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Categoria: burlando

Tutto cambia affinché nulla cambi

Tutto cambia affinché nulla cambi

A seguito delle alluvioni –  almeno 4 – che hanno colpito Genova e la Liguria in questi ultimi anni, il Governatore Claudio Burlando è stato più volte messo sulla graticola per non aver mai realizzato le infrastrutture necessarie per la messa in sicurezza del territorio, ma anche per la scriteriata cementificazione che ha devastato la regione, e perchè la sua giunta si è sempre trovata impreparata nella gestione dell’emergenza alluvione. Raffaella Paita, assessore regionale alla protezione civile, campionessa mondiale in scaricabarile e candidata per il PD alla presidenza della Liguria, è da tempo delfina di Burlando e ha precise responsabilità, sicuramente politiche e forse anche penali (è indagata per due cosuccie come omicidio e disastro colposo) rispetto all’alluvione del 9 ottobre 2014 che in città provocò una vittima e portò l’ennesima desolazione. Nonostante questo, ha inopinatamente vinto le primarie (non senza però farsi mancare sospetti di gravi irregolarità), godendo dell’appoggio della destra contro una persona perbene e dalla provata esperienza come Sergio Cofferati. «In un colpo solo – osserva giustamente Scanzi – «la Paita ha reso pressoché definitiva l’agonia irreversibile dell’istituzione delle primarie e ha dimostrato quella che è l’anima vera del renzismo: non il cambiamento, ma la restaurazione. Si vota un elemento giovane, più o meno vicino ai renziani, per mantenere lo status quo, ovvero Burlando, a cui l’assessore Paita è notoriamente vicina». Oggi i sondaggi danno Raffaella Paita testa a testa con il candidato di FI, Giovanni Toti, berlusconiano di ferro con paurose carenze in geografia. Il PD ligure allora avverte: votate per noi perché altrimenti vince la destra, come se il partito di Renzi non fosse ormai indistinguibile dalla destra, o – almeno in Liguria – persino peggio.

Fortunatamente, a dare un raggio di sole in questo scenario a metà fra l’angosciante ed il grottesco, è sceso in campo Luca Pastorino, ex democratico, oggi sostenuto da SEL e Civatiani ed accreditato di un ottimo 15%. Liguria laboratorio d’Italia, visto che – come ha dichiarato Civati – «l’operazione Pastorino può diventare un modello di ispirazione per quello che vorremmo fare dal 2 giugno, che è pure la Festa della Repubblica, un soggetto politico con modi e figure completamente nuove che lanci una sfida di modernità».