Populisti d’Italia

Populisti d’Italia

Viviamo in un Paese in cui il leader di un partito si dimette per aver detto una bugia circa un master, in realtà mai conseguito. Invece il leader di un altro partito, condannato a 4 anni per frode fiscale non solo non si dimette, ma viene addirittura premiato col 30% dei voti. Oggi a questa condanna se n’è aggiunta un’altra di un un anno, per aver fatto pubblicare su Il Giornale un’intercettazione coperta da segreto istruttorio al fine di danneggiare un avversario politico. Uno scandalo che sarebbe gravissimo ovunque tranne che qui. Ed infatti dubito che in Italia cambierà qualcosa nei consensi di cui ancora gode berlusconi. Si è visto che parte dell’elettorato vota come gli ultras tifano per una squadra di calcio, in modo brutalmente emotivo ed integralista. Sempre di oggi è la reazione scomposta di Grillo al trattamento ricevuto da stampa e TV. Il comico genovese in realtà fa suo un vecchio e glorioso cavallo di battaglia berlusconiano, per cui la libera informazione diventa propaganda faziosa o attacco deliberato [e persino prezzolato] nel momento in cui semplicemente fa il suo mestiere, ossia muove delle osservazioni. Evidentemente, proprio come il Cavaliere, Grillo vorrebbe un sistema informativo ossequioso e prono. E in ultimo – in un irrefrenabile slancio di responsabilità politica – afferma: «Voglio il 100% del Parlamento. O noi o la violenza per le strade».
 
Parlare di questi due pagliacci – così come sono stati definiti dalla stampa internazionale – significa passare da chi ha governato per quasi 20 anni anteponendo i propri interessi a quelli del Paese, a chi invece gli interessi del Paese vorrebbe sfasciarli del tutto. Quanti di coloro che hanno votato Grillo sanno che senza i partiti – che il santone del vaffanculo vorrebbe abbattere – non esiste alcuna democrazia? E che il modello democratico che si vorrebbe instaurare, se privo di bilanciamenti e controlli significa anarchia autoritaria? Quanti hanno compreso che la freschezza rappresentata dai parlamentari grillini, senza esperienza, competenza ed autonomia significa caos istituzionale? Forse faranno sorridere le dichiarazioni del sommelier che, in quanto tale, vorrebbe lavorare per migliorare l’agricoltura, o dell’altro deputato grillino che rivela il complotto dei microchip impiantati sotto pelle, però bisognerebbe prima di tutto capire che nuovo non vuol dire necessariamente migliore e che politica non è sinonimo di furto, come invece si vorrebbe far credere.

57 pensieri riguardo “Populisti d’Italia

  1. Giusta osservazione la tua, è incredibile come tanta gente abbia potuto votare simili urlatori da palcoscenico o, ancor peggio, simili corruttori condannati. Il fatto è che viviamo in una società manipolata dalle strategie di comunicazione, una società dove i desideri, quindi anche i pensieri, vengono indotti ed indirizzati da precise campagne di marketing e di comunicazione mediatica. Ormai, c’è sempre più gente che si lascia influenzare dagli incessanti messaggi pubblicitari, appositamente studiati per abbattere ogni autonoma capacità di giudizio. Ogni giorno molta gente si lascia convincere a comprare prodotti già pronti, preconfezionati, ed è gente che non è più capace di cucinare un piatto cominciando dall’inizio. Del pari molta gente si lascia instupidire dalla TV, si lascia dire cosa pensare, accetta asetticamente idee preconfezionate da professionisti della comunicazione senza aggiungerci o toglierci niente, esattamente come accetta di comprare una busta di tortellini alla boscaiola surgelati solo da scaldare. Ormai non conta più il prodotto, conta la strategia, perché è la strategia a determinare il successo.

  2. @John Law
    Concordo! Non è un caso infatti che berlusconi e Grillo, sia pur con strategie comunicative molto diverse, abbiano dominato i media, ottenendo successi al di là delle previsioni. E non è neppure un caso che invece la comunicazione del PD sia risultata piuttosto grigia e poco ficcante.

  3. la cosa sconcertante, è che 2 italiani su 3 hanno votato i pagliacci…
    questo deve far riflettere, e parecchio..
    pare, che da sondaggi effettuati dopo il voto, sia Berlusconi che Grillo siano in ascesa…
    vedi che alla fine ognuno ha sempre ciò che si merita?
    nonostante le condanne, nonostante le stronzate sparate a caso, gli italiani adorano i clown

  4. quanto alle dichiarazioni deliranti di Grillo sul suo concetto di democrazia (100% al suo partito, abolizione totale degli altri partiti, un solo canale televisivo, azzeramento dei giornali), mi ricorda molto da vicino un altro democratico vivente : Fidel Castro..

  5. con una differenza però: a Cuba cercano lentamente di cambiare, lui no.
    la cosa assurda però, non sono le sue idee sconclusionate, ma il 25% che ci crede….

  6. @luigi
    Quest’ottimo articolo su Terza Pagina analizza la relazione diretta fra berlusconi e Grillo. E’ stato il Cavaliere per anni e anni, attraverso il tam tam incessante dei suoi mezzi di comunicazione, a portare avanti la tesi che tutti i politici sono uguali (tutti colpevoli e quindi in realtà nessun colpevole, lui il primo innocente). Grillo non ha fatto altro che continuare questa tesi già instillata nell’opinione pubblica da berlusconi, cavalcando la protesta generale e generalizzante contro la classe politica, vera nemica del popolo.

    Quanto alle elezioni, l’Italia ha detto: «non ce ne frega niente dello spread e della disciplina di bilancio, delle riforme strutturali e degli impegni con l’Europa, del “non raccontiam favole” e della sobrietà, dei loden e dei giaguari; preferiamo sentire “tutti a casa!” e “vi restituirò l’IMU”, che la Merkel è brutta e cattiva e che forse è meglio tornare alla lira, che Equitalia va abolita e che il pericolo Grecia non esiste; ci piacciono i leader carismatici ed estrosi, poco importa se meno seri, anzi, meglio così, meglio che somiglino a dei comici (o magari lo siano davvero) piuttosto che a grigi amministratori di condominio o compassati ragionieri (anche se questi in fatto di conti e di governo magari se la cavano meglio). Questa è l’Italia al guado fra la Seconda e la Terza Repubblica e questi gli italiani, che passano dal berlusconismo al grillismo senza soluzione di continuità, fondendoli entrambi in un unico grande consenso populista che, se coalizzato, sarebbe in teoria la prima forza del Paese».

  7. stavolta Berlusconi è arrivato al capolinea…
    il problema è Grillo e quel manipolo di cittadini che non si bene cosa faranno..
    certo, Berlusconi ha fatto scuola, Grillo capace di capire il sistema per abbindolare la brava gente…e Bersani? non pervenuto

  8. Tale e quale … a Mussolini. E che i delusi di sinistra che ancora ci credono, quando arriverà la catastrofe, tacciano per favore.

  9. stasera su la7 i pluricitati animatori della comunità Giap vanno in tv (ma a modo loro) per la prima (quasi) volta, a parlare ancora una volta di grillo e grilletti; visto che si stanno facendo un culo della miseria per studiare e discutere le meschinità del movimento, è un’occasione per farli conoscere al di fuori dei soliti canali web e di movimento (quello vero, non l’azienda-ombra di casaleggio con marchio di proprietà grillo)

  10. @luigi
    Si… temo anche io che oggi il problema maggiore sia Grillo, anche se penso che berlusconi potrebbe prendere ancora un sacco di voti. Al prossimo turno elettorale Bersani passerà la mano ad un giovane che verosimilmente sarà Renzi…

    @pyperita
    Io confido che una parte degli elettori di Grillo che provengono dal centrosinistra comprenda la pericolosità del personaggio e ci ripensino…

    @Emmegì
    Grazie per la segnalazione. Peraltro apprezzo Lerner. Se non riuscirò a vederli me li recupererò sicuramente su You Tube…

    1. In effetti “rivolgersi al pubblico come ai bambini” è la regola N. 5 tra le 10 strategie individuate da Chomsky tra quelle utilizzate dai mass media per la manipolazione delle menti.

  11. leggi sui giornali che non è cosi scontato che si facciano le primarie nel PD….
    partiamo male….
    buon weekend a te, dolce consorte e pupattola…
    (intanto il nostro rating va sempre piu giu…sarà contento Grillo no?)

  12. @catredsredcats
    Credo che la frase esatta sia questa: «Il pubblico italiano non è fatto solo di intellettuali, la media è un ragazzo di seconda media che nemmeno siede al primo banco… È a loro che devo parlare». (dal Corriere della sera, 10 dicembre 2004)

    @John Law
    Non mi sorprende. E’ proprio grazie a questo tipo di comunicazione e ad un conseguente target ben individuato che berlusconi ha fondato le proprie fortune politiche.

    @luigi
    Io credo invece che le primarie si faranno e che comunque alle prossime elezioni il PD saprà presentasi ben rinnovato.
    Buona domenica a te a famiglia.

  13. Una domanda: perchè Bersani sta inseguendo Grillo (dopo averne detto tutto il male del mondo) disperatamente come non farebbe nemmeno un innamorato che la damigella non degna nemmeno di uno sguardo?
    Perchè il PD continua a non capire che senza farsi troppe seghe mentali sull’irresponsabilità, l’ignoranza e il populismo degli italiani, gli elettori hanno semplicemente detto a tutta questa classe politica (Bersani, Vendola e compagnia di sinistra compresa) che è ora di levarsi dalle scatole e lasciare spazio al nuovo?
    Il PD rispetto agli altri ha un vantaggio enorme ossia una nuova classe politica e un giovane leader (Renzi) già pronti: vediamo se riusciranno a buttare alle ortiche anche questa occasione per poi potersi trincerare dietro alle solite dichiarazioni trite e ritrite e un pò stucchevoli sugli italiani popolo di pecoroni.

  14. @paluca
    Per due motivi:
    1) Perchè responsabilità isituzionale e Presidente della Repubblica impongono a chi ha la maggioranza dei parlamentari di verificare la fattibilità di un Governo. Ora, un Governo può formarsi soltanto fra Pd e PdL oppure fra PD e M5S. Visto che non si può governare con chi è accusato di aver comperato un deputato per far cadere il Governo Prodi e con chi è stato condannato ad un anno di galera per aver pubblicato un’intercettazione coperta da segreto istruttorio allo scopo di danneggiare il Partito Democratico, resta soltanto la possibilità di un’intesa col M5S.
    2) Perchè il PD vuole dimostrare che il M5S sia in realtà solo una forza che mira a sfasciare le istituzioni, ma che non sa farsi carico della responsabilità di costruire qualcosa nel momento in cui gli viene offerto il Governo del Paese. E l’obiettivo di questa operazione – rivolta in modo particolare a chi ha votato per Grillo – non mi pare di poco conto, specie se, come sembra, si dovrà andare a nuove elezioni a breve.
    Aggiungo poi, che, almeno per quanto mi riguarda, le dichiarazioni sugli italiani pecoroni appariranno pure stucchevoli, ma come ho cercato di spiegare anche in questo post, non così distanti dalla realtà dei fatti.

  15. 1) e allora smettetela (smettiamola) di continuare a buttare fango su Grillo e sui suoi elettori
    2) se si andrà ad elezioni a breve finalmente anche tutto il vecchio apparato PD non si presenterà, le vecchie facce spariranno e si aprirà una nuova era politica e, torno a ripetere, in questo il PD avrà solo da guadagnare in quanto rispetto agli altri la nuova generazione pronta a governare ce l’ha già.
    In quanto alla tua chiusa mi auguro davvero che a sinistra non abbiano tutti le fette di prosciutto sugli occhi e si ostinino a pensare che gli italiani sono tutti pecoroni che votano senza sapere, senza conoscere, senza istruirsi e così facendo (quelli della sinistra) continuano a perdere battaglie che dovrebbero stravincere: ieri sera ero da amici a vedere la partita e c’era il figlio diciottenne di questi con due suoi amici coetanei che hanno votato per la prima volta e hanno votato per Grillo (e come loro una marea di loro amici al loro primo voto) non perchè abbagliati da chissà quale programma politico dei grillini, ma semplicemente perchè piuttosto che dare il nostro voto a Berlusconi o a Bersani… il messaggio è molto chiaro così come quello che hanno detto subito dopo: “certo se si fosse presentato Renzi…”. Io continuo a pensare che i nostri giovani non sono nè stupidi, nè pecoroni, nè disinformati, sono semplicemente stufi marci esattamente come noi.

    1. Come da polpastrelli oramai consunti, non addosso mai la colpa all’elettorato.
      Nemmeno quando confonde l’assessore col consigliere di opposizione – e ce ne sono,anche qua dentro – Nemmeno quando pensa che il tanto peggio, tanto meglio abbia mai prodotto qualcosa.Orrore, per me che intendo la politica come strumento per cambiare le cose.Non per distruggerle.
      Ma il diritto di critica c’è ancora o è stato depennato mentre ero distratta?
      Allora facciamo così: il popolo è sovrano ma,in gran parte, sceglie sulla scorta di pulsioni semplici.
      E di questi tempi,con la crisi che non accenna a diminuire e i quattro anni d’immobilismo più uno di cura Monti le pulsioni sono divenute elementari : quelle dei neonati.
      Al PD sono richieste facce nuove,precisione nei punti di programma, condotta specchiata mentre gli altri basta che vadano a Montecitorio a piedi – gli eletti sono mille se andassero tutti in automobile blu rossa o a pois in questa città dovremmo chiuderci in casa ogni volta che c’è seduta parlamentare – e io dovrei svenire dalla commozione?
      Un partito si giudica alla prova dei fatti,non per il meeeeeeeeraviglioso articolo,l’istant book o per le note di colore che,a bizzeffe, la stampa ci propina in questi giorni ( a proposito :quand’è che chiediamo rinnovamento e facce nuove anche per i giornalisti?
      Che sono sempre quelli? Anche loro sono classe dirigente).
      E la prova dei fatti,fin qui, dice che dove sono eletti – amministrazioni locali – quelli del 5 stelle fanno quel che possono.Esattamente come gli altri,intendendo per altri coloro i quali hanno buona volontà e intenzione di cambiare le cose.
      Mi sono rotta di spiegare che le uniche novità negli ultimi anni sono state introdotte da Bersani in persona : che non è ne’ nuovo ne’ vecchio : è un politico capace.
      Intendiamo il senso del termine? Vale ancora tra i criteri di eleggibilità?
      Almeno ” tra noi” queste cose diciamocele
      Quanto all’essere costruttivi o distruttivi è fin troppo chiaro che chi vuole il 100% dei consensi non ama la democrazia.
      Se tra pochi giorni il Movimento 5 stelle vorrà dar prova di operatività non avrà che da sfruttare un’occasione unica e irripetibile di cambiare le cose.Ci sono i numeri.Si può fare.
      Diversamente saranno gli elettori a giudicare.Ma non si potrà impedire alle persone di buona volontà di scriverlo pure sui muri che questo è l’ennesimo movimento di protesta,sfascista,ignorante, inconcludente e imbambolato dal culto dei Capi .Che sono due : uno è un saltimbanco e l’altro un miliardario (un altro!) futurologo dell’apocalisse.Ma per piacere.

  16. @paluca
    1) e allora smettetela (smettiamola) di continuare a buttare fango su Grillo e sui suoi elettori…
    ma certo, magari inchiniamoci pure davanti al Re Grillo, perchè no? adoriamolo, lui e il suo popolo di seguaci, viva il Re, anche se sarebbe piu indicato dire viva il Duce…
    ma qualcuno si sta accorgendo di cosa sta succedendo nel nostro Paese, grazie a sto cialtrone populista, demagogo e pure miliardario???
    le agenzie di rating si….perciò non è questione caro Paluca di gettare fango, ma di dire a sto clown che la smetta di fare il buffone (lo vedono in tutto il mondo incappucciato, e ridono, ovviamente), e provi a mentenere una, almeno una delle mille promesse che ha fatto…
    si chiede troppo??? non è in grado???
    vuole il 100%???
    allora vada nel Burundi, lì è piu facile…

  17. @paluca
    Mia nipote compirà 18 anni fra un mese. Alla mia domanda chi voterai alle prossime nuove elezioni, senza esitazione risponde Grillo. Ma perchè, la incalzo io. Perchè nella mia scuola lo votano tutti. E perchè lo votano tutti? Risposta: perchè fa scena! Io mi diverto da un pò a curiosare fra le pagine facebook degli amici di mia nipote e degli amici degli amici. Bene, la media intellettuale di questi ragazzini è semplicemente agghiacciante.
    Questo è un piccolo esempio che non significa granchè. Personalmente però mi sono stufato di vivere in un Paese in cui si pensa che una classe politica corrotta e corruttrice amministri una popolazione di virtuosi. Non è così, non è così affatto. Mi sono stufato di vivere in un Paese in cui si può criticare il politico ma non l’elettore. In cui si pensa che la maggioranza delle persone ha sempre ragione. In cui si pensa che un Movimento, solo per il fatto di aver guadagnato il 25% dei voti non sia (cito Sed) “l’ennesimo movimento di protesta, sfascista, ignorante, inconcludente e imbambolato dal culto dei Capi” e non invece una proposta politica seria e responsabile. Ti pare responsabile uno che, come ti ricorda Sed, invoca per sè il 100% dei consensi? Possiamo allora dire che chi lo vota è altrettanto irresponsabile di lui???
    Possiamo ricordare inoltre che il maturo e consapevole popolo italiano ha anche votato per il 30% la coalizione guidata da Berlusconi, che – solo grazie al Centrosinistra – non ha vinto (nuovamente) le elezioni per un soffio! Per una vicenda analoga a quella per cui questa settimana il Cavaliere è stato condannato ad un anno di galera, Nixon 40 anni fa fu costretto alle dimissioni dalla pubblica opinione. Qui invece nessuno batte un ciglio e non lo batte da 20 anni!!!

    @sed
    Io invece l’elettorato lo critico insieme alla classe politica. Del resto il voto di protesta a Grillo si inserisce in un quadro europeo più ampio. Ma solo qui ha assunto dimensioni notevolissime, ben più consistenti del voto ad Alba Dorata in Grecia o alla stessa Marine Le Pen in Francia.

    @luigi
    Luigi, evidentemente per Paluca basta vincere le elezioni e si ha automaticamente ragione.

    1. Ma quale dimensione europea…. Questa è la solita solfa provincialotta in cui è compreso il compiacimento di mettersi la cravatta per andare al Quirinale. (vado io…mi metto la cravatta….peggio di Giannino coi master farlocchi)
      Mica vorrai confondere Grillo con i Le Pen che rappresentano comunque in Francia quel che resta della destra nazionalista e xenofoba – e già che ci sono si assorbono pure i naziskin – o con i Pirati tedeschi.Né mi pare il caso di ringraziare il 5 stelle perché ha impedito il peggio, vista la gran passione per casapound, per i nazionalismi e per i protezionismi.
      Balzane,sbagliate pericolose che siano, in Europa le idee di protesta tendono a farsi progetto, a confrontarsi e a prendersi responsabilità.
      Con Grillo abbiamo la nota della spesa che è proibito mettere a confronto sia con la stampa che col resto degli eletti.

  18. @sed io concordo totalmente con quello che scrivi e sono il primo a sostenere che Grillo vada criticato; quello che io dico è che Grillo non lo si batte continuando a dargli del pazzo visionario o del pericoloso nazifascista, così si fa solo il suo gioco, perchè se si pensa che gli elettori lo abbiano votato per quello che dice o per il suo programma si commette un errore enorme perchè (e anch’io lo ripeto per l’ennesima più una volta) chi lo ha votato ha mandato un messaggio chiarissimo alla nostre classe politica: “FUORI DALLE SCATOLE”!!!
    E l’amico (posso chiamarti così?) ce lo ha appena confermato: suo figlio ha fatto una campagna a favore dell’unico che avrebbe potuto cambiare la scena politica italiana, Renzi, ma il PD e i suoi fedelissimi ancora una volta non hanno capito nulla e gli hanno chiuso la porta in faccia (per poi aprirla a Vendola…) e così il figlio di Luigi (20 anni!) ha detto: “Ah sì? E allora sapete cosa c’è? Io il mio voto, per protesta, lo dò a Grillo!” E’ così difficile da capire?
    Mentre resto allibito e sconcertato di fronte al 30% che ancora ha votato Berlusconi, non mi stupisce e non mi scandalizza il voto dato, PER PROTESTA a Grillo (pur non condividendone nulla).
    Vi faccio un’altra domanda: perchè il PD ha rinunciato alla Lombardia, la regione più importante, prima presentando Ambrosoli, splendida persona ma presentatosi con una lista civica e poi non sostenendolo abbastanza regalando così il Pirellone a Maroni? Capite che ho un motivo in più per avere il dente avvelenato con il PD?

    1. Perché non rovesci la domanda :
      Come mai un candidato bello che pareva dipinto, buono,per bene, intelligente con un bel programma e una condotta specchiata non ha la meglio con Maroni rappresentante di una classe politica che poco ci mancava regalasse la Regione alla malavita,per non parlar del resto ?
      Sicuro che sia un problema di marketing elettorale malriuscito ?
      Sicuro che non ci sia uno zoccolo duro in Lombardia che pur di non votare i “comunisti” voterebbe chiunque?

  19. @sed
    Per carità… lungi da me l’idea di ringraziare Grillo per alcunchè. Consideravo soltanto la matrice di protesta comune ad altre forze europee. Poi hai certamente ragione quando dici che la cifra peculiare di Grillo è quella della mancanza di confronto e di costruzione di un progetto concreto.
    Concordo anche su quanto hai scritto a proposito della Lombardia…

    @paluca
    Forse non consideri il fatto che io sono un misero blogger e non certo un politico, e quindi mi permetto di parlare della matrice antidemocratica e populista del M5S, senza paura che questo mi faccia perdere tanti voti. Se invece fossi un politico, chissà… forse direi alcune delle cose che ho sentito ieri sera affermare da Renzi a Che tempo che fa
    Io poi ho un opinione precisa sui problemi di questo Paese e la porto avanti da questo Blog da diversi anni, ben prima che esplodesse il Movimento di Grillo. Sinteticamente ritengo che prima ancora che un problema politico, l’Italia viva un problema culturale e sociale. E se non si risolve quest’ultimo, non si risolverà neppure il primo…

  20. Grazie Rear per la segnalazione dell’intervista di Renzi ieri sera da Fazio: direi che lì ci sono tutte le risposte alle tue domande e a quelle di Sed (capito perchè il PD ha perso in Lombardia?); io sono come te un misero Blogger e per di più rispetto a te me ne intendo molto meno di politica ma sentire un politico vero e serio come Renzi esprimere in modo compiuto e chiaro le mie idee mi ha fatto veramente bene.
    Chiudo con una battuta: se metà degli italiani ha visto l’intervista di ieri sera, andiamo a votare domani con qualunque legge e con qualunque candidato avversario ma con Renzi candidato del PD: si vince con il 50% almeno e si governa per 5 anni senza alcun disturbo.

    1. Come già detto e straridetto,per fare quello che dice – poi di chiacchiere ne fa tante anche lui e pure con parecchio distintivo – Renzi deve cambiare il Partito, poiché la sua idea di autosufficienza non risponde a quanto stabilito dall’ultimo congresso, e dalle primarie che hanno eletto Bersani segretario prima e candidato premier dopo.
      In soldoni : bisognerebbe buttare a mare Vendola con tutto quel che significa in termini di eliminazione di una sensibilità presente fuori e dentro il partito democratico.
      Renzi non può andarsene in giro a contrapporre una riunione di direzione alla creazione di posti di lavoro per far contenti – ma solo quello – gli aficionados del Paese Reale. Altra chiacchiera che m’è arrivata fin sopra la cima dei capelli da quanto è vuota e indefinita.
      Se ha la forza, cambi il partito.Il congresso è prossimo e quale migliore occasione…dopodiché si possono fare anche le primarie spalancate, atteso che queste ultime lo siano state a sufficienza ivi comprese deroghe e doppi turni.

  21. Un muro contro muro che fa solo male al paese. Cambiassero almeno legge elettorale per dare un governo stabile a questo malandato paese a prescindere dal colore. Questa stasi istituzionale ci costa caro e amaro

  22. @paluca
    Fossi in te sarei meno trionfalista… la strada è comunque in salita e tutta da percorrere, con gli ostacoli che ben ti illustra Sed…

    @sed
    Io credo che da qui alle prossime elezioni il centrosinistra dovrà – giocoforza – presentarsi rinnovato, altrimenti non vincerà. Questo è il messaggio che volenti o nolenti è uscito da questo turno elettorale. Io spero che nel tempo che manca possano emergere nuovi personaggi in grado di prendere la coalizione per mano e portarla a sconfiggere i populismi di berlusconi e grillo… altrimenti dovremmo affidarci a Renzi, con la speranza che si possa mantenere l’alleanza così com’è, altrimenti le cose diventeranno ancora più difficili…

    @luca
    Sono d’accordo. Una legge che, tenuto conto della spaccatura a tre uscita dalla urne, possa garantire un governo stabile…

    1. Ma il nodo è proprio quello dell’autonomia conquistata a costo di tagliare le ali e non è da un giorno che se ne discute.
      E’ quel che Vendola rappresenta che l’elettorato stile lombardo non vuole .Perchè credi che vogliono tutti Renzi? Perchè è l’antitesi antropologica di Vendola.
      Ora non si tratterebbe manco di fare scelte epocali,perché un Partito che si dice democratico dovrebbe poter includere le anime più disparate come avviene ovunque.E invece niente. Si ha timore anche della gestione prevalente.
      Questo pastrocchio può essere regolato ( in parte eh) solo da una legge elettorale maggioritaria col doppio turno.Se ne avessimo avuta una simile, ce la saremmo giocata col PDL e poi volevo vedere Grillo che s’inventava.Fosse stata pure l’astensione,avremmo avuto egualmente un governo.
      Poi certo un visibile rinnovamento ( considera che il gruppo parlamentare è bello che rinnovato..non c’è rimasto più nessuno) l che vuol dire fondamentalmente costi della politica. Se continua così, alla prossima vince quello che impone ai parlamentari di pagare per esercitare il proprio ruolo.

      1. ricordo che anche a Milano, e lo si riteneva impossibile, ha vinto prima le primarie e poi le elezioni a sindaco, un “politico quasi non di professione”, sostenuto e portato avanti da sel

      2. @emmegì
        Temo che quel bellissimo episodio ormai appartenga ad un momento storico che purtroppo è stato superato. In Italia oggi prevale la cieca rabbia che fa un calderone indistinto di tutti i politici, egualmente responsabili della situazione in cui ci troviamo. Le forze di sinistra responsabili come SeL pagano un conto considerevole a questa nuova situazione, perchè la serietà e la responsabilità non sono più qualità che si cercano in un leader o in un Movimento. Oggi si preferiscono frasi come «Voglio il 100% del Parlamento. O noi o la violenza per le strade». Gli avversari politici sono delle “facce da culo” e le troupe televisive sono da cacciare via!

        1. Non ne sono sicuro.
          Molti dei meccanismi sociali alla base di quella grande vittoria (a Milano, ma credo anche in altre grandi città, come la tua Genova, Napoli, ecc) si basavano su un chiaro rinnovamento delle figure politiche, su scelte politiche coraggiose e innovative, su un grande coinvolgimento di partecipazione (tutte cose che superficialmente rappresenta il M5s). Per testimonianza diretta, alcuni che erano all’epoca “arancioni” oggi sono “stellati”.
          Il fatto è che motlissime persone attive politicamente e socialmente non si sentono rappresentate dal PD. Dalla sua cultura politica e dai suoi uomini. Difettano, quindi, le leve attraverso cui un cittadino si sente affine, si proietta in un progetto e nelle persone che lo promuovono (questo al di là dei contenuti programmatici, della serietà e capacità di un progetto politico).
          Cosa resta, allora? L’odio per “la casta” (come se i politici fossero rappresentazione aliena rispetto al tessuto umano e sociale del paese) e per tutto ciò che l’ha resa “casta” (quindi anche gi organismi rappresentativi, l'”indotto” giornalistico, sindacale, ecc) e l’adozione di dispositivi smaccatamente demagogici e antidemocratici che tutelino “l’integrità”, la “purezza” dell’azione “””rinnovatrice””” di queste persone.
          In questo senso, può funzionare anche il rispecchiarsi nel cittadino totalmente a digiuno di politica, ingenuo e probabilmente manipolabile (di cui il tipo del “complottista” è buon esempio), o perlomeno ciò non è stato un limite al successo elettorale dei “grilletti”.

          1. Pisapia a Milano ha vinto perché sostenuto dalla borghesia illuminata e poi anche dal resto del corredo.
            Indipendentemente dalla posizione – e Pisapia è vicino a SEL quanto la sottoscritta al conclave,parlo ovviamente di attività parlamentare,l’unica che di lui posso dire di conoscere – ci sono personalità che riescono ad attirare su di sé voti da ambienti più disparati.Vedi Zingaretti,Veltroni, lo stesso Rutelli ai tempi delle elezioni amministrative.E poi Milano ha sempre votato meglio della Regione.
            Ma al dunque, credo che un partito non possa in questo momento rappresentare il disagio che solo un movimento può incarnare. E qui dovrebbe entrare in gioco la capacità dei partiti di interagire con questa formazioni.
            Dirò subito che la mia parte politica per fare ciò è storicamente negata.Retaggi del tempo che fu ahimè.
            Basti pensare al putiferio che scatenarono Moretti e Cofferati – altro che Grillo – con un esperienza che radunò una folla assertiva e fortissima a San Giovanni. E che poi finì con Cofferati sindaco e Moretti regista. Certo che quel movimento voleva solo essere di stimolo al partitone..ma tant’è.

            1. Not agree…
              “Espugnare” Milano era cosa ben difficile. E’ vero, la “borghesia illuminata” si è schierata, ma la domanda è: perchè? E secondo me la risposta sta un po’ in quello che si diceva sopra. Pisapia è stato in parlamento come indipendente in rifo; ma, per programma, storia personale/sociale, radicamento territoriale, a livello amministrativo lo si può genericamente collocare a sinistra, con grande sensibilità alle tematiche sociali, alle istanze del rinnovamento e del sostegno all’abitare, al vivere la città, alla socialità, alla famiglia, alla cultura, espresse da giovani e meno giovani progressisti. Soprattutto è stato capace di esprimere uno sguardo pragmatico senza rinunciare a cambiamenti e battaglie importanti, fattivo, cosa che sovente -ma non sempre!- non è una caratteristica dei rifondaroli

              1. Mi è piaciuto questo dialogo, interessante e istruttivo, in cui si cerca di capire il perchè, si cercano le ragioni di determinati accadimenti.
                per inciso, io a Milano ho votato per Pisapia.

              2. Quindi che vuol dire, che per vincere alle elezioni bisogna essere di sinistra senza sembrarlo troppo?
                Po’ esse. Questo spiegherebbe anche i modestissimi risultati di recente ottenuti dalla sinistra
                Io continuo a dire che se Pisapia si fosse presentato come presidente della Regione avrebbe ottenuto gli stessi risultati di Ambrosoli.

                1. No, vuol dire quello che dicevo sopra. Meno “ideologismi”, più battaglie e contenuti pragmatici nell’interesse e nella direzione del progressismo. Meno “gestione interna” (alleggerimento degli organi, delle procedure per entrare in contatto con il partito, ecc) e più partecipazione da e con l’esterno.

                  1. A livello personale annovero un paio di situazioni significative,una cittadina e una europea in cui mi è capitato di lavorare ad un raccordo movimento/partito e viceversa.
                    Bella esperienza ma devo dire che il primo ostacolo non sono tanto gli apparati ma la diffidenza.Difficilmente troverai questa considerazione nelle notazioni politiche di quelli che parlano bene,ma per me è stato il lavoro più tosto.

                    1. Condivido e comprendo. Sono proprio i lavori tosti quelli che danno risultati migliori e, soprattutto, (r)innovano. Un giorno mi racconterai che cosa hai fatto/fai che dici?

  23. @sed
    Certo che un’Italia che ha paura di Vendola e non ha paura di Grillo è paradossale!!! Ad ogni modo temo che oggi un maggioritario col doppio turno potrebbe essere molto pericoloso. Se le prime due formazioni fossero quelle del Centrosinistra e il M5S (scenario non così difficile da realizzarsi), chi credi che vincerebbe al secondo turno? Certo non noi…

    1. Peggio sarebbe il proporzionale con l’eterno problema delle alleanze e delle coalizioni.
      Il maggioritario funziona nei comuni, non vedo perché dovrebbe fallire a livello nazionale

  24. @emmegì
    La risposta l’hai data tu stesso: “Per testimonianza diretta, alcuni che erano all’epoca arancioni oggi sono stellati”. A quanto si attestava SeL all’epoca? Circa il 6/7%. Oggi è meno della metà. Significa che non solo molte persone attive politicamente non si sentono rappresentate dal PD (come giustamente dici), ma che oggi non si sentono rappresentate anche da formazioni più a sinistra. Quello spazio lì è stato riempito dal M5S. Poi ha anche ragione Sed quando afferma che Pisapia era riuscito a intercettare un voto che non si collocava soltanto a sinistra.

    @sed
    Vero quello che dici a proposito del disagio e della capacità di rappresentarlo di un Movimento. Purtroppo col M5S questo disagio non si è solo rappresentato, ma lo si è anche artatamente alimentato.
    Quanto poi al proporzionale, è vero… pure con questo sistema avremmo serie difficoltà. Purtroppo le cose si sono messe male. Diventa necessaria una strategia che evidenzi i limiti e le contraddizioni del M5S (forza di rottura, ma che quando ha l’opportunità di governare si rifiuta) e cerchi di recuperare qualche voto anche dal bacino delle astensioni.

    1. Rear dici in altro modo quello che io sostengo da tempo: l’alleanza PD-SEL ha danneggiato sia gli uni che gli altri per il semplice motivo che anche se si è tentato in tutti i modi di far passare il messaggio contrario, programmi ed elettorato dei due schieramenti hanno più difformità che affinità.

    2. @paluca
      Non sono dello stesso avviso: non penso cioè che l’alleanza fra SeL e PD abbia danneggiato i due partiti. Penso invece che nel centrosinistra sia successo ciò che è successo anche nel centrodestra, ossia che una parte dell’elettorato è stata sedotta dal messaggio rabbioso e qualunquista di Grillo. Messaggio che ha attratto elettori in modo trasversale, in un calderone che per adesso pare risultare piuttosto coeso, ma che presto o tardi potrebbe esplodere in diverse contraddizioni. Ecco anche perchè Grillo vorrebbe prolungare la sua fase sfascista e non assumersi la responsabilità di un Governo. Perchè è facile tenere insieme elettori delusi dai rispettivi partiti di appartenenza, anche se fra loro lontani per ideologie (cos’hanno in comune gli elettori della Lega con quelli dell’estrema sinistra, quelli della destra con quelli del PD?), ma nel momento in cui si passa all’amministrazione della cosa pubblica e si assumono posizioni concrete, allora potrebbero nascere seri problemi di coesistenza.

  25. @emmeggi Provo a spiegare con le mie parole che, lo ripeto ancora, non sono quelle di una persona che segue assiduamente la politica nè che se ne intende più di tanto.
    Credo che abbia ragione sed quando dice che probabilmente Pisapia se non appoggiato adeguatamente avrebbe fatto la stessa fine di Ambrosoli alle regionali.
    Per uno strano motivo a me incomprensibile per tanti anni la sinistra ha deciso di lasciare partita vinta in Lombardia e a Milano agli avversari senza nemmeno, per rimanere in gergo calcistico, scendere in campo. Questo ha permesso a Berlusconi & co. di fare sempre il bello e cattivo tempo senza preoccupazioni e anche quando venne eletta una persona in gamba come Albertini, restò presto schiacciato sotto le logiche di Partito e sotto imposizioni dall’alto che, in pratica, lo trasformarono in un burattino.
    Pisapia è uomo serio, persona onesta e molto in gamba e se pensate che l’avversaria era la Moratti che già aveva fatto il Sindaco per un mandato, capite che la scelta era quasi obbligata; ma come ripeto spesso la scelta del Sindaco esula un pò dalle logiche tradizionali di Partito, è più facile votare la persona che non ciò che gli sta dietro come invece avviene alle politiche.
    Peraltro non scordo l’infelicissima uscita di Vendola all’indomani dell’elezione di Pisapia quando annunciò “andiamo ad abbracciare tutti i nostri fratelli musulmani” dimostrando di avere capito molto poco di politica e di non conoscere affatto al realtà milanese (e bene fece Pisapia a dissociarsi immediatamente da quella affermazione): e non perchè i milanesi siano razzisti o facciano di tutto l’Islam un fascio, semplicemente perchè prima di parlare sarebbe bene documentarsi sulle realtà locali per evitare che alle elezioni successive i tuoi voti finiscano ai Grillini .

    1. Grazie Paluca
      Ricordo l’affermazione e l’atteggiamento di Vendola. Il fatto è che l’entusiasmo era tanto e lui è un sentimentale, si è lasciato andare nel dire una cosa umanamente molto bella ma che in quel contesto, condivido, non ci stava.

  26. volevo tranquillizzare Paluca, che mio figlio, alle prossime elezioni, se sarà candidato Premier voterà Renzi, e con lui tutti i suoi amici…
    lui non ha visto in Grillo nulla di chè, lo crede un populista che urla piu degli altri, ma piuttosto che votare Bersani (considerato della vecchia guardia), ha preferito votare contro…
    tranquilli che alle prossime elezioni, Grillo si sgonfierà…

    1. Non ho alcun dubbio in merito a tuo figlio e a moltissimi giovani come lui che avevano creduto in renzi e si sono trovati spiazzati, dirigendo, così, il loro voto su Grillo per protesta.

  27. altra considerazione: l’inesperienza non è una virtù, almeno non quando espone più facilmente alla suggestione delle idee e delle voci forti altrui.
    bella la ventata di freschezza portata dagli eletti del M5S, ma stiamo attenti quando pensiamo che la loro “verginità istituzionale” sia solo un vantaggio: proprio questa conclamata inesperienza, questa ignoranza di molti “trucchetti” del Palazzo li espone alle insidie, alle idee forti di questa o quella parte ed ai mille voti su singoli commi che rischiano di trasformarsi in truffa.

  28. @luigi
    Speriamo Luigi… speriamo… io tanto ottimista non sono…

    @redpoz
    L’ho scritto nel post: la freschezza non è affatto una virtù. La si vuole contrabbandare per tale da un comico che ha instillato nelle menti l’idea che tutti i politici sono dei ladri e che quindi l’unico modo per risolvere la situazione è che i cittadini si rappresentino da soli, con buona pace naturalmente dei microchip sotto pelle e del Senato da rintracciare con Google Earth!

    1. Rear, dire che il messaggio che Grillo ha voluto far passare è che tutti i politici sono ladri uguali è un pò limitativo.
      Grillo ha gridato con forza un “a casa tutta questa classe politica” che chi, più chi meno, ha trascinato l’Italia in questa situazione disastrosa.
      Capisci che è un pò differente che dire semplicemente “i politici sono tutti ladri”.

  29. @paluca
    Sono in disaccordo. Esistono nel blog di Grillo post come questi in cui si parla di Seconda Repubblica dei Ladri, e di PD e PdL come partiti gemelli. Basta poi spendere un pò di tempo leggendo fra i commenti che normalmente arrivano ai vari articoli scritti da Grillo e ti renderai conto che il messaggio recepito (e che si è voluto inculcare artatamente) è che i politici sono tutti ladri, tutti egualmente responsabili della situazione in cui ci troviamo, tutti incapaci e interessati ai propri interessi e, per questi motivi, tutti da sostituire con cittadini probi, capaci ed onesti. Insomma: fiumi e fiumi del peggiore qualunquismo e di un bel pò di malafede.

  30. io vedo molte analogie con il 94…allora fu la Lega Nord a dare dei ladroni a tutti i partiti romani, senza esclusioni, e sfondò al Nord.
    Grillo adottala stessa tattica..insulti, urla, e populismo a piene mani
    il problema è che cambiano i musicanti (Bossi, Grillo), ma la musica rimane la stessa.
    il problema non è Grillo, ma chi lo vota.

  31. @luigi
    E’ vero… l’analogia ci sta tutta. Il populismo, i toni, il linguaggio sono gli stessi, però Grillo è ben più pericoloso del Bossi di allora, perchè il suo obiettivo è quello di scardinare l’intero sistema politico-istituzionale… e per realizzare il suo progetto può fare affidamento su un bacino di voti decisamente più ampio ed eterogeneo di quello della Lega del 94

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