La cultura e la democrazia

La cultura e la democrazia

Recentemente sono stati pubblicati i risultati di due indagini sull’istruzione primaria e la cultura in Italia, che [ma guarda un pò che strano] sono passati sotto silenzio. Secondo queste ricerche: «Cinque italiani su cento tra i 14 e i 65 anni non sanno distinguere una lettera da un’altra, una cifra dall’altra: sono analfabeti totali. Trentotto su cento lo sanno fare, ma riescono solo a leggere con difficoltà una scritta semplice e a decifrare qualche cifra. Trentatré superano questa condizione, ma qui si fermano: un testo scritto che riguardi fatti collettivi, di rilievo anche nella vita quotidiana, è oltre la portata delle loro capacità, un grafico con qualche percentuale è un’icona indecifrabile. Soltanto il 20 per cento della popolazione adulta italiana possiede gli strumenti minimi indispensabili di lettura, scrittura e calcolo necessari per orientarsi in una società contemporanea». Questa tendenza all’analfabetismo di ritorno riguarda tutte le società occidentali, ma in Italia il fenomeno ha un impatto drammatico. Tant’è vero che, ad esempio, siamo in coda all’Europa per lettura di libri e giornali. Secondo l’Istat più della metà degli italiani non legge nemmeno un libro all’anno, mentre la televisione resta il mezzo di comunicazione dominante. Inutile dire che l’homo videns, come l’ha definito Giovanni Sartori in un suo saggio, è assai più suggestionabile dalla propaganda e dalla demagogia, rispetto alla minoranza ancora affezionata alla parola scritta. Come sostiene il linguista Tullio De Mauro: «La democrazia vive se c’è un buon livello di cultura diffusa, altrimenti, le istituzioni democratiche – pur sempre migliori dei totalitarismi e dei fascismi  –  sono forme vuote. Quanti di noi hanno la possibilità di ragionare sui dati di fatto, partecipando alle scelte collettive con la possibilità di documentarsi sul senso di quelle scelte?»

Ecco quindi spiegati, in questo quadro di insieme, i recenti tagli al settore cultura operati dal PdL e la Lega. E’ l’ultimo atto di una politica che mira scientemente a colpire la cultura, mortificarla, banalizzare e sminuire il lavoro artistico e intellettuale, ridotto a roba per gente che non ha voglia di faticare. La crisi è usata per suscitare disprezzo nei confronti della cultura. Una strategia scellerata che consegna all’Italia un destino di declino e di imbarbarimento. Ieri l’associazione dell’autorialità cinetelevisiva 100autori ha deciso di occupare la Casa del Cinema proprio per denunciare «la pochezza di un governo che considera la cultura un elemento residuale e insieme di segno politico avverso di cui è auspicabile la chiusura per fallimento. Come per l’informazione, la ricerca, la scuola, anche il nostro settore è stato smontato pezzo per pezzo, giorno dopo giorno».

25 pensieri riguardo “La cultura e la democrazia

  1. guarda…da un popolo che fa record d'ascolti per il G.F. e per lo SCAZZI HORROR PICTURE SHOW…tu che pretendi???
    sui tagli alla cultura sono d'accordo con te, anche se pensando che i film piu seguiti sono i cinepanettoni, mi domando che serva investire per un popolo d'ignoranti come noi….

  2. Siamo anche il paese con meno laureati… e chi ci arriva spesso ha seri problemi di ortografia quando si tratta di scrivere una tesi (ne ho corrette diverse, parlo per triste esperienza).

    C'è altro da aggiungere alle tue amare considerazioni?

    Per questo il problema del berlusconismo non è tanto e non solo berlusconi, quanto la parte di elettorato che è cresciuta a pane e tv commerciale. "L'era berlusconiana" non è fatta da un uomo solo.

    Purtroppo.

  3. Analfabetismo di ritorno, mi stà bene, però il primato è…L'IGNORANZA DI RITORNO, secondo me. Ai tempi della mia gioventù, operai analfabeti diventavano dirigenti di partito e non solo. Se andiamo indietro, basti pensare a Giuseppe Di Vittorio, che divenne quello che sappiamo tutti. Un saluto convinto da Salvatore.

  4. quand'è finito il rispetto che c'era per l'insegnante? ora lo consideriamo un lavoro modesto, di ripiego se non si è riusciti a sfondare nel mondo dell'alta finanza o dell'arte o dello spettacolo… tutto ritorna lì, alla tv…  e il conto in banca è diventato l'unico parametro di valutazione..

  5. @luigi
    Il popolo di ignoranti andrebbe educato ed indirizzato. Certo, ci vorrebbe la volontà politica di far crescere la gente… cosa che questo Governo, per ovvi motivi, non ha!

    @crimson74
    Mi aspetto un nuovo Governo che faccia della crescita culturale del Paese un suo obiettivo primario

    @Adam's Rib
    Esattamente. Diciamo che comunque berlusconi rappresenta il modello originario a cui ci si è conformati per creare l'"uomo berlusconiano"

    @SaR
    Hai pienamente ragione. Saluti.

    @donburo
    Qualcuno qui sostiene di si…

    @acquacotta
    Ora se l'insegnante osa mettere in dubbio il lavoro a scuola di un ragazzino, i genitori gli si rivoltano contro…

  6. C'è anche da dire, rispetto ai commenti 6 e 7, che gli insegnanti di una volta, molto capaci, dottissimi nella loro materia, con voglia di far crescere i ragazzi, sono ormai in vista di estinzione.
    In tutto il mio percorso liceale ho avuto 3 prof di questo stampo, per fortuna !

  7. volevo commentare, ma, poiché concordo con tutto ciò che è stato scritto sinora, mi è venuta la depressione e passata la voglia di aggiungere la mia alla serie di geremiadi.
    mala tempora currunt.

  8. COME FAI A FAR CRESCERE LA CULTURA SE NON C'E' LA VOGLIA DI FARLO? COSA CENTRA IL GOVERNO IN QUESTO CASO? DOPVREBBE OBBLIGARE AD ANDARE  A SCUOLA 65 ENNI COL MANGANELLO?

  9. tu scrivi

    «La democrazia vive se c’è un buon livello di cultura diffusa, altrimenti, le istituzioni democratiche – pur sempre migliori dei totalitarismi e dei fascismi  –  sono forme vuote. Quanti di noi hanno la possibilità di ragionare sui dati di fatto, partecipando alle scelte collettive con la possibilità di documentarsi sul senso di quelle scelte

    ma non mi sembra che a CUBA ci sia istruzione diffusa e partecipazione di massa sulle scelte!!!!

    In Cina hanno l' accesso ad Internet Limitato……

  10. Aggiungo solo che il ministro tremonti alle rivendicazione di fondi del SUO collega bondi (la copertina è corta ed ognuno cerca di tirarseladal proprio lato) ha sottolineato: "La gente non mangia cultura"  dimenticando o facendo finta di dimenticare che solo attraverso la cultura un paese può mantenere consapevolezza di sè.

    sheraunpo'inritardo

  11. ma la culturna per la nostra identità non ce la stiamo mica dimenticando solamente con questo governo!!!!!

    Non difendere la nostra identità passa anche dalla costruzione delle moschee….

     

  12. @ipitagorici
    Assolutamente d'accordo

    @gattarandagia
    Ahinoi… speriamo almeno che ci passi presto la depressione

    @cimarrosto
    Nel post si spiega la relazione che esiste fra un sistema democratico e un tessuto sociale che riconosce la cultura come bene primario. Questo Governo ha sempre dimostrato come la cultura ed il mondo della scuola rappresentino qualcosa che vada contro la propria idea di stato sociale. Oltre a questo, il berlusconismo si identifica anche con un sistema videocratico che mira deliberatamente, ovvero per fini politici, a promuovere un clima diffuso di indifferenza ed ignoranza.
    Francamente non mi pare che ciò che succeda o non succeda a Cuba o in Cina sposti di un millimetro il problema esposto nel post. Non ritengo neppure che la costruzione delle moschee in Stati come il nostro, che si avvviano – per motivi fisiologici  e quindi inarrestabili – ad essere multiculturali e multireligiosi, debba mettere in discussione alcunchè.

    @sherazade
    Grazie per la segnalazione. Mi pare particolarmente "educativa"… giusto per restare in tema!!! :)))

  13. a parte gli scherzi, la battuta del fumetto sopra mi ricorda la trama di alcuni libri distopici tipo 1984 ma soprattutto un mondo nuovo di aldous huxley…spero solo si tratti di una coincidenza…

  14. @MonsieurVerdoux
    Coincidenze? Mah… qui intanto il Grande Fratello già esiste e naturalmente non mi riferisco al pessimo programma di Mediaset…

    @cimarrosto
    Sono lieto di constatare che tu sei già in grado di sapere cosa succederà fra 20 anni. Io mi accontento di analizzare cosa sta accadendo in questo nostro tempo. Come dicevo, il fenomeno dell'immigrazione è attualmente un dato strutturale delle nostre società che nessun proibizionismo, nessuna politica restrittiva e repressiva possono cancellare. E' opportuno che l'Europa dia il via a delle politiche che favoriscano l'integrazione.
    Quanto al futuro, mi affido a studiosi e ricercatori, i quali – peraltro – fanno previsioni diverse dalle tue…

  15. Dipende quali dati e quale ricercatore ti fa comodo sentire…. magari collabora col manifesto?

    I primi a non volersi integrare sono gli immigrati che si chiudono e tengono le loro usanze strette senza vedere cosa li circonda, ma se lo facciamo noi siamo razzisti…. diventeremo davvero OSPITI A CASA NOSTRA!

  16. @DreamLady
    Grazie a te… ricambiamo il bacio con piacere!!! A presto

    @cimarrosto
    A me non fa comodo sentire alcun ricercatore… quanto poi a Jeffrey Williamson che collabora col Manifesto… beh, è davvero divertente! :)
    Riguardo infine agli immigrati, libero di tenerti le tue opinioni… io mi tengo quelle che ti ho esposto prima.

  17. @ipitagorici
    No… ma leggo ora sul sito che si intitola: "Il potere del sapere": In molte scuole e università gli studi umanistici vengono trascurati. Ma per diventare dei bravi cittadini bisogna imparare a pensare in modo critico e a mettersi nei panni degli altri….
    Ovviamente non posso che essere d'accordo. Grazie per la segnalazione!

  18. ne discutevamo mesi fa: Ortega y Gasset parlava proprio delle masse "imbecilli" che si credono superiori a tutti ed impongono a tutti la propria morale.
    difficile, per dirla con chi aveva avuto la vista lunga come Mills o Tocqueville, che cittadini così possano reagire ai soprusi del potere: non sono nemmeno in grado di identificarli come tali!

    controesempio: in spagna Zapatero in seguito all'aumento delle violenze ha tagliato le ore di religione e raddoppiato quelle di educazione civica…. che da noi (a mia memoria) si riducevano a vuote letture sulle lontane istituzioni, senza alcuno sforzo di coinvolgere i futuri cittadini nel loro futuro "bene comune"

  19. cultura? Cos'è roba "de zinne"? :-)
    A parte gli scherzi… cosa possiamo pretendere da gente come Bossi, Claderoli, Borghezio, Gasparri, La Russa e simili?
    E comunque fa comodo per rincoglionire la gente con i vari Grandi Fratelli e simili… anche se il record di ascolti di ieri sera su Rai 3 mi fa sperare in una nuova TV e in una nuova Italia….

  20. @redpoz
    Zapatero… eh già… noi abbiamo berlusconi e calderoli… dici che c'è differenza??? :)

     @PF1
    Bel segnale in effetti i tanti ascolti ricevuti da "Vieni via con me"… anche se non possiamo dimenticarci le pressioni e gli ostacoli che il programma di Fazio e Saviano ha ricevuto prima di essere messo in onda…

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