero di delusi dal PD il cui consenso cala a vista d’occhio, i delusi dai 5 Stelle… La domanda esiste eccome: tutta sta a saperla intercettare in modo coeso, forte e credibile…

  25. @Paolo

    una pessima legge solo perchè non si è fatto tutto ciò che hanno chiesto i sindacati? a me pare che di tempo ne sia già passato fin troppo, a discutere..ieri sera la Serracchiani ha detto che sono stari ascoltati tutti, accolte molte istanze, ma alla fine bisogna decidere: cosa che in questo Paese accade raramente.
    A parole sembravano tutti concordi nell’affermare che la scuola andava riformata (come la legge elettorale, la riforma del senato ecc ecc), nei fatti però, è in atto il solito ostruzionismo affinchè nulla cambi.
    Un film già visto.

  26. …quanto al resto, mi pare evidente il tentativo in atto di far saltare il Governo..
    Io stesso poco sopra ti ho scritto che se fossi Renzi me ne andrei, getterei la spugna, manca la volontà di fare le cose, e allora tanto vale ritirarsi e lasciare spazio alla protesta fine a se stessa che non produrrà nulla per il Paese..
    Sicuramente Renzi sbaglia negli atteggiamenti, ma gli va riconosciuto il tentativo di fare le riforme e portare il Paese fuori dalla crisi.
    Sarà interessante vedere votare contro le riforme destra e sinistra estrema, ma da noi succede..
    Giusto riflettere sul 50% che non va a votare, ma ricordati che chi Governa e fa le riforme, all’inizio incontra sempre l’ostilità della gente…
    Mi fa tristezza vedere i professori e persino gli studenti (non tutti per fortuna), scendere in piazza per difendersi dal tentativo di migliorare le cose.
    Solo gli incapaci hanno paura di essere giudicati..e solo i somari temono una scuola diversa.
    Te l’ho scritto su…quando si parla di responsabilità e di meriti, è un fuggi fuggi generale, e vale anche per la P.A.
    Vengono messi soldi veri per la scuola, verranno assunti oltre 100.000 precari, e si scende in piazza…

    1. 100.701, Luigi, più 60.000. per concorso entro dicembre di quest’anno. Poi 340.000.000 per l’edilizia scolastica, 40.000.000 per la formazione e 60.000.000 per la digitalizzazione o piano nazionale scuola digitale. Si può scendere in piazza anzi si deve ma bisognerebbe spiegare meglio perché atteso che l’Autonomia Scolastica è una faccenda vecchia di trent’anni e le donazioni idem.
      Mi pare di rivivere pari pari l’esperienza Prodi 2006 quella in cui i ministri scendevano in piazza contro se stessi – i medesimi mi risulta sono ancora all’inseguimento del soggetto politico che li rappresenti,dopo averne sperimentati due o tre – e ci si lamentava : mica si può difendere un governo solo perché c’è il rischio che venga la Destra.
      Poi è venuta la Destra .Il resto è storia.

    1. Se la protesta ha il volto di quelli che ieri hanno aggredito Mineo,o quello di chiunque dica NO senza motivare,mi spiace ma mi tengo Renzi.
      Quella non è la cultura dei lavoratori.E siccome,caro Luigi,semo romani chi fossero i contestatori è cosa nota.

      1. Purtroppo in Italia si protesta a prescindere..non si entra mai nel merito, ma l’importante è dire sempre e solo NO.
        La riforma sulla scuola è già stata modificata, ma non basta mai, altre discussioni, scioperi, perdite di tempo, ogni volta si ricomincia da capo.
        Se non avesse messo la fiducia ( e vale anche per la legge elettorale), lo aspettavano 3.000 emendamenti..3.000!!!

  27. @paolo

    Renzi ascolta tutti, e direi che accoglie molte istanze di coloro che mugugnano, vedi legge elettorale modificata all’80%…
    Ascoltare, discutere, ma non si può farlo all’infinito..arriva un momento in cui bisogna decidere.
    Noi in questo paese non siamo abituati a decidere, ma sempre e solo a discutere.
    In una democrazia si parla si ascolta ma poi si decide.

  28. @Luigi
    Rispondo ora come ho risposto più volte in passato: fare non è di per sè una qualità, bisogna fare bene, perchè fra fare male e non fare è molto meglio non fare.

  29. @Paolo

    con il tuo ragionamento, siamo andati avanti 40 anni…non sarebbe ora di provare a fare qualcosa per davvero??
    non facciamo nulla (come dici tu)
    solo chi non fa non sbaglia

  30. @Luigi
    In una intervista di questi giorni pubblicata su L’Espresso così risponde Cuperlo alla domanda su cos’è cambiato dal giorno in cui si è dimesso dalla Presidenza del PD: “Poco. Casomai c’è qualche problema in più. Si è vista la scarsa capacità del gruppo dirigente di farsi carico del pluralismo. Di capire che omogeneo non significa più forte: perché l’omogeneità del pensiero non è un valore, in un partito. Se poi l’omogeneità diventa omologazione, è peggio ancora. Anche perché, come si è visto con gli ultimi ballottaggi, il Pd non basta a se stesso”. Credo che Renzi dovrebbe trarre un grande insegnamento da queste parole…

  31. @Paolo

    proprio il gruppo dirigente di cui lui fa parte è quello che sistematicamente rema contro e spacca il Partito..si cerca sempre lo scontro diretto e non si accetta ciò che decide la maggioranza.
    Le regole all’interno, la hanno cambiate proprio i Cuperlo e soci…
    Hanno fatto più riunioni di Partito in un anno e mezzo che dal 2008 a oggi…eppure, non va mai bene nulla.
    Se lo facciano pure loro l’esame di coscienza.

  32. Forse non si rendono conto, Cuperlo e soci, che stanno facendo un regalo enorme al centrodestra, spaccando il PD..e questo è il senso di appartenenza???

  33. @Luigi
    C’è un’unica persona che ha la responsabilità di aver spaccato il partito, perso milioni di voti in un anno e potenzialmente perderne altrettanti nei prossimi che ci separano dalle nuove elezioni, e questa persona si chiama Matteo Renzi. Lui non ha mai saputo/voluto essere il segretario di tutti, mai ha voluto/saputo tenere insieme le diverse anime del partito, mai ha voluto/saputo interpretare il suo ruolo con quel giusto grado di flessibilità per far sì che il partito continuasse ad essere quello che è sempre stato: un contenitore in grado di far coesistere opinioni e posizioni differenti. Da quando si è insediato, giorno dopo giorno, il partito ha finito sempre più per somigliare ad un partito leaderista come FI o M5S in cui conta il pensiero soltanto di uno. Renzi ha scalato il PD e lo ha condotto a tradire la sua storia e la sua identità!… anche se – naturalmente – la Speranza è l’ultima a morire :-)

  34. @Paolo

    direi che da quando si è insediato, una parte del PD ha malsopportato la sua presenza, e ha cominciato a ribellarsi a tutto e a tutti..abituati a vincere all’interno del PD, si son ritrovati a non contare più nulla, e questo li ha irritati parecchio, al punto da coalizzarsi contro Renzi.
    Parlare di coesione quando ti hanno dichiarato guerra mi pare esagerato, hanno giurato di farla pagare a Renzi, e non mi stupirei che lo sabotassero al punto da far cadere il Governo, preferendo un nemico al Governo piuttosto che Renzi…
    Ci stanno provando, usando l’alibi dello spostamento a destra di Matteo, oltre che naturalmente votare contro le riforme (comportamento alquanto scorretto, se rimani dentro il PD)..
    Adesso siamo arrivati al punto di sostenere la candidatura di Speranza a nemico giurato di Renzi, un comportamento perlomeno sconcertante..avessero almeno il coraggio e la dignità di uscire dal partito che non riconoscono più, e al cui interno stanno solo facendo danni, e un favore enorme a Salvini, che se la ride..

  35. ..la Speranza è l’ultima a morire, scrivi tu…
    dalle mie parti di dice anche
    chi vive sperando, muore…… :))
    i colpi i scena non finiscono mai nel PD, mai…
    Partito votato al suicidio, incapace di governare…le lezioni del passato non sono servite a nulla
    nulla.
    Lo sai vero, che se non avesse deciso di andare avanti con le riforme, noi saremmo ancora qui a discutere sui codicilli della legge elettorale, del jobs act ecc ecc…?
    lo sai…

  36. @Sed
    Beh… io credo che un progetto politico debba partire da un’esigenza, non sulla convinzione di vincere le elezioni… se POSSIBILE sarà determinante lo deciderà soltanto la storia. Le prox elezioni, se non succederanno crisi imprevidibili, ci saranno fra 3 anni. C’è tutto il tempo quindi per far conoscere la proprie idee e le proprie soluzioni. Chissà poi fra 3 anni quale sarà il peso specifico delle forze in campo… fare previsioni oggi è quantomeno azzardato, a meno che non si voglia far la fine di Fassino che canzonò Grillo prima della creazione del M5S…

    @Luigi
    A me pare evidente una cosa: che le recenti elezioni hanno suonato un grosso campanello d’allarme in casa PD. Se Renzi continuerà con la politica sin qui condotta, all’insegna del “muro contro muro” con tutti, rischierà di perdere le prossime elezioni a favore di una destra che sarà sicuramente in grado di coalizzarsi oppure di un M5S che, con Grillo un pò più in disparte, potrebbe attrarre un maggior numero di persone…

  37. @Paolo
    sicuramente il campanello d’allarme c’è stato, ma il problema è che divisi si perde, e a me pare che stiano facendo di tutto per far perdere il PD, chi andandosene via, chi rimanendo dentro e facendo il tupamaros…
    La buona volontà ci va da ambo le parti, e a me non pare proprio che i dissidenti siano per il dialogo, al contrario, sono per l’affossamento del partito ..
    So benissimo cosa succederebbe, oggi, in caso di elezioni anticipate, ma a te risulta che Civati Fassina e soci, vogliano contrastare l’ascesa della destra? direi di no..meglio che vincano Salvini o Grillo, piuttosto che Renzi…
    Io la vedo così…
    poi, se ci sono spazi per il dialogo, ma ben vengano…

  38. @Luigi
    Ma il Jobs Act ed il DDL sulla Scuola Renzi è riuscito comunque a portarli a casa nonostante l’opposizione della minoranza dem. Se i cittadini fossero stati contenti di queste riforme, avrebbero votato in massa il PD anche a questo giro, così come lo hanno fatto un anno fa. Se in tanti hanno voltato le spalle a Renzi in questi 12 mesi, significa che la sua politica non è stata apprezzata… Civati e Fassina non c’entrano nulla…

  39. @Paolo
    certo, li ha portati a casa ma come?? con la fiducia, dal momento che la resistenza maggiore veniva proprio dal suo partito..a dare ascolto ai dissidenti, noi saremmo ancora al nastro di partenza delle riforme, come al gioco dell’oca, dove si torna alla casella iniziale e si va avanti all’infinito…
    Le regionali e comunali, non sono paragonabili alle Europee, lo sai, si vota il candidato più che il partito, e le liste civiche disperdono molti voti.
    Rimane il fatto di un arretramento, ma il 41% era uno sproposito..tuttavia, un calo c’è stato, e le divisioni interne hanno aiutato molto in questo senso, ecco perchè Civati e Fassina hanno contribuito…
    Facciano in fretta a fare sta benedetta area di sinistra, e si cerchi il dialogo con il PD, altrimenti sappiamo tutti e due come va a finire….

  40. @Luigi
    Ma infatti… Renzi da quando si è insediato ha cercato di sedurre il popolo della destra per allargare il consenso storico del PD in quella direzione. Ora, dopo un anno, si può tranquillamente dire che quel progetto è fallito, sia perchè così si è persi per strada gli elettori più di sinistra, sia perchè la quota di elettorato di destra oggi va verso altri lidi. L’unico modo per evitare lo sfracello alle prossime elezioni è riannodare il rapporto con la sinistra interna e provare a dialogare con il soggetto politico che imbastirà Civati…

  41. @Paolo
    il tentativo di allargare l’elettorato, lo scorso anno ha dato i suoi frutti, è innegabile, e d’altronde per vincere, devi coinvolgere l’elettorato avverso. Poi si è rotto qualcosa.
    Sono stati fatti degli errori anche da parte di Renzi, è innegabile, ma la causa principale è la frattura cercata e voluta dalla minoranza PD, che ha come solo scopo, quello di far cadere il Governo, ironia della sorte, da loro presieduto.
    Sono perfettamente d’accordo con te, che se non si trova una soluzione di dialogo tra PD e sinistra estrema, la vittoria dei populisti è garantita, sia Salvini o Grillo, che alla fine son la stessa roba…

    1. @Luigi
      Certamente le continui liti all’interno del partito, delle quali – a mio avviso – il responsabile ultimo è il segretario, hanno inciso negativamente sul recente risultato elettorale. Ma la netta flessione del PD è dovuta ancor di più alle politiche attuate in quest’anno, alle riforme volute ad ogni costo che non sono piaciute a nessuno (tantomeno alla quota più di sinistra dell’elettorato del PD) tranne che ai renziani…

  42. @Paolo

    siamo d’accordo che le liti interne hanno danneggiato il PD…di parere opposto al tuo sulle responsabilità…
    Le riforme le volevano tutti all’inizio, con ampio consenso..qualcuno strada facendo ha cambiato idea.
    Andiamo avanti.

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