Seduttori televisivi

Seduttori televisivi

D’accordo. Si tratta di consultazioni locali che riguardano soltanto due regioni. Però comunque alcuni dati emersi da queste elezioni regionali sono talmente eclatanti da risultare indicativi di una tendenza che potrebbe travalicare i confini di Emilia Romagna e Calabria. Su di tutti lo spaventoso calo del numero di coloro che si sono recati alle urne, che vale in particolare per le tre formazioni maggiori e che rende il “Partito dell’astensione” di gran lunga il primo partito. Quanto al PD, che pur vince in entrambe le regioni, è difficile non imputare questo fenomeno alla  disillusione del popolo di sinistra, quello che in altre parole non accetta che si parli ai sindacati con un linguaggio alla Brunetta. I democratici emiliani in soli sei mesi, dalle europee di maggio, perdono quasi due terzi dei voti: da 1,2 milioni a circa 500mila. Un’emorragia notevolissima, una scissione silenziosa di tanti “compagni” che hanno preferito restare a casa. Affermare che l’astensionismo è secondario, come ha fatto oggi il Presidente del Consiglio, è miope e stupido e non fa onore a chi è chiamato a rappresentare le istituzioni. Sorte analoga per il M5S che raccoglie solo il 13% in Emilia-Romagna e poco più del 4% in Calabria, e per FI che in Emilia si ferma ad un misero 10%. L’unico autentico vincitore è Matteo Salvini che in Emilia conquista il doppio del consenso di berlusconi e che in questo momento appare come l’oppositore più in vista del Governo, strappando a Grillo il voto di protesta e al Cavaliere l’egemonia a destra.

Ancora una volta l’Italia si dimostra un Paese dove la televisione gioca un ruolo centrale in campagna elettorale. L’importante è apparire sempre e comunque, proponendo naturalmente un pò di sano populismo e tanti slogan ad effetto che alla TV nostrana funzionano sempre.  L’onnipresente Salvini piace perchè parla come mangia. E’ uno di “noi”. Veste con la felpa e appare come uno di quelli che puoi trovare al mercato, nella metro o al bar sottocasa. Coetaneo generazionale di Matteo Renzi, è come lui cresciuto a pane e Fininvest, tanto che entrambi già in gioventù mostrano una spiccata sensibilità per il potere ammaliatore del tubo catodico, partecipando ad alcuni quiz televisivi del Biscione, alla corte di un Bongiorno o di un Mengacci. Vent’anni dopo, alla guida delle rispettive formazioni politiche, monipolizzano i talk show, stando sempre molto attenti a dire ciò che la gente vuol sentirsi dire, utilizzando un linguaggio all’insegna della semplicità, dell’ovvietà e della retorica. Più sarcastico e tendente alla facile iperbole quello del premier, colorato con molti temini giovanili, nuovi o presi in prestito dagli inglesi, adatti ad essere ripresi dai mass media; più spiccio ed essenziale quello del leader leghista, mai superficiale, all’apparenza sempre appassionato ed in grado di toccare le corde giuste. Da noi il consenso elettorale va di pari passo con gli indici d’ascolto, quindi se si è in grado di conquistare l’Auditel, si è capaci di tutto, persino di portare il PD al 40% dei voti o di resuscitare un partito moribondo come la Lega.

58 pensieri riguardo “Seduttori televisivi

  1. Dunque, ha vinto l’astensionismo, e siamo tutti d’accordo, non dimentichiamoci però, che si è andati a votare perchè entrambe le giunte erano state sciolte a seguito di scandali, che hanno coinvolto tutti i partiti, compresi i 5 stelle…
    E’quindi comprensibile che parecchia gente sia stufa, anche se il peggior modo per dimostrarlo, è non andare a votare.lo sapevamo tutti, che ogni voto perso era un voto al PD, e così è stato…
    Su Salvini però lasciami ire una cosa: se la regola dell’astensionismo vale per il PD, lo stesso deve valere per la Lega: rispetto alle precedenti elezioni regionali, la Lega ha perso voti, non ne ha guadagnati..(come il PD e gli altri…)
    quindi non ha vinto nessuno…
    Vorrei però capire come mai Vendola che odia a morte il PD, quando si parla di regionali, comunali e un tempo provinciali, si allea sempre …come mai?? eppure il PD che si è presentato in Emilia Romagna ha come segretario Renzi…

  2. sottoscrivo assolutamente il tuo post! ma io non dimentico i rutti di Bossi, le lauree del Trota e i macchinoni del fratello, Belsito e i suoi diamanti (Salvini non gli chiede più il rimborso? ma guarda che strano) le mutande di Cota ecc. ecc. ma questo sarebbe perfino il meno.. soprattutto non dimentico che Salvini è amico della Lepen e Borghezio amico di Casa Pound..
    Non so al nord, ma qui non passeranno e francamente 8per altri motivi neanche al Sud)!
    (dopo Tor Sapienza è ricicciato all’Infernetto… hai visto Gazebo ieri? ciao
    http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-c33a1e20-9c03-4777-91dc-82f3c09254f3.html

    1. L’infernetto non è ricicciato (per i diversamente romani : rifiorito. ritornato in auge,) c’è sempre stato, come c’è sempre stata Tor Sapienza entrambi i quartieri con i noti problemi di intolleranza e degrado.Da decenni.
      Solo che grazie alla tanto vituperata televisione….anche i romani tornano ad occuparsene.

  3. Sostieni con un certo disappunto che la televisione condiziona i successi elettorali e poi con piglio tutto televisivo parli di autentico vincitore riferendoti al secondo arrivato?
    Anche tu hai imparato la canzone.
    A casa mia vince – e governa – chi arriva primo.Quanto alle analisi successive si dovrebbe parlare di dissaffezione – era in lista d’attesa già dalle primarie – attese le note vicende del consiglio regionale interamente – o quasi – sotto inchiesta o delle catastrofi ambientali rispetto alle quali i governi centrali hanno fatto troppo poco. Motivi ben più seri delle felpe di Salvini con il suo stop alle invasioni.
    Ricordo inoltre che ad entrambe le elezioni partecipava la coalizione e non solo il PD.
    Bene la Calabria, anzi benissimo.

  4. (per inciso) pare che Alan Fabbri antagonista di Stefano Bonaccini sia un buon sindaco,quindi un candidato spendibile in parecchie direzioni.
    Non nego che Salvini gli abbia tirato la volata,ma che di sicuro gli elettori emiliani hanno potuto contare su una figura credibile, non solo sulla Pubblicità Regresso di Salvini.

  5. Ah…naturalmente Salvini, con felpa d’ordinanza e tablet, ieri sera era in tv..:)
    Stasera me lo aspetto da Floris..insieme a Landini..

  6. @Luigi
    Ritengo che la Lega abbia raggiunto un risultato storico. In Emilia conquista quasi il 20%. E’ il secondo partito dopo il PD e ha quasi il doppio dei voti di FI. Nelle precedenti regionali del 2010 aveva ottenuto il 13,67%, mentre nelle Europee di 6 mesi fa, invece, aveva preso appena il 5,04%. Mi pare – ribadisco – che Salvini sia il vero vincitore di questa tornata, con buona pace dell’astensionismo.

    @giovanotta
    Gli esponenti della Lega che citi si sono resi protagonisti di scandali che hanno portato il Carroccio sull’orlo del baratro. Motivo di più per giudicare il successo di Salvini in Emilia come davvero straordinario. Salvini sta cercando di dare un respiro nazionale al suo partito, puntando a diventare il vero leader della destra del futuro. Come Renzi vuole profittare del decadimento inarrestabile di berlusconi e pescare voti da quel bacino lì. Per farlo, oltre a contare sul suo appeal mediatico, deve necessariamente smorzare tutti i toni separatisti del suo partito e cercare di fare breccia anche al centro e al sud. Non escludo ci riesca.

    @Sed
    Parlo di Salvini come autentico vincitore perchè semplicemente riporto un fatto. La cosa – ovviamente – non mi fa piacere, come non mi fece piacere un anno e mezzo fa il successo dei Cinque Stelle (di cui adesso con non poca soddisfazione registro il declino). Purtroppo il becero populismo raccoglie il voto di protesta che in Italia è molto diffuso. Certo la coalizione… capisci bene però che in una coalizione al cui interno il PD raccoglie più del 95% dei voti (mi riferisco in particolare all’Emilia) il peso specifico delle altre formazioni è (purtroppo) ben poca cosa. Io credo infine che l’astensionismo, specie quando è di questa straordinaria portata, non sia mai un elemento che possa definirsi secondario. Dispiace in modo particolare che così lo liquidi il Presidente del Consiglio che dovrebbe proprio muoversi nella direzione di restituire fiducia nella politica e nelle istituzioni. Fortunatamente dentro il PD ho ascoltato commenti ben più lucidi del suo, come quello di Prodi, Bersani o Civati.

    1. Allora sei più televisivo di me.Il fatto è, caro Rear,che ha vinto il PD mentre che Salvini sia il vero vincitore è la classica manipolazione ovvero abbellimento ed infiocchettamento della notizia. Niente di male.
      Voglio dire: inutile prendersela con l’audience a dispetto dei contenuti quando noi stessi utilizziamo categorie e modalità televisive pur non possedendo telecamere né dovendo vendere spazi pubblicitari.
      Altro esempio lampante è la tua commentatrice che condivide tutto il tuo Post e poi t’invita a guardare una trasmissione televisiva peraltro di intrattenimento e/satira per informarti meglio sulla situazione dell’Infernetto. Non trovi un filin contraddittoria la cosa?

    2. @paolo
      sicuramente fa scalpore il risultato della Lega in Emilia Romagna, non c’è dubbio..ma parlare di trionfo mi pare esagerato (come dice Salvini)..sul crollo di FI si poteva scommettere, come sulla vittoria scontata del PD..oggi però diamo per scontato le vittorie del PD, dimenticandoci che fino a poco tempo fa molte regioni erano in mano al centrodestra…

  7. @Sed
    Se fosse vero quello che sostieni sarebbe comunque un elemento che rafforza il mio pensiero. Se anche chi comprende il potere manipolatore dei media (la maggior parte non ne è in grado), poi in qualche modo utilizza una rappresentazione tipica dei mezzi di informazione, significa soltanto che l’indottrinamento è molto subdolo e radicato. Io onestamente non so dire se sia davvero così. Forse sì. O forse, più semplicemente, sostenere che Salvini è il vero vincitore è un modo per registare l’aspetto più sorprendente di questo turno elettorale (che il centrosinistra vincesse se lo aspettavano tutti). Un aspetto che potenzialmente può ribaltare gli equilibri a destra, dopo vent’anni di egemonia berlusconiana. Mai da quando il Cavaliere è sceso in politica infatti, un altro partito dell’area a cui FI appartiene (e con cui è stata a lungo alleata) prende il doppio dei suoi voti. E’ fatto non da poco. Direi quasi epocale. Che il centrosinistra vinca in Emilia e Calabria non contiene in sè alcuna possibile conseguenza di così enorme impatto a livello nazionale. Mi pare un dato che tutti possono cogliere, non solo i mezzi di informazione.

    1. Beh… all’osso, sono vittorie che possono migliorare la vita dei cittadini di quelle regioni.Non è poco.
      Quanto al resto la televisione è un mezzo enorme,di cui come sinistra,ci siamo resi conto relativamente da poco, spesso sottovalutandone gli aspetti e le potenzialità. La più grande agenzia culturale del paese (e mica solo del nostro) entra in tutte le case e più che dirti cosa devi votare in appositi trasmissioni,determina il clima,il linguaggio,le categorie di valutazione e lo fa utilizzando tutti i programmi dalla fiction più scema, al talk più urlazzato,al contenitore più vacuo.
      Non andarci significa non esistere per una vasta fetta della popolazione.Ma andarci significa adeguare il linguaggio,arricchirlo di suggestioni .Vedi bene come magnifici oratori come Rodotà,in televisione ti fanno venire il latte alle ginocchia.
      Per esempio io sono contenta che Landini si faccia conoscere e vada piazzando concetti per trasmissioni.Meno quando si fa trascinare dalla foga e si mette a straparlare pure lui.
      Quanto a Salvini poveretto che deve fà? Gli hanno affidato una mission impossibile , svolge il compito facendo leva su pulsioni semplici ma ti pare a te che nel terzo millennio lo “stop alle invasioni” possa avere una qualche possibilità di successo?
      La Lega è responsabile di un atteggiamento culturale – secessioni,logica angusta del territorio,devolution – piccolo piccolo che ha fatto male a questo paese quasi quanto ne ha fatto Berlusconi. E manco male che nella nuova versione una parte di tutto questo bagaglio è sparito.Meglio il fidanzamento con la Destra peggiore.Più innocuo elettoralmente e culturalmente.

  8. @paolo
    mi sorge spontanea una domanda: ma se come sostengono i riottosi del PD, l’astensione è contro Renzi, mi spieghi come mai SEL ha preso poco piu del 3% (alleato del PD tra l’altro), e Tzipras il 4%?? se doveva essere un voto di protesta da parte della sinistra radicale, mi pare che si sia scelto il modo sbagliato..non era più opportuno votare i presunti partiti di sinistra?
    e se non è successo, cosa vuol dire?

  9. @Sed
    Sono assolutamente d’accordo. Del resto non è possibile prendere il 40% dei voti senza fare una comunicazione più che efficace. In televisione soprattutto, ma non solo. Sono d’accordo anche sul discorso riguardante la Lega, che peraltro ha contribuito non poco all’imbarbarimento del linguaggio politico, a partire dal celodurismo di bossiana memoria in avanti.

    @Luigi
    Il PD in Emilia ha perso 700.000 elettori in 6 mesi. Mi pare un dato rilevantissimo. La Sinistra che corre sparpagliata ha da anni bene o male quelle percentuali lì… che vanno dal 3% al 6% più o meno, dipende dall’annata. Come si è detto tante volte qui, la Sinistra avrebbe bisogno di un progetto unitario e di un nuovo leader capace di aggregare intorno a sè tutta quell’area politica. Uno che abbia una forte presa popolare e sappia sedurre i media. Allora sì che potrebbe godere di risultati decisamente migliori e sicuramente incidere molto di più nella vita politica italiana.

  10. @paolo
    ma finchè i presunti esponenti della sinistra, o quelli che si definiscono tali, rimangono nel PD, questo non succeder mai..
    E’ inconcepibile il loro comportamento ieri alla Camera, semplicemente assurdo: sono scappati dall’Aula per non votare: ricordo che al mio paesello, un esponente del PD era contrario a una delibera del consiglio comunale, votò contro la delibera, e 5 minuti dopo si dimise.
    ho stima per quel consigliere, un pò meno per i conigli che si astengono e non prendono mai una posizione netta e chiara..
    si può e si deve dissentire, ma poi ci si deve comportare di conseguenza: e questi sarebbero i futuri aspiranti della nuova sinistra ?
    lo sappiamo entrambi il perchè non se ne vanno…

  11. quanto ai 700.000 votanti in meno, si impone una riflessione, seria, e credo che ci sarà…so che è stato convocata una riunione del PD proprio per parlare anche di queste cose…

  12. @Luigi
    Sono in totale disaccordo. In un mio post dello scorso dicembre (quindi in tempi non sospetti) sostenevo che al segretario del partito spettano onori ed oneri. Fra questi ultimi c’è sicuramente la responsabilità di far coesistere le diverse anime, dando spazio e soprattutto legittimità anche a chi la pensa diversamente. Se oggi le spaccature all’interno del partito sembrano sempre più insanabili (si legga al riguardo l’intervista della Bindi al Corsera di oggi) la colpa è solo del Segretario, il quale non ha saputo ben interpretare una delle funzioni più importanti del suo mandato: salvaguardare e garantire il pluralismo. Da quando ho scritto quel post – ormai un anno fa – Renzi ha gestito la propria leadership in modo autoritario, sistematicamente e certo provocatoriamente. Se oggi la Bindi si spinge a paragonarlo “a Grillo, a Salvini, a Berlusconi dei primi anni” significa che non ha saputo interpretare il suo ruolo di segretario di un partito come il PD. Se si ritiene che il PD debba diventare un partito patronale come FI, M5S o Lega, allora si è proprio sbagliato tutto.

    1. Figuriamoci L’Analisi del voto è come Pasqua e Natale,nemmeno la Rottamazione più devastante potrà distruggere il Santo Rito, occasione di redde rationem e strumentalizzazioni a piacere. (prima durante e dopo Renzi : il presepe è il presepe)
      Solo che qui, pur con tutte le critiche e le osservazioni del caso,un segretario che vince cinque elezioni su cinque sottraendo spazi alla destra non si può crocifiggere troppo senza rischiare il ridicolo.
      Ogni persona seriamente intenzionata a capire – e non a rimpallarsi le colpe – sa che la disaffezione a sinistra è un fenomeno variegato (nonchè ultraventennale) all’interno del quale giocano elementi i più diversi.Inutile ripetere il rosario dei fenomeni meccanici del tipo : siccome hai litigato con Camusso,tenuto in braccio l’orso polare e mangiato il gelatino in pubblico, queste sono le conseguenze.Non è così che funziona.Alla fine del ballo,anomalia delle anomalie il candidato presidente era di una corrente non renziana (area dem ,se non ha cambiato parere stanotte)
      Quanto alla Bindi col suo Ulivo,mi spiace per lei ma propone una soluzione che a livello nazionale, tragicamente, non ha funzionato – nel 2006 gli elettori erano nauseati dai nostri governativi litigi e anche noi non ne potevamo più – senza considerare che se alla valanga innovativa – vera falsa, o mediatica che sia- opponi un modello antico e pure fallimentare,Renzi apparirà sempre più giovane,veloce,smart e vincente.
      Non ci vuole l’esperto di comunicazione per capirlo.

  13. @Sed
    Il riferimento all’Ulivo è certamente controproducente. Tuttavia la Bindi è solo l’ultima in ordine di tempo a rilasciare dichiarazioni di fuoco circa il suo segretario e in qualche misura a paventare una scissione. Spia di un malessere all’interno del partito che mi pare sia sempre meno arginabile. Certo, le elezioni si vincono, ma a quale prezzo? Sottraendo spazi alla destra come affermi tu, o spostando l’asse del partito a destra, come invece ritengo io? La gestione stessa del partito è una gestione leaderistica, tipica dei partiti di quell’area. Sicuramente da Veltroni in avanti la coesistenza fra l’anima post democristiana (allora minoritaria) e quella post comunista non è mai stata armoniosa, ma è indubbio che da quando Renzi è il segretario del PD le istanze di quella oggi è diventata la minoranza sono sempre state viste con fastidio e trattate con arroganza. Forse – come si è già detto – l’obiettivo di Renzi è proprio quello di rompere il giocattolo. Buttare fuori “i comunisti” e legittimarsi in questo modo ancor di più presso l’elettorato di centrodestra. Se così effettivamente sarà, sarà ricordato come il segretario che ha posto fine al PD come lo si è sempre conosciuto.

    1. La convivenza delle due anime è sempre stata problematica.Senza contare che a gestire le varie differenze è sempre stato posto una figura di capace Federatore .
      Ora,mi pare che a Renzi,in questo senso, difettino le qualità necessarie.
      E tuttavia nessuno sgarbo allo Statuto è stato fin qui fatto.Diciamo che a rendere supponente il personaggio ,è più una precisa volontà provocatoria che una trasgressione alle regole scritte (condivise e votate).
      Credi: Il segretario non deve armonizzare, deve garantire la convivenza (anche quella più problematica)
      Oggi il dissenso nel Partito vale il 20% più il 10 di Civati.In parlamento però abbiamo ancora la compagine uscita dalle primarie vinte da Bersani,lo abbiamo pur scritto quando Renzi si aggiudicò il Partito che si sarebbero verificate discrasie. Morale : mentre sappiamo che al dissenso parlamentare corrisponde un dissenso nella società non sappiamo in che misura e con quali volontà, né se lo stesso dissenso si possa trasformare in Forza politica organizzata.
      Francamente non vedo spazi a sinistra che possano essere riempiti da una compagine omogenea e forte.Non c’è progetto e non c’è leader a meno di voler considerare Landini un possibile candidato ma a parte le pessime esperienze di sindacalisti prestati alla politica,mi pare che il Nostro abbia più interesse a guidare la CGIL che una piccola formazione, la quale anche nelle più rosee previsioni dovrebbe comunque dialogare e fare i conti col PD. Tanto vale restare – come dice Bersani – tutti dentro e risolvere il problema all’interno.

  14. @paolo
    la Bindi che rievoca l’Ulivo..hai detto tutto, siamo alla follia pura, dopo il disastro del 2006, che senso ha riproporre una simile soluzione? ma poi perchè? per fare un favore a chi? alla Bindi e soci che non hanno intenzione di andarsene?
    ma se si sento no così lontani dal PD, ma chi glielo impedisce di formarsi l’ennesimo partituncolo di sinistra?
    basta minacce, ripicche, ostruzionismo…
    quanto a Renzi, durante le riunioni del PD, avrai notato che tutti, dico tutti, hanno libertà di pensiero e di parola..dopodichè, si vota, e si fa cosa decide la maggioranza…mi spieghi perchè fino a Bersani funzionava così, e oggi dovrebbe cambiare?
    sul job act, si è cercato in tutti i modi di venire incontro alle richieste della minoranza, sulla legge elettorale, si è venuti incontro alle richieste della minoranza, come fai a dire che non c’è dialogo? c’è, solo che siamo al punto che certi personaggi tipo Fassina, Civati e forse Cuperlo (non lo vedo fuori dal PD) cercano in tutti i modi di sabotare il Governo..e questo non è molto corretto.
    prendano esempo dal piccolo consigliere del paesello mio..se ne vadano.
    E’ chiedere troppo?

  15. @Paolo
    lasciando perdere la Bindi, ti faccio leggere la lettera che il Presidente del PD ha scritto a Cuperlo, dopo ciò che è successo ieri….

    Oggi Gianni Cuperlo mi scrive una lunga lettera sulla sua pagina Facebook. Qui la mia risposta

    Caro Gianni ,
    ho letto con attenzione la tua lettera e ti ringrazio per aver trovato il tempo di scriverla e di rivolgermi critiche così dure e puntuali. Ci tengo a darti una prima delusione: quelle parole le ho dette e le ho dette perché le penso.
    Vedi caro Gianni, ieri è successa una cosa molto grave. E per me dolorosa. Dopo mesi di discussione, dopo un impegno collettivo nella modifica di un testo importante, dopo un paziente lavoro di sintesi, al momento del voto finale una parte del nostro partito ha deciso di non rispettare le scelte e il lavoro che tutti insieme avevamo fatto.
    Tu ricorderai che all’inizio di questa legislatura io più di altri avevo perplessità sulla scelta di far nascere un governo insieme a Berlusconi. Ricordo un colloquio che ebbi con te in parlamento, in cui mi spiegasti che in quelle condizioni e dopo una decisione assunta collegialmente, non si poteva che bere l’amaro calice. Perché proprio nei momenti difficili è doveroso farsi carico collettivamente delle responsabilità, anche se non si condividono quelle scelte.
    Ti ascoltai, caro Gianni, perché quelle tue parole venivano da lontano, da una cultura politica antica che in questo paese ha sempre contraddistinto la sinistra italiana. Ieri ho visto tanti nostri parlamentari farsi carico di una scelta difficile. Con grande dignità e con grande passione. Qualcuno si è commosso per la tensione. Ma tutti erano convinti che si doveva difendere il lavoro fatto insieme per migliorare il testo. Anche chi aveva dei dubbi su questo o sul quel passaggio. E –come sai bene- su alcuni aspetti li avevo anche io. Lo hanno fatto perchè il jobs act è cambiato in meglio e oggi è un provvedimento utile grazie al lavoro di tutti.
    Quelle centinaia di nostri parlamentari che ieri hanno fatto quella scelta difficile sono la ragione per cui qualcuno ha potuto distinguersi senza che accadesse nulla di irreparabile. Beh, caro Gianni, fattelo dire: oggi credo che siano quelli ad aver interpretato al meglio la mia idea di partito; mi permetto di dire, ricordando quel colloquio sul governo Letta, la nostra idea di partito. Se tutti ci comportassimo come ieri avete fatto voi, questo partito diventerebbe uno spazio politico, e non un soggetto politico (per citare Bersani). E non durerebbe a lungo.
    Ma c’è un altro aspetto che mi colpisce della tua lettera. Forse è utile approfondirlo. Io non sono “entrato in maggioranza” per il semplice fatto che per me non esistono più una maggioranza e una minoranza del Pd: esiste il Pd, in cui ci sono donne e uomini liberi che si impegnano, pensano, combattono per migliorare la situazione del nostro malandato paese. Caro Gianni, il congresso è finito l’8 dicembre, quasi un anno fa. Dal giorno dopo ho lavorato per unire il partito, non la minoranza del partito. Questo non mi ha impedito di segnalare al segretario i suoi errori – ne ha fatti tanti e occhio e croce ancora ne farà. Quando arrivò il testo del jobs act fui il primo a criticarlo duramente e a proporre delle modifiche radicali. Che sono arrivate. Perché quando evitiamo di farci le caricature, riusciamo persino ad ascoltarci e a lavorare insieme. Tu hai legittimamente un’idea diversa, credi si debba costruire una forte minoranza che tiene viva la divisione congressuale. A me sembra un modo sbagliato e fragile di battersi per le proprie idee. Un modo subalterno, che rischia di obbligarti ad essere pregiudizialmente contrario e a negare la possibilità di fare sintesi. Perché se quella sintesi si verificasse, verrebbe meno la ragion d’essere di una tale posizione. Ti conosco da anni e so che non è questo che vuoi. Ma ancor più perché ne sono consapevole, non posso condividere nel metodo e nel merito la tua, la vostra scelta di ieri che purtroppo a me è apparsa esattamente come l’ho descritta nelle parole che tanto ti hanno fatto arrabbiare.
    Spero vorrai riflettere su queste mie poche righe.
    Matteo

    (la lettera di Cuperlo la trovi sulla sua pagina fb..)

    1. Oddio, di nuovo l’immagine (il presagio) dei piccioni a cui lanciare briciole di pane in Piazzetta Sandro Bondi (“Avanguardia“).
      Mo’ tocca constatare che persino Orfini (Orfini!), passetin passettino, si avvicina alla targa su di una via, uno slargo, o forse financo un premio letterario.
      Cioè questo apre le braccette e altro non fa se non constatare: “Ma non avete votato i Trattati EU, il Governo Monti, la riforma Foriero, il Fiscal Compact, il pareggio di bilancio in costituzione? E uscite per il JobsAct, che altro non è che il naturale sviluppo del percorso precedente costruito a suon di voti in aula?”
      A pensarci bene, sarà più probabile vedere dedicare ad Orfini un premio per il breakthrough in medicina. (“Certificò che la verginità, una volta persa, non torna più”)

  16. @Sed
    Personalmente non vedo proprio come si possa risolvere il problema dall’interno, almeno fino a quando Renzi sarà segretario. Vero è anche che per adesso non si vede neppure all’orizzonte un personaggio che possa prendere le redini della sinistra. Landini e Civati sono persone responsabili e serie ma non mi pare abbiano tutte le caratteristiche necessarie per guidare una forza organica e coesa che sia in grado di puntare a superare il 10% dei voti. Qualcosa però dovrà pur succedere… occorrerà trovare una soluzione “sub-ottima” perchè dubito si possa andare avanti così ancora per molto tempo…

    @Luigi
    Relativamente a Renzi io ho notato molte altre cose rispetto a quelle che hai notato tu… ma lasciamo stare. Quanto invece al resto, ho letto sia la lettera di Cuperlo che la risposta di Orfini. Quest’ultimo non mi pare smentisca di aver definito i deputati che dissentono da Renzi delle primedonne… e questo mi dispiace moltissimo. Detto dal Presidente del Partito, che dovrebbe essere organo super partes, è cosa oltremodo riprovevole. Il passaggio poi in cui sostiene che non esiste una maggioranza ed una minoranza mi pare preso paro paro dal libro Cuore di De Amicis. Tanta retorica, ma poca onestà intellettuale. Il riferimento alla “sintesi” infine, più che a Cuperlo andrebbe fatto a Renzi, che in qualità di segretario ha – ripeto per l’ennesima volta – la responsabilità di garantirla.

    1. Tutta questa fatica e sofferenza per un 10%, in epoca di maggioritario?In un paese che non è di sinistra manco se lo preghi?
      La proposta dell’Ulivo dovrebbe far riflettere.Perché tutta questa gente che nominiamo come possibile leader non è soffra di mancanza d’idee o che sia stupida…. è che a connettere tutti i dati : numerici, non numerici, economici, politici, culturali…la situazione che ne emerge offre assai poco. Ergo per scalzare Renzi dal Partito ci vogliono i congressi – ne abbiamo appena concluso uno…pietà di noi – e soprattutto i consensi. Nel mio, magari limitato, orizzonte non vedo grandi sommovimenti,vedo carteggi – ma si può? – tra il presunto capo della banda e il Presidente del Partito e tremo all’idea che questa diventi un’abitudine.
      E vedo disorientamento, numerose nobili testimonianze e gesti simbolici, il che finisce col segnare ogni operazione col marchio dell’Inefficacia. Che amarezza.

  17. @paolo
    ma se contestiamo pure il presidente super partes, allora è finita…tutto si potrà dire di Orfini, ma non che sia un renziano.
    molto semplicemente, i cani sciolti hanno fatto fare una pessima figura al PD..mi pare il minimo riprenderli sul loro comportamento, non ci vedo nulla di strano, anzi, mi sarei stupito del contrario..
    la sintesi è garantita dalla democrazia del partito, ma se chi è in minoranza non accetta le condizioni..
    Renzi sta facendo molti errori, dice molte stupidate, ma rimane l’unico che cerca di fare le riforme..poi dire la stessa cosa dei cani sciolti?

  18. p.s.
    naturalmente, si ben chiaro, le discussioni qui dentro tra me e te, sono sempre serene e pacate, e mentre sorseggiamo una PELFORTH al Bar dello Sport :))

  19. @Luigi
    Ma se il presidente non si dimostra super partes, arrivando ad accusare chi dissente dalla linea della dirigenza di farlo non perchè animato da una differente visione politica, ma per manie di protagonismo o di strumentale interdizione, beh… si può dirlo o no? Io credo che tutto si possa dire di Civati o Cuperlo, tranne che siano intellettualmente disonesti…

  20. @paolo
    allora..il presidente Orfini è stato eletto a maggioranza ok? e mi pare che fossero tutti d’accordo sul suo nome.
    gli è stata chiesta spiegazione su una sua affermazione, e lui l’ha data…dov’è lo scandalo?
    a mio avviso ha datola miglior risposta possibile, considerando gli eventi, vogliamo dirlo o no che l’uscire dall’aula è stato un gesto ignobile? Oltretutto dopo che Guerini si era speso a loro favore introducendo delle modifiche richieste, e accettate dal Governo…hanno fatto finta di dirsi soddisfatti per aver accettato le loro richieste, ma nei fatti, avevano già in mente di sabotare il job act.
    questa si chiama disciplina di partito?

  21. @Sed
    Beh… ho detto sopra al 10% perchè non volevo fare il fanatico, ma confido che – con le premesse di cui sopra (al momento inesistenti) – si possa fare ben di meglio. E poi se Alfano sta al governo con un 2% significa che tutto è possibile. Ammesso che si vada al voto con l’Italicum, dubito che qualcuno possa farcela al primo turno (non ritengo cioè che il PD possa ripetere l’exploit delle Europee). A quel punto starà a Renzi decidere se correre da solo anche al ballottaggio, oppure apparentarsi con un’importante formazione di sinistra che può garantirgli una vittoria sicura.
    I congressi? Col meccanismo delle primarie, l’unico modo in cui Renzi può perdere nei prossimi 10 anni è che decida di non ricandidarsi.

    @Luigi
    Lo scandalo sta in quanto ti ho scritto ai miei due commenti precedenti…

  22. @paolo
    quindi il presidente del PD doveva schierarsi a favore di chi sta sabotando governo e partito?
    la disciplina di partito è sparita…

  23. Il meccanismo delle Primarie? Quello cioè secondo il quale chi prende più voti vince? Vuoi dire la democrazia.Altrimenti cosa?
    Per realizzare quel che dici tu alle politiche ci vorrebbe un bel proporzionale – che non mi pare in programma – unitamente alla capacità di un Craxi che con percentuali ridicole faceva l’ago della bilancia.Ma si trattava di Craxi,per disgrazia o per fortuna ,non vedo alcuno all’altezza.
    Fortunatamente Il doppio turno è sorretto da altri meccanismi Hai mai visto Melenchon influenzare Hollande?I Verdi?Il PCF? Tutti parenti. E senza accordi preliminari.
    A meno di votare Sarkozy consegnando il paese alla destra.Ovvero di dire ai propri elettori state a casa.Che per un partito politico e per giunta di sinistra non è il massimo.
    Traghetta il tutto in Italia e vedrai che manco col 15 % si realizzerebbe quel che dici tu.Atteso che poi gli elettori non sono soldati e non è detto che se il partito dice votate quello al secondo turno obbediscono ciecamente (vedi ballottaggio Rutelli / Alemanno)

  24. Come direbbe Renzi?
    Signori miei, guardate che gli eletti non sono soggetti a disciplina di partito. Attenzione a non confondere eletti con iscritti. Partito con Gruppo parlamentare.Con avvertenza,infine, che anche per gli iscritti la disciplina è stata sostituito dal senso di responsabilità.

  25. @Luigi
    Sarebbe bastato che il Presidente non avesse detto quello che ha detto…

    @Sed
    Io non sono d’accordo. Del resto tu stessa in tuo commento al precedente post scrivevi: “Non è che il doppio turno impedisca di per sé le larghe intese. Anzi : tra prima e seconda tornata sono previsti endorsement e accordi ufficiali. La differenza,non da poco, semmai starebbe nel fatto che eventuali intese verrebbero sottoposte al giudizio degli elettori. E lì capisci bene che la musica cambia…”
    Io sono più che convinto che quando si andrà a votare la destra avrà avuto modo e tempo di riorganizzarsi e “l’effetto Renzi” si sarà un pò ridimensionato. Penso che una sinistra che valga sopra il 10% possa costituire un forte alleato (un tempo avrei aggiunto anche “un alleato naturale”) per un PD che da solo potrebbe anche correre il rischio di perdere.

    1. O che pazienza.Quella era un’astrazione.E siccome il doppio turno è bello perché vario secondo un’altra astrazione l’appoggio viene offerto senza contropartita semplicemente per non consegnare il paese all’avversario. Ce lo vedi Vendola o Landini dire o mi dai il Ministro o voto Salvini? O la sottocommissione altrimenti voto Fitto? .O peggio : cari elettori fate come ve pare?
      Che vizio avete voi de sinistra volete sempre aver ragione anche con due voti e mezzo.Calma con i film.Nessuno sa cosa succederà quando si andrà a votare non sappiamo la legge,non sappiamo i leader,non sappiamo quali altre diavolerie s’inventeranno in Europa per metterci in croce e voi già correte col 10% sicuro in tasca.Ancora dovete fare il partito e già trattate l’endorsement.
      Non si fa prima a dire che Renzi ha vinto,continua a vincere e vediamo che possiamo fare per conservare la specie in estinzione?

  26. @paolo
    non capisco come sia possibile, qualora i “desperados” se ne andassero a prendere il loro bel 10% altrove, che alle elezioni, dopo che se ne sono andati per incompatibilità con il PD, possano essere alleati ..alleati per cosa? per fare come adesso?
    e allora cosa serve andarsene? ci siamo già passati per un’esperienza simile, nel 2008..e proprio grazie a quelli di “sinistra”..su questo Renzi è stato chiaro:basta partitini che poi ti prendono per la gola..basta davvero.
    quindi niente alleanze, ognuno va per sè, niente apparentamenti ..un film già visto..
    si vince da soli, si perde da soli…ma se si vince, si governa senza nemici interni.

  27. Tralascio, almeno per il momento, di toccare il tema della televisione, che abbiamo già tante volte affrontato.

    Mi interessa di più riflettere sul dato elettorale.
    Credo che, come scrive questo post https://bortocal.wordpress.com/2014/11/25/dove-sono-finiti-gli-elettori-di-berlusconi-676/ , buona norma sia confrontare elezioni simili, quindi regionali 2010 con regionali 2014.
    Premesso che, a mio giudizio, ha giocato un grande ruolo anche il fattore tempo (non si era mai votato in novembre, e tanti manco sapevano ci fossero le elezioni…), mi pare al netto della perdita di voti del PD, il dato più interessante sia quello di Forza Italia.
    Più che una perdita, un tracollo.
    Ad occhio, i non-elettori di area FI rappresentano la larga maggioranza di astenuti che al turno precedente avevano votato….
    Quindi, pur riconoscendo un problema anche nel PD, mi pare che l’indicazione maggiore sia che una larga fetta della destra non si sente rappresentata in questo momento.
    Il che può voler dire tante cose: a) che comunque Renzi non li ha conquistati; b) che Alfano e NCD non hanno appeal; c) che potrebbero tornare a votare se Berlusconi (o chi per lui) torna in sella.
    Sarebbe anche da indagare le ragioni di questa astensione: lo fanno perché “liberali” (il che però non spiegherebbe perché non hanno votato PD di Renzi) o perché sempre parte di quella destra populista? Propendo per la seconda risposta, che si ricollega anche ai voti guadagnati dalla Lega…

    1. Hai ragione Red quantunque l’aritmetica elettorale ha i suoi limiti.E da sola non può risolvere tutto.
      Primo limite quello che nei cinque anni intercorsi tra una elezione regionale e l’altra sono successi tali sconvolgimenti che, per esempio, il dato puramente numerico delle Stelle che guadagnano effettivamente voti rispetto alle regionali precedenti, non si armonizza molto con quel che realmente accade nel paese .Tant’è che Grillo evita di cantar vittoria e tanto per cambiare procede spedito verso le consuete epurazioni.Suo must in assoluto.
      Quanto all’astensione, diciamo che nel mondo che cambia votare è un diritto ma non un dovere.
      Che il voto ideologico di appartenenza sopravvive solo nelle Comunità Protette e che alla luce di questo la non scelta, è scelta politica a tutti gli effetti.E’ possibile che stiamo andando verso una stabilizzazione al ribasso del numero dei votanti.
      Ma…al di là delle discussioni ridicolmente speciose tipo l’Emilia Romagna è la tomba di Renzi in cui si pretende di infilare nel gesto dell’astenuto significati con tutto quello che ci fa comodo (più che Gufi mi sembrano suocere…il famoso Direttorio ma vabbè),
      la non scelta importa il lasciar fare agli altri.Come voto di protesta è un po’ pochino.

      1. Son d’accordo con te, tant’è che la mia prima perplessità sul metodo è appunto che la distanza temporale rischia di esser troppa e di falsare la lettura dei dati.

  28. @Sed ore 06.38
    vero, le periferie ci sono sempre state ma – passati gli anni dell’arrivo degli ‘immigrati interni’ dal sud, dall’Abruzzo ecc. che popolavano baraccopoli nostrane, in seguito in qualche modo risanate – erano divenute, grazie soprattutto alle amministrazioni di sinistra, periferie vivibili (ce lo raccontava sabato un prof. abitante storico di Tor Sapienza). Poi sono successi cambiamenti che non sono stati gestiti bene: accorpamento di cittadini problematici ad altri problematici, un certo occhio privilegiato verso il centro piuttosto che le periferie, trasporti scarsi che contribuivano all’isolamento e la riduzione dei fondi a disposizione tout court (mi taccio sulla gestione Alemanno..). Dunque disagio c’è certamente, ma come dice Rear i media influiscono e hanno contribuito a creare nuovi ‘mostri’, oltre a pompare pericolosamente il fenomeno Tombino di ghisa, come del resto avvenne con la quasi sconosciuta Polverini a Ballarò..
    Non abbiamo alternativa noi strapazzati cittadini se non cercare di far sentire la nostra voce ogni qualvolta è possibile, nell’attesa che la sinistra – sia quella di Civati & c. per i Pdini e quella cosiddetta Tsipras – muova finalmente il passo decisivo.
    Io non ho paura della Lega ignorante retrograda e senza visione. Ho paura dell’astensione di chi non vede altri orizzonti. Ciao

    1. Dei campi rom di Tor Sapienza ,luoghi di disperazione in cui peraltro si nascondono delinquenti che con i Rom poco hanno a che fare,aveva cominciato a occuparsi il governo Prodi nella persona dell’allora Ministro degli Interni Giuliano Amato.
      Ma il governo Prodi è durato 18 mesi…e il risanamento non è solo affare da governo cittadino. Non basta ripulire un giardinetto : servono servizi, case, scuole .Vedi Cacciari a Venezia. (e non sono mancate le risse con la Lega e con gli autoctoni del prima a me)
      E dopo le case e i servizi ci vuole manutenzione cura progetto.Non c’è bisogno che sorga il sol dell’avvenire per realizzare queste cose.Ci sono paesi che senza sinistra sbandierante ce l’hanno fatta lo stesso.Non c’illudiamo.
      Non so di che periodo parli il tuo professore,io so che a Tor Sapienza una quindicina di anni fa le mamme delle due scuole elementari facevano sfracelli contro i piccoli rom che tentavano di frequentare.
      A Roma con certe periferie abbiamo un problema : non ci hanno mai amato. (ci uguale sinistra)
      Do you remember Pasolini? E che dire della distruzione delle baracche cominciata da Petroselli e finita da Vetere con il trasferimento di interi insediamenti alle case popolari di Torbellamonaca appositamente costruite, col risultato che alle elezioni successive quegli stessi cittadini hanno tutti continuato a votare DC riconsegnando la città al degrado e al sacco continuato ?
      Il bel tempo che fu,mia cara,non c’è mai stato se non nella testa di chi guardando indietro edulcora il passato mitizzandolo.
      Prendersela con quaranta bambini è un’oscenità, quella gente non ha ragione né giustificazioni di degrado o abbandono vario.I penultimi contro gli ultimi : non è moralmente accettabile.
      Quanto a Roma ti offro un caffè dalle mie parti quando vuoi,ti faccio vedere nel dettaglio com’è ridotto il centro storico.E qui non ci sono case popolari occupate,ne’ campi rom,né centri di accoglienza a parte la più grande mensa della Caritas, ai tempi puntualmente osteggiata dai cittadini perbene ma non sono certo quei commensali a contribuire al disordine e alla sporcizia.

      1. caffè accettato :) anche se in centro ci vado spesso, mi piace andarci ogni tanto (dalla mia semi-periferia..) soprattutto perché le manifestazioni sono quasi sempre davanti ai ‘palazzi’ e le iniziative che devono riguardare tanti si tengono in zone centrali.. e rigorosamente sempre mi meraviglio della quantità di turisti, sempre, in qualsiasi stagione.. quindi tutto questo ‘schifo’ poi Roma non fa.. ma il discorso diventerebbe lungo. Ciao

  29. @Sed
    Ma infatti io parlavo di un’ipotesi che non si basa sui due voti e mezzo di adesso, ma che prefigura uno scenario in cui si sia riusciti a trovare un leader ed un progetto unitario vincenti a sinistra. Insomma… so anche io che ancora non si sa quando si andrà votare, con quale legge ecc… era tanto per far due chiacchiere… :-)
    Però colgo con favore l’idea di ieri di Vendola di muoversi in questa direzione… la svolta a destra del partito di Renzi ha reso i tempi maturi… vediamo cosa succederà

    @Luigi
    Se Renzi dovrà decidere con chi allearsi per essere sicuro di vincere le prox elezioni, sarà costretto a scegliere a sinistra oppure a destra… assumendosi le sue responsabilità in un senso o nell’altro…

    @Red
    Certo il confronto con elezioni simili è importante. Ciònondimeno ritengo utile anche un confronto con le elezioni più recenti, sia perchè in questo momento storico 4 anni di distanza fra due consultazioni rappresentano un tempo biblico, sia perchè l’italiano medio non è così sofista da votare x alle politiche e y alle regionali, sia perchè se si perdono 700.000 elettori in soli 6 mesi non può essere solo perchè a Novembre fa freddo e si preferisce stare a casa al calduccio. Detto questo, il tracollo di berlusconi e il successo di Salvini sono sicuramente dati di rilevanza epocale. Mai prima di oggi, infatti, una formazione politica di destra aveva raccolto il doppio dei voti di FI.

    @giovanotta e @Sed
    Non conosco la realtà della vostra città, quindi non posso che fare considerazioni di tipo generico. In questo senso vorrei dire che la sinistra muoverà un passo decisivo solo nel momento in cui troverà un leader ed un progetto capace di coagulare i mille rivoli in cui adesso è divisa. Certo il riferimento ad un leader greco (che in Europa ha un suo senso importante, ma che ci azzecca poco con i problemi nostrani) dimostra ancor di più la mancanza di personaggi italiani in grado di scaldare i cuori…

    1. Leader o non leader è necessario chiarire con questi cittadini protestanti, intanto che hanno torto marcio a prendersela con quelli che stanno peggio di loro.
      E questo quasi mai avviene,si va lì e in favore di telecamera, si accenna al problema degli ultimi e dei penultimi ma poi li si giustifica col fatto del degrado e della concentrazione di situazioni a rischio in un solo quartiere.
      La ggggente deve imparare a fare i conti con i propri istinti peggiori,non deve essere coccolata con la segreta speranza che da quel disagio possa nascere chissà che ispirazione per una nuova formazione di tipo greco.
      Dalla xenofobia,dall’invidia sociale condita da ansia di riscatto piccolo borghese , non nasce niente. Non è la nostra storia.
      E infatti lì campeggiano i fascisti che storicamente parlano la stessa lingua di certi borgatari romani. Do you remember Pasolini ( e due)
      Ma sono d’accordo che le istituzioni non devono limitarsi a fare atto di presenza ma stabilire un contatto reale e funzionale con quelle realtà e che le comunità territoriali con un minimo di sale in zucca devono far da tramite attivo.Troppo di sinistra eh lo so.
      Prima li mandi a quel paese e poi ci parli. Strategia consumata.

    2. Rear è colpa mia.Dopo un paio d’anni ti ho guadagnato alla causa del doppio turno e adesso devo beccarmi in silenzio ogni obiezione.E’ il prezzo che si paga a convincere le masse.

    3. Certo, Rear, certo.

      Però una differenza, seppur di 700.000 voti, in situazioni così radicalmente diverse non può neppure esser letta come una “perdita” tout court. Ci sono tanti elementi e prima di trarre giudizi sulla linea di Renzi da questo voto, io andrei cauto.
      Capisco se avessimo perso….

      1. Ohi Red: ascolta e impara :

        Se perdi è perché non sai parlare alla ggggente e non l’ascolti abbastanza, c’hai un leader poco mediatico, con le cravatte sbagliate e hai abbandonato i territori into the wild per i salotti.

        Se vinci : è perché hai ascoltato troppo la gggente – e di conseguenza sei diventato un po’ destrorso – c’hai il leader troppo mediatico e te la fai con i banchieri e le forze oscure della reazione che avanza.

        Comunque sbagli quindi o cambi partito o ascolti Tony Blair mentre mangia pizza e prosciutto ( ma che cena è?) e ti racconta che quando provi a cambiare le cose….

    4. vero, ma la lista delle europee non si rifaceva a Tsipras come persona evidentemente quanto all’esperienza greca che è riuscita ad unire tante esperienze, non solo partiti di sinistra ma soprattutto movimenti ecc. E’ questo che mi affascina! (ancorché io provenga dai trinariciuti..), a me è chiaro da molto che nessuno ce la può fare da solo, i problemi non hanno più una dimensione locale o solo nazionale, anche se la ‘nostra dimensione nazionale conta eccome..
      Purtroppo le resistenze da questa parte a sinistra sono tante e accanto all’iniziativa di una ‘Tsipras’ italiana, c’è E’ possibile di Civati e ci sarà l’Human Factor di Vendola..
      stiamo a vedere, ma sarà bene attrezzarsi in fretta prima che i problemi incancreniscano e i Tombini di ghisa coi Casapau crescano.. un saluto

  30. @paolo
    non conosco le intenzioni di Renzi da qui al 2018, ma credo che il premio di maggioranza al partito e non alla coalizione, presupponga che non ha nessuna intenzione di portarsi al seguito qualcuno che poi lo ricatti..se la storia insegna, è un film già visto,e proprio nel centrosinistra.

  31. p.s.
    ma sopratutto mi domando con che faccia si presenterebbero gli scissionisti nemici di Renzi e del PD..
    Magari finisce che sono loro, pur di non far vincere Renzi, ad allearsi con la destra. :)

  32. @giovanotta
    era una battuta :)))
    troverei comunque bizzarro un alleanza tra coloro che odiano Renzi e Renzi stesso…
    il 2008 insegna cosa vuol dire tirarsi dentro i comunisti…altro che Ulivo 2 la vendetta.

  33. @Redpoz
    Red… che dirti… se per te perdere 700.000 voti in 6 mesi non rappresenta una perdita tout court e non ritieni che sia il caso di interrogarsi (e preoccuparsi) su quanto fatto dalla nuova dirigenza recentemente, buon per te…

    @Sed
    Tu giustamente la butti in battuta… ma il tuo paradosso in realtà è sintomatico di quanto il PD di Renzi sia geneticamente mutato rispetto al partito che era precedentemente. Il punto è sempre quello: tu sostieni che è un bene perchè ha conquistato il 40% dei consensi e ha sottratto spazio alle destre… io invece non sono d’accordo, perchè così facendo il PD si è spostato a destra e non è più il partito che avevano pensato Veltroni e Co.

    @giovanotta
    Io sono più che convinto che a sinistra manchi un vero leader. Uno che abbia una forte presa popolare e che sia in grado di attrarre i media. Se esistesse, stai tranquilla che la sinistre si unirebbero in un batter d’occhio anche qui. Non dimentichiamoci che in Italia lo sport di saltare sul carro del vincitore è sport nazionale. Civati, Landini, Vendola sono risorse importantissime… ma nessuno fra loro, vuoi per un motivo, vuoi per un altro ha tutte le caratteristiche giuste per essere un leader forte e credibile…

    @luigi
    Vedremo quando e con quale legge si andrà a votare. Di una cosa però sono sicuro. Quando sarà, le destre si saranno riorganizzate e difficilmente Renzi potrà godere di un vantaggio sugli altri, come quello che ha avuto alle scorse Europee…

    1. Io vedo tra Veltroni e Renzi una sorta di continuità.O se vuoi il partito di Renzi è la diretta conseguenza delle ipotesi elaborate negli ultimi vent’anni da Veltroni.
      Poi uno è riservato e l’altro no.Uno è persona sensibile e l’altro è corazzato Potemkin
      Uno non si alza dal tavolo delle trattative se non ha convinto anche il più recalcitrante e l’altro manco attiva il tavolo…(uno è walterino e l’altro chi lo conosce…mettici anche questa).Che dire A me pare proprio che tutte le strade, intenzionali o meno, portavano a Renzi.E che i mezzi di contrasto siano al momento troppo deboli per poter pensare di fermarne l’inevitabile ascesa.

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