Ma cos’è la destra, cos’è la sinistra

Ma cos’è la destra, cos’è la sinistra

«Le scelte compiute dalla Banca Centrale Europea nelle ultime ore hanno il sapore di un vero e proprio ricatto nei confronti della Grecia. Provano a neutralizzare il significato di una svolta democratica che parla a tutta l’Europa e che dice che è giunto il momento di archiviare le politiche dell’austerity». Queste le dichiarazioni di un leader della nostra Sinistra.

«La deci­sione della Banca cen­trale euro­pea sulla Gre­cia è legit­tima e oppor­tuna». Queste invece le parole di un leader che di sinistra ha ben poco e che solo qualche giorno prima aveva assicurato al Primo Ministro greco di «avere in comune con lui l’idea di pro­vare a cam­biare le cose». Con uno stile che ricorda molto quello portato al successo dal suo predecessore berlusconi – ossia quello del presidente imprenditore ma anche operaio, che di volta in volta si immedesima nei suoi interlocutori, cambiando pelle (ed idee) per essere gradito a tutti – ieri è stato velo­cis­simo a com­pli­men­tarsi con Fran­co­forte per la porta sbat­tuta in fac­cia alla Gre­cia. Chi, all’interno del suo partito, ha ancora ben chiaro in mente cosa sia la Sinistra, così gli risponde: «Il governo ita­liano si distin­gue per subal­ter­nità alla Ger­ma­nia, come a voler dimo­strare che siamo i primi della classe, fac­ciamo i cosid­detti com­piti a casa e dun­que meri­tiamo un po’ di fles­si­bi­lità, ma in que­sto modo si com­mette un dop­pio errore: si con­danna la Gre­cia e non si  rico­no­sce che i pro­blemi che Tsi­pras sta ponendo sono comuni a tutti i paesi dell’euro, se non li si affronta affon­diamo anche noi (…). Il presidente del Consiglio si è schie­rato con quelli che, affron­tando il caso della Gre­cia, stanno cer­cando di dimo­strare che le scelte fatte dai cit­ta­dini con il voto demo­cra­tico hanno poco spa­zio all’interno delle regole euro­pee».

73 pensieri riguardo “Ma cos’è la destra, cos’è la sinistra

  1. Strategia bancaria for dummies :
    Allora io prima dico che non voglio pagare il debito,poi vinco le elezioni e faccio un passo indietro e mi basta una dilazione – rispetto alla quale incontro disponibilità – nel frattempo però che si svolge il negoziato scravattato voglio altri soldi chè altrimenti come faccio a riassumere i licenziati ad aumentare le pensioni e a distribuire redditi di cittadinanza come se piovesse?
    Come diceva un tale sono tutti bravi a fare i democratici con il culo degli altri.
    Ed è certamente un problema di democrazia se i titoli di stato a garanzia dell’ulteriore liquidità non vengono accettati.Debiti su debiti.
    Sarebbe democratico se i 40 miliardi che ci deve la Grecia li dovessimo rifondere noi?
    Ohi Rear, la BCE è una banca non un ‘opera pia, non si occupa di sistemi democratici ma di quattrini (chi sarebbe poi il leader autenticamente de sinistra del tuo corsivo)?

  2. @Sed
    Certamente non sarebbe democratico se dovessimo rifondare noi il debito greco. Ma senza dover entrare necessariamente nella questione, mi ha colpito (negativamente, manco a dirlo) questa trasformazione zelighiana del Nostro. Un giorno prima offre una sponda al premier coetaneo ed il giorno dopo pare il più devoto alleato della Merkel. Hollande perlomeno ha commentato la notizia della BCE asuspicando che si possa tenere insieme le regole europee ed il rispetto del voto greco. La dichiarazione di Renzi invece si allontana parecchio da quelle di Vendola e Fassina (e questo c’era da aspettarselo, con buona pace di ancora non ha capito dove sta andando il PD a trazione renziana), ma si discosta pure da quella francese. Tutto ciò a me pare eloquente di dove sta la sinistra e dove sta la destra, oggi…

    1. A parte che a Renzi pur incravattato va dato atto di avere per primo – né Monti né Letta avevano osato – posto il problema delle varie rinegoziazioni dei trattati o dell’austerity – è ovvio che dichiarare la decisione della banca legittima e opportuna è come scoprire l’acqua calda o dire il pranzo è servito perché in effetti la BCE non ha assunto decisioni illegittime o inopportune.Poi Hollande ci ha messo l’auspicio ma al dunque…che cambia?
      La diplomazia ha i suoi codici.
      Diciamo che sono frasi di circostanza visto che abbiamo deciso di sostenere la Grecia con quei 40 miliardi ai quali non vogliamo rinunciare ma con i quali non vogliamo ammazzare nessuno.
      Piuttosto premesso il rispetto e la solidarietà al popolo greco che ha dovuto sopportare cure da cavallo e sofferenze indicibili essendo colpevole solo di essersi scelto, fin qui ,classi dirigenti forse più cialtrone delle nostre,vale la pena di osservare, a proposito di destra-sinistra, come la dinamica di queste terze forze – Syriza,Podemos etc – sia particolare e dai risvolti inediti.Impostazione di sinistra (almeno queste due) ma fortemente segnate da populismo con leggera vena di demagogia. Vedremo come evolvono le cose.
      Ad ogni buon conto noi speriamo che lo scravattato riesca ad aprire un varco nell’ingessatura generale ma per la realizzazione dei suoi progetti ho idea che debba mettere mano al progetto molto contando sulle proprie forze. Faccio il tifo per lui e per quell’altro, nonostante assistendo alla loro conferenza stampa in televisione mi sono chiesta a che ora passassero i vassoi con kinder fetta al latte se prima o dopo il tradizionale “scarta la carta” dei cd e delle cravatte.

      1. @Sed
        Anche io faccio il tifo per lo scravattato. Concordo anche sul discorso populista rispetto a Syriza (anche se io non avrei usato l’avverbio “fortemente”). Credo che quando ci si configura come forza di opposizione rispetto ad un sistema, specie se in un contesto di grossa crisi, occorre non limitarsi a parlare alla testa, ma occuparsi anche del cuore.
        Quanto al resto… mah… forse sono frasi di circostanza, come dici tu… a me più che altro sembrano dei segnali.

        1. Esprit florentin,mio caro ragazzo, con una mano diciamo frasi di circostanza e con l’altra cerchiamo di alleggerire il peso della restituzione dei 40 miliardi. (scarta la carta etc)

  3. È il sogno dell’Europa solidale, bellezza

    Capitolo lievi imprecisioni.
    Il Governo Greco propone lo scambio dei titoli esistenti con bond indicizzati all’andamento del PIL e con perpetual bonds tipo i Consols britannici, a seconda del creditore (istituzioni e Paesi EU oppure FMI), non dilazioni (pagheranno già fra decenni a tassi bassissimi)
    I titoli greci a garanzia dei prestiti alle banche erano accettati in deroga, la deroga viene sospesa “since it is currently not possible to assume a successful conclusion of the programme review”. Inspiegabile la deroga precedente, verrebbe da chiedersi perché non c’è presa di responsabilità sull’errore di valutazione sulla succesful conclusion del programma in essere da anni.

    I 40 e passa miliardi di credito che l’Italia vanta a vario titolo nei confronti della Grecia sono stati erogati via finanziamento a fondo salva-Stati, peraltro contraendo debito a nostra volta (e pagando l’IMU). Sono disponibili ovunque i destinatari del finanziamento: abbiamo aiutato la Grecia a ripagare i creditori privati, “socializzando” le perdite e ridistribuendo il peso del debito su Paesi che non erano esposti (o lo erano molto meno, tipo noi).
    Non abbiamo aiutato la Grecia, abbiamo aiutato i suoi creditori.
    Sarà bene ricordare che i creditori che erogano credito hanno la responsabilità di valutare la solvibilità del debitore (la banca tedesca investe denaro che raccoglie dai depositi dei clienti e dalle operazioni che fa con i depositi stessi).
    Pare che la questione della responsabilità asimmetrica sul debito, dibattuta in tutto il mondo, non interessi l’Europa solidale.

    Resta il problema di democrazia e accountability. Quale parte di quelle decisioni è stata presa da istituzioni che rispondo agli elettori delle loro decisioni? Quali di quelle decisioni hanno passato il vaglio del consenso, visto che si tratta di gestioni di finanza pubblica?
    Ricordiamo sempre il calore con cui Monti parlava del riparo da quel vaglio.

    Resta il dubbio Syriza. Vera opposizione a un sistema oligarchico o semplice gate-keeper, come sospettano alcuni?
    Stupirsi che la gestione del capitale si opponga a proposte meno convenienti non ha senso: la BCE è lì per garantire il sistema per come è stato costruito. Interferisce con scelte elettorali? Mbé?
    Idem per la classe dirigente italiana, o francese, che di quel sistema è il prodotto, più Gauleiter del capitale che leaders di nazioni.
    Impossibile che Varoufakis non si aspettasse la chiusura. Infatti se l’aspettava, come scriveva lui stesso quando ancora non faceva il ministro delle finanze.
    Il governo di Syriza andrà valutato per quello che farà quando gli diranno tutti di no (come si scriveva proprio qui qualche tempo fa).
    I sospettosi prevedono che firmerà una roba che non si chiamerà memorandum con commissione EU senza FMI e BCE, otterrà qualche dilazione (ancora) da spendere sul mercato elettorale interno, dovrà fare un po’ meno avanzo primario (meno tagli) e qualche aumento di tasse. Cioè non cambia nulla. E pazienza per i greci, l’orgoglio che li porta in piazza pro-governo e il sogno dell’Europa solidale.
    Se farà qualcosa di diverso, saremo felici di stupircene positivamente.

    1. Che ti dicevo Rear? Qua sopra esempio di esponente di terza forza fallimentare e allo sbando : chiacchiere, distintivo ,sillogismi e vi è stato detto ma io vi dico a gogo.
      Speriamo
      Allora siccome non abbiamo aiutato direttamente la Grecia ma i suoi creditori (bah) – che dovevano avere soldi dalla Grecia – ci possiamo rinunciare in nome della rivoltata di frittate e dell’Europa solidale che è una roba che compete in via esclusiva a Draghi .Si sa.
      Stendo un vel pietoso sul resto nella speranza che la terza forza mi risparmi repliche.Per sondare la credibilità della medesima rimando allo spot antieuro in cui il Lotto XYZ al Quarticciolo tiene una dotta concione ad uno che se c’avesse la lira cenerebbe con la fidanzata al lume di candela con lire 12.000. Cercatelo,non lo linko perchè mi fa troppo schifo.

  4. Sulla decisione di Draghi, ho trovato molto interessante il commento di Krugman, secondo il quale è anche o soprattutto un messaggio alla Germania, ma Draghi non sa che conseguenze avrà….

    Personalmente faccio fatica a giudicare le parole di Draghi, ma resto scettico sull’operato di Tsipras, come diceva Sed, col culo degli altri son bravi tutti: le promesse elettorali di Tsipras sono assai ardue da realizzare e dovrà lui stesso riconoscere la necessità di mediare.
    Se non vi riesce, saranno guai.

    Ti segnalo, sul punto questo post: https://exult49.wordpress.com/2015/02/06/contraddizioni-ed-incongruenze-della-sinistra-mediterranea/ e, mi permetto, pure questo mio commento: http://discutibili.com/2015/01/27/chiagne-e-fotte/comment-page-1/#comment-18793

    Mi inserisco, infine, rispetto al commento di Matteo di cui sopra: fantastica la domanda sull’accountability. Così, le istituzioni europe non sarebbero legittimate (ma la Commissione ha una legittimazione da parte del Parlamento e degli Stati… proprio “antidemocratica” è difficile definirla), ma i politici greci che negli ultimi anni hanno buttato via i soldi dei loro cittadini restano legittimati…. curioso.
    In tema di accountability, io quasi quasi preferirei esser governato da un tedesco onesto piuttosto che da un italiano disonesto. Ma saranno preferenze personali.
    Così, trovo abbastanza inutile (se non una vera presa in giro) pretendere che le decisioni passino sempre al vaglio degli elettori (se Mitterand l’avesse fatto, in Francia avrebbero ancora la pena di morte, per dire!), soprattutto quando gli elettori negli ultimi decenni hanno dimostrato il loro senso dello Stato e capacità critica….

    1. @Red
      È difficile affrontare il caos dei tuoi commenti, vale per l’indennizzo sul licenziamento come per la Grecia.
      La Troika non è una istituzione europea, non è prevista o regolata dai trattati, né tutti i suoi membri sono istituzioni europee. Non so cosa vuoi propormi con la tua frase
      Così, le istituzioni europe non sarebbero legittimate (ma la Commissione ha una legittimazione da parte del Parlamento e degli Stati… proprio “antidemocratica” è difficile definirla), ma i politici greci che negli ultimi anni hanno buttato via i soldi dei loro cittadini restano legittimati…. curioso.
      né mi pare gentile avventurarmi in esegesi che non porterebbero a niente di interessante.

      Come l’altra volta, mi piace invece molto il seguito della tua risposta, che è paradigmatica dell’effetto della propaganda vincolista su chi più volentieri si espone ad essa.
      Mi rendo conto del fatto che la rimozione dei luoghi comuni e l’intenzione di voler capire meglio possano scontrarsi con pigrizia, conoscenze esterne alla propria formazione di base, puro e legittimo disinteresse e quindi non ti biasimo per proporre quei due link a commento della situazione greca.
      Se un giorno avrai tempo e voglia, mi pare che qui ci siano delle informazioni più utili

      http://goofynomics.blogspot.it/2015/01/cosa-sapete-della-grecia-fact-checking.html

      1. Matteo, trovi forse scritto da qualche parte nel mio commento che “la Troika è un’istituzione europea”? Davvero, perché io non lo vedo…
        Io ho detto semplicemente che uno dei componenti della Troika, la Commissione Europea, una sua legittimazione ce l’ha.
        Anzi, aggiungo, probabilmente ha una legittimazione persino maggiore di quella di alcuni governi “legittimamente eletti” in Grecia.
        Così, se non capisci la mia frase, non so come aiutarti.

        Sulla propaganda vincolista, non so cosa rispondere, visto che non dici nulla.

        Ahahha: mi son visto il post. Spettacolare citare Bagnai come lume d’economia. Complimenti.
        D’altronde, la tua stessa affermazione sulla “rimozione dei luoghi comuni” la dice lunga.

        1. @Red
          La commissione EU è uno dei tre membri della Troika. I cittadini europei non eleggono la commissione, ma il Parlamento Europeo.
          Il quale ha aperto una commissione d’inchiesta sulla Troika le cui conclusioni
          http://www.europarl.europa.eu/news/it/news-room/content/20140110STO32308/html/Una-pagella-per-la-Troika

          verranno votate a marzo.
          Il fatto che tu attribuisca alla commissione una legittimazione persino maggiore di governi eletti di nuovo dimostra adesione al vincoliamo, non occorre che lo spieghi, fai tutto tu.
          Così come la tua risata su Bagnai lume dell’economia. Bisognerebbe accertare la tua eventuale preparazione superiore (basterebbe uguale). Ma non è nemmeno necessario: il post riporta dati e tabelle di IMF, OCSE, FMI, BCE e EU (organismi specifici). Non occorre che ci porti il tuo ranking in Ideas. Basta che ci indichi dove sono errate e perché.
          Piove e tira vento. Facce ffa’ ‘na risata.

          1. Matteo, mi dai forse lezioni sull’Unione Europea? No, perché sull’economia le accetto pure (non da Bagnai, ho ancora un pò di intelletto), ma sull’UE… wow!

            So benissimo cosa votano i cittadini europei, quello che tu forse ometti di ricordare è che poi il Parlamento deve votare e dare la fiducia alla Commissione. Così come devono fare tutti gli Stati per mezzo del Consiglio. Se ti pare nulla….
            Quanto alla seconda parte del ragionamento, non la riprendo perché è palesemente inutile.

            Comunque, tanto per precisare, non ho mai detto che l’operato della Troika fosse giusto o che andasse difeso…

  5. @redpoz
    Riguardo alle tue segnalazioni: io credo che in Italia un personaggio come Tsipras goda di un notevole credito presso l’elettorato ed i politici di sinistra, perchè da noi manca un personaggio del genere che sappia scaldare i cuori e conquistare i media, al netto della componente populista di cui anche Sed faceva cenno. Se da noi la sinistra arranca e non è in grado di proporre un’alternativa forte e coesa a Renzi è anche perchè non esiste un leader che sappia imporsi.
    In quanto al resto: io non sostengo che la Grecia non debba risanare il debito. Il mio post riguarda la differenza fra la posizione che sulla questione BCE ha assunto Renzi (con tanto di trasformazione camaleontica rispetto a quanto dichiarato qualche giorno prima, che dimostra quanto il premier abbia imparato la lezione “zelighiana” di berlusconi) e la posizione di Vendola e Fassina. In questa differenza sta – secondo me – il solco che c’è fra una visione di destra ed una di sinistra. In Europa Sinistra significa opporsi alla politica dell’austerity e del rigore a senso unico e alla subalternità rispetto alla Germania, per creare un’integrazione che sia davvero tale e che si muova nella direzione di contrastare le disuguaglianze. Renzi a parole sembra voler sposare tale politica, ma nei fatti invece risulta ancora accondiscendente nei confronti delle richieste dell’Unione Europea e dei mercati finanziari.

    1. Concordo sull’assenza di un leader alternativo (ma prima di parlare di persone, credo dovremmo farci un giro nei macchinari di potere interni al PD…), ma trovo abbastanza sbagliato guardare a Renzi come se fosse estraneo al PD.
      In fondo, Renzi è nel PD, è del PD, anche se presenta una posizione differente dalla nostra. Ma il PD è appunto la possibilità di avere posizioni differenti che convivono.
      Il che naturalmente non ci esime dal lavorare perché altre posizioni diventino maggioritarie.
      Io veramente non capisco questa nostra tendenza naturale a contestare ed affossare i nostri leader: nel Labour inglese quando ha vinto Blair non si sono messi a cercare di fregarlo, ma a lavorare per batterlo al prossimo congresso. Idem con Schroeder e Lafontaine nell’SPD, idem con Hollande-Aubry nel PS.

      Sulla seconda parte del commento, che sposta un pò l’oggetto rispetto al mio, sono pure d’accordo.
      Con alcune precisazioni: la Germania ha assunto il ruolo che ha in Europa perché nessuno è riuscito a far meglio, non perché abbiamo manie d’egemonia continentale mai sopite. Benissimo procedere con una maggiore e diversa integrazione, di certo non mi troverai ad oppormi ad un progetto simile.
      Così, superare l’austerità (ah, se ci sentisse Berlinguer…) non può in nessun caso tornare alle vecchie abitudini da spendaccioni. La Grecia (e l’Italia) sono nelle condizioni attuali per demeriti propri e se non siamo riusciti ad amministarci decentemente negli ultimi anni, non è colpa dell’Euro. In compenso, aggrapparci all’Euro ora rimane l’unica alternativa al ritorno ad un sistema economico “africano” (bassi salari, bassi investimenti, bassissima ricerca, alta corruzione).
      Personalmente, non me lo auguro.

      1. Lafontaine chi? Omonimo di quello che è uscito e fondato Die Linke?

        Neanche a me pare una bella idea diventare uno Stato con bassi salari, bassi investimenti, bassissima ricerca, alta corruzione.
        Meglio ora, con gli alti salari, alti investimenti, altissima ricerca, bassa corruzione.

        1. @Matteo
          Meglio ora, con gli alti salari, alti investimenti, altissima ricerca, bassa corruzione… e commentatori del blog di Rear Window per nulla sarcastici, aggiungerei sommessamente io! ;-)

            1. e chi glielo fa fare? S’accomodi che dopo il bondage lo mandiamo via con la coda in mezzo alle gambe.Il trattamento,more solito, è gratuito.

    2. Rear,in Europa contro la politica dell’austerity trovi anche Marine Lepen,alba dorada e Salvini che non sono certo de sinistra– oltre che essere quello che sono : fascisti ripuliti) non è in questo che devi andare a cercare la differenza ma nei modi di superare l’impasse senza raccontare/rsi le fesserie (che poi c’hanno le gambe corte)
      Qui, tutti a fare sfracelli,chi vuole tornare alle monete nazionali,chi non vuole pagare il debito,chi evoca il nemico dei nemici dai tempi di Attila….ma tali slogan sono intraducibili sul piano concreto progettuale : Syriza compresa.

  6. @Redpoz
    Red, magari Renzi fosse estraneo al PD!!! Il problema è che non lo è affatto, anzi ne è la guida ed il motore decisionale. E poi: nel PD le posizioni differenti convivevano una volta, oggi – a mio avviso, lo ripeto, per responsabilità del segretario – si sopportano guardandosi in cagnesco, dileggiandosi e deligittimandosi. Personalmente non seguo alcuna tendenza, te lo posso garantire. Le mie critiche a Renzi sono conseguenziali alle sue azioni, tanto è vero che iniziano ad un mese dalla sua vittoria alle primarie e sono sempre puntuali (il blog può ovviamente testimoniare in questo senso). In quanto al resto del tuo intervento, sono d’accordissimo con te.

    @Sed
    Marine Le Pen ed Alba Dorata vogliono uscire dalla Comunità Europea, Salvini non vuole più l’Euro (come del resto Grillo). Mi pare che queste posizioni siano ben distanti rispetto a quelle di un Vendola, di un Civati, di un Fassina o di Tsipras stesso. Le idee che esprime la Sinistra infatti non sono antieuropeiste. Il problema non è L’Europa. Il problema è questa Europa. Il discorso – mi pare – è molto diverso.

    1. Vendola Civati e Fassina sono comunque altra razza anche rispetto allo scravattato il quale ha dovuto correggere molti tiri rispetto agli slogan della vigilia elettorale.
      Ma poiché tu dicevi che in Europa slogan antiausterity sono appannaggio della sinistra mi permettevo la smentita.Poi l’uscita dall’euro è una pennellata in più che mettono gli oltranzisti,ben sapendo che al contrario di quanto raccontano i Venditori di Frottole,uscire dall’euro è tecnicamente complicato (cito Romano Prodi).
      Ora il precipitato del discorso è il seguente : il populismo e la demagogia per raffazzonare voti sono moralmente riprovevoli proprio perché speculano sulle difficoltà delle persone.Atteggiamento che – non a caso – viene stigmatizzato a sinistra.E che con la sinistra c’entra niente come i cavoli a merenda.
      Ed è un pacchetto sostanzioso fatto di cattiva informazione e ipocrisia.Il tutto lontano distanze siderali da quell’attivare la speranza che è motore di cambiamento.
      Ergo: spero che lo scravattato non perda manco un consenso e che lo utilizzi in direzione del bene comune. Alla fine come premio gli daremo un kinder delice,uno a lui e uno a quell’altro.

    2. Pasolinianamente, magari!

      Battuta a parte, io sinceramente non so tu che PD hai visto e vissuto negli ultimi anni, ma in quello che conosco io c’è sempre stato ben poco di condiviso…. Certo, a livello nazionale Bersani (e chi altro?) ha fatto un grande sforzo in questo senso, ma è stato -appunto- uno sforzo. Al netto del quale, a tutti i livelli locali la dirigenza se n’è sempre bellamente disinteressata di ascoltare e condividere. Non vedo dunque perché stupirsi che ora Renzi faccia altrettanto.

      Insomma, io che -se mi permetti: civatianamente– ho sempre contestato queste mancanze a tutti i livelli del partito, ora mi scandalizzo assai meno di altri di questo stato di fatto. Anzi, sono portato a credere che molti (non tu) che ora tanto protestano per il decisionismo di Renzi che non si confronta con gli altri, lo facciano in modo un pò ipocrita perché sono improvvisamente costretti a subirlo da minoranza, quando fino a pochi mesi fa potevano imporlo loro stessi.

      Per me il problema è radicale. E concordo con te.
      Tanto radicale che vorrei fosse affrontato alla radice, a partire dai circoli ben prima che dal confronto Renzi-Fassina o Renzi-Gozi o Renzi-Mineo o Renzi-chissàchi. Per esempio con le famose doparie di Civati, o con una semplice consultazione ogni tanto degli iscritti.
      Al quel punto, non avrei alcuna remora nel protestare su queste mancanze di Renzi o qualunque altro dirigente. Ma fino a quel momento, trovo la polemica su Renzi abbastanza strumentale.

      1. A me – PCI – PDS – DS – PD – sotto l’aspetto della litigiosità o dell’indifferenza o eventuale protervia dei dirigenti, pare di essere sempre nello stesso partito.
        Ricordo una consultazione nazionale in cui votammo tutti Veltroni segretario e ci ritrovammo D’Alema e altre delizie del genere.
        Magari la differenza sta nel fatto che l’attenzione mediatica rispetto alla vita di partito è centuplicata rispetto ad allora e che i giornali oramai oltre che il vaticanista,il quirinalista e il parlamentarista hanno anche il pidista il che ovviamente amplifica di non poco le cose.
        La democrazia non è la più semplice delle espressioni ma siamo tuttavia contenti di essere all’interno di una comunità viva e battagliera.Giusto Red?

        1. Giusto!

          Ricordo che un paio di anni fa, alcuni esponenti trentini dicevano una cosa che trovai molto giusta: più si “sente” il silenzio della politica (in senso proprio, come mediazione, sintesi, azione), più si amplifica il caos delle voci ripetute a volume altissimo senza contenuto…

  7. Premetto che ho simpatia per il popolo greco e per il Banderas ellenico.
    Ciò premesso, i debiti si pagano, punto. Non esiste proprio che uno si alza la mattina e decide che non accetta più le regole firmate ma decide di non pagare più.
    i 40 miliardi con cui siamo esposti noi, ad esempio, chi ce li paga?
    hai presente se facessimo la stessa cosa noi, col debito che abbiamo?
    noi, come tutti i paesi mediterranei, stiamo facendo una fatica immane reggere e non sforare
    e arriva bello bello Banderas, che decide che a lui non sta più bene.
    eh no…capisco che non sia colpa sua, capisco che in campagna elettorale se ne sparano di palle che la metà basta..ma andare a minacciare l’Europa, mi pare esagerato…
    io credo che la Grecia non fallirà, aiuti ci saranno, e dilazioni pure..si tratta insomma di trattare, non di andare a minacciare.

  8. @Sed
    Spiego meglio allora il senso del mio pensiero (ed il titolo del post). Dalle parole di Vendola e Fassina (che sostanzialmente sostengono lo stesso concetto) si ricava un’attenzione verso la gente comune ed in particolare verso le fasce economicamente più deboli, che sono quelle più colpite dalla crisi. Le affermazioni di Renzi invece dimostrano una vicinanza con l’establishment.

    @redpoz
    Non dubito affatto (e non sostengo) che anche negli anni scorsi ci siano stati problemi di coesione e condivisione, ma credo che questo livello di intolleranza rispetto a posizioni difformi da uelle del segretario non si sia mai toccato. Ti faccio un esempio del PD passato che ho visto io: Debora Serracchiani è salita alla ribalta del centrosinistra, nel 2009, quando il suo intervento profondamente critico rispetto ai maggiorenti del PD di allora, all’Assemblea Nazionale dei Circoli del Partito Democratico, toccò il cuore di molti. La dirigenza di allora cosa fece? Disse sarcasticamente “Serracchiani chi?”, affermò con fastidio che si trattava solo di una rappresentante “di un partito dentro al partito”? La dileggiò pesantemente come Renzi fece con Civati e Fassina quando andarono a manifestare a Roma contro il Jobs Act? Avrebbe potuto fare una qualsiasi di queste cose, ma non la fece. Nonostante le sue parole fossero tutt’altro che in linea con la dirigenza, da quel momento venne considerata una risorsa importante. Cominciò ad avere una visibilità televisiva e maggiori responsabilità all’interno del partito. Mi chiedo cosa succederebbe oggi, se un’oscura dirigente provinciale del partito osasse criticare pubblicamente Renzi e i suoi.

    1. Franceschini disse ” chi è questa?” e gli fu risposto “la segretaria regionale del Friuli nonché consigliera nel consiglio provinciale” l’intervento non era fortemente critico ma poneva problemi di chiarezza di linea politica in modo piuttosto preciso e soprattutto appassionato. Fu quello che piacque taaanto.
      Al punto che trascinata e anche un po’ mitizzata via web andò a finire sulla stampa estera in men che si dica.
      Siamo nel 2009. pochi mesi dopo fu eletta deputata europea (quindi inserita nelle liste come elemento di punta) e a seguire presidente regionale.Mai visto unoppositore interno fare una così brillante carriera.
      Rear guardiamoci negli occhi,ma per te valgono più le battute di Franceschini o di chiunque altro o i fatti? Ma non sarà che questa storia degli Umiliati e Offesi ti ha preso un po’ la mano? E in cosa consisterebbero queste villanie ?Ogni oppositore ha un suo ruolo tra segreteria, direzione e assemblea nazionale,Fassina si è permesso espressioni irriguardose nei confronti del Segretario – che non è solo Renzi ma rappresenta il Partito,gl’iscritti – che in qualunque altro luogo sarebbero costate l’espulsione. Votano come credono,si riuniscono, svolgono attività di corrente,utilizzano le risorse del Partito.
      Poi certo complessivamente valgono il 30%…ma come diceva la Serracchiani che tanto infiammava gli animi……..a un certo punto ci si deve pur contare.A me sembra che alla fine del ballo ti sfugga il cotè numerico del concetto democratico : se sei in minoranza non vali di meno ma conti per quel che rappresenti quantificando. Soprattutto contano le idee ma quanto a quelle…

      1. @Sed
        Sed, le villanie sono riportate sul mio blog da un anno a questa parte, puoi leggerle quando vuoi. Se tu non le ritieni tali, vuol semplicemente dire che abbiamo sensibilità differenti su cosa può o non può dire o fare chi ha il compito di guidare un partito che si chiama democratico. A mio avviso, Renzi ha portato nel partito un’idea di leadership che, prima di lui, era propria di partiti come FI e M5S. Premettendo la probabile contestazione di Luigi: con questo non voglio dire che qui ci siano epurazioni decise dalla Rete, ovviamente, ma una volontà di personalizzare la politica, che da una parte (quella dei rapporti interni) sfocia nell’arroganza e che dall’altra sbraga in un populismo “gentile” (rispetto a quello più grossolano di un berlusconi o un grillo) che – per citarti – con la sinistra (ma anche col PD) c’entra niente come i cavoli a merenda…

        1. Sul tuo blog leggo molti preconcetti rispetto a Renzi e a quel che fa.Qualunque cosa faccia.
          Il che fatalmente spinge il dibattito su una piega che va invariabilmente a finire in un vicolo cieco.Non prima di avere percorso le solite tappe.Se poi arriviamo al punto che anticipiamo le obiezioni : è fatta.Il paradigma è servito.
          Te lo dico con spirito fraterno.
          Uno il partito lo può leggere sui giornali o sul web,orecchiare in autobus o immaginarselo… poi c’è chi lo vive ed esprime un punto di vista secondo me differente e da non sottovalutare, atteso che siamo in due – Red ed io – a frequentare fisicamente il luogo e a riportare le nostre esperienze. Esperienze non sensazioni,non impressioni.Talvolta opinioni.
          Allora se tu mi vieni a raccontare che ai tempi della Serracchiani assemblea dei circoli, il partito era democratico e mò no,le sensibilità c’entrano poco : tu sai mezza messa e io te la canto tutta.
          Serracchiani partecipò ai Mille con Renzi e Civati,poi si scusò con tutti e seguì Franceschini……
          Conosco i miei polli.Sono intima.
          La verità è che di questi tempi a villanie si risponde con villanie e che la sensibilità non può andare in una sola direzione.
          Invece i fatti dimostrano che, se si vuole, il partito può essere scalato come ha fatto Renzi, sempre che si abbiano i numeri e le capacità.
          Fassina che non è per niente populista ed ha studiato buone maniere ha numeri e capacità? Si accomodi.
          Noi qui non si aspetta altro che il ritorno del grazie prego scusi tornerò
          Quanto ai partiti personalistici, nel mondo non si fa altro.Conta quante volte si nomina Syriza e quante volte Tspiras e vedi tu….

          1. @Sed
            Mi dispiace che tu ritenga che io abbia dei preconcetti nei confronti di Renzi. E’ sufficiente che tu legga quanto scrivevo all’indomani della vittoria alle primarie. Le mie critiche sono arrivate dopo e sono sempre state puntuali e sempre conseguenti (e mai preconfezionate) a delle azioni del Nostro che, concordamente a quanto scritto sopra, non rispondono alle mie idee… tutto qui

            1. Mica sono preconcetti intenzionali che diamine,mica li studi a tavolino.Tu sei convinto che il PD tradisca la sua ragione sociale, che non è più democratico che se la fa con i poteri forti e chissà cos’altro. E che tutto questo c’è da quando è arrivato Renzi ,atteso che nemmeno Bersani ti lasciava tranquillo circa le sorti sinistre.E questa teoria ti fa tornare i conti di tante cose : ci sei troppo affezionato .
              E noi poveretti cerchiamo di farti intendere che l’eventuale spostamento verso il centro – lo dico per gli amanti delle geometrie – può non essere definitivo,che non è detto che moriremo tutti col collo rivolto a destra che non subiamo vessazioni,umiliazioni e bavagli – mi ci vedi ?… – e tutto il resto del corredo.
              Democrazia – buone maniere non è per forza un binomio.Non tutti i democratici sono accattivanti e viceversa. E’ politica : sangue e merda dai tempi di Pericle.

        2. Rear, concedendo per ipotesi che ciò sia vero, resta il fatto che in M5S e FI la leadership di Grillo e Berlusconi non è mai messa in discussione. Nel PD sempre, pure ora che il segretario è neanche a metà mandato: motivo che mi sembra valido per sostenere un “pugno di ferro” più forte rispetto al passato (specie se si considera che Renzi è sempre stato guardato come “un corpo estraneo”).
          E, oltre ad essere in discussione, la leadership nel PD è sempre contendibile: fra non più di due anni, avremmo un nuovo congresso e, sperabilmente, una nuova linea politica.

          1. @Redpoz
            Non mi pare sia esattamente così… in FI c’è Fitto che pretende le dimissioni dell’attuale dirigenza ed è in netto ed aperto contrasto con berlusconi.
            Se tu speri che Renzi mollerà il partito nel giro di due anni (se è questo il senso della tua ultima affermazione) sei un inguaribile ottimista. La verità è che moriremo renziani… ahinoi…

            1. Scusa Rear, ma ogni quanti anni viene fuori un Fitto in FI? E quelli prima che fine hanno fatto? Non mi pare proprio che la leadership di Forza Italia sia cambiata negli ultimi vent’anni.
              Non dico “sia cambiata quanto quella del PD”, ma sia cambiata in assoluto! Fitto potrebbe essere il primo caso.
              Io non so cosa farà Renzi fra due anni, ma so che fra due anni avremo una sfida aperta e possibile, con vari esiti ipotizzabili. In FI e M5S questo non è mai accaduto.

              1. @redpoz
                Se ci saranno le primarie, non ci saranno vari esiti ipotizzabili, a meno che non esca fuori in questi due anni un nuovo personaggio mediaticamente forte che possa contrapporsi a Renzi. L’elettorato medio italiano è alquanto impreparato e immaturo. La sfida è aperta solo se si presuppone che chi decide le sorti della stessa sia all’altezza dell’impegno a cui viene chiamato. Cosa puoi aspettarti da un popolo che si è tenuto berlusconi per 20 anni??? ;-)

    2. Il guaio è che son tutti troppo furbi e lesti ad accodarsi al segretario, piuttosto che fare gli “scemi” come Civati e sollevare critiche.
      Non a caso, sono solo esponenti nazionali già ben affermati che si permettono posizioni simili.
      Poi, non dimentichiamo che l’intervento della Serracchiani arrivò dopo una pesante sconfitta elettorale, non in un momento in cui il PD godeva di largo consenso.

      1. @redpoz
        Ma la Serracchiani è solo un esempio. Non sto qui ad affermare che prima di Renzi non siano mai esistiti contrasti fra le varie anime del partito. Dico che c’è un evidente atteggiamento di intolleranza nei confronti dei dissidenti che i precedenti segretari non hanno mai tenuto. Forse poi si muovevano segretamente allo stesso modo – chissà, non lo so – ma fare questa cosa alla luce del sole non può non essere considerato un segnale di un leaderismo e di una personalizzazione della politica di matrice destrorsa che a me non piace…

        1. Capisco che a te non piaccia e non te ne faccio torto.
          Dico solo che, personalmente, fra un’evidente intolleranza ed un’intolleranza subdola, quasi quasi preferisco la prima. Perché, per lo meno, aggiunge chiarezza al dibattito politico (domani nessuno potrà dirsi stupito dei metodi di Renzi, mentre ancora oggi si nega che simili metodi siano sempre esistiti con altri segretari).

  9. Quanto a Renzi e i cespugli del PD…
    Renzi è un europeista convinto, sta cercando di risollevare il Paese, sta trattando in Europa una maggiore flessibilità, facendo in cambio le riforme…
    non hai detto di appoggiare l’idea di Tzipras(non pagare), ha detto che se ci sarà da discutere sulla flessibilità, l’Italia ci sarà, ma non gli ho mai sentito dire che appoggia chi vuole andare in Europa a fare lo sbruffone e a decidere di non pagare…anche perchè bisognerebbe dire ai nostri piccoli Tzipras che i 40 miliardi li pagheremmo noi….

  10. @luigi
    Non mi pare che sia questo il punto… e non mi pare neppure che Tsipras abbia detto che non intende pagare il debito greco. Vedremo poi, alla prova del fatti, quanto Renzi sia vicino all’idea della Sinistra trovare un’idea diversa d’Europa che non ponga come centrale il tema del rigore e dell’austerity e che non sia necessariamente a trazione tedesca…

  11. @paolo
    se in Europa si parla di flessibilità e non più di austerità e rigore, credo che un grazie lo si debba proprio a Renzi…
    da qui a non pagare tuttavia ce ne passa…io capisco che porta voti dire che la Troika è morta, che imporremo le nostre regole altrimenti non paghiamo ecc ecc…
    Capisco anche che non è colpa di Tzipras, ma questo non giustifica l’atteggiamento sfrontato con cui è andato in Europa.
    Non fallirà la Grecia, ma non avrà neppure sconti sul suo debito…ha sbagliato l’approccio il Banderas di Atene, ma se non faceva così, chi lo votava?

  12. …quanto alla presunta dittatura nel PD…vorrei citare solo per fare un esempio, le diverse modifiche apportate all’Italicum…e alla condivisione sul nome di Mattarella, che non credo che fosse in cima alla lista di Renzi..
    da sempre nel PD ci sono state correnti interne, che hanno sempre discusso ma alla fine accettato come votava la maggioranza: mi spieghi come mai adesso non funziona più così??

  13. @Luigi
    Mi pare che da quando Renzi si è insediato, l’elezione del PdR rappresenta la prima operazione portata al successo da tutto il partito nel suo insieme. Sinceramente mi pare un pò poco…

  14. @paolo
    ogni volta che Tzipras apre bocca, la Borsa greca crolla, e le altre (compresa la nostra) tengono..siamo sicuri che sia lui la medicina giusta?

  15. Quanto a Renzi..mi pare che l’Italicum sia stato stravolto dalla prima lettura alla Camera, sono state accolte quasi tutte le proposte della minoranza PD…
    ma a quanto pare, non basta ancora…la legge elettorale, deve essere discussa con tutti coloro che ci stanno, ma non possono Civati e soci pretendere che sia fatta a misura loro…
    o no?
    Adesso siamo già ai ricatti, approfittando della rottura del Patto del Nazareno…e questo ti pare “democratico” ?

  16. @Luigi
    Se apri la Repubblica Online, vedrai che in Home Page c’è un articolo intitolato: “Grecia, un piano per allungare i tempi. La Borsa greca vola, ma Berlino frena”, quindi non mi pare che sia esattamente come dici tu. Anche il tuo successivo commento non lo condivido… quale sarebbero i ricatti? Mah…

  17. @paolo
    la Borsa greca sale e scende in funzione di cosa dice Tzipras…non c’è molto equilibrio…
    la richiesta di allungare i tempi mi pare corretta, sicuramente più morbida di quanto affermato in campagna elettorale, dove si parlava di minacce alla Troika.
    sono convinto che una soluzione verrà trovata, con uno sforzo da ambo le parti..non è interesse di nessuno che la Grecia fallisca o esca dall’Europa..

  18. Quanto al “ricatto”..è molto semplice.
    l’Italicum è stato discusso in prima battuta alla Camera, poi modificato al Senato (venendo incontro alle richieste della minoranza PD)
    adesso sarebbe ora di chiudere non trovi?
    e invece corre voce che i dissidenti PD si alleeranno con Berlusconi per far fallire la legge, a meno che, non vengano accolte ulteriori loro richieste: questo come lo chiami?
    su Berlusconi che parla di deriva autoritaria in caso di approvazione delle legge, dopo che fino a fine gennaio ne ha condiviso l’iter…beh non ci sono parole.

  19. @Luigi
    D’accordo sulla questione greca. Quanto all’Italicum: una legge elelettorale è qualcosa che riguarda tutte le forze politiche… non può essere fatta a colpi di maggioranza, ma va cercata la più alta condivisione politica. Non ho letto di alleanze fra Civati e berlusconi…

  20. @paolo
    trovato un accordo sulla questione greca, spiego meglio sull’Italicum:
    certo che ci va un ampia condivisione, e fino all’altro giorno c’era..poi imporovvisamente, FI ha cambiato idea e le riforme faticosamente portate avanti insieme, sono diventate strumento di futura deriva autoritaria.
    Le stesse eh? non altre…
    ieri ho sentito Brunetta dire che faranno ostruzionismo e cercheranno di bloccare le LORO riforme.
    io a volte mi domando se siamo un paese civile..
    I dissidenti PD vorrebbero un ulteriore modifica della legge elettorale, ma così facendo non se ne viene mai a capo di nulla: mi pare che sia stata già ampiamente discussa e modificata, sarebbe ora di approvarla..
    a me pare che sia una buona legge elettorale, ampiamente discussa e modificata, poi è chiaro, ci sarà sempre chi non è d’accordo, ma fare ostruzionismo, dopo che se ne è discusso ampiamente sia alla Camera che al Senato, mi pare un segnale per il boicottaggio della riforma.
    in questo paese, per trent’anni si è parlato di riforme, ma mai nessuno che sia riuscito a portarne a casa una…
    non c’è un asse Berlusconi -Civati, è evidente, anche se tutti e due hanno lo stesso obiettivo.
    ho letto Civati che si lamenta di dover lavorare anche di notte…una pessima uscita.

  21. @luigi
    Posso dire come la penso veramente? Ciò che sta succedendo ora è diretta conseguenza della cattiva gestione dell’accordo sull’ITALICUM. Invece di cercare subito una profonda sintonia (come è stato detto ai 4 venti) con un pregiudicato (quella semmai sarebbe dovuta venire dopo e su altri piani di forza) Renzi avrebbe fatto bene prima a considerare con più attenzione le richieste che provenivano dall’interno del proprio partito. Quindi, prepararsi ad accordi con l’esterno, solo nel momento in cui ci si poteva presentare coesi, compatti e quindi forti.

  22. @paolo
    ricordo che fu fatta un’assemblea PRIMA del Patto del Nazareno, proprio per verificare se la maggioranza del PD fosse d’accordo…da allora sono state fatte decine di altre riunioni (cose mai viste prima, e tutte in streaming…), e si è discusso, anche con toni molto accesi, sulle varianti possibili alla legge…
    al Senato sono state accolte quasi tutte le istanze della minoranza PD…ma non si può pretendere di farsi una legge su misura, se a quella stesura partecipano tutti…credo che nemmeno Renzi sia completamente soddisfatto, ma la legge è per tutti, e deve piacere a tutti, con alcune inevitabili rinunce.
    Quindi direi che a questo punto, è inutile continuare a fare ostruzionismo o a minacciare uscite dall’aula o gesti simili: vogliamo deciderci a votarla o no? di cosa pensa Berlusconi, che adesso la vorrebbe affossare, poco ci importa, parliamo dello stesso personaggio che a suo tempo promosse e poi bocciò il discorso sulla Bicamerale…
    con una differenza, da allora: Renzi è ferocemente determinato a portare a termine le riforme e non sarà nè Berlusconi, nè la solita minoranza insoddisfatta a prescindere , che lo fermeranno…
    la gente è stufa di promesse, per 40 anni siamo andati avanti a promesse…
    ma perchè non diciamo mai nulla sull’inutilità dei 5 stelle?? l’accordo col pregiudicato si poteva evitare, ma loro dov’erano?? e dove sono adesso? prima criticavano il Patto, ora criticano il Patto che non c’è più, ma al di là del criticare, non sanno andare?

  23. p.s.
    ricordo che il premio di maggioranza al partito che vince le elezioni , e non alla coalizione, è stato votato sia dal PD che da F.I….come si fa, adesso, a parlare di deriva autoritaria in caso di vittoria del PD di Renzi???
    non trovi perlomeno sconcertante che il partito che contribuito alla legge elettorale, adesso faccia di tutto per boicottarla??
    ma in che Paese viviamo????

  24. @luigi
    Sconcertante dici? Ricordo che alla guida di FI c’è un pregiudicato. Di sconcertante c’è che gli italiani lo abbiano eletto come Presidente del Consiglio e ce lo abbiano tenuto per anni. E’ chiaro che poi, quando fai le leggi tenendo in alta considerazione ciò che pretende un pregiudicato piuttosto che ciò che suggeriscono i tuoi compagni di partito, questo è il minimo che ti puoi aspettare!

  25. @paolo
    veramente mi pare che la legge elettorale sia costruita su misura per il PD…e al netto delle preferenze assolute e non parziali, mi pare che la minoranza PD sia stata accontentata in tutto..
    ma quando mai FI da sola arriverà a prendere più voti di Grillo e andare al ballottaggio?
    non riesco ancora oggi a capire cosa abbia spinto FI a dare il premio di maggioranza alla lista e non alla coalizione-….
    Ma davvero Berlusconi è convinto di recuperare tutti quei voti?? io credo che l’elettore moderato non riesca a capire il comportamento di FI.
    Sconcertante è il fatto che da un paio di giorni abbiano deciso di boicottare la LORO stessa legge…
    Sconcertante è il comportamento dei 5 stelle…

  26. @Luigi
    A me pare che a due settimane dall’elezione di Mattarella (che è stata universalmente – ma non da me – riconosciuta come un trionfo renziano) si inizino a vedere le reali ricadute dell’operazione. Tutte le opposizioni si sono compattate e di conseguenza sono animate da un forte spirito battagliero nei confronti delle iniziative del Governo, ivi compresa la tanto discussa riforma elettorale…

    1. Ma l’elezione di Mattarella resta un successo del PD e di Renzi. Bisognava dare un presidente al paese.Mica risolvere la politica italiana dei prossimi 86 anni in un colpo solo.
      Ed eventualmente le ricadute dell’elezione di un presidente capace e condiviso quali sarebbero? Lo spirito belligerante che si concreta uscendo dall’aula? Uno sforzo in più?…
      A casa mia lo spirto guerrier lo si realizza rimanendo ai propri posti svolgendo l’attività di contrasto e votando, se del caso, NO.
      Poi de gustibus.Certo Sel che fa le conferenze stampa con FI nun se po’ vedè.
      Una saletta riservata con una targa CONFERENZA STAMPA DI SEL non ce l’avevano?
      La verità è che le Opposizioni,ciascuna per motivi propri, non sanno che pesci prendere.Tra scissioni,fuoriuscite,cacciate e levate di scudi, l’unica cosa che rimane loro è uno scomposto richiamo ala deriva autoritaria. La famosa dittatura che culmina col referendum confermativo.Un classico dei regimi autoritari.

  27. @paolo
    Mattarella, da come la poni tu, pare che sia un personaggio del PD, eletto con lo spregio degli altri, ma non è andata così , se quasi 2/3 l’hanno votato…
    Vedo anch’io che le opposizioni (FI, SEL,Lega, 5S,minoranza PD) si sono compattate per far crollare le riforme, nulla di nuovo.
    quello che non mi è chiaro, è come fa un partito (FI), che fino a settimana scorsa appoggiava le riforme e le condivideva, di punto in bianco a passare all’opposizione e boicottarle.
    non me lo spiego.
    gli altri ok, da sempre sono contro le riforme, e per coerenza, continuano a boicottarle (al netto delle sceneggiate in Parlamento), ma Berlusconi che sabota le sue riforme..ma dove si è visto mai?
    e chi lo vota un voltagabbana simile???
    azzardo una previsione (come quella sul salvataggio della Grecia):
    alla fine le riforme, con somma fatica, saranno approvate….ma sarà dura, durissima, perchè qui a parole le riforme da almeno 40 anni le vogliono tutti, a parole però…

  28. p.s.
    un tweet fresco fresco….di Matteo Renzi

    Gli Italiani lo sanno bene, da anni la politica discute di riforme, ma non le fa mai. Adesso non possiamo più aspettare, dobbiamo farle. Abbiamo ascoltato tutti, ma non ci facciamo ricattare da nessuno.
    La riforma sarà sottoposta a referendum. Vedremo se la gente starà con noi o con il comitato del no guidato da Brunetta, Salvini e Grillo. Andiamo avanti. Questa è ‪#‎lavoltabuona‬

    naturalmente io lo condivido, anche perchè, saremo poi noi a decidere…

  29. @Sed
    Mi riferisco in particolare ai molti articoli che celebravano il Nostro, soprattutto in relazione al modo in cui era riuscito – nella circostanza – a mettere all’angolo berlusconi. Mi pare che adesso questa manovra stia un pò ritorcendogli contro e lastricando di ulteriori e serie difficoltà la strada delle riforme.
    Quanto a SeL insieme a FI: se a tanto si è dovuti arrivare, significa che si è davvero oltrepassato ogni limite. Che il PD di Renzi intenda portare avanti riforme costituzionali (che dovrebbero essere proprietà di tutti e non di una parte sola) a colpi di maggioranza è un ulteriore segnale di quanto poco democratico sia il partito del toscano. Le ambizioni personali non dovrebbero aver la meglio sul bene comune…

    @Luigi
    Non mi pare che io abbia detto o scritto nulla di quanto tu mi atttribuisci. Il mio pensiero è piuttosto quello che ho cercato di precisare più sopra anche a Sed.
    Quanto ai tweet di Renzi, ritengo che il Paese si meriti molto di più di questa spicciola demagogia da Baci Perugina che il toscano porta avanti…

    1. Mi sembra anzi sono certa che in Commissione molti rilievi delle opposizioni siano stati recepiti ed è un fatto che il testo uscito dalla medesima portava il voto favorevole, per esempio, di FI.
      Poi certo si può cambiare opinione e strappare ulteriori modifiche in aula.Si può anche trarre profitto dalla momentanea o definitiva sottrazione di FI per piazzare qualche altra soluzione,ipotesi che da me sarebbe stata preferita.Siamo sempre in ambito di normale interazione.
      Ma se si portano 65.000 – tanti erano previsti – emendamenti è chiaro che nemmeno di normale attività di filibustering si tratta ma di semplice ammuina.. Come pure è impensabile, come ha fatto qualcuno, barattare la presenza in aula con il referendum a quorum zero o altre amenità.
      Di qui la scelta della seduta fiume per evitare lo stallo nella certezza che il tipo di dibattimento che si andava cercando non era tanto per difendere la democrazia offesa ma semplicemente per far saltare il tavolo.
      La verità è che ogni volta è la stessa solfa : non si vuole cambiare.E che si tratti di modifiche costituzionali, tassisti,ordini professionali, o innovazioni a diversa carica liberalizzante la risposta è sempre la solita : NO.
      Ora, una compagine composta da chi vorrebbe il presidenzialismo,chi il sistema proporzionale,chi non sa nemmeno lui cosa,non ci si può attendere una proposta organica e l’avvio di un serio dibattito ma solo gazzarra.
      Per questo SEL doveva muoversi per conto proprio,perché schiaffoni a parte e si sa che la pazienza scappa, resta una forza politica che non ha niente da spartire con le Stelle e con le Stalle.
      Anche io mi unisco a quelli che si stracciano le vesti per l’aula semivuota ma torno a ripetere : in democrazia si ascoltano tutti ma poi devono contare i rapporti di forza.Altrimenti governano i trucchetti e le furbizie del regolamento.E allora non vince la proposta migliore ma quelli che nel settore delle bravate ne sanno di più.

  30. @paolo
    se la riforma è passata solo coi voti della maggioranza, devi chiederne conto a chi si è tirato indietro all’ultimo momento..e che facciamo? ricominciamo da capo?
    eh no…sono 40 anni che va avanti questa tiritera, ora basta…
    Quanto al tweet, sarà pure demagogia, ma gli italiani decideranno davvero la sorte della riforma, chi l’ha detto che la voteranno? mica tutti siamo favorevoli alle riforme?
    a parole forse, ma nei fatti…..
    interessante vedere SEL, Lega e FI allo stesso tavolo…
    e ancor più interessante sentire la minoranza PD che rimpiange il Patto del Nazareno…

    1. Luigi,
      embè? Che è ‘sta fregola ?Lasciamo le cose come stanno,visto quanti bei cambiamenti abbiamo avuto?Tutte quelle leggi elettorali…..
      Essù… Contentiamoci.
      No? Subitissimo a consultare Wikipedia!
      Poi facciamo così : al bicameralismo paritario aggiungiamo :

      a) L’introduzione di referendum propositivi e vincolanti senza quorum

      b) Il vincolo per il parlamento di discutere tutte le proposte di legge di iniziativa popolare

      c) Una beeeeeeeella proposta di legge che consente a una minoranza parlamentare di sottoporre al vaglio della Corte Costituzionale tutte le leggi approvate dal parlamento.

      Per il vestito nessun problema è ancora carnevale se ne trovano di adatti.

      1. ha ragione Signora…forse ho esagerato…
        non modifichiamo nulla e andiamo avanti così, altri 40 anni in fondo cosa vuole che siano?
        e poi, in fondo, l’ultima legge elettorale è datata 2006, recentissima..

  31. La travolgente galoppata dei decenni: dai trent’anni di immobilismo ai quarant’anni di tiritera.
    Il giubileo si avvicina, io mi incuriosisco. Avrò il vestito giusto?

    Non guasta ricordare che 30 o 40 cambia poco: l’Italia ha avuto dalla Repubblica a oggi 4 leggi elettorali, le ultime tre tutte in meno di trent’anni.
    I curiosi potranno cercare se abbiamo tenuto il ritmo degli altri Paesi europei, o degli Stati Uniti etc.

    Se poi la curiosità non fosse appagata e si estendesse alle modifiche costituzionali, spero di far cosa gradita informandovi che esiste una pagina Wikipedia dedicata.
    Non vi dico quante sono per non guastare la sorpresa.

  32. @Sed
    Ma io non parlo naturalmente di FI, la cui “profonda sintonia” è stata ricercata da subito. A tal riguardo però permettimi di dire una cosa: puntare ad approvare una riforma costituzionale insieme ad un pregiudicato non è il massimo in termini di autorevolezza e prestigio della stessa. No… io dico che una riforma di tale portata va condivisa col maggior numero di forze possibile. Certo non da soli o insieme ad un pregiudicato. Ci sono personaggi all’interno del PD che meritano un rispetto ed un’attenzione certamente maggiore di quella che si è dedicata a berlusconi. E lo stesso dicasi per Vendola. Ora si è perso persino l’appoggio del pregiudicato. Francamente mi pare che si sia già da tempo oltrepassato il ridicolo.
    Io non credo affatto che non si voglia cambiare. Credo invece che quando si ha l’onore e l’onere di avere la regia di un’operazione epocale del genere, il piglio del condottiero alla “qui comando io” è quanto di più inadeguato si possa avere. Renzi sta fallendo non perchè Vendola o altri non vogliano cambiare, ma perchè lui vuole imporsi. No… sul serio: ma che Valore può avere una riforma costituzionale approvata solo da PD?

    @Luigi
    berlusconi si è tirato indietro evidentemente perchè Renzi ha fatto un errore. Anzi: più di uno. Il primo è stato puntare su un pregiudicato per fare una riforma del genere, il secondo è fare in modo di dargli la possibilità di dire: mi tiro indietro perchè Renzi ha tradito il patto. Ma da un pregiudicato cosa puoi aspettarti? Ripeto per l’ennesima volta: Renzi avrebbe dovuto prima ricercare la profonda sintonia al proprio interno. E solo dopo, forte di questa posizione, aprirsi agli altri.

    1. Che dire. Allora dovremmo aspettare la fine materiale di Berlusconi per vedere luce.Senza contare che la Destra sopravviverà e con essa una visione della democrazia che, gratta gratta,altro non è se non quella che Berlusconi esprime.
      Del resto con chi si sarebbe dovuta condividere la stesura di queste riforme?Con le Stelle?
      Stravaganze a parte,mi sembra che abbiano della democrazia un’idea differente da quella che la costituzione stessa disegna,non so con chi potranno mai accordarsi.Forse con nessuno.
      Quanto al merito,la riforma non è poi tanto male, soprattutto se collegata ad una legge elettorale – ancora emendabile – che riduce il numero dei nominati come pure richiesto da una parte dell’emendamento Gotor e dai molti che vogliono limitare il potere delle segreterie.
      Per quanto mi riguarda avrei preferito i collegi uninominale piccoli, ma, a parte questa notazione di gusto personale, rispetto alla centralità dei partiti nella formulazione delle liste, mi permetto un atteggiamento più laico di quel che mi capita di vedere in giro.
      Alla fine del ballo,la parte ultima della selezione della classe dirigente la realizza l’elettore.
      Vedremo se si riuscirà a chiudere questo capitolo con un briciolo di dignità o se rimarremo al palo di un bicameralismo inutile,di lungaggini o di un regolamento tardo barocco. E qui la fretta c’è.

  33. @paolo
    mi pare che all’inizio del percorso delle riforme, ci fu un giro di consultazioni a 360° per capire chi ci stava e chi no..
    SEL, Lega e 5 stelle hanno declinato l’invito, l’unico è stato Berlusconi, e quindi con lui andavano fatte..se poi le cose cambiano come gira il vento, non lo si può imputare a Renzi, quanto alla minoranza interna, mi pare che sia stata abbondantemente accontentata sulla riforma elettorale, ma non basta mai..anzi, ora forti del rifiuto di FI di proseguire il percorso, minaccia di non votare per far cadere le riforme.
    Vorrei precisare che non ha votato solo il PD, ma anche NCD e quelli di Scelta Civica..oltre a qualche transfugo dei 5 stelle.
    Arrivati a questo punto c’erano due soluzioni: o si andava avanti con chi ci stava, o si tornava alla partenza, come nel gioco dell’oca che dura da 40 anni…
    tu hai altre soluzioni?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *