Il PdR

Il PdR

Sinceramente non mi sarei mai aspettato che autorevoli esponenti del PD arrivassero ad accusare la dirigenza di applicare il “Metodo Boffo” nei confronti di chi dissente dalla linea del Segretario. Se persone serie e per bene come Bersani, sempre abituate a misurare le parole, operano una denuncia del genere – peraltro tutt’altro che isolata presso la minoranza del partito – significa che il momento è delicatissimo. Il premier ha condotto il PD ad un successo straordinario, annichilendo gli avversari politici [un sondaggio dei giorni scorsi, dà il PD ad oltre il 40%, FI al 13,3%, NCD al 2% e la Lega all’8%], ma per farlo ha snaturato il partito, trasformandolo in una formazione neocentrista molto più sensibile ed attenta alla propria destra – al fine di soffiare gli ultimi elettori rimasti a berlusconi – piuttosto che alle istanze della sinistra. Un partito leaderista in cui il pluralismo non viene più percepito come una risorsa, ma come un fastidio da eliminare con qualsiasi mezzo. La dirigenza è composta da tanti pretoriani monocolore [ed incolore] che da una parte calano fendenti a chiunque osi esprimere un benchè minimo dissenso [specie se si tratta di colleghi di partito], e dall’altra glorificano ed incensano l’azione del Governo, reiterando fino allo sfinimento fisico [ma quanto è diventata triste la Serracchiani?] uno a caso dei tanti slogan di facile presa del proprio condottiero. Vent’anni di berlusconismo ci hanno abituato a partiti che legano la propria identità a quella del leader e che vivono della sua capacità di conquistare i mezzi di comunicazione. Prova ne è che a fronte dei tantissimi elettori, il PD perde ben 400.000 iscritti in un anno! La struttura viene meno: il PD lascia il passo al PdR. Ciò che importa è che ci sia il trascinatore, l’uomo solo al comando.
 
E se il modello di partito che ha in mente l’ex sindaco di Firenze è quello già sperimentato da Forza Italia in questi ultimi 20 anni, anche i temi politici si fanno sempre più pericolosamente vicini a quelli della destra. Il Presidente del Consiglio si fa infatti promotore di una battaglia politica sull’articolo 18 che qualche anno prima fu di berlusconi e per contrastare la quale il PD aveva portato in piazza milioni di persone, e questo dà la misura di quanto le cose siano cambiate [in peggio, naturalmente]. Detto per inciso: davvero la drammatica situazione in cui versa il mercato del lavoro in Italia [disoccupazione giovanile al 44,2%] non meriterebbe misure ed iniziative più necessarie ed urgenti di questa? Davvero si pensa di risolvere annosi problemi, riducendo dei diritti piuttosto che estendendo quelli esistenti? Sul serio si ritiene che l’abolizione dell’articolo 18 porterà nuovi posti di lavoro? Le uniche piccolissime soddisfazioni che vedo in una situazione assolutamente desolante, è che anche l’informazione mainstream che fino ad ora aveva vissuto una luna di miele col premier, inizia a denunciarne contraddizioni, limiti e problemi. Meglio tardi che mai.

48 pensieri riguardo “Il PdR

  1. L’Huffington Post riporta un dato di De Marchis /Repubblica che a sua volta riporta un dato preso da….nessuno, visto che al Nazareno l’affluenza dei numeri del tesseramento – tutt’ora in corso – non è ancora iniziata e che il sito dei “circoli in rete” è in ristrutturazione e che seppure fosse in piena attività non potrebbe ricevere dati di un anno non ancora finito.
    Su che dati fondiamo le nostre impressioni?
    Ma ammettiamo pure che Repubblica – mai stata in luna di miele con Renzi, dal fondatore al direttore passando per i poligrafici – abbia ragione.
    Ammettiamo pure una fuga di militanti schifati, umiliati e offesi da Renzi, il punto debole del ragionamento è credere che il Partito sia diventato tutto ciò perché è arrivato Renzi.
    In realtà Renzi è arrivato perché nel Partito la fase Liquida era già in corso da lunga pezza,ovvero da lunghi congressi vinti dai patiti del cambiamento ovvero dalla teoria che il Partito è degli iscritti e degli elettori. Le tessere sarebbe più opportuno che le contasse la scrivente, piuttosto che gli assertori delle Primarie pure per decidere quante volte debbano andare al gabinetto i dirigenti.
    Quanto a Bersani… chi la fa l’aspetti.Quel che sta ricevendo, se lo sta ricevendo, è niente rispetto a quello che lui e i suoi hanno fatto a Veltroni. Ne vogliamo parlare?
    Il Partito va dove gli iscritti e gli elettori vogliono.Non ci sono complotti né camarille che tengano. Se la sinistra è così forte,si organizzi.L’uomo solo al comando è tale perché qualcuno glielo consente anche concentrando su lui solo ogni responsabilità.
    Renzi ha stravinto congressi,primarie ed elezioni.le minoranze facciano il proprio mestiere senza piagnucolare. (vado a iscrivermi oggi,da noi il tesseramento è una cosa…autunnale)

  2. Ha detto tutto e molto bene Sed per cui non aggiungo altro se non che condivido a 360 gradi il suo commento.
    La sinistra italiana, come gran parte del mondo politico italiano è in difficoltà ma se è sbagliato cercare in Renzi l’unica soluzione, è altrettanto fuorviante imputare alla sua persona tutte le colpe.

  3. @Sed
    Beh… a mio avviso qui non siamo tanto dalle parti del partito liquido, ma del partito leaderista. E questa è una mutazione che è in corso da diversi mesi e di cui il crollo degli iscritti (a fine anno magari non saranno 400.000… magari 200.000… magari 100.000, chissà) è solo uno dei segnali che – guarda caso – nel partito minimizzano solo i renziani (e lui con la consueta supponenza)… evidentemente gli altri sono tutti degli imbecilli. La lotta intestina che si vive riguarda proprio questo punto: se lasciare che il PD diventi – come già FI e M5S – un partito in cui decide uno solo e tutti devono allinearsi al suo pensiero o se il pluralismo che è sempre stata una risorsa debba avere ancora un senso e soprattutto un peso. Il leader viene protetto dai suoi, diventati – come scrive Lucia Annunziata in un recente articolo bello e condivisibilissimo – «così radicali e insultanti da far sembrare i grillini dei perfetti gentiluomini». L’arroganza e l’intolleranza con cui viene trattato il dissenso è qualcosa di inedito nel partito (e comunque se mai qualcosa di analogo c’è stato in passato, si è avuto il buon senso ed il buon gusto di non renderla così evidente). Il 40% dei voti lo si è ottenuto grazie a chi fino al giorno prima aveva votato berlusconi e Monti e lo spostamento dell’asse del partito verso il centrodestra lascerà spazi a sinistra, ed io confido che questo possa essere un punto di partenza per ridare valore e dignità alle battaglie che intendono proteggere le fasce più deboli della popolazione. Solo ieri Civati e Vendola hanno fatto insieme una manifestazione contro il Job Acts in cui il primo ha affermato «Vedo il presidente del Consiglio fare battaglie contro la sinistra come se fosse un leader di destra». Settimana scorsa il Giornale titolava (riprendendo una dichiarazione di berlusconi) “La riforma del lavoro è quella vogliamo noi”. Beh… se per te tutto questo è normale, tutto già visto… che devo dirti… abbiamo due opinioni e due modi di vedere le cose profondamente diverse…

    @Paluca
    Visto che condividi a 360 gradi quanto scritto da Sed, ti rimando al mio commento rivolto a lei, 180 gradi sopra ;-)

    1. Magari è differente tra noi l’idea di normalità.Il resto può coincidere.
      Voglio solo dire che in un Partito in cui elettori e iscritti sono chiamati a decidere su scelte importanti, la tessera assume un altro significato. E che alla luce di tutto ciò, l’eventuale flessione non è indicativa di un Partito che non discute che non assume iniziative o che è sparito dalle cronache politiche o che si possa attribuire alle maniere spicce di Renzi la responsabilità del calo.
      Confermo comunque che sarebbe bene ragionare di numeri a fine anno con i dati del Nazareno (peraltro riportati sul bilancio in termini di quote).
      Per il resto la dirompente novità non è rappresentata dai gelati,dalle camicie bianche o dal resto del corredo ma dal fatto che Renzi non parla più agli iscritti ma si rivolge al Paese non solo da Presidente del Consiglio ma anche da segretario del Partito, avendo bene in mente la necessità si segnare controtendenza e discontinuità rispetto al passato.
      Per questo il linguaggio e modi suonano inusuali e a tratti stonati. Renzi sfida il partito.Per conto mio e da sfidata, evito di cadere nella dinamica della critica alla mancanza di buone maniere, anche se quelle piacciono molto anche a me,per appuntare l’attenzione sui contenuti.La vera partita si gioca lì.Ma vedo poco praticata la modalità.
      Civati come un pesce fuor d’acqua e Vendola.
      Massì,i patiti del pallottoliere potrebbero divertirsi a contare gli Apostoli.Davvero pochi. E in una piazza non troppo grande.

  4. I segnali di controtendenza e discontinuità con il passato devono forse andare cercati al di fuori delle riforme annunciate e perseguite che, non so a voi, ma a me sembrano solidamente seguire tendenze del passato e dare continuità ad esso:

    una legge elettorale che simula in peggio la precedente (non più in vigore perché incostituzionale);
    una riforma delle istituzioni dello stato e della costituzione che si ispira fortemente al 2006, ma con più opacità;
    una riforma del diritto del lavoro che, partendo da quella già votata con numeri importanti nel 2012, intende finalmente fornire una base di voti/consenso per quanto non si è riusciti a fare tra gli anni ’90 e inizio 2000;
    una politica economica che si imposta sulla svalutazione interna e il servizio al credito estero;
    un’instancabile lavorio di erosione dell’accountability e del controllo democratico, spostando sempre più lontano dall’elettore l’informazione, la possibilità di scelta e la verifica dell’attività legislativa;
    parlare male le lingue straniere senza vergogna (ma la faccia della Amanpour, povera cara, di fronte all’ ab-folute-elì? Meravigliosa).

    La Repubblica sostiene esplicitamente il Governo Renzi, che senso ha negare l’evidenza?
    Appena un gradino più su mette solo il governo della Troika, per cui l’editore estero e i suoi dipendenti, dal fondatore al direttore, ai capo redattori e giù giù (fino ai poligrafici? Non so) sentono un affetto particolare.
    Per favore non stupitevene.
    Era cosi anche L’Unità (ci ricorderemo per sempre la prima pagina del giorno dell’insediamento del governo Monti).
    È così anche L’Espresso e avete visto questa settimana dati di vendita, andamento titolo, dimissioni eccellenti e compagnia cantante.
    Pazienza
    Dieux reconnaîtra les siens

  5. @Sed
    Certamente i contenuti sono quello che più conta, anche se io sostengo da sempre che in politica la forma è sostanza essa stessa. E alla luce di questo, non c’è di che rallegrarsi. C’è una riforma elettorale che da uno dei molti annunci doveva essere approvata mesi e mesi fa, che è ancora sul tappeto e che comunque suscita non poche perplessità anche all’interno dello stesso PD. Lo stesso dicasi della riforma del Senato. In merito poi alla riforma del lavoro ho già detto. Ci sono una serie di riforme che avrebbero dovuto essere approvate al ritmo di una al mese, di cui ancora non si conosce l’esito. C’è un Governo che, vista l’emergenza, avrebbe dovuto dare risultati in tempi brevissimi che ora chiede un tempo di giudizio di 1000 gg (alias 3 diconsi 3 anni!). Quanto alla sinistra, io spero… anche se purtroppo in Italia conta più l’uomo che le idee… il carisma piuttosto che la concretezza… la telegenia piuttosto che l’onestà… vedremo…

    @Matteo
    Quanto alle riforme ho espresso a Sed i miei dubbi, che poi sono quelli di tanti (compresi anche molti esponenti dello stesso PD). Ricordo solo che una riforma istituzionale dovrebbe essere fatta perseguendo la più ampia condivisione possibile, anche fra le forze responsabili che ora sono all’opposizione. Così non mi pare si sia lavorato e questo è un ulteriore e grave nota di demerito di questo Governo. Recentemente Corriere e Huffington hanno pubblicato due editoriali dei rispettivi direttori molto duri nei confronti del premier. Mi pare un segnale non da poco. Repubblica qualche gg fa ha pubblicato in esclusiva l’articolo sul crollo delle iscrizioni del PD… chissà che non sia il primo di una serie di pezzi “scomodi” per Renzi… staremo a vedere…

    1. Si certo nel meraviglioso mondo di Sed e degli amici suoi la forma e la sostanza si equilibrano sono l’una l’espressione dell’altra e tutti sono andati alle Frattocchie a imparare il rigore di un Serio Fare Politico.
      In fondo gli elettori questo cercano : una dettagliata e logica esposizione di programmi, un completo grigio e i pupi biondi a casa che il privato non c’entra col politico.
      Parlavamo di consenso elettorale e di modalità della comunicazione politica. Quelli a Renzi non difettano mi pare.
      Quanto alle sfide sui contenuti era un discorso interno.Renzi sfida il partito e il partito non può rispondere o mores o tempora altrimenti fa il suo gioco.
      E’ chiaro adesso?

  6. Caro Rear credo che il concetto di “fasce deboli” oggi vada sensibilmente allargato, con la crisi sempre più forte e inattaccabile un po’ alla volta ci stiamo rientrando tutti.
    Concordo con te sul fatto che molti atteggiamenti del premier sono esagerati e puzzano un po’ troppo di “dittatorello” ma è anche vero che in Italia a furia di discutere e di dare retta a tutti non si combina mai nulla e ci si accontenta di uno “status quo” che fa felici i soliti noti e danneggia sì, le fasce più deboli
    La politica, oggi, è lontanissima dal popolo, a destra non c’è più nulla, a sinistra sono tutti in cerca di identità ma non sanno dove andare, mi viene quasi da dire meno male che almeno c’è Renzi, altrimenti

    1. (10 – 100 – 1000 @ Paluca)
      Le cose cambiano , mentre lo dice, normalmente il Dalai Lama fa schioccare le dita richiamando con un gesto semplice la velocità dei mutamenti.Potenza della mimica tibetana.
      Questo significa che i nostri metri di valutazione non possono rimanere sempre gli stessi pena non solo l’anacronismo ma una pericolosa sindrome dissociante.Il problema identitario andrebbe risolto evitando la pompa magna di un richiamo ad un passato che non c’è più..E che non può tornare.
      Forse sarebbe meno arrogante e pretenzioso parlare di sistema culturale di riferimento.E smetterla con questa sorta di Direttorio delle Suocere che mai prenderebbe la tessera del PD (o di altro partito) ma che puntualmente ne piange la pericolosa deriva. (e che comunque ha sempre pronta la scaletta del dafarsi.)
      Il partito richiamato dai nostalgici delle tessere è morto e sepolto dalla fine degli anni 80. A quell’epoca mentre Veltroni si scervellava sulla Forma Partito, Renzi andava alle medie :
      Ieri di fronte al licenziamento dei professori d’orchestra del Teatro dell’Opera di Roma,mi sarei scandalizzata.
      Oggi tra le varie considerazioni oltre che il dispiacere non posso fare a meno di includere il disappunto dei cittadini romani che pagano le decime a dissesti cronici : dai trasporti,alla raccolta dei rifiuti,alla compagnia elettrica,il tutto senza avere l’ombra di servizi adeguati.
      Mettere insieme tutti questi fattori rappresenta la sfida del futuro.
      Qual’è dunque l’identità che mi tocca? Quella della cittadina offesa dal fatto che nella Capitale non esista un Teatro Lirico degno di questo nome? Quella della lavoratrice solidale con altri lavoratori?Quella della contribuente fedele oberata da balzelli che non bastano mai ad arginare la frana?
      Come l’organizzo questa mia posizione?

  7. alè..si ricomincia!!
    Metodo Boffo: a me pare che sia il contrario, io vedo i dissidenti del PD che cercano in tutti i modi di screditare Renzi, detta da Bersani poi una frase del genere non ha alcun significato, visto come dice qualcuno, il trattamento ricevuto da Veltroni anni addietro…
    Sondaggi: vanno sempre presi con beneficio d’inventario, però dimostrano che il consenso del Paese verso Renzi rimane immutato…perchè? molto semplicemente perchè nonostante l’ostruzionismo vigliacco della minoranza del PD e dei 5 stelle, cerca di andare avanti con le riforme..a fatica, ma ci prova..
    Tessere: ma chi se ne frega delle tessere…contano i voti, non le tessere..era meglio quando il PD prendeva il 25% scarso con 400.000 tessere, o adesso che conta su un consenso oltre il 40%??
    Art.18: guarda che la guerra sull’ Art.18 la stanno facendo gli altri, mica Renzi?? nessuno, sindacati compresi, si preoccupa della riforma del lavoro, solo dell’Art.18, come mai?
    a me interessa che si creino nuovi posti di lavoro, e l’Art.18 non ne crea manco uno, e poi diciamocelo, chi è quel datore di lavoro che licenzia senza giusta causa un dipendente efficiente??
    in fondo l’Art.18 interessa una piccola parte di lavoratori, eppure è diventato il cavallo di battaglia per non far passare la riforma sul lavoro…perchè diciamola tutta: tranne che a Renzi, a nessuno interessa fare le riforme, ok?
    Una riforma al mese: ok..ha sbagliato a fare quel proclama, ma spiegami come è possibile andare avanti a fare le riforme, quando c’è un ostruzionismo come quello sulla riforma del Senato (6.600 emendamenti, fasulli..)
    La stampa è ondivaga, come sempre..sale sul carro del vincitore, poi però, alle prime difficoltà, scende e ricomincia a criticare..cose già viste.
    Civati: è l’espressione di quei dissidenti del PD che non sanno cosa fare e dove andare: se abbandonano il PD sono morti, se fanno cadere il Governo, sono morti..non hanno alternative, eppure cercano in tutti i modi di sabotare Renzi. Ma dico io: se non sei d’accordo con il tuo segretario, prendi e te ne vai..Perchè Civati non va con Vendola? perchè sa benissimo che entrerebbe in un partito da prefisso telefonico, e perderebbe quella visibilità che oggi ha, e rischierebbe di non entrare nemmeno piu in Parlamento, e ti pare che un megalomane come Pippo corra sto rischio?
    era alla direzione del PD, ed era anche alla manifestazione di SEL….coerenza zero
    e come lui, gli altri, e la gente lo sa.
    Facile dire che il 40%, come dice Grillo, sono dei coglioni…quel 40% è gente che ha la speranza di un futuro migliore, e vorebbe vedere gente che rema tutta dalla stessa parte, e non come succede oggi…attenti che il 40%, rischia di trasformarsi in un 50%, perchè per dirla come Pugliuca, qui si critica, si gufa, ma alla fine del correre, tolto Renzi, c’è il nulla assoluto.

  8. p.s.
    sia chiara una cosa: nemmeno io sono soddisfatto dell’operato di Renzi..mi aspettavo di più, ma non ho ancora perso le speranze, perchè l’Italia è un paese unico, in tutti i sensi, e ce la può fare.
    e l’unico che può risollevare il Paese è Matteo.
    la sa la gente comune, lo sanno i cospiratori del PD, lo sa Grillo, lo sa Berlusconi…
    lo sanno tutti

  9. p.p.s.
    tu scrivi:
    Il premier ha condotto il PD ad un successo straordinario, annichilendo gli avversari politici [un sondaggio dei giorni scorsi, dà il PD ad oltre il 40%, FI al 13,3%, NCD al 2% e la Lega all’8%], ma per farlo ha snaturato il partito, trasformandolo in una formazione neocentrista molto più sensibile ed attenta alla propria destra – al fine di soffiare gli ultimi elettori rimasti a berlusconi – piuttosto che alle istanze della sinistra.

    a prescindere dal fatto che aveva ragione quando diceva che per vincere devi portare via voti agli altri (mai nessun lo aveva capito nel PD)…
    ma gli 80 euro in busta paga, la tassazione delle rendite finanziarie, il tetto agli stipendi dei manager, ecc..ti sembrano manovre di destra?

  10. “Buongiorno! Buongiorno!
    Paolo, per piacere, il caffè qui alla simpatica compagnia lo offro io. A me uno lungo, grazie.
    Signora, scusi, ha finito con la Gazza?”

    Siamo stati ingenerosi. Io di sicuro moltissimo.
    Già mi vedo, vecchino e canuto a passeggio su un Lungomare Sandro Bondi (Avanguardia).
    O a dar da mangiare ai piccioni, seduto su una panchina in piazzetta Giuliano Ferrara (Avanguardia).
    E sospirar pentito degli eccessi giovanili.

  11. @Paluca
    Menomale che c’è Renzi altrimenti ci sarebbe il diluvio. Ricordo che frasi del genere si dicevano anche di berlusconi. Per fare un esempio, il buon Luigi me lo scrisse tante di quelle volte qui sul blog. Ma è proprio perchè gli avversari politici a destra e a sinistra in questo momento versano in cattive acque, che non si capisce bene perchè Renzi continui a fare la guerra contro tutti. Dall’alto del suo 40% di consensi (che per adesso non gli toglie nessuno) dovrebbe essere più tollerante con chi la pensa diversamente… non credo che la qualità dello statista sia la forza di imporsi, quanto piuttosto la capacità di mediare…

    @Sed
    Io sulle identità da organizzare non sono molto bravo. Rispondo sul consenso elettorale e sulla comunicazione politica. Dati alla mano, in queste cose Renzi è il miglior politico italiano degli ultimi 20 anni. Superiore anche a berlusconi, che ha avuto l’appoggio del suo impero mediatico. La gag del carretto di gelati è in questo senso meravigliosa. Ma basta un carretto di gelati per essere un buon amministratore (o un buon segretario di partito)? Magari qualche fiorentino che ci legge potrebbe darci una mano a capire, visto che ha potuto vedere Renzi in azione da molto più tempo di noi.

    @Luigi
    Sono tornato ma l’intervallo dei miei post sarà un pò meno frequente. Per il resto, tutto ma ancora ‘sta storia degli 80 euro no, eh? Sai quanto ho pagato di TARI quest’anno? E di TASI?… ed io gli 80 euro manco li ho visti, perchè per chi ci governa evidentemente uno stipendio sopra i 26000 euro spalmato su un nucleo familiare di 3 persone è indice di maggior ricchezza che uno stipendio sotto i 26000 quando si vive da soli… mah…

    @Matteo
    A me il caffè non piace… posso sperare in un succo di albicocca con cornetto?

    1. Si certo, se tutto questo strambuglione non avesse nemmeno sortito un risultato elettoralmente apprezzabile,non ne staremmo nemmeno a parlare.Il fatto è che il dito nella piaga sul partito comitato elettorale o luogo di aggregazione, elaborazione e via dicendo ce lo ha messo proprio lui dirimendo un’antica questione.
      Quel risultato, come la giri la giri, pesa ben oltre il dato in sé.In ogni modo, diventa la prova provata che, gelati o non gelati, il marketing elettorale ha avuto la meglio sulla tradizione.
      Queste cose non le dico con disinvoltura ovviamente, con Renzi se ne va qualcosa di ben più corposo che il banalissimo pezzo di cuore (di cui mi interessa davvero poco) ma il senso di un’Esperienza.
      Insomma non mi è toccato passare Ponte per correre a via dei Giubbonari per assaggiare il benedetto gelato Grom?

  12. @paolo
    nemmeno io li ho presi gli 80 euro, ma una decina di milioni di cittadini si…e pochi o tanti che siano, meglio averli che non averli…
    poi si può discutere sul criterio adottato, ma rimane il fatto che qualcuno li ha presi, e se non è un giuda, ne è pure felice…
    la TASI..io, per esempio, ho pagato meno la TASI molto meno di quando pagavo l’IMU…
    sarò fortunato, non lo so…ma preferisco pagare la TASI che L’IMU del 2012…
    anche qui poi si dovrebbe andare a vedere che uso ne fà il mio comune dei miei soldi, ma è altro discorso, le tasse vanno pagate, specie quelle comunali per i servizi…

  13. Tutto è criticabile, ma perlomeno muoviamo qualcosa..
    dopo 30 anni e più di immobilismo assoluto, proviamo a cambiare le cose…
    e non sempre e solo a parole..
    le riforme le vogliono tutti…poi ti ritrovi 6.000 emendamenti o manipoli di dissidenti, a fare i barricaderos…
    che però si guardano bene dal far cadere il Governo, altrimenti, e lo sai, per loro sarebbe la fine e dovrebbero davvero cominciare a cercarsi un lavoro..

  14. @Luigi
    il tuo noto e fiammeggiante entusiasmo calcistico si vede anche nell’encomiabile sostegno a questo governo. Peccato che gli eventuali gol li faranno nella tua porta. Ma al cuor non si comanda, no? :-)

    Ti stupirà enormemente leggere – ma spero respingerai cmq l’informazione come falsa e tendenziosa – che durante questi 30 anni di immobilismo assoluto (per semplice calcolo aritmetico intuisco che parti a contare dal 1984) in Italia si sono fatte molteplici

    Riforme del diritto del lavoro e legiferato in ambito occupazionale con frequenza quasi annuale (pensa che le famose riforme Hartz III e IV furono implementate solo 10 anni dopo la prima Treu. Inefficienza tedesca)

    Riforme del sistema pensionistico

    Riforme del sistema sanitario nazionale

    Riforme della Costituzione e dell’ordinamento dello Stato

    Riforme del sistema elettorale

    Riforma del sistema fiscale

    Riforme del sistema dell’istruzione pubblica

    Abbiamo aderito ad una moneta unica e a trattati internazionali che sono un unicum nella storia (dell’umanità e dell’economia) che hanno spostato la sovranità di alcune decisioni dal piano nazionale al piano internazionale

    Etc. etc.

    I Paesi che ti vengono solitamente indicati come modello hanno, di norma, legiferato meno di frequente in molti di questi ambiti nello stesso periodo storico.
    Penserai che abbiamo fatto tutto all’inizio e poi ci siamo seduti a guardare il mare. Magari. Invece abbiamo continuato instancabilmente a riformare diritto e Costituzione, governo dopo governo. Sono anche intervenuti referendum e corte costituzionale, a volte, quindi rimodificando e/o imponendo ulteriori modifiche.
    Sarai certamente convinto che, poiché ha governato sempre B., quello le ha sbagliate tutte. Purtroppo non è così: prendi un ambito, fai la ricerchina, e scoprirai che non si apprezza alcuna differenza tra un colore e l’altro del governo in carica. A voler contare dal 1984 poi, B. ha governato per meno di un terzo, pur avendo governato sempre lui.

    Tuttavia lungi da me smentire che è finalmente ora di smuovere la palude.

    Capito imposte sugli immobili.
    L’imposta unica IUC si compone di IMU, TASI e TARI.
    Le aliquote sono in via di definizione, alcuni comuni sono in ritardo, ma si sono già cominciati a raccogliere i dati fornito ad oggi dai comuni italiani. Il risultato (riporto):

    Le variabili dei calcoli sono circa 200.000 (si proprio duecentomila), lo ha rilevato l’Assosoftware che monitora tutte le delibere; le regole per le detrazioni stabilite da ciascun Comune sono complessivamente 9.770. Tale numero discende dal fatto che ogni Comune ha scelto le detrazioni soggettivamente, a volte fantasiose, sulla base delle caratteristiche dei propri cittadini, le circostanze dei luoghi ecc.; le aliquote sono state stabilite da ciascun comune italiano ed ammontano a complessive 98.155. La complicazione maggiore nasce dall’incrocio tra TASI e IMU.

    Le associazioni dei consumatori hanno già ricalcolato l’incidenza sui nuclei famigliari, oltre all’aumento medio (che del resto non veniva negato neanche nel DEF 2014 vs 2013) si registra un peso maggiore sulle abitazioni più piccole e sui nuclei con reddito inferiore (prima esenti IMU fino a EUR200+ detrazione figli a carico, ma non per forza TASI e TARI, dipende dal coefficiente e dalle eventuali detrazioni decise dai comuni).
    Infine: IUC finanzia solo in parte i servizi di prossimità erogati localmente. Parte va allo Stato.

    Cmq sono al solito d’accordo con te: bisogna fare le riforme. Subito. Così.
    :-)

  15. @matteo
    quindi è già stato fatto tutto…
    ma porca miseria, ma guarda cosa mi sono perso in questi anni…e io qui ad aspettare che il buon Matteo faccia le riforme..tempo sprecato, è già stato fatto tutto..

    discorso tasse immobili:
    io ho fatto un discorso personale, sia chiaro, non so come funziona altrove, ma qui da me TASI e tassa rifiuti mi costa meno che 2 anni fa…l’IMU non la pago, perchè la mia è prima casa…
    sarò fortunato, che ti devo dire?
    grazie delle notizie sulle riforme…magari scriverò una mail a Matteo per informarlo di non sprecare tempo :))
    buona serata

  16. Carissimo, pur conoscendoti appena e solo per mezzo del blog di RW, quel poco che mi pare di avere appreso mi fa essere più generoso di quanto non sia tu stesso nei tuoi confronti: credo che tu non ti sia perso proprio niente.
    Magari non te lo ricordi ora (tieni un diario? Hai un confessore? Un migliore amico? Parenti? Qualcosa o qualcuno che possa fare da testimonianza del tempo che fu?), ma credo che all’epoca e probabilmente ogni singola volta tu abbia auspicato quelle riforme, ci abbia investito speranza e impegno, magari anche solo parlandone nel tuo entourage, attivandoti fra conoscenti, magari già esprimendoti in qualche blog.
    Erano tutte riforme necessarie, spesso riforme urgenti (una qualche crisi stava lì da qualche parte), alcune volte condivise esplicitamente, altre volte pretestualmente discusse pubblicamente. Ma prima o poi quelle che dovevano passare passavano.
    “E allora com’è che siamo arrivati qui, eh?” Mi/ti domanderai, forse?
    Per non sapere né leggere né scrivere, tenderei a pensare per pura deduzione inerziale che questo è il risultato di quello. Per lo meno non può essere il risultato di qualcosa che non è stato fatto, sennò saremmo nella casualità e non si parlerebbe mai di riforme, ti pare? O condivideremmo esperienze simili con chi non ha fatto qualcosa, laddove le condividiamo con chi ha fatto le stesse cose, no?
    Forse hai già scritto a Matteo Renzi? Se no, vorrei dissuaderti: non sta perdendo tempo, non preoccuparti. Non il suo, per lo meno.
    Buonanotte :-)

  17. @matteo
    non leggo tra le riforme fatte, quella del Senato, della Pubblica Amministrazione, del lavoro…ad esempio.
    quindi presumo che non siano state trattate negli scorsi anni, o in modo marginale.
    credo che sarebbe ora di cominciare a fare qualcosa di concreto, poi è discutibile la tempistica promessa (una riforma al mese), e magari pure il risultato, ma facciamo qualcosa…
    sentire dire a tutti che le riforme vanno fatte, e poi vedere ostruzionismo barricadero, mi fa pensare che non sia proprio così.
    lo sanno tutti che se si va a elezioni anticipate, gente come Bersani, Mineo e compagnia bella, non metterebbe mai più i piedi in Parlamento, e sarebbero costretti a cercarsi un lavoro.
    nel mio personalissimo indice di gradimento, Matteo sta perdendo colpi, fa errori, esagera..ma nessuno può disconoscerli il merito di provarci.
    staremo a vedere, siamo in una situazione disperata, o ci crediamo e cerchiamo di uscire dalla palude, o aspettiamo che il fango ci travolga..
    Renzi può piacere o non piacere, ma non vedo all’orizzonte altri che potrebbero prendere in mano sto carrozzone sgangherato di nome Italia..
    buona giornata :)

  18. @Luigi carissimo, scusa ma
    non leggo tra le riforme fatte, quella del Senato, della Pubblica Amministrazione, del lavoro…ad esempio.
    cosa significa?

    Non le leggi dove? Nei fondi del caffè? Nello sguardo di un bambino?
    Dov’eri negli ultimi anni? Facevi il giro del mondo in barca a vela? Cercavi te stesso in un Ashram?
    Il diritto del lavoro viene riformato incessantemente dagli anni Novanta. La PA pure.
    Cosa usi per scriverci? Compili delle note con piuma e inchiostro e poi chiedi a qualcuno di copiarle online o usi un computer collegato a internet? Se la seconda, perché non usare quel computer per fare una ricerca qualunque? Pensa dentro l’oggetto troverai le ricette dell’agnello in crosta, i tutorial per stirare le camicie, video musicali, papers universitari di Harvard, film di tutti i generi e qualche aiutino ad una memoria non proprio ferrea.
    Del Senato è stato riformato negli anni solo il sistema elettorale, non i poteri costituzionali.

    Però io confermo la mia totale e usuale comunione di vedute con te: Renzi ci sta provando. :-)

    1. @matteo
      le hai citate tu le riforme fatte in questi 30 anni, non io…e non ho letto quelle citate da me
      quindi la prossima volta che scrivi, cerca di essere più esauriente e preciso ok?
      tu leggi troppo, e ti fa male…poi quando devi scrivere, ti dimentichi le cose, hai il cervello in overdose..
      provvedere….
      Renzi ci sta provando, nonostante tutto e tutti
      buona giornata :)

      1. @Luigi
        Non leggo etc.
        Significava non leggo nella tua lista?
        Chiarito l’arcano.
        Ma scusa, quindi se non le scrivo io non ci sono, non sono state fatte, si riparte da zero? Tutta ‘sta responsabilità a me?
        A parte che nella lista ci sono, ma – fuor di sarcasmo – ti sconsiglio accoratamente di far precipitare nell’oblio, nella non esistenza, tutto ciò che non ricade casualmente nel piccolo perimetro dei miei commenti qui.

        Ça va sans dire che sono d’accordo: mi fa male leggere troppe cose.

        1. @matteo
          io commento ciò che leggo
          come te no?
          io ho preso per buone le tue parole, e le ho commentate, a modo mio, ovvio..
          tutto qui

  19. @Matteo
    Invitandoti ad un uso un pò più moderato del sarcasmo, penso che forse Luigi intendesse soffermarsi sulla Riforma Costituzionale che ha in mente questo Governo e che senz’altro è iniziativa rilevante in termini di discontinuità col passato. Passare di fatto ad un sistema monocamerale è una notevole novità. Al netto naturalmente delle considerazioni che riguardano le modalità con cui si vuole ottenere tale riforma e l’effettiva necessità ed urgenza della stessa. Io penso che in questo momento ci siano altre iniziative più urgenti di cui il Paese ha bisogno. Perdipiù avrei qualcosa da ridire anche in merito al fatto che tale importantissima riforma vede come attore protagonista un condannato in via definitiva ed una scarsa condivisione fra le forze politiche e all’interno delle stesse forze politiche che l’hanno promossa… ma tant’è, si vuol andare avanti perchè si vuol far vedere di essere decisionisti e fattivi… che brutta e triste cosa! La “politica del fare” quando si fa male è quanto di più dannoso possa esserci…

    1. @paolo
      ma no dai…è anche bello sfottersi un pò no? apparteniamo a due mondi diversi, ogni tanto ci si incrocia e ci si punzecchia…in fondo mi diverto con Matteo..:)
      naturalmente, come sempre, lui capisce sempre quello che vuole capire, ma è nel suo stile..tu invece hai centrato perfettamente di cosa stavo parlando
      ti devo un favore :)
      (una Pelforth?)
      :))

    1. Aho Primula che stai affà lì ?
      C’è Landini in piazza e tu invece di raccogliere l’invito a occupare le fabbriche linki le pallosità del Manifesto?
      Retrogado ! Revisionista ! Rinnegato Kautsky de campagna!Traditore della classe operaia e contadina etcetc
      Animo che ritorna il novecento e ti trova impreparato.

      1. E dice bene, Landini! io il 25 ci sarò a Roma, Verze permettendo…
        se qualcuno vorrà entrare nel merito di quello che si diceva nel link, poi, sarebbe (forse) (ancora) (più) interessante

        1. Ma guarda Primula che se non ti si risponde nel merito è per carità di Patria e non tanto nei confronti tuoi ma del Manifesto che sempre meno volentieri compro ogni mattina.
          Ma chevordì?
          Che elemento aggiunge al dibattito chi scrive che non basta il soggetto politico ma ci vuole una rivoluzione culturale a mezzo tessitura sociale rinnovata etcetc
          Allora data la circostanza voglio che mi si spieghi di più : dove e con quale mezzi per esempio. Insomma come si inventa questa nuova cultura?E intanto che la si elabora e prende piede – du minuti – che si fa col soggetto politico?
          Faccio a tempo a veder sorgere sto sole dell’avvenire o muoio prima?
          Ah se ve lo meritate Matteo Renzi voialtri massimalisti e fans di Landini
          Il bello è che tocca anche a me.
          Mi raccomando eh durante l’eventuale occupazione dell’eventuale fabbrica fate girare il nobile scritto.Sentirai che risposte.

          1. Infatti non si tratta di contribuire a questo dibattito, perchè (lo si vede, si sperimenta e si legge anche nell’articolo) questo NON E’ un vero dibattito che prevede possibili contributi, ma un tira e molla di due facce della stessa medaglia. Uno poi può pure appassionarsi a tutto questo, credere e pensare che ciò sia fare/partecipare a una buona politica. Il fatto è che (ancora!!) oggi, per farsi sentire o per soddisfare un bisogno, si può essere costretti ad occupare le fabbriche, le case, i centri sociali, e sentirsi ancora più motivati a promuovere iniziative e pratiche (contro)culturali e politiche di condivisione e partecipazione. Tutte cose concrete e molto più divertenti del passare il tempo a leggere gli intuili sofismi del 90% dei preziosi giornalismi mainstream illudendosi che prima o poi magari il pres. tizio di turno riesce a spostare realmente più di una virgola da qualche parte…

            1. A me pare che le pratiche contro-culturali spostino ancora meno del prestizioditurno ma sul fatto che divertano di più non ho dubbi.
              Sembra un atteggiamento rinunciatario e di fuga che non posso apprezzare.
              L’enclave come il salotto o come il centro sociale sono realtà anguste, non fanno per me. Christiania o Ungdomhuset – quando c’era – alla fine mi sembravano specie di zoo, peraltro puntualmente visitato dai turisti.
              Ambirei incidere laddove si decide non laddove ci si rifugia.
              Ammettere la sconfitta non è una civetteria,è un atto serio che importa l’ammissione degli errori e i relativi emendamenti da essi.Solo così si pongono le basi per ripartire.
              Quello che vuole occupare le fabbriche e si fa ridere dietro, non si è preso il disturbo di proporre lui in epoche passate, ovvero con governi meno ostili o meno largamente alleati, le riforme necessarie.Pensioni,contrattazione, rappresentanza , verifica puntuale della legge Biagi,si è lasciato che fosse la Destra a mettere mano all’intera partita.E adesso che rappresenta meno di un terzo dei lavoratori chiama alla mobilitazione generale? E di chi?
              Ma per piacere.

  20. non leggo tra le riforme fatte, quella del Senato, della Pubblica Amministrazione, del lavoro…ad esempio.
    Significa
    Finalmente qualcuno che vuole modificare l’equilibrio tra i due rami del Parlamento
    O in alternativa
    Finalmente qualcuno che vuole passare ad un sistema monocamerale di fatto

    Prima di percorrere la tangente che mi porterebbe a considerare
    1) come è possibile che dalle frasi di Luigi discenda questa spiegazione?
    2) Se si vuole passare a un sistema monocamerale di fatto, perché non farlo effettivamente?

    Ti seguo invece in direzione della notevole novità. La riforma costituzionale approvata dal parlamento nel 2005 e sottoposta al referendum nel 2006 invece di cosa trattava?
    Facciamo allora finta che non sia esistito un parlamento nel 2005 che ha licenziato una riforma costituzionale – poi sottoposta a referendum nel 2006 (tendo a pensare che quella volta tu abbia votato contro, come la maggioranza dei votanti) – che prevedeva il riordino delle competenze fra camera e senato (la famosa fine del bicameralismo perfetto), la riduzione del numero dei parlamentari etc. etc. (cercate e troverete, casomai non ricordaste. Ma perché non dovreste?)
    E quindi fingiamo sia una novità.
    Allora chiedo anche a te: che significa?
    In che senso la novità è valore qualitativo? A cosa serve proporre una novità?
    Ci interesserà forse sapere a cosa serve una riforma costituzionale e quali effetti può produrre sul funzionamento delle istituzioni e i benefici per i cittadini? In che modo il funzionamento delle istituzioni negli ultimi 8 anni ha fatto emergere l’effettiva bontà e necessità di quella modifica Costituzionale?
    Ci propongono una novità. Poniamo che per educazione ci asteniamo dal far notare che proprio non è una novità. Ma almeno non chiediamo: “Perché?”

  21. @Matteo
    Sai che non ricordo affatto che ci sia stato un referendum del genere nel 2006? Eppure sono trascorsi solo 8 anni… evidentemente il mio Alzheimer è in uno stadio più avanzato di quanto non pensassi… ;)
    Per il resto forse non mi sono spiegato bene… per me una novità non rappresenta per questo alcun valore qualitativo… è solo un dato di fatto. Nel merito, ti ho già scritto. Non la credo così urgente e necessaria in questo momento e ritengo che ci siano diverse criticità che l’accompagnano…

    1. E per sovramercato mi vuoi pure moderare il sarcasmo.
      Vuoi farmi precipitare nell’alcolismo, non c’è altra spiegazione.

    2. Oh Rear ,
      Tu non l’hai dimenticata ,l’hai rimossa, come meritava.
      Allora rinfresco :
      ti sei pronunciato,se lo hai fatto, contro abnormi poteri legislativi affidati in via esclusiva alle regioni,il premierato forte,l’introduzione della sfiducia costruttiva,una modesta riduzione di parlamentari e l’eliminazione del bicameralismo in senso totalmente differente a quello proposto oggi.
      Non mi pare di ravvedere analogie con questa riforma che avrà pure tutti i difetti del mondo e qualcuno di sicuro ne ha, ma parla di qualcosa d’altro ed inoltre alla fine delle varie letture sarà comunque sottoposta a referendum.
      Non dico altro ma non vorrei che dopo aver discusso del concetto di Novità, Necessità e Urgenza passassimo ad esaminare il concetto di Perdita di Tempo. istituzionale.
      Francamente si sta raggiungendo il Surreale : un po’ perché a entrare nel merito sembra si faccia peccato,un po’ perché le parole vengono travisate a bella posta allungando a dismisura il brodo,un po’ perché se Luigi , in compagnia peraltro di qualche milione di persone, desidera lo snellimento,l’ammodernamento,la rinascita del suo Paese e pensa che Matteo Renzi col suo governo possa offrirglielo, non può essere crocifisso né coperto di irridente disprezzo. In una discussione costumata all’entusiasmo o presunta ingenuità dell’interlocutore vanno opposte valide alternative in cui possa riconoscersi.
      Fatti sentire Rear che l’uso improprio del sarcasmo non è l’unica stortura in simili dibattiti.

      1. Vedete che Sed se la ricorda? Ci ha pure scritto sopra un post che si trova nell’archivio del suo blog.
        (ho controllato prima)
        Il contenuto della riforma lo trovate in rete, potrete affiancarlo comodamente con l’attuale proposta e darne una valutazione qualitativa e comparativa (a me pare meno peggio quella vecchia).
        Luigi – e credo noi tutti – desideriamo il bene del Paese, anche se non so se si tratti di snellimento (rispetto a quale un ingrassamento?), ammodernamento (rispetto a quale vecchiume?) o rinascita (rispetto a quale morte?).
        Entrare nel merito? Magari, cara, magari…

  22. @Sed, Luigi e Matteo
    Se mi sono dimenticato del referendum del giugno del 2006 devo essere scusato perchè in quel mese lì conobbi una ragazza che adesso è mia moglie. Per il resto, non vi si può lasciare un momento da soli, che iniziate a litigare… siete incorreggibili!!! ;)

    1. Uno m’ignora,a quell’altro non parlo io….o mi sono messa a litigare con te a mia insaputa ovvero cassami dalla compagnia dei litiganti.

  23. @paolo
    litigare? ma figurati se noi del BAR SPORT ci mettiamo a litigare..al massimo si litiga sulle partite della domenica, tra di noi,ma non di sicuro con chi frequenta il tuo blog..
    e ci mancherebbe, massima stima e rispetto per tutti, come si usa fare da queste parti..
    tutt’al più qualche frecciatina, ma molto soft..:)
    e poi ci sei tu a fare da moderatore no? il Bruno Vespa del blog.:))

  24. @paolo
    vorrei correggere la tua affermazione:

    Prova ne è che a fronte dei tantissimi elettori, il PD perde ben 400.000 iscritti in un anno!

    Pd, nessun calo delle tessere: a settembre gli stessi iscritti del 2013 (o forse di più)
    Il vicesegretario Lorenzo Guerini annuncia i dati ufficiali: 239mila tesserati. Il confronto con l’anno scorso rivela che le polemiche di questi giorni erano infondate.. (fonte Europa)

  25. @Luigi
    Questa è una notizia data solo dal sito europaquotidiano.it. Non viene confermata da nessun’altra fonte. Mi pare un pò poco per assumerla come veritiera. Guerini e i renziani in genere (guardacaso) sostengono che la notizia è infondata, Bersani invece (e la minoranza) ha fatto dichiarazioni di tutt’altro tenore. Staremo a vedere a fine anno. Comunque, il punto di vista espresso nel mio post rimane lo stesso anche se i tesserati a fine anno non dovessero risultare in calo. La metamorfosi del PD in un partito leaderista è sotto gli occhi di tutti e non è certo la presenza di un segnale in più o in meno (anche se importante) a cambiare lo stato delle cose.

    1. Sono d’accordo sul dare al calo – o anche all’incremento – delle tessere il valore che ha.
      Sono anche d’accordo sulla metamorfosi che invero è in atto da qualche anno e comunque risulta in piena sintonia con congressi e statuti.
      Possiamo discutere fino allo spasimo sulla Forma Partito nel Terzo Millennio,sottolineo però che l’unica * fonte* sull’argomento numeri, tessere e tesserati è il PD di cui Guerini è vicesegretario e portavoce.
      Ci mancherebbe altro che sui dati attribuissimo credibilità ed autorevolezza all’Eco di Roccasecca dei Volsci.E questo anche quando l’Eco di Roccasecca si chiama Corriere della Sera.

  26. …la differenza tra un’ (altra) elemosina e un progetto politico che sostenga e sviluppi le fasce più deboli mr. r la sa?

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