Non è Chance il giardiniere

Non è Chance il giardiniere

Nel 1990 Sergio Mattarella si dimise da ministro della Pubblica Istruzione in segno di protesta contro l’approvazione della legge Mammì, che – unica al mondo – consentiva ad uno stesso soggetto privato di detenere più di due reti televisive nazionali. Fu tra i primi ad intuire il gravissimo azzardo di una legge che di fatto spianò la strada all’ascesa prima economica e poi politica di silvio berlusconi. Qualche anno dopo, in qualità di dirigente del Partito Popolare, definì «un incubo irrazionale» l’ingresso di Forza Italia nel PPE. Ecco perchè il Cavaliere, che è uomo che non dimentica gli sgarbi ricevuti, non ha gradito la sua candidatura al Quirinale. Chi fra i Cinque Stelle in questi giorni ha criticato la proposta di Renzi,  contesta al neo Presidente quantomeno di non essere stato sufficientemente tempestivo – come Ministro della Difesa – nel denunciare l’estrema pericolosità dell’uso dell’uranio impoverito durante la Guerra del Golfo, come queste dichiarazioni di Occhetto rilasciate 15 anni fa e rivolte al Governo D’Alema fanno intendere. Ma al di là delle speculazioni dell’ultim’ora di cui certe formazioni politiche non sanno proprio fare a meno, Mattarella – autentico coniglio dal cilindro per il premier – è persona degna di considerazione. Bene ha fatto Renzi a seguire il consiglio di Bersani e a non puntare su Chance il giardiniere, ma su una figura di alto profilo,  ferma ed indipendente, che sappia difendere la Costituzione e la legalità, e sia libero da logiche di partito. 

Rinunciando al suo importante dicastero, 25 anni fa, Sergio Mattarella dimostrò un attaccamento non comune ai propri principi ed ideali. Il suo percorso è quello di un uomo delle Istituzioni schivo e discreto, ma tutt’altro che pavido e certo non manovrabile da alcuno, in grado di interpretare il suo ruolo in autonomia e con misura. Il nuovo Presidente ha sempre fatto dell’impegno nella lotta contro la mafia e di un lavoro rigoroso al Parlamento, al Governo e alla Corte Costituzionale la sua cifra caratteristica. Oggi riesce nella titanica impresa di mettere d’accordo quasi tutti: da Vendola ad Alfano, da Civati a Casini, dai fittiani ai fuorisciti grillini. Fra polemiche, malumori, strappi e dimissioni, gli altri è bene che se ne facciano una ragione.

65 pensieri riguardo “Non è Chance il giardiniere

  1. Concordo con il tuo pensiero…credo che sia il personaggio giusto in questo momento delicato del nostro Paese, persona equilibrata, rispettabile e con una onorata carriera politica alle spalle (dimettersi in Italia non è da tutti…).
    Mi fa piacere il largo consenso ottenuto, a questo punto, a parte Salvini e i 5 stelle che comunque contano meno del 2 di picche, il vero sconfitto è Berlusconi, tradito anche da una buona parte del proprio schieramento.
    Parlare di capolavoro politico di Renzi sarebbe esagerato, certo però che gli è riuscita proprio bene :)

  2. Sono contento per l’uomo eletto che sembra davvero finalmente una persona che possiamo farci rispettare in tutto il mondo (non che Napolitano non lo fosse…); ma sono contento anche perché le ultime settimane sono state un vero e proprio trionfo politico di Renzi che, infischiandosene giustamente delle critiche che gli piovevano addosso, è andato avanti per la sua strada sapendo dove l’avrebbe portato e alla fine ha avuto ragione lui.
    Riforma elettorale portata a casa, primo uomo a sconfiggere veramente e seriamente il Silvio, unità del Partito ottenuta in collaborazione con l’unica altra persona seria dello stesso, Bersani, i vari Civati, Cuperlo, Fassina & co. messi a tacere e scomparsi dai titoli dei giornali.
    Per quanto mi riguarda, molto bene, avanti così!

  3. @Luigi
    Ciò dimostra che quando la persona è valida, solo chi è solito strumentalizzare ogni cosa si oppone. berlusconi non ha voluto Mattarella perchè quest’ultimo non ha mai avuto timore di contestarlo, anche quando farlo era assai impopolare. Grillo come al solito non ha perso occasione per fare il bastian contrario a prescindere. Salvini si è reso ridicolo con Feltri.

    @paluca
    Sinceramente non condivido questi toni entusiastici, anche perchè ritengo la nomina del Presidente un fatto contingente, che al di là dei sommovimenti di queste ore non avrà particolari ricadute nel medio termine. Ciò detto, resta comunque il fatto che Renzi ha fatto bene in questa occasione a prediligere la compattezza del suo partito piuttosto che essere nuovamente accondiscendente con berlusconi. Non aver scelto un “Chance giardiniere” come – con i soliti toni coloriti – ha detto Bersani, ma un uomo che non sarà sicuramente disposto a fare sconti a nessuno, è sicuramente una buona cosa per il Paese, prima di tutto. Un Paese che – in mezzo a tanto bailamme – ha bisogno di un Presidente fermo e rigoroso.

    1. Ma ancora non avete capito che Renzi non è mai stato accondiscendente con berlusconi ma l’ha semplicemente usato per raggiungere gli obiettivi che si era prefissato? Ma in quale occasione si sarebbe mostrato accondiscendente? Semmai è il contrario, è Berlusconi che si è sempre, suo malgrado, dover dimostrare accondiscendente con il buon Matteo!

      P.S.: posso permettermi una piccola critica proprio per la stima, il rispetto e l’intelligenza che ti riconosco da sempre? Scrivere sempre Berlusconi con la minuscola non ti fa onore.

  4. @paluca
    Allora diciamo che gli obiettivi che Renzi si era prefissato hanno snaturato l’anima del partito, spostando il suo asse politico verso il centrodestra. Ora forse ha capito che se avesse mantenuto tale direzione anche in questa occasione, avrebbe finito per tirare troppo la corda e mettere seriamente a repentaglio l’unità del suo partito. Bersani ha dichiarato che lui è e sarà sempre disponibile e flessibile fino a quando la minestra sarà preparata all’interno del partito. Forse è ora di smettere di guardare a destra per ottenere qualche voto in più.
    Circa il minuscolo berlusconiano è una critica che mi hanno rivolto anche altri. La capisco e rispetto il vostro punto di vista. Personalmente però ritengo che stiamo parlando di un uomo che ha contribuito non poco a involgarire il tessuto sociale di questo Paese. E’ fra i responsabili di vent’anni di annichilimento culturale, demolizione valoriale ed esaltazione della mediocrità che hanno creato uno strato spesso di ignoranza di cui ci libereremo (forse) fra moltissimo tempo. Senza parlare ovviamente di quanto inadeguatamente ed immeritatamente abbia rivestito per tanto tempo un altissimo ruolo istituzionale.
    Limitarsi a scrivere in minuscolo il suo nome in definitiva è ben poca cosa… pensa che c’è persino chi lo ha condannato a 4 anni per frode fiscale, considerandolo perdipiù indegno di ricoprire un qualsiasi ruolo pubblico per 2 anni. Spero che anche questa sentenza non venga considerata poco onorevole! ;-)

    1. Per carità, è una piccola scemenza e sei giustamente libero di esprimere il tuo disappunto in questa maniera.
      Però l’italiano chiede la maiuscola nei nomi e cognomi e così facendo tu rischi di adeguarti a quell’involgarimento che intendi denunciare (un po’ un cane che si morde la coda).
      Sullo spostamento a centrodestra di Renzi, se intendi aver fatto le riforme con l’appoggio di Alfano e il beneplacet di Berlusconi, allora può essere anche se ritengo che il fine giustifica i mezzi; se intendi che le riforme approvate e portate avanti siano di centrodestra allora non sono assolutamente d’accordo!

  5. Su fate i bravi : l’entusiasmo è dato dall’essere riusciti a dare un Presidente degno al Paese attraverso un’operazione di compattamento del partito prima e di coinvolgimento di altre forze poi.
    Possiamo essere felici ?Direi che possiamo.Anche perché è stato un vero e proprio gioco di squadra in cui si sono spesi tuttiAlla fine pure Napolitano ci ha messo del suo.
    A seguire non mi sembra che tra le altre candidature del PD ci fossero persone con la vocazione di fare il cameriere a Renzi. Un conto sono le stronzate (…ooops pardon quando ci vuole ci vuole) che scrive la stampa un conto è la realtà.
    Certo poi trovami un presidente del consiglio che voglia un presidente che gli mette i bastoni tra le ruote.Non esiste in natura!
    La figura di Renzi va vista nel contesto in cui si trova e in quello di provenienza, lasciando perdere assi,geometrie e categorie del tempo che fu e che si rivelano inadatte a leggere una realtà in continuo movimento. Noi oggi abbiamo fatto l’impossibile per eleggere un ex democristiano che significa Moro,il compromesso storico e tutto il resto del corredo.
    Come giudichiamo tutto ciò? Basta dire che moriremo democristiani? A me sembra che l’importante è dire che vivremo meglio.Come, si vedrà.
    E manco male che Mattarella era la candidatura secca di Vendola.Come collocare ciò?

  6. @Paluca
    Come ho detto, capisco le ragioni della tua critica. E’ un punto di vista che ha le sue ragioni d’essere. Lo spostamento verso destra del PD è frutto non solo di un’alleanza di governo con Alfano e di un’altra allenza per le riforme con berlusconi, quanto piuttosto di un progressivo distacco dalle istanze di una fetta di elettorato di sinistra che fino a un anno fa aveva come riferimento il PD. Ancora è il prodotto di un rapporto di fastidio che Renzi ha sempre avuto con la minoranza del proprio partito che fino a ieri è stata spesso irrisa e denigrata dal segretario, che in un anno ha rivolto le dichiarazioni più sferzanti non già a berlusconi o Grillo, quanto piuttosto a chi – all’interno del PD – ha osato muovere delle critiche al suo operato.

    @Sed
    Concordo e mi pare giusto sottolineare quanto hai detto sul gioco di squadra. E’ una dimostrazione che quando il PD trova lo spazio e il modo (e la volontà) per recuperare una visione unitaria è in grado di muoversi efficacemente anche da solo, facendo da traino per le altre forze. Per tornare al simpatico linguaggio di Bersani, la minestra va preparata in casa. Non credo che si abbia bisogno di cuochi che vengano da fuori a dire cosa è giusto e cosa no, visto che perdipiù il PD è il partito maggiormente rappresentativo. Smettiamo di cercare a destra ulteriore consenso e proviamo ad offrire al partito un percorso di condivisione. Sarà meglio per tutti…

    1. Io comunque una critica a Mattarella ce l’ho : e non c’entra Madonna e nemmeno l’uranio.E’ un grido di dolore e lo voglio mettere nero su bianco :
      I giudici costituzionali parcheggiano le loro auto malissimo
      Credetemi è la verità
      (Tutti quanti eh nessuno escluso)

    2. Sai, credo che il voto compatto del PD a Mattarella rappresenti proprio per quanto affermi tu una vittoria importante di Renzi. Se lo spostamento a destra tanto deprecato (continuo a non capire dove sta l’errore nel cercare di conquistare una fetta di elettorato di destra che, da una parte, finalmente consente al PD di risultare vittorioso e dall’altra impedisce che la stessa fetta finisca nelle grinfie dei vari Salvini, Alfano e Berlusconi) si sostanzia nelle critiche ai rappresentanti del partito che gli dicono contro piuttosto che a Salvini e a Berlusconi significa solo che ai primi da molta più importanza che non ai secondi.
      Mi sarei aspettato che mi elencassi una serie di provvedimenti che fossero andati contro la sinistra e a favore del centrodestra ma vedo che non l’ahi giustamente fatto in quanto questi non ci sono stati.
      Meditate gente, meditate…

      1. Rear spesso dimentica che il PD attualmente governa con la destra moderata e per quanto i rapporti di forza siano sproporzionati c’è sempre l’insignificante problema del senato.Se ne deduce che i provvedimenti assunti sono l’esito di un compromesso ineludibile.Il che di per sé sposta l’asse non tanto del partito ma della natura stessa del governo.
        Dall’altra parte c’è l’Europa che poi attualmente è il luogo delle decisioni – facciamocene una ragione – che contano, con buona pace di Alexis Tsipras cui nessuno chiede come farà a realizzare gli ambiziosi programmi con i quali ha vinto le elezioni ( se glielo chiedi ti risponde con il recupero dell’evasione fiscale,uh questa l’ho già sentita) però è taaaaaaanto de sinistra perchè accende la speranza.E pure di quella c’è bisogno.Chi dice di no.
        Ma anche va detto come nei rapporti con l’Europa Renzi abbia avviato una stagione diversa dai suoi predecessori.Insomma le stesse problematiche di Tsipras di rinegoziazione degli accordi – tranne che per la eventuale mancata restituzione del debito – sono state espresse da Renzi fin dal principio.
        Ergo i provvedimenti non sono né di destra né di sinistra,sono quelli che possono essere all’interno di questo Sudoku.Al momento non conosco sinistre al governo nel mondo che non debbano fare lo slalom tra questi fattori tra cui regna sovrana la mancanza di quattrini necessaria ad una politica sociale degna di questo nome.
        Insomma il ragazzo c’ha il carattere che c’ha ma poi riesce a portare a casa risultati di cui nessuno parla e che si chiamano Electrolux,Piombino,Terni e speriamo, camuffando l’aiuto di stato con qualche stratagemma, anche l’Ilva a Taranto, tutto questo mentre Fiat riapre a Melfi.
        In tutto trattasi di qualche migliaio di posti di lavoro più l’indotto.Certo poi nella partita anche Landini ha giocato un ruolo indispensabile ma a trattare con Federacciai c’è andato Renzi.
        Si può fare meglio?Eccome no.Di più? Idem
        Ma il punto non è destra sinistra, per quanto io ritenga vigenti le due categorie come metro di misura (magari d’altro).Il punto è applicare il principio di realtà.Questo sì che è de sinistra.

  7. @Paluca
    L’errore di cercare il consenso dell’elettorato di destra sta nel porre in essere iniziative legislative che sono fatte rispondendo a delle loro istanze e – di conseguenza – disattendendo quelle dell’elettorato di sinistra. Un esempio per tutti è quanto fatto intorno all’art. 18. A Renzi stanno riuscendo cose che berlusconi non era mai riuscito a fare perchè glielo aveva impedito il PD di allora… pensa un pò quanto sono cambiate le cose…

    @Sed
    Ma pare che Mattarella viaggi in Panda. Si può parcheggiare male anche un utilitaria? Quanto al resto, e a ciò che si fa che è inevitabilmente il frutto di un accordo: forse dimentichiamo che il PD ha numeri che non si possono comparare con quelli di Alfano… e che berlusconi sta persino all’opposizione? Al riguardo Civati segnala questo post, che mi pare condivisibile… almeno per me :-)

    1. Una sola Panda non genera scompiglio ma insieme alle altre – che non sono Panda – messe insieme si, eccome, visto che lo spazio in questione è limitato.Comunque quando vieni a Roma ti porto a parcheggiare la mia macchina lì… e se non la sistemi a modo non ti salva manco Civati .
      Eccerto che si può – e non solo parcheggiare da cristiani – ma non sempre e gli esempi citati non possono essere messi in relazione tra loro e confrontati.Le battaglie non sono mica tutte uguali altrimenti basterebbero i manuali di Von Clausevitz per vincere tutto.
      Renzi ha anche sfruttato la particolarità dell’elezione del Presidente della Repubblica.
      Questa compagine di sinistra più o meno proveniente dagli ex PDS e PCI dovrebbe interrogarsi sul perché una candidatura come Mattarella è dirompente oltre che coagulante e quella di Bersani o di Veltroni o di Fassino o di Chiamparino invece no.
      Forse che non sarebbero stati ottimi presidenti anche loro?
      Lo dico con rammarico perché nella comitiva degli ex ci sono anch’io e tanti come me che vorrebbero vedere altri spettacoli invece che imperare questa frammentazione velenosa buona solo a far governare altri 20 anni Matteo Renzi.
      Che come al solito vi meritate.

      1. Qualunque Provvedimento, Statuto, Trattato dopo un certo numero di anni ha bisogno di manutenzione.
        Dopo la manifestazione oceanica contro l’articolo 18 di Roma del 2002 ci si aspettava che un po’ di questa manutenzione fosse applicata anche allo statuto dei lavoratori, scritto in epoche lontane dalla legge 30 che aveva peraltro ridotto il sindacato a rappresentare 1/3 dei lavoratori occupati.Nulla è accaduto e atteso che le aziende hanno continuato, come sempre, a licenziare a manetta,l’articolo 18 è diventato una bandiera.
        Personalmente credo che le bandiere debbano sventolare sulle aste e che i cittadini abbiano bisogno di tutele adeguate alla realtà e al mondo che cambia.Con questo non voglio dire che tutto quello che è stato fatto non abbia bisogno di un’aggiustatina ma non saremmo arrivati fin qui se il sindacato si fosse fatto protagonista del rinnovamento.

      2. @Sed
        Ma non c’è solo la sostanza… anche il metodo che si è voluto tenere è ad esempio molto eloquente. Si è voluto dare dei segnali piuttosto chiari, sia all’elettorato di destra che di sinistra, sia ai compagni di Governo che alla minoranza interna.

    2. Il post che segnali lo condivido in larga parte.
      Ma questo, almeno per me, non basta a sminuire le scelte di Renzi: un governo dà un indirizzo politico, magari non condivisibile, ma necessariamente il suo. Sinceramente, penso che nessuno di noi si aspettasse cose molto diverse da Renzi.
      Diamogli il suo tempo e aspettiamo i risultati.
      Altra cosa è il problema di metodo.

      1. @Redpoz
        Sinceramente io mi aspettavo cose diverse. Mi aspettavo del rispetto per chi all’interno del PD la pensasse diversamente dal segretario. Mi aspettavo una volontà di tenere insieme le diverse anime del partito (che dovrebbe essere uno dei compiti principali per chiunque si metta a guidare una forza politica pluralista come il PD) che prima di questi ultimi giorni non c’è mai stata. E poi, per favore basta con la formuletta del “lasciamolo lavorare”… mi pare che un anno sia un periodo di tempo più che accettabile per trarre delle conclusioni su ciò che si è visto fino ad ora…

        1. Ah, ma traiamo pure le conclusioni. Mica dico di no.
          Dico solo che: 1) le conclusioni non dovrebbero tradursi in un “Vietnam” parlamentare; 2) i nostri giudizi dovrebbero comunque attendere una valutazione dell’impatto delle norme, che ancora non abbiamo.

          Quanto a Renzi come garante dell’unità del partito, anche sì. Ci può stare come aspettativa. Ma avevamo anche abbondanti segnali in senso opposto. Tutto qui.

  8. @Sed
    Mattarella è dirompente perchè è una figura che rappresenta precisamente quanto richiesto da berlusconi e Alfano: ossia una persona di provata competenza ed autorevolezza che non provenisse ancora una volta dal vecchio mondo di sinistra. Se Renzi avesse proposto Bersani o Veltroni il Cavaliere avrebbe avuto vita facile ad opporsi. In questo caso non ha potuto dire nulla, così come Alfano. Personalmente poi continuo a pensare che ciò che è accaduto per l’elezione del PdR è – per quanto riguarda le dinamiche interne agli equilibri del PD – fatto contingente purtroppo.

    @paluca
    Per te l’art. 18 è un ferro vecchio, per altri (anche all’interno del PD) la sua eliminazione corrisponde ad aver ridotto i diritti dei lavoratori. Da un segretario democratico ci si aspetta (almeno fino a Renzi è stato così) che si impegni per estenderli questi diritti (riuscendoci o meno, naturalmente), non che si faccia paladino della loro riduzione.

    1. Bersani e Veltroni avrebbero avuto oppositori interni soprattutto.Sta lì la debolezza. Ed è su questo che val la pena di interrogarsi.Anche perché le ragioni di questi dissensi non sono affatto politiche.
      Voglio dire : non è che tra Veltroni e il Franco Tiratore di turno del PD ci siano modi diversi d’intendere le istituzioni.Sono guerre di potere in cui si coglie l’occasione magari per regolare antichi conti.( tu non mi leggi,mio caro parcheggiatore esemplare)
      Certamente l’elezione del presidente della repubblica ha tratti speciali anche sotto il profilo istituzionale,tuttavia la strada tracciata è di lampante comprensione.Soprattutto per quelli,e sono molti,che non avendo il pelo sullo stomaco, vivono male le contrapposizioni. Visto che facce distese e felici dopo che tutti s’erano messi in moto per cercare i voti? ( a Roma si dice : andare a rimedià)

    2. Rear, come ha già ben detto Sed, modificare le norme non può essere semplicemento definito una “riduzione” dei diritti.
      Si tratta di rimodularli, adeguarli a tempi e situazioni diverse ed estenderli ad altri. Ora, siccome sappiamo tutti che la coperta non è infinita, è logico che nell’estendere diritti ad alcuni, gli altri potranno perdere qualcosa. Non è uno scandalo, anzi.
      Soprattutto, non è uno scandalo se pensiamo quanto poco la sinistra ha fatto negli ultimi anni per coloro che di diritti proprio non ne avevano.

      1. Mi piace molto quest’aria di “adeguamento ai tempi” che soffia forte quando si parla di diritti del lavoro, specie quando soffia dalle parti di chi vota, si iscrive, fonda etc. il Partito Democratico.
        Si insiste sul posizionamento “a sinistra”, sia esso moderno, riformista etc. Sinistra che, al di là dell’aggettivo, in politica sta per la posizione che si prende rispetto al dualismo capitale-lavoro.
        Avete mai sentito in giro che c’è persino chi nega il dualismo (“oggi la lotta i classe non esiste più”) perché “i tempi sono cambiati”?
        Che i tempi siano cambiati lo spiega la storia e, per quelli che non erano bravi a scuola o ne sono usciti da troppo tempo e nel mentre si sono dedicati ad altro, intervengono provvidenziali pubblicazioni tutto sommato popolari, tant’è che Piketty è diventato un best seller anche in Italia.
        Il fatto che i “tempi siano cambiati” è certamente vero, peccato che lo si pronunci prendendo il punto di vista del capitale.
        Il che va benissimo se uno viene dagli happy few. Saranno pur pochi, ma leggono tutti il blog del nostro Rear.
        Caro Rear, ti auguro di essere rentier da famiglia di rentier. Se non lo fossi, sappi che qui siamo (solo) in due.
        Lo statuto dei lavoratori non procede da Dio a Mosé.
        Interviene nel XX secolo nel momento in cui lo Stato prende atto di un rapporto asimmetrico e decide di regolarlo per bilanciare l’asimmetria.
        Il risultato di quel bilanciamento è stato un trentennio di crescita economica, sociale e culturale ineguagliati.
        Poiché gli interessi del lavoro e quelli del capitale sono configgenti, se uno perde qualcosa, inevitabilmente tenta di recuperarlo. “I tempi sono cambiati” e quindi bisogna “adeguarsi”.
        Ecco ci stiamo adeguando da un po’. Piketty per i pigri e molti altri per chi ha più tempo/voglia spiegano lo stato di salute odierno del rapporto capitale/lavoro.
        Poiché l”adeguamento” è mediaticamente più veicolabile e socialmente più accettabile se viene operato da partiti di “sinistra” (da ciò la famosa battuta per cui le macchie di sangue si vedono meno sul grembiulino rosso) si mutuano cliché di sinistra per smantellare quanto fatto. Quindi si tratta di “estendere diritti” (si era cominciato con il governo Monti, ma non era abbastanza “di sinistra”).
        Peraltro, nello specifico, resta incomprensibile la malvagità di “estendere diritti” a tutti i lavoratori delle aziende private, escludendo dagli stessi quelli del pubblico. Perché nessuno manifesta in piazza per “estenderli” a tutti?

        1. Sì, vabbè, se vuoi buttarla in caciara per far vedere che tu hai letto Piketty, fai pure.
          Ma il mio ragionamento resta corretto: le norme previste negli anni ’70 a tutela del lavoro rispondono ad esigenze che oggi si sono in parte affievolite e non tutelano questioni oggi preminenti. Punto.
          Dunque, ripensare e regolamentare nuovamente il diritto del lavoro non è uno scempio.

          1. Vai Red fagli vedere chi sei.
            (Poi nun se capisce perché la bacchetta magggica dello Statuto a un certo punto non ha funzionato più e la crescita curturale sosciale ed economica del paese s’è stoppata, parlo come al lotto xyz del Quarticciolo per essere in tema con le menti più brillanti delle Stelle)

    3. @Sed
      Certamente Bersani e Veltroni sarebbero stati vittima del fuoco amico e questo dispiace non poco, perlomeno a me. Se per “strada tracciata” intendi dire la “minestra preparata in casa”, mi pare la miglior coluzione possibile… staremo a vedere

      @redpoz
      Mi pare un discorso molto democristiano, il tuo :-) Poi è vero, la sinistra ha fatto poco anche perchè – purtroppo – ha potuto contare su numeri piuttosto esigui, con i quali ottenere qualcosa è davvero difficile.

      1. Vedi un po’ Rear che è arrivato vi è stato detto ma io vi dico nella sua variante preferita post sconfitta o figuraccia che è meriggiare pallido e assorto con ricerca occasionale di sponda siamosoooliioettè
        Glielo dici tu al giapponese perso nella jungla che la guerra è finita?
        Piano piano eh che certe notizie possono essere fatali.

        1. Ma Lei non si lamentava la scorsa volta che la volevo far passare per scema e io a mostrarLe che fa tutto da sé?
          Ora, sia gentile, ma

          Sconfitta
          figuraccia
          giapponese perso nella jungla
          la guerra
          fatali

          Lei adora farsi soccorrere e mi rende l’opera sempre più difficile o le piace proprio venire fuori così?

  9. @paolo
    il vero capolavoro di Renzi è stato quello di compattare il PD su un personaggio che di sicuro non si può definire un comunista…eppure vedere la Bindi piangere di gioia, Bersani sorridere a 32 denti, e i dissidenti interni spellarsi le mani alla proclamazione, mi fa pensare che Renzi ha imparato molto in fretta, a dispetto della giovane età, come ci si muove in politica.
    Arrivo anche a pensare che Mattarella non fosse la prima scelta di Renzi, ma, come disse qualcuno, “il fine giustifica i mezzi”.
    Quanto a Berlusconi…non succederà nulla, tornerà, da sconfitto, a sedere al tavolo delle riforme, consapevole di avere trovato un avversario scaltro quanto se non più, di lui..
    Alfano chiede la verifica…che ovviamente non ci sarà.
    Salvini e Grillo continueranno ad abbaiare alla luna..

    1. Il PD non ha bisogno di un comunista per compattarsi.
      Vi prego, smettiamola con questa idea che non risponde proprio più alla realtà: nel PD ci si parla in tanti, ci si ascolta in tanti e alla fine si arriva ad una soluzione comune, senza restare a guardare il DNA comunista o democristiano di ciascuno.

      1. @redpoz
        sono d’accordo con te..ma pare che all’interno del PD esistano ancora dei piccoli indiani comunisti che rivendicano la loro esistenza e il loro diritto a lamentarsi..
        con la differenza che dopo le varie discussioni, i piccoli indiani comunisti NON accettano ciò che ha deciso la maggioranza…

    2. @Luigi
      Concordo nel sostenere che questa dell’elezione del PdR è stata una parentesi. Dubito cheporterà conseguenze particolari, nonostante i proclami di queste ore…

      1. @paolo
        i proclami lasciano il tempo che trovano…
        non cambierà nulla…chiusa la parentesi del Quirinale, si riparte da dove si era lasciato…

  10. p.s.
    non starei troppo a romanzare sulla Panda…ora cambia tutto, e mi pare che il PDR disponga di 5 auto.
    anche Renzi, quand’era Sindaco di Firenze viaggiava in bicicletta…
    Se posso dire una cosa, credo che Renzi non avrà vita facile con Mattarella, e questo credo che sia un bene per il Paese..(fermo restando che bisogna andare avanti con le riforme).

  11. @Luigi
    Ovviamente si è citato la Panda per scherzare. Anche io ritengo che avere un PdR che non si fa mettere i piedi in testa da nessuno (Presidente del Consiglio, in primis) non può che essere un bene!

  12. @paolo
    ne sono convinto anch’io….sicuramente non è stata la prima scelta di Renzi…ma è servito per uscirne vincitore…
    un sano controllo da parte del PDR non può che far bene al Paese…
    però avanti comunque con le riforme….

  13. I tempi cambiano, ma i rapporti economici girano sempre sugli stessi perni; l’articolo 18 così come è stato trattato significa una perdita di diritti per i lavoratori. Possiamo giustificarlo in base ad altre priorità; io, da lavoratore, la considero una delle priorità assolute, e me l’hanno (praticamente) levata.
    Mi appassiona molto più di queste tiritere democristiane seguire quel che accade in Grecia e pure in Spagna. Senza gomplottismo e dietrologie alla M5sPelle , ma con fiducia e realismo.
    Trovo ottime, anche come segnale (voi mi insegnate quanto siano importanti i segnali in questa bellissima e ineludibile modernità) le prime cosette fatte e dette in Grecia, a cominciare dal tentativo di uscire dall’autoritarismo delle forze dell’ordine, problema anche in Italia piuttosto grave (ma rigurda solo alcuni sfigati rimasti agli anni 70, giovanotti un po’ estroversi come Aldrovandi, e via discorrendo).

    1. @emmegi
      ah si?
      e tu sei sicuro che nel nostro Paese se non ci fosse la Polizia armata fino ai denti ai cortei, non succederebbe nulla?
      Vorrei ricordarti che siamo italiani , e non greci….

    2. Emme guarda che i parametri greci di ordine pubblico sono assai diversi dai nostri e comunque anche con le nuove disposizioni, se aggredita, la polizia deve rispondere.
      Mo che è? Il momento greco?Te sei levato la cravatta?Non vuoi pagare i debiti?Vai in motocicletta a dirne quattro alla Troika? Con l’occasione te sei pure alleato coi nazionalisti?Fammi capire.

      1. Forse in Italia per esempio sarebbe ora di avere i nomi di alcuni agenti; cmq vorrei che me la spiegaste bene la differenza tra ordine pubblico in Grecia e in Italia, mi sembrate informati. In ogni caso, mi sembrano chiari e -diciamolo perchè sennò…-contestuali provvedimenti indirizzati a un modello sociale diverso.
        Sull’articolo 18 anche il sottoscritto s’è letto tutto, ma non è che la cosa debba per forza portare a idee comuni, o sbaglio?

        1. Beh… tu qui non hai per esempio gli squadroni di motociclisti manganellatori (i 400 della squadra Delta, che non mi risulta sciolta). Come pure il corpo di polizia non è stato addestrato sotto un regime sanguinario come quello dei colonnelli.
          Syriza ha disarmato la polizia che non porta più la pistola ma solo scudi e manganelli e proibito la presenza di agenti in borghese nonché regolato e potenziato l’attività dei gruppi di contatto,preziosi ovunque nel mondo per portare a termine le manifestazioni senza incidenti.
          Senza entrare in dettagli militareschi si sa che impartire ordini in direzione del buon senso e del non accettare provocazioni è il più importante di tutti i parametri.
          Certo che i segnali sono chiari, erano chiarissimi anche per Zapatero ma non per voler fare l’antipatica che vuol spegnere gli entusiasmi è che come per tutte le cose bisogna aspettare cosa riuscirà a realizzare Syriza la quale non consta di un’accolita si super – eroi con i super poteri ma di persone che quantunque preparate e volenterose dovranno scontrarsi con una realtà più dura della nostra. Tutto qui.E non è poco rispetto alle valutazioni.

        2. @emmegi
          io qui gli squadroni della morte non li ho mai visti…là esistono..
          là gente che va ai comizi col casco, le molotov e i sanpietrini non li ho visti..qui si..
          poi, è stata fatta UNA manifestazione…parliamone quando sarà una consuetudine.
          per farti un esempio vicino a casa mia: pensa se in Valsusa non ci fossero i presidi della polizia, cosa succederebbe…lascio a te la risposta

        3. @emmegì
          Senza bisogno di fare analogie fra l’ordine pubblico italiano e greco, resta il fatto che casi come quello che hai ricordato tu o come la morte di Stefano Cucchi restano macchie indelebili ed inaccettabili per un Paese occidentale. Renzi ha giustamente affermato che lo Stato è responsabile per la morte di Cucchi. Speriamo che non sia una delle tante dichiarazioni fatte solo per blandire la pubblica opinione e che si consegni alla giustizia chi, rappresentando la Stato, ha colpevolmente causato la morte di una persona.

          1. Cucchi è una cosa e l’ordine pubblico un’altra.Vedo anche difficile che Renzi possa intervenire su gli esiti dei processi.
            Resta inteso che nell’un caso e nell’altro ci sono codici comportamentali stabiliti che nel caso di Cucchi sono stati elusi.

            1. @Sed
              Mi pare che si parlasse della violenza delle forze dell’ordine o sbaglio? La vicenda Cucchi è terribile. Indegna di un Paese civile. Certo Renzi non può fare anche il giudice. Mi auguro solo che la sua dichiarazione, pesante proprio perchè fatta dal Presidente del Consiglio, scoraggi chi intende provare ad insabbiare la verità…

              1. Si ma la violenza delle forze dell’ordine non è protetta da Leggi.
                Le nostre anzi sono tutte tutela democratica e garanzia ( a differenza di quelle greche).
                Poi ha ragione Renzi : anche comportamenti individuali sono da ascriversi allo Stato visto che chi le compie ne è comunque un rappresentante.
                Ad ogni buon conto mentre in Ordine Pubblico giocano le circostanze ( vedi caso Landini and co…che volevano andare alla stazione e allora giù botte) nei fermi o arresti che circostanze vuoi che giochino…giusto le pistole spianate del catturando o la pericolosità accertata dello stesso.Il caso Cucchi è meno articolato del mantenimento dell’ordine pubblico.

                1. Certo che dovremo vedere cosa potrà accadere in Grecia, ma ci sono già fatti, come quello che vi riportavo.
                  Non capisco invece le pulci del distinguo continuo; che mi significa? E’ ovvio che in un detrminato paese una cosa ha un valore diverso che in un altro. Suvvia, accettate il fatto che ancora grandi cambiamenti sono possibili! :)

                  1. In tua assenza la discussione era derapata sulle differenze Italia Grecia.
                    Quanto ai graaandi cambiamenti sono possibili e benvenuti a patto di non fare come i pastori al passaggio della cometa.
                    Siamo ancora lontani dal palazzo d’inverno.

    3. Lascio Spagna e Grecia ad altri.
      Posso intervenire sull’art. 18, anzi: sul diritto del lavoro? Facciamo che posso.
      Dico diritto del lavoro perché se qualcuno si è guardato la legge delega (una pigna) come il sottoscritto, non vi troverà una sola volta nominato l’art. 18.
      Per favore, capisco anche io che sia importante, però proviamo ad impostare il ragionamento da un’altra prospettiva: è meglio, per il lavoratore, sapere con discreta certezza quante mensilità potrà avere in caso di licenziamento o affidarsi ad un lungo e complesso processo?
      Secondo me, visto che l’esito del processo non è scontato, la certezza non è proprio da buttar via….

      Questo come primo spunto di riflessione.

      1. @redpoz
        Qui altri spunti di riflessione… ai quali aggiungo una considerazione mia che va oltre la sostanza di quanto fatto sull’art.18… perchè c’è anche il metodo che si è voluto tenere che è molto, molto eloquente. Si è voluto dare dei segnali piuttosto netti ed inequivocabili, sia all’elettorato di destra che di sinistra, sia ai compagni di Governo che alla minoranza interna.

        1. Su un punto enorme sono d’accordo con Civati: quelli che si lamentano ma non si ribelleranno. Che sono un male, probabilmente il peggior male, del PD.
          E lo dice uno che a forza di ribellarsi s’è reso insopportabile a tutta la dirigenza locale.

          Premesso questo, e premesso pure che il problema di metodo lo condivido, mi rendo conto anche io che non tutto quello che il governo fa è “di sinistra” e non tutto e condivisibile. Però, personalmente, condivido abbastanza del job act e della riforma elettorale. Non condivido altre scelte, come sulle partite IVA o sul decreto fiscale o sui diritti civili, tenuti sempre a tacere.
          Insomma, non dico che Renzia stia facendo tutto perfetto, ma neanche che sbagli tutto!

          1. @redpoz
            Non credo che si debba stigmatizzare il comportamento di un uomo politico e delle istituzioni solo se sbaglia tutto (cosa che non ho mai detto)… e Renzi mi pare che motivi per essere criticato in quest’ultimo anno ne abbia collezionati diversi, almeno – ben inteso – per ciò che mi riguarda. Inutile che li riassuma… sei (bontà tua) un mio assiduo lettore e so che hai letto tutti i miei post che riguardano il segretario del PD…

            1. No, Rear, concordo anche io che siano opportune (anzi: doverose) pure critiche mirate su singole questioni.
              Ma credo anche che queste critiche debbano essere, appunto, mirate. Quando diventano strutturali e constanti, come mi pare con Civati (e lo dico con grandissimo rammarico perché continuo ad avere grande stima di lui e a condividere molte delle sue posizioni), un problema si pone.
              Anzi, più d’uno: uno è quello di un congresso che ormai è, bene o male, concluso ed una maggioranza interna che porta avanti la sua linea politica ed un secondo è quello della radicalità.
              Una massima militare recita: “chi difende tutto, non difende nulla” e a me pare che queste critiche su tutta la linea siano un pò così: non si capisce più cos’è veramente importante, un punto di dissenso ragionato e fondamentale e cosa no…

              Il che non vuol dire affatto che auspico un addio di Civati dal PD (mai nella vita!!), ma vorrei -per quanto mi rendo conto che è estremamente difficile- che applicasse un pò di principio di realtà, accettasse alcune sconfitte e provasse anche a mediare o essere più accomodante da parte sua.

              1. @Red
                Tu parli di critiche “strutturali e constanti” che diventano un problema. Non c’è dubbio. Io però la causa del problema non la vedo certo nei rappresentanti della minoranza – che in qualità di minoranza fa il suo mestiere – quanto piuttosto nel “manico”. Fino a prova contraria è il segretario che è responsabile dell’unità del proprio partito e se invece di porsi questo come obiettivo della sua azione, si produce in un esercizio – questo si davvero strutturale e costante – di denigrazione e deligittimazione di chi la pensa diversamente da lui, ecco allora che si evidenza un problema grosso come una casa. Se a questo si unisce un’azione politica che nello stile e nei fatti si spinge, come mai in passato, verso un sentire di centrodestra, sarebbe davvero strano se gli esponenti più di sinistra del partito non muovessero delle critiche rispetto a questo inedito percorso…

                1. In Civati vedo più un problema di carattere, versato all’autocommiserazione che d’altro.Purtroppo essere la minoranza della minoranza non è semplice : ci vuole un fisico bestiale, per dirla col cantante.
                  Noto anche che in virtù di tutti questi e io ve l’avevo detto perde pezzi.Non credo se ne andrà ma se non vuole essere spinto ai margini deve trasformare la lagna in progetto.Per parte mia apprezzo moltissimo la sua ironia, la sua volontà,il suo lavoro…ma fin qui più che aggirarsi con l’aria omicida – dote principale dell’esponente di minoranza porta a spasso tutto il contrario : l’aria suicida.
                  Non ha la tempra del combattente.Diciamola tutta.

                  1. @Sed
                    Diciamo che non è “cattivo” abbastanza. In questa Italia è un difetto, specie se sei un politico. Non che ci sia di che rallegrarsi della cosa, beninteso…

      2. Non c’è un licenziamento, ma i licenziamenti. Tu a quale ti riferisci?
        L’indennizzo di cui parli è quello per licenziamento senza giustificato motivo? Se non è per negoziazione diretta (lo potevi fare anche prima. “Quanto vuoi per andar via?”) ti arriva solo dopo che un giudice te ne ha riconosciuto il diritto. La trafila te la devi fare comunque e costa più a te (pardon, al lavoratore) che all’azienda
        Mi domando: se “i tempi sono cambiati” e quindi bisogna “modernizzare” in che modo essere reintegrati era adeguato in passato e oggi invece non lo è più?

        1. @matteo
          stiamo parlando nel campo delle ipotesi…
          non è ancora successo nulla.
          e voglio proprio vederlo quel titolare che caccia via un so dipendente produttivo

  14. Rear, il compito del segretario è certo tenere unito il partito, ma anche condurre una linea politica (e, nel caso, sostenere il governo).
    Qui torniamo all’eterno dilemma fra la capacità di far sintesi e quella di decidere: secondo me, con Renzi la bilancia pende decisamente, forse troppo, sul decisionismo a scapito del confronto. Ma per decenni ci siamo buttati sul piatto opposto concludendo poco…
    Eppoi, aggiungo, raramente un segretario ha avuto una simile maggioranza, quindi occorre anche porre nelle debite proporzioni l’esigenza di tenere unito il partito: un conto è una frattura 50-50, un altro una 70-30 o 90-10. Secondo me.

    @ Sed: secondo me Civati sta cercando di portare avanti un progetto interessante, questo glielo riconosco (a Bologna in dicembre, fra alcune sparate, c’erano anche molti interventi interessanti). Purtroppo, tra le sue continue dichiarazioni e l’attenzione tutta negativa dei media, il messaggio che passa è un pò diverso.

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