Il Governo Montusconi

Il Governo Montusconi

Quando nel novembre scorso si insediò il Governo Monti, furono due i refrain ripetuti fino allo sfinimento. In primis l’azione dell’esecutivo sarebbe stata improntata a criteri di massima urgenza e circostanzialità. Avrebbe dovuto – cioè – porre in essere una serie di misure dirette esclusivamente a far uscire il Paese dalle sacche di una grave crisi. Tali misure, secondariamente, avrebbero perseguito fini di equità sociale, di modo da distribuire con giustezza i sacrifici che gli italiani avrebbero dovuto compiere.

Oggi, dopo 4 mesi di cura Monti, penso che non sia cosa azzardata sostenere che nessuno di questi due principi sia stato rispettato. Per molti versi la politica del nuovo Governo – come molti osservatori stanno evidenziando –  si caratterizza piuttosto come una mera prosecuzione di quella del precedente. La finanziaria non ha previsto alcuna patrimoniale, l’IVA è stata portata al 23%, e lo smantellamento dell’Art. 18 è diventato il tema centrale della riforma del lavoro. Tre esempi fra gli altri che servono ad inquadrare come l’esecutivo si sia limitato a procedere lungo il solco di  una politica illiberale ed autoritaria tipica della destra berlusconiana, perdipiù utilizzando la clava dell’apparente cifra tecnica e dell’ottima considerazione che fino ad ora gli è stata accordata da stampa ed opinione pubblica. Una politica che peraltro sta mettendo sempre più in difficoltà il Partito Democratico, diviso fra la fedeltà al Governo e la difesa dei diritti dei lavoratori.

82 pensieri riguardo “Il Governo Montusconi

  1. la cosa assurda, è che se le stesse riforme le avesse fatte Berlusconi, l’Italia intera sarebbe scesa in piazza, invece cosi, tutti muti e zitti..e Monti lo sa..il PD pure…
    sta facendo quello che doveva e voleva fare il governo precedente, ma chissà come mai, ora c’è il via libera di tutti..(FIOM esclusa, ma per quel che conta).
    siamo all’assurdo, e devo dire che Monti si è rivelato molto più scaltro di quello che credessi.
    sulla ferocia della Fornero non avevo dubbi (parlai di ipocrisia alle lacrime scese giu a comando), e adesso si sta rivelando per quello che è veramente: una Tatcher nostrana.
    io da subito dissi che il paese sarebbe precipitato in basso, e sai che ti dico? a me della considerazione della stampa italiota e internazionale me ne frego, non mi aiuta a campare meglio..
    e il peggio deve ancora arrivare…
    complimenti al PD…adesso voglio proprio vedere cosa farà…
    ri-buon weekend:)

    1. La penso esattamente come te, caro RW, e come Luigi per ciò che concerne l’incredibile ed inspiegabile consenso che sorregge l’esecutivo dei professori. Sintomo evidente che l’Italiano medio ha ancora disperato bisogno di porre una fede genuina ed incrollabile nel politico della provvidenza, sia esso l’imprenditore di Milano Due o il professore della Bocconi.
      Nessuno pare voler vedere che Monti, alla fine della fiera, si è rivelato il prestanome del Cav. Il mandante occulto resta sempre l’egoarca brianzolo: impossibile non scorgerne la firma in filigrana di queste manovre che fanno della sperequazione sociale a favore dei ceti ricchi e ricchissimi la propria ragion d’essere (ora non venitemi a dire che il teatrino della caccia all’evasore fiscale di Cortino risponda ad un vero interesse nel perseguirlo: abbiamo semplicemente sostituito la ridicola pubblicità dell’evasore parassita -come se fosse uno spot a farti decidere di pagare le tasse- con questi altrettanto ridicoli siparietti che cadranno assieme alle feste comandate nelle più rinomate località turistiche).

      1. @Carlo
        Già… e che dire dell’arroganza della dichiarazione di ieri di Monti? “Se il Paese non è pronto, potrei non restare”… una perla ancora migliore del posto fisso che è noioso. Ma contemplare la possibilità di aver fatto qualche errore, mai??? La stretta sull’Art.18 non può definirsi altrimenti. Specialmente in un passaggio storico come questo, in cui sono in troppi a non avere un lavoro, dare la sensazione a quelli che lo hanno che diventerà più facile perderlo, è un grave sbaglio…

        1. Ah, quella poi…
          Un capriccio da primadonna del palcoscenico ben poco degno della figura del ‘grande statista’ quale aspira a diventare.
          Non credo che Monti abbia la Verità in tasca, quindi, prima di sovvertire l’ordine sociale ed incrinare la giustizia sociale, farebbe meglio a sedersi ad un tavolo e sentire le proposte delle parti in causa, transare, scendere a patti, perdere questo per guadagnare quello…
          Anche e soprattutto perché il nostro Paese, purtroppo, ha un recente passato scandito da attentati terroristici e periodi di forte tensione, quindi è chiaro che le imposizioni dall’alto possono portare solo a enormi guai.
          E tutto abbiamo bisogno ora, tranne che perdere la stabilità interna…

        2. sai qual’è l’aspetto più stupido ed irritante di tale affermazione?
          è che essa è totalmente illogica! fino a prova contraria, Monti è stato messo a capo del governo proprio per la capacità di cambiare il paese in qualità di tecnico, cosa ormai doverosa.
          ora, sentirgli dire che è pronto a lasciare invece di battersi per le riforme che ritiene necessarie mi sembra un atteggiamento inaccettabile.
          questa è ovviamente una sensazione totalmente personale e credo neppure condivisa dalla maggioranza, ma io la sento così: se uno crede nel cambiamento, non può mollare alla prima difficoltà.
          altrimenti tanto vale non accettare neppure l’incarico e lasciare l’Italia com’è….

          1. C’è sicuramente anche quello che ben sottolinei tu. Personalmente a me ha dato molto fastidio l’arroganza, la prosopopea che sta dietro una dichiarazione del genere. Monti non prende neppure in considerazione che la soluzione che il suo Governo ha proposto sia sbagliata. Il fatto che ci sia una controparte significativa che la contesta, per lui significa soltanto che “non siamo pronti”. Ossia: chi non la pensa come lui, non è alla sua altezza. Un’affermazione che – sicuramente molto più elegante nella forma – equivale però nella sostanza a quella che berlusconi fece a proposito di chi a votava a sinistra: dei coglioni.

          2. non nego certo che questa deduzione sia corretta!
            sull’art. 18 Monti ha preso in giro tutti con questa storia della trattativa: è partito con un’idea su come cambiarlo e a quella arriverà.
            inizialmente non ci credevo, ma i risultati mi smentiscono.
            semplice arroganza, purtroppo.

          3. Purtroppo Monti & Co. hanno sempre avuto questo atteggiamento catedrattico e professorale ben espresso da quel “noi” che apre ogni discorso e dichiarazione che, per mera deduzione logica, fa comprendere che tutti gli altri siano “loro”. “Noi” e i “politici”, “noi” e il “Parlamento”, noi e il “Paese”. Quel “noi” traccia un solco in ogni relazione possibile ed immaginabile, attribuendo peraltro a questo esecutivo quasi una legittimazione (ed una provenienza?) ultraterrena e divina…

          1. Grazie per il link. Mi sembra una tesi condivisibile… che peraltro ben spiegherebbe il senso di quella frase “se il Paese non è pronto”. Del resto non è affatto improbabile che un Governo di professori sia animato da una volontà pedagogica verso il popolo italiano.

  2. errata corrige:
    a me della considerazione della stampa italiota e internazionale FREGA NULLA non mi aiuta a campare meglio..
    padano si, ma trota ancora no…:)))

  3. luigi, ma stai platealmente barando per mantere il primato come commentatore!!! scherzo, of course.

    sul post: il criterio della “circostanzialità” mi è sempre parso una baggianata venduta ai berlusconiani per fargli meglio accettare le dimissioni di B e comunque non trovo un male che il governo tratti anche temi diversi dall’economia. ci sono tante riforme da fare ed è bene cercare di farle, non come B….
    sull’ “equità sociale” tocca riconscere che era altrettanto una baggianata venduta alla sinistra (o dalla sinistra?) per inghiottire il rospo di questo governo Monti… fino ad ora non si è proprio vista. e dubito fortemente che la vedremo di qui al 2013.
    tutto quello in cui ancora spero (ancora) è un paio di buone riforme strutturali come RAI e giustizia, ennesimo banco di prova di Monti, sul quale vedremo definitivamente se è solo la prolunga di B o un governo davvero capace di affrontare le questioni chiave.

    comunque intanto registro alcune interessanti tensioni interne all’esecutivo sull’art. 18.
    e registriamo anche il permanere della fiducia in Monti nonsotante le presenti mazzate. vedremo fra qualche mese, quando entreranno tutte in vigore: sarà un segnale importante per capire l’evoluzione politica del paese.

    dulcis in fundo sul PD: io una mia modesta proposta a Bersani ce l’avrei: conta interna, molto pacifica, riguardo la riforma dell’art. 18 e libertà di voto. così si fa prendere al governo un bello spauracchio e magari lo si salva solo in corner.
    evitando pure le solite polemiche sulle spaccature interne!

    1. …Red: a giugno l’introduzione della nuova tassa IMU sarà la cartina di tornasole del Governo. Temo un forte salasso per le tasche di noi tutti … eccetto per gli evasori, con tanto di conto o di cassaforte in Svizzera.

      Interessante la tua proposta al PD …;-)

  4. …ahinoi! IL dilemma che si pone ora al PD non è di facile soluzione: sostenere e dimostrare fedeltà all’impegno assunto nel novembre 2011 oppure essere coerente con i suoi principi? In entrambi i casi il dazio risulta potenzialmente pericoloso.

    Governo Montusconi: …ahinoi bis! se le premesse erano positive o, almeno, si supponevano tali, i fatti oramai dimostrano il contrario. I sacrifici, in nome dell’Italia, sono per i soliti noti, mentre per gli altri non viene imposto alcunché fastidioso dovere. Mr. B. è ancora ben presente ed esercita tutto il suo potere difendendo in modo perfetto i suoi interessi. Ha capito che fare il burattinaio è più semplice e finanche più divertente: gli altri ci mettono la faccia, lui trae profitto.
    L’equità è stato uno specchio per le allodole, un paravento dietro al quale occultare decisioni assunte senza riguardo alcuno alla dignità delle persone e del loro futuro. Il Governo vede solo l’aspetto economico tralasciando quello sociale.
    Se fai caso, il Governo Monti “impone” i sacrifici ai pensionati e ai lavoratori (privati e pubblici, tanto il destino è uguale per entrambi…) ma “chiede”, per il tramite di Nosferatu Fornero, agli imprenditori di non eccedere nei licenziamenti. Nel primo caso non vi è discussione, ma solo applicazione. Nel secondo caso, invece, si lascia libera scelta ai vari imprenditori se ascoltare o meno la gentile richiesta inoltrata loro da un Ministro. In un caso picchia duro, nell’altro offre parole dolci e carezze.

    Riconosco che sin dall’inizio Luigi ha sempre criticato la nuova compagine governativa. Aveva ragione…guarda te! :-)

  5. @ luigi
    ma veramente i celebri blocchi li hanno fatti durante il governo Monti…….se c’era Berlusconi non ci sarebbero mai stati.
    @ Rear e tutti gli altri
    Come sempre, giudicherò questo governo il prossimo anno.
    Ora è ancora troppo presto. Non è mia abitudine criticare un governo appena iniziato.
    Buon weekend a tutti!

  6. Sono completamente d’accordo con te, è un governo conservatore ed autoritario che gode di un certo sostegno perché i precedenti erano talmente indecenti che questi sembrano accettabili, anche con questo tipo di politiche.

  7. @luigi
    In effetti in questo momento il PD è il partito la cui fedeltà a Monti sta costando più cara. Vedremo se,anche in questo Monti riuscirà dove berlusconi ha fallito: far dividere i democratici…

    @redpoz
    Beh… mi pare che un Governo che – insediandosi – racconta due clamorose baggianate, inizia subito col piede sbagliato. D’accordissimo con te sulla proposta a Bersani!!!

    @camoscio
    Dici bene: berlusconi ha capito che lontano dai riflettori, può gestire le cose a proprio piacimento, essendo assolutamente indisturbato. Nosferatu Fornero è un bell’appellativo… e purtroppo anche molto calzante!

    @Tiziana
    Certe volte è meglio aver torto! ;)

    @Pavelo
    Hai ragione: 4 mesi sono poco. Tuttavia, specie in questi ultimi 2 mesi, abbiamo avuto parecchi segnali scoraggianti che certo non fanno ben sperare per il proseguo del mandato…

    @pyperita
    Infatti… venir dopo il peggio del peggio spesso aiuta a sembrare meglio di quanto invece non si sia…

  8. Semmai sia esistita un’anomalia italiana legata alla figura di Berlusconi, essa è circoscrivibile alle vicende giudiziarie. In materia di politica economica la linea d’azione di Berlusconi è sempre stata improntata ai dettami dei liberismo. Purtroppo la sinistra, che doveva vendere un prodotto elettorale, ha creato il mito di Berlusconi come male e anomalia assoluti.
    Monti d’altronde non ha mai nascosto come, agli albori della sua discesa in campo, fosse fiducioso nella fantomatica rivoluzione liberale di Berlusconi; così come non ha mai mancato di tessere elogi ai vari Sacconi e Gelmini di turno.
    Mi pare tuttavia che ancora una volta il potere di Berlusconi venga sovradimensionato: è mai possibile che risulta più facile concepire il Governo Monti – che comunque ha un suo decoro e una sua autonomia – come una promanazione dei voleri e dei capricci di Berlusconi, invece che come un Governo intriso di un’ideologia – meticolosamente perseguita – deleteria? Berlusconi è stato epurato semplicemente perché non è riuscito a realizzare quanto Monti sta attuando speditamente dietro il ricatto dei mercati finanziari – basti vedere come lo spread è ritornato a salire a causa dell’impasse sull’articolo 18.
    In Grecia non c’è e non c’è mai stato Berlusconi, e così in Spagna, in quella Spagna del tanto acclamato Zapatero, o in Portogallo, o in Irlanda; eppure le situazioni prendono pieghe analoghe.

  9. @Dr. Benway
    Non ho mai scritto che il Governo Monti sia una “promanazione dei voleri e dei capricci di Berlusconi”. Ho semplicemente sottolineato come l’attuale esecutivo sia venuto meno ai principi di equità sociale tanto sbandierati nei primi tempi, finendo col porre in essere un politica di destra riconducibile, nei fatti, a quella proposta dall’ex premier.

  10. …E per l’articolo 18, bisogna tornare a scendere in piazza e alzare il livello. La faccia autoritaria e filoaffaristica del governo è ora molto bene in vista. Tutto ricorda la vicenda TAV.

  11. A novembre mi stupivo per questo entusiasmo quasi unanima per Monti.
    Direi che i miei dubbi erano fondati.
    Non capisco poi questo “liberismo all’italiana” : riforma all’articolo 18, non tocchiamo la spesa pubblica davvero onerosa e inutile, servizi sempre peggiori, aumentiamo le tasse (pure l’IVA !).
    In genere i liberisti diminuiscono spesa e tasse, almeno fanno quello !

  12. @ RW: vero, purtroppo.
    Allora non so se sia più colpa sua che ci ha venduto queste farse o nostra che ancora una volta ci abbiamo creduto…
    Anche per il PD credo che un gran chiarimento arriverà con l’entrata in vigore delle prossime misure e la stima del consenso a Monti: se dovesse crollare, il PD dovrà prendere conseguenze… Altrimenti potrebbe persino fregiarsi di un successo, per quanto doloroso.

    @ Dr.Benway: come ho scritto sopra, soprattutto all’inizio del governo Monti vi era ragione per credere (sperare) che gli elogi a Berlusconi fossero di pura circostanza istituzionale… ora è assai dura rendersi conto che probabilmente non era così.
    @ ipitagori: ci saremmo accontentati anche di una manciata di buone liberalizzazioni!!

  13. Il Governo Montusconi nasce dal fatto che i Professori non possono fare a meno del sostegno del Pdl, visto che in Parlamento ha la maggioranza relativa. Sia dal punto di vista numerico, dato che già manca dell’appoggio di Lega e Idv, sia dal punto di vista morale, visto che è il partito che ha vinto le ultime politiche e relegarlo all’opposizione sarebbe anti-democratico. Di qui la scarsa equità sociale delle sue decisioni, che continuano a sfiorare solamente i più ricchi.

  14. @emmegì
    L’attacco all’art.18 non possiede affatto quel carattere di urgenza e circostanzialità con cui Monti aveva presentato il suo esecutivo. Ha una dimensione eminentemente politica e come “atto politico” va contrapposto con gli strumenti che la democrazia mette a disposizione. Personalmente ritengo un grave errore, in un periodo storico in cui sono in troppi a non avere un lavoro, dare la sensazione a quelli che lo hanno che diventerà più facile perderlo…

    @ipitagorici
    A novembre eravamo tutti euforici per la fine del Governo berlusconi… nessuno osava sperare che potesse succedere ed invece in breve tempo ci trovammo fuori da un incubo fatto di bunga bunga ed assassini mafiosi definiti eroi… ora da una parte siamo più lucidi, dall’altra l’attuale esecutivo ha gettato la maschera che aveva indossato finora…

    @redpoz
    Sono d’accordo con te…

    @Luca
    Certamente il PdL ha ancora la maggioranza parlamentare e, in questo senso, può condizionare l’attività dell’esecutivo molto più di altri…

  15. Quello che ho sempre rimproverato a Berlusconi è di non avere mai fatto nulla di quello che prometteva in campagna elettiarle pensando solo e sempre ai suoi interessi personali.
    Ora finalmente Monti ha cominciato a fare quelle riforme tanto necessarie per il nostro Paese ma le fa in una situazione di emergenza e in questi casi purtroppo l’equità diventa difficile da perseguire.
    Aspetto ancora con fiducioso ottimismo la seconda parte delle grandi riforme, quelle che andranno finalmente a toccare la spesa pubblica: se arriveranno allora Monti avrà compiuto il proprio dovere, in caso contrario ci troveremo di fronte all’ennesimo fallimento della politica (perchè di questo si tratta, altrochè governo tecnico) italiana

  16. Sembra che sia Bersani a fare il passo indietro. Per il bene della classe lavoratrice.
    Comunque sia, in caso di elezioni anticipate, il Pd riuscirà a perdere ancora. Con infamia.

  17. @davide
    Ah beh… noi in quanto a farci del male, non siamo secondi a nessuno nel mondo! ;)

    @paluca
    Mi auguro che il tuo ottimismo sia ben riposto…

    @DonBuro
    Speriamo proprio di no… perchè se il centrosinistra si lascia scappare anche questa occasione per amministrare il Paese, beh… allora tanto vale che il PD si sciolga…

  18. intanto da sto mese, busta piu leggera per tutti, a giugno la stangata dell’IMU, e a ottobre, come scontato, IVA al 23%..
    e intanto la benzina sale..sale…
    evviva, ma serviva un Monti o una Fornero per impoverirci cosi??
    questi sono furbi: ascoltano, ohh se ascoltano..ascoltano tutti.Poi, finito di ascoltare gli scemi, fanno come vogliono loro..
    assurdo…e la gente in piazza li osannava…

  19. @luigi
    In effetti per una finanziaria e per una riforma del lavoro del genere bastava un berlusconi qualunque… quando uno chiama dei “tecnici” si aspetta delle soluzioni più raffinate e sicuramente eque…

    @Dr. Benway
    Purtroppo non è neppure la prima volta che il buon Renzi si distingue per una dichiarazione che starebbe benissimo in bocca ad un’esponente del centrodestra…

  20. focalizzare l’attenzione su di un punto. tutta l’informazione svolge il compito di far arrivare alle prossime elezioni una destra pulita e forte ed una sinistra incapace di reagire, alzare la testa e tutelare gli interessi delle classi più deboli.

  21. Monti si muove all’interno di due paletti fondamentalmente : pareggio di bilancio assicurato da Berlusconi all’Europa per l’anno prossimo – e questa non è gente che sconfessa gli impegni assunti dai predecessori – e ruolino di marcia imposto dall’Europa.
    Come dire : compra il caviale, tieni sotto controllo i debiti e fai tornare i conti con questi spiccioli (pochi).
    Non nego che sul piano dell’equità si potesse fare meglio ma tutte le soluzioni che avrebbero inciso in tal senso, comportano tempi lunghi e qualche messa a punto nel funzionamento: dal recupero dell’evasione, alla riduzione della spesa pubblica non sono faccende da quattro e quattro otto, non basta una legge e laddove bastasse, ci sarebbero sempre le forche caudine di un parlamento a composizione sostanzialmente invariata rispetto alle ultime elezioni. ( leggi : l’emendamento “tedesco” sul reintegro non avrebbe i numeri per passare e se il governo dovesse cadere, ricomincerebbe il tiro al piccione dei mercati)
    Anche quella dell’equità è una partita che si giudica complessivamente, nel senso che più provvedimenti andrebbero allineati prima di tirare le somme. Aspettiamo.
    Intanto mentre si tenta di aggiustare il tiro con i pochi mezzi a disposizione, il prezzo della modernizzazione lo pagano i soliti, più per necessità imposta da una concatenazione di eventi che per scelta del governo, secondo me .Questo conto da pagare era in lista d’attesa da tempo,non so chi abbia potuto pensare di procrastinarlo oltre.

  22. Che Monti fosse un liberal-conservatore, era cosa nota; che provvedesse a portare avanti quelle riforme che nessuno per mero calcolo elettorale aveva mai avuto il coraggio, era prevedibile; così come, visto il suo orientamento, era prevedibile che i provvedimenti avrebbero preso una certa piega. La questione di fondo è un’altra: il Governo sta portando avanti riforme che sortiranno effetti di crescita solo nel medio lungo termine; nel breve termine ci troviamo di fronte a una recessione che però rischia seriamente di aggravarsi… Insomma, è come se a un senzatetto che sta male gli dicessero: intanto cominciamo a costruirti una casa… Se il senzatetto nel frattempo schiatta, costruirgli una casa serve a poco; e stupisce che, mentre ha parlato di pensioni, liberalizzazioni, mercato del lavoro, IMU, etc… Il Governo non abbia detto che cose molto vaghe sul taglio della spesa pubblica, anzi: ha fatto un enorme regalo agli enti locali consentendogli non solo di calibrare le aliquote IMU come meglio credono, ma anche di aumentare le addizionali IRPEF… E visto che è conclamato che i peggiori sprechi di denaro pubblico si verificano proprio negli enti pubblici, tale atteggiamento appare smentire anche l’apparenza ‘rigorosa’ di Monti e soci…

  23. Io non aspetto. Il governo Monti è sicuramente ben altro dal berlusconismo, ma è in assoluta continuità rispetto a liberalismo finanziario e iniquità sociale. Bastava la patrimoniale, bastava rinunciare a molte delle spese militari, bastava una Imu che facesse pagare solo chi ha di più…di strade da percorrere ce ne sarebbero state molte. Invece nulla. Ora servono elezioni, e che la sinistra faccia il suo lavoro in modo da poter pensare di avere un governo con una politica del lavoro nell’interesse dei lavoratori, anzitutto, un welfare decente e, magari, senza osare troppo eh che altrimenti il mondo si inclina male, un piccolo cambio culturale nel modo di pensare e sfruttare terra, persone e risorse.

  24. @acquacotta
    In effetti l’ipotesi che la destra – la cui immagine era inesistente lo scorso novembre – riguadagni consensi in questi mesi mentre la sinistra ne perda, esiste e non è neppure peregrina…

    @sed
    Quello che dici è vero. Però è altrettanto vero che se alla fine decide la maggioranza parlamentare del PdL, tanto vale – ora che lo spread non fa più paura – andare ad elezioni ad ottobre. Io mi sarei aspettato che un Governo tecnico imponesse una maggiore autonomia di movimento. A che pro sbandierare l’equità sociale e poi non realizzare neppure una patrimoniale piccina picciò? A che pro impuntarsi sull’Art.18, la cui modifica certo non ha quel carattere di urgenza al quale l’azione del Governo dovrebbe essere legata? E’ vero che oggi paghiamo anche per aver procrastinato oltre il lecito, però mi piacerebbe che pagassimo in modo meglio distribuito.

    @Marcello
    Bello il paragone coi senzatetto… visto il momento, neppure troppo figurato… ahimè…

    @emmegì
    Anche io la penso proprio come te. Si deve andare ad elezioni e dare a questo Paese un Governo che non sia sempre e solo espressione dei ceti sociali più abbienti…

  25. Intanto ABC nel pomeriggio si sono messi d’accordo per fare la legge elettorale (nessuno si assumerebbe mai la responsabilità di far cadere Monti, siamo così sicuri di essere fuori dall’impasse ?)
    Il programma è ambizioso e importa anche la riforma costituzionale ( eliminazione del bicameralismo perfetto,riduzione parlamentari e via dicendo) vediamo che se ne fa.
    Atteso che la politica non la possiamo mandare in soffitta a piacimento, un parlamento non ancora sconfessato dal popolo sovrano ancora è in funzione della qual cosa, con un po’ di sforzo, ci dovremmo anche compiacere ,altrimenti a Monti facciamo fare il Curatore mentre noi stiamo a guardare e questo non mi pare proficuo e manco democratico.
    Oggi l’unica possibilità per migliorare la riforma del lavoro è il passaggio a Montecitorio,io ci voglio credere,al di là delle spacconate coreane,ci sono interessanti spazi per modifiche da apportare.Le parti sociali in questo, non avevano il medesimo potere contrattuale.
    Sul reintegro so benissimo che non c’era urgenza.Ma l’ordine del giorno lo stabilisce il governo,mica altri. (Ed è stata fin qui gestita da cani)

  26. @sed
    Sulla riforma della legge elettorale ho sentito Giannini che era molto critico. Specialmente (ma non solo) per il fatto di averla inserita nell’ambito della riforma costituzionale. Così, se va bene (cosa tutt’altro che scontata), dovrebbero volerci almeno 2 anni (a detta sua)… ora mi informo bene, e se le cose stanno davvero così, ci faccio sù un altro post incazzoso… perchè questa sì che sarebbe davvero una presa in giro. Sarebbe già tardi se la nuova legge elettorale arrivasse fra 2 mesi e questi ce la presentano fra 2 – diconsi 2 – anni!!!!

  27. All’uscita della riunione non era certo pronto l’articolato completo ma da quel che si sa da sempre il punto d’accordo tra i tre è sul proporzionale,con sbarramento ed esiguo premio di maggioranza.Proposta Violante che mi pare pure fosse presente.
    Apparentemente la riforma elettorale non ha nessun motivo di essere incardinata con la riforma costituzionale a meno che non si voglia istituzionalizzare l’indicazione del premier (cosa che adesso non è) quindi i due anni – ipotesi peggiore – per la doppia lettura potrebbero non servire alla riforma elettorale ( servono invece a tutto il resto)
    Tutto è da vedere, personalmente sono per il maggioritario secco (e il doppio turno) ma su quello non troverai mai l’accordo e pur di non tenermi questo schifo mi sta bene pure il proporzionale.

  28. Tieni, Violante ha parlato, oltre alla legge elettorale c’è assai di più ecco perché si parla di riforma costituzionale e comunque come tempo viene indicato gennaio 2013.

  29. @sed
    Mah… io non mi sono ancora fatto un’idea precisa al riguardo, anche perchè mi pare che si sia partorito qualcosa di alquanto confuso. Attenderò che i contenuti vengano un pò approfonditi. Registro però la dura reazione di Nichi Vendola al riguardo (la qual cosa sinceramente mi mette un pò “sul chi va là” circa il merito della riforma). Inoltre non capisco perchè l’accordo sia stato preso soltanto fra ABC, visto che si tratta di materia che ha a che fare con tutti i partiti…

    1. Confusa non direi, è una proposta di massima da rimettere a punto ma i criteri guida sono abbastanza chiari. E’ scontato che tutti partiti minori siano contrari,sia per la soglia di sbarramento – necessaria per evitare la frammentazione – sia per le alleanze da stringere eventualmente dopo e non prima.
      .Del resto noi del bipolarismo abbiamo fatto un uso piuttosto sconsiderato a destra come a sinistra,non comprendendone sostanzialmente lo spirito .Era il sistema che doveva dare stabilità e chiarezza,ha finito con l’essere il luogo dei veti e dei poteri d’interdizione. Annotiamo tra le altre sconfitte anche questa.
      Alla fine del ballo, il sistema elettorale è semplicemente un metodo per smazzare i seggi nel modo più congruo possibile rispetto al volere degli elettori.Uno perfetto non esiste.Esiste invece una politica più seria della nostra.Quanto agli assenti e ai presenti al vertice,non è che ogni volta che si formula una proposta bisogna fare l’appello.
      Tanto tra doppie letture e passaggi parlamentari non ci sono rischi di colpi di mano.A me pare giusto,in tutto ciò che si facciano le riforme istituzionali. Il resto sono chiacchiere.

      1. bella definizione “il sistema per smazzare i seggi”…
        la proposta non mi sembra troppo male, certo nel mio mondo idea sarebbe diversa… purtroppo non spetta a me decidere.
        spero tuttavia in alcune modifiche in itinere.
        soprattutto mi sembra importante la chiara intenzione del PD di porsi come interlocutore privilegiato, e legittimato in virtù del proprio peso elettorale, sia a sinistra (IDV+SEL) sia al centro (UDC), come l’SPD tedesca

        1. Bersani va ripetendo che noi si aspirerebbe ad un centro sinistra con aperture a Casini ( esperienza non sconosciuta a Vendola che talvolta realizza analoghi accordi in Puglia)
          Una fortuna è che la legge elettorale – preferenze a parte – ha scarso appeal quindi starà fuori dai talk show ( la gente cambia canale) e dal dibbbbbbbattito pubblico.
          Che sollievo.Per l’appunto quella di smazzare i seggi© era una sdrammatizzazione.

          1. Dato che la fusione con la Margherita non ha sortito effetti per il riequilibro del partito al centro, toccherà creare un nuovo partito che unisca PD e Terzo Polo, allora. Smazzare i seggi potrebbe essere un suggerimento da tenere in considerazione in vista del nome.

  30. @sed
    Detto che il parere negativo di Vendola non può essere motivato dalla soglia di sbarramento, visto che SeL ha un peso analogo (o persino superiore) a quello dell’UDC, non mi è chiaro cosa significhi “alleanze da stringere eventualmente dopo e non prima”. Se ho ben capito (ancora non ho approfondito) vince il partito che guadagna più voti (e già qui la cosa mi preoccupa non poco, perchè il PdL può benissimo riguadagnare il terreno perduto sul PD… mentre con l’attuale legge elettorale difficilmente avrebbe messo in piedi un’alleanza più forte di quella del centrosinistra) e poi si allea con chi vuole. Ma se io voto il PD che vince e questo poi si allea con l’UDC e a me non sta bene, “cavoli miei”?

    @redpoz
    Sono totalmente d’accordo con te, tutta la vita!!! :))))

    Scherzo! Premesso che – come dicevo a Sed – non ho avuto ancora tempo di informarmi per bene sulla questione, al momento ho qualche perplessità…

    1. @ sed: cavolo, ora l’hai copppyrightata…. vabbè, peccato: l’avrei usata volentieri!
      comunque evidenzi un problema reale: la gente non si interessa di questo tema. grave, poiché abbiamo visto che i cittadini sono ancora in grado di mobilitarsi per questioni importanti. e questa è forse la madre di tutte le questioni politico-istituzionali.

      @ Dr.Benway: hai ragione nella tua analisi, ma possiamo anche girarla in altro modo: perchè Mussi se n’è dovuto andare? non gli sarebbe stato più facile evitare “derive” centriste del PD dall’interno del partito? e con lui tutte le divisioni della sinistra….

      @ RW: adesso hai paura, eh?? ahahaha!!!!
      allora sarà meglio che sfrutti il momento, prima di smontare tutto questo potere col prossimo post…

      1. Beh, perché sarebbe dovuto restare? Vale lo stesso che domandarsi come mai parte dell’elettorato preferisca votare altrove piuttosto che votare PD, e non credo che il motivo sia Mussi. Quando la divergenza sul senso di un partito diventa stridente – interessando non solo aspetti marginali o disposizioni tattiche, ma la sua stessa ragion d’essere -, allora meglio dividersi. Non è che si possa pretendere che in un partito ci sia tutto e il contrario di tutto.

          1. Non la conosco. Chiaramente io parlo da osservatore esterno (e lamentoso): lungi da me prendere le difese di Mussi.

            1. E perché no, visto che si tratta di un rispettabile disagio (non tutto è destra/sinistra/centro/ un po’ più in là.un po’ più in qua, ci sono anche esperienze pesanti da digerire) La politica notoriamente non è cosa da signorine e spesso nemmeno da gente perbene.
              La storia comunque avvalora la tesi di una certa verve da parte del Nostro : l’epoca è quella dei SI e dei NO al cambio di nome (PCI) e del simbolo di cui Mussi fu strenuo fautore e che molto si giocò (anche a livelli insospettabili) su emotività, nostalgie e romanticismi assortiti .
              Alla fine di un’ elaborata riunione di lagne e recriminazioni, Mussi s’incazza: “Adesso basta, fatela finita, pare che vi abbiano rubato la bambola di pezza”
              Il che riferito al comunismo e al resto del corredo era francamente troppo ma…come fotografia della situazione che si era creata era invece di perfetta cattiveria.
              Lamentoso dici? E smetti no?Parla di diritto di tribuna anche tu,vedrai che passa.

        1. @Dr. Benway
          Sono sostanzialmente d’accordo. Il Partito Democratico avrebbe dovuto – nell’idea originaria – operare una sintesi rapida ed efficace di tendenze ed idee diverse, nell’ambito di un moderno partito progressista e riformista. Invece si è trovato legato nella sua azione da continue spinte contrapposte, che hanno prodotto il famoso “ma anchismo” di veltroniana memoria e non molto altro.

          1. Il “ma anche” di Veltroni non m’è mai piaciuto. Sarà poco, ma intanto è bene chiarirlo.
            Anche io concordo con te, Rear, ma la spinta fra frazioni contrapposte non può essere una scusa per chi si sottrae al dialogo, alla dialettica (che per uno di sinistra resta quantomeno uno strumento fondamentale).
            D’accordo che il partito non si può ridurre ad un’accozzaglia solo per tenere uniti 2-3 voti in più, però non possiamo neanche accettare le critiche di chi svilisce il progetto del PD nella logica di vederlo troppo sbilanciato verso una direzione diversa da quella auspicata.
            Sarò ripetitivo, ma per me prima di lamentarsi bisogna battersi: tutti quelli (Mussi è solo un esempio) che ora sentono troppo forte le voci di Bindi, Fioroni e Letta dovrebbero prima domandarsi se la loro stessa voce non sarebbe bastata a bilanciarla….

            1. Ma perché per battersi uno dovrebbe necessariamente aderire al PD? Mi pare che così facendo tu assolutizzi il punto di vista del PD, considerandolo come il punto di vista della politica tout court.

            2. Comunque, originariamente il dissidio era anche e soprattutto formale oltre che contenutistico: il PD voleva essere, almeno nelle intenzioni di Veltroni e soci, un partito americano, e nell’esperienza americana subentra un’inversione radicale dei rapporti di forza rispetto alle categorie politiche con cui siamo abituati a ragionare noi italiani: la società civile, intesa come insieme di conoscenze tecniche e professionalismi maturati all’interno del mercato e prestati alla sfera pubblica, sostituisce la politica – intesa come disciplina autofondata – nell’accezione valoriale e identitaria (destra/sinistra, per esempio) con cui noi siamo abituati a pensare ad essa. Insomma, in America è del tutto scontato che la politica sia eteronoma e subalterna al mercato, in Italia e in Europa molto meno – almeno fino a qualche decennio fa. Il PD avrebbe voluto esportare qualcosa del genere in Italia, scavalcando addirittura la tradizione socialista europea e segnando un vero e proprio mutamento di paradigma politico, su uno sfondo totalmente inadatto a recepire una simile impostazione – esportazione che peraltro dalla mia prospettiva sarebbe stata e sarebbe tuttora del tutto biasimevole.

            3. Bisognerebbe però uscire dalle esemplificazioni,soprattutto quelle giornalistiche il “ma anche” – pessimo modello comunicativo – in sostanza stava ad indicare la complessità delle problematiche ed era fondamentalmente rivolto ad un popolo, quello di sinistra,abituato troppo spesso a tagliare tutto con l’accetta.
              Non rinvengo tracce di “ma anche”, per esempio, nella campagna elettorale veltroniana ultima scorsa, dove i punti programmatici erano invece tutt’altro che vaghi.
              Quanto al partito americano è un’altra favola, non è che con il nome si volesse importare l’intero Sistema USA, i modelli e gl’intellettuali di riferimento (Giddens and co) erano altri. Si voleva invece creare una forza riformista mettendo insieme le anime progressiste di due grandi partiti popolari.
              Si superavano così il modello socialista e quello socialdemocratico? Forse, ma quelli più che altro s’erano superati “da sé” – e comunque non sembrava potessero essere all’ordine del giorno, qui da noi – , basti guardare la composizione dell’Internazionale Socialista (di cui peraltro D’Alema è ancora vice presidente) e verificare che all’interno non ci sono poi tutte queste formazioni differenti dal PD.Che non è la panacea e nemmeno l’unico luogo in cui battersi ma un partito che rappresenta milioni di elettori e che, allo stato, se vuol diventare quel che voleva essere,ha una lunga strada da percorrere essendo il progetto originario, non dei più semplici.

            4. Dr. Benway: non ti pare vi sia una contraddizione nelle tue risposte?
              Se la società deve subentrare al partito, come posso io assoluttizzare il ruolo dello stesso?
              A me il “modello americano” non piace: lo trovo troppo fluido, poco programmatico e troppo personalista. Ma nemmeno auspico un partito monolitico.
              Semplicemente credo che per chi fa politica il partito sia lo strumento principe, specie per chi la fa da anni e nelle istituzioni (come quelli che fanno le varie “fratture”).
              Come dice Sed queste formazioni sono semplici ri-adattamenti di una necessità: avere un partito riformista, chiamiamolo maggioritario se vuoi, ma in sostanza in grado di cambiare il paese.

              Io non assolutizzo il ruolo del PD, dico semplicemente che per chi gli è vicino è -a mio avviso- stupido cercare di influenzarne le posizioni dall’esterno, quando all’interno si avrebbe molto maggior peso!

            5. @redpoz: le mie erano due risposte diverse. La questione è che il PD attualmente è in sé un partito strutturalmente contraddittorio, come avevo cercato di spiegare in messaggi precedenti: conserva le caratteristiche burocratizzanti che furono del PCI relazionandole a quelle liquide del partito all’americana. Quindi credo che anche tu ti muova all’interno di questa contraddizione, perché parli contemporaneamente, a seconda delle esigenze, di un partito civico e di uno dialettico-congressuale.

              @Sed: Infatti le sinistre socialdemocratiche europee, che in questi anni ha assecondato e favorito le politiche neoliberiste dell’UE, stanno progressivamente perdendo legittimazione. Non mi pare però che al loro posto siano subentrati fantomatici PD, piuttosto stanno guadagnando terreno formazioni comuniste – vedi i partiti comunisti in Grecia o Izquierda Unida in Spagna, o il partito socialista in Olanda che scavalca quello laburista, ecc.
              Per quanto riguarda D’Alema, mi piace ricordarlo così: http://www.youtube.com/watch?v=CZ_88LC169o

            6. I partiti comunisti sono irrilevanti nel mondo occidentale, intercettano via via lo scontento,la nostalgia ma diciamola tutta : sono in grado d’interpretare il conflitto?
              Se sì possono avere un futuro ma se stanno ancora appresso alla lotta di classe old fashioned way intesa,sono destinati ad un lento decadimento.
              Sia detto ciò con tutti i distinguo del caso, io comunque parlavo di differenze tra partiti progressisti, del nome chissene importa – ma che cos’è poi un nome?etcetcetc-
              Ti piace D’Alema, Ben? Ci avrei giurato.

            7. Dr. Benway: bellissimo il video di D’Alema… peccato scoprire poi che aveva ragione!
              Avevo capito comunque che le tue risposte erano due distinte, e condivido le tue critiche sulla struttura del PD.
              Però occorre riconoscere che questi problemi non nascono dalla fusione DS-Margherita, ma da problemi già interni a questi partiti.

              Mi vedi in contraddizione perchè parlo di un partito aperto alla società e di uno “congressuale”? Touché! Cosa vuoi che dica, io questa contraddizione non la vedo: la vivo.
              Secondo me il PD può fondere queste prospettive (senza derive americane) nel coinvolgere la cittadinanza e nell’avere una sana dialettica interna. Il problema è che ora mancano entrambe! Guarda: primarie di coalizione, fratture intere… Bisogna semplicemente saper distinguere i due punti: primarie di partito, cariche di partito, programma di partito e apertura alla società.
              Le primarie per il segretario sono state l’esempio perfetto di questo casino… Tutto perchè si è specificato che doveva anche essere candidato premier!

            8. Mah, mi pare che le formazioni comuniste (ma si potrebbero citare anche gli ecologisti o i diversi e nuovi partiti pirata, che stanno riscuotendo successi importanti), si facciano portavoci anche di quelle istanze socialdemocratiche lasciate vacanti dai vari partiti governisti cosiddetti di sinistra, che hanno inteso il riformismo come un mero adattamento ai dettami del capitalismo assoluto, dando un’immagine abbastanza indecorosa di sé stessi. Credo che queste formazioni rappresentino insoddifazioni reali di larghe fasce delle popolazioni e valori emergenti oltre la coltre della gabbia neoliberista che un partito di sinistra dovrebbe prendere in considerazione, piuttosto che sbeffeggiare continuamente come irrilevanti o infantili.
              Dovendoci affidare alla misurata sapienza di Ricucci, se è vero che dalla prospettiva governista c’è chi fa del massimalismo col culo altrui – ma si tratta pur sempre di culi miliardari – dal punto di vista dei conflitti sociali c’è sempre chi fa del minimalismo col culo degli altri – e i vari Papademos di turno ne sono un triste esempio.

              Comprendo che per una signorina o per una persona perbene possa essere piuttosto complicato resistere al fascino del baffino, ma io reputo di esserne sufficientemente immunizzato.

            9. Redpoz, non è che veda te in contraddizione. La contraddizione credo sia insita nella natura stessa del PD. Poi, beninteso, da buon hegeliano, non considero le contraddizioni né superflue né deprecabili, essendo fattore di crescita e maturazione.

          2. Infatti secondo una ben nota teoria non solo economica inutile affollarsi tutti intono a un’ipotesi,meglio occupare gli spazi liberi.I partiti pirateschi ragionano così. Resta inteso, ma questo la nota teoria non lo spiega, che se quegli spazi sono liberi un motivo c’è sempre. Normalmente trattasi di Paradisi dell’Incompreso o di Praterie per gente che se non c’aveva avuto la malattia stava nel Kansas ( copyright Alberto Sordi).
            Per il resto, se la teoria di Ricucci fosse assunta in ambito governativo potresti avere qualche ragione …ma chi più chi meno ci si oppone tutti,la partita si gioca in casa e allora forse sarebbe meglio non pestarsi troppo i piedi.
            Signorina no.Perbene men che meno.D’Alema? No grazie. ( oh ma ne indovinassi una, Ben)

            Quanto al Ricucci la prospettiva era tutt’altro che governativa

            1. Errata corrige: c’è una ripetizione all’ultima riga…voce dal tasto fuggita, ovvero rincoglionimento più o meno precoce

            2. Ma mica volevo dimostrare che fossi una signorina o una persona perbene, questo lo avevi escluso esplicitamente tu stessa qualche commento sopra.
              Ad ogni modo, per come poni tu la questione, ripeto: o bisogna ritenere che il PD – e i suoi analoghi europei di diversa denominazione – sia l’unico partito serio e responsabile e tutti gli altri sono dei fessi e dei buffoni che agiscono solo per opportunismo e per ergersi a rappresentati di cause perse – e non mi pare il caso -, oppure bisogna ritenere che la politica serva semplicemente a giustificare l’esistente e qualsiasi tipo di disagio sociale, di riconoscimento di problematiche non considerate e non rappresentate o di riflessione critica siano tout court un atto irresponsabile da biasimare.

              Se non altro, comunque, Ricucci sembra mettere tutti d’accordo. È comprensibile anche l’errata corrige: un simile arbiter elegantiae non si smetterebbe di citarlo.

            3. Ma no quella è la mia scelta, che presento cercando di non prendere troppo sul serio me stessa ne’ il resto.
              Quindi categorie, graduatorie, giudizi e lapsus non sono tra i ferri del mestiere prediletti i.In realtà tra il motivare le cose e il giustificarle c’è differenza.Normalmente cerco di darmi spiegazioni, così tanto per non pensare di essere finita nel girone dantesco e immancabilmente arriva qualcuno che dice che io giustifico tutto. Non è la prima,non sarà l’ultima volta. Poco male. Sono abituata.

  31. Non parlavo in particolare di SEL che non è la sola a concorrere mi pare, (poi Vendola è stato proporzionalista fino a ieri l’altro, non sono solo gli altri a cambiare idea).
    Evidentemente la preoccupazione sta nel correre da soli ovvero di non essere chiamati ad alleanze post voto.
    In pratica si torna al sistema precedente,si corre con un programma, vince chi ha più voti ( c’è un sistema poi di distribuzione dei resti un po’ lungo da spiegare, ma se è necessario lo faccio) c’è un premio di maggioranza di una trentina di seggi circa,una soglia di sbarramento attestata intorno al 5,e l’introduzione del diritto di tribuna per gli esclusi.
    Le alleanze si stringono “dopo”su base programmatica.
    Il punto cruciale sono le preferenze che per la parte gestita con collegi uninominali non sono ovviamente necessarie, del rimanente non si è detto nulla (ma il PD fa le primarie di lista aperte agli elettori e il problema,nel caso, sussiste relativamente.
    Entrambi i sistemi hanno limiti ma data la litigiosità della precedente esperienza di centro-sinistra e centro-destra,probabilmente si è pensato di ovviare a quel tipo di alleanze.
    Per il resto sono contenitori che hanno bisogno di essere riempiti di correzioni prima e di programmi dopo ma in nessun caso si può dire che uno sia più democratico dell’altro.Dipende.

  32. @Sed
    Grazie mille per la spiegazione esauriente. Adesso ho anche capito perchè a Vendola piace poco questa soluzione. Perchè chi – come me – ha recentemente votato SeL perchè deluso dal PD, ci penserà molto bene prima di affidare il suo voto ad una formazione che non ha nessuna possibilità di strappare la vittoria al PdL, nel caso assai probabile che questo torni “a giocarsela” col Partito Democratico. Mah… ti dirò… se fino a ieri ero pressochè sicuro che l’alleanza di centrosinistra avrebbe vinto le prossime elezioni, ora temo l’ennesima vittoria del partito azienda di berlusconi. Considerazioni, queste, che naturalmente si fanno con i partiti che esistono oggi… vedremo fra un anno come sarà lo scenario, dato che da più parti si parla del prossimo arrivo di nuove formazioni…

  33. Ma allora dov’è il problema?Uno comunque vota la formazione che più gli corrisponde, la legge elettorale che c’entra?
    Personalmente la vedo in modo più laico e sereno.Il punto non è vincere,il vero nodo è governare.
    Il problema della litigiosità è reale talmente reale che nel 2006 a fronte delle passate esperienze ci si è scervellati, prima con la Fabbrica del Programma che è durata sei mesi,riunioni su riunioni e poi le firme degli alleati su ogni pagina di un librone di 500 pagine, roba che mancava solo il notaio.
    Per fare cosa poi?
    Per governare 18 mesi, assumere buoni provvedimenti – qualcuno anche più coraggioso e di migliore qualità di quelli che sta partorendo oggi Monti – ed essere ricordati in perpetuo per i ministri di lotta e di governo?
    Maddai,… e con un federatore come Prodi che adesso nemmeno ci sarebbe più?
    Io penso,scusa tanto la volgarità, che è ora di finirla di fare i massimalisti col culo degli altri (copyright Ricucci). E che forse è arrivato il momento delle responsabilità.
    Detto ciò, nulla osta che non ci si possa alleare prima anche con questo sistema e continuare a lavorare insieme.
    Ma l’armata Brancaleone non è auspicabile ne’ per il fegato di ciascuno ne’ per il Paese. Hai mai pensato a quali ricadute ha avuto la caduta anticipata del governo Prodi anche alla luce di quel che stiamo vivendo? Ecco.

  34. @sed
    Capisco che per il PD il nodo non sia vincere, visto che ormai non vince più qualcosa di importante da anni, però – a mio modesto avviso – dopo quasi un ventennio di cura berlusconiana, il nodo è proprio quello. Hai idea di cosa potrebbe succedere al Paese se fra un anno ci trovassimo nuovamente il dittatorello di Arcore ed i suoi lacchè al Governo??? Certo, è vero… poi bisogna avere gli strumenti per governare in modo autonomo, però non siamo ancora nella condizione di avere un avversario politico che semplicemente ha idee diverse dalle nostre. Di là abbiamo a che fare con dei banditi. La prima cosa è impedire che conservino il potere che hanno avuto e continuano ad avere tuttora.

    Comunque è inutile parlare adesso di queste cose, visto che mi par di capire la legge elettorale subirà ancora qualche aggiustamento. Certo che se – ipoteticamente e disgraziatamente per tutti – fra un anno dovessimo trovarci il PD ancora all’opposizione, Bersani avrebbe firmato non solo la sua fine politica, ma anche la fine del partito democratico tout court. E su questo credo che siam d’accordo tutti…

    1. scusa Rear, ma non ti capisco: il punto è o non è vincere e governare?
      Io sinceramente non capisco proprio le tue premesse: il PD a Milano non ha vinto? A Napoli? In Puglia il PD non governa? E allora!
      Nulla impedisce che il leader sia espresso dalla minoranza, guarda il Baden-Wuettenberg.
      E’ ovvio che il PD DEVE vincere, se non altro per la minima esigenza di evitare un altro governo di banditi. Ma questo non può bastare.
      Anche perchè, e l’abbiamo visto, con queste premesse si degrada facilmente al livello altrui…

  35. Oggesù. * : Il problema non è vincere* nel senso che, volendo, imbarchi tutti, c’hai numeri e vinci.
    Poi dopo però su ogni singolo provvedimento è guerra e ti rimandano a casa.
    Che hai vinto a ffà(re)?
    Senza considerare che un’alleanza piuttosto che un’altra potrebbe allontanare altri consensi ancora.La matematica elettorale,come già detto, non è proprio due più due quattro. Fai caso ai sondaggi con tutte le possibili geometrie e simulazioni e te ne rendi conto.(Discorso puramente teorico : sennò arrivano subito quelli che dicono che qui non si parla mai dei destini del socialismo ma solo di piccole cose)
    E infine : può Berlusconi (che in questo momento sta girando un film, a casa sua, pensa tu) continuare a condizionare le nostre scelte?E per quanto tempo ancora?

  36. @sed e @redpoz
    Per governare bisogna prima vincere, perchè se si perde si è sicuri che non si governa un bel nulla. Guardate che berlusconi ha vinto con una maggioranza stratosferica ed un alleato fedelissimo eppure non gli è andata molto meglio del povero Prodi che con una manciata di voti in più dell’opposizione ed un’allenza molto meno salda, ha fatto miracoli. Quindi non esiste una regola che vale sempre e comunque. Detto questo, secondo me l’emergenza non è ancora finita e bisogna continuare a tener alta la guardia. Non so voi ma io di leggi ad personam, bunga bunga, culone inchiavabili, ville a Lampedusa, case acquistate ad insaputa del proprietario, forza gnocche, baciamani a dittatori sanguinari, tumori sconfitti in 3 anni e quant’altro ne ho piene le scatole. Sono tutte esperienze che vorrei lasciare alle spalle PER SEMPRE.

    1. Una regola che assicuri stabilità non esiste, ma i due sistemi elettorali che hanno portato al fallimento di Prodi prima e Berlusconi poi, incoraggiavano entrambi la coalizione purchessia,quindi eterogenea e conflittuale data la nostra endemica inclinazione a radicalizzare i conflitti . Ergo : abbiamo sperimentato che con la logica del “nemico da abbattere”non si va troppo lontano.
      Una stagione come quella che ci lasciamo alle spalle non è più pensabile dopo la cura Monti e il necessario ritorno al rigore, perchè noi tutti abbiamo la testa altrove.
      Questa continua evocazione del Mostro non giova, se per continuare a parlare di politica abbiamo bisogno di Berlusconi – che sta sempre in agguato, che muove i fili e che è l’Impero del Male etc – è il nostro ragionamento ad avere qualcosa che non va in termini di concretezza ed autonomia.
      E quel che è successo con l’emendamento Ferrante ne è la prova: siamo arrivati a rinunziare – almeno per il momento – ad un incremento della pena ed al raddoppio della prescrizione per un reato grave,per paura che ciò compromettesse il processo Ruby.
      Ora che vogliamo fare imbarcare pure gli anarco insurrezionalisti per mandare a casa Silvio?
      Ma si può?
      Siamo così condizionati che a tratti sembriamo quei fidanzati che ti telefonano per dirti che non ti telefoneranno più. ( metto copyright?)

    2. Sono d’accordo sul fatto che si debba tenere alta la guardia. Questo vale sempre, perchè un Berlusconi può saltare fuori in ogni momento e soprattutto dove e come non ce lo si aspetta.
      Sai qual’è il problema vero: il problema sta nella chiarezza degli intenti e nella serietà della politica.
      Oggi ci sono continue fratture ed inciuci semplicemente perchè i potentati possono contare comunque sui loro pacchetti di voti che li seguiranno ad occhi bendati in ogni partito….

  37. @sed
    Pienamente d’accordo con la prima parte del tuo intervento. berlusconi è un personaggio talmente “fuori dagli schemi” rispetto al sistema in cui si è introdotto, complice un vuoto normativo del nostro Paese (mai sanato da nessuno, anche quando il PD aveva la possibilità per farlo), che i condizionamenti resteranno – giocoforza – fino a quando non saremo sicuri che la sua vicenda politica è terminata.
    P.S.
    Quella dei fidanzati è letteralmente favolosa!!! :))

    @redpoz
    Assolutamente vero quello che dici…

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